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Politica ed economia

Pillole di Storia - The Putin Interviews (documentario)

The Vladimir Putin Interviews è una miniserie televisiva statunitense della durata di quattro ore, prodotta da Oliver Stone e messa in onda per la prima volta dal 12 al 15 giugno 2017 sul canale Showtime.

La serie è nata da diverse interviste di Stone a Vladimir Putin tra il luglio 2015 e il febbraio 2017.

In Italia, il documentario è stato trasmesso in due puntate della durata di due ore ciascuna il 5 e 12 ottobre 2017 su Rai 3, e recentemente mandato di nuovo in onda.

In lingua italiana, il regista e intervistatore Oliver Stone è stato doppiato dall'attore Luca Biagini, mentre il Presidente Putin da Loris Loddi.

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Pillole di Politica - Emergenza Covid: GOVERNO ITALIANO NEGAZIONISTA

La seguente "pillola di politica", che ben sintetizza le criticità nella gestione dell'emergenza covid, è stata scritta da Giulio Ripa l'11 settembre 2021Sullo stesso argomento, segnalo: L'odio profondo e perverso dello Stato italiano verso i cittadini italiani (e una previsione)


Nella gestione della pandemia il governo italiano nel tempo ha negato:

– l’aggiornamento del piano di prevenzione pandemica

– l’autopsia dei morti covid

– la distinzione tra morti per il covid e morti con il covid

– il recupero del numero nell’organico degli operatori sanitari tagliati fuori nei decenni precedenti

– la cura preventiva del sistema immunitario innato per rinforzare le difese contro la malattia covid

– le cure domiciliari precoci

– la cura con il plasma iperimmune dei guariti dal covid

– la relazione tra ambiente inquinato da polveri sottili e Covid19 nelle zone rosse (Brescia e Bergamo)

– l’andamento stagionale del virus sars-cov-2

– l’assunzione della responsabilità dello stato nella somministrazione del vaccino

– la riorganizzazione della sanità territoriale (anzi nel 2023 si annunciano nuovi tagli alla sanità)

– la messa in discussione della regionalizzazione e la privatizzazione della sanità

– la libertà di scelta terapeutica

– i diritti civili ai cittadini senza green pass

Il governo ha negato qualsiasi intervento efficace sulla politica sanitaria, puntando esclusivamente sulla vaccinazione di massa. E’ un governo negazionista che va avanti per dogmi, cercando di scaricare sui cittadini il cattivo funzionamento della sanità pubblica.

Allarmista* e negazionista* sono due posizioni fondamentaliste, uguali e contrarie, ma perfettamente simmetriche ed interdipendenti tra loro. La posizioni dell’una non può fare a meno dell’altra.

Ma, è facile mettere le etichette allarmista o negazionista a qualcuno.

La contrapposizione tra allarmisti (o sìvax) e negazionisti (o novax) è funzionale al governo per mascherare il vero conflitto tra una visione di una sanità a misura d’uomo ed una sanità a misura del profitto.

Una contrapposizione artificiosa costruita per separare i non vaccinati dai vaccinati, indebolendo così la critica al governo sulla gestione della politica sanitaria, negli ultimi decenni massacrata dai tagli al personale e alle strutture sanitarie territoriali.

Tutto il resto è propaganda per criminalizzare e delegittimare qualunque critica alla gestione pandemica del governo.

 

* “Gli allarmisti sono talmente allarmisti che quando si guardano allo specchio si mettono la mascherina per paura di essere contagiati.”

* “I negazionisti sono talmente negazionisti che negano di essere negazionisti.”

L'odio profondo e perverso dello Stato italiano verso i cittadini italiani (e una previsione)

Vigile Attesa (pittura, Francesco Galgani, 10 settembre 2021)

(vai alla galleria)

Divido questo articolo in tre parti: "L'attuale morale dell'impegno sociale nel vaccinarsi", "Una mia teoria cospirazionista (siete liberi di dissentire)" e "Breve analisi del cospirazionismo, con una previsione".

1. L'attuale morale dell'impegno sociale nel vaccinarsi

Tutta la comunicazione mass-mediatica dell’attuale era pandemica ha fatto leva quasi esclusivamente su aspetti emotivi, indorati di dogmatico scientismo, cioè di fede religiosa nella scienza, agganciata alla paura di morire o di far morire. La scienza è stata presentata come unitaria e così è stata recepita da gran parte del popolo, soprattutto da quella parte meno istruita: “la scienza è una”, pensa chi guarda il tg, oppure “io seguo la scienza”. Una tale bolla informativa è completamente falsa nei presupposti: la scienza non è e non è mai stata unitaria e i cosiddetti scienziati spesso litigano tra di loro. Aggiungiamo anche che le ricerche scientifiche vanno dove arrivano i soldi. Come se questo già non bastasse, aggiungiamo che Nature, una delle più prestigiose riviste scientifiche al mondo, ha pubblicato nel 2016 un articolo nel quale si è dimostrato come più del 70% delle ricerche scientifiche prese in esame ha fallito i test di riproducibilità. Detto in altri termini più espliciti, i risultati di tali ricerche scientifiche andrebbero assolutamente scartati e ignorati nel momento in cui si dovesse prendere una qualunque decisione in ambito medico. Ma a queste condizioni è evidentemente difficile prendere una qualsiasi decisione che possa definirsi "scientifica" o quantomeno basata su evidenze di realtà. La questione non può essere liquidata in modo semplicistico, quindi per chi vuole approfondire questo problema, e come esso si declina anche nel discorso dei vaccini, consiglio la lettura di questi due articoli: "Alla ricerca della scienza..." e "La scienza contemporanea è inadeguata, religiosa, disumanizzata e lontana dalla comprensione della realtà?".

Tutti gli attuali interventi in materia di sanità pubblica sono stati rivestiti di un valore che trascende gli “ordini dall’alto” effettivamente impartiti, ovvero sono stati connotati di una sacralità che rasenta il pensiero magico, a cominciare dal valore amuletico delle mascherine per coprire il volto. Il nostro attuale capo di governo si è persino spinto a fare profezie di morte, in televisione, per i non vaccinati, evocando lo spettro inconscio della magia nera.

In questo clima di stregoneria di Stato, dove il nemico comune e invisibile da combattere è uno “spirito” maligno di nome covid-19, tutti gli esseri umani sono stati resi pericolosi dalla possibile possessione di questo spirito. L’unico esorcismo possibile, ma mai definitivo e quindi da ripetere a cadenze regolari, è il sacro vaccino, benedetto e usato per la propria salvezza persino da chi è stato eletto a vicario di Dio.

Le sacre tavole della legge dello Stato, con tutte le indicazioni per non fare del male né a se stessi né agli altri, sono state ripetute ogni giorno nel catechismo televisivo e, dove questo non è stato sufficiente, sono state scolpite nella roccia dalle Forze dell’Ordine, armate di penna per contravvenzioni anche nelle situazioni più irrealistiche, o peggio obbligate a bruciare i corpi ancora vivi nel rogo dei TSO.

Il dissenso scientificamente fondato, di scienziati veri che non si sono piegati al Nuovo Ordine Religioso, non è mai stato tollerato e sempre pesantemente punito e delegittimato, di fronte al popolo, con le solite tecniche di persuasione comunicativa ormai ben note e gergalmente riassunte dall’espressione “macchina del fango”. Non mancano neanche i martiri che “sono stati suicidati”, come il medico De Donno colpevole di aver salvato tante vite disubbidendo al potere, né i premi Nobel nella medicina messi alla gogna, come Montagnier, né tutti quelli che sono stati macellati per aver asserito semplici fatti verificabili o aver citato articoli scientifici. Tutto ciò mentre un numero sempre crescente di persone ha il serio e dignitoso coraggio di perdere lavoro e stipendio in quanto “obiettori di coscienza”: fanno la scelta, appunto, di ascoltare la propria coscienza e non il richiamo di stampo fascista “credere obbedire combattere” (cioè “credere” nella falsa narrazione istituzionale, “obbedire” alle indicazioni date al popolo e “combattere”, cioè vaccinarsi a rischio della propria vita per servire la nazione). Con questi “obiettori di coscienza” non funziona neanche la massima nazista “Impfung macht frei, ovvero “La vaccinazione rende liberi”, ovvero il “green pass”.

In tutta questa narrazione da film horror scadente, cosa c’è di scientifico o quantomeno ragionevole? Beh, almeno un paio di cose ci sarebbero.

La prima è che: «Sappiamo da sempre che quando un virus arriva bisogna avere già gli anticorpi e che se si vaccina in piena epidemia non funziona, si rischia anzi di selezionare mutanti» (fonte). Ecco, questo in linea con l’azzardo biologico di cui parla il medico e professore Andrea Crisanti, per la cui carriera accademica rimando a Wikipedia.

Come ha affermato il primario di Malattie Infettive dell’Ospedale Maggiore della Carità di Novara, Pietro Luigi Garavelli: «Nonostante sia noto anche agli studenti di medicina il principio in base al quale non si vaccina mai in picco epidemico, ho ricevuto attacchi che mai avrei immaginato di ricevere, da caccia alle streghe. Si tratta tra l’altro di una basilare legge darwiniana, riferita ovviamente ai virus che mutano perché con quelli stabili il problema non si pone. Ogni forma di vita cerca di sopravvivere e il virus, davanti agli anticorpi indotti da vaccino,  sviluppa varianti. Un concetto conclamato in qualsiasi virosi» (fonte).

Quindi, siccome io non voglio contribuire né a selezionare mutanti (cioè virus più pericolosi di quelli attuali), né contribuire a qualcosa che può essere disastroso dal punto di vista delle leggi darwiniane comunemente accettate, il mio impegno sociale consiste anche nel non-vaccinarmi per non creare pericolo né a me né alla collettività. Ho anche altri motivi, ma già questi bastano per sottolineare che il non-vaccinarsi è anche una scelta altruistica.

La seconda cosa scientifica che vorrei sottolineare è che la scienza si basa sul dubbio e su fatti verificabili, quindi tutto il clima religioso creato attorno al covid è più pericoloso del virus stesso, perché porta a scelte scellerate e controproducenti. Inoltre, il fatto che la scienza si fondi sul dubbio implica che la libertà di scelta terapeutica e la medicina personalizzata siano le vie maestre. Il percorso tragicamente preso dalla classe dirigente, cioè l’obbligo vaccinale, è invece un precipizio in cui, come collettività, ci stiamo sfracellando.

2. Una mia teoria cospirazionista (siete liberi di dissentire)

L’altro essere umano non è il pericolo, è la ricchezza.
Il contagio, in lato sensu inteso come incontro di idee, anime, culture, corpi, di per sé non è malattia, potrebbe persino essere guarigione dell'Anima dalla solitudine profonda, vera epidemia di cui è in gran parte responsabile tutto il sistema sociale, a cominciare dai social e dalla mediazione tecnologica in generale.
La paura, questa sì, è malattia. Già, ma paura di cosa?

La vita è rischiosa e noi siamo ineluttabilmente mortali e ammalabili, ogni tentativo di fuggire da ciò è un patto con il re della menzogna o, da un altro punto di vista, è l’ammissione del fatto di non avere Anima o di essersela venduta. Chi è Anima (perché Anima non è qualcosa che si “ha”, casomai è qualcosa che si “è”), accetta i pericoli della vita e non cerca di imporre la propria volontà ad altre persone. Al contrario, solo dove non c’è Anima può esserci il desiderio di piegare un intero popolo, o il mondo intero, alla propria volontà. La lotta per la libertà di scelta terapeutica, che nelle circostanze attuali equivale come minimo, ma non soltanto, ad abrogare il “green pass”, è essenzialmente una lotta animica.

L’unica cosa sensata, da parte dello Stato rispetto alla salute pubblica, sarebbe stato un serio investimento nella sanità pubblica (che invece è stata demolita), nelle cure esistenti da tempo, economiche ed efficaci (che invece ha osteggiato se non addirittura proibito), nella prevenzione primaria (la grande assente), cioè stile di vita, alimentazione preventiva e curativa, integrazioni alimentari mirate, percorsi di salute personalizzati, pensieri, emozioni, relazioni, giustizia ed equità sociale, diritto al lavoro, benessere economico, tutela della famiglia. E’ stato fatto tutto il contrario di ciò che doveva essere fatto, così che lo Stato, con l’appoggio premeditato e colpevole dei mass media, è stato e continua ad essere esso stesso la causa primaria dell’emergenza che dichiara di voler risolvere, sicuramente strumentale all'interesse di pochi e in un completo disinteresse del bene comune. Il nostro Stato non ha badato a spese e continua a non badarci per quanto riguarda i vaccini e il controllo dei mass media per far pubblicità alle proprie politiche in materia di covid: al contempo, da decenni non si sta facendo scrupoli nel distruggere la rete ospedaliera preesistente e nel rendere sempre più inaccessibile la sanità pubblica e universale (art. 32 della Costituzione italiana).

La paura uccide: soprattutto per i giovani e i giovanissimi, tutte le misure emergenziali prese dallo Stato hanno creato enormi danni psicofisici e relazionali, mentre il virus, se fosse stato lasciato libero di circolare senza interferenze e senza tutto il terrorismo di Stato che ci sta accompagnando da due anni, nei giovani non avrebbe fatto nulla o quasi nulla (tra l’altro, sia ben chiaro, come già documentato in questo blog in era pre-covid, che in generale i giovani non vaccinati sono più sani di quelli vaccinati e che i vaccini, da lungo tempo, stanno rovinando le vite di tante famiglie, producendo danni neurologici gravi soprattutto nei giovanissimi); per quanto riguarda gli anziani, il virus sostanzialmente non ha cambiato l’aspettativa di vita (cfr. nota finale nella fiaba "Una grande epidemia nel villaggio dei Puffi", dove cito l'ISTAT), in quanto le persone hanno continuato a morire nell’età in cui solitamente si muore: ciò non toglie che queste persone potevano essere opportunamente curate, cosa che non è stata fatta perché c’è stata la volontà politica di farle morire con cure inefficaci e sbagliate (questa si chiama “strage di stato”), allo scopo di giustificare l’introduzione dei vaccini. A proposito, il cosiddetto fenomeno ADE (potenziamento anticorpo-dipendente) è il potenziamento della malattia, soprattutto negli anziani, causato dai vaccini e di cui avevo già parlato in tempi non sospetti (aprile 2020), facendo la corretta previsione, con un anno di anticipo, che per questo e per altri motivi (tra cui il “peccato originale antigenico”), i futuri vaccini per il codiv-19 avrebbero procurato una strage. Al di là delle tante opinioni, sta di fatto che dove il problema covid era sostanzialmente stato risolto (tipo in India), l’inizio della campagna vaccinale è stato concomitante con un drastico aumento dei morti. La stessa cosa sta accadendo in altre nazioni, dove le campagne vaccinali non hanno risolto assolutamente nulla e anzi stanno aggravando il malessere nelle società (cfr. “Cronaca di una peste annunciata” del 7 settembre 2021, di Margherita Furlan). A ciò possiamo e dobbiamo aggiungere l’informazione, documentata nell’ultimo rapporto (numero 7) dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) sulla sorveglianza dei vaccini covid-19, che in media abbiamo, in Italia, 2,4 decessi al giorno correlati, almeno temporalmente, alla somministrazione del vaccino (tra l'altro, come segnalato nei numerosi commenti alla notizia, si tratta di vigilanza passiva, ovvero il numero reale potrebbe essere assai più alto). Il tanto sbandierato e cinico calcolo dei costi e benefici è presto fatto: benefici veri non ci sono e, con le attuali premesse, non ci saranno, altrimenti a quest’ora saremmo già tornati alla normalità pre-covid, cosa che chi davvero comanda non vuole (anzi, tra poco son due anni che a reti unificate ci dicono che dobbiamo abituarci alla “nuova normalità” senza scadenze, cioè per sempre). Le legittime e argomentate ragioni di chi non si vuole vaccinare sono ben riassunte in questo video: «Cari giornalisti vi spiego i "no-vax"».

Quanto al diritto di vaccinarsi, sono cauto e mi limito a far notare che ho seri dubbi sul fatto che tale scelta sia “libera” e “informata” visto che siamo arrivati a quasi due anni di terrorismo mediatico, di menzogne di Stato e, allo stato attuale, a seri ricatti morali e lavorativi che rendono tale “libera scelta” sostanzialmente estorta. In assenza di qualsiasi tipo di pressione, in un clima sociale normale (cioè senza mascherine, distanziamento né altre restrizioni alle libertà fondamentali) e con la disponibilità di cure efficaci nella stragrande maggioranza di casi e a basso costo (che, repetita iuvant, esistono da tempo ma sono boicottate), allora la scelta di vaccinarsi sarebbe realmente libera. Andando ancora più a fondo, però, l’esistenza delle cure non avrebbe legittimato l’immissione nel mercato di questi vaccini sperimentali con effetti “non noti” nel medio e lungo termine, per questo da una parte le cure sono state boicottate, dall’altra ammettere la loro esistenza implicitamente negherebbe alle cause farmaceutiche il diritto di vendere i loro vaccini… e quindi, a quel punto, non si parlerebbe più del diritto “a vaccinarsi” (come nel lessico attuale), ma del diritto “a partecipare ad una sperimentazione con possibili effetti gravi o mortali sulla propria persona” (come di fatto sono gli attuali vaccini).

Tutta l’attuale politica dei vaccini è basata sulla menzogna ed è un patto con il re della menzogna. Il distanziamento sociale in esseri sociali come noi umani è causa di malattia e serio impedimento al corretto sviluppo e al sano vivere. Le mascherine sono malattia e disumanizzazione. I tamponi invasivi sono tortura. Incitare le persone ad odiarsi tra di loro e ad aver paura di incontrarsi fisicamente e di toccarsi è un crimine che ha fatto danni infinitamente più grandi di quelli che avrebbe potuto fare il covid da solo. Dire alle persone di stare chiuse in casa invece di uscire a prendere aria e sole (come è stato fatto in mesi di lockdown) è anch’esso causa di malattia e sintomo di forte ignoranza. Impedire alle persone di fare il loro sport preferito, anche in gruppo, è serissima causa di malattia. Senza giri di parole, togliere le libertà fondamentali intrappolando le anime e i corpi, per poi parzialmente e temporaneamente riconcederle solo in cambio di più inoculazioni che possono renderci malati cronici, sterili o defunti, non è migliore delle peggiori politiche hitleriane.

La politica emergenziale, spostando l’attenzione su due anni su un unico falso problema (perlomeno “falso” nel modo in cui è presentato dai mass media, ma reso tragicamente “vero” e “tombale” a causa delle scelte di sanità pubblica), è servita a far dimenticare altri grandi problemi, come il disastro ambientale e il 5G, che non solo minacciano la salute umana, ma quella di tutti i viventi. A proposito, qualcuno ricorda o ha mai conosciuto la ricerca (censurata pochi giorni dopo la pubblicazione) intitolata “Tecnologia 5G e induzione del coronavirus nelle cellule della pelle”, scritta da sette ricercatori di Italia, Russia e America e pubblicata il 16 Luglio 2020 su PubMed?

Per quanto riguarda il quadretto a inizio pagina, chi vuol capire ha già capito (si riferisce ad una facilmente contestabile indicazione del nostro Comitato Tecnico-Scientifico, che rasenta l’incitamento a perseguire un comportamento demenziale per non dire suicida); chi ha capito, probabilmente, per quel che vita e creatività gli permettono, sta facendo resistenza ai diktat del potere maligno, ubbidendo ai valori non negoziabili della propria Anima; chi invece non vuol capire, è complice del profondo disprezzo che sta ricevendo dalle istituzioni civili e religiose, in un perverso rapporto sadomasochistico e sodomitico tra chi comanda (il sadico) e chi subisce e collabora (il masochista). Quest'ultima immagine del potere equiparato ad una perversione sessuale è descritta (e disegnata) nell'articolo "Il Grande Reset: dall'emergenza sanitaria al Nuovo Ordine Mondiale".

Tutto ciò che ho scritto fin qui è conforme all’art. 19 della “Dichiarazione universale dei diritti umani”:

«Ogni individuo ha diritto alla libertà d'opinione e d'espressione, il che implica il diritto di non venir disturbato a causa delle proprie opinioni e quello di cercare, ricevere e diffondere con qualunque mezzo di espressione, senza considerazione di frontiere, le informazioni e le idee».

3. Breve analisi del cospirazionismo, con una previsione

Vorrei concludere con due parole sul cospirazionismo (o complottismo, come lo si vuol chiamare), per provare ad allargare un po’ la visuale.

Innanzitutto, chiariamoci nei termini. I cospirazionisti sono coloro che credono che esista una cospirazione all’interno del governo vigente, il quale, con profondo e radicato disprezzo per l’interesse del popolo, fa l’interesse di pochi, utilizzando petrolio, droga, guerre, epidemie, televisione ed altro per garantirsi un futuro in qualche modo costruito all’ombra della necessità di governare l’intera umanità. E’ evidente che quanto ho fin qui scritto a proposito delle scelte governative di salute pubblica rientra in tale definizione, anche se non mi sono spinto fino al punto di indagare su quale sia il “vero progetto” dietro l’uso strumentale dell’epidemia, che onestamente non so. Forse si tratta del cosiddetto “Nuovo Ordine Mondiale”, come ha recentemente dichiarato Kerry Chant, responsabile capo della Sanità dello Stato australiano del Nuovo Galles del Sud?

Il cospirazionismo non nasce oggi ma è un retaggio storico di tutte le culture che conosciamo. Si può capire se il cospirazionismo, cioè tutte quelle idee che ci portano a credere che “qualcuno ci sta fregando alla grande”, siano vere o siano leggende metropolitane, dettate dalla schizofrenia del mondo che ci coinvolge?

In questo articolo, ho scritto scemenze o cose sensate? Per un attimo faccio finta di aver torto e di aver scritto cose che non stanno né in cielo né in terra, magari avendo visto “mala fede” dove non c’è. Faccio finta che “abbiano ragione gli altri” (quei personaggi che parlano in tv) e vediamo se posso arrivare a qualche conclusione.

E’ sotto gli occhi di tutti che la nostra società sta producendo modelli di pensiero decisamente abnormi. Ci sono madri che ammazzano cinque figli in un colpo solo, inquilini che dopo una riunione condominiale accoltellano l’amministratore, impiegati di banca che armati di mitra uccidono i loro colleghi, insegnanti che tagliano la lingua ai loro allievi con una forbice, scolari che seviziano le loro compagne di banco, ecc. In questa società non c’è da fidarsi più di nessuno e dunque non c’è da fidarsi nemmeno delle istituzioni, che in molteplici occasioni ci hanno già tradito.

Da una parte i cospirazionisti e dall’altra i debunkers. Ognuno sembra tirar fuori prove inoppugnabili della propria teoria. Ognuno vuole aver ragione, ognuno sa di aver ragione…

Dall’esterno, chi non ha vissuto certe situazioni, deve credere ai dati dell’una o dell’altra fazione, con un’adesione fideistica alla verità dell’una o dell’altra parte, ma... proviamo ad analizzare chi sono i personaggi che appartengono ai due schieramenti.

I cospirazionisti realizzano documentari o interviste o scrivono articoli (di cui il presente blog è pieno)... sono persone di spiccata capacità, ma al di fuori dell’establishment governativo (cioè della classe dirigente). Sono persone incompatibili con l’establishment, che non hanno fatto carriera e si potrebbe facilmente sostenere che il loro atteggiamento contro chi comanda sia un atteggiamento di sfida e punitivo, dunque non motivato da un vero interesse per la verità, ma sostenuto da un interesse per una propria rivalsa all’interno della società che ci circonda e ci classifica.

E gli altri chi sono? Gli altri sono sempre legati mani e piedi al sistema governativo, ovvero chi difende l’idea che i governanti siano buoni fa sempre parte del sistema o, comunque, ne trae direttamente o indirettamente un vantaggio economico.

L’analisi storica di come il cospirazionismo nei secoli si sia comportato potrebbe aiutarci, oggi come oggi, a capire in che mani siamo, ovvero se siamo nelle mani dei cospirazionisti o in quelle dei debunkers.

Notiamo che storicamente chi è stato cospirazionista è stato contro il governo, contro il potere, e in questo mio articolo (e in altri) di parole accondiscendenti verso il governo e il potere non ce ne sono. Altresì i debunkers sono sempre stati agenti governativi o comunque persone con un solido interesse personale nell’appoggiare il governo del momento. Ma nel tempo come è finita?

Quelli che dicevano che non potevano cadere pietre da cielo sono morti e si sono scoperte le meteoriti... Quelli che dicevano che il Sole sta fermo e la Terra gli gira attorno sono morti e i loro detrattori hanno fatto fortuna (storicamente parlando)... Quelli che dicevano che i tedeschi erano la super-razza, non hanno fatto una bella fine… E cosa dire del negazionismo sui danni del fumo, perpetrato da medici e attori nel secolo scorso per invogliare le persone a fumare? Da quanto tempo esistono solide prove che il fumo faccia male? Anni ’90? ’80? Fine anni ’70? Sbagliato. I danni del fumo di sigaretta erano stati accertati molto tempo prima. I nazisti, per esempio, avevano concluso negli anni ’30 che fumare non era salutare e il regime si opponeva al fumo: Hitler in persona non voleva che si fumasse in sua presenza. Eppure fino agli anni '80 fumare, negli Stati Uniti, “faceva bene”, c'erano medici che ne sostenevano la salubrità. Com'è possibile? Il 15 dicembre del 1953 i presidenti di American Tobacco, Benson and Hedges, Philip Morris e Us Tobacco si riunirono al Plaza Hotel di New York e si accordarono per difendere il loro prodotto sul terreno delle pubbliche relazioni. Il pubblico doveva credere che erano ancora molte, troppe le domande senza risposta in merito agli effetti del fumo, e per questo motivo i rischi prospettati da alcuni studi non potevano essere presi seriamente in considerazione dal punto di vista scientifico. Il dubbio, essenziale nella ricerca scientifica, diventò quindi l’espediente per ingannare i cittadini: era assolutamente vero che non si sapeva tutto degli effetti del fumo e sui meccanismi da cui erano causati (esistono tutt’ora degli interrogativi irrisolti), ma che il fumo uccidesse stava diventando sempre più evidente. L’industria aveva realizzato che si poteva creare l’impressione di una controversia semplicemente facendo domande, anche quando si conoscevano le risposte e in realtà queste ultime non servivano a supportare la causa. Perché l’inganno funzionasse a dovere, le industrie sapevano di dover portare dalla loro parte un po’ di scienziati, cosa che ovviamente fecero. Grazie a questi studiosi compiacenti, fu possibile creare l’illusione di un dibattito scientifico in corso, e al tempo stesso creare una riserva di esperti disposti a testimoniare in tribunale in modo da non compromettere certi interessi. Poi ci si mise di mezzo anche la politica, con le sue leggi accondiscendenti, per aiutare l'industria del tabacco... e com'è andata a finire? Oggi su tutti i pacchetti di sigarette c’è scritto “il fumo uccide”.
Insomma, sembra che lo Stato sia sempre, storicamente e inderogabilmente, smentito.

La stessa cosa accadrà con i vaccini e con tutte le altre mostruosità che girano attorno all’inganno del covid, costruito ad arte e con tante, troppe, vere sofferenze e morti ingiuste: per quanto bene sia stato progettato questo inganno, storicamente l’umanità sarà costretta a rendersi conto del grande tradimento. Non ho però idea di quanto tempo e di quante sofferenze saranno necessarie. Stesso discorso per tante altre questioni che attualmente vengono prese per vere, ma che sono rovinosamente false.

Un altro inganno, funzionale al tornaconto di chi sta al potere, è quello di schierarsi a “destra” o a “sinistra”. Non ha senso, se non per certi tornaconti personali: non esistono infatti un buono e un cattivo, non esistono un governante di destra o uno di sinistra, ma esiste soltanto un governo che è sempre lo stesso, che utilizza stupidi di destra o stupidi di sinistra o entrambi (a seconda delle circostanze), sempre con il solito sistema, quello di tenere la popolazione all’oscuro di ciò che in realtà sta accadendo: per fare questo, si serve di cospirazioni in politica, nella storia, nella scienza, in tutti i campi possibili e immaginabili.

Si capisce come chi cospira non sia lo stupido politico, ma l’industriale che gli ha sovvenzionato la campagna elettorale, e si capisce anche perché l’industriale tende di nascosto a sovvenzionare soggetti di destra contemporaneamente a quelli di sinistra, così, chiunque vinca, vince sempre chi ha i soldi ed il potere di costringere i legislatori a legiferare secondo i suoi desiderata. È per questo che gli stupidi politici puntano tutto sui vaccini e se ne fregano delle cure, almeno fino a che non saranno le case farmaceutiche a volere il contrario (magari costringendo all’uso di cure assai più costose di quelle esistenti). Stesso discorso per il business delle mascherine, dei tamponi e di tutto il resto. E poco importa se, in questo modo, la classe media sta venendo quasi annientata, la popolazione ridotta alla disperazione, i giovani gravemente traumatizzati e resi malati cronici a vita: a loro non gliene frega nulla, anzi, sono contenti, tanto l’economia globalizzata neoliberista continua a funzionare anche con una classe media assai più ridotta rispetto a quella di qualche decennio fa. Più gente malata cronica c’è, più le multinazionali farmaceutiche ne godranno.

(11 settembre 2021)

All'interno dello scontro finale tra due forze

In questo video del 30 agosto 2021, l'arcivescovo Carlo Maria Viganò fornisce la sua chiave di lettura della situazione attuale a livello mondiale, in particolare della matrice luciferina del Nuovo Ordine Mondiale e della strumentalizzazione ed esasperazione dell'epidemia di covid per scopi opposti rispetto a quelli dichiarati dal potere, oltre alla denuncia della sostanziale controproducente inutilità delle misure prese, tra cui distanziamento, lockdown, vaccini e pass sanitario (green pass), quest'ultimo equiparato al "marchio della bestia" descritto nell'Apocalisse.

Tra gli altri temi trattati, il rapporto tra "Deep State" e "Deep Church" (lett.: stato profondo e chiesa profonda).

A ognuno le sue riflessioni. A me viene spontaneo aggiungere soltanto che qualsiasi chiave di lettura sarà sempre e comunque parziale e che nulla dovrebbe essere accolto in maniera acritica.

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(7 settembre 2021)

Scientismo: la nuova religione

Scientismo: la nuova religione

Le parole di Karl Popper definiscono chiaramente la differenza tra scienza e scientismo:
"Ciò che vorrei sottolineare è che la scienza è opera dell'uomo. E come opera dell'uomo la scienza è fallibile. Ora, appunto, è la consapevolezza della fallibilità della scienza che distingue lo scienziato dallo scientista. Se lo scientismo è qualcosa, esso è la fede cieca e dogmatica nella scienza."

Mentre la scienza, attraverso la ricerca con il metodo scientifico, cerca di scoprire quali possono essere le applicazioni migliori per i risultati raggiunti dalla ricerca, mettendone sempre in discussione la loro validità, lo scientismo cerca invece di imporre una visione della scienza dove le sue applicazioni tecnologiche diventano dogmi in cui si può avere solo fede, perché la tecnologia è infallibile ed onnipotente.

Lo scientismo è pura ideologia, una nuova religione dove il nuovo dio in cui credere è la tecnologia. Un dogma per questo non discutibile, verità assoluta, che nutre la speranza di una vita sempre migliore, che ci dà l’opportunità di superare i nostri limiti naturali, le nostre mancanze e fragilità compresa la paura di morire,  una continua illusione di un futuro sicuro senza incertezze, una promessa di salvezza proprio come fanno tutte le religioni.
 
Nell’attuale contesto socio-economico e sanitario, il neoliberismo coincide con lo scientismo, un pensiero unico dove la tecnologia è venerata come un Dio, compreso “il Dio vaccino” considerato l’unica salvezza delle creature oppresse dal virus, che alimenta però in realtà i profitti dei pochi a discapito dei molti.
Un modello sanitario diverso, a servizio dell'uomo e non del profitto, dove al centro c'è la libertà di scelta terapeutica, è l'alternativa possibile a questa nuova religione.

Giulio Ripa

“Ogni tecnologia crea nuove tensioni e nuovi bisogni negli esseri umani che l'hanno generata.”
Marshall McLuhan

“Per favore vivete una vita sana, la medicina è una scienza imperfetta.”
Patch Adams

"Abbiamo venduto una grossa fetta di felicità per un po’ di sicurezza."
Freud

Giovedì 9 Settembre, ore 18:00 – Piazza Vittorio Veneto, Agropoli
Presentazione del libro "Il Dio vaccino " di Tiziana Alterio

Pillole di Politica - Non esercitare potere sulle altre persone

Viviamo in un tempo in cui, in nome del “bene comune” (cioè della politica), viene sempre di più legittimata l’imposizione della volontà di qualcuno sulla volontà di altri. Più o meno, storicamente, è sempre stato così e difficilmente potrebbe essere diversamente: passando dalle classiche vere monarchie del passato fino alle finte e tiranniche democrazie del presente, qualcuno al comando c’è sempre stato e probabilmente sempre ci sarà. La questione su cui qui vorrei porre l’attenzione è quando certe scelte di “potere-dominio” (cioè di imposizione della propria volontà su quella di altri) vengono fatte in nome dell’amore, del bene di tutti, dell’etica, con la conseguente “amorevole legittimazione alla persecuzione” di chi non vuole sottomettersi a tale potere.

Un amore che perseguita chi fa scelte diverse dalle proprie è quantomeno patologico, per non dire peggio. L’esempio più recente non è solo l’uso discriminatorio del green pass e di tutto ciò che ne consegue (emarginazione sociale e lavorativa, impossibilità di vivere), ma anche l’impostazione ideologica che ne è alla base: «Siccome io sono nel giusto e faccio la scelta giusta per il bene mio e altrui, in questo caso quella di farmi inoculare una terapia genica sperimentale dagli esiti ignoti, alias vaccino, ne segue che anche tu devi fare la stessa cosa o essere pesantemente punito». In realtà, nell’immaginario comune, la parafrasi “terapia genica sperimentale dagli esiti ignoti” è stata sostituita con “terapia immunizzante”, per quanto ciò sia semplicemente falso, così come falsa è quasi tutta la narrazione istituzionale nel suo complesso (per approfondimenti, su cui ora non voglio dilungarmi perché mi porterebbero fuori strada in questa breve pillola, rimando i miei lettori al video di Massimo Mazzucco “Covid: cure proibite” e al libro di Tiziana Alterio “Il dio vaccino”, con prefazione di Mauro Scardovelli). Ma il potere-dominio, sin dalla notte dei tempi, basa la sua non-forza sulla menzogna...

Cosa c’entra tutto questo con l’amore? Nulla, se non fosse per il fatto che la massima autorità religiosa riconosciuta da una parte considerevole della popolazione mondiale ha equiparato la scelta di vaccinarsi ad una scelta di amore, il che, per quanto opinabile e personale, da un certo punto di vista potrebbe anche essere vero se, nell’eggregora dominante e mass-mediaticamente diretta a favore delle sperimentazioni geniche e di altre terapie farmacologiche impropriamente fatte rientrare sotto il cappello unico della parola “vaccino”, ciò non implicasse che una scelta diversa sia necessariamente di “non amore”. Tale implicazione, se presente, oltre ad essere una fallacia del ragionamento, è anche un’altra delle tante menzogne in cui siamo immersi e una base di pregiudizio verso la legittimità della libera scelta individuale in questa e in altre circostanze.

Ma allora, cos’è l’amore e in che rapporto può stare con la politica?

Una delle possibili definizioni di “amore”, secondo me, è “rinuncia volontaria al potere-dominio”. Non a caso, nella Religione dell’Ultima Lotta, i maestri dell’umanità invitano fortemente a “non esercitare potere sulle altre persone”. Se la politica fosse realmente democratica e rappresentativa degli interessi della collettività, sarebbe assai più cauta e si lascerebbe guidare da uno degli ammonimenti di Gandhi: «Prova a richiamare alla mente il volto dell’uomo più povero e debole che tu abbia mai visto e chiediti se ciò che stai per fare potrebbe giovargli in alcun modo». Questo ammonimento dovrebbe valere per tutti, soprattutto quando i sentimenti di rabbia, di paura, di collera o di odio (per citare le emozioni più ricorrenti nella politica e nei media) si fanno strada nei nostri cuori.

L'amore ci spinge verso la luce, superando la nostra identificazione solo nel corpo, nei sensi, nella materia, nell'oscurità della "piccola mente" individuale, ma senza disconoscere questi aspetti che comunque ci appartengono e che sono funzionali alla vita. L'amore, in quanto forza attrattiva e unitiva, ci stimola ad ampliare la nostra visione e ad avventurarci oltre i limiti angusti della separatività, dell'avidità e dell'egoismo, fino a sentirci parte del “grande noi”. Ci induce ad allargare la nostra empatia e compassione, fino ad includervi tutti gli esseri (compresi quelli che sostengono opinioni diverse o antitetiche alle nostre o che hanno atteggiamenti che possiamo percepire come ostili). Più grande è l'amore, maggiore è la capacità di accorgerci che, al di là delle opinioni, delle culture e delle rivendicazioni anche contrapposte o apparentemente incompatibili, a livello profondo i bisogni degli esseri umani finiscono con il coincidere. Ne troviamo un esempio nella Religione dell'Ultima Lotta, nel passo: «Gli Ascoltatori delle Preghiere, esseri di profondo Amore che ascoltano proprio tutti, credenti e non credenti, persone di fede e persone atee, stolti e saggi, fanatici ed equilibrati, riferivano le principali preoccupazioni e necessità degli esseri umani e non umani che abitano sulla Terra: la loro saggezza è così profonda che, di fronte all’Assemblea, furono capaci di riconoscere la medesima essenza in tutte le preghiere».

Di segno opposto all'amore, c'è il potere-dominio, che di solito ci attira e fa leva sulle nostre debolezze. La ricerca di questo tipo di potere ci blocca la crescita spirituale e ci trascina verso le tenebre, verso i bassifondi della coscienza, mantenendoci separati, in competizione (cioè in guerra) con gli altri e alienati da noi stessi.

Stando così le cose, perché il potere-dominio ci attira?

Chi più ha, chi dispone di più mezzi, chi può dire (cioè imporre) agli altri che cosa fare, sembra in una posizione invidiabile. Chi è soggetto al potere altrui, invece, appare in una posizione sfavorevole, svantaggiata o persino miserabile. Questa è esattamente la visione che il potere-dominio cerca di mantenere e alimentare, allo scopo di essere il principale “oggetto del desiderio” e quindi di diffondersi sempre di più, in modo sottile e indisturbato in tutti i livelli della società, come un virus infettivo.

In effetti, questa del potere-dominio è una vera epidemia, percepibile però solo agli attenti osservatori che hanno svolto uno specifico lavoro per riconoscere questi germi infettivi dentro se stessi. Non a caso, nella Religione dell'Ultima Lotta, compare questa frase apparentemente misteriosa: «Ben conoscevano l’andamento dei tempi e quel germe infettivo che stava dilagando».

(22 agosto 2021)

Pillole di Politica - Quale legge rispettare?

E’ cosa buona rispettare una legge dello Stato se questa è in contrasto con la comune umanità che ci unisce e definisce? E’ cosa buona non rispettarla se ciò comporta le punizioni previste dal legislatore?

Nel mattino del 18 aprile 1917, la città di Motihari (capoluogo del distretto del Champaran Orientale, nello stato federato del Bihar, India) fu teatro di fatti senza precedenti. Diverse migliaia di coltivatori si erano radunati dentro il recinto del tribunale: quando Gandhi fece l’ingresso nella piccola aula delle udienze, aveva al seguito circa duemila uomini che tentarono di farsi strada all’interno. I pannelli di vetro delle porte si ruppero e gli ufficiali non furono in grado di arginare la calca finché Gandhi stesso non venne in loro soccorso.

Gandhi si dichiarò colpevole e lesse al giudice una dichiarazione in cui spiegava le ragioni per cui era venuto in quel distretto e aveva disubbidito all’ingiunzione di partire:

«Sono arrivato nella regione nell’intento di rendere un servizio umanitario per il bene della nazione. L’ho fatto in risposta a un pressante invito a soccorrere i contadini, i quali sostengono di non essere trattati secondo giustizia dai piantatori di indaco. Non potevo dare alcun aiuto senza studiare il problema… Da cittadino rispettoso della legge il mio istinto sarebbe, come è stato, di rispettare l’ordine notificatomi; ma non potrei farlo senza violentare il mio senso del dovere nei confronti di coloro per i quali sono venuto qui. Sento che proprio ora potrei servirli solo rimanendo fra di loro… Non ho seguito l’ordine notificatomi non per mancanza di rispetto per l’autorità costituita, ma in obbedienza alla più alta legge del nostro essere, la voce della coscienza».

Il magistrato avvertì Gandhi che la sua dichiarazione non conteneva una chiara ammissione di colpevolezza. «Non desidero far perdere tempo alla corte e mi dichiaro colpevole», ribatté Gandhi. «Se lei lascerà il distretto immediatamente promettendo di non farvi ritorno, la causa intentata contro di lei verrà ritirata», disse il magistrato. «Questo non può essere», rispose Gandhi. «E non solo per questa volta, poiché farò del Champaran la mia casa anche al ritorno dalla prigione».

Più di un secolo dopo, nella nostra nazione, molteplici voci invocano la disobbedienza civile e denunciano gli aspetti dittatoriali e repressivi di un governo e di un parlamento i cui atti sono giudicati in netto contrasto con la Costituzione Italiana, con la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e con la "non discriminazione" tra vaccinati e non vaccinati indicata nel Regolamento (UE) 2021/953 del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 giugno 2021. Al contempo, altre voci che invece auspicano la realizzazione di una piena dittatura sanitaria mondiale, proprio in questi giorni, augurano una sostituzione dell'attuale governo italiano con un governo militare (qualora non riesca nell'intento di obbligare tutti a iniettarsi i cosiddetti "vaccini", chiamiamoli così in assenza di un termine più appropriato) e, all'estero (in Islanda), c'è chi spera che le attuali repressioni nella società durino almeno altri quindici anni. In vari luoghi di lavoro statali e privati è in programma o è già iniziata l'abrogazione del diritto al lavoro per una specifica categoria di persone. La cosa "strana" è che tutti, da una parte e dall'altra, dicono di fare ciò che fanno per il bene di tutti, accusandosi reciprocamente di irresponsabilità e di falsità. Mah... perché prima di aprire bocca non ci studiamo tutti insieme la storia di Gandhi e proviamo a sintonizzarci con il suo cuore e con la sua fede?

(31 luglio 2021)

Per approfondimenti: "Gandhi", pagg. 177-178, di Yogesh Chadha, traduzione di Mario Prayer, supplemento a Famiglia Cristiana n. 26 del 30 giugno 2002, editore Mondadori, ISBN 9788804473534

Analisi psico-sociale e politico-economica della natura (ovina?) dell'essere umano e della progressiva riduzione del quoziente intellettivo medio

“Own Nothing and Be Happy”, Great Reset, World Economic ForumIn questo video del 31 dicembre 2020, Roberto Quaglia fa un’eccellente panoramica della situazione italiana e globale, mostrando la nuova era della pandemia covid da una prospettiva diversa da quella usuale. Interessanti i continui riferimenti al “great reset”, ovvero ai piani ambiziosi del World Economic Forum per renderci tutti nullatenenti e felicemente ebeti, come approfondito nell'articolo «“Own Nothing and Be Happy”: The Great Reset’s Vision of the Future».

L'incontro annuale del World Economic Forum (WEF) alla fine di gennaio a Davos, in Svizzera, riunisce leader politici e commerciali internazionali, economisti e altre persone di alto profilo per discutere di questioni globali. Guidato dalla visione del suo influente CEO Klaus Schwab, il WEF è la principale forza trainante del distopico "grande reset", uno spostamento tettonico che intende cambiare il modo in cui viviamo, lavoriamo e interagiamo tra di noi. Il grande reset comporta una trasformazione della società che si traduce in restrizioni permanenti delle libertà fondamentali e nella sorveglianza di massa, mentre interi settori vengono sacrificati per aumentare il monopolio e l'egemonia delle corporazioni farmaceutiche, dei giganti dell'alta tecnologia e dei big data, Amazon, Google, le grandi catene globali, il settore dei pagamenti digitali, le imprese biotech, ecc.

Usando i blocchi e le restrizioni del covid-19 per spingere questa trasformazione, il grande reset viene portato avanti sotto la maschera di una "quarta rivoluzione industriale" in cui le vecchie imprese saranno portate alla bancarotta o assorbite in monopoli, chiudendo effettivamente enormi settori dell'economia pre-covid. Le economie vengono "ristrutturate" e molti lavori saranno svolti da macchine guidate dall'intelligenza artificiale. Ma non preoccupiamoci: secondo questa visione (spinta attivamente anche dal nostro Governo), saremo senza proprietà e felici nella nostra prigione aperta di disoccupazione di massa, dipendenza statale, passaporti sanitari con tracciamento e chip, mancanza di denaro, vaccinazioni di massa e disumanizzazione.

La classe miliardaria che sta spingendo questa agenda pensa di poter possedere la natura e tutti gli esseri umani e di poterli controllare entrambi, sia attraverso la geoingegneria dell'atmosfera, per esempio, sia modificando geneticamente i microbi del suolo o facendo un lavoro migliore della natura producendo cibo finto biosintetizzato in laboratorio. Da non dimenticare anche il progetto di ibridare esseri umani con macchine. Entro il 2030 i nostri cervelli potrebbero essere connessi direttamente con un cloud all’interno del quale vi saranno migliaia di computer. Queste sono le previsioni di Raymond Kurzweil, inventore, informatico e direttore del dipartimento Ingegneria di Google dal 2012 (fonte).

Ma mentre Google vuole aumentare l'intelligenza umana in modo che «il nostro pensiero diventerà per la prima volta il frutto di un ibrido tra elemento biologico e non-biologico», Roberto Quaglia, in questo video, fa un accenno al costante calo del quoziente intellettivo della popolazione. Come scritto in “Perché si parla poco del costante calo del quoziente intellettivo della popolazione(Il Fatto Quotidiano, 28 marzo 2021), si tratta di un calo costante che, oggi, è diventato vero e proprio tracollo, se pensiamo alla percentuale di persone afflitte dal cosiddetto analfabetismo funzionale (si tratta della capacità di leggere un testo, ma senza capirne il senso, né tanto meno saperlo riassumere, spiegare, rielaborare). Le cause di questo tracollo sono molteplici, ma una emerge su tutte le altre: la comparsa di nuove tecnologie digitali che, specialmente nel caso dei più giovani, rappresentano un potentissimo e pervasivo elemento di degradazione delle facoltà cognitive, emotive e relazionali (come asserito nell’articolo indicato). Purtroppo tutto torna con quanto scrissi in “Solitudine e Contesti Virtuali” e “L’era della persuasione tecnologica ed educazione all’uso della tecnologia”. In particolare, nel paragrafo 2.8 di "Solitudine e Contesti Virtuali", scrissi che «se non siamo in grado di trovare soluzione all’invadente presenza della solitudine, stiamo dando ai nostri figli gli strumenti che potrebbero determinare il loro deterioramento psicologico e cognitivo, aiutandoli a sviluppare un senso d’identità falso e deviato, che scandirà il loro futuro. Numerose fonti riportano come la solitudine sia in aumento soprattutto tra i giovani e i giovanissimi, i quali, secondo la Società Italiana di Pediatria, sono sempre di più soggetti a problemi psichiatrici».

Buona visione di questo messaggio di fine 2020, intitolato “Roberto Quaglia: contro-contro discorso globalista di fine anno”, tutt’ora più che valido a metà 2021 e pubblicato da "Casa del Sole TV", nella sezione "editoriali".

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(15 giugno 2021)

Sul diritto di vaccinarsi, di non vaccinarsi e di critica ragionata all’inutilità e dannosità dei vaccini (per il covid e non solo)

Diritto di denunciare le ingiustizie e le falsità, diritto di non conformarsi al pensiero dominante, dovere di non farsi prendere in giro.

In questo video, Massimo Mazzucco risponde all'esternazione che i "vaccinati proteggono i non vaccinati", argomentando sul perché ciò non è vero.

Il video si intitola "Beppe Severgnini, quanta pazienza con gli ignoranti..."

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