Una guerra senza eroi

In una guerra, una qualsiasi guerra, potremmo farci la nostra opinione su chi ha ragione e chi ha torto, e schierarci di conseguenza. Questo vale in ogni situazione della vita dove ci sia un conflitto, a maggior ragione vale nella grande guerra di cui tutti stanno parlando.

Però… non abbiamo imparato nulla da Pasolini? “Parlando genericamente (e dando fiducia al lettore) si potrebbe quindi dire che Pasolini ama la realtà: ma, parlando sempre genericamente, si potrebbe forse anche dire che Pasolini non ama - di un amore altrettanto completo e profondo - la verità: perché forse, come egli dice, «l’amore per la verità finisce col distruggere tutto, perché non c’è niente di vero». (fonte)”

Avevo già riportato questa citazione di Pasolini in un mio precedente articolo, premettendo, tra l’altro, che «la soluzione per progredire in un’esistenza non-violenta e armoniosa, ovvero bella da vivere, inizia con il rinunciare all’amore, o attaccamento, alla propria visione delle cose, alla propria realtà, giacché attaccarsi con le unghie e con i denti ad essa è come aggrapparsi ad un sogno dentro a un sogno».

E allora… Se è tutto un’illusione... Chi siamo? Perché facciamo la guerra? Avevo scritto alcune riflessioni al riguardo sopra un quadretto che disegnai circa un mese fa.

«La vita è fatta di coppie di opposti che sempre coesistono.
Per ogni coppia di opposti, i possibili punti di arrivo sono due: o una vera fusione in un matrimonio indissolubile (passaggio dalla dualità all’integrazione), o la distruzione di entrambe le parti (passaggio dalla dualità al nulla). Nessuna delle due parti può esistere senza l’altra.
Per questa ragione, la strada della guerra è sempre quella della propria distruzione.
Le atrocità dell’umanità finiranno quando avremo capito chi siamo.»

Vorrei soffermarmi su questa frase: «La strada della guerra è sempre quella della propria distruzione».

È “solo” un concetto filosofico basato sull’inter-essere, sull’inter-dipendenza, sulla co-evoluzione? Se fosse “solo” questo, già basterebbe, ma c’è anche altro.

Caro lettore o lettrice che hai avuto la pazienza di arrivare fino a qui, purtroppo schierarsi dalla parte di una delle due superpotenze in conflitto – una delle due, non importa quale – implica due conseguenze: la prima, è quella di essere d’accordo con chi è pronto ad uccidere; la seconda, è quella di affidarsi alla coscienza di chi si è già organizzato da tempo per annientare la vita su questo pianeta, come mostrato nel video seguente. In altre parole, schierarsi dalla parte di una delle due superpotenze significa cercare la propria morte.

Il video seguente si focalizza su Perimeter, l’intelligenza artificiale che controlla i missili atomici russi. Aggiungo, per completezza, che il potenziale distruttivo di Stati Uniti e Cina non è da meno, e che le armi atomiche sono sparse per il mondo, come mostra Wikipedia.

Insomma, schierarsi dalla parte di qualcuno che ci sembra avere ragione, significa non solo dare sostegno alle sue “luci”, ma anche e soprattutto alle sue “ombre”, fatte di volontà di dominio e di possibilità di distruzione.

Un eroe, o un martire, combatte per una causa che gli sembra giusta. Però, se sta usando la violenza delle armi, dei ricatti economici, delle sanzioni, e delle mille strategie belliche che aggrediscono e offendono anche senza usare direttamente bombe e cannoni, si sta soltanto svendendo o prostituendo ad un potere satanico, molto abile nell’ingrassare i forzieri delle apolidi industrie di armi e della finanza sovranazionale (cioè di coloro che realmente comandano).

Buona visione del video (fonte),
30 aprile 2022

DOWNLOAD MP4

 

Pfizer-BioNTech admits the ineffectiveness and insecurity of its vaccine Comirnaty

Two sentences in comparison:

Evidence from the hundreds of millions of COVID-19 vaccines already administered in the United States, and the billions of vaccines administered globally, demonstrates that they are safe and effective.

CDC, Centers for Disease Control and Prevention, April 1, 2022, https://www.cdc.gov/coronavirus/2019-ncov/vaccines/different-vaccines/Pfizer-BioNTech.html - wayback machine copy for future reference

and:

We may not be able to demonstrate sufficient efficacy or safety of our COVID-19 vaccine and/or variant-specific formulations to obtain permanent regulatory approval in the United States, the United Kingdom, the European Union, or other countries where it has been authorized for emergency use or granted conditional marketing approval.
Significant adverse events may occur during our clinical trials or even after receiving regulatory approval, which could delay or terminate clinical trials, delay or prevent regulatory approval or market acceptance of any of our product candidates.

BionNTech, annual report to US Securities and Exchange Commission, March 30, 2022, https://investors.biontech.de/node/11931/html - wayback machine copy for future reference

That's life, baby!
(April 29, 2022)
Covid 19 - Pfizer-BioNTech admits the ineffectiveness and insecurity of its vaccine Comirnaty

Completa accettazione, ovvero darsi pace

Le cose che accadono, accadono perché devono accadere, che noi lo vogliamo o no.
Da questo punto di vista, il mondo e i fatti della vita vanno bene così come sono, sono giusti così come sono, non c’è nulla da cambiare.
Il massimo che possiamo fare, è progredire nella consapevolezza e darci una direzione, seguendo la nostra coscienza volta per volta.
Anche perché, l’unica alternativa sarebbe quella di ubbidire alla coscienza di qualcun altro, il che non sarebbe né rispettoso per noi stessi né etico.
E nel darci una direzione, però, cerchiamo di non prenderci troppo sul serio, giacché questo universo non è più reale, concreto e solido dei nostri sogni della notte.
La vera natura di tutti i fenomeni non può essere né compresa, né indagata, quindi… cerchiamo di non litigare e di non fare la guerra. Il pianeta è uno e c’è posto per tutti.

(29 aprile 2022)

Le parole formano la realtà

Coloro che, come me, hanno una sensibilità linguistica, coscienziale e filosofica, ritengono che le parole “formino la realtà”. In modo più pragmatico, i politici e gli altri specialisti di marketing (cioè di menzogne) ritengono che una scelta accurata delle parole serva a formare una certa “immagine di realtà”. Sono concezioni simili, ma con una differenza profonda.

Nel primo caso, le parole “formano la realtà” nel senso che, essendo la vera natura di tutto l’esistente non indagabile, non descrivibile e al di fuori dello spazio e del tempo, ciò che ci appare come reale (compreso il nostro corpo e le altre persone) non è altro che una creazione illusoria della nostra mente individuale e delle sue interazioni con la mente collettiva. A sua volta, la mente crea categorie, enti, narrazioni, giudizi e, in generale, tutto ciò che fa parte della nostra esistenza, in base alle parole. Cambiando le parole, quindi, cambia anche la realtà esperita. Estremizzando, la logica conseguenza di queste premesse è che ciascuno di noi, in interazione con gli altri, crea l’intero universo. E’ evidente, però, che un universo così costruito è tanto solido e reale quanto i nostri sogni della notte.

La prospettiva del venditore di menzogne e dell’esperto di propaganda è molto più semplice: il mondo ci appare in un certo modo non perché è in quel modo, ma perché noi “lo interpretiamo” e “lo capiamo” in un certo modo. In questo caso l’esistenza di una realtà oggettiva non è messa in discussione, semplicemente non interessa. L’intento infatti è quello, tramite la comunicazione pervasiva e persuasiva, di indurre quante più persone possibili a raffigurarsi il mondo in una maniera utile all’azienda o al padrone di turno. In questo contesto, le parole agiscono come una sorta di stregoneria o di incantesimo, capaci non solo di indurci ad una rappresentazione della realtà diversa dalla realtà oggettiva (che in questo caso si presume esistente), ma addirittura nettamente contrapposta ad essa.

Oggi sempre più persone socialmente rilevanti usano le parole per indurre un'ingestibile dissonanza cognitiva (o bipensiero), funzionale all'istupidimento e all'asservimento ad una autorità superiore, umana o “non umana” che sia.

Parafrasando George Orwell, sento di poter affermare con ragionevole sicurezza che la ripetizione e l'interiorizzazione delle parole “ricevute dall'alto” (cioè da scuola, genitori, gruppo di pari, televisione, pubblicità, social, capo di stato, psicologo, amante, essere trascendente o alieno, ecc.), può persino portarci a:

- credere fermamente di dire verità sacrosante mentre pronunciamo le menzogne più artefatte;
- ritenere contemporaneamente valide due opinioni che si annullano a vicenda;
- fare uso della logica contro la logica per far fronte alla contraddittorietà delle nostre opinioni;
- rinnegare la morale proprio nell’atto di rivendicarla;
- credere che la democrazia sia impossibile e nello stesso tempo vedere nel “Partito” l’unico suo garante;
- dimenticare tutto ciò che è “necessario” dimenticare, ma, all’occorrenza, essere pronti a richiamarlo alla memoria, per poi eventualmente dimenticarlo di nuovo.

Ecco la sottigliezza estrema nell'uso delle parole: essere pienamente consapevoli nell’indurre l’inconsapevolezza e diventare poi inconsapevoli della pratica ipnotica che abbiamo appena messo in atto. Se questa si potesse chiamare “arte”, allora dovremmo dire che il mondo è pieno di artisti.

Detto ciò, ti propongo un esercizio di consapevolezza: fai attenzione alle parole che usi, a ciò che dai per scontato e alle implicazioni di quel che affermi. Proviamo insieme a scegliere parole che aiutino sia noi stessi sia i nostri cari a vivere meglio. Possiamo farlo, visto che siamo “creatori di realtà”. Così magari, invece di affondare nelle sabbie mobili del bipensiero, potremmo scegliere parole più consapevoli, più empatiche, più compassionevoli e il più possibile non ambigue.

(28 aprile 2022)

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