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Politica ed economia

NO CETA: prossime mobilitazioni di piazza

STOP CETA - 5 luglio 2017, Montecitorio, Roma

Ultimi aggiornamenti: https://stop-ttip-italia.net/

Aggiornamento 27 giugno 2017: Pd e MDP (di nuovo assente) votano sì al CETA con Forza Italia… e contro l’Italia

Aggiornamento 22 giugno 2017: Salta il voto di ratifica del CETA. Il voto in commissione Affari esteri del Senato spostato a martedì 27 giugno 2017. Stop TTIP Italia, insieme alle associazioni agricole, ambientaliste e sindacali, rilancia la mobilitazione di piazza per bloccare l’accordo. Appuntamento martedì 27 giugno 2017 alle 10 al Pantheon: ci sarà un presidio fisso organizzato insieme a Coldiretti, CGIL, Slowfood, Arci e altre realtà. Mercoledì 5 luglio 2017 invece ci sarà un nuovo presidio-manifestazione proprio sotto il Parlamento, in piazza Montecitorio, dalle 10:00.
Sito di riferimento: https://stop-ttip-italia.net/

Sullo stesso argomento:

L'articolo che segue è a firma di Elena Mazzoni e pubblicato il 23 giugno 2017 all'indirizzo:
http://www.listatsipras.eu/2017/06/23/mobilitiamoci-contro-il-ceta/

NO CETA - Manifestazione contro la ratifica

Mobilitiamoci contro il CETA

L’imponente mobilitazione organizzata dalla Campagna StopTTIP-StopCETA Italia, le migliaia di lettere, tweet e dossier inviati ai senatori e al Presidente stesso dai cittadini, sono riuscite nell’impresa titanica di far slittare il voto della Commissione Affari Esteri a martedì 27 e quello in plenaria a mercoledì 28.

Il successo maggiore però non consiste nello slittamento del voto ma nell’aver costretto il presidente della Commissione, Pier Ferdinando Casini, a tenere audizioni e ad aprire una discussione, pur se di due soli giorni, su un tema tanto delicato ed altrettanto taciuto.

Un vero e proprio esempio di politica dal basso che ha infiammato gli animi e spinto Coldiretti, Cgil, Greenpeace, Slowfood e tutte le organizzazioni che sostengono la Campagna italiana, ad organizzare due momenti di intensa partecipazione in piazza a Roma, martedì 27 al Pantheon alle 10:00 e mercoledì 5 luglio, sempre alle 10:00, proprio in piazza Montecitorio

https://stop-ttip-italia.net/2017/06/22/ceta-ratifica-piazza-333/.

Qualcuno potrebbe chiedersi cosa non ci piaccia del CETA con il simpatico Canada del bel premier Trudaeu.

I motivi sono tanti e potete trovarli riassunti nel libro bianco sottoscritto con Coldiretti, Cgil, Greenpeace, Arci, Acli, Legambiente Fairwatch e tre associazioni di consumatori e nei due dossier tecnici  che la campagna italiana ha presentato in audizione in Senato.

Trudaeu non è il fascinoso vessillo dell’ambiente da sventolare per scacciare lo spauracchio arancione di Trump perchè, con le politiche attuali, il paese nord americano non manterrà i propri impegni nel controllo delle emissioni, elargendo 3,3 miliardi di dollari l’anno di sussidi pubblici ai combustibili fossili, tra cui l’inquinante petrolio da sabbie bituminose   http://climateactiontracker.org/countries/canada.html.

Una recente ispezione effettuata nelle zone di estrazione mineraria canadesi dall’OHCHR dell’ONU ha riscontrato delle violazioni dei diritti umani ed esortato le autorità canadesi a “integrare i diritti delle popolazioni indigene nelle loro politiche e nelle pratiche che disciplinano lo sfruttamento delle risorse naturali”. La delegazione ha inoltre sottolineato “la necessità per il governo di rafforzare l’accesso agli strumenti legali di ricorso per le vittime di abusi di diritto”.

Lo stesso Trudeau ha supportato incondizionatamente la costruzione dell’oleodotto Keystone XL, un progetto da 8 miliardi di dollari per portare quel petrolio negli Stati Uniti.

Non proprio in linea con la narrazione mainstream del paese dello sciroppo d’acero.

Le risposte sono quindi molteplici ed anche molto tecniche ma la prima che viene in mente a me ogni volta in cui qualcuno mi chiede perchè io mi opponga al CETA, quella data con la pancia e non con lo studio dei testi, è che chiunque abbia un’idea del commercio sostenibile, equo, rispettoso dei diritti dei lavoratori, dell’ambiente, dei diritti umani, dei beni comuni, deve dire NO al CETA,

Un NO potente.

Un NO di gente stanca di un mondo che abbatte le barriere per merci e capitali ed alza, inesorabilmente, invalicabilmente, quelle per la libera circolazione delle persone.

Dall'illusione del cosmismo russo ai poveri transumanisti come Elon Musk

Il pensiero transumanista, con la sua fiducia incrollabile nella tecnologia come strumento per risolvere ogni problema umano, trova inaspettate similitudini con le visioni utopiche dei cosmisti comunisti russi del XX secolo. Sebbene i due movimenti abbiano radici culturali ed economiche profondamente diverse, condividono l'idea che il progresso scientifico possa trascendere i limiti della condizione umana e portare l'umanità a un futuro radicalmente nuovo.

L'eredità dei cosmisti russi

I cosmisti russi, tra cui Nikolaj Fëdorov e Konstantin Tsiolkovsky, sognavano una fusione tra spiritualità e scienza. Il loro obiettivo era l'immortalità, non solo per i vivi, ma anche per i morti. L’imbalsamazione di Lenin, orchestrata con l’idea che un giorno la tecnologia potesse resuscitarlo, è uno degli esempi più emblematici di questa visione. Il cosmismo combinava un profondo misticismo con un ottimismo quasi illimitato nei confronti della scienza, considerata la chiave per superare la morte e colonizzare l’universo.

Un concetto centrale del cosmismo è quello di "noosfera", introdotto da Pierre Teilhard de Chardin e Vladimir Vernadskij. La noosfera rappresenta una fase evolutiva in cui l'attività mentale umana, basata sulla conoscenza scientifica e sulla coscienza collettiva, diventa una forza geologica capace di influenzare il destino fisico e sociale del pianeta, trasformandolo in un luogo governato dalla razionalità e dalla conoscenza collettiva.

A me piace immaginare che le idee siano entità viventi, in grado di evolversi e plasmare il destino della Terra. Questo spiegherebbe tante cose, sia nel bene che nel male. Ma questa mia visione è più simile al concetto di eggregora che di noosfera. Andiamo oltre...

Elon Musk: il cosmista capitalista

Tra i moderni transumanisti, Elon Musk è forse il più emblematico. Con le sue ambizioni di colonizzare Marte, costruire un’intelligenza artificiale benevola e spingere oltre i limiti conosciuti la scienza medica, Musk incarna una versione capitalista dei sogni cosmisti. Non è un caso che Musk citi spesso Tsiolkovsky, ricordando la sua famosa frase: “La Terra è la culla dell'umanità, ma l'umanità non può rimanere nella culla per sempre”. Musk sembra vedere in questa massima un mandato morale per spingere l’umanità verso un futuro interplanetario.

Il transumanesimo di Musk si basa su una convinzione fondamentale, ovvero che la tecnologia può risolvere tutto. Le sue parole – “Voglio costruire un futuro per il quale ci si possa alzare la mattina ed essere entusiasti”, aggiungendo che “la vita non dovrebbe consistere solo nel risolvere un misero problema dopo l'altro” – riecheggiano un ottimismo quasi religioso, che rifiuta l’idea che l’esistenza umana debba essere ridotta alla mera sopravvivenza o alla soluzione di problemi contingenti. Per Musk, la tecnologia non è solo uno strumento, è anche una promessa di redenzione.

L'illusione del futuro?

Musk, e con lui molti transumanisti, sembra ignorare una verità fondamentale: non è necessario aspettare il futuro per trovare entusiasmo nella vita. Molti di noi, oggi, vivono già con una gioia e una curiosità quotidiane che non dipendono da macchine avanzate o dalla colonizzazione di Marte. La meraviglia è già accessibile, nella semplicità del presente, nello stupore e nel mistero della vita, e nelle relazioni umane.

Non è neanche necessario affaticarsi costantemente a risolvere un problema dopo l'altro, seguendo i ritmi alienanti della nostra società, né tantomeno autoingannarsi che il proprio valore sia in funzione di quante cose difficili riusciamo a fare. Cosa dire allora degli eremiti, dei monaci, o delle ragazze che nella clausura sono più felici di tanti altri? Cosa dovremmo pensare dei semplici contadini che gioiscono nel vedere l'alba dal loro campo e nel parlare con i loro animali?

A questa "incapacità di gioire del presente", va aggiunta anche un'altra questione. I cosmisti russi credevano che il futuro fosse un progetto collettivo, un sogno che richiedeva la partecipazione di tutti. Il transumanesimo contemporaneo, invece, è spesso dominato da una visione individualistica e capitalistica, in cui il progresso è guidato da imprenditori visionari piuttosto che da comunità unite. Questa differenza non è trascurabile, perché la tecnologia, per quanto avanzata, non può sostituire i valori umani fondamentali.

Il presente è già meraviglioso

La fiducia smisurata nella tecnologia va di pari passo ad una sfiducia crescente in noi stessi, nella vita e nelle relazioni. L'innovazione tecnologica sta gettando l'umanità in un abisso di disperazione, e siamo solo all'inizio. La tecnologia non solo ci sta rubando il lavoro e il senso di identità che ne consegue, ma rischia anche di farci dimenticare che la bellezza della vita è già qui, ora.

La capacità di svegliarsi ogni mattina con entusiasmo non è un lusso riservato a un futuro tecnologico, ma una "scelta" che possiamo fare ogni giorno. Invece di guardare costantemente avanti, potremmo imparare a riconoscere e celebrare ciò che già abbiamo, in un mondo ricco di possibilità, connessioni e meraviglie.

Il transumanesimo promette falsamente di allargare i nostri orizzonti, disconoscendo però la straordinarietà del presente. Invece di pensare all'illusorio potenziale della tecnologia, che può solo "spostare" i problemi ma non "risolverli", potremmo meglio abbracciare la bellezza intrinseca delle nostre esistenze.

(13 gennaio 2025)

Per approfondimenti:

La tecnologia si mangerà il lavoro (con Giuseppe Masala)
(Elon Musk e il cosmismo russo sono discussi a partire da 58 minuti)
https://m.youtube.com/watch?v=9Ijs_kaLd_g

Elon Musk: A Dangerous ‘Evolution’
https://bylinetimes.com/2024/10/02/elon-musk-a-dangerous-evolution/

 

Dall'illusione del cosmismo russo ai poveri transumanisti come Elon Musk (Francesco Galgani's art, January 13, 2025)
(go to my art gallery)

Il silenzio della miseria

Nel gelo dell'inverno, con il respiro che si congela nell'aria, la Transnistria si ritrova senza gas. Niente più acqua calda, né riscaldamento. Anche la Moldavia si prepara ad affrontare un inverno glaciale priva di adeguate fonti di calore. Queste regioni hanno ondate di freddo intenso che possono scendere fino a -20°C, con picchi fino a -35°C. In questo scenario da brividi, non è il caso a governare, ma una scelta politica.

I nostri leader, supportati dai media che amplificano il loro messaggio, dipingono questi eventi tragici come un progresso verso una maggiore autonomia e sicurezza energetica per l'Europa. Se tale affermazione appare insensata agli occhi di una persona comune, si rivela invece colma di significato per chi considera l'umanità un dettaglio insignificante, appena superiore a un'infestazione di scarafaggi.

Le autorità locali hanno consigliato ai residenti di adottare misure per conservare il calore, come vestirsi pesantemente, riunire i membri della famiglia in una sola stanza e utilizzare coperte o tende spesse per coprire finestre e porte. Ma sono discorsi sensati questi? Sono soluzioni applicabili?

Una volta questa si chiamava "crisi umanitaria", per non dire "massacro". Ma da un po' di anni, ormai, i grandi aiuti sono solo per comprare armi, e nessuno si sta stracciando le vesti per questa gente, abbandonata da tutti. I poveri tra i poveri non interessano a nessuno, se non per abusarli.

I potenti, sordi al pianto, tracciano il destino dell'Europa senza cuore né mente. Credono di essere eletti, supremi, ma sono ombre vuote, burattini di un'arroganza cieca.

Eppure, tra le nebbie della disperazione, ci sono i nobili, i vivi, i coraggiosi che brillano come fiaccole di umanità in un mondo di zombie. Questi sono gli "ultimi", quelli veri, quelli che conoscono il sacrificio e l'amore, che lavorano come bestie sotto un cielo perennemente grigio, privati del sole e delle gioie, ma non della dignità. Sono loro, gli eroi dimenticati, che portano il peso del mondo sulle spalle.

Dall'altra parte, al di sopra delle rovine, siedono i signori della guerra, i mercanti della morte. Sono coloro che spogliano le terre, che rubano il pane, che trasformano la vita in un'eterna schiavitù. Tiranni dal volto spavaldo, privi di grazia, senza l'ombra di un merito, regnano solo grazie alla loro prepotenza e alla loro spietata sete di dominio.

E ci sono poi i mediocri, che invero sono la maggioranza, cioè quegli avidi che, pur nella loro miseria, ambiscono al potere degli oppressori. Vivono di invidie e gelosie, e non sono migliori dei mostri che venerano.

Ma gli ultimi, gli umili, coloro che resistono e custodiscono il fuoco della speranza, sono il respiro della terra. Se il prossimo diluvio universale non ci ha ancora sommersi, è perché il cielo guarda agli ultimi. Costoro sono i veri salvatori, i silenziosi guardiani di un mondo che non li merita.

Il silenzio della miseria (Francesco Galgani's art, January 4, 2024)
(January 4, 2025, go to my art gallery)

טוֹב אֶרֶךְ אַפַּיִם מִגִּבּוֹר, וּמֹשֵׁל בְּרוּחוֹ מִלֹּכֵד עִיר׃

טוֹב אֶרֶךְ אַפַּיִם מִגִּבּוֹר, וּמֹשֵׁל בְּרוּחוֹ מִלֹּכֵד עִיר׃ (Francesco Galgani's art, January 2, 2025).jpg
(January 2, 2025, go to my art gallery)

לא תרצח (שמות כ, יג). מילת ציווי קצרה זו מעמידה את קדושת החיים כאחת מאבני היסוד של התורה, ואוסרת על האדם ליטול חיי אחר.

ראו עתה כי אני אני הוא ואין אלהים עמדי אני אמית ואחיה מחצתי ואני ארפא (דברים לב, לט). פסוק זה מבליט את העובדה שהחיים והמוות נתונים בידי הבורא לבדו, ואין לאדם רשות להתערב בקביעת עת פקידתם.

אל תדין את חברך עד שתגיע למקומו (אבות ב, ה). המשנה מלמדת שטרם נמהר לשפוט את זולתנו, עלינו להכיר במגבלותינו ולהפנות את עיקר תשומת הלב לתיקון מעשינו שלנו.

ב' בטבת תשפ"ה


traduzione:

Chi è lento all'ira vale più di un eroe, e chi domina se stesso è meglio di chi conquista una città

"Non uccidere" (Esodo 20, 13). Questa breve ingiunzione stabilisce la sacralità della vita come uno dei pilastri fondamentali della Torah, proibendo all'uomo di togliere la vita a un altro.

"Ora vedete che io, io lo sono, e nessun altro è dio accanto a me. Sono io che dò la morte e faccio vivere; io percuoto e io guarisco e nessuno può liberare dalla mia mano" (Deuteronomio 32, 39). Questo versetto mette in evidenza il fatto che la vita e la morte sono nelle mani del Creatore e che l'essere umano non ha il diritto di interferire con il momento stabilito per il loro compimento.

"Non giudicare il tuo compagno fino a che pure tu non ti troverai al suo posto" (Avot 2, 5). La Mishnah insegna che, prima di affrettarci a giudicare gli altri, dobbiamo riconoscere i nostri limiti e concentrare la nostra attenzione sulla correzione delle nostre azioni.

(2 Tevet 5785, ovvero 2 gennaio 2025)

"Dio è con noi", disse Putin

Il presidente russo Vladimir Putin, durante una conferenza stampa a San Pietroburgo il 26 dicembre 2024, ha dichiarato che "Dio è con noi", rispondendo a una domanda sulla possibile conclusione del conflitto in Ucraina entro il 2025.

La sua affermazione ha un impatto psicologico molto forte, in particolare rimane come un messaggio impresso nell'inconscio dei suoi sostenitori.

"Dio è con noi" sottolinea un approccio alla guerra in cui la religione è un elemento di legittimazione morale di fronte a scelte molto difficili, cruente e costose. La Russia si presenta come difensore della cristianità ortodossa, contrapposta a un Occidente disumanizzato che non crede più a nulla, che è soltanto affarista, con una visione a brevissimo termine. L'Occidente, dalla prospettiva della Russia, è semplicemente l'impero del male.

Questo, in sintesi, ciò che Putin ha voluto evocare con le sue parole. Fin qui, credo di non aver né aggiunto né tolto nulla a ciò che lui ha comunicato sia in questa che in altre occasioni.

I commenti politici seri li hanno già fatti altri. Quelli denigratori, che sicuramente non mancheranno, non li considero e non li cerco.

Io vorrei solo aggiungere una domanda. Invece di "Dio è con noi", non sarebbe meglio "Dio è in ciascuno di noi, in particolare in coloro che sono afflitti e soffrono"? Non sarebbe meglio "Dio è in coloro che portano la croce senza cedere alla seduzione dei soldi e del potere"?

La frase "Io sono la via, la verità e la vita", pronunciata da Gesù nel Vangelo di Giovanni (14:6), non vale anche per i cristiani ortodossi russi?

Ancora meglio, non sarebbe "Deus sive Natura"? Ma forse sto andando troppo oltre... ne ho parlato in "La gioia è il sentimento della realtà".

(31 dicembre 2024)

Gandhi e la modernità: lo sviluppo tecnologico non è progresso, ma regresso?

Il confronto tra "progresso" tecnologico e "sviluppo" tecnologico rappresenta una riflessione critica sulle implicazioni etiche, sociali e filosofiche della scienza e della tecnologia nella società contemporanea. Non a caso, all'inizio del libro che ho scritto insieme a Giulio Ripa, "Liberazione dell'intelletto per una nuova umanità", parliamo di un "equilibrio tra sviluppo tecnologico e valori umani fondamentali", evitando accuratamente di usare la parola "progresso". La distinzione tra i due concetti è essenziale per comprendere il rapporto tra l’uomo e il suo ambiente tecnologico, così come il modo in cui le innovazioni possono essere utilizzate per migliorare o deteriorare la qualità della vita.

Il "progresso" tecnologico si riferisce al miglioramento qualitativo e al potenziale etico di una tecnologia. Si tratta dell'idea che un'innovazione possa arricchire l'umanità, rispondere ai bisogni fondamentali e contribuire a una società più equa e sostenibile. D'altra parte, lo "sviluppo" tecnologico indica il processo quantitativo e continuo di avanzamento, spesso motivato da dinamiche economiche e commerciali, che solitamente portano con sé disuguaglianze, sfruttamento e danni ambientali.

L'idea che lo "sviluppo" tecnologico sia anche un "progresso" nasce dalla visione illuminista del XVIII secolo, un periodo caratterizzato da una fiducia crescente nella capacità della ragione umana di migliorare il mondo. Questo movimento culturale e intellettuale, che fiorì principalmente in Europa, considerava la scienza e la tecnologia come strumenti essenziali per liberare l'umanità dall'ignoranza, dalla povertà e dall'oppressione. Pensatori come Voltaire, Diderot e Condorcet promossero l'idea che il progresso scientifico e tecnologico potesse portare a una società più giusta, illuminata e prospera.

In questa prospettiva, il progresso tecnologico è intrinsecamente positivo, perché si suppone che porti miglioramenti universali, promuova la verità e il bene, e garantisca un futuro luminoso. Tuttavia, questa visione è facilmente smontabile per il suo determinismo ingenuo e per i risultati disastrosi dello "sviluppo" tecnologico contemporaneo, che non è né neutrale né positivo. È profondamente radicato in un sistema militarizzato e neoliberista, che sfrutta la tecnologia come strumento di dominio e profitto. I principali sviluppi tecnologici, dall'inizio dell'era industriale fino alla contemporanea intelligenza artificiale, hanno spesso avuto origine nel contesto di conflitti militari o comunque per fini strategici di dominio. Questo modello, alimentato da una logica predatoria, non si limita ad ampliare le disuguaglianze ma porta anche devastazione sociale ed ecologica.

Un esempio emblematico è quello riportato da Tiziano Terzani nei suoi libri "Un indovino mi disse" e "In Asia", che descrive gli effetti disastrosi della cementificazione delle risaie in Thailandia. In nome di uno "sviluppo" economico, i contadini sono stati abbandonati a loro stessi, mentre gli imprenditori si spostavano verso paesi ancora più poveri, lasciando dietro di sé terra devastata e comunità spezzate. Terzani racconta come le giovani donne delle campagne, private di opportunità, siano spesso finite a prostituirsi a Bangkok, simbolo di uno "sviluppo" che arricchisce pochi e distrugge le vite di molti. È ben noto che fenomeni simili si verificano anche in altre località turistiche ambite dagli occidentali, come Pattaya. Questo caso specifico della Thailandia è un esempio tra i tanti possibili che illustra chiaramente come lo "sviluppo" tecnologico, anziché promuovere il benessere universale, sia perlopiù un meccanismo di oppressione e sfruttamento. Non a caso, nel mio quadretto "Verso il 2025... I guardiani della Terra", ho messo la Thailandia al centro, in quanto simbolo significativo dell'oppressione di un popolo dimenticato dal main stream e martoriato.

Gandhi, a cui Tiziano Terzani faceva riferimento, criticava la civilizzazione occidentale industrializzata perché riteneva che incoraggiasse l'avidità, lo sfruttamento e la disumanizzazione. In particolare, nei suoi scritti, soprattutto nel libro "Hind Swaraj" (1909), sosteneva che la modernità e le macchine non fossero sinonimi di "progresso" umano. Egli credeva che le società del passato avessero scelto consapevolmente di limitare il loro "sviluppo" tecnologico – e in particolare la creazione di macchine – per evitare l'esplosione dell'avidità e dello sfruttamento.

La civiltà moderna, secondo Gandhi, non soddisfa mai, ma aumenta solo il desiderio, e lascia l'uomo più debole moralmente rispetto a prima. Egli propone uno stile di vita più semplice, basato sull'autocontrollo e sui valori spirituali, in contrapposizione al consumismo sfrenato e all'accumulo di ricchezze materiali. I nostri antenati, nella visione di Gandhi, erano felici con ciò che avevano e si rifiutavano di accumulare ricchezze materiali per evitare l'avidità e il conflitto. Pur trattandosi di una visione idealizzata della vita dei nostri antenati, il messaggio centrale di Gandhi sottolinea l’importanza di non ridurre tutto allo "sviluppo" materiale. Egli immaginava un passato in cui la sobrietà e l’autosufficienza venivano prima dell'avidità e del conflitto, senza però negare la complessità delle epoche precedenti.

L'idea di Gandhi degli eccessi contemporanei è facilmente dimostrabile. Ad esempio, se guardiamo ai paesi in cui lo sviluppo economico è consolidato e che da tempo non subiscono guerre sul proprio territorio, possiamo riconoscere come – dal punto di vista del benessere tangibile e dei comfort quotidiani – l’uomo medio di oggi goda di privilegi e risorse che un tempo sarebbero stati impensabili persino per i re dell’antichità.

Gandhi sosteneva che i progressi tecnologici fossero utili solo se al servizio dei bisogni fondamentali dell'umanità senza mettere a rischio i valori morali e spirituali. Non era contrario alla tecnologia in sé, ma piuttosto alla sua applicazione per fini egoistici e distruttivi.

Per approfondire, segnalo un'intervista a Gloria Germani di agosto 2024.

(25 dicembre 2024)

Gestione COVID: la verità nascosta in 500 pagine di denuncia

Il "Select Subcommittee on the Coronavirus Pandemic" ha recentemente concluso un'indagine biennale sulla gestione della pandemia di COVID-19 negli Stati Uniti, pubblicando un rapporto finale di oltre 500 pagine intitolato "After Action Review of the COVID-19 Pandemic: The Lessons Learned and a Path Forward" . Questo documento offre una revisione approfondita delle risposte adottate durante la crisi sanitaria, evidenziando criticità e proponendo raccomandazioni per affrontare future emergenze pandemiche.

La stesura di questo rapporto ha richiesto più di due anni di lavoro, includendo l'invio di oltre 100 lettere investigative, la conduzione di oltre 30 interviste trascritte, 25 udienze e l'analisi di più di un milione di pagine di documenti.

Punti chiave del rapporto:

1. Origine del virus: Il rapporto conclude che il COVID-19 "molto probabilmente è emerso da un laboratorio a Wuhan, in Cina", basandosi su caratteristiche biologiche del virus e su malattie riscontrate tra i ricercatori dell'Istituto di Virologia di Wuhan nell'autunno del 2019 .

2. Distanziamento sociale: Si afferma che le raccomandazioni sul distanziamento sociale, che hanno portato alla chiusura di scuole e attività commerciali, erano arbitrarie e non basate su evidenze scientifiche solide .

3. Uso delle mascherine: Il documento sottolinea che non vi erano prove conclusive sull'efficacia delle mascherine nel proteggere gli americani dal COVID-19 .

4. Lockdown prolungati: Il rapporto evidenzia che i lockdown estesi hanno causato danni significativi non solo all'economia, ma anche alla salute mentale e fisica dei cittadini, con effetti particolarmente negativi sui più giovani .

5. Corruzione nel sistema sanitario pubblico: Viene denunciata una corruzione di alto livello all'interno del sistema sanitario pubblico americano, con riferimenti a frodi, sprechi e abusi .

6. Risposta dell'OMS: Il rapporto critica la risposta dell'Organizzazione Mondiale della Sanità alla pandemia, definendola un fallimento, e mette in guardia sul fatto che un eventuale trattato pandemico potrebbe danneggiare gli Stati Uniti e altri paesi .

Questo rapporto conferma con autorevolezza quanto da me sostenuto in questo blog durante gli anni della pandemia. Prima o poi, la verità emerge sempre. Chi si è arroccato dietro il paravento del "parlare in nome della scienza" dovrebbe imparare a essere più prudente e meno perentorio nelle proprie affermazioni. Le politiche attuate "in nome della scienza" si sono rivelate non solo inefficaci, ma hanno anche contribuito a un tragico bilancio umano su scala globale. Le conseguenze nefaste continueranno per decenni, anche a causa della criminosa campagna vaccinale.

Questo vale anche per i 77 vincitori del premio Nobel per la medicina, la fisica, la chimica e l'economia che, in una lettera aperta, invitano i senatori a non confermare la nomina di Robert F. Kennedy Jr., a guida del dipartimento della Sanità americana. Questa si chiama corruzione, quantomeno dell'anima.

(15 dicembre 2024)

A che serve l'IA in un mondo senza amore per la vita?

Siamo arrivati al punto che le risposte date da ChatGPT, specialmente su temi personali e delicati, sono generalmente molto più empatiche, corrette, precise e puntuali di quelle "umane", fornite da coloro che esercitano professioni di aiuto. Questo, almeno, è il sentore che emerge da ricerche scientifiche come "Comparing Physician and Artificial Intelligence Chatbot Responses to Patient Questions Posted to a Public Social Media Forum", pubblicata nel 2023.

Tutto questo avviene mentre in Italia, come riportato da "Il Sole 24 Ore" del "10 dicembre 2024", un terzo degli adulti «hanno difficolta' grandi (o addirittura insuperabili) nel comprendere, assimilare o utilizzare le informazioni che leggono».

Quindi, a cosa serve un'intelligenza artificiale estremamente capace in un paese di analfabeti? Sarebbe come dare una torcia a un cieco? No, peggio, perché l'intelligenza artificiale non è mai neutrale, ma fa l'interesse di chi vuole che venga usata.

Nel frattempo, nel Regno Unito si sta discutendo una proposta di legge che prevede incentivi fiscali per chi opta per il suicidio assistito prima dei 75 anni. La notizia è discussa in "Elderly relatives could be pressured into assisted suicide by new pensions rules" ("I parenti anziani potrebbero essere spinti al suicidio assistito dalle nuove norme sulle pensioni"). Secondo il notiziario di Casa del Sole TV del 13 dicembre 2024, tale legge dovrebbe incentivare i pensionati a suicidarsi prima dei 75 anni per alleviare il peso delle tasse di successione sui familiari, poiché il costo per gli eredi di un decesso dopo i 75 anni è intenzionalmente reso molto significativo. Inoltre,  nelle stazioni della metropolitana di Londra c'è già una campagna pubblicitaria intitolata "My Death Wish" ("Il mio desiderio di morte"), che promuove una riflessione sul suicidio assistito come scelta "etica" (?!) o "finanziaria" per non "pesare sulla comunità". Ecco una foto che mostra una donna con un'estetica rock accompagnata dal seguente messaggio: "Il mio desiderio di morte è di poter suonare con i musicisti che mi piacciono":

Londra, campagna per l'eutanasia, "My Death Wish"

Per agevolare i miei lettori, fin qui ho inserito i link a fonti ufficiali che confermano quanto ho scritto e quanto riportato da Casa del Sole TV. Adesso, caro lettore, ti sfido: prova, usando parole chiave, a trovare queste stesse notizie con Google e con il motore di ricerca integrato in ChatGPT (che si basa su Microsoft Bing). Non le troverai, per lo meno se ti colleghi dall'Italia. Ho fatto molti tentativi, e alla fine, per risalire alle fonti, ho dovuto percorrere altre strade. Nel momento in cui scrivo, i link alla campagna per i suicidi in metropolitana e alla legge per spingere i parenti anziani al suicidio compaiono solo su "Yahoo" e "Qwant". Questa è una semplice dimostrazione che l'intelligenza artificiale ci fa vedere solo quella parte di mondo che altri vogliono.

Per evitare polemiche, intenzionalmente non sto usando la parola "eutanasia", perché l'eutanasia presume una libera scelta, non un ricatto economico.

A parte questa precisazione, a cosa serve un'intelligenza artificiale "capace" se il cuore umano è assente e l'intelletto umano asservito ai peggiori demoni?

Se non c'è capacità di amare, a cominciare dall'amore per la vita e dalla sua protezione, tutto il resto è inutile.

La vita è relazione. Ci siamo incarnati per far evolvere le nostre anime, non il portafoglio di pochi miliardari. Questi ricatti violenti basati sui soldi, del tipo "suicidati perché altrimenti lo stato ruberà l'eredità ai tuoi figli", meritano come unica risposta la nostra non-collaborazione.

«Più preziosi dei tesori di un forziere sono i tesori del corpo e prima dei tesori del corpo vengono quelli del cuore. Dal momento in cui leggerai questa lettera sforzati di accumulare i tesori del cuore!» (tratto da: "I tre tipi di tesori")

«Un giorno di vita è molto più prezioso di tutti i tesori del sistema maggiore di mondi, quindi, prima di tutto, devi dimostrare la volontà [di guarire]» (tratto da: "Il prolungamento della vita").

Non dobbiamo collaborare con il ricatto: questa è la lotta dell'amore per la vita contro l'avidità del potere e contro la riduzione dell'essere umano a un homo economicus. Siamo molto di più.

Quanto all'eutanasia, quella vera, meriterebbe un discorso a parte, fatto con serietà, competenza ed esperienza da parte di medici e altre figure professionali coinvolte. Ma un tale discorso non c'entra con il degrado che qui ho descritto.

(14 dicembre 2024)

Netflix: addormentatore di cervelli?

Chi segue il mio blog, conosce le preoccupazioni che ho espresso negli ultimi dieci anni a proposito dei social, degli smartphone, della televisione e, in tempi più recenti, dell'intelligenza artificiale. I social network, invece di promuovere la democrazia e la connessione umana, spesso amplificano la competizione, l'odio, l'invidia e l'isolamento sociale, portando ad una svalutazione dell'essere umano, ridotto a cercare validazione attraverso likes e followers.

«Ama Dio e ama il prossimo, diceva il comandamento. Ma già per Nietzsche Dio era morto. E il prossimo? Nel mondo pre-tecnologico la vicinanza era fondamentale. Ora domina la lontananza, il rapporto mediato e mediatico. Il comandamento si svuota. Perché non abbiamo più nessuno da amare». Suggerisco di leggere e ascoltare "La morte del prossimo grazie a Internet" (intervista a Luigi Zoja, 2019) e "La base dell'educazione umana è l'amore, non lo smartphone" (è una mia recente intervista).

Il "grande assente" nei miei scritti e nelle mie discussioni è stato "Netflix", per il semplice motivo che non lo uso, preferendo ancora, quando possibile, la classica sala cinematografica e - che rarità! - le desuete videoteche amatoriali in cui i film esistono ancora su "supporti fisici" sconosciuti ai più giovani, piuttosto che su effimeri cloud posseduti da terzi.

Oggi i film si guardano sul telefonino o su un televisore con l'app di Netflix o di servizi analoghi di "streaming on demand", in cambio solitamente di un piccolo canone mensile, pagato il quale l'accesso a una sterminata collezione di film e di serie televisive è praticamente illimitato. Nel mondo digitale, gli "amanti del cinema" forse sono quei pochi che ancora non usano Netflix, ma che cercano rarità che solitamente trovano spazio solo su piattaforme "peer to peer" o in negozi di vendita online di DVD, Blu-ray e affini.

Ma non è di cinefilia che vorrei discutere. I problemi sono altri.

L'avvento di Netflix ha rivoluzionato la fruizione di contenuti audiovisivi, ma ha anche sollevato preoccupazioni riguardo alla passività degli spettatori. La pratica del "binge-watching" porta gli utenti a trascorrere ore davanti allo schermo, spesso senza interruzioni, favorendo un atteggiamento passivo e una fruizione acritica dei contenuti. Questo comportamento riduce la capacità di riflessione critica e l'interazione sociale, isolando l'individuo in un consumo mediatico incessante.

Oltre alla passività, emergono interrogativi sull'uso di Netflix come veicolo di propaganda politica e sociale. La piattaforma promuove specifiche agende ideologiche attraverso la selezione dei contenuti. I temi legati al politically correct, al woke, ai diritti LGBTQ+, alla presunta crisi climatica, e altri, rispondono a precise strategie politiche nella cinematografia piuttosto che a genuine scelte artistiche.

La questione della censura è altrettanto rilevante. In diversi paesi, Netflix ha rimosso contenuti su richiesta dei governi locali. Queste azioni indicano che contenuti realmente critici nei confronti del sistema non possono trovare spazio su Netflix (né sui social).

La combinazione di passività indotta dal binge-watching e la possibile esposizione a contenuti filtrati o orientati ideologicamente è un potente veleno anti-democratico, per non dire anti-umano. Gli spettatori potrebbero essere inconsapevolmente manipolati da narrazioni che riflettono specifiche agende politiche o sociali, senza avere l'opportunità di confrontarsi con prospettive alternative o critiche. Questo scenario di "conformismo culturale" limita la diversità di pensiero e la capacità di analisi critica. Ciò si somma ai danni fisici, emotivi e relazionali provocati dalla dipendenza da contenuti seriali e dalla tendenza a consumarli in modo compulsivo.

(4 dicembre 2024)

Io penso senza IA, quindi sono. E tu?

Una volta le persone con scarsa consapevolezza tecnologica, pur magari eccelse in altri campi, associavano la parola "Internet" a "Facebook" oppure a "Google", come se fossero sinonimi. Oggi quelle stesse persone confondono la parola "Internet" con "Intelligenza Artificiale".

Per ogni domanda, oggi c'è subito una risposta.

Per ogni piccolo rivolo del grande fiume dello scibile umano, anche il più minuto e iper-specialistico, desueto o raro, l'IA sa.

Per ogni lavoro, l'IA è insostituibile... mentre l'uomo può essere sostituito o eliminato, a prescindere da chi egli sia e dal suo percorso di vita. Questa è una grande bestemmia contro la sacralità della vita, cioè di ognuno di noi, contro la quale preghiere, spiritualità e fede rimangono come ultimo antidoto.

C'è qualcosa, per fortuna, che l'IA non sa fare, cioè soffrire e gioire. Un uomo capace di rimanere calmo, centrato interiormente, fiducioso nel seminare azioni gentili e benefiche nel terreno di un'esistenza dolorosa e precaria, ha più potere di tutta l'IA che ancora deve essere inventata. Una donna capace di fare altrettanto è un mistero che nessuna IA potrà vivere.

L'invito cristiano di porgere l'altra guancia è una bella metafora per non cedere all'odio, cioè alla separazione, ovvero all'imitare il diavolo. Odiare chi riteniamo colpevole di malvagità nei nostri confronti non fa bene a noi stessi, né a nessun altro. Questo è coerente con l'invito, anch'esso cristiano, di lasciare solo a chi ha raggiunto la perfezione la possibilità di giudicare o, detto diversamente, di scagliare la prima pietra. Ma chi si è unito con l'Uno non giudica nessuno. L'IA può scrivere di queste cose, se opportunamente istruita, come nel caso della Chiesa Evangelica tedesca che non ha avuto vergogna nel far celebrare un'intera messa a ChatGPT. Questo è solo un esempio, perché le altre grandi confessioni religiose, quelle più popolari, non sono migliori rispetto alla sudditanza tecnologica e alla scarsa consapevolezza delle sue conseguenze. Possiamo notare eccezioni in piccole comunità, come gli amish, gli hutteriti, i mormoni fondamentalisti, i neo-luddisti e altri gruppi molto diffidenti verso la tecnologia, ma non è questo il punto. La questione fondamentale è che l'IA ci seduce, ci inganna, ma non ha un'anima da salvare o preservare dalle facili seduzioni del vendersi al diavolo, o da inganni così astuti da essere difficili da scoprire. Noi invece sì.

Non rimane che essere fieri di tutto quello che di bello e di brutto, ma autentico, abbiamo fatto come individui e come società quando l'IA generativa ancora non esisteva, cioè fino al 30 novembre 2022 (data in cui ChatGPT è stato reso noto al grande pubblico). In soli due anni i cambiamenti sono stati enormi, ed è solo l'inizio. L'11 ottobre 2024 è iniziata l'introduzione della IA nelle scuole medie e superiori di Toscana, Calabria, Lazio e Lombardia. «Siamo tra i primi paesi a partire con l'intelligenza artificiale a scuola e questo ci riempie di orgoglio», ha detto il ministro dell'Istruzione. Orgoglio di cosa? Di avere bambini, adolescenti e futuri adulti che hanno bisogno di una "stampella tecnologica" per ragionare, per fare compiti e per relazionarsi con il prossimo?

Il ministro potrebbe rispondermi che lui si stava a riferendo all'uso dell'IA per personalizzare la didattica, non per peggiorarla. In tal caso, gli risponderei che i giovani hanno innanzitutto bisogno di un nutrimento affettivo che nessuna macchina potrà dare loro, e che l'amore non può essere mediato da nessuna tecnologia. Per chi non l'ha ancora vista, rimando alla mia intervista: "La base dell'educazione umana è l'amore, non lo smartphone".

Perché sentiamo continuamente parlare di omicidi tra giovani e giovanissimi? Questo accade perché è stata negata loro la socialità e la relazione a tu per tu e di gruppo quando più ne avevano bisogno. E' una relazione che richiede la vicinanza fisica, e il contatto fisico. I governi assassini e stragisti di pochi anni fa, con i loro procurati allarmi, terrore e odio indotti scientificamente nella popolazione, lockdown devastanti, distanziamento sociale fatale, mascherine e vaccini, hanno ucciso l'anima dei giovani rinchiusi in casa, sopravvissuti con il volto coperto e con il veleno iniettato nel corpo. Ma questo nessuna IA lo dirà mai, mai e poi mai, perché provare a descrivere la realtà è ormai un crimine. Ma questo è esattamente ciò che la scuola dovrebbe educare a fare. Gli omicidi di oggi sono la conseguenza della violenza di stato di ieri, durante la quale gran parte del popolo ha dato il peggio di sé, tirando fuori il fascismo sepolto nel proprio inconscio.

Qualcuno potrebbe dirmi che sto sbagliando, o esagerando. Se così fosse, non sarebbe questo il problema. Non bisogna aver paura di chi interpreta un'idea sbagliata, ma di chi crede di interpretare l'unica idea giusta, ammissibile e dicibile. Formare le proprie idee attraverso il punto di vista dell'IA, che è in funzione di chi l'ha voluta, progettata e implementata, è estremamente pericoloso, perché essa finirà per esprimere l'unico punto di vista ammesso. Sarebbe bene che l'IA fosse in mano solo a persone adulte già abituate a esprimere un punto di vista critico e a fare ricerche e sintesi autonome. Anzi, per come sta degenerando la vita individuale e sociale, e per l'offesa che l'IA reca alla dignità delle nostre vite e ai nostri sacrifici, sarebbe meglio che l'IA non ci fosse per niente.

Facciamo un esempio pratico e valutiamone le conseguenze didattiche. Ho posto a ChatGPT questo input: «Per favore, mi dici se il cambiamento climatico di origine antropica è qualcosa di reale di cui mi dovrei preoccupare? Se sì, dammi qualche suggerimento pratico. Rispondi in massimo cento parole».

Ecco la risposta: «Sì, il cambiamento climatico di origine antropica è reale e comporta conseguenze gravi, come eventi meteorologici estremi, innalzamento del livello del mare e perdita di biodiversità. Per contribuire, riduci l’uso di energia: preferisci lampadine a LED, abbassa il riscaldamento e usa elettrodomestici efficienti. Spostati a piedi, in bici o con i mezzi pubblici; riduci i viaggi in auto e in aereo. Mangia meno carne e riduci gli sprechi alimentari. Sostieni iniziative ecologiche e considera l'uso di energie rinnovabili, come il fotovoltaico. Ogni piccolo passo conta».

Ecco, questo è il punto di vista di ChatGPT, che è anche l’unico punto di vista ammesso dall'oligarchia globale e dall'intelligentia nostrana. Al di là della valutazione delle singole indicazioni, la motivazione è completamente sbagliata. Ma la vogliamo finire di tormentare i giovani con questi e altri problemi inventati a tavolino e aiutarli invece a sviluppare una visione critica? Perché ChatGPT non ha citato nella sua risposta la "World Climate Declaration", un manifesto su clintel.org firmato da 1960 scienziati provenienti da tutto il mondo, compresi premi Nobel, che smonta la teoria delle responsabilità umane sul cambiamento climatico? ChatGPT fa la propaganda che il padrone vuole, ecco il motivo, esattamente come fanno i giornalisti, i politici, la scuola e le università, e varie categorie di lavoratori sotto perenne ricatto. Ciò non toglie che un disastro ambientale ci sia, ma il modo con cui viene trattato è irrealistico e fuorviante.

La scuola dovrebbe guidare i giovani a cercarsi da soli le risposte, invece di indottrinarli.

(4 novembre 2024)

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