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La vita comincia a finire quando non riusciamo più a dire le cose importanti

Quanto segue è un estratto dell'articolo "Non detto", di Mauro Scardovelli:
http://www.mauroscardovelli.com/PNL/Consapevolezza_di_se/Non_detto.html

Tale estratto contiene anche un suggerimento :)

«[...] Non dire, non dire tutto, trattenersi, rinviare, avere paura di manifestarsi pienamente, dire di sì quando non si è del tutto convinti: è un tema che riguarda solo me?

Certe persone ne sembrano immuni: parlano senza peli sulla lingua. Si fanno strada, ottengono rispetto, ma spesso offendono o feriscono gli altri. Ma questo non è dire le cose, è sgomitare, è usare violenza. E poi, siamo sicuri che dicano davvero le cose importanti?

Se guardiamo in profondità, il problema non è dire o non dire. Ci sono circostanza in cui non dire è senz’altro la cosa migliore. Altre volte, se si vuol essere efficaci, occorre scegliere i tempi giusti, gli argomenti che hanno presa sull’interlocutore. Non basta dire ciò che ci passa per la mente. No, il problema non è dire o non dire o come dire. Il vero problema è la paura.

Se siamo spaventati, la nostra parola non è sincera. Non siamo sinceri nel dire si o no. Non siamo veri e integri neppure con noi stessi. Se siamo spaventati, se ci sentiamo come imputati di fronte ad un tribunale, cercheremo di pensare e dire ciò che può convincere la giuria ad assolverci. La verità passa in secondo piano.

Se siamo spaventati, non siamo in grado di amare: dobbiamo troppo badare a noi stessi per prenderci cura di altri. Se non amiamo, perdiamo contatto dalla corrente vitale che ci attraversa. Perdiamo forze, ci indeboliamo.

Oggi, grazie a tanti aiuti ricevuti, ho compreso più da vicino il problema della paura, da dove viene, perché rimane e ristagna nelle nostre viscere e nel nostro cuore. E come si fa a superarla.

Proprio in questi giorni sto rileggendo Krishnamurti, La ricerca della felicità. Krishnamurti si rivolge ai giovani delle scuole, e più volte parla delle influenze e del condizionamento, a cui tutti siamo esposti, che fa appassire la nostra creatività e capacità di amare. Siamo condizionati ad aver paura, ad essere schiavi di idee non nostre. Siamo condizionati a sentirci inadeguati, insufficienti, in colpa, quindi a non essere noi stessi, ma a cercare di diventare qualcosa d’altro.

Le parole di Krishnamurti sono come la via dell’acqua che scorre. Sono pulite e cristalline, perché libere da ogni soggezione ad autorità: filosofica, politica, religiosa. Ci invitano a diventare consapevoli dei condizionamenti, che non sono solo famigliari, ma attraversano tutta la nostra cultura, nei suoi presupposti più profondi. Ci invitano a riflettere con la nostra testa, a smettere di dipendere e cercare fuori la soluzione.

La vita comincia a finire quando non riusciamo più a dire le cose importanti… Se questo è vero, allora la nostra vita comincia a finire quando siamo ancora molto giovani, spesso già da bambini. Assumiamo un ruolo, un’identità che non è vera identità, ma identificazione, e recitiamo quel ruolo, quel personaggio nel teatro dell’esistenza.

E la nostra anima dove finisce? Dove finisce la nostra forza, vitalità, capacità di amare?

Possiamo risvegliarci da un sogno che non è il nostro? Possiamo vivere in modo pieno, totale, istante per istante, invece che dispiaciuti per il passato e preoccupati per il futuro? Possiamo vivere immersi nel presente, con tutto il nostro essere, in contatto con ciò che c’è, consapevoli della straordinaria bellezza che ci circonda?

Sì, è ovvio che possiamo. Come un gatto può fare il gatto ed essere un gatto, così noi possiamo essere chi veramente siamo: liberi e creatori.

Cominciamo da subito, da un piccolo passo a portata di tutti. Un foglio bianco, una penna: cominciamo a scrivere ciò che non abbiamo detto in questi giorni, e che sarebbe stato importante dire. Manteniamo vigile l’attenzione su questo tema: lasciamo che questa pratica diventi un’abitudine. Al posto della vecchia: di non dire o dire a metà o dire male. [...]»

Articolo completo: http://www.mauroscardovelli.com/PNL/Consapevolezza_di_se/Non_detto.html

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