Diversamente abili, diversamente amanti... una poesia

Ci sono momenti nella vita in cui sentiamo di non essere capaci, di avere solo difetti e pensiamo che la cosa migliore sarebbe essere diversi da quello che siamo. In realtà, «Siate voi stessi. Il Buddismo paragona la personalità ai fiori di ciliegio, di susino, di pesco e di prugno selvatico: ognuno è diverso, e meraviglioso così com'è» (tratto dal libro "Protagonisti della nuova era", di Daisaku Ikeda, IBISG, 2013, pag. 33)

In mezzo ai dolori e alle sofferenze, comunque la diversità è una ricchezza, non un limite.

«La vita possiede la capacità, come le fiamme che tendono verso il cielo, di trasformare la sofferenza e il dolore in energia necessaria per la creazione di valore, in luce che illumini l’oscurità. Come il vento che attraversa vasti spazi liberi, la vita ha il potere di sradicare gli ostacoli e le difficoltà. Come l’acqua corrente essa può togliere ogni impurità. La vita, come la terra che sostiene la vegetazione, ci protegge con la sua forza compassionevole.»
(Daisaku Ikeda, frase tratta da "Giorno per giorno", Esperia edizioni)

Ci sono sofferenze e problemi spesso taciuti, o semplicemente non compresi o sminuiti da chi non li vive. Ci sono situazioni e condizioni esistenziali che possono capitare a tutti, per un periodo limitato o per tutta la vita, sia nella disabilità sia nella cosiddetta normalità. A proposito, che vuol dire essere normale o essere disabile? Suggerisco a tutti di leggersi un'interessante e illuminante citazione di Erich Fromm a proposito della "patologia della normalità".

A San Valentino ho scritto un messaggio di amore rivolto a tutti, sia per chi si trova in una situazione sentimentale soddisfacente, sia per chi vive una condizione diversa, che può essere anche molto dolorosa. Si intitola: "Sulle guerre, sulla pace e sull’amore (messaggio per San Valentino 2017)":

Diversamente abili, diversamente amanti... Provo ad esprimermi in poesia: sono sicuro che alcuni di noi capiranno. Ho messo anche alcune note in calce.

Sulle guerre, sulla pace e sull’amore (messaggio per San Valentino 2017)

Oggi dovrebbe essere un giorno di festa dell’Amore. In realtà, dovrebbe esserlo ogni giorno, ma sovente siamo troppo armati di egoismo e arroganza da rendercene conto. La rabbia distrugge, le cattiverie feriscono, gli insulti uccidono (cfr. [1]). Le guerre non hanno vincitori e vinti, ma solo perdenti.

Ma come si arriva alle guerre, anche a quelle che mai vorremmo, sia tra popoli, sia semplicemente con le persone a noi care? Mi tornano a mente queste parole di Boris Porena, saggista, compositore e didatta, le cui attività trentennali si basano sull’ipotesi metaculturale: «[…] Intanto, l'ipotesi non è una verità, ma qualcosa che sussiste finché non viene contraddetta. E noi siamo ancora in attesa di essere contraddetti. Per "ipotesi metaculturale" noi intendiamo una riflessione (meta qui è usato in questo senso, n.d.r.) sulla nostra condizione culturale. L'importanza di un atteggiamento metaculturale, non solo nella scuola, è che bisogna riconoscere che qualsiasi cosa io dica o faccia sto adempiendo a una cultura e, in quanto tale, relativizzabile rispetto a un'altra. Devo mettere in conto che io non arriverò mai a una verità assoluta e definitiva. Il che significa che all'interno della cultura di cui mi servo e dichiarato l'ambito in cui mi muovo, posso benissimo definire un valore assoluto. Un cristiano, un cattolico, un buddista può certamente avere degli assoluti, purché li sappia localizzare. Può darsi che al mio modo di pensare partecipino anche altre componenti, biologiche, genetiche, ma sicuramente, nel momento in cui espongo le mie idee, devo dichiarare il mio ambito culturale. Se credo di possedere la verità e propugno idee come fossero universali, allora ci possono essere conseguenze gravi, conflitti, guerra e bombe in testa. La consapevolezza dell'universo culturale locale, o UCL, serve a abbassare la soglia di pericolo reciproco. […]» [2].

Appunto, cerchiamo di abbassare il pericolo reciproco. Come disse il fondatore del Buddismo: «[...] Miei saggi discepoli voi fate la stessa cosa. Non sapete ciò che è giusto e ciò che è sbagliato né ciò che è bene e ciò che è male e per questo litigate, vi accapigliate e vi insultate. Se ognuno di voi parlasse e ascoltasse l’altro contemporaneamente la verità vi apparirebbe come una anche se ha molte forme» [3].

Vorrei la fine di ogni guerra, personale e collettiva, così che ogni persona possa, disarmata, guardare alla meraviglia della vita con lo stupore di un bambino.

Chiudo gli occhi, e ascolto il cinguettio degli uccellini.

Dopo un po’, mi tornano a mente quei gabbiani di pochi giorni fa, che mi ispirarono questa poesia [4]:

Sulla spiaggia e sugli scogli,
osservo i gabbiani.

Magnifici,
spettacolo di vita.

Il mio sangue donato
affinché anche Tu
possa vederli ancora.

Ripenso a tutto il calore ricevuto. Ne vorrei ancora. Se non ci fosse una forza amorevole e protettiva che custodisce le nostre vite, non camperemmo un secondo di più. Nessuno è da solo e nessuno da solo può vivere. Io ho bisogno di Te, Tu hai bisogno di Me.

Fiducia e gratitudine sono le basi dell’Amore, e a sua volta l’Amore le alimenta. Io ho la grande fortuna di aver incontrato Serafina, che amo e con cui condivido questa visione, ma questo non significa che chi è single o sta vivendo tribolazioni sentimentali abbia qualcosa in meno: tutti siamo parte di un tutto amorevole e pieno di vita, quindi tutti siamo fatti per togliere sofferenza e dare felicità, per fare cose belle e contribuire a un mondo migliore. Se le soddisfazioni personali non arrivano subito, arriveranno poi, non c’è fretta. A chi si sente solo, o sola, dico due cose: la prima è che sono stato single 28 anni, la seconda è che ciascuno ha una propria missione in questa vita, con i propri tempi, e che ogni giornata può esser sempre vissuta pienamente. Ogni giorno possiamo far qualcosa di buono per noi e per gli altri. Se non ce ne rendiamo conto, è perché il nostro cuore è avvelenato e sofferente: le cose più piccole e semplici, ma pur sempre magiche, come un tramonto sul mare o il cinguettio degli uccellini, possono farci sentire felici e grati di essere vivi, e allora tutto cambia.

Oggi è San Valentino, giorno di solito associato agli innamorati. Magari, tra un po’ di tempo, nei calendari, al 14 febbraio, ci sarà scritto: “Festa dell’Amore per la Vita e della fine di ogni guerra”.

Francesco Galgani,
14 febbraio 2017

Fonti:
[1] Insultare è come uccidere, https://www.informatica-libera.net/content/insultare-è-come-uccidere
[2] Il pensiero aleggia su di noi e ognuno può prenderne un pezzetto. Intervista a Boris Porena, di Anna Cepollaro, Buddismo e Società n.162 (gennaio febbraio 2014), http://www.sgi-italia.org/riviste/bs/InternaTesto.php?A='3720'
[3] tratto dalla parte conclusiva della parabola dei ciechi e dell'elefante, nella versione rielaborata da Roberto Carvelli: https://www.informatica-libera.net/content/verso-la-pace-tra-pessimo-e-ottimismo#elefante
[4] poesia pubblicata in: https://www.galgani.it/poesie/index.php/poesie/660-avis-associazione-volontari-italiani-sangue

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