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Analisi psico-sociale e politico-economica della natura (ovina?) dell'essere umano e della progressiva riduzione del quoziente intellettivo medio

“Own Nothing and Be Happy”, Great Reset, World Economic ForumIn questo video del 31 dicembre 2020, Roberto Quaglia fa un’eccellente panoramica della situazione italiana e globale, mostrando la nuova era della pandemia covid da una prospettiva diversa da quella usuale. Interessanti i continui riferimenti al “great reset”, ovvero ai piani ambiziosi del World Economic Forum per renderci tutti nullatenenti e felicemente ebeti, come approfondito nell'articolo «“Own Nothing and Be Happy”: The Great Reset’s Vision of the Future».

L'incontro annuale del World Economic Forum (WEF) alla fine di gennaio a Davos, in Svizzera, riunisce leader politici e commerciali internazionali, economisti e altre persone di alto profilo per discutere di questioni globali. Guidato dalla visione del suo influente CEO Klaus Schwab, il WEF è la principale forza trainante del distopico "grande reset", uno spostamento tettonico che intende cambiare il modo in cui viviamo, lavoriamo e interagiamo tra di noi. Il grande reset comporta una trasformazione della società che si traduce in restrizioni permanenti delle libertà fondamentali e nella sorveglianza di massa, mentre interi settori vengono sacrificati per aumentare il monopolio e l'egemonia delle corporazioni farmaceutiche, dei giganti dell'alta tecnologia e dei big data, Amazon, Google, le grandi catene globali, il settore dei pagamenti digitali, le imprese biotech, ecc.

Usando i blocchi e le restrizioni del covid-19 per spingere questa trasformazione, il grande reset viene portato avanti sotto la maschera di una "quarta rivoluzione industriale" in cui le vecchie imprese saranno portate alla bancarotta o assorbite in monopoli, chiudendo effettivamente enormi settori dell'economia pre-covid. Le economie vengono "ristrutturate" e molti lavori saranno svolti da macchine guidate dall'intelligenza artificiale. Ma non preoccupiamoci: secondo questa visione (spinta attivamente anche dal nostro Governo), saremo senza proprietà e felici nella nostra prigione aperta di disoccupazione di massa, dipendenza statale, passaporti sanitari con tracciamento e chip, mancanza di denaro, vaccinazioni di massa e disumanizzazione.

La classe miliardaria che sta spingendo questa agenda pensa di poter possedere la natura e tutti gli esseri umani e di poterli controllare entrambi, sia attraverso la geoingegneria dell'atmosfera, per esempio, sia modificando geneticamente i microbi del suolo o facendo un lavoro migliore della natura producendo cibo finto biosintetizzato in laboratorio. Da non dimenticare anche il progetto di ibridare esseri umani con macchine. Entro il 2030 i nostri cervelli potrebbero essere connessi direttamente con un cloud all’interno del quale vi saranno migliaia di computer. Queste sono le previsioni di Raymond Kurzweil, inventore, informatico e direttore del dipartimento Ingegneria di Google dal 2012 (fonte).

Ma mentre Google vuole aumentare l'intelligenza umana in modo che «il nostro pensiero diventerà per la prima volta il frutto di un ibrido tra elemento biologico e non-biologico», Roberto Quaglia, in questo video, fa un accenno al costante calo del quoziente intellettivo della popolazione. Come scritto in “Perché si parla poco del costante calo del quoziente intellettivo della popolazione(Il Fatto Quotidiano, 28 marzo 2021), si tratta di un calo costante che, oggi, è diventato vero e proprio tracollo, se pensiamo alla percentuale di persone afflitte dal cosiddetto analfabetismo funzionale (si tratta della capacità di leggere un testo, ma senza capirne il senso, né tanto meno saperlo riassumere, spiegare, rielaborare). Le cause di questo tracollo sono molteplici, ma una emerge su tutte le altre: la comparsa di nuove tecnologie digitali che, specialmente nel caso dei più giovani, rappresentano un potentissimo e pervasivo elemento di degradazione delle facoltà cognitive, emotive e relazionali (come asserito nell’articolo indicato). Purtroppo tutto torna con quanto scrissi in “Solitudine e Contesti Virtuali” e “L’era della persuasione tecnologica ed educazione all’uso della tecnologia”. In particolare, nel paragrafo 2.8 di "Solitudine e Contesti Virtuali", scrissi che «se non siamo in grado di trovare soluzione all’invadente presenza della solitudine, stiamo dando ai nostri figli gli strumenti che potrebbero determinare il loro deterioramento psicologico e cognitivo, aiutandoli a sviluppare un senso d’identità falso e deviato, che scandirà il loro futuro. Numerose fonti riportano come la solitudine sia in aumento soprattutto tra i giovani e i giovanissimi, i quali, secondo la Società Italiana di Pediatria, sono sempre di più soggetti a problemi psichiatrici».

Buona visione di questo messaggio di fine 2020, intitolato “Roberto Quaglia: contro-contro discorso globalista di fine anno”, tutt’ora più che valido a metà 2021 e pubblicato da "Casa del Sole TV", nella sezione "editoriali".

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(15 giugno 2021)

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