You are here

Conosciamoci - Intervista all'UCOII - Unione delle Comunità Islamiche d'Italia

Conosciamoci - Un incontro interreligioso

Intervista del blogger Francesco Galgani al Sig. Hamza Roberto Piccardo, membro del direttivo di
UCOII - Unione delle Comunità Islamiche d'Italia

Le interviste sono pubblicate con una licenza Creative Commons BY-NC-SA, in modo da favorirne e autorizzarne la riproduzione e diffusione tramite qualunque mezzo, purché nel rispetto di quanto specificato nella licenza stessa e con l'indicazione che la pagina principale del progetto è:
https://www.informatica-libera.net/conosciamoci-un-incontro-interreligioso


D: Per prima cosa, ringrazio Lei e l'Unione delle Comunità Islamiche d’Italia per aver aderito al progetto “Conosciamoci – Un incontro interreligioso”.
Il progetto, che vuole concretizzarsi nella pubblicazione di una serie di interviste che offrano un assaggio del variegato panorama religioso italiano, è mosso dal rispetto per il percorso di vita di ogni persona e per le sue scelte religiose. Lo slogan “Non esiste il nemico, esiste solo il frutto dell'orgoglio e dell'ignoranza”, che etichetta il senso di questa iniziativa, esprime quel desiderio di pace che motiva questo tentativo ambizioso.
Per cominciare, può illustrarci con parole semplici, comprensibili anche a chi ha una cultura, una formazione o un percorso di vita lontani dalla vostra religione, che cos'è l'Unione delle Comunità Islamiche d’Italia?
Qual è il punto o quali sono i punti cardine del vostro credo?

R: La nostra religione si fonda sul tawhid, il concetto dell'assoluta unicità di Dio (Allah in arabo e dottrinalmente) “Creatore dei cieli e della terra e di ciò che vi è frammezzo” come è spesso rammentato nel Corano.

La fede islamica è composta da sei assunti fondamentali: credere in Dio (Allah), nei Suoi Angeli, nei Suoi Libri (le rivelazioni succedutesi nel tempo), nei Suoi inviati (i profeti, pace su tutti loro), nel Giorno del Giudizio (e la resurrezione dei corpi) e che il decreto di Dio è quello che impone e s'impone su ogni cosa.

La testimonianza e la pratica della nostra religione si costruiscono su cinque pilastri (arkan): la doppia attestazione di fede nell'Unicità di Dio e nella missione del Profeta Muhammad (pace e benedizioni su di lui), sul riconoscimento dell'obbligo della preghiera (salat) cinque volte al giorno, nei modi e nei tempi stabiliti, sull'elemosina obbligatoria, nei modi e nelle quantità previste, sul digiuno nel mese di Ramadan e sul pellegrinaggio alla Mecca almeno una volta nella vita (avendo le possibilità di assolverlo).

D: La preghiera è una parte importante del vostro credo? Se sì, qual è il senso della preghiera?

R: La preghiera è l'atto devozionale più importante nell'Islam, essa costruisce e rafforza la relazione tra il credente e il Suo Signore, impetra e ottiene il perdono dei peccati. Disse infatti il Profeta (pbsl): “Immaginate un uomo che abbia un ruscello davanti alla porta della sua casa e vi si lavi cinque volte al giorno, potrà mai essere sporco?”

D: Che significato ha la parola “fede” nella vostra religione? E' un dono? E' una scelta? E' qualcos'altro?

R: La fede (al iman) è lo strumento con cui il credente stabilisce il suo rapporto con il divino. Essa è un dono che non viene mai negato a chi lo voglia e lo cerchi con umiltà e rettitudine. Avviene anche che Allah, nella Sua imperscrutabile volontà, tocchi il cuore e la mente di persone lontane dall'etica e che talvolta sono perfino incoscienti della loro ricerca spirituale. Iddio fa quel che vuole.

D: Lei ritiene che la vostra religione possa contribuire alla felicità delle persone?

R: Noi siamo convinti che la felicità sia una tensione che il credente concretizza solo nell'altra vita se Allah vorrà. La religione è un metodo personale e collettivo per affrontare serenamente le traversie della vita.

D: Un leader contemporaneo per la pace ha dichiarato che “per troppo tempo la specie umana è stata delusa da religioni, filosofie e ideologie che non hanno saputo rispettare gli esseri umani, le donne e la vita”. Nella vostra religione, che valore date alla vita? E alle donne?

R: Non sono state le religioni a deludere, ma gli uomini e le donne che l'hanno mal compresa o mal applicata. Chi non rispetta le creature non potrà mai nascondersi dietro alla religione e, peggio ancora, coloro che l'hanno strumentalizzata malignamente dovranno risponderne a Dio.

Per quanto riguarda le donne, esse hanno nell'Islam la piena dignità umana e giuridica. Le situazioni di oppressione perduranti in paesi abitati maggioritariamente da musulmani sono dovute, come detto più sopra, a malcomprensioni o malafede o a ragioni drammaticamente sociali, miseria, analfabetismo diffuso e incrostazioni consuetudinarie scambiate per tradizioni virtuose.

D: Che cosa fate per diffondere nella società ciò in cui credete?

R: Noi informiamo, cerchiamo di chiarire, dialoghiamo “con bella maniera” come ci ordina il Corano. Non cerchiamo di convertire approfittando delle debolezze personali o sociali, ma ci sforziamo di comunicare l'amore per Dio e per l'ultimo dei Suoi Inviati, Muhammad (pbsl).

D: C'è uno scopo ultimo a livello sociale della vostra religione?

R: La giustizia è un valore fondante l'etica musulmana. Il Profeta Muhammad (pbsl) disse che: “Gli uomini sono soci nella terra, nel fuoco e nell'acqua” e da ciò si desume che nessuno può accaparrarsi le risorse che Iddio ha destinato a tutta l'umanità nel suo insieme. Senza giustizia non c'è pace e senza pace la vita è un inferno su questa terra.

D: Un'epoca senza guerre armate cruente è ancora inedita nella storia dell'umanità: sulla base del vostro pensiero religioso, credete nella possibilità di realizzare un periodo storico nuovo diverso dai precedenti? Se sì, come?

R: La battaglia tra il bene e il male è sempiterna. La tensione verso un mondo che escluda la guerra è qualcosa che ogni credente ha ben presente. Terminata la preghiera, spesso recitiamo questa invocazione: “Allah Tu sei la pace, da Te discende la pace”. Pace è uno dei bellissimi nomi di Allah, As Salam, il nostro saluto è salam alaykum (la pace sia con voi), la stessa parola Islam contiene in sé il concetto di pace, con Dio, con se stessi e con il creato.

La pace si persegue praticandola nella nostra vita quotidiana: come coniugi, genitori, figli, lavoratori, vicini di casa, automobilisti. Se faremo pace in noi e attorno a noi, la pace si allargherà al mondo.

D: Secondo l'“Enciclopedia delle Religioni in Italia” (Elledici, Torino, 2013), attualmente in Italia ci sono 836 confessioni religiose. Presumo che solo pochi studiosi si siano cimentati nell'ardua impresa di avere una conoscenza di ciascuna di esse, pertanto mi rendo conto che la domanda che sto per farLe può essere complicata: secondo la Sua esperienza, oppure secondo ciò in cui Lei crede, ritiene che esista, o che possa esistere, una saggezza o un valore positivo intrinseci in ogni religione?

R: Ogni religione storicamente consolidata ha principi positivi e solidali, una spiritualità ed un'etica. Nessuna religione giustifica la violenza fine a se stessa o mirante a opprimere, derubare, umiliare le altre creature. Quanto poi gli uomini applichino correttamente quello che la religione insegna loro è tutt'altro discorso.

D: La diversità tra le religioni è un valore positivo, è una ricchezza, oppure è un problema?

R: Dice il Corano: “Se Allah avesse voluto, avrebbe fatto di voi una sola comunità. Vi ha voluto però provare con quel che vi ha dato. Gareggiate in opere buone: tutti ritornerete ad Allah ed Egli vi informerà a proposito delle cose sulle quali siete discordi.” (V, 48). Quindi, oltre la differenza dottrinale c'è una sfida che viene posta agli uomini di buona volontà, che è quella di “gareggiare” nel bene. Da questa gara non può che venire positività a ricchezza.

D: E' possibile un dialogo e un reciproco miglioramento tra le religioni?

R: Il dialogo è utile, necessario e obbligatorio. Dal concepimento alla morte, la vita dell'essere umano si svolge nel dialogo. Se questo dialogo viene assolto “con belle maniere” non potrà che esserci miglioramento per l'umanità stessa.

D: Avete partecipato a incontri pubblici con altre confessioni religiose?

R: Partecipiamo e organizziamo da sempre incontri con esponenti di altre religioni. E' un'attività fondante e qualificante della nostra Unione e dei suoi aderenti, sia a livello locale che nazionale e internazionale.
Siamo, tra l'altro, tra i promotori della Giornata del Dialogo Cristiano-Musulmano che è ormai giunta alla sua XIII edizione e che culminerà il prossimo 27 ottobre 2014 (http://www.ucoii.org/category/comunicati-stampa/)

D: Crede che sia possibile un sodalizio tra le religioni per l'obiettivo della pace, nel senso più ampio che questa parola può assumere?

R: Un sodalizio tra i credenti certamente si. Non è la chimera sincretica che potrà lavorare attivamente per la pace, ma la buona volontà degli uomini e delle donne che si riconosceranno e condivideranno valori universali pur nella loro specificità peculiare ad ogni comunità. E questo sodalizio è aperto ed accogliente anche verso i non credenti moralmente motivati e attivi.

D: Come può contribuire, oppure come già contribuisce, l'Unione delle Comunità Islamiche d’Italia nella gestione e risoluzione dei conflitti?

R: Crediamo che le risposte già date chiariscano la nostra attitudine.

D: Ha un messaggio per tutti, anche per coloro che non si riconoscono nel vostro credo, ma che desiderano la pace?

R: Idem come sopra, le risposte date sono il nostro messaggio.

D: Il mio invito, rivolto a tutti coloro che leggeranno l'intervista, è quello di non fermarsi mai alla prima impressione, perché la conoscenza reciproca richiede sempre tempo e disponibilità, inoltre è difficile sintetizzare in poco spazio un sistema di pensiero religioso. I temi qui proposti, ovviamente, sono sempre aperti ad approfondimenti e confronti.
Coloro che desiderano maggiori informazioni sull'Unione delle Comunità Islamiche d’Italia, a chi possono rivolgersi?

R: Molte associazioni islamiche, e segnatamente nelle principali città e capoluoghi, fanno attività di informazione e organizzano cicli di conferenze aperte al pubblico.

Anche la nostra Unione è sempre disponibile all'ascolto e all'orientamento di chi volesse approfondire le tematiche accennate in questa intervista. Suggerirei di visitare il sito ufficiale dell’UCOII: www.ucoii.org e per comunicare direttamente con noi di scriverci all’indirizzo: info@ucoii.org, di telefonare al n°: 0621118098 o mandare un fax al numero: 0692943623.

D: Ci sono libri o altri testi di cui vuole consigliare la lettura?

R: Leggere e meditare la traduzione dei significati del Corano e testi desunti dalle principali raccolte di tradizioni risalenti al Profeta Muhammad (sunnan) (vedi I quaranta hadith di An-Nawawi), oltre alla biografia del Profeta (vedi Muhammad di Marin Lings) . Per quanto riguarda le problematiche connesse alla vita dei musulmani in paesi in cui sono minoranza, consigliamo “Essere Musulmano Europeo di Tariq Ramadan". Tutti questi testi sono reperibili e acquistabili su www.libreriaislamica.net

 

pubblicato il 7 ottobre 2014 - Torna alla pagina principale del progetto

Classificazione: