You are here

La spirale del silenzio: meccanismi sociali e mediatici per tappare la bocca alle minoranze e distorcere la realtà

Video artistico che mostra un esempio di cos'è la SPIRALE DEL SILENZIO

L'articolo che segue, con licenza Creative Commons, è di M. Britto BERCHMANS (fonte LaComunicazione.it)

LA SPIRALE DEL SILENZIO

Sin dalla pubblicazione nel 1960 del famoso libro di Joseph Klapper Gli effetti delle comunicazioni di massa, gli studiosi hanno messo in dubbio il potere dei media, ipotizzando modelli teorici che prevedono effetti limitati. Tuttavia, la teoria della Spirale del Silenzio sembra rappresentare un ritorno al modello degli effetti forti dei media. Fondatrice e direttrice dell’IFD (Institut für Demoskopie) di Allensbach – Germania – dedicato allo studio dell’opinione pubblica tedesca, Elisabeth Noelle-Neumann ha formulato questa teoria (1973) a partire dai suoi studi sulla crescita e lo sviluppo dell’opinione pubblica. Il termine ‘spirale’ si riferisce alla crescente pressione che gli individui provano quando si rendono conto che le loro idee non corrispondono a quelle della maggioranza. Così, mentre coloro che sanno di avere un’opinione comunemente condivisa la esprimono liberamente, quanti ritengono di avere idee impopolari tendono a ridursi al silenzio. Questo processo di libera espressione e di silenzio agisce come una spirale, cosicché certi aspetti di una questione sono ampiamente trattati e altri rimangono inespressi.
La teoria della Spirale del Silenzio si basa su due presupposti fondamentali:
1) gli individui sanno riconoscere quali opinioni sono popolari e quali non lo sono: Noelle-Neumann sostiene che essi hanno quasi una "percezione statistica" della percentuale di popolazione a favore o contro certe questioni;
2) gli individui formulano ed esprimono le loro opinioni secondo questa percezione.
La premessa di base dell’intera teoria della Spirale del Silenzio è che gli individui hanno un profondo timore di venire emarginati, per cui sono disposti a tutto pur di evitare ogni forma di isolamento sociale. Noelle-Neumann riporta una serie di studi che dimostrano come la paura di essere criticati dagli altri può ridurre gli individui al silenzio. La Spirale del Silenzio, dunque, esprime non soltanto il desiderio di appartenere alla ‘fazione vincente’, ma anche il tentativo di ‘non rimanere isolati’ dal proprio gruppo sociale.
Per studiare la tendenza degli individui al silenzio sulle questioni più impopolari, Noelle-Neumann ha condotto quelli che definisce "i test del treno". Agli intervistati viene chiesto se, viaggiando nello scompartimento di un treno con dei casuali compagni di viaggio, sono disposti a parlare con loro degli argomenti più diversi, dalla violenza sui minori alle scelte del governo in carica. Gli intervistati, nella stragrande maggioranza dei casi, rispondono in genere che sono disposti a discutere liberamente solo se si rendono conto che la loro opinione è condivisa dagli altri viaggiatori, lasciando cadere l’argomento in caso contrario.
Alcuni individui e gruppi sociali particolari sono disposti a esprimere la loro opinione più di altri: per esempio, i giovani, le persone più istruite, gli uomini. Altri ancora, non avendo alcun timore di rimanere isolati, sono pronti a dire quello che pensano non curandosi dell’opinione della maggioranza: sono, questi, gli innovatori, coloro che portano il cambiamento nella società, ne costituiscono l’avanguardia.
I media svolgono un ruolo fondamentale in questo processo, aiutando le persone a percepire un dato clima di opinione su una certa questione. Non sempre i media riflettono la reale opinione generale, in quanto spesso si concentrano su questo o quell’aspetto, distorcendo così la realtà. Secondo Noelle-Neumann, i media hanno un atteggiamento di tipo liberale, pertanto sono portati a favorire certe posizioni piuttosto che altre.
Riassumendo, possiamo dire che la Spirale del Silenzio è un fenomeno che coinvolge i canali di comunicazione personali e mediatici insieme. Gli individui esprimono la loro opinione a seconda della percezione del clima di opinione creato dai media. I media, a loro volta, riportano l’opinione più popolare, e così la spirale continua all’infinito.