Nutriamoci di virtù

La fortuna viene dal cuore e ci fa onore.
La sfortuna viene dalla bocca e ci rovina.
Ognuno di noi nasce con un'ascia in bocca, che rimane con noi per tutta la vita: quando diciamo o scriviamo parole malsane, con quell'ascia ci tagliamo.
È il cuore che è importante, perché le nostre intenzioni sono un boomerang, nel bene e nel male.

L'altra persona, l'altro essere vivente, e le situazioni che non ci piacciono, rappresentano quella parte di noi che ancora non abbiamo compreso. Per questa ragione, l'odio e il disprezzo per gli altri sono innanzitutto per noi stessi. Stesso discorso per l'Amore.

Il visibile e il percepibile nascono dal non visibile e dal non percepibile.
Alla radice di questo non visibile e non percepibile di solito c'è tanta sofferenza.
La sofferenza è in minima parte fisiologica, la maggior parte è nevrotica.

La sofferenza fisiologica è passeggera, ci chiede soltanto di accogliere la vita così com'è, sentendoci parte di un tutto più grande di noi, basato sull'Amore.

La sofferenza nevrotica invece tende a persistere nel tempo, in quanto è l'esito dell'incapacità appresa di Amare. Di solito, questo tipo di sofferenza risiede in malsane separazioni interiori ed esteriori. Questa, infatti, è la sofferenza che ci fa ergere muri di filo spinato, su cui spesso ci feriamo.
La guarigione dalla sofferenza nevrotica inizia con l'abbandono dell'Io egoico-bellico, che è tanto più facile quanto meno sentiamo il bisogno di aggrapparci alle nostre idee.

Scivolare tra le idee, senza aggrapparci a nessuna di esse, è possibile soltanto se riponiamo la massima fiducia nella Vita, di cui noi siamo parte e che al contempo è parte di noi. In questo modo, l'abitudine di giudicare e di criticare si scioglie come neve al sole. Non siamo gocce separate, ma un unico oceano.

Ricapitolando, la società ci fa ammalare perché crea separazione, dentro noi stessi e con gli altri, e guerra ovunque, sia interiore sia esteriore.
La guarigione dalla sofferenza è creare sane unioni, al contempo abbandonando le inutili zavorre accumulate nel tempo, cioè idee, fissazioni, relazioni morbose e illusioni varie, aliene e alienanti, che creano solo tormento. E' un lasciar andare che richiede molto coraggio, ma non ci sono altre strade. Dopo staremo molto meglio.

Il visibile e il percepibile cominceranno a cambiare, perché staremo agendo innanzitutto sul non visibile e non percepibile. La strada opposta, cioè agire sugli effetti per cambiarne le cause, porta poco lontano.

Quanto più il mondo si imbarbarisce, tanto più c'è bisogno di bellezza e di rispetto.
Quanto più il mondo è adombrato e cupo, tanto più ci conviene andare verso il Sole.

Nutriamoci di virtù (Francesco Galgani's art, November 4, 2022)
(November 4, 2022, go to my art gallery)

Equilibrio delicato e precario

Noi fiori facciamo parte di qualcosa molto più grande di ciascuno di noi, basato sull'Amore.
Non abbiamo nulla da temere.
Rimaniamo nel flusso della Vita, finché Vita ci sarà.
Non abbiamo giudizi, né pensieri disturbanti o a cui aggrapparci.
Andiamo bene così come siamo.
Ringraziamo il terreno, il cielo, il sole, la pioggia, il vento, la Vita stessa.
Noi fiori siamo qui, finché potremo, in armoniosa coesistenza con il tutto.

Equilibrio delicato e precario (Francesco Galgani's art, October 31, 2022)
(November 1, 2022, go to my art gallery)

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