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Critica ragionata alle diete

L'alimentazione è alla base della propria vita e della propria salute: qualunque percorso di vita che non si ponga seriamente il problema dell'alimentazione e che, anzi, non lo consideri uno dei suoi pilastri, è un percorso che merita di essere corretto con una certa urgenza.

Sull'alimentazione viene detto di tutto e il contrario di tutto: solo sul tema del dimagrimento, ad esempio, ogni giorno escono decine di nuovi articoli. Le persone, inoltre, solitamente non agiscono in base alle informazioni ricercate e/o ricevute, ma si comportano secondo abitudini irrazionali e spesso non salutari (e senza fondamento scientifico) acquisite in famiglia, legate ad aspetti emotivi più o meno consci, o semplicemente in base ai propri impulsi del momento e incuranti delle conseguenze. La situazione è aggravata da chi propaganda certe diete nocive spacciandole per verità scientifica (si veda a tal proposito il mio articolo sulle diete iperproteiche).

Per prima cosa, vorrei sfatare un mito: non esiste la “verità scientifica”, al massimo esistono ricerche scientifiche tese a dimostrare o confutare certi fatti, e tali ricerche possono anche essere smentite da ricerche successive. Non esiste “una” scienza, ma “tante” scienze, e solitamente la scienza non è neutrale né agli interessi economici né alla formazione culturale dei ricercatori. Parlare di informazioni scientifiche sulla nutrizione senza specificare le fonti è equivalente a esprimere opinioni personali: su Internet è possibile leggere di tutto, ma sono veramente pochi i siti che citano ricerche scientifiche e che pertanto permettono di distinguere mere opinioni o illazioni da “informazioni” degne di essere chiamate tali.

Anche chi dà informazioni potenzialmente utili e presumibilmente corrette spesso non mette in condizione i propri lettori di verificare le fonti e di capire i motivi di certe affermazioni: tutti si sentono nel giusto e credono di poter dare indicazioni agli altri, ma pochi si pongono il problema di aiutare le persone a sviluppare uno spirito critico. Questo vale sia per l'alimentazione, sia per la politica, la religione, la scuola e ogni altri aspetto della vita. A ciò va aggiunto che quando si parla di alimentazione (specialmente nel caso delle diete da seguire pedissequamente) viene trascurato l'aspetto del gusto, del contesto familiare e lavorativo, della preparazione del cibo (chi vuole essere consapevole di cosa mangia farebbe bene a prepararsi il cibo con le proprie mani).

Ascoltando e guardando le persone, ho constatato come il loro approccio alimentare a volte rasenti la follia e come certe pratiche certamente nocive vengano erroneamente valutate come positive. Tutti facciamo errori, ma con un atteggiamento superficiale non possiamo correggerci. Seguire le mode o improvvisare può fare danni seri nel lungo periodo.

Nel contesto odierno, è difficile seguire un'alimentazione sana e, più in generale, uno stile di vita sano: le condizioni ambientali e sociali sono fortemente sfavorevoli, i condizionamenti psicologici e la cattiva informazione anche. A ciò va aggiunto che seguire un'alimentazione rispettosa della propria vita, nella maggioranza dei casi, richiede il coraggio, la volontà e l'impegno di modificare le proprie abitudini per un periodo di tempo considerevolmente lungo (magari per tutta la vita), la capacità, la voglia e la possibilità di studiare e di approfondire le tematiche collegate all'alimentazione, la tenacia di andare alla ricerca di cibo di qualità (possibilmente incontrando direttamente i produttori e avendo una sufficiente consapevolezza del loro modo di lavorare), il tempo per prepararsi i propri pasti e spuntini di qualità, i soldi per potersi permettere cibo di qualità o, per dirla in maniera migliore, l'intelligenza di spendere i propri soldi per cibo buono piuttosto che per cibo spazzatura (la qual cosa è un investimento di denaro sulla propria salute). A ciò andrebbe aggiunta anche la fortuna di incontrare le persone giuste (medici compresi) che siano di aiuto per il un percorso alimentare corretto (la stessa cosa dicasi per i propri familiari o comunque per le persone con cui si vive), oltre a circostanze tali che permettano realmente una scelta di cosa mangiare.

Un'alimentazione consapevole è alla base della propria salute, che in un'ottica olistica dovrebbe essere compresente a molti altri aspetti (relazioni sociali, movimento, sport, bontà del sonno, rispetto dei ritmi circadiani, uso attento e limitato dei cellulari, ecc.). Le varie diete comunemente intese come liste di menù da seguire (spesso acriticamente) per periodi più o meno brevi non mi interessano e non rientrano in ciò di cui sto parlando: l'intervento di dietologi, dietisti o nutrizionisti può essere valido, ma serve anche e soprattutto altro, a cominciare da uno studio individuale e da una presa di consapevolezza della relazione tra salute e alimentazione.

Per approfondimenti seri, consiglio i seguenti siti, che di solito indicano chiaramente le fonti su cui si basano:
http://www.vegpyramid.info/
http://www.scienzavegetariana.it/
http://www.informazionealimentare.it/

Buona dieta consapevole a tutti!

Francesco Galgani,
8 giugno 2014

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