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Politica ed economia

Come il singolo cittadino (magari pacifista) finanzia la guerra

Per il singolo cittadino, ricco o povero che sia, è praticamente quasi impossibile evitare di avere rapporti con le banche e, ammesso anche che ci riesca, comunque la sua vita è da loro pesantemente influenzata. Tra l'altro, al di là delle parvenze democratiche del sistema politico in cui i cittadini sono inseriti, il vero potere politico nazionale e mondiale è in mano alle banche: non aver compreso questo aspetto, significa non aver capito nulla di come funziona il potere.

Elogio del capitalismo?!!! Uno sguardo al nostro sistema economico

Oggi ho letto che: «Penso che il vero meccanismo propulsore del capitalismo non sia la concorrenza ma la cooperazione, per produrre insieme ciò che nessuno potrebbe fare individualmente. La concorrenza in una società libera è importante, accresce le opportunità di scelta, ma il vero motore è il nostro desiderio di esseri umani di cooperare per creare qualcosa. Il capitalismo è basato sul nostro desiderio di creare ciò che ci fa vivere meglio, dunque la concorrenza, come il profitto, non si trova al primo posto.

Esperimento con Netlogo su sistema economico competitivo e capitalistico

NetLogo è un ambiente di modellazione programmabile per simulare fenomeni naturali e sociali. E’ stato progettato per consentire l'ingresso facile a novizi e allo stesso tempo soddisfare le esigenze di utenti avanzati.
L'ambiente NetLogo consente l'esplorazione di fenomeni della realtà quotidiana. Viene fornito con una vasta libreria di modelli che descrivono diversi ambiti della realtà, quali l'economia, la biologia, la fisica, la chimica, la psicologia, la dinamica del sistema e molte altre scienze naturali e sociali.

Un travisamento surreale della storia (video, con trascrizione)

Premessa: io, come blogger, non ho la verità in tasca e non posso esprimermi sulla correttezza delle ricerche fatte da altri. Il mio è solo un invito a non fermarsi mai a ciò che passa dai mass media. E' auspicabile andare oltre... ma senza credere ciecamente a ciò che è reperibile nel mare di Internet: sarebbe importante fare ricerche personali e dare un'occhiata anche all'informazione alternativa, anche se mai, in generale, tutte le domande troveranno risposta (è impossibile, non sarebbe umano).

NO alla soppressione del Corpo Forestale dello Stato

Pagina per la raccolta firme:
https://www.change.org/p/no-alla-soppressione-del-corpo-forestale-dello-stato

Ho aderito a questa petizione alcuni mesi fa. Come quasi tutte le cose realmente importanti per i cittadini, non ha ricevuto eco nei media: provo a diffondere la conoscenza del problema attraverso il mio blog, con un ringraziamento particolare al Corpo Forestale dello Stato e a chi ci lavora.

Come un grande sogno positivo: pace e sviluppo, relazioni e economia, reciprocità e essere solidali (di Marta Pecci)

Andare in bicicletta: una buona musica

La verità della vita è essere vivo, in relazione, nel rispetto dell’altro, per il cui obiettivo di creare valore è necessario lo sviluppo di una economia equa e solidale che crede nei valori della gratuità, del dono e di un crescere insieme.

Ahi serva Italia!

Sia ben chiaro: io amo l'Italia e gli italiani. Quanto segue è come grandi autori (Dante, Leopardi, Pasolini) hanno descritto il nostro popolo: il nostro futuro, comunque, è sempre nelle nostri mani, possiamo portarlo dove vogliamo!

Dante, Divina Commedia, canto sesto del Purgatorio:

Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di provincie, ma bordello!

Ecco come si arricchiscono le multinazionali: non pagano le tasse e violano qualsiasi diritto umano e ambientale

Nota: quanto segue è frutto di ricerche personali, come del resto tutto il mio blog, sulla cui esattezza e fondatezza ciascuna persona può (e ancor meglio dovrebbe) approfondire personalmente. Le mie idee non sono oro colato, le informazioni a mia disposizione possono contenere errori involontari, le mie scelte sono opinabili (come del resto quelle di qualunque altra persona), ragion per cui chi legge il mio blog è l'unico responsabile delle proprie azioni.

Condivisione, Solidarietà, Beni Comuni - Videolezione di Stefano Rodotà

Condivisione, solidarietà, beni comuni - Videolezione di Stefano Rodotà flashplayer file image

Fonte: Stefano Rodotà, «Beni comuni: "la ragionevole follia"»

Coltan: quante vite uccise, rovinate, massacrate... costano i nostri telefonini e altri aggeggi elettronici?

Si veda anche: Teoria dell'obbligatorietà della connessione in mobilità (di Francesco Galgani)

Prima di leggere quanto segue... proviamo a chiederci se davvero abbiamo bisogno di un nuovo cellulare...
al termine della lettura... proviamo a porci di nuovo la stessa domanda...

Come costruire società e istituzioni nonviolente

Johan Galtung, importante esperto mondiale di studi per la pace, nel breve video seguente parla dei punti chiave per la risoluzione pacifica dei conflitti, tra cui rientra la creatività come ingrediente di base per la ricerca di soluzioni vantaggiose per tutti:

DOWNLOAD MP4

Johan Galtung ha fondato nel 1959 l'International Peace Research Institute di Oslo, è stato professore di ricerca sulla pace e i conflitti all'Università di Oslo e professore onorario nelle università di Berlino, Alicante e Princeton. Consulente dell’ONU, nel 1987 è stato insignito del "Right Livelihood Award", o "Premio Nobel per la Pace Alternativo", per la sua opera di educatore agli studi sulla pace. Dirige Transcend, rete di ricerca e azione per la pace ed è rettore della Transcend Peace University. 

E' possibile approfondire il suo pensiero in libri come:

Altri suoi libri in italiano, purtroppo, sono attualmente fuori commercio, forse disponibili in qualche biblioteca. Alla pagina "Johan Galtung. Scienziato della pace", in calce, è riportata una lista di suoi libri in italiano. Su Peacelink è disponibile un articolo: «Il contributo di Johan Galtung alla teoria ed alla pratica della pace e della nonviolenza».

Galtung applica il concetto della nonviolenza anche alla salute e alla medicina. Il seguente video di otto minuti, in cui parlano Alessandro Pizzoccaro e Johan Galtung, espone un approccio alla salute nonviolento:

DOWNLOAD MP4

L'articolo che ho riportato qui in calce, dell'8 ottobre 2010, è tratto dall'archivio "Informazioni per la stampa", dell'Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai.
Credo che sia una lettura che possa far riflettere non soltanto a livello di relazioni tra popoli, ma anche di relazioni interpersonali.

Buona vita nonviolenta,
Francesco Galgani,
20 agosto 2015

Relazioni, linguaggio, comunicazione...

Relazioni, linguaggio, comunicazione...

Per Amare,
serve almeno il parlare...

I problemi sono tanti,
sono qui,
sono incessanti...

se non ci vuoi affogare,
ricorda di dialogare!

Onestà,
sincerità,
lealtà...
queste servono!

Tu invece vendi armi,
spargi odio,
non stai ad ascoltarmi...

Ma altre persone
leggeranno queste parole,
forse mi capiranno
ascoltando il Cuore :)

Curando le relazioni,
il linguaggio,
la comunicazione,

curiamo noi stessi,
seminando pace
che tutto trasforma,
che di benessere è capace.

(Francesco Galgani, 9 settembre 2015)

Note: L'Italia è da anni saldamente nella top ten mondiale dei Paesi produttori di armi, che vengono vendute ai Paesi in guerra, soprattutto in Africa e nel Medio Oriente. In particolare l'Italia è il primo paese in Europa a vendere armi alla Siria: dal 2001 la Siria ha acquistato in licenza armi nel vecchio continente per 27 milioni e 700mila euro. Di questi, quasi 17 arrivano dal nostro Paese. Nel mentre gli Stati Uniti armano e addestrano i ribelli "moderati" e oggi l'Isis combatte con fucili con la scritta "Property of US Govt", di "proprietà del governo statunitense". La guerra in Siria è un business cui il governo italiano partecipa e che distrugge milioni di vite tra sfollati, profughi e morti. Il governo vuol contribuire a diminuire il numero di profughi dai Paesi in guerra? Deve bloccare subito l'export di armi nei Paesi teatro di guerre e attuare una politica estera non succube degli interessi USA.
http://www.beppegrillo.it/2015/09/la_guerra_civile_siriana_parte_1.html

The emergence of language

 

A proposito di referendum ed elezioni politiche

La democrazia è partecipazioneNon andare a votare quando ogni cittadino è chiamato a farlo, in assenza di veri impedimenti (come una malattia), è un'offesa verso la propria libertà, che così viene ceduta ad altri. Disinteressarsi della gestione del bene comune, ovvero della "politica" nella sua accezione più corretta del termine, significa lasciare i propri beni in mano ad altri, dando loro il diritto di saccheggiarli o di distruggerli.

Fare di tutta l'erba un fascio, dicendo "Ma tanto sono tutti corrotti...", oppure "Ma tanto non cambia nulla", è un pretesto comodo, ma fasullo, per non impegnarsi a informarsi e a fare con convinzione le proprie scelte. Nessuno è solo: quando scegliamo di lottare per un causa, sicuramente c'è anche qualcun altro che lo sta facendo.

Per quanto riguarda nello specifico i referendum abrogativi (come quello odierno), il quorum è il numero di votanti necessario affinché una consultazione elettorale sia considerata valida. In Italia, la legge stabilisce che un referendum è valido solo se si reca alle urne il 50% degli aventi diritto: ne segue che gli inviti a non andare a votare sono uno strumento antidemocratico. Ne sanno qualcosa i moltissimi Paesi occidentali dove il quorum non è mai previsto, lo dimostra anche il Consiglio d'Europa che ha chiesto all'Italia di eliminarlo dallo strumento referendario. In particolare, ai punti 50-51-52 (pag. 23-24) del "Codice di Buona condotta sui Referendum Adottato dal Consiglio per le Elezioni Democratiche", si raccomanda agli stati di non prevedere dei quorum per l'approvazione dei referendum, tutelando il principio secondo il quale chi si reca alle urne decide e chi sta a casa delega coscientemente la decisione ai propri concittadini. In questo modo il popolo sovrano può intervenire direttamente sulle leggi, proponendo dei provvedimenti e confermando o meno quelli approvati dal Parlamento, nel solco di quanto previsto dalla Commissione europea per la democrazia attraverso il diritto.

Come ha scritto Daisaku Ikeda, in "Giorno per giorno" (Esperia edizioni):
«Non vi può essere vera democrazia a meno che i cittadini di un paese comprendano che essi sono i sovrani e i protagonisti principali, agendo di conseguenza con saggezza e profonda consapevolezza. La democrazia non adempirà la sua missione a meno che gli individui si alzino con maggiore informazione e coinvolgimento e, uniti, lottino in favore della giustizia, controllando le attività dei potenti.»

Auguro a chiunque ne abbia la possibilità di andare a votare,
Francesco Galgani,
17 aprile 2016

No all'erbicida cancerogeno (petizione dei cittadini europei)

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Petizione: https://act.wemove.eu/campaigns/no-al-glifosato

Pesticidi della MonsantoNon vogliamo erbicida nei nostro corpi! Negate la richiesta di rinnovo di glifosato, un veleno spesso usato in erbicidi come in quello di Monsanto, RoundUp. É stato classificato da esperti indipendenti dell'OMS come probabile sostanza cancerogena. Non vogliamo che questo veleno chimico sia minimamente vicino ai nostri parchi, alle nostre case, e al nostro cibo.

Per maggiori informazioni, si veda il "MANIFESTO STOP GLIFOSATO" e l'articolo "Il diserbante più usato al mondo è cancerogeno ed è nel 47% delle falde in Italia".

Ai Cittadini Europei, alla Commissione Europea, alla Monsanto

La Vita è sacra,
è il Bene che abbiamo,
ma asserviti ai soldi
tutto perdiamo!

Voi siete i primi
a nutrirvi di morte,
insieme a noi tutti
condividete la sorte

di chi taglia il ramo
su cui è seduto,
o brucia la casa
in cui è cresciuto.

Non c'è altra casa
dove scappare,
quel ch'è distrutto
è tardi per salvare,

ma... qualcosa
possiamo ancora fare!

Eliminiamo il glifosato,
OGM e schifezze varie,
pure io ho firmato
schifato dalla barbarie

di chi inquina il mondo,
uccide e fa ammalare,
ignorando completamente
cosa sia l'Amare.

Firma anche tu:
https://act.wemove.eu/campaigns/no-al-glifosato

Grazie!


(Francesco Galgani, 14 maggio 2016)
https://www.galgani.it/poesie/index.php/poesie/584-ai-cittadini-europei-alla-commissione-europea-alla-monsanto

STOP TTIP: Una poesia-denuncia da diffondere

STOP TTIP

Condividi questo link: https://www.informatica-libera.net/stop-ttip-poesia-denuncia

Avevo già denunciato il TTIP (trattato di liberalizzazione UE-USA), tramite questo blog, il 2 gennaio 2015, ma ancora oggi poche persone sanno di cosa si tratta. Il 3 marzo 2015 avevo anche pubblicato un altro articolo-denuncia, intitolato "Gli schiavi di Amazon (e delle corporations)", ma se il TTIP sarà ratificato, saremo tutti quanti peggio che schiavi: la nostra economia, il nostro ambiente, la nostra salute e il nostro futuro saranno completamente distrutti. Saremo invasi da prodotti statunitensi a bassissimo costo e altamente nocivi e cancerogeni, che faranno fallire le nostre aziende. Non ci saranno più diritti per i lavoratori, nemmeno quello di andare in bagno per i normali bisogni fisiologici (non è uno scherzo, leggete qui). Ogni diritto sarà cancellato e i nostri governi completamente asserviti, anche sul piano legislativo, a un potere sovranazionale ben lontano dagli interessi di noi persone comuni.

Ho scritto la seguente poesia-denuncia, contenente due link per chi si vuole informare e agire: invito i miei lettori a diffondere questa pagina, grazie.

Operai col pannolone (STOP TTIP - Accordo di partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti)

In questo mondo selvaggio,
belli e preziosi,
i miei compagni di viaggio
di Giustizia vogliosi!

Abbiamo un Cuore
che non si fa piegare
a servitù e disonore
del tremendo affondare

di questa società,
asservita al capitale,
rea d'oscenità
che la rendon brutale.

«NO!» al pannolone (*)
per du' spicci guadagnare,
accettare l'afflizione
è Vita pugnalare:

non è mercato,
né democrazia,
è un attentato,
è dei soldi pazzia.

Il mostruoso trattato
che questo autorizza,
è già insanguinato
e il peggio legalizza,

è figliol nato
da criminosa perversione,
deve essere estirpato,
è solo corruzione!

Spargiamo la voce,
diamoci da fare,
sarà pena atroce
il suo ratificare.

Informati, firma e agisci:
https://www.informatica-libera.net/content/stop-ttip-un-no-al-trattato-che-cancella-i-diritti-qui-puoi-firmare

Grazie!

(Francesco Galgani, 17 maggio 2016 - https://www.galgani.it/stop-ttip)

(*) "Operai USA costretti a lavorare con il pannolino per non farsela addosso - Vietato andare in bagno: operai come bestie nelle fabbriche lager"
http://www.beppegrillo.it/2016/05/vietato_andare_in_bagno_operai_come_bestie_nelle_fabbriche_lager.html

La nuova religione tecno-capitalista: tutti connessi in Rete, ovunque e sempre

Stay connected is religionNonostante l'euforia diffusa sulle potenzialità della Rete – che è sempre più mezzo di connessione e sempre meno mezzo di comunicazione e di conoscenza; che è sempre più capitalista e sempre meno libera e anarchica come alle origini, cautela e scetticismo sul valore emancipativo delle tecnologie digitali sembrano più che sensate. "Essere in Rete" non è forse un processo di cattura che impedisce la partecipazione reale alla vita democratica? L'articolo che segue è un'intervista di Paolo Bartolini al Prof. Lelio Demichelis, docente di Sociologia, che analizza il mondo attuale con uno sguardo critico, profondo e multidisplinare, coinvolgendo settori come la sociologia, l'economia, la psicologia, le politiche internazionali, ma anche l'antropologia e altri ancora. La prospettiva offerta concorda con vari scritti presenti in questo blog, tra cui "L'era della persuasione tecnologica" e "L'era della simulazione ovvero l'oscuro desiderio di essere sempre connessi".

Francesco Galgani, 23 maggio 2016

Internet is the religion

Il dio che non voleva morire. Tecnica, Capitalismo e limiti del vivente

Un'intervista a Lelio Demichelis a cura di Paolo Bartolini, fonte: megachip.globalist.it, 13 maggio 2016

Unione Europea e solidarietà internazionale: qual è la strada da seguire?

Dopo il saluto della Gran Bretagna all'Unione Europea, dietro cui è evidente il fallimento delle politiche comunitarie volte all’austerità e all’egoismo degli Stati membri, m'è tornata a mente la poesia seguente, che scrissi circa un anno fa:

Popoli d'Europa, sollevatevi!Esperimenti europei su cavie umane

Laboratorio greco
della dittatura finanziaria...
non c'è nulla di più bieco
dell'usura bancaria,

in cui sei caduto,
mentre rantoli morente,
per sperimentar l'aiuto
di chi ha il cuore assente.

Tanti soldi son girati,
ma al popolo nulla è dato,
son solo interessi privati
che Dignità e Rispetto...

hanno violentato!

(Francesco Galgani, 20 luglio 2015)

Europa delle bancheSotto la poesia, nella relativa pagina su galgani.it, riportai le parole di Joseph Eugene Stiglitz e Paul Krugman, entrambi premi Nobel per l'Economia. Penso che valga la pena di rileggerle, ad un anno di distanza:

Joseph Eugene Stiglitz (premio Nobel per l'Economia), in un'intervista rilasciata alla rivista Time, ha lanciato l’ennesimo appello per la cancellazione del debito di Atene, criticando le politiche di Commissione Ue, Bce e Fmi e affermando che istituzioni e paesi che hanno imposto tagli e austerità alla Grecia «hanno una responsabilità criminale». (fonte)

Paul Krugman (anch'egli premio Nobel per l'Economia), in un articolo sul New York Times, ha scritto: «Non lasciatevi ingannare dalla presunzione che i dirigenti della Troika siano soltanto dei tecnocrati che spiegano agli ignoranti greci cosa va fatto. Questi presunti tecnocrati sono in realtà dei fantasisti che hanno fatto scempio di tutto ciò che è dottrina in macroeconomia, e hanno preso ogni decisione nel modo più erroneo possibile». (fonte)

David Borrelli, al TgLa7 Speciale Brexit di due giorni fa, copresidente del Gruppo Europa della Libertà e della Democrazia, ha fatto un intervento, riportato in questo video di sei minuti. nel quale ha precisato l'importanza di cambiare l'Europa da dentro, affinché diventi davvero una comunità, e non un'unione di banche e lobby che mette la finanza davanti a tutto, davanti a noi cittadini, ai nostri interessi, ai nostri più basilari diritti, alle vite nostre e di tutto coloro che giungono in Europa cercando una vita migliore.
 

Il mare della morte

Gli immigranti sono persone in carne e ossa, come noi. Non possiamo rimanere a guardarle annegare. Per dimostrare solidarietà con i rifugiati, nella foto qui riportata vediamo che sull'Acropoli di Atene sono stati esposti questi slogan in greco e in inglese: "L'Unione Europea e la NATO stanno trasformando il Mediterraneo in un mare di morti. Fermare questo crimine ora! Solidarietà e misure di sostegno immediato per i rifugiati".

KKE dall'Acropoli: Solidarietà con i rifugiati, condanna dell'Unione Europea e della NATO

L'Europa attuale non è minimamente democratica e viola le sovranità nazionali

È più che mai necessario cambiare l'attuale Europa, per renderla non soltanto solidale, ma anche democratica. Gli organi decisionali dell'Unione Europea non sono elettivi, come spiegato in questo articolo. Inoltre, a livello dell'Unione Europea, i poteri legislativo ed esecutivo non sono divisi. I ministri nazionali, che a livello nazionale sono autorizzati solamente a proporre e attuare le leggi, approvano le leggi europee. Questo meccanismo consente ai ministri di imporre delle soluzioni che i Parlamenti nazionali non condividono. Inoltre, la Commissione, nominata dal Consiglio e organo esecutivo della UE, ha il diritto di iniziativa legislativa. L’organo legislativo, cioè il Parlamento, finora non dispone del pieno ed esclusivo diritto di iniziativa legislativa. I cittadini, sovrani nella democrazia, non hanno alcuna voce in capitolo sul modo in cui viene scelto il “governo della UE”, cioè la Commissione europea, né diritti di partecipazione diretta.  Come ha detto l'ex Commissario per l'allargamento Gunther Verheugen: “Se la UE dovesse candidarsi per entrare nella UE, non potremmo accettarla. Il suo carattere democratico è semplicemtente insufficiente.
Thomas Benedikter, economista e ricercatore sociale, ha scritto il libro "Più democrazia per l'Europa - La nuova Iniziativa dei cittadini europei e proposte per un‘Unione europea più democratica", disponibile in PDF con licenza Creative Commons Attribution-Non-Commercial-No Derivs 2.5.

Qual è la strada da seguire?

Riflettendo su questo mondo pieno di sfide e di conflitti, dove le buone notizie scarseggiano, Amina J. Mohammed, Consigliere speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite per il Piano di sviluppo dopo il 2015, ha sottolineato (in questa intervista) che la chiave per rafforzare l’unità della società internazionale è «trovare ancora un posto per la nostra umanità [...], riappropriarci dei valori che abbiamo perso per strada». Il dialogo è davvero qualcosa che ognuno di noi, in qualsiasi luogo e tempo si trovi, può iniziare per riconquistare la nostra umanità collettiva. La Proposta di Pace 2016 di Daisaku Ikeda, nella quale ho trovato questa riflessione di Amina J. Mohammed, contiene già tutto quello che serve per costruire un'Europa nuova... e per ristrutturare i nostri cuori nella giusta direzione.

Intercultura

Non c'è più tempo per costruire barriere egoistiche e narcisistiche in base alle razze, alle culture, alle nazionalità. A proposito delle razze umane e degli orgogli nazionalistici, consiglio caldamente una visione di questo video di sei minuti. Non c'è più tempo nemmeno per lasciarsi guidare dalle simpatie o dalle antipatie verso le persone, perché siamo tutti in pericolo: giorno dopo giorno, stiamo distruggendo il nostro mondo e le nostre vite. Domani ci sarà un futuro per tutti noi? Domani avremo ancora acqua, cibo, vestiti e una casa? Domani potremo ancora gioire delle cose che amiamo? È più che mai urgente cambiare direzione se vogliamo salvare questo povero mondo e, con esso, anche noi. Ma per cambiare la direzione autodistruttiva che ha intrapreso la nostra società, prima di tutto dobbiamo cambiare i nostri cuori e dialogare a tu per tu con le altre persone. In poesia:

Culture del mondoPer salvare questo mondo

Ceder denari
per altri aiutare,
in realtà ignari
del loro utilizzare,

è un palliativo
del tutto insufficiente,
non è decisivo,
non aiuta la gente.

Se vuoi contribuire
a un mondo migliore,
lascia il Cuor fiorire
d'una crescita interiore:

se persone vuoi toccare
portando Felicità,
non puoi ristagnare
nelle negatività...

Chi oggi è tale a ieri
nessuno può aiutare,
ma se ti lavi i pensieri
grazie a un vero Amare,

consapevole dei problemi,
dell'impatto del tuo agire,
superando gli attuali schemi
e imparando a progredire,

miracoli puoi fare,
annoverandoti nella schiera
di chi sa lottare
in prodiga maniera.

Il Cuore d'Umanità
che stavi cercando,
l'auspicio di Felicità
che stavi sognando,

la Pace del Perdono
che il Futuro apre,
l'inaspettato dono
che a Te piace:

tutto questo sei Tu!

Portiamo Salvezza
a questo poro mondo,
con te bacio la tristezza
e gioia infondo.

Quanto è grande il tuo Cuore!
Quanto forte il tuo Coraggio!
Diffondi tanto Amore,
la tua Vita sia il messaggio!

(Francesco Galgani, 25 giugno 2016)

Buona Vita,
Francesco Galgani,
26 giugno 2016

Bisogno di nuove politiche antifumo e di tutela alla salute (lettera aperta al Ministero della Salute e al Primo Ministro)

Quanto segue è una lettera che ho inviato tramite PEC. Chi lo desidera, può condividerla con chi vuole.

Lettera aperta alla Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute
e in copia al Primo Ministro On. Matteo Renzi

Io, come cittadino, noto con tristezza e sincera preoccupazione che sempre più giovani e giovanissimi, maschi e femmine, fumano e bevono alcolici.
Qualunque politica antifumo, ammesso che sia stata fatta, non ha raggiunto il suo obiettivo, cioè salvare tante vite preziose e, contemporaneamente, ridurre di molto il business delle multinazionali del tabacco e scontrarsi con esse (cosa che diventerà impossibile se sarà approvato il TTIP): se non c'è questa volontà, tutto il resto sarà inutile.
Stesso discorso per le politiche atte a ridurre il consumo di alcolici e per le politiche atte a favorire un'alimentazione preventiva di molte malattie (cioè vegana), politiche che necessariamente implicano una molteplicità di azioni e di investimenti, ma anche uno scontro frontale con chi trae maggior profitto dal commercio di cibi e bevande nocivi alla salute.

Voi cosa desiderate per i vostri figli e per i vostri cari? Tanta salute o tanta malattia? La stessa cosa vale per il resto della popolazione.
Certo che anche voi desideriate un mondo migliore, vi regalo questa poesia, confidando nella vostra umanità:

Piaceri falsi, distruzione vera

A 12 anni la prima sigaretta,
pari a un'inculata
forte e maledetta.

Tra fumo e alcol
poi il tempo se ne andrà,
ma resterà la distruzione
che il folle agire dà.

Dove c'è dipendenza,
e pure incoscienza,
qualcuno s'arricchisce,
ma il tuo Essere perisce.

Tra sigarette,
altre droghe,
birra
e Facebook,

mangi scarti a colazione
e merda a cena,
ti preoccupi per tanto,
ma scordi l'essenziale.

Non ti Ami,
e segui il gruppo:
son piaceri falsi,
ma distruzione vera.

Guardo una gioventù
immemore d'un sano Amare,
incapace di proteggersi,
abituata a disprezzare

se stessa e gli altri,
senza freni d'un buon senso,
trasportata dalla corrente
verso il mare del patimento...

Per un miglior destino
ci vuole Amore vero...

Il Rispetto della Vita
sia il nostro credo!

(Francesco Galgani, 3 luglio 2016)
https://www.galgani.it/poesie/index.php/poesie/593-piaceri-falsi-distruzione-vera

Vi ringrazio per la vostra attenzione,
Francesco Galgani

Lo straniero non è il nemico, ma il lievito critico, necessario, per far crescere la società

Nel video in calce, è riportato l'intervento "Cibo, l'arcano del dono", del prof. Marino Niola, antropologo della contemporaneità, del 27 maggio 2012, in occasione di "Pistoia, Dialoghi sull'Uomo". Egli, partendo da miti e leggende di diversi popoli, espone una riflessione antropologica bellissima e profonda, utile per riflettere su noi stessi, sulla nostra società e sul nostro modo di pensare e di agire.

Lo straniero, l'estraneo, il diverso, l'Altro... non è il nemico, ma è l'ospite, il fermento, il lievito critico, ma necessario, che fa crescere la società. Accogliere ed essere accolti, ospitare ed essere ospitati, dare e prendere... non sono diversi, ma sono due momenti di una stessa azione. L'alterità fa parte dell'identità. Lo scambio è ambiguo, è contatto ma anche contaminazione: la paura dilagante dell'infezione che viene dall'esterno è lo specchio dell'arida solitudine della nostra società. Il culto della purezza è contro-natura, porta solo su sentieri di sofferenza. Da soli c'è malessere, insieme c'è il benessere.

Buone riflessioni,
Francesco Galgani,
8 luglio 2016

DOWNLOAD MP4

Morti di Stato

Morti di Stato

Il mio pensiero
a gente amata,
offesa e umiliata,
ormai al peggio abituata.

Lo scontro frontale
non è stato un incidente,
ma l'esempio evidente
d'un'abbandono incosciente:

le croci sulle strade,
i treni a manovella,
gli aerei non si fermano...
a chi ci s'appella??!

A un governo giusto,
coscienzioso e solerte,
che dà tanto a parole,
ma al Sud quasi niente?

Io voglio credere
in un cambiamento,
voglio credere nel buono
che ognuno ha dentro:

è questione di giustizia,
di dire la verità,
di farci valere
con piena dignità.

Questo gioco deve finire,
è il tempo di reagire.

(Francesco Galgani, 13 luglio 2016, poesia scritta dopo la tragedia ferroviaria a Bari del 12 luglio 2016)
https://www.galgani.it/poesie/index.php/poesie/595-morti-di-stato

Quando succedono fatti gravi, ciascuno ha spesso qualcosa di dire, in molti si improvvisano "esperti", dimenticando però di ascoltare, di informarsi con calma e, se possibile, di darsi da fare. Ascoltare con compassione la sofferenza delle persone coinvolte, a cui va anche il mio cordoglio, sarebbe già molto. Io, come poeta, posso vergar versi e dire quel che io stesso ho visto e vissuto: da una parte una rete di trasporti pericolosa e inadeguata, dall'altra l'assenza di un Ministro dei Trasporti e di un Capo del Governo a cui ho inviato anche un petizione firmata da 1420 persone, ma senza mai ricevere alcuna risposta. Ho scritto tante poesie-denuncia e, in alcune circostanze, le ho inviate anche ad alcuni membri del Governo, sempre rivolgendomi al loro cuore: io penso che ciascuno di noi, come cittadino, abbia il dovere morale di agire al meglio delle sue possibilità per un mondo migliore. Come scrisse Daisaku Ikeda: «La democrazia non adempirà la sua missione a meno che gli individui si alzino con maggiore informazione e coinvolgimento e, uniti, lottino in favore della giustizia, controllando le attività dei potenti».

Il titolo e il senso di questa poesia-denuncia sono meglio chiariti da un paio di articoli:
"Non è stato un incidente": http://www.beppegrillo.it/2016/07/non_e_stato_un_incidente.html
"Investimenti pubblici, il clamoroso caso ferrovie: 98,8% di fondi al Nord. Al Meridione solo le briciole": http://www.ilmattino.it/economia/investimenti_nord_ferrovie-662116.html

Secondo me l'Arte dovrebbe sempre porsi anche degli scopi sociali.
Grazie a tutti.

Incidente ferroviario sulla linea Andria-Corato del 12 luglio 2016

Referendum Brexit: un esempio delle conseguenze sociali e politiche della bolla-filtro (filter bubble) dei social network, dei motori di ricerca, dei giornali e altri spazi online

In questa pagina vedremo come Facebook e gli altri social minino alle fondamenta della democrazia, influendo persino sul destino storico di una nazione, con specifico riferimento al referendum del 23 giugno 2016 sulla permanenza del Regno Unito nell'Unione Europea (Brexit). Prima, però, vorrei iniziare con questa citazione:

«Pensavamo che la segretezza fosse forse il peggior nemico della democrazia e fino  a quando non c'erano repressioni o censura, potevamo credere che le persone prendessero delle decisioni ragionate che mantenessero le nostre società libere, ma negli ultimi anni abbiamo imparato che le tecniche di disinformazione e depistaggio sono diventate cosí sofisticate che, anche in una società aperta, un flusso di informazioni sapientemente guidato puó sopraffare la verità, anche se la verità è la fuori, incensurata, quietamente disponibile per tutti coloro che sanno trovarla».
(Daniel Dennett)

Per chi sa non cosa sia la "bolla filtro". o "gabbia di filtri" ("filter bubble"), nel paragrafo seguente riporto una citazione di parte della sez. 1.5.1 di "L'Era della Persuasione Tecnologia ed Educazione all'Uso della Tecnologia", integrato con alcune note; i riferimenti bibliografici sono reperibili sul testo originario (liberamente consultabile). Segue poi un articolo Tom Steinberg del 27 giugno 2016, intitolato "Defined by the Filter Bubble" e tradotto per Megachip a cura di Giampiero Obiso.

La patologia della democrazia

La patologia della democrazia

Fra tanti inutili fuchi
se ne cerca il peggiore,
l'unico col pungiglione
e pure un po' coglione,

pronto a comandare
nuove spese militari,
a godimento di quei maiali
psicopatici e brutali,

dal cervello bacato,
nei soldi imprigionato,
che son ladri di vita,
d'anima aberrita:

questa è la follia
d'un'ottusa democrazia,
smarrita nel ragionamento,
egoista nel sentimento,

che si lascia abbindolare,
e facilmente soggiogare,
da fin troppe carogne
abili nel parlare.

I signori della guerra
dominano il mondo,
ma a loro non mi piego,
c'è altro nel mio profondo!

Dove vogliamo andare?
Chi vogliamo a comandare?

Per un grande miglioramento
pochissimo basterebbe, (1)
ma un nuovo governo
d'urgenza servirebbe: (2a,b)

è tempo d'una rivoluzione
che parta dal Cuore,
che ritorni alle origini
del primo vero Amore!

E' tempo d'inchinarci
a chi vive le dolci attese,
riverendo le mamme,
sagge ma indifese,

fin troppo disprezzate,
eppur sempre degne
d'essere ascoltate:

per nessun sortilegio
si farebbero ingannare
da chi i bimbi ferisce
o fa ammazzare.

(Francesco Galgani, 9 settembre 2016)
https://www.galgani.it/poesie/index.php/poesie/608-la-patologia-della-democrazia

Note:

Riforma della Costituzione Italiana: il popolo è chiamato ad esprimersi...

E se si votasse sulla Costituzione familiare? Ecco il cortometraggio sui risvolti della riforma

Il cortometraggio seguente, prodotto da Pietro Adami (fonte), fa capire i risvolti dell'attuale riforma costituzionale, traslandola in un'ipotetica "costituzione familiare":

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Riforma della Costituzione ItalianaDov’è oggi la sovranità, quella sovranità che l’art. 1 della Costituzione pone nel popolo e che l’art. 11 autorizza bensì a “limitare”, ma precisando le condizioni (la pace e la giustizia tra le Nazioni, e non le tante guerre e vendite di armi a cui l'Italia partecipa, con 50 milioni di euro di spesa giornaliera) e vietando che sia dismessa e trasferita presso poteri opachi e irresponsabili? È superfluo ripetere quello che da tutte le parti si riconosce: per molte ragioni, il popolo sovrano è stato spodestato.

Se manca la sovranità, cioè la libertà di decidere da noi della nostra libertà, quella che chiamiamo costituzione non più è tale. Sarà, al più, uno strumento di governo di cui chi è al potere si serve finché è utile e che si mette da parte quando non serve più.

La prassi è lì a dimostrare che proprio questo è stato l’atteggiamento sfacciatamente strumentale degli ultimi anni: la Costituzione non è stata sopra, ma sotto la politica e perciò è stata forzata e disattesa innumerevoli volte nel silenzio compiacente della politica, della stampa, della scienza costituzionale. Ora, la riforma non è altro che la codificazione di questa perdita di sovranità.

Suggerisco ai miei lettori una lettura di: "La patologia della democrazia".


Perché votare “No”?

Se la riforma dovesse essere approvata, gli spazi democratici verrebbero limitati. Si concentrerebbe maggior potere nelle mani del governo italiano, riducendo il ruolo del parlamento e limitando il pluralismo attraverso una legge elettorale che garantirebbe una maggioranza assoluta al partito col maggior numero di voti. 

Inoltre la riforma ridurrebbe il potere delle regioni, ostacolando le autonomie locali. 

Vista ancor più ampiamente, la riforma sarebbe un’altra espressione dell’attuale richiesta della UE di avere governi nazionali affidabili che possano applicare decisioni tecnocratiche senza il disturbo di un’opposizione politica e del dissenso organizzato. La “governabilità" a tutti i costi, in altre parole. Vedremmo sicuramente una crescita della retorica del tipo “Non ci sono alternative”, che ha caratterizzato la posizione dell’Unione e dei suoi stati dalla crisi del 2008. 

Si veda anche il mio precedente articolo: "A proposito di referendum ed elezioni politiche".

Francesco Galgani,
scritto inizialmente il 23 settembre 2016, aggiornato il 20 ottobre 2016

(In questa brevissima riflessione di sono servito di parole liberamente tratte da un documento di Gustavo Zagrebelsky e da un comunicato del Diem25; la vignetta è stata pubblicata su "Il Vernacoliere" di agosto/settembre 2016)

La NATO ci sta trascinando verso la guerra - NO GUERRA, NO NATO!

NATO LEGAL TERRORISMVedi anche: Verso la Pace... tra pessimismo e ottimismo

Nota: la fotografia qui a destra ha fatto il giro della Rete, ma non so dove sia stata scattata né in quale occasione. L'ho scelta per stimolare una riflessione, ma assolutamente fuori da ogni logica di dividere il mondo in "buoni" e "cattivi", non è questa la mia intenzione. Siamo tutti esseri umani e abbiamo tutti paura della violenza: questo è ciò che ci accomuna, al di là della nazione, della cultura o dell'etnia.

In un mio precedente articolo, avevo pubblicato la poesia-denuncia "La patologia della democrazia", con alcune importanti noti in calce: vorrei invitarvi a rileggerla nuovamente, grazie.

In tale poesia invitavo ad un urgente cambio di governo: mi riferivo innanzitutto al governo dei nostri cuori, delle nostre anime, perché il cambiamento della società richiede innanzitutto la trasformazione interiore di chi ne fa parte. Il primo amore a cui mi riferivo nella poesia è quello delle nostri madri, simbolo di vita e di protezione della vita. Tutto ciò, però, non significa chiudere gli occhi a che cosa stanno facendo le istituzioni nazionali e internazionali, anzi, servono più che mai cittadini consapevoli per tenere sotto controllo i potenti e avere la saggezza di capire chi merita il nostro sostegno e chi no.

La situazione attuale è molto grave, ci sono tutti i segnali che ci stiamo avviando ad una guerra devastante. Avevo già denunciato che da quest'anno sono aumentate significativamente le spese militari e l'acquisto di nuove armi. Più in dettaglio, sul sito "No Guerra No NATO", in cui è presente una petizione online per uscire dalla NATO, leggiamo:

«L’Italia, facendo parte della Nato, deve destinare alla spesa militare in media 52 milioni di euro al giorno secondo i dati ufficiali della stessa Nato, cifra in realtà superiore che l’Istituto Internazionale di Stoccolma per la Ricerca sulla Pace quantifica in 72 milioni di euro al giorno.
Secondo gli impegni assunti dal governo nel quadro dell’Alleanza, la spesa militare italiana dovrà essere portata a oltre 100 milioni di euro al giorno.
È un colossale esborso di denaro pubblico, sottratto alle spese sociali, per un’alleanza la cui strategia non è difensiva, come essa proclama, ma offensiva.»

Queste informazioni sembrano confermate da altri fonti: chi vuole approfondire, può farsi autonomamente una ricerca in Rete. Secondo quello che ho letto, ci stiamo preparando ad una guerra contro la Russia. In un articolo de Il Sole 24 Ore di maggio 2016, leggiamo che: «l’Assemblea parlamentare della Nato ha invitato gli alleati a prepararsi a una risposta alla «potenziale minaccia» della Russia nei confronti di uno dei Paesi membri».

Basta cercare in Rete gli articoli contenente le parole "guerra" e "NATO" per scoprire che da più parti viene annunciata come imminente e inevitabile una guerra tra Europa e Russia. A me tutto ciò sembra una diabolica propaganda mediatica a favore di una nuova guerra. La guerra è e rimane un grave crimine e deve essere assolutamente evitata: chi ritiene che sia una cosa giusta, o è un mostro o è stupido (o entrambe le cose).

Proprio pochi giorni fa, sul blog di Beppe Grillo è stato pubblicato il messaggio "No ai soldati italiani al confine con la Russia #IoVoglioLaPace":

«Nell'Italia a sovranità zero di Renzi e del suo tutor Napolitano il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, può permettersi di venire a Roma per annunciare in un'intervista, lui al posto del governo, l'invio di un contingente di soldati italiani al confine con la Russia nel 2018. Solo dopo mezz'ora Pinotti e Gentiloni hanno confermato la notizia che i nostri militari saranno 150 e verranno dispiegati in Lettonia. Questa azione è sconsiderata, è contro gli interessi nazionali, espone gli italiani a un pericolo mortale ed è stata intrapresa senza consultare i cittadini. L'Italia non ci guadagna nulla e ci perde tantissimo. In termini di sicurezza nazionale questa missione rischia di esporre il nostro Paese al dramma della guerra. Ci riporta indietro di trent'anni ed alza nuovi muri con la Russia, che per noi è un partner strategico e un interlocutore per la stabilizzazione del Medio Oriente.
Con la follia delle sanzioni abbiamo perso in due anni 3,6 miliardi di euro: l'export italiano verso la federazione russa, infatti, è passato dai 10,7 miliardi del 2013 ai 7,1 miliardi di euro del 2015 (-34%). Lombardia (-1,18 miliardi), Emilia Romagna (-771 milioni) e Veneto (-688,2 milioni) sono le regioni che con il blocco alle vendite hanno subito gli effetti negativi più pesanti. Una mazzata pesantissima per un Paese che ha 10 milioni di poveri.
Adesso vogliono schierare i nostri uomini per provocare i russi e trascinarci nell'assurdità della guerra. Un altro fronte, oltre a quelli già aperti in Iraq, in Afghanistan, in Libia con i disastri che hanno creato. Renzi e Napolitano chinano la testa, ma l'invio di 150 uomini in Lettonia è inaccettabile. Chi pensa il contrario o non sa quello che fa o se ne frega degli italiani per altri interessi: delle due l'una. La Russia è un partner essenziale, non un nemico.
I cittadini vogliono pace e prosperità, questo governo di pavidi ci trascina verso la guerra e il disastro economico.
Nessun soldato italiano con il MoVimento 5 Stelle al governo sarà inviato al confine con la Russia, ma nel frattempo nessuno ha il diritto di giocare con la nostra pelle: #IoVoglioLaPace. Facciamoci sentire!
»

Io, come poeta e come blogger, non ho altro da aggiungere. Forse quei miei versi dove dico "ma un nuovo governo / d'urgenza servirebbe" andrebbero seriamente considerati... ma prima di tutto, servirebbero cittadini consapevoli. Seguono tre video, tutti sottotitolati in italiano, che consiglio di guardare con molta attenzione e su cui riflettere:

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Francesco Galgani,
17 ottobre 2016

Riforma della Costituzione Italiana 2016: TESTO COMPLETO del Referendum

Costituzione ItalianaAvevo già pubblicato alcune considerazioni e un cortometraggio sul Referendum Costituzionale 2016.

Per coloro che volessero cimentarsi nella lettura di ciò che effettivamente andremo a votare, provvedo a riportare, in questo nuovo articolo, il testo completo della riforma costituzionale, con a fianco il testo della Costituzione Italiana attualmente vigore, al link seguente:

Riforma Costituzione 2016 - Testo completo.pdf

L'Università Telematica Internazionale Uninettuno ha organizzato un incontro pubblico a Roma, il 9 novembre 2016, per discutere di tale riforma (qui la locandina). Il prof. Beniamino Caravita di Toritto, ordinario di Istituzioni di Diritto Pubblico, e il prof. Valerio Onida, presidente emerito della Corte Costituzionale, illustreranno le ragioni del sì e del no e, soprattutto, risponderanno alle domande dei presenti e degli studenti, che potranno seguire l’incontro anche in streaming su www.uninettunouniversity.net e potranno interagire via Twitter e email.

Antecedentemente all'incontro, ho inviato ai due professori il messaggio seguente, che desidero condividere anche con i miei lettori, con l'auspicio di contribuire ad una riflessione e presa di consapevolezza delle tematiche del referendum:

«Egregi Professori,
esprimo le mie considerazioni di comune cittadino, fermo restando che sono pronto ad accogliere opinioni diverse dalle mie. Vi ringrazio per l'incontro pubblico che avete organizzato, sperando che mi aiuti a chiarirmi le idee.
La mia opinione è che il nuovo testo proposto sia troppo complesso per essere compreso nelle sue molteplici conseguenze da un comune cittadino come me, senza una specifica formazione in giurisprudenza. In alcune parti, è persino al limite dell'intelligibilità (come ad esempio nella nuova formulazione dell'art. 70). Al di là della comprensione letterale del testo, comunque difficile, credo che una vera comprensione del referendum proposto richieda una conoscenza degli effetti congiunti del nuovo testo con le altri fonti del diritto.
Ho serie perplessità sulla nuova formulazione dell'art. 67, che conferma l'inesistenza del vincolo di mandato: una vera riforma che possa portare a un modo migliore di fare politica, secondo me, dovrebbe introdurre l'obbligo del vincolo di mandato, in modo che le promesse elettorali non siano più soltanto parole vuote. Per le stesse ragioni di trasparenza della condotta dei cittadini eletti, e per l'abolizione di protezioni che non fanno bene alla gestione dello Stato, secondo me sarebbe stato opportuno riscrivere l'art. 68.
L'art. 70, come precedentemente accennato, oltre ad essere poco comprensibile, pare complicare di molto le cose piuttosto che semplificarle. Sarebbe da tenere presente che, quando c'è stata la volontà politica di fare in fretta ad approvare nuove leggi, questo è stato possibile persino nel giro di pochi giorni, ma non necessariamente ciò ha portato a leggi buone (la fretta è cattiva consigliera, se poi è abbinata ad un eccesso di potere di una sola parte politica è pure peggio). Di contro, leggi che hanno richiesto discussioni tra camera e senato durate mesi e mesi, possono aver prodotto risultati migliori. Se lo scopo del nuovo assetto di Camera e Senato è quello di accelerare l'iter legislativo, non mi pare che questo implichi un vantaggio per la democrazia (in cui le discussioni e il dialogo dovrebbero essere la normalità).
L'introduzione di una discussione obbligatoria delle proposte di legge di iniziativa popolare e dell'esistenza di referendum propositivi, a mio avviso, almeno a livello teorico, sarebbe positiva. Rimango però perplesso del sostanziale boicottaggio dei referendum e delle proposte di legge di iniziativa popolare a cui finora abbiamo assistito, che mi lascia supporre che cambiando la costituzione non cambi nulla, perché il problema è verosimilmente altrove.
Tirando le somme, il mio giudizio sulla riforma costituzionale proposta è di estrema perplessità, perché non mi pare che introduca vantaggi per noi cittadini.
Sul discorso di ridurre i costi della politica, considerato uno degli scopi della riforma, credo che questo sia ottenibile semplicemente riducendo in maniera significativa gli stipendi, ma come ha dimostrato la recente bocciatura della proposta di legge per dimezzare gli stipendi dei parlamentari, è evidente che non c'è una volontà politica largamente condivisa al riguardo, né con questa costituzione né con una sua eventuale variazione.
Tristemente perplesso è anche il mio giudizio su come finora è stata applicata impropriamente la costituzione, ad es. infrangendo ripetutamente i dettami dell'art. 11, in virtù di una limitazione di sovranità che di fatto sta portando l'Italia sulla strada della guerra.»

Una scelta controproducente del Ministero della Difesa Italiano: Windows 10

Riguardo alle spese militari italiane, avevo dedicato l'articolo "La NATO ci sta trascinando verso la guerra - NO GUERRA, NO NATO!", nel quale parlavo di 52 milioni di euro al giorno. Articoli più recenti, come "L'Italia spenderà un miliardo in spese militari", de "Il Giornale" del 18 ottobre 2016, testimoniano che la follia continua... e peggiora. In questo quadro drammatico e pericolosissimo, in cui stiamo creando le condizioni per arrivare ad un'altra guerra mondiale, vorrei soffermarmi in quest'articolo su un altro aspetto che ha importanti ripercussioni etiche e pratiche, ovvero quello del software utilizzato. La questione non riguarda soltanto il Ministero della Difesa, che qui prendo come esempio e come pretesto per denunciare un problema, ma pressoché ogni aspetto della società in cui l'interazione con macchine programmabili (dai grandi server, ai computer aziendali e personali, agli smartphone, ecc.) svolge un ruolo.

Il Ministero della Difesa ha deciso di migrare i suoi computer a Windows 10. Ok, ne hanno parlato vari giornali online, e tutti hanno sottolineato che tale scelta è stata mossa da (presunte) ragioni di sicurezza. Il buon senso, però, mi suggerisce dietro a tutto ciò ci sono altre ragioni, perché se veramente la sicurezza della nazione (e dei suoi computer) fosse al primo posto, le scelte più assennate sarebbero altre. A Windows 10 avevo già dedicato una piccola poesia-denuncia più di un anno fa, il 3 agosto 2015... per chi se la vuol leggere, questo è il link: comprenderla potrebbe non essere né semplice né immediato per chi non ha ben chiaro il danno sociale arrecato dal software proprietario e i benefici per l'umanità del software libero. Per le persone di buona volontà che desiderano capire e approfondire, rimando alla pagina Cos’è il Software Libero?, e invito alla visione del video seguente, sotto cui riporto un articolo a firma di Sonia Montegiove, presidente dell’Associazione LibreItalia, dedicato alla recente decisione del Ministero della Difesa Italiano di adottare "Windows 10". 

Introduction to Free Software and the Liberation of Cyberspace
by Richard Stallman (fonte - licenza Creative Commons)

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La Difesa adotta Win10 e il Paese ha un nuovo alleato per la sicurezza?
di Sonia Montegiove - 15 novembre 2016 - tratto da TechEconomy (fonte)- licenza Creative Commons

L’Italia chiede all’Europa di abolire la libertà di espressione

Ministero della Verità - Orwell 1984Un articolo del Sole 24 Ore del 30 dicembre 2016 inizia così: «Il presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella, ha invitato i Paesi dell’Ue a dotarsi di una rete di agenzie pubbliche per combattere la diffusione di notizie-bufale su Internet, spiegando che questa lotta è più efficace se viene svolta dagli Stati piuttosto che delegarla ai social media come Facebook. In un’intervista al Financial Times, Pitruzzella ha suggerito la creazione di un network di agenzie indipendenti, coordinate da Bruxelles e modellate sul sistema delle agenzie antitrust, che potrebbero rilevare le bufale, imporne la rimozione e, dove necessario, sanzionare chi le ha messe in giro.

«La post-verità è uno dei motori del populismo ed è una minaccia che grava sulle nostre democrazie», ha sottolineato Pitruzzella, «siamo a un bivio: dobbiamo scegliere se vogliamo lasciare Internet così com’è, un Far West, oppure se imporre regole in cui si tiene conto che la comunicazione è cambiata». «Io ritengo che dobbiamo fissare queste regole e che spetti farlo al settore pubblico”, ha aggiunto. Per Pitruzzella questo monitoraggio della Rete non si tradurrebbe in una censura perché la gente «continuerebbe a usare un Internet libero e aperto» ma beneficerebbe della presenza di un’entità «terza - indipendente dal governo - pronta a intervenire rapidamente se l'interesse pubblico viene minacciato».

Su questo tema, si veda anche il mio precedente articolo, contenente un interessante video di Glauco Benigni: Autocensura, manipolazione in Rete e cyberguerra, grazie all'Intelligenza Artificiale. Sullo stesso argomento, segnalo anche gli articoli sul blog di Grillo: "Le post-cazzate dei nuovi inquisitori", "Una giuria popolare per le balle dei media", "La fake news sull'attentato di Berlino. E ora che si fa, cari censori, chiudiamo i giornali?".

Cosa sta succedendo?

ZeroHedge ha analizzato il significato delle dichiarazioni del nostro capo dell’antitrust, Pitruzzella, in merito alle “fake news”. Come al solito, dietro una richiesta apparentemente ragionevole, si cela una verità inconfessabile. L’establishment vuole mettere in atto un “Ministero della Verità” orwelliano, una schiera di individui non eletti, ovviamente coordinati da Bruxelles, che non rispondono a nessuno delle loro azioni ma che possono decidere cosa è vero e cosa no. Chi controlla il presente controlla il passato, e chi controlla il passato controlla il futuro (Orwell, 1984). 

La traduzione seguente è tratta da vocidallestero.it:

Pensiero unico: se in Italia esprimi il TUO pensiero rischi il carcere

CensuraFacciamo brevemente il punto della situazione.

L'8 marzo 2015 avevo pubblicato l'articolo "Libertà di informazione e di espressione del pensiero? Se apri un blog rischi la galera... in Italia", che descrive il caos legislativo contradditorio che di fatto censura la libertà di parola sul web in Italia.

Circa un mese fa, l'Italia ha chiesto all'Europa di istituire un ente indipendente dai governi pronto a bloccare qualunque contenuto non autorizzato presente in Rete e a sanzionarne gli autori. Si tratterebbe di una sorta di Ministero della Verità, che deciderebbe per tutti che cosa è vero e che cosa è falso, come ho documentato nell'articolo "L’Italia chiede all’Europa di abolire la libertà di espressione", del 5 gennaio 2017.

Una visione a livello globale di questa voglia di uccidere la libertà di pensiero e di espressione in Rete ci può essere fornita dal video che ho inserito in "Autocensura, manipolazione in Rete e cyberguerra, grazie all'Intelligenza Artificiale".

CensuraPiù passa il tempo e più i governi sono intenti a censurare informazioni di pubblico interesse e ad aumentare le richieste al settore privato di rimuovere contenuti ritenuti offensivi, come documentato in "Censura, sorveglianza, violazione dei diritti: web sempre meno libero, anche nei paesi democratici".

A livello mondiale c'è una gran voglia di tappare la bocca a tutti, permettendo la circolazione di notizie esclusivamente a sostegno del potere vigente (o al massimo relative a questioni che non lo vanno a intaccare). Anche i giornalisti professionisti non se la passano bene: le agenzie di intelligence (servizi segreti), che scrivono interi articoli e poi obbligano la stampa a diffonderli, decidono cosa va stampato e cosa no. A tal proposito, nel 2014 pubblicai la confessione di un giornalista in "La disinformazione di massa, asservita alla guerra e ai poteri alti". In tutto il mondo la libertà di stampa è in consistente e preoccupante declino e l'Italia si trova al 77° posto. Nel 2015 "La Repubblica" ha denunciato che tra 30 e 50 giornalisti sono sotto protezione perché sono stati minacciati. Il livello di violenza contro i giornalisti (incluse violenze verbali, intimidazioni fisiche e minacce di morte) è allarmante (fonte "Libertà di stampa, Italia peggio della Moldova. Troppe minacce e processi ai giornalisti").

CensuraIn questo drammatico quadro, oramai ci stiamo avviando verso l'istituzione del pensiero unico dell'informazione. Poiché la rete Internet si è permessa, grazie alla sua natura multiculturale e pluralista, di mettere in discussione le verità assolute dei mainstream dell'informazione, i governi stanno facendo ogni tentativo per mettere il bavaglio a chi si discosta dalla verità ufficiale utilizzando lo strumento della Rete (come il presente blog). E' una specie di vendetta dopo che i media controllati dal potere non riescono più a condizionare completamente le opinioni delle persone. Proprio in questi giorni è stato presentato al Senato il Disegno di Legge "Disposizioni per prevenire la manipolazione dell’informazione online, garantire la trasparenza sul web e incentivare l’alfabetizzazione mediatica", che di fatto prevede multe salate e il carcere per i blogger che osano discostarsi dalla "verità ufficiale". (fonti: "Fake news, presentato ddl al Senato: “Multe fino a 5mila euro”. E Mosca pubblica online le “false notizie” dei media stranieri" e "Solo il MoVimento difende la libertà d'espressione in Rete #NoLeggeGambaro")

Ecco, questa è la situazione. Le notizie false in tv e sui giornali continueranno a circolare liberamente, mentre chiunque osi dire il contrario è a rischio. In ballo ci sono il presente e il futuro della libertà d’espressione, oltre che la costante manipolazione dell'opinione pubblica, con tutti i danni che ne conseguono. Io penso che assecondare il pensiero unico non porterà a nulla di buono. Vorrei ricordare a tutti questo ammonimento di Daisaku Ikeda: «Non vi può essere vera democrazia a meno che i cittadini di un paese comprendano che essi sono i sovrani e i protagonisti principali, agendo di conseguenza con saggezza e profonda consapevolezza. La democrazia non adempirà la sua missione a meno che gli individui si alzino con maggiore informazione e coinvolgimento e, uniti, lottino in favore della giustizia, controllando le attività dei potenti.» (tratto da "Giorno per giorno", Esperia Edizioni)

Buona lotta per la libertà e per un mondo migliore.

Francesco Galgani,
19 febbraio 2017

La sobrietà come fattore di cambiamento (di Giulio Ripa)

Sullo stesso argomento, si vedano anche:

Buona lettura di questo e di altri articoli di Giulio Ripa, tutti riuniti nel suo archivio.

La sobrietà come fattore di cambiamento (di Giulio Ripa)

Il tipo di sviluppo economico attuale con una produzione sempre in crescita, necessita del consumismo come pratica sociale. Questa ideologia si basa sull'incremento continuo del consumo delle cose e, il linguaggio delle cose e degli atti ad esse collegate è un linguaggio pragmatico. La realtà possiede questo linguaggio e non può essere che vissuta. Infatti il consumismo ha provocato un mutamento antropologico del cittadino in consumatore, con tutti le conseguenze tipiche di una società dell'opulenza e del superfluo.

Il consumismo determina il modo di vita della comunità basato sulla ricerca individuale del piacere (edonismo) attraverso l'incremento continuo di nuovi consumi e bisogni, dove ognuno fa riferimento esclusivamente a se stesso o ai propri desideri (autoreferenzialità) con un atteggiamento di chi prepone i propri interessi e le proprie esigenze a quelle altrui (individualismo).

L'illusione propagandata dai mass-media che il “benessere” dipende direttamente dalla quantità di merci prodotte e consumate, dimentica che avere troppe cose rende limitato il tempo per il piacere immateriale e non aumenta lo stato di benessere dell'uomo perché sposta ad un livello diverso tutti i suoi bisogni. Si crea un circolo vizioso per cui la soddisfazione dei propri bisogni e desideri non fa che aumentare l’insoddisfazione perché produce ancora ulteriori bisogni e desideri da soddisfare.

Il risultato finale è uno stato di malessere psicofisico caratterizzato da eccessiva irritabilità (nevrosi) nelle persone che volenti o nolenti sono ridotti a meri consumatori e spettatori.
Il mancato rispetto dei principi ecologici e la rottura dei rapporti sociali basati sulla solidarietà sono il prezzo che si paga per questo modello di sviluppo.

Il paradiso siamo noi: l'accordo tra tutti gli stati che cambierà il mondo [Comunicato Stampa]

Pace mondiale1 aprile 2017 – Oggi, per la prima volta nella storia, i rappresentanti dei 206 stati del mondo, compresi quelli che attualmente non hanno ottenuto un riconoscimento di sovranità da tutta la comunità internazionale, si riuniranno in videoconferenza per celebrare l’accordo tanto atteso per assicurare un destino più dignitoso a tutti i popoli. L’evento, trasmesso da tutti i media internazionali e dal sito http://thebulletin.org/timeline, inizierà alle ore 8 UTC.  «Abbiamo scelto di intitolare questo evento di portata storica “Il paradiso siamo noi” per sottolineare lo spirito che ha permesso di riunire in un’unica assemblea proprio tutti, mettendo da parte odio e rancori», ha detto la Presidente Yuan Kao intervistata ieri dall’Asia Time, sottolineando che: «Finora, per millenni, abbiamo ricercato la felicità e rincorso desideri che spesso si sono rivelati autodistruttivi sia per noi stessi, sia per gli altri, sia per l’ambiente. Abbiamo condotto lotte di ogni genere, comprese guerre a volte cruente e atti indegni della nostra comune umanità, senza renderci conto che la nostra felicità e il nostro benessere comprendono anche quelli delle persone con cui condividiamo quest’unico pianeta, compresi i gruppi e le nazioni con cui abbiamo avuto i contrasti più duri. Questo principio, questa verità che abbiamo tardato a capire, ma che ogni giorno c’è sempre più evidente, d’ora in poi dovrà essere alla base di ogni relazione interpersonale e internazionale. Questo sarà il nostro impegno. Il mondo che vogliamo, un paradiso in cui poter abitare tutti insieme e in cui esser felici di esser nati, è questo in cui ci troviamo: non abbiamo altra scelta, non c’è un altro pianeta Terra in cui rifugiarci. Abbiamo fatto molti danni irreparabili, c’è molto da ricostruire, molte cose sono da cambiare nel nostro modo di pensare e agire, ma questa è l’unica opzione se non vogliamo negare ai nostri figli la possibilità di un futuro. Soprattutto, è l’unica opzione se non vogliamo finire col distruggere completamente l’unica casa che abbiamo». Le ha fatto eco il Presidente Ernest F. McKinney, che alla CNN ha dichiarato: «Noi abbiamo una casa comune. In questa casa ci sono 15850 testate nucleari, di cui le nostre sono 7260. Il nostro principale competitor negli armamenti nucleari ne ha 7500. Questo significa che insieme deteniamo il 93% delle armi nucleari. Queste sono sufficienti per distruggere la nostra casa comune non una, non due, ma almeno cento volte, se non di più. Negli ultimi mesi, io e il Presidente Dmitry Artemiev abbiamo parlato a lungo di questa questione. Abbiamo paura. Abbiamo paura del pericolo che noi stessi abbiamo creato. E’ come se avessimo cosparso di benzina e riempito di esplosivi la casa di legno dentro cui ci troviamo, tenendo in mano una torcia infuocata con cui da un momento all’altro far esplodere tutto. Io voglio che mia figlia possa vivere in questo mondo senza il pericolo che dall’oggi al domani venga spazzato via tutto dalla nostra follia; ovviamente lo vorrei anche per me stesso. Artemiev ha espresso molte volte un’analoga preoccupazione. E’ per queste ragioni che siamo giunti all’accordo di smantellare tutti i nostri armamenti nucleari entro la fine del 2017». Sul Russia Post, Artemiev ha confermato la sua nuova linea politica: «L’anno scorso abbiamo speso 67 miliari di dollari in spese militari. Ho ascoltato con attenzione il Presidente McKinney, che ha ammesso una spesa di 596 miliari di dollari in armamenti, relativamente all’anno scorso. Abbiamo ascoltato i nostri popoli, la nostra coscienza. Sulle strade delle nostre città, ci sono persone che muoiono di fame e di freddo, altre che non hanno possibilità di curarsi, e fin troppe sono senza lavoro. Abbiamo sottratto ingenti risorse dove più erano necessarie: so che le nostre scuse e il nostro sincero pentimento non potranno mai ripagare i nostri concittadini dei torti che abbiamo fatto loro, e che questa macchia rimarrà sulla mia coscienza finché vivrò, però vi assicuro che da oggi le cose cambiano. Ho concordato col Presidente americano di impegnarci entrambi a ridurre del 90% queste spese insensate, liberando così un fiume di soldi e di risorse per i veri bisogni della gente». Dichiarazioni analoghe hanno riguardato pressoché tutti i capi di stato. La nostra Presidente della Repubblica Marina Monaldo, nel discorso di ieri a reti unificate, ha usato poche parole, ma incisive: «Noi vogliamo la pace, per il semplice motivo che non ci sono opzioni più sensate. Per fare la pace dobbiamo prepararci alla pace. Prepararsi alla guerra porta solo guerra, morti e povertà. Fin qui abbiamo sbagliato, fino a ieri abbiamo speso 64 milioni di euro al giorno in armamenti, mentre nel popolo cresce l’indigenza. Spendiamo per distruggere?! Sì, le armi sono questo, servono solo a distruggere... Troppo a lungo, giorno dopo giorno, abbiamo offeso e umiliato i nostri concittadini, togliendo ai poveri per dare ai ricchi, ai signori delle guerre. Ogni persona, anche la più umile, ha la massima importanza: sia questo il monito perenne per ogni scelta politica! Con questo nuovo accordo internazionale, d’ora in poi le cose cambieranno. Dialogheremo con tutti e mediteremo bene le nostre scelte».

Alla videoconferenza in mondovisione è prevista la partecipazione anche di tutti i principali leader religiosi, oltre a filosofi, studiosi, ricercatori e premi nobel in ogni area del sapere. Il leader buddista giapponese Shin’ichi Yamamoto ha dichiarato: «In un’epoca segnata da una diffusa rinascita della religione ci dobbiamo domandare se questa rende le persone più deboli o più forti. Se essa incoraggia ciò che in loro è bene o male. Se le rende migliori o peggiori. Sono domande che dovremmo porre a tutte le religioni, incluso naturalmente il Buddismo, se vogliamo riuscire nel tentativo di “umanizzarle”».

Con grande sorpresa, hanno scelto di partecipare a questo evento anche i leader di organizzazioni note per atti terroristici, tra cui Qasim Fawwaz Asghar, che ha garantito lo stop ad ogni atto violento con queste parole: «Da oggi noi vogliamo uccidere la voglia di uccidere, perché questo accordo cambierà tutto. Non abbiamo più bisogno di seminare il terrore, perché adesso la comunità internazionale ha capito cosa deve fare. Nessuno getterà più bombe. Come disse il mistico sufi e poeta arabo Ibn ʿArabī di Murcia: “Prima odiavo il mio vicino perché non credeva in ciò in cui io credevo. Adesso il mio cuore è un tempio, una chiesa, una sinagoga. [...] La mia religione è l’amore, e dove c’è l’amore ci sono io”».

Comunicato Stampa di Francesco Galgani,
1 aprile 2017

P.S.: Il pesce d'aprile indica una tradizione, seguita in diversi paesi del mondo, che consiste nella realizzazione di scherzi da mettere in atto il 1º aprile. Molte testate giornalistiche, soprattutto online, pubblicano fake news in tale data: questo mio comunicato stampa, però, non è un semplice scherzo, vi pregherei di rileggerlo con attenzione. Ho usato nomi di fantasia, tranne uno; le cifre invece sono reali. Ho citato il sito http://thebulletin.org/timeline: si tratta dell’Orologio dell’Apocalisse. Per chi non ne ha mai sentito parlare o non ne conosce gli ultimi aggiornamenti, consiglio una lettura dell’articolo, uscito il 26 gennaio 2017 su Repubblica: “Orologio dell'Apocalisse più vicino alla mezzanotte con Trump”.

Ama il prossimo tuo come te stesso, immigrato compreso

Medici Senza Frontiere - Immigrati salvati in mareQuando ho fame,
penso agli affamati.

Quando ho dolore,
penso a chi soffre.

Quando ho tanto,
penso a chi ha poco.

Quando ho salute,
penso a chi la vorrebbe...

Nell'opulenza del troppo
cerco la sobrietà,

tra tanti discorsi sciocchi e parole inutili,
cerco la nostra comune umanità.

(Francesco Galgani, 2 aprile 2017, www.galgani.it)

«[...] Shin’ichi concentrò le sue forze soprattutto negli incontri con personalità africane, perché mosso dalla profonda convinzione che il ventunesimo secolo sarebbe stato il secolo dell’Africa.
Percepiva inoltre chiaramente che, se non si fossero garantite pace e prosperità al continente africano, dominato per lunghi anni come colonia dalle grandi potenze e dilaniato da fame e povertà, non ci sarebbe stato un futuro per l’umanità. [...]»
tratto da: "La nuova rivoluzione umana", cap. 30, vol. 2, puntata 4

Medici Senza Frontiere - Prudence salva 540 persone nel Mediterraneo Centrale«[...] Le persone ci dicono spesso di non aver avuto alcuna alternativa ad intraprendere il viaggio in mare per raggiungere l’Europa. Ci dicono che fuggono da violenza, conflitti, persecuzioni e povertà nei loro paesi di origine. A prescindere dalla provenienza o dalle ragioni che li hanno spinti a viaggiare, praticamente tutti coloro che soccorriamo in mare sono passati dalla Libia, dove molti sono stati esposti a preoccupanti livelli di violenza e sfruttamento.
Molti di coloro che abbiamo salvato hanno riferito di aver subito brutalità in Libia, mentre praticamente tutti sono stati testimoni di atti di estrema violenza (pestaggi, stupri e omicidi) nei confronti di rifugiati e migranti. Dopo le traumatiche esperienze vissute nei paesi di origine, l’attraversamento del deserto e le difficili condizioni di vita in Libia, non esiste spesso alcuna possibilità di tornare indietro e attraversare il Mediterraneo a bordo di un barcone rimane l’unica possibilità di fuggire. [...]
Il numero di persone che ogni anno perde la vita nel tentativo di raggiungere l’Europa è comparabile a quello che MSF osserva in contesti di guerra. [...]
Il numero di persone morte nel tentativo di attraversare il Mediterraneo ha raggiunto picchi che non hanno precedenti, senza contare che i dati disponibili descrivono solo una parte del fenomeno. Non abbiamo nessuna idea del numero complessivo di barconi che partono dalla Libia verso l’Italia e di quanti siano naufragati senza aver potuto raggiungere le rotte commerciali più trafficate o aver lanciato una chiamata di soccorso.
Gli sforzi dell’Unione Europea di prevenire la perdita di vite in mare attraverso il rafforzamento dei controlli alle frontiere, la progressiva militarizzazione del mare e l’irrobustimento delle azioni contro i trafficanti non hanno portato alcun risultato concreto, se non un ulteriore incremento delle persone annegate. Le organizzazioni di trafficanti senza scrupoli hanno rapidamente adattato la loro condotta criminale e i viaggi in mare sono diventati ancora più pericolosi.
Sulla base della nostra esperienza a terra e in mare, siamo fermamente convinti che fino a quanto le istituzioni e i governi europei non offriranno alternative più sicure per cercare protezione in Europa, le persone continueranno a intraprendere questi viaggi e mettere a rischio le loro vite. [...]»
tratto da: "Medici Senza Frontiere, Le 10 domande più frequenti sulle nostre operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo"

L'Italia vuole e incita la guerra con export armi e accordi Nato

L'ITALIA È PRIMA AL MONDO NELL'EXPORT DELLE ARMI

Le foto qui riportate sono un promemoria su cosa significa commerciare armi.

Guerra in Siria - Bambino mortoRoma, 27 aprile 2017 Nel 2016 l’export delle armi in Italia è aumentato dell’85%, raggiungendo i 14,6 miliardi di euro. L’Italia esporta armi in 82 Paesi, e si conferma ai primi posti nella graduatoria mondiale per penetrazione del mercato. Nella classifica mondiale dell’export delle armi l’Italia è prima davanti al Regno Unito. Seguono Germania, Francia, Spagna e Arabia Saudita. Gli Usa si collocano soltanto al settimo posto. E il giro d’affari italiano non è da meno se si guarda all’importazione delle armi. (fonte)

Guerra in Siria

L'ITALIA VUOLE E INCITA LA GUERRA CON EXPORT ARMI E ACCORDI NATO (maggiori informazioni)
FACCIAMO LA NOSTRA PARTE PER FERMARE QUESTA PAZZIA, GRAZIE!

Guerra in Siria - donne          Guerra in Siria - Donna con bambino

SOPRATTUTTO, RICORDIAMOCENE QUANDO ANDIAMO A VOTARE!!!
Stiamo dando armi a paesi in guerra e le nostre banche fanno da intermediari
(fonte)

«Tutti tremano davanti alla violenza; tutti hanno cara la vita. Se ci mettiamo al posto di un altro, non dovremmo uccidere, né indurre qualcuno a farlo.» (citazione del Budda Shakyamuni, tratta da "L'empatia è la chiave per i diritti umani")

Armi Italia Export
L'Italia è al primo post nell'export di armi
fonte LINKIESTA
vedi anche: RETE ITALIANA PER IL DISARMO

Il nostro futuro

Non votare per simpatia,
per sentito dire
o partito-filia,

impara a carpire
quel che si nasconde
dietro le menzogne,

oltre le bugie
e le tristi vergogne
di chi s'inchina alle armi,

e agli sporchi soldi
che nascondono verità,
cruente e abominevoli,
che tv mai rivelerà.

(Francesco Galgani, 23 ottobre 2016, www.galgani.it)

Sarebbe opportuno tenere a mente gli ammonimenti di Gandhi, denominati "I sette peccati sociali", in particolare il primo: "politica senza principi, ricchezza senza lavoro, divertimento senza coscienza, conoscenza senza carattere, affari senza moralità, scienza senza umanità, preghiera senza devozione". (fonte NRU)

Google e l'oscuramento delle informazioni che non piacciono ai potenti

Google inizierà a fornire solo risultati che non vanno a contrastare gli interessi delle multinazionali? O perlomeno ci proverà?

Stiamo molto attenti. Google non è neutrale, anzi, è estremamente pervasivo e ha un potere ENORME.

Può oscurarci molte cose e farci vedere solo quello che "ad altri" interessa farci vedere.

Google ha iniziato la sua lotta alle "fake news", ovvero alle informazioni che non piacciano ai potenti, alle multinazionali, ai governi, a coloro che hanno potere.

I giornali e la tv sono i primi canali di distribuzione di notizie false: a buon intenditor, poche parole.

Francesco Galgani,
27 aprile 2017

P.S.: Sullo stesso argomento, segnalo:

Garantire la libertà di cura per tutti: NO al "Pensiero Unico" in Medicina! (petizione)

Per FIRMARE, la petizione è all'indirizzo:
https://www.change.org/p/ministro-della-salute-garantire-la-libertà-di-cura-per-tutti-no-al-pensiero-unico-in-medicina

GARANTIRE LA LIBERTÀ DI CURA PER TUTTI: NO AL "PENSIERO UNICO" IN MEDICINA!

ONG e soccorso in mare agli immigrati: le risposte di Emergency e Medici Senza Frontiere

Aggiornamento 2 maggio 2017: "Le ONG sono in mare perché l'Europa non c'è - MSF accusa: sono le politiche europee, non le ONG, a favorire i trafficanti"


In quest'ultimo periodo ci sono state polemiche sul ruolo delle ONG (Organizzazioni Non Governative) e il loro sostegno ai migranti: la questione è seria e finita in un'inchiesta aperta dalla Procura di Catania.

Ricordate la mia poesia e articolo "Ama il prossimo tuo come te stesso, immigrato compreso"?

Seguono le risposte di Emergency e di Medici Senza Frontiere:

Le polemiche di questi giorni sui soccorsi in mare sono ignobili.

Sono ignobili perché vengono dal mondo della politica che per primo dovrebbe sentire la responsabilità di affrontare la questione delle migrazioni in modo sistematico, aprendo possibilità sicure di accesso all'Europa, invece che costringere migliaia di persone a mettere a rischio la propria vita per attraversare il Mediterraneo.

Sono ignobili perché colpevolizzano alcuni tra i soggetti che stanno cercando di dare il loro aiuto nella più grande tragedia che l'Europa si è trovata ad affrontare dal dopoguerra e che - peraltro - lo fanno in strettissima collaborazione con lo Stato italiano, la Marina e il ministero dell'Interno.

Sono ignobili perché ignorano l'urgenza e il dovere morale di salvare delle vite in pericolo prima di aprire qualsiasi dibattito sui modi e sugli strumenti di accoglienza: lo scorso anno 5.098 persone sono morte in mare. Dall'inizio di quest'anno anno sono 1.092.

E soprattutto sono ignobili perché non si pongono la domanda essenziale: perché queste persone fuggono dai loro Paesi e sono disposte a mettere a rischio la loro stessa vita per arrivare in Europa?

CETA: il coraggio di prender posizione con un secco "NO!"

Sullo stesso argomento:

In questo blog avevo già chiaramente espresso i pericoli derivanti dal TTIP, che per fortuna è tramontato. Ricordo ai miei lettori un paio di articoli al riguardo: "STOP TTIP: un NO al trattato che cancella i diritti! Qui puoi firmare" e "STOP TTIP: Una poesia-denuncia da diffondere". Rimane però il gravissimo pericolo del CETA (l'accordo tossico Europa-Canada, figlio del TTIP), che il nostro attuale governo vuole ratificare, con l'obiettivo di creare maggior ricchezza per pochissimi e tanta disoccupazione e disgrazia per tutti gli altri. Tutto questo con il disinteresse totale dei mass-media, come al solito.

Nel video seguente (di cinque minuti), la regista belga Kristien Pottie, autrice del documentario "Ceta, un silenzioso colpo di Stato?", spiega in sintesi i pericoli che il CETA comporta. Kristien Pottie ha viaggiato per tutta l'Europa e intervistato esperti e politici che hanno analizzato nel dettaglio il testo del Trattato CETA. Di seguito riporto la trascrizione dell'intervista, con l'auspicio che i miei lettori vogliano condividere queste informazioni.

DOWNLOAD MP4

fonte: https://www.youtube.com/watch?v=Nhv9tiPpEW8

L'Eurozona è un immenso crimine sociale guidato dalle multinazionali (corporations)

Sullo stesso argomento:

Stop CetaHo appreso con preoccupazione che il CETA è arrivato in Senato. L’accordo tossico UE-Canada sarà votato giovedì 22 giugno 2017 (cioè domani) ed è attualmente in corso una mobilitazione di massa per fermare il processo di ratifica. Se sarà ratificato equivarrà a un colpo di stato, come fatto notare da più parti. Qualche giorno fa avevo pubblicato nel blog un'intervista alla regista belga Kristien Pottie, autrice del documentario "Ceta, un silenzioso colpo di Stato?", che spiega in sintesi i pericoli che il CETA comporta.

Non dimentico mai le parole di Daisaku Ikeda: «Non vi può essere vera democrazia a meno che i cittadini di un paese comprendano che essi sono i sovrani e i protagonisti principali, agendo di conseguenza con saggezza e profonda consapevolezza. La democrazia non adempirà la sua missione a meno che gli individui si alzino con maggiore informazione e coinvolgimento e, uniti, lottino in favore della giustizia, controllando le attività dei potenti». Per tale ragione, oltre a scrivere e a denunciare nel mio blog, oggi ho inviato questa lettera al Presidente della Repubblica, tramite l'apposita webmail del Quirinale:

«Ogg.: CETA: rinviare voto al Senato e coinvolgere l'opinione pubblica

Ill.mo Presidente Della Repubblica Prof. Sergio Mattarella,

Le scrivo per esprimere tutta la mia preoccupazione in merito all'imminente voto sul CETA, l'accordo commerciale UE-Canada che il Senato si appresta a ratificare. Come ormai numerose analisi dimostrano, il testo non elimina i rischi di un abbassamento dei livelli di sicurezza alimentare, contiene disposizioni che scoraggiano la tutela dei servizi pubblici e possono investire negativamente i diritti del lavoro. Inoltre, include la presenza di un organismo terzo per la risoluzione delle controversie tra investitori e Stato sbilanciato verso il privato, che potrebbe risultare non in linea con il diritto comunitario. Il CETA non protegge adeguatamente l'agricoltura italiana, tutelando solo in minima parte le indicazioni geografiche che danno forza al Made in Italy. Infine, non contiene disposizioni vincolanti al rispetto delle indicazioni dell'Accordo di Parigi sul clima, favorendo il commercio di combustibili fossili altamente inquinanti e pericolosi per il clima. 

In base a queste numerose criticità, ritengo urgente un suo intervento a garantire lo svolgimento di un processo democratico pienamente inclusivo e rispettoso delle istanze provenienti dalla cittadinanza e a sottolineare la necessità di un più ampio dibattito sugli effetti del CETA che coinvolga l'opinione pubblica, già esclusa da un processo negoziale fino a questo momento non sufficientemente trasparente.

La ringrazio,
dott. Francesco Galgani»


Sullo stesso argomento, pubblico il seguente articolo del 24 marzo 2017 di Paolo Bernard (consiglio di leggerne il curriculum).
Fonte: http://paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=1683

MISDS. SCORDATE L’EUROZONA. SE PASSA QUESTO SI PIANGE DAVVERO.

 

Ricordate il mio motto su Twitter? “La news che ti stravolge la vita è quella che scivola dietro l'ombra della news che tutti pensano che gli stravolgerà la vita”. Please welcome MISDS.

Paolo Barnard ve lo dice da anni. LORO non mollano mai, mai. Lavorano 24/24 e 7/7 coi migliori cervelli del mondo, e avevano capito da un pezzo che gli artigli dell’Eurozona si erano di molto consumati. Le mega Corporations di tutti i settori – dalla finanza, all’alimentazione, ai servizi, alla Information Technology – si sono dette “The best days of the Euro-feasting are over. Must find a new way to fuck these States up again”, tradotto: i giorni migliori del banchetto-Euro sono finiti. Dobbiamo trovare un altro modo per fottere sti Stati, ancora.

NO CETA: prossime mobilitazioni di piazza

STOP CETA - 5 luglio 2017, Montecitorio, Roma

Ultimi aggiornamenti: https://stop-ttip-italia.net/

Aggiornamento 27 giugno 2017: Pd e MDP (di nuovo assente) votano sì al CETA con Forza Italia… e contro l’Italia

Aggiornamento 22 giugno 2017: Salta il voto di ratifica del CETA. Il voto in commissione Affari esteri del Senato spostato a martedì 27 giugno 2017. Stop TTIP Italia, insieme alle associazioni agricole, ambientaliste e sindacali, rilancia la mobilitazione di piazza per bloccare l’accordo. Appuntamento martedì 27 giugno 2017 alle 10 al Pantheon: ci sarà un presidio fisso organizzato insieme a Coldiretti, CGIL, Slowfood, Arci e altre realtà. Mercoledì 5 luglio 2017 invece ci sarà un nuovo presidio-manifestazione proprio sotto il Parlamento, in piazza Montecitorio, dalle 10:00.
Sito di riferimento: https://stop-ttip-italia.net/

Sullo stesso argomento:

L'articolo che segue è a firma di Elena Mazzoni e pubblicato il 23 giugno 2017 all'indirizzo:
http://www.listatsipras.eu/2017/06/23/mobilitiamoci-contro-il-ceta/

NO CETA - Manifestazione contro la ratifica

Mobilitiamoci contro il CETA

L’imponente mobilitazione organizzata dalla Campagna StopTTIP-StopCETA Italia, le migliaia di lettere, tweet e dossier inviati ai senatori e al Presidente stesso dai cittadini, sono riuscite nell’impresa titanica di far slittare il voto della Commissione Affari Esteri a martedì 27 e quello in plenaria a mercoledì 28.

Il successo maggiore però non consiste nello slittamento del voto ma nell’aver costretto il presidente della Commissione, Pier Ferdinando Casini, a tenere audizioni e ad aprire una discussione, pur se di due soli giorni, su un tema tanto delicato ed altrettanto taciuto.

Un vero e proprio esempio di politica dal basso che ha infiammato gli animi e spinto Coldiretti, Cgil, Greenpeace, Slowfood e tutte le organizzazioni che sostengono la Campagna italiana, ad organizzare due momenti di intensa partecipazione in piazza a Roma, martedì 27 al Pantheon alle 10:00 e mercoledì 5 luglio, sempre alle 10:00, proprio in piazza Montecitorio

https://stop-ttip-italia.net/2017/06/22/ceta-ratifica-piazza-333/.

Qualcuno potrebbe chiedersi cosa non ci piaccia del CETA con il simpatico Canada del bel premier Trudaeu.

I motivi sono tanti e potete trovarli riassunti nel libro bianco sottoscritto con Coldiretti, Cgil, Greenpeace, Arci, Acli, Legambiente Fairwatch e tre associazioni di consumatori e nei due dossier tecnici  che la campagna italiana ha presentato in audizione in Senato.

Trudaeu non è il fascinoso vessillo dell’ambiente da sventolare per scacciare lo spauracchio arancione di Trump perchè, con le politiche attuali, il paese nord americano non manterrà i propri impegni nel controllo delle emissioni, elargendo 3,3 miliardi di dollari l’anno di sussidi pubblici ai combustibili fossili, tra cui l’inquinante petrolio da sabbie bituminose   http://climateactiontracker.org/countries/canada.html.

Una recente ispezione effettuata nelle zone di estrazione mineraria canadesi dall’OHCHR dell’ONU ha riscontrato delle violazioni dei diritti umani ed esortato le autorità canadesi a “integrare i diritti delle popolazioni indigene nelle loro politiche e nelle pratiche che disciplinano lo sfruttamento delle risorse naturali”. La delegazione ha inoltre sottolineato “la necessità per il governo di rafforzare l’accesso agli strumenti legali di ricorso per le vittime di abusi di diritto”.

Lo stesso Trudeau ha supportato incondizionatamente la costruzione dell’oleodotto Keystone XL, un progetto da 8 miliardi di dollari per portare quel petrolio negli Stati Uniti.

Non proprio in linea con la narrazione mainstream del paese dello sciroppo d’acero.

Le risposte sono quindi molteplici ed anche molto tecniche ma la prima che viene in mente a me ogni volta in cui qualcuno mi chiede perchè io mi opponga al CETA, quella data con la pancia e non con lo studio dei testi, è che chiunque abbia un’idea del commercio sostenibile, equo, rispettoso dei diritti dei lavoratori, dell’ambiente, dei diritti umani, dei beni comuni, deve dire NO al CETA,

Un NO potente.

Un NO di gente stanca di un mondo che abbatte le barriere per merci e capitali ed alza, inesorabilmente, invalicabilmente, quelle per la libera circolazione delle persone.

CETA: una sintesi dei problemi (lettera ai Senatori)

Articolo sullo stesso argomento:

Documenti di approfondimento sui problemi del CETA:

Quanto segue è una lettera inviata il 25 giugno 2017 a tutti i Senatori della Repubblica Italiana che hanno reso disponibile il loro indirizzo e-mail:

Ogg.: CETA: una sintesi dei problemi

Allegato: ceta-una-sintesi-dei-problemi.pdf

«In vista dell'imminente voto sul CETA (accordo commerciale UE-Canada) su cui il Senato è chiamato a esprimersi, mi rivolgo a Lei, nel mio ruolo di attento cittadino ed elettore, per esprimerLe tutta la mia preoccupazione. Il CETA rappresenta una seria minaccia per noi italiani, come è argomentato nel file "ceta-una-sintesi-dei-problemi.pdf", che Le allego a questa e-mail.

Purtroppo sul CETA stanno circolando molte informazioni non corrispondenti alla realtà e smentibili con un'attenta analisi. Contro il CETA e il TTIP sono state raccolte 3.300.000 firme a livello europeo, riconosciute valide dalla Corte Europea di Giustizia: questo dato esprime quanto è immensa e diffusa la preoccupazione di noi cittadini.

Come ormai numerose analisi dimostrano, il testo non elimina i rischi di un abbassamento dei livelli di sicurezza alimentare, contiene disposizioni che scoraggiano la tutela dei servizi pubblici e possono investire negativamente i diritti del lavoro. Inoltre, include la presenza di un organismo terzo per la risoluzione delle controversie tra investitori e Stato sbilanciato verso il privato, che potrebbe risultare non in linea con il diritto comunitario e minare le basi stesse della democrazia (mi riferisco in particolare al ruolo che avrà l'ICS, come documentato in allegato). Il CETA non protegge adeguatamente l'agricoltura italiana, tutelando solo in minima parte le indicazioni geografiche che danno forza al Made in Italy. Infine, non contiene disposizioni vincolanti al rispetto delle indicazioni dell'Accordo di Parigi sul clima, favorendo il commercio di combustibili fossili altamente inquinanti e pericolosi per il clima.

In base alle numerose criticità (argomentate nel file allegato), vorrei chiederLe di prestare attenzione alle istanze provenienti da quella parte di cittadinanza che si sta mobilitando contro la ratifica del CETA, affinché il dibattito sia approfondito e affinché ci sia una chiara consapevolezza di tutti gli effetti che il CETA può avere.

La ringrazio,
dott. Francesco Galgani»

Elettore SVEGLIATI! Ti rubano tutto e tu continui a votarli?

La Corte dei Conti, nella sua relazione sul rendiconto generale dello Stato 2016, parla di corruzione "devastante" e di riforme pasticciate da parte del Governo. Nella requisitoria orale del Procuratore generale Claudio Galtieri (pdf), leggiamo infatti che il fenomeno della corruzione va affrontato "in una logica sistematica che tenga in adeguata considerazione la diffusività del fenomeno e l'insufficienza delle misure finora apprestate dall'ordinamento". Il sistema dei controlli, osserva, risulta "scarsamente efficace" anche per "contrastare quei comportamenti illeciti i cui effetti negativi sulle risorse pubbliche sono, spesso, devastanti".

E' questo ciò che vogliamo? A quali partiti politici abbiamo consegnato il potere con il nostro voto e questi come si sono comportati? Non dico che tutto dipende dal voto dei cittadini, ma senz'altro esso è decisivo per le sorti di un paese. A questo proposito, vi invito a guardare il breve video in calce.

Come ha scritto Alessandro Di Battista in "Dal carcere alla Camera dei Deputati": «[...] consiglio vivamente agli italiani di informarsi, di indignarsi, di fare opposizione ogni giorno e di smettere di votare certa gente».

Purtroppo le decisioni politiche, finanziarie e commerciali più importanti, nel senso di più impattanti sulla vita di tutti noi, di solito, neanche ci vengono comunicate dai mass media o dai politici che le hanno votate: un caso recente e gravissimo è quello del CETA, votato pochi giorni fa in Senato (nonostante le proteste) e che distruggerà ulteriormente la nostra economia e i diritti di base... ma ce ne sarebbero davvero tanti altri. E' come se la democrazia nemmeno esistesse perché il popolo, dal punto di vista di coloro che prendono certe decisioni, non deve entrare nel merito delle questioni che lo riguardano: in poche parole, le istituzioni italiane non vogliono che la società civile interferisca sulle decisioni da prendere. Spesso, però, queste decisioni sono sbagliate, inique, controproducenti, sovente giustificate da bugie su bugie, come dimostrano gli ultimi decenni. Noi tutti però abbiamo un'arma per difenderci: non votare più quei partiti responsabili dello sfacelo dell'Italia, e dare il massimo sostegno (cioè il voto) a chi si batte davvero per cambiare le cose in meglio.

Nel video seguente, c'è la scena finale di "Viva l'Italia" (2012), film molto bello che vi invito a vedere.
L'articolo in calce, scritto a seguito di fatti drammatici, è del 28 giugno 2017, a firma di Luigi Di Maio.

Cerchiamo di fare del nostro meglio per questo povero mondo,
Francesco Galgani,
28 giugno 2017

DOWNLOAD MP4

#ConcettaResisti!

di Luigi Di Maio, http://www.beppegrillo.it/2017/06/concettaresisti.html

La povertà in Italia è a livelli intollerabili da anni. Nessun governo ha fatto niente: 10 milioni di poveri non sono una priorità, non hanno neanche un nome. Hanno trovato miliardi e miliardi per salvare i (papà) banchieri che un cognome ce l'hanno (massacrando i risparmiatori), ma nessuna seria manovra per debellare la miseria dilagante. La situazione è diventata esplosiva. Gli italiani continuano a impoverirsi e non c'è niente che faccia sperare in un cambiamento.

Ieri una donna di 46 anni, Concetta Jolanda Candido, che aveva perso il lavoro a gennaio, si è data fuoco per la disperazione davanti a una sede Inps di Torino. E' stata salvata appena in tempo, ma le ustioni sono gravi e la prognosi è riservata. Concetta faceva le pulizie nella birreria “Befed brew pub” di Settimo Torinese in via Ariosto, il 13 gennaio scorso era stata licenziata e non ha più trovato lavoro. Nella birreria lavorava da una decina d'anni, poi, nel gennaio scorso, l'azienda che ha sede a Udine ha deciso di assegnare il servizio di pulizie a una ditta esterna e tanti saluti. Aveva chiesto la disoccupazione ma non aveva ricevuto nulla. Ieri, dopo la tragedia, l'Inps Piemonte ha fatto sapere che "la domanda era stata già evasa il 16 giugno con valuta 26 giugno". Purtroppo questo aiuto non è arrivato in tempo per evitare questo gesto disperato.

Concetta per mesi è stata abbandonata, lasciata senza reddito e senza diritti (cancellati con un tratto di penna dal jobs act) da uno Stato che se stai annaspando, anziché aiutarti ti spinge ancora più giù. Concetta non aveva nessuna certezza dei suoi diritti, nessun figlio ministro, nessuna corsia preferenziale. Sola. Secondo il fratello, a portarla a questo gesto è stata "la difficoltà di sopravvivere".

La sua condizione è quella di molti italiani. Tre milioni sono senza lavoro. Tre milioni sono inattivi che hanno rinunciato a cercarlo. Tantissimi sono i precari. Concetta forse era più debole di loro, ma uno Stato civile è proprio ai più deboli che deve pensare. Dal 2013 i governi che si sono succeduti ci hanno sempre impedito di discutere in Parlamento la nostra proposta di Reddito di cittadinanza che non è solo un sostegno di dignità, ma un attivatore sociale e una vera manovra economica. Ti salva la vita quando resti senza reddito e poi ti aiuta a trovare un nuovo lavoro e a reinserirti nella società. Ci hanno sempre raccontato che non ci sono i soldi. La domenica dei ballottaggi, in gran sordina, il governo ha messo a disposizione 17 miliardi per salvare le banche venete che la politica ha disintegrato e senza che nessun manager paghi pegno. 17 miliardi sono esattamente le coperture del Reddito di Cittadinanza. Istituirlo è il miglior modo per dare una risposta a questa persona.

A Concetta e altri 10 milioni di italiani il governo ha preferito Zonin (il super manager della Popolare di Vicenza) e una manciata di banchieri.

Prima che dagli elettori, sarete giudicati dalla vostra coscienza.

#ConcettaResisti!

Democrazia: costruiamola insieme!

QuokkaIl 5 luglio 2017 ho partecipato alle proteste in piazza Montecitorio, a Roma, contro il CETA (di cui i giornali non hanno dato notizia né prima né dopo, sebbene le minacce del CETA siano così gravi da meritare tutte le prime pagine per mesi).

Tutti noi siamo indispensabili per realizzare qualcosa di apparentemente impossibile, cioè la DEMOCRAZIA. Allo stato attuale in cui il potere è concentrato negli artigli distruttivi delle multinazionali (corporations), in cui i mass media fanno tutto il possibile per disinformare e distogliere l'attenzione dà ciò che realmente è importante (spostando la loro agenda setting dove fa comodo al Potere), e in cui "essere in Rete", come nei social network, è sovente un processo di cattura che impedisce una reale partecipazione alla vita democratica, la DEMOCRAZIA (che significa "potere del popolo") è un'utopia, cioè pur non trovando riscontro nella realtà è il giusto ideale verso cui tendere. Io penso e agisco in funzione di questo credo.

Per realizzare un mondo migliore per tutti c'è bisogno anche di te! :-)
La lotta comincia con noi stessi, con il nostro cambiamento.

La foto qui riportata è di un quokka, uno degli animali più socievoli e indifesi di questo mondo. Lottare per un mondo migliore significare pensare a tutti, ai più deboli innanzitutto... significa amare la vita e apprezzarne la bellezza.

«Non vi può essere vera democrazia a meno che i cittadini di un paese comprendano che essi sono i sovrani e i protagonisti principali, agendo di conseguenza con saggezza e profonda consapevolezza. La democrazia non adempirà la sua missione a meno che gli individui si alzino con maggiore informazione e coinvolgimento e, uniti, lottino in favore della giustizia, controllando le attività dei potenti.»
(Daisaku Ikeda, tratto da "Giorno per giorno", Esperia edizioni)

«Il filosofo italiano Norberto Bobbio è stato uno degli ultimi intellettuali contemporanei a vivere durante il fascismo e a dare un contributo culturale alla resistenza italiana contro l'occupazione nazista. Quando gli fu chiesto quali condizioni ritenesse indispensabili per impedire l'insorgere di una nuova dittatura nel suo paese, rispose: «La democrazia necessita di persone con una coscienza critica, capaci di pensare da sole». Aggiunse che coloro i quali avevano provato un fervente entusiasmo ascoltando i discorsi di Benito Mussolini non erano individui bensì un'orda che annullava le individualità. Sono parole che non dovremmo mai dimenticare. Credo che il cammino per il consolidamento della democrazia consista nel forgiare uomini e donne capaci di pensare da soli.»
(tratto dal libro "La forza della speranza", di Adolfo Pérez Esquivel e Daisaku Ikeda, Esperia Edizioni, 2016)

Focus Immigrazione - Proposta di Pace e intervista su "Accoglienza e Integrazione"

Ringrazio la redazione della rivista "Il Nuovo Rinascimento" per avermi autorizzato a pubblicare i seguenti due articoli "Focus Immigrazione - Riflessioni sulla Proposta di Pace 2017" e "Focus Immigrazione - Accoglienza e Integrazione (intervista a Daniela Di Capua)", sicuramente di grande utilità sociale, e ringrazio coloro che vorranno leggerlo :)

La Proposta di Pace a cui viene fatto riferimento è disponibile alla pagina: "Proposta di Pace 2017 - La solidarietà globale dei giovani annuncia l'alba di un'era di speranza".

Fonte originale: "Il Nuovo Rinascimento" n. 607, 1 luglio 2017, sezione "Focus Immigrazione".

Focus Immigrazione:

RIFLESSIONI DALLA PROPOSTA DI PACE 2017

«Senza una soluzione al problema dei rifugiati, che rappresenta una crisi umanitaria di proporzioni mai viste, la pace mondiale e la stabilità rimarranno irraggiungibili»
Anche nella proposta di pace presentata il 26 gennaio 2017 (BS, 182, 4), come ogni anno, alle Nazioni Unite, Daisaku Ikeda ha parlato della questione dell'immigrazione, in particolare dei rifugiati.
Ha scritto: « In concomitanza con il Summit delle Nazioni Unite per i rifugiati e i migranti del settembre scorso, è stata lanciata una nuova campagna per rispondere alle apprensioni associate all'aumento degli spostamenti di persone a livello internazionale. È chiaro che ogni tentativo di risolvere tali questioni deve tener conto delle preoccupazioni legittime di chi vive nei paesi che ricevono i migranti e i rifugiati. Come evidenzia l'ONU in questa campagna, è essenziale individuare i mezzi per contrastare questa deriva xenofoba e riumanizzare il discorso sui migranti e i rifugiati, senza tralasciare tali preoccupazioni» (pag. 12).

Sottolineando anche l'importanza dell'educazione ai diritti umani: «Oltre al protrarsi dei conflitti armati e della guerra civile, un altro grave problema che minaccia la società globale è rappresentato dai frequenti attacchi terroristici e dalla crescita dell'estremismo violento. Sono veramente troppi i casi in cui giovani privi di qualsiasi speranza per il futuro e alla ricerca di un significato per la loro vita vengono attratti da frange estremistiche. [...] Credo che l'elemento fondamentale sia la promozione dell'educazione ai diritti umani» (pag. 37).

E anche: «La solidarietà è stata il punto focale del Summit umanitario mondiale che si è tenuto a Istanbul nel maggio scorso. Come sottolineato nella cerimonia di apertura, è essenziale mettersi al posto di chi è stato brutalmente sradicato dal conflitto e giorno dopo giorno si trova a dover affrontare scelte impossibili. Sotto la minaccia costante degli attacchi aerei voi scegliereste di rimanere nel luogo dove vivete oppure fuggireste dal pericolo per portare la vostra famiglia molto lontano in cerca di un rifugio? Consapevoli dei pericoli potenzialmente letali di una traversata via mare, vi attacchereste anche alla remotissima possibilità di una vita migliore e andreste in cerca di una barca, o rimarreste dove siete? Se i vostri figli si ammalassero durante la fuga, usereste i pochi soldi che avete per le medicine o per il cibo per l'intera famiglia? Dobbiamo ricordarci che queste persone, che vivono con estrema incertezza in circostanze disperate, sono esseri umani come noi, nati in un paese diverso e con storie diverse» (pag. 32).

In queste pagine trovate interviste ed esperienze per riflettere insieme su questo tema così complesso e importante che ci riguarda in prima persona e su cui il presidente Ikeda ci sta invitando ad agire.


Focus Immigrazione:

ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE

A colloquio con Daniela Di Capua, direttrice dello SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) e membro della SGI

Il flusso migratorio nel nostro paese è legato soprattutto alla speranza di trovare un lavoro?
Un flusso programmato per l’inserimento lavorativo non c’è più da diversi anni. I cittadini stranieri non comunitari , che vogliono venire in Italia per cercare lavoro non lo possono fare in maniera regolare. Quindi anche quella fascia cosiddetta del “migrante economico” non ha altro modo di venire se non tramite flussi irregolari, soprattutto attraverso gli sbarchi (dall’Africa, dalle coste della Grecia), o via terra passando per le frontiere del Nord est (ad esempio dal Friuli-Venezia Giulia). Molte persone arrivano in Italia per richiedere asilo.

Le persone che richiedono asilo in Italia sono tutelate?
Accogliere i richiedenti asilo non è una scelta, ma un obbligo di legge. Chi fa domanda di asilo (o di protezione internazionale che dir si voglia) è tutelato dalle leggi italiane, europee e internazionali.
Le due forme di protezione internazionale sono quella di Rifugiato e quella di Protezione sussidiaria. Se ne aggiunge una terza che è specificamente italiana: quella Umanitaria che si applica alle persone a cui è stata negata la protezione internazionale, ma per le quali il rientro nel paese di origine si considera pericoloso.

Cosa diresti alle persone che hanno paura o sono contrarie ad accogliere i migranti nel nostro paese?
L’informazione è fondamentale. Si può anche essere contrari alle politiche di accoglienza, ma almeno bisogna farlo sulla base di dati documentati, mentre le persone si accontentano di quello che sentono dire. È molto importante produrre e raccogliere fonti. I social network in questo senso hanno una responsabilità enorme, è vero che c’è più dibattito ma circola di tutto, e tutto viene preso come verità. Invece di litigare sul tema in base a pregiudizi o notizie sommarie, discutiamone dopo aver consultato le fonti ufficiali: i dati dell’Istat sull’integrazione, ad esempio, riportano quanti soldi portano gli immigrati, quante delle nostre pensioni sono finanziate dalle tasse pagate dagli stranieri…
Nelle scuole bisogna fare molto di più. È qui che si forma l’identità dei bambini. Le iniziative spesso riguardano il tema dei rifugiati, degli immigrati, ma forse si potrebbe risalire a monte, alla questione dei diritti e della loro fruibilità, e aiutare i giovani a sviluppare un forte senso civico: cosa vuol dire vivere in una comunità, e come interagire con le diversità. Bisogna lavorare per scardinare l’idea che la diversità sia un problema.

Molti dicono “rimpatriamoli nel paese d’origine”. È una strada percorribile?
Trovo che sia un pensiero molto pericoloso. Ma, a prescindere dai punti di vista personali, sul piano legale se una persona dichiara di voler presentare domanda di asilo, lo Stato Italiano ha il dovere di garantirne l’accoglienza per tutto il tempo in cui la persona attende l’audizione con la commissione per il diritto di asilo. È scritto nell’art. 10 della Costituzione, nella Convenzione di Ginevra che abbiamo sottoscritto e nelle direttive europee che chiedono a tutti gli stati membri di avere una normativa specifica sui richiedenti protezione internazionale. Se una persona ottiene lo status di rifugiato è libera di restare in Italia, di trovarsi un lavoro, una casa, e di accedere a una serie di diritti quasi come un cittadino italiano. Se invece la domanda è respinta e viene espulso, dovrebbe essere rimpatriato. Ma per il rimpatrio, il Paese d’origine deve riconoscere che quella persona è un proprio cittadino, se ciò non avviene la persona rimane in Italia irregolarmente, cioè senza un permesso di soggiorno, senza nessun diritto né controllo. È probabile che cadrà in meccanismi di carità o assistenza che non sono quelli dello Stato. Il passaggio successivo sarà il lavoro irregolare, probabilmente la marginalità sociale e successivamente la piccola criminalità. In questi casi quindi le conseguenze non gravano solo sulla persona, ma anche sulle comunità locali, senza che di fatto nessuna delle due parti ne sia realmente responsabile. Se non si è a conoscenza di tutti questi aspetti è facile avere una percezione negativa delle persone richiedenti asilo o rifugiate che siano.

Ci spieghi qualcosa sull’accoglienza?
Come dicevamo, l’accoglienza è un obbligo di legge nei confronti di coloro che richiedono protezione internazionale. Per tutto il tempo in cui attendono  l’audizione  con la commissione territoriale, lo stato italiano li deve accogliere. Solo negli ultimi tre anni lo Stato si è organizzato per dare accoglienza a tutti, prima non era in grado di farlo. Dopo la così detta “emergenza Nord Africa” del 2011 i posti di accoglienza sono aumentati; la Commissione Europea ha iniziato a fare dei controlli per verificare che ci fosse ottemperanza agli obblighi di legge e agli standard minimi europei. Più volte in passato l’Italia è incorsa in multe perché non aveva posti a sufficienza o quelli che c’erano non erano adeguati.

Come lavora lo SPRAR?
Lo SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) è un sistem
di accoglienza formato dagli enti locali (soprattutto Comuni) che volontariamente scelgono di attivare progetti per l’accoglienza e programmi di integrazione.
Accompagnare le persone all’integrazione comporta un vantaggio sia per la persona che per la comunità.
L’adesione volontaria da parte dei comuni che presentano domanda di ammissione allo Sprar è sicuramente un punto di forza, il Comune è colui che governa il fenomeno sul proprio territorio, senza subirlo: crea dei posti di lavoro per gli operatori dell’accoglienza, affitta strutture, paga i servizi, ecc. Se si creano dei servizi ne beneficiano tutti i cittadini, ad esempio: se viene attivato un autobus per portare a scuola i bambini, ne possono usufruire anche i bambini italiani; se si attiva uno sportello di orientamento al lavoro, tutti ne possono beneficiare. Inoltre lo SPRAR organizza l’accoglienza in appartamenti, e questo rende più facile il rapporto con la comunità locale evitando quelle situazioni di alberghi in periferia pieni di migranti di cui non si sa nulla e che fanno paura, proprio per la distanza non solo fisica che inevitabilmente si viene a creare.
 
Quindi l’integrazione con la comunità locale è un elemento centrale.
Nelle linee guida dello SPRAR a cui i Comuni devono attenersi è anche previsto che vengano destinati dei fondi ad attività di sensibilizzazione e informazione della comunità locale per favorire l’integrazione. Degli operatori vanno a prendere le persone appena arrivate, per farle conoscere ai vicini, ai commercianti, per facilitare la relazione tra persone anziché tra gruppi. Si lavora per facilitare l’incontro reale tra le persone sganciandosi dall’idea astratta del “fenomeno” immigrati. Il che non garantisce l’amicizia tra le persone, ma sicuramente un tipo di valutazione e percezione che va al di là dei pregiudizi, e che dovrebbe basarsi sul rispetto reciproco.

Quale pensi sia la strada da percorrere verso una gestione più dignitosa per tutti?
Penso che dovremmo lavorare di più sull’educazione ai diritti, soprattutto con i bambini, con i giovani, perché se un  ragazzo/una  ragazza  cresce con un’idea chiara di cosa siano i diritti cosa comportano, allora è più naturale
che da adulto sviluppi una sensibilità verso questi temi. Mentre acquisirli da adulti è molto più difficile, e allora accade di pensare che i diritti siano per quasi tutti, o possano essere messi in discussione a seconda delle esigenze del momento. Va anche fatta una riflessione e un lavoro sui paesi di provenienza: spesso si fanno considerazioni senza la consapevolezza dei danni storici che noi stessi abbiamo provocato in questi paesi. Non si tratta di favorire solo uno sviluppo economico, ma piuttosto democratico. Ci vuole molto tempo. Bisogna portare avanti tutto insieme.
Altrettanto importante è far conoscere le storie di queste persone, non in termini pietistici ma per comprendere bene le vere ragioni per cui sono fuggite dai loro paesi, affrontando viaggi che spesso durano anni. Queste persone non fuggono solo dai conflitti. Le persecuzioni previste nel diritto di asilo hanno a che fare in generale con l’impossibilità della persona di esercitare i propri diritti. Se le persone continuano ad arrivare da noi affrontando situazioni atroci – durante il viaggio vengono violentate, attraversano i deserti, molti di loro muoiono in mare – vuol dire che non hanno altra possibilità di scelta!

 

Alla ricerca della scienza...

Il mio precedente articolo "Alla ricerca della verità... oltre la politica, oltre la religione" si concludeva con alcune domande, tra cui: «Non assumiamo come vero ciò che ci fa comodo ritenere tale? Ciascuno di noi non “possiede”, consciamente o inconsciamente, alcune “verità ultime indimostrabili” che, similmente agli assiomi matematici, ci aiutano a comprendere il mondo e a prendere delle decisioni?».

Proseguendo su questa linea di ragionamento, sarebbe interessante notare come le mie riflessioni filosofiche - sicuramente opinabili - si declinino poi nella realtà scientifica medica, nella quale, evidentemente, assumere come veri o come falsi certe affermazioni e i risultati di talune ricerche può pesare significativamente sulla vita (e sulla morte) di un numero incalcolabile di persone.

Ho già precedentemente espresso e argomentato le ragioni per cui la scienza non possiede alcuna verità... ma da qui a mettere in discussione l'intero impianto scientifico della nostra società contemporanea ce ne corre. Ogni persona di buon senso, che conosce le basi del metodo scientifico introdotto da Galileo Galilei, potrebbe obiettare che, senza il prezioso contributo delle donne e degli uomini che dedicano la propria vita alla scienza, daremmo credito a ogni superstizione, inganno o fantasia, cancellando secoli di progressi e di miglioramento. In linea di principio, in effetti, è così, ma l'operato umano spesso è condizionato da interessi, bisogni e contesti ambientali che rendono molto difficile l'applicazione di certi principi... nel caso specifico, dei principi alla base della ricerca scientifica, che, senza usare mezzi termini, è in piena crisi e sta producendo ricerche sovente basate sull'aria fritta.

Prima che qualcuno mi accusi di arroganza, lascio che siano le stesse fonti scientifiche a descrivere in che direzione sta andando la scienza attuale.

Nature, una delle più prestigiose riviste scientifiche al mondo, ha pubblicato nel 2016 un articolo nel quale si è dimostrato come più del 70% delle ricerche scientifiche prese in esame ha fallito i test di riproducibilità. Più precisamente, c'è scritto che: «More than 70% of researchers have tried and failed to reproduce another scientist's experiments, and more than half have failed to reproduce their own experiments. Those are some of the telling figures that emerged from Nature's survey of 1,576 researchers who took a brief online questionnaire on reproducibility in research.»
Fonte: http://www.nature.com/news/1-500-scientists-lift-the-lid-on-reproducibility-1.19970

Cambiamenti climatici: per salvarci, ho bisogno anche di Te

Alla pappatoia

Alla pappatoia
tutto c'è concesso,
tutto è speciale...

goder d'ogni momento
è il viver normale:

questo è ottimo,
quest'altro eccellente,
il gusto comanda
nel marketing imponente.

«Scegli bene il nutrimento
per salvarti dal patimento,
mangia e brinda per viver bene
con Amor per chi a Te tiene»,

disse una voce,
ma nessuno la ascoltò,
nessuna voglia fu frenata
e d'ogni bene abusò:

un pianeta distrutto
per voglie dissennate,
un clima ormai ostile
per anime affamate.

Carne, pesce e latte
ci stanno uccidendo,
non ci sono più risorse
e Terra sta morendo.

Vivere vegan,
con saggezza e compassione,
è l'inizio del cambiamento
per fermar la distruzione.

Grazie.

(Francesco Galgani, 21 ottobre 2017)

Per approfondimenti:
"Cowspiracy: per realizzare i tuoi desideri, i tuoi sogni... pensa prima di aprire la bocca!"
https://www.informatica-libera.net/content/cowspiracy-realizzare-i-tuoi-desideri-i-tuoi-sogni-pensa-prima-di-aprire-la-bocca

Cambiamenti climatici: cibo e clima son causa ed effetto

Sesta estinzione di massa

Cielo sterile,
di pioggia svuotato,
severo e inflessibile,
con noi adirato,

odo il tuo giudizio
sulla nostra stupidità,
la condanna senza appello
della nostra avidità,

che ogni giorno distrugge,
oggi più di ieri,
preziosi tesori
per folli desideri.

Fingiamo di nulla
per auto-annientarci,
continuiamo così
se vogliamo suicidarci:

deserto è l'animo
che futuro non pensa,
deserto è il cielo
e la sua ricompensa...

Cibo e clima
son causa ed effetto, (*)
se scegli vegan
tu sia benedetto!

Grazie!

(Francesco Galgani, 23 ottobre 2017)

(*) Per approfondimenti:
"Cowspiracy: per realizzare i tuoi desideri, i tuoi sogni... pensa prima di aprire la bocca!"
https://www.informatica-libera.net/content/cowspiracy-realizzare-i-tuoi-desideri-i-tuoi-sogni-pensa-prima-di-aprire-la-bocca

Google ci ruba il DNA e ne vuole il monopolio. Le altre corporations anche.

Siamo in piena corsa all'oro genetico - il nostro DNA - che è uscito dai laboratori ed entrato nelle stanze della finanza, diventando un patrimonio conteso dalle principali lobby multinazionali (corporations) che si sono lanciate a capofitto nel business. Comincio con una poesia, poi proseguo con alcune informazioni e infine riporto un documentario di Report.

Sedotti

Tutto può,
tutto sa,
persino il tuo DNA!

Sua proprietà
sempre tu sarai,
servilmente sua creatura
sempre l'adorerai.

Solo una cosa non sa fare,
perché dio Google
mai potrà amare.

(Francesco Galgani, 6 novembre 2017)

Il nostro DNA è patrimonio che vale molti... molti... molti soldi, e con esso potrebbero volatilizzarsi anche molti diritti umani, come già sta accendo negli Stati Uniti, dove in base alla legge 13-13, attualmente in fase di discussione, le persone potranno essere costrette a sottoporsi a test genetici ed essere gravemente discriminate in base ai risultati. Già allo stato attuale, almeno negli Stati Uniti, è sufficiente che i risultati di un test genetico indichino una presunta predisposizione a certe malattie per ritrovarsi dall’oggi al domani senza lavoro. Non è escluso che uno scenario simile possa concretizzarsi presto anche in Europa.

I grandi gruppi finanziari e i colossi dell’informatica, come Google e non solo, si stanno lanciando a capofitto nella raccolta dell’oro genetico, ovvero in un enorme censimento del DNA sulla più ampia popolazione possibile. Google sta allestendo in gran segreto la più grande banca genetica del mondo, con l’evidente intento di conquistarsi un monopolio anche in questo campo. Google, senza il consenso dei diretti interessati, e infrangendo molte leggi, si è già impossessato di tutti i dati sanitari e genetici dei cittadini della Gran Bretagna. Come se non bastasse, anche in Italia c’è chi fa compravendita dei dati genetici, per il momento in maniera illegale (sono già stati trafugati i dati genetici di 13000 cittadini italiani particolarmente longevi della provincia dell'Ogliastra, in Sardegna), che per vie traverse sono finiti pure quelli nelle mani di Google.

Possedere un ampio database genetico non fa soltanto aumentare le proprie quotazioni in borsa. Si tratta di acquisire un potere immenso. Per chi ne vuol sapere di più, invito alla visione del seguente documentario di Report del 30 ottobre 2017 (tratto da questo link), ma attenzione: quando si parla di scienza e di ricerche, non tutto è ciò che sembra, anzi. I miei lettori più attenti ricorderanno il mio articolo “Alla ricerca della scienza”, a cui rimando per avere un quadro più completo della gravità della situazione.

DOWNLOAD MP4

Ringrazio chi vorrà approfondire,
Francesco Galgani,
11 novembre 2017

I Dieci Comandamenti secondo Dio Google (con video)

«[...] Ho lo stesso rispetto per la libera condivisione della conoscenza e per interazioni umane libere come ce l’ho per la forza di gravità: tutto ciò è “secondo Natura”. Ma, ahinoi, non è questa la direzione presa dalla Cultura e dall’attuale sviluppo tecnologico, che uccide la libertà, l’ambiente e le persone nel momento stesso in cui si offre come presunto veicolo di libertà, di comunicazione, di intrattenimento. Non so quanti dei miei lettori hanno compreso pienamente quest’ultima mia frase, che nelle mie intenzioni non è un’iperbole, ma solo un’onesta constatazione, frutto di anni di studi di ciò che si cela “oltre le apparenze”. Ancora una volta, rimando a ciò che già ho scritto [...]»
(citazione tratta da: "La delusione di una tecnologia che dignità ci porta via... ")

Sullo stesso argomento, segnalo:


I Dieci Comandamenti secondo Dio Google (Godgle), in un mondo voluto, creato e plasmato da Google:

Dio Google (Godle)
  1. Google è tuo signore, tuo padrone e tuo padre, non avrai altro Dio al di fuori di Google.

  2. Google è Google e può fare ciò che vuole, a te non deve interessare.

  3. Google sempre ti ascolta e sempre ti vede: non nominarlo mai invano e non fare cose che a Google non piacciono.

  4. Ogni tuo pensiero, parola e azione appartengono a Google, ma la responsabilità di ciò che pensi, dici e fai è solo tua e su di essa sarai giudicato.

  5. Non userai mai altro software diverso da quello che Google ti darà. Il software libero è una blasfemia al tuo Dio.

  6. Google è l'Alfa e l'Omega, Google dà la vita e Google dà la morte. Il tuo DNA appartiene a Google, che ti ha fatto a sua immagine e somiglianza: ama Google e sarai amato, vai contro la volontà di Google e sarai trucidato.

  7. Google dà lavoro e Google lo toglie. La ricchezza appartiene solo a Google e solo Google la spartisce. Google sa di cosa hai bisogno e te lo darà. Non rubare e non chiedere denaro, perché Google sa e provvede.

  8. Google è la Conoscenza, Google è l'Intelligenza, Google decide cosa è vero e cosa è falso. Sii umile: non sfidare e non contraddire mai Google.

  9. Non desiderare ciò che appartiene a Google.

  10. Non desiderare nulla di diverso dal mondo che Google ha creato per te: prega per la sua misericordia e per il suo amore.

(Ho creato questo decalogo ispirato dalla constatazione dell'avidità, dell'arroganza e del dispotismo senza limiti e senza vergogne di Google e delle altre corporations, a cui le persone si prestano volentieri perché ammaliate e sedotte dallo schiavismo del terzo millennio, di cui spesso neanche si rendono conto. Considerazioni analoghe valgono per Facebook, Apple, Microsoft, Amazon, Ebay e chi più ne ha più ne metta... intendo dire che il problema non è soltanto Google. La genetica insieme all'intelligenza artificiale e alle nanotecnologie saranno alcuni tra i campi dove nel prossimo futuro le corporations sedurranno il mondo, conquistando una potenza e una ricchezza senza limiti, con danni drammatici per tutta l'umanità. Per approfondimenti rimando ai link riportati in alto in questa pagina, in modo che ciascuno possa documentarsi e farsi un'opinione di ciò di cui sto parlando.
Francesco Galgani, 14 novembre 2017)


Pronto, risponde Pizzeria Google... (video)

DOWNLOAD MP4

Prima, durante e dopo la campagna elettorale...

Apputtanamenti

In campagna elettorale
ogni bugia vale,
infido e surreale
è quel che appare.

Persuasiva è la tv,
la sua merda piace,
nelle case sempre accesa
al Potere ci soggiace.

L'agenda del politico
è fitta d'apputtanamenti,
quella del giornalista
di continui stravolgimenti

per nascondere e imbrogliare,
e di falsità celare,
il mondo che viviamo,
per chi o cosa votiamo.

Se fosse vero il mondo
dai media disegnato,
di falsa religione
sempre infiocchettato,

direi ai suoi falsi cristi,
per il bene della gente,
di distrugger tutto,
perché non vale niente.

Ma ben altra è la vita,
assai più bello il mondo,
basta spegnere la tv
e Amare nel profondo.

(Francesco Galgani, 3 gennaio 2018)
www.galgani.it

Tutti al voto

Tutti al voto

Innalziamo le nostre anime,
creiamo fiducia,
diamo fiducia!

Non più litigi,
solo cuore aperto.

Non più rabbia,
solo ascolto.

Non più potere,
solo Amore.

Quando saremo così,
pienamente integri e umani,
allora potremo votare
per cambiare noi stessi.

(Francesco Galgani, 1 marzo 2018 - www.galgani.it)

Per chi votare?

In tempo di campagna elettorale, il virus del potere si diffonde, annebbiando e instupidendo le menti. Dopo le elezioni, invece... pure...

Le ragioni del voto possono essere tante, a cominciare dal fatto che le persone tendono a votare ciò che più le rappresenta, nel senso di ciò che vorrebbero essere, di ciò che vorrebbero diventare. Sarà un caso che le persone più votate, più lodate, più applaudite e messe nei centri di potere (compresi i nostri parlamento e governo, solo per fare un esempio) siano quelle più psicopatiche, nel senso proprio del termine, cioè di malati di mente, incapaci di empatia, incapaci di non mentire, incapaci di andare oltre i bassifondi del proprio ego? Questa, sia ben chiaro, non è una mia opinione personale, bensì una constatazione di ciò a cui sono giunte le ricerche nell'ambito della  corporate psychopathy (psicopatia aziendale).

In Europa gli studi sulla corporate psychopathy sono meno sviluppati rispetto all'America, ma mostrano tendenze simili. Una ricerca di Belinda Board e Katarina Fritzon, dell'Università del Surrey, ha comparato un gruppo di 39 manager di successo con criminali e pazienti psichiatrici gravi. La loro classificazione finale ha diviso la popolazione esaminata in «psicopatici di successo» e «psicopatici senza successo». In sintesi, la personalità del manager brillante ha molti elementi in comune con quella dello psicopatico.

In sintesi, queste sono le chiavi del successo per ottenere potere (e la legittimazione popolare tramite il voto):

  • mancanza di scrupoli,
  • mancanza di responsabilità,
  • mancanza di sensi di colpa,
  • mancanza di empatia,
  • tendenza alla menzogna e alla manipolazione,
  • cinismo,
  • perversione morale permanente,
  • ecc.

Per chi vuole approfondire, rimando all'articolo: «Gli affari andranno a gonfie vele se il top manager è psicopatico»

Potere, menzogna e ignoranza spesso vanno insieme, con la naturale conseguenza che il voto diventa solo uno strumento per legittimare la plutocrazia già esistente, cioè il potere di una finanza gravemente malata che mette al primo posto l'estremo profitto di pochissimi a danno della collettività. La psicopatia ha occupato i vertici della società. Con maggiore o minor ritardo, il mondo sta seguendo questa tendenza. Se ai vertici delle singole imprese industriali e finanziarie c'è inattesa percentuale di psicopatici, cosa succede al vertice di tutta la società? Nei posti guida si è seduta una immoralità senza precedenti.

Per fare il punto della situazione, suggerisco una visione di un video di Padre Alex Zanotelli, che fa un'efficace sintesi al riguardo.

Dopo tutte queste premesse, la domanda che ne segue è: «Per chi voto?»

Penso che un'efficace risposta si trovi nel video «CHI VOTARE?! Elezioni 4 marzo» di Mauro Scardovelli. A proposito, questo è il link alla puntata 120 di Radio Aleph citata nel video. Penso che le considerazioni espresse da Mauro valgono sia per queste elezioni 2018, sia per tutte le prossime che verranno.

Infine, vorrei fare una riflessione su quel mostruoso "Pareggio di bilancio" approvato dal nostro Parlamento nel 2012 e inserito nella nostra Costituzione, che di fatto ha costituito un colpo di stato, avvenuto sotto ricatto della BCE. Il pareggio di bilancio in Costituzione significa una precisa scelta, ovvero che noi ci leghiamo mani e piedi, nel senso che il Governo Italiano non può più decidere sulle cose essenziali, che vengono decise da altre parti... le quali non sono istituzioni democratiche, ma sono istituzioni al servizio della plutocrazia di oggi, cioè delle grandi multinazionali e dei grandi potentati finanziari. Per dirla in termini ancora più chiari, in questi dieci anni di crisi i poveri sono triplicati e questo perché il lavoro e la vita stesse delle persone sono stati sacrificati al rigore di bilancio.

Alcuni dati sulla situazione del nostro Paese sono più che indicativi. In questi anni si sono prodotti (fonte):

  • un forte aumento della povertà assoluta (1.619.000 famiglie pari a 4.742.000 persone) e della povertà relativa (2.734.000 famiglie, pari a 8.465.000 persone) (dati Istat 2016);
  • una decisa compressione del diritto alla salute, con 12 milioni di persone che hanno dovuto rinunciare alle cure e 13 milioni di persone che hanno avuto forti difficoltà a potersi pagare le spese sanitarie (7° Rapporto Censis 2017);
  • un costante aumento della disoccupazione, in particolare giovanile (37 per cento, dati Eurostat-maggio 2017);
  • un aumento dell’abbandono scolastico precoce (15 per cento, dati Commissione Europea 2016)

Qualcuno si ricorda, durante il Governo Monti, chi votò questa aberrazione della democrazia, questa rinuncia dell'Italia alla sua sovranità e questo obbligo di portare l'intera nazione verso la più cupa povertà, per non dire miseria? C'è poco da ricordarsi, perché venne approvato dalla maggioranza di allora PD+PDL+UDC, senza voti contrari. A quel tempo vennero approvati anche altri trattati, sempre di natura economica, equivalenti ad una auto-impiccagione.

Stando così le cose, il nostro attuale Governo Gentiloni ha fatto di tutto per rassicurare l'Europa che dopo le prossime elezioni l'Italia continuerà ad avere un "governo stabile" (presumo che, in questo contesto, per "governo stabile" si intenda un governo in cui non si discuta più di nulla, ma ci si limiti ad "appecoronarsi" alle decisioni dei potentati finanziari). In questo modo il record di poveri non ce lo toglierà più nessuno. Più o meno l'atteggiamento di tutti gli ultimi governi mi sembra quello di considerare gli "elettori" come un qualcosa di troppo, come un fastidio di cui farebbero volentieri a meno.

La nostra democrazia è veramente schiacciata sotto un peso terribile.

Mi auguro che ciascuno di noi possa arrivare al voto con consapevolezza e attente riflessioni, senza dar minimamente credito alle supercazzole propinate dalla tv e da tutto il sistema mass-mediatico,

Francesco Galgani,
2 marzo 2018

Schiavismo del terzo millennio

Schiavismo del terzo millennio

Falsi per contratto,
snaturati per lavorare,

schiavi senza volto
fustigati per appagare

le voglie dei clienti
pure loro ubbidienti

a un dio senza amore,
senza umana dignità,
né un barlume interiore.

(Francesco Galgani, 21 marzo 2018, www.galgani.it)

«[...] E sono note le regole di disciplina interna: i commessi non possono mai dire no a un cliente, quando arriva in negozio un nuovo dipendente gli altri lo accolgono con gioiosi canti e balli, e alla fine di ogni giornata i lavoratori migliori vengono premiati con un caloroso applauso. Oppure pensiamo a chi lavora in un fast food. Nel corso dell’ultimo Superbowl uno spot ha mostrato una nuova campagna di McDonald’s: Pay with lovin’. Alcuni clienti estratti a sorte ottengono la possibilità di «pagare con amore», anziché con i soldi. A comunicarglielo sono gli stessi cassieri, che a loro volta devono abbracciare i clienti, dargli il cinque, ballare con loro, cantare una canzoncina, tutto all’insegna dello slogan Give lovin’, get lovin’. Dai amore, ricevi amore. Per una paga oraria di 8,25 dollari.

McDonald’s era stata preceduta da Pret a Manger, catena diffusa soprattutto nel Regno Unito. Nel 2013 era stato pubblicato (e poi rimosso dal sito) un documento interno con l’elenco dei diciassette Pret Behaviours, i comportamenti che avrebbero dovuto tenere tutti i dipendenti: «non essere mai di cattivo umore», non avere «idee troppo complicate», non far pensare che «si è lì solo per i soldi», «creare un senso di divertimento», essere «genuinamente amichevole»; il perfetto lavoratore Pret «non molla mai», «è di spirito», «si tira fuori dai problemi e aiuta gli altri». Iscriversi a un sindacato per esempio era preso come un segno di infelicità, non apprezzato dalla direzione e dai colleghi e avrebbe potuto portare al licenziamento (era il caso di un lavoratore di origini ceche raccontato due anni fa dalla «London Review of Books»). [...]»

tratto da: http://lettura.corriere.it/debates/cosi-ti-emoziono-le-email-di-lavoro/

Facebook: scandalo elezioni americane spiegato bene e uno sguardo d'insieme

Prima di entrare nel tema dello scandalo delle elezioni americane del 2016, in cui Facebook è stato usato per far vincere Donald Trump, vorrei iniziare con una poesia ispiratami da questa vicenda, il cui significato, tutt'altro che scontato, sarà più chiaro nel proseguo di questo articolo.

Da Facebook a Sheepbook

Nell'intelligente tirannia
travestita da democrazia,

Facebook comanda
e il popolo ubbidisce,
fiero e contento
di chi lo tradisce:

come le pecore
seguono il pastore,

come i fidi compagni
seguono il padrone,

ignari del suo inganno,
del suo vero intento,
che dopo tante coccole
porta dritto al macello.

(Francesco Galgani, 21 marzo 2018, www.galgani.it)

Lo scandalo di Facebook, relativo alle elezioni americane del 2016, è solo la punta dell'iceberg di un insieme di problematiche sociali relative ai social network e, più in generale, a tutte le comunicazioni umane che sono mediate dalla tecnologia. Limitarsi a guardare questo scandalo, senza inserirlo nel contesto più ampio di ciò che è Facebook, significa avere una visione molto limitata e distorta delle cose, che è lo stesso tipo di visione ipocrita favorita dai mass media. Vale inoltre la pena di sottolineare che Facebook non è e non è mai stato uno strumento di democrazia, ma casomai è uno strumento di controllo e di manipolazione delle masse, oltreché di sgretolamento del pensiero riflessivo che ci rende umani. Ci toglie inoltre quel sano nutrimento affettivo di cui abbiamo bisogno per vivere. Su questo ho già scritto molto, chi lo desidera può trovare molti approfondimenti nel mio blog, anche argomentati con riferimenti scientifici, in particolare nelle mie tesi di laurea ("Solitudine e Contesti Virtuali" e "L'era della persuasione tecnologica") e nell'ebook che ho scritto insieme al mio amico Giulio Ripa ("L'era della simulazione ovvero l'oscuro desiderio di essere sempre connessi").

Noi siamo continuamente maltrattati. Questo scandalo è venuto fuori soltanto perché ci sono interessi politici di parte, mentre di tutto il resto, a cominciare dai gravi danni relazionali e psicologici che la tecnologia, social e smartphone in primis, sta facendo ai più giovani, non gliene frega niente a nessuno.

Ci sarebbe anche un discorso più ampio da fare relativo alle dipendenze: tutti sanno che il fumo è mortale, eppure ci sono persone che continuano a fumare (o cercano altri mezzi per perpetuare la loro dipendenza). Lo stesso discorso vale per Facebook e per gli smartphone, che sono progettati fin nei più minimi dettagli per creare dipendenza.

Addirittura ci sono coloro che scrivono in Facebook perché si sentono liberi, ma è la stessa libertà che hanno le pecore e gli altri animali di allevamento quando si fidano del loro allevatore, delle sue coccole, ignorando che quell'allevatore in realtà è un assassino travestito da benefattore (in quanto dà loro cibo, riparo e affetto) perché porterà tutti loro al macello. In questo esempio, l'allevatore e il carnefice sono sia Facebook sia tutti coloro che ne fanno uso per manipolare la vita altrui. Sono molto preoccupato di ciò che sta accadendo e della società che stiamo costruendo.

Tutto il problema potrebbe anche essere ridotto in questi termini: da una parte c'è chi ha bisogno di dati per esercitare potere, dall'altra c'è chi fornisce gratuitamente questi dati su se stesso, ovvero lavora gratuitamente per fornirli, senza nemmeno rendersi conto che sta lavorando per qualcun altro. Chi usa Facebook, infatti, sta lavorando gratuitamente per il portafoglio di Zuckerberg e di tutti i suoi azionisti, e di tutti coloro che direttamente o indirettamente lo finanziano e che ne traggono profitto. Chi usa Facebook sta lavorando gratuitamente per farsi controllare.

Comunque, per chi desidera approfondire seriamente lo scandalo di Facebook relativo alle elezioni americane del 2016, riporto l'articolo seguente che è molto dettagliato nello spiegare che cosa è successo e fino a che punto è già arrivata la capacità di controllo della vita di ogni utente di Facebook (nell'articolo si parla di una conoscenza dei singoli utenti di Facebook maggiore di quella che di loro hanno i genitori o il partner):

Fonte: https://www.ilpost.it/2018/03/19/facebook-cambridge-analytica

Il caso Cambridge Analytica, spiegato bene
Perché Facebook è di nuovo oggetto di accuse e critiche su come gestisce i nostri dati, e cosa c'entrano Donald Trump e la Russia
di Emanuele Menietti

Facebook = Stato d'animo controllato (documentario sui Big Data)

Siamo spiati e manipolati dalla Rete, siamo merce di scambio per campagne elettorali o bersagli se cerchiamo di scoprire i segreti di chi la usa per gli affari più sporchi, dallo scandalo di Cambridge Analytica agli omicidi mirati dei giornalisti che indagano sui paradisi fiscali. I social network ci stanno rubando la vita?

Il documentario seguente, che inquadra lo scandalo di Facebook nel contesto più ampio e pericoloso dei Big Data, è presentato da Andrea Purgatori  ed è stato trasmesso su La7 mercoledì 28 marzo 2018,
fonte: http://www.la7.it/atlantide/rivedila7/atlantide-con-andrea-purgatori-data-killer-28-03-2018-237788

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«Abbiamo la responsabilità di proteggere i tuoi dati, e se non ci riusciamo, non meritiamo di servirti.»
(Mark Zuckerberg, marzo 2018, fonte)

E' molto interessante questo uso delle parole: "non meritiamo di servirti", come se fosse Facebook a servire gli utenti e non il contrario, come in realtà avviene. Sono infatti gli utenti a "prostituirsi" a Facebook, che sa tutto di tutti, mentre quasi nessuno sa anche una minima cosa su Facebook.

A tal proposito, si veda il mio precedente articolo:
Facebook: scandalo elezioni americane spiegato bene e uno sguardo d'insieme

Con l'equazione "Facebook = Stato d'animo controllato", mi riferisco sia al controllo della vita privata, dei pensieri e delle emozioni di ogni persona inteso come loro registrazione meticolosa (più maniacale di quella che attuerebbe la peggiore personalità ossessivo-compulsiva di questo mondo...), sia come capacità di indurre pensieri, emozioni e comportamenti (nel senso più malevolo che ciò comporta).

Riporto qui di seguito un articolo di Antonio Dini, del Sole 24 Ore del 28 marzo 2018, che dà un'idea abbastanza precisa, seppur parziale, di cosa stanno facendo Facebook e Google... a proposito dei dati raccolti su ogni singola persona.

Fonte: http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2018-03-28/dentro-mio-profilo-facebook-tutto-quel-che-zuckerberg-conosce-me--170457.shtml

Ho chiuso Facebook: ecco cosa Zuckerberg continua a sapere di me

di Antonio Dini 29 marzo 2018

A dieci anni (quasi) esatti da quando ho aperto il mio profilo su Facebook, e nel pieno dello scandalo Cambridge Analytica che sta icrinando la figura di Mark Zuckerberg e facendo tentennare il titolo della sua azienda in Borsa, ho deciso di mettere in sonno il mio account. Ma prima di sospenderlo a tempo indeterminato, ho scaricato tutti i dati di cui il social network è in possesso. È stato come aprire il vaso di Pandora.

Sull'orlo della tomba di Internet: tassazione sui link e censura preventiva

Fonte (Byoblu, 21 giugno 2018, licenza Creative Commons BY-NC-ND 2.5 IT):
https://www.byoblu.com/2018/06/21/sullorlo-della-tomba-di-internet-controrassegna-blu-18/

Sotto il video c'è la trascrizione

DOWNLOAD MP4

FIRMA ANCHE TU PER CHIEDERE AI PARLAMENTARI EUROPEI DI NON RATIFICARE LA DIRETTIVA SUL COPYRIGHT CHE DISTRUGGERÀ LA RETE: https://www.byoblu.com/firma-per-evitare-la-distruzione-di-internet/

SCARICA QUESTA CONTRORASSEGNA E RICARICALA SUI TUOI SOCIAL OPPURE INVIALA VIA WHATSAPP A TUTTI I TUOI AMICI. PUOI SCEGLIERE TRA LA VERSIONE HD O QUELLE IN BASSA RISOLUZIONE, ADATTE AL TUO SMARTPHONE: https://www.byoblu.com/preleva-e-diffondi-la-controrassegna-blu/

Mancano 13 giorni alla distruzione della rete per come la conosciamo. Firma adesso …o mai più!

Sta succedendo qualcosa, qualcosa che forse non tutti sanno, e non lo sanno perché quelli che dovrebbero informarli sono interessati a mantenere un basso profilo. Qualcosa riguarda internet e le nostre libertà. Siamo ormai abituati agli attacchi alla rete che arrivano dal nostro Parlamento, il Parlamento italiano, ma questo viene da molto, molto più in alto. Per la precisione, dal Parlamento europeo.

Youtube e Facebook = Censura legale e inappellabile

Io sono tra quei 25000 cittadini che a luglio 2018 hanno protestato contro la legge bavaglio sul web, che fu bocciata dal Parlamento Europeo e che poi, pochi giorni fa, è stata ripresentata e stavolta approvata.

Nel video seguente, il blogger Claudio Messora, con una prospettiva ampia e argomentata, fa il punto della situazione del perché la legge bavaglio sul web, approvata dal Parlamento Europeo il 12 settembre 2018, di fatto va ad istituire una censura legale e inappellabile dell'informazione libera su Internet.

Molto presto si creerà “uno scenario da Grande Fratello di Orwell” perché “i tuoi contenuti sui social potrebbero essere pubblici solo se superano il vaglio dei super censori”. Comunque, i miei lettori sanno che già anni fa avevo denunciato che Facebook e Google si comportano come censori antidemocratici: da adesso in poi, tale danno all'intera società è legittimato come un diritto... sì, il diritto di censurare ogni voce contraria al sistema criminale neoliberista in cui siamo inseriti.

La propaganda di idee e notizie false, funzionali al perseguimento di interessi privati o di lobby economico finanziarie, è un grave attentato al diritto-libertà di retta informazione, un crimine (solitamente e quotidianamente perseguito da tv e giornali, pur con qualche eccezione) che invalida le fondamenta della democrazia costituzionale... ed è esattamente il tipo di crimine che il Parlamento Europeo ha deciso di proteggere e istituzionalizzare... incentivando (se non addirittura obbligando) la censura preventiva di tutti i contenuti "scomodi", ovvero al di fuori del mainstream. Ne segue che il Parlamento Europeo attuale è espressione dei grandi potentati, e non dei cittadini. Il prossimo anno ci saranno le elezioni europee (23-26 maggio 2019): magari ricordiamoci questi fatti. Grazie.

Sito di riferimento di ByoBlu (i contenuti sono con licenza Creative Commons): https://www.byoblu.com/

Fonte del video seguente: https://www.youtube.com/watch?v=qXEwTTMYYQ0

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Restiamo uniti nella democrazia contro le oligarchie (di Giulio Ripa)

Autore: Giulio Ripa
Fonte dell'articolo seguente: https://archiviodigiulioripa.sytes.net/#/home/oligarchia
Licenza: Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale

RESTIAMO UNITI NELLA DEMOCRAZIA CONTRO LE OLIGARCHIE

L'oligarchia (dal greco oligoi=pochi e archè=potere, comando; cioè "potere di pochi") è un sistema di governo in cui il potere è detenuto da un gruppo ristretto di persone tendenzialmente chiuso, organizzato, omogeneo, coeso, che lo esercita nel proprio interesse particolare.

Si può parlare ad esempio di oligarchie economiche, finanziarie, burocratiche, militari, ecc.

Nel sistema economico capitalistico si accumulano risorse economiche presso centri di potere oligarchici, che esercitano un ruolo assai importante nell'influenzare la gestione della cosa pubblica.

Spesso queste oligarchie esplicano un effetto asfittico nei confronti del potenziale imprenditoriale degli artigiani e della piccola e media impresa.

I membri della classe politica nascondono il fatto che vi sia una oligarchia al potere, una minoranza organizzata che inevitabilmente si concentra nelle mani di un gruppo ristretto di persone, fondato sempre sulla dicotomia pochi-molti: pochi esercitano il potere, molti lo subiscono.

Il punto di forza delle oligarchie è nell'atomizzazione della massa, confusa, dispersa e incapace di organizzarsi.

"Dīvĭdĕ et ĭmpĕrā (letteralmente «dividi e comanda») è una locuzione latina secondo cui il migliore espediente di una tirannide o di un'autorità qualsiasi per controllare e governare un popolo è dividerlo, provocando rivalità e fomentando discordie.

Prima di parlare di IMMIGRAZIONE, ascoltiamo cosa stiamo facendo all'Africa

Nel video seguente (tratto da ByoBlu, licenza Creative Commons) parla Mohamed Konarè, leader del movimento panafricanista.

Ascoltiamolo.

Prima di parlare di immigrazione, di politiche migratorie, di razzismo, di lavoro, o di una qualsiasi questione legata all'immigrazione, per favore ascoltiamolo.

Grazie.

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Segnalazioni di contro-informazione

A volte sento il dovere morale di usare il mio blog per scrivere articoli di vera informazione, che vadano a scavare in tutto ciò che il mainstream cerca in tutti i modi di occultare o di pervertire, propinando il falso come fosse la più santa delle verità. Ma non ce la faccio, non mi posso occupare di tutto. Ho già scritto molti articoli-denuncia e inni al cambiamento. Stavolta mi limito soltanto a segnalare alcune questioni già accuratamente approfondite da altri, i miei lettori più curiosi potranno approfondire:

  • Come le idee di Charles Darwin siano state usate a giustificazione e fondamento ideologico dell'attuale neoliberismo criminale, giustificando anche le forme di nazismo tedesco (quello conosciuto) e britannico/americano (meno noto). Nel video viene spiegato perché il darwinismo prima, e il neo-darwinismo poi, non sia in realtà così scientifico e "certo" come ci è stato insegnato, anzi. Link al video: "Cose che non vi raccontano di Charles Darwin". A proposito del concetto di scientificità, ricordo ancora una volta il mio articolo: "Alla ricerca della scienza...".
  • L'attuale governo, che si propugna come tanto rivoluzionario e dalla parte dei cittadini, ha già stipulato e sta continuando a stipulare accordi commerciali assai lesivi dei nostri interessi comuni... o almeno così penso, ovviamente posso sbagliarmi, è sempre meglio avere il beneficio del dubbio. Mi riferisco ad accordi commerciali in stile TTIP per i quali tanti cittadini europei (tra cui io) a suo tempo sono scesi in piazza a protestare, affrontando anche lunghi viaggi (ricordo, quando eravamo a Roma, persone provenienti da tutta Italia). Il nocciolo della questione è che questi accordi di "liberalizzazione" servono a "liberare" le multinazionali dai vincoli del diritto vigente negli stati (a cominciare dal diritto alla salute e alla tutela dei lavoratori), allo scopo di invadere i mercati di prodotti a basso costo (tali da distruggere ulteriormente le economie locali già devastate) e senza controlli. Con questi accordi i governi (che stanno dimostrando di essere tanto neo-liberisti quanto gli altri) possono anche essere chiamati in causa delle multinazionali nel caso in cui emanino qualsiasi legge o provvedimento contro i loro porci interessi. In pratica questi accordi autorizzano e legalizzano una rapina a mano armata dei nostri diritti alla vita. Questo è ciò che ho capito io, ovviamente posso sbagliarmi. Per chi vuole approfondire, segnalo: "I (brutti) fratelli del CETA: conoscerli per evitarli", oltre a una lunga e dettagliata relazione su queste questioni: "Dalle dichiarazioni ai fatti: perché dobbiamo fermare il CETA e tutti i suoi (brutti) fratelli". Onestamente mi sembra che siamo a livello non sono di tradimento della patria in senso generico, ma anche di tradimento effettivo di ciascuno di noi: questo è il neo-liberismo, che dove vige fa solo danni, spesso irreversibili.

A proposito di tradimenti, cerchiamo di non tradire noi stessi, anche se ci trovassimo nella situazione più disperata: collaborare è meglio che rinunciare. Ciascuno di noi può dare il suo contributo per un mondo migliore, per la pace, per vivere bene. Anche una persona povera e affamata può farlo. Abbiamo grandi urgenze da affrontare insieme. Per chi ancora non l'ha letto, segnalo il mio "Manifesto dell'ultima lotta".

Francesco Galgani,
29 novembre 2018

Prima e dopo le elezioni: uno sguardo complessivo al mondo, all'Europa, all'Italia

Domani ci saranno le elezioni per il Parlamento Europeo, che allo stato attuale NON ha potere legislativo (e, per esteso, potere). Il Parlamento Europeo, infatti, non detiene il potere d’iniziativa legislativa, ad oggi solamente nelle mani della Commissione Europea (che non è eletta dai cittadini, ma composta di Commissari inviati dagli Stati membri dell'Unione). Il Trattato di Maastricht concede solo al Parlamento di chiedere alla Commissione di presentare una proposta.

Le questioni più importanti per i cittadini, quelle per le quali sono state anche fatte ampie raccolte di firme per indirizzare le opinioni dei nostri rappresentanti europei, NON SONO NEANCHE STATE DISCUSSE dal Parlamento Europeo in sede di ratifica (per esempio, contro la direttiva sul copyright, approvata a fine marzo 2019, sono state raccolte 5 milioni di firme, ma il Parlamento Europeo l'ha approvata senza neanche discuterla).

Detto ciò, mi chiedo cosa significhi "votare". Ma, ancor di più, mi chiedo quanta consapevolezza ci sia della situazione globale, europea e italiana. A tal proposito, segnalo i video seguenti.

Buone riflessioni,
Francesco Galgani,
25 maggio 2019

Perché vogliono liquidare lo stato nazionale
fonte: https://www.youtube.com/watch?v=9cl_woDc-L4

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La quarta guerra mondiale
fonte: https://www.youtube.com/watch?v=xHFml8Z8-TM

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Loro ricordano, noi no
fonte: https://www.youtube.com/watch?v=SljX5tZuA3A

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Sapere di non sapere, sapere di mentire: la scienza delle bugie

Giardino Fratelli Tremante (Verona)(La foto qui a destra è stata scattata a Verona, fonte)

Nel mio precedente articolo di un paio di anni fa, intitolato "Alla ricerca della scienza..." (che invito caldamente a rileggere per meglio comprendere quanto segue), avevo attentamente argomentato serissimi dubbi sulla credibilità delle ricerche scientifiche pubblicate su note riviste accreditate e universalmente accettate come "fonti ufficiali" in ambito accademico, in ambito medico e persino in ambito mediatico (in quest'ultimo caso, per lo più quando si vuole dimostrare la bontà o falsità di certe questioni su cui l'agenda setting ha spostato il suo occhio distrattore e disinformatore, come nel caso dei bontà dei vaccini, della salubrità del 5G, della purezza del glifosato, della sostenibilità ambientale del nucleare, dell'azione curativa del fumo (qui uno spot degli anni '60), della necessità di mangiare carne, del fatto che le specie si siano evolute come ha detto Darwin, del fatto che l'uomo è andato sulla Luna, del fatto che lo zucchero raffinato fa bene al cervello (qui uno spot del 1986), ecc., giusto per citare questioni vecchie e nuove di falsificazioni evidenti, probabili o almeno discutibili). Alcune questioni di quelle che ho citato potrebbero far ridere (guardatevi i link)... ma mentre su alcune questioni almeno l'immaginario comune ha abbastanza compreso la bugia (ad es. ormai più o meno è accettato che fumare fa male), su tutte le altre questioni che ho citato e linkato ancora sussistono forti resistente anche solo a intavolare una serena e seria discussione. Bugie su bugie ripetute all'infinito, accettate come verità sacrosanta.

Povera scienza... usata, abusata e rigirata per ogni interesse di parte, soprattutto quando c'è l'appoggio economico di chi vuol dimostrare che la propria verità è più vera della verità altrui. Infatti... nel tempo dell'Inganno Universale tutto è concesso.

Ma insomma... la scienza non può aiutarci a fare chiarezza, non possiamo usarla come punto di riferimento? Dipende... senza nulla togliere a chi fa scienza onestamente, districarsi in un ginepraio di bugie, però, non è certo agevole. Se valutassimo con attenzione il caso Wakefield (giusto per fare un altro esempio), facendo luce su tutte le bugie, gli occultamenti e i depistaggi di cui la "scienza ufficiale" si è resa complice, è difficile considerare i risultati scientifici come una guida... o per lo meno considerare le "fonti ufficiali" attendibili a prescindere da un'attenta analisi del contenuto delle ricerche, visto che la peer-review universalmente accettata dalle riviste scientifiche sembra facilmente influenzabile dagli interessi (economici) di parte.

A questo punto qualcuno potrebbe considerarmi un fanatico o un esaltato, un complottista o un catastrofista. Beh, allora sarei in buona compagnia, a cominciare dal dottor Richard Horton, capo-redattore della rivista scientifica «Lancet»:

Il direttore di “The Lancet”, dottor Richard Horton definisce queste pratiche riciclaggio di informazioni sporche.

Ecco come funziona.

Una società farmaceutica patrocina un convegno scientifico. Alcuni relatori sono invitati a parlare di un prodotto in cambio di un profumato ingaggio (di solito diverse migliaia di sterline).

Vengono scelti in base alle loro già note opinioni su un farmaco, oppure si sa che tendono ad accontentare le esigenze della società che li paga.

Si svolge il convegno e il relatore presenta il discorso. Una società di comunicazione specializzata registra la conferenza e la converte in un articolo per la pubblicazione, di solito nell’ambito di una raccolta di paper scaturiti dal simposio. Questa raccolta viene poi offerta ad una casa editrice specializzata per una cifra che può raggiungere le centinaia di migliaia di sterline.

La casa editrice cerca infine una rivista autorevole per pubblicarvi i paper basati sul simposio, in genere come supplemento alla rivista.

Il punto fondamentale è che, su un mucchio di giornali che si atteggiano a riviste scientifiche manca del tutto la revisione paritaria. Quel procedimento per cui altri scienziati competenti nel campo assicurano che il lavoro scientifico sia il più possibile immune da pregiudizi e distorsioni è, in altre parole inesistente.

Il processo di pubblicazione è stato ridotto a un’operazione di marketing travestita da scienza legittima – afferma Horton. Le società farmaceutiche hanno trovato il modo di eludere le norme di controllo della revisione paritaria. In troppi casi riescono a seminare letteratura settoriale di lavori scientifici di bassa qualità che possono poi usare per promuovere i loro prodotti presso i medici.

Le case farmaceutiche ci stanno imbrogliando – dichiara Smith. Ci arrivano articoli con su i nomi dei medici e spesso scopriamo che alcuni di loro sanno poco o niente di quanto hanno scritto. Quando ce ne accorgiamo respingiamo il documento, ma è molto difficile. In un certo senso l’abbiamo voluto noi insistendo e ottenendo che si debba rendere esplicito ogni coinvolgimento di società farmaceutiche. Non hanno fatto altro che trovare il modo di aggirare l’ostacolo e agire di nascosto.

Pratiche simili sono ampiamente dimostrate. Si stima che quasi la metà di tutti gli articoli pubblicati sulle riviste siano stati scritti da ghostwriter.

Questa scienza passa a ogni livello di divulgazione, interpretata in ciascuna circostanza da persone che non hanno alcun incentivo a mettere in discussione la scoperta delle case farmaceutiche. D’altronde è con i soldi di queste ultime che a tutti gli effetti si pagano gli stipendi di chi scrive per i professionisti del settore, perché comprano gli spazi pubblicitari su cui si leggono tutte le pubblicazioni, sia online sia su carta. L’informazione sugli studi clinici e sui convegni scientifici è influenzata in ogni angolo dall’idea generale che è meglio non sputare nel piatto in cui si mangia.

(fonte: "Big Pharma domina la ricerca")

Per l'appunto, è notizia di questi giorni che, secondo la Procura di Milano, «sulle 32 analizzate, 25 pubblicazioni scientifiche sono risultate oggetto di manipolazione» (fonte "Il fatto quotidiano", notizia ripresa e analizzata anche in "Dalla Scienza delle Evidenze alla Scienza delle Convenienze").

Socrate è passato alla storia perché sapeva di non sapere... e una parte della scienza attuale sta dimostrando di sapere di mentire... a questo punto, secondo me, prendendo esempio proprio da Socrate, va rifiutata qualsiasi accettazione passiva di "verità" ufficiali, cominciando a dar credito solo a chi fornisce un criterio di falsificabilità e ripetibilità delle proprie ricerche. In altre parole, se una data informazione non può essere oggetto di confutazione e se dubbi legittimi non possono essere sollevati (dal darwinismo precedentemente citato alla necessità e sicurezza dei vaccini, giusto per fare due esempi), allora il sospetto di mancanza di onestà, per non dire malafede, è legittimo.

Per meglio chiarire cosa intendo con il fatto di fornire la possibilità di confutare le proprie tesi, un esempio storico ci è fornito da Darwin stesso, il quale scrisse: «Se potesse dimostrarsi che esista un organo complesso, il quale non possa essere stato prodotto con molte modificazioni successive e piccole, la mia teoria sarebbe assolutamente rovesciata. [...]» (fonte: "Sulla origine delle specie per elezione naturale ovvero conservazione delle razze perfezionate nella lotta per l'esistenza", di Charles Darwin, 1875, pag. 158, cap. IV "Difficoltà della teoria", sez. "Mezzi di transizione", link a questa citazione, link all'intero libro). Ecco, questo è un esempio di onestà, perché Darwin non dice "io ho la verità", ma, anzi, ci dà un criterio per poter confutare la sua teoria. Peccato che, quand'ero all'università come studente, una mia docente di scienze neurobiologiche affermò in maniera categorica che la teoria neo-darwiniana dell'evoluzione della specie è un "fatto", nel senso che non potevamo discuterla: questo tipo di atteggiamento è un'offesa per la scienza, oltreché per l'intelligenza.

Francesco Galgani,
16 luglio 2019

Per Commissione Europea e BCE la nostra piena occupazione sarebbe una catastrofe...

Qualunque notizia secondo cui il governo italiano (qualunque esso sia, non mi sto riferendo nello specifico a quello attuale, anche se è compreso in questo discorso) sta facendo qualcosa per diminuire la disoccupazione è tanto vero quanto che gli asini volano.

Rimando i miei lettori più attenti al video "Perché sei povero? (Byoblu)", nonché ai numerosi video di Mauro Scardovelli pubblicati su UniAleph in cui lui spiega come funziona la nostra economia.

Qui mi limito a riportare per intero un articolo di Guido Salerno Aletta, pubblicato su MilanoFinanza del 1 dicembre 2018 (fonte), che spiega chiaramente che «La Commissione europea sostiene che, per non avere pressioni inflazionistiche sul versante dei salari, e quindi per mantenere la stabilità monetaria, la disoccupazione italiana non deve scendere sotto il 9,1%».

Smettiamola di raccontarci balle. Ricordo che la Commissione Europea ha il potere di sanzionare gli stati membri inadempienti nell'attuazione delle sue decisioni e per i ritardi nell'approvazione di leggi in recepimento di direttive comunitarie... mentre il Parlamento Europeo (che sarebbe democratico nel senso di eletto dai cittadini) non conta nulla perché non ha il potere di iniziativa legislativa.

Quindi: viviamo in un’Unione Europea dove la priorità non è che i cittadini abbiano l'occorrente per vivere quantomeno dignitosamente (anzi, più siamo poveri e meglio è per l'oligarchia al comando), ma che l’inflazione non rischi di salire troppo. Non faccio ulteriori commenti: buona lettura e buoni approfondimenti.

NOTA: i grassetti, i corsivi e i sottolineati nell'articolo seguente li ho aggiunti io.

Francesco Galgani,
17 luglio 2019

Per strade diverse

Fed-Bce / Le due banche centrali mai così distanti. Quella Usa ha raggiunto gli obiettivi: la disoccupazione è ai minimi da mezzo secolo e l’inflazione è vicina al 2%. Per quella europea invece troppi occupati rappresentano un rischio perché fanno salire il caro-vita

di Guido Salerno Aletta
(link all'articolo originale)

Assuefatti all'ingiustizia, alla falsità e al non-senso, trovare un'altra via

Siamo talmente assuefatti a questo mondo da considerare “normali” o persino “naturali” cose che vanno contro il nostro stesso interesse, sia come singoli, sia come specie. Siamo talmente disposti a difendere con le unghie e con i denti ciò che noi siamo da non accorgerci che basterebbero pochi cambiamenti di pensiero a farci vivere assai meglio.

Sono cinquant’anni, se non di più, che sappiamo che il nostro stile di vita occidentale e il nostro modo di nutrirci ci porteranno all’autodistruzione, ad una devastazione così grande che il mondo si riempirà di guerre (oltre a quelle che già ci sono), di fame, di carestia… e le nostre amate città di mare saranno le prime a scomparire… eppure continuiamo a fare la vita di sempre, più o meno come drogati che continuano a drogarsi. Abbiamo scelte? Sì, e molte, ma finché non cambia il “pensiero” saremo sempre “necessitati” a ripetere la stessa vita ogni giorno, finché non sarà la vita stessa a impedircelo.

Provo a fare qualche esempio di scelta.

Possiamo scegliere di essere grati a tutto e a tutti, sviluppando armonia con noi stessi e con la vita, senza mai più usare una sola parola di disprezzo verso gli altri o verso noi stessi, perché ciascuno di noi è sacro e indispensabile in questo mondo. Ovviamente ciò richiede una consapevolezza così grande da aver chiaro che noi esistiamo perché esistono gli altri, e viceversa. Se questo mondo fosse un teatro in cui fossimo di passaggio con la missione di sviluppare noi stessi, allora potremmo scegliere di contribuire a un mondo migliore, sviluppando la nostra gratitudine e la nostra capacità di amare.

Possiamo scegliere di non sentirci superiori agli altri e di non esercitare potere sulle altre persone, con la stessa umiltà di un bel fiore che sa di esistere perché esistono gli altri fiori. Concretamente, ciò si traduce, tra le altre cose, nello smetterla di dare consigli o suggerimenti, preoccupandoci più di capire che di sentenziare. Ciò equivale a considerare gli altri come persone da cui possiamo imparare.

Possiamo scegliere di non uccidere, di non renderci complici di innumerevoli sofferenze e massacri, vivendo vegan. A proposito, una vita vegan è l’unica compatibile con una seria e concreta azione contro gli imminenti e devastanti cambiamenti climatici (approfondimento).

Al di là di questi tre esempi, che già basterebbero per innescare un grande cambiamento, quello che facciamo ogni giorno è il nostro contributo alla “politica”, nel senso di gestione del bene comune. Ma la politica, nel senso più comunemente inteso di affaracci di potere, ci sta portando altrove. Allo stato attuale, dal mio limitato punto di vista, manca completamente un “sentire comune” di quelle che sono le problematiche e le principali urgenze.

Nel tempo dell'inganno universale, i principali sostenitori del neo-liberismo criminale su cui l'Europa si fonda sono proprio le sue vittime, cioè le persone comuni. La parola “neo-liberismo” indica l’attuale sistema economico, sociale e di pensiero in cui lo stato non interviene nell’economia, lasciando che prevalga la legge del più aggressivo e meno etico, mettendo tutti in “competizione” (cioè guerra) contro tutti, abolendo i diritti sociali, dando pieno potere alle psicopatiche multinazionali che pensano solo al profitto immediato (anche se questo dovesse costare una strage di famiglie e/o una strage ambientale). Per fare un esempio, essere neo-liberisti significa brindare e festeggiare quando la gente viene licenziata, eventualmente sostituita da macchine o da altra gente pagata di meno e/o sfruttata di più. In tutto ciò, il neo-liberismo vuole che sia lo stato (depotenziato, de-sovranizzato e in deficit permanente) a farsi carico di dare soldi a chi non lavora per colpa del neo-liberismo (come nel caso del reddito di cittadinanza o, meglio, nel caso del reddito universale, che già sarebbe più equo), perché senza soldi la gente non può comprare. In altre parole: debiti pubblici e profitto privato.

Il neo-liberismo è necessariamente cosmopolita, nel senso che vuole l'abrogazione delle sovranità nazionali al fine di ottenere la massima libertà di circolazione di merci e capitali: ne seguono guerre di poveri contro poveri, miseria per tutti, ricchezza esagerata per pochissimi. L’abbassamento delle tasse (per togliere forza e risorse allo stato), lo smantellamento dello stato sociale e la privatizzazione di ogni servizio pubblico (scuole, ospedali, strade, polizia, previdenza, trasporti, ecc.) sono i “diktat” del neo-liberismo. L’Italia ha già rinunciato alla sua sovranità e sta pienamente aderendo ai dettami del neo-liberismo, tradendo la sua Costituzione, che invece dà un ruolo assai importante alla sovranità, al bene comune, ai servizi pubblici, al lavoro, all’assistenza sociale per chi ne ha bisogno, immaginando un’economia assai più vicina a quella keynesiana piuttosto che a quella neo-liberista.

“L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro”, dice la Costituzione. Allo stato attuale, i Centri pubblici dell’Impiego riescono a dare lavoro allo 0,05% dei richiedenti in Sicilia (la percentuale più bassa) e al 5% dei richiedenti in Lombardia (la percentuale più alta) (approfondimento).

Noi persone comuni abbiamo interiorizzato a tal punto i valori del neo-liberismo da ritenerli come una cosa normale, anzi "naturale", nel senso di "secondo Natura"... visto che nell'immaginario comune la Natura si basa sulla competizione, cioè sulla guerra e sulla prevaricazione del più forte sul più debole (ringraziamo i darwinisti per questa balla), e non sulla collaborazione, sulla co-evoluzione, sull'inter-essere.

Il neo-liberismo fa di tutto per scambiare il vero con il falso, il necessario con il superfluo, ridicolizzando e condannando chi osa pronunciare parole di verità. Questo l'ho scritto anche nella Religione dell'Ultima Lotta.

Oggi siamo arrivati ad un punto di confusione tale che chi perde il lavoro, o non lo trova, pensa che sia colpa sua... senza invece rendersi conto della realtà economica, politica e sociale che crea le condizioni per agevolare, o nel nostro caso persino "imporre", una “disoccupazione minima garantita”, in quanto la piena occupazione sarebbe una "catastrofe", almeno secondo la Commissione Europea e la BCE (approfondimento).

Quando ho avuto occasione di dire che il capitalismo (altro termine per indicare il neo-liberismo, è la stessa cosa) è una rapina a mano armata di tutto ciò che di più importante e prezioso abbiamo, non sono stato capito.

Purtroppo "la disoccupazione minima garantita" non è l'unica assurdità inaccettabile. Ce sono tante, troppe altre, che ogni tanto, per quel che mi è stato possibile, almeno in parte ho denunciato qui nel mio blog.

Purtroppo tutti i governi (compreso l'attuale e compreso il prossimo che verrà) sono a sostegno del neo-liberismo e dell'euro. A livello pratico, per salvare noi stessi e la nostra Italia, oltre a una classe politica uniforme nelle idee e nell'intento (non c'è), onesta (non c'è), forte intellettualmente e spiritualmente (questa è lontana anni luce), servirebbe un piano di politica estera e di politica interna che miri verso l'autarchia (che è l'esatto opposto della globalizzazione de-regolarizzata, ovvero dell'attuale diktat della classe dominante). Anche Gandhi era un sostenitore dell’autarchia, considerandola come una necessità primaria per l’indipendenza dell’India dal dominio inglese: lo stesso vale per noi, per la nostra Italia, per creare lavoro interno e per non essere continuamente ricattabili dai poteri esterni. A tal proposito, la nostra Costituzione non vuole il cosmopolitismo verso cui stiamo tendendo, ma l’internazionalismo, che, come dice il termine, dà un ruolo primario alla nazione, all’interno della quale possono avvenire i processi democratici. Una volta che una nazione non è più sovrana (come nel nostro caso, visto che non siamo padroni della nostra moneta e non possiamo regolare i processi economici che avvengono nella nostra società), non c’è più nessuna possibilità di avere democrazia. Un problema enorme è che le menti con queste idee e anche con la capacità di proporre qualcosa di concreto in direzione opposta al neo-liberismo, oltre a scontrarsi con l'impero delle multinazionali e della finanza, sono emarginate, ridicolizzate, punite e mai arrivano nei luoghi di potere.

Inoltre, le nazioni che hanno provato a opporsi alle logiche imperialiste occidentali (Saddam e Gheddafi, giusto per citare qualche nome), sono state distrutte militarmente e i loro capi additati come criminali... anzi, peggio, i loro capi sono stati de-umanizzati, cioè trattati e descritti al di sotto di essere umani. L'unica loro colpa è quella di essersi opposti all'egemonia del dollaro. Oggi la regola è: “Colui che crea la moneta detta le leggi”. Chi è che stampa l'euro su carta? La BCE. Chi è che crea la maggior quantità di euro in circolazione? Le banche private, che nel complesso creano il 97% della moneta totale. Ecco allora spiegato chi è che comanda... e coloro che andiamo a votare ne sono semplicemente sudditi.

Come viene creato questo 97% della moneta? Dal nulla e senza costi, ma al prezzo di garanzie che noi diamo alle banche (come nel caso dei mutui e delle carte di credito), oltre naturalmente agli interessi.

Allora... cosa possiamo fare? Secondo la mia modesta opinione, sarebbe assai utile che l'uomo e la donna comuni, precari o senza lavoro, avessero ben chiare queste ed altre questioni, altrimenti non daranno mai il loro sostegno a un governo che, se anche solo tentasse una piccola manovra che va contro il neo-liberismo, si ritroverebbe contro l’intero sistema mass-mediatico, l'Europa, gli Stati Uniti, le banche, le multi-nazionali, oltre a rischiare un'invasione militare (come è successo ai due disgraziati sopra citati).

Se questo uomo o donna comune, cioè ciascuno di noi, riuscisse a staccare la spina a quel che di peggiore la nostra società ci sta offrendo (televisione e falsi notiziari in primis, chiacchiericcio degradante, continuo e martellante sugli smartphone in secundis), spostando la propria attenzione su ciò che è più urgente, cioè sul fatto che siamo in un periodo terminale e apocalittico, perché la violenza e l'ottusità degli esseri umani è diventata insostenibile per tutte le specie viventi del pianeta, allora ciascuno di noi potrebbe chiedersi ogni giorno cosa può fare per essere meno ottuso e meno assuefatto all’ingiustizia, alla falsità e al non senso.

Finché scaveremo nel fango, troveremo solo fango. Guardando altrove, troveremo altro. L’umanità ha avuto e continua ad avere grandi Maestri: proviamo ad ascoltarli.

Buone riflessioni,
Francesco Galgani,
10 agosto 2019

Bombe

«L'Italia ripudia la guerra» (art. 11 della Costituzione Italiana).
«L'Italia deve aumentare le proprie spese militari, non ha altra scelta» (Donald Trump, luglio 2019)
«Boom di spese militari, USA e Cina in testa» (2019)

Bombe

Gioia di vita
di violenza spaccata
da esplosioni improvvise
più grandi della paura.

Come cuccioli
una tana imploriamo,
ma in maceria tutto volge...
e noi con essa.

Dov'è il "NO"
che fonda l'Italia,
dov'è il "RIPUDIO"
dei padri costituenti,

col pianto e le grida
per sempre scalfite
in chi ancora lotta
nella guerra infame?

Per ogni bomba
l'odio cede il posto
a un rancore ardente,
di ingiustizia stridente.

Un secondo per distruggere,
un millennio per rifare
un cuore nuovo,
un cuore innocente,

che sappia governare
senza ammazzare,
che sappia discernere
il bene dal male,

senza inganni,
ma con autentica dignità
di chi semina non-violenza
in tutta la società.

Una scelta c’è,
c’è sempre stata,
sei scintilla divina,
non cedere mai.

Grazie!

(Francesco Galgani, 15 agosto 2019, www.galgani.it)

Questa economia uccide (papa Francesco) - Testi e video di approfondimento

«Così come il comandamento “non uccidere” pone un limite chiaro per assicurare il valore della vita umana, oggi dobbiamo dire “no a un’economia dell’esclusione e della inequità”. Questa economia uccide. Non è possibile che non faccia notizia il fatto che muoia assiderato un anziano ridotto a vivere per strada, mentre lo sia il ribasso di due punti in borsa. Questo è esclusione. Non si può più tollerare il fatto che si getti il cibo, quando c’è gente che soffre la fame. Questo è inequità. Oggi tutto entra nel gioco della competitività e della legge del più forte, dove il potente mangia il più debole. Come conseguenza di questa situazione, grandi masse di popolazione si vedono escluse ed emarginate: senza lavoro, senza prospettive, senza vie di uscita. Si considera l’essere umano in se stesso come un bene di consumo, che si può usare e poi gettare. Abbiamo dato inizio alla cultura dello “scarto” che, addirittura, viene promossa. Non si tratta più semplicemente del fenomeno dello sfruttamento e dell’oppressione, ma  di qualcosa di nuovo: con l’esclusione resta colpita, nella sua stessa radice, l’appartenenza alla società in cui si vive, dal momento che in essa non si sta nei bassifondi, nella periferia, o senza potere, bensì si sta fuori. Gli esclusi non sono “sfruttati” ma rifiuti, “avanzi”.»

Questo l'ha scritto papa Francesco, il testo completo da cui ho tratto questa citazione si trova nel capitolo secondo di "Evangelii Gaudium":
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/apost_exhortations/documents/papa-francesco_esortazione-ap_20131124_evangelii-gaudium.html#No_a_un%E2%80%99economia_dell%E2%80%99esclusione

Un'attenta e profonda analisi del sistema economico-finanziario-politico assassinante (e al contempo suicidario) in cui siamo inseriti, si trova inoltre nella lettera enciclica "Laudato Si'" di papa Francesco sulla cura della casa comune:
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/encyclicals/documents/papa-francesco_20150524_enciclica-laudato-si.html

Su questo stesso tema, consiglio la visione di un paio di video: si tratta di un commento di Mauro Scardovelli a un vigoroso intervento del missionario comboniano padre Alex Zanotelli, che dà una dettagliata panoramica sui temi del sistema economico e finanziario globale.
Prima parte: https://www.youtube.com/watch?v=nemOckUviSU
Seconda parte: https://www.youtube.com/watch?v=6elhiKtvF9k

Buoni approfondimenti,
Francesco Galgani,
21 agosto 2019

Rifugiati in Italia e nel mondo, statistiche per numero di abitanti

Lo scopo di questo articolo è quello di dare un'informazione statistica riguardo al fatto che non è vero che tutti i disperati di questo mondo, quando abbandonano le loro terre per cercare vita e protezione altrove, finiscono in Italia, come invece qualcuno pensa... anzi.

Le informazioni seguenti sono estratte dal pdf "UNHCR Statistical Yearbook 2016", da pag. 6 a pag. 9, nella colonna relativa ai rifugiati, pubblicato dall'Alto Commissario delle Nazioni Uniti per i Rifugiati. all'indirizzo:
https://www.unhcr.org/5a8ee0387.pdf

Prima di proseguire, però, è importante chiarirsi nei termini, capire il significato delle parole. Non ho usato il termine "immigrato" perché troppo generico. Nel caso specifico dei dati che seguono, per rifugiato si intende una persona che è scappata dal proprio paese per cercare protezione in un altro. L’Alto Commissariato per i Rifugiati delle Nazioni Unite (UNHCR), che ha pubblicato i dati nel pdf sopra linkato, riconosce come rifugiati coloro che rientrano nei criteri stabiliti dal suo statuto. Questi rifugiati sono dunque titolari della protezione che l’agenzia ONU può offrirgli.

Per un approfondimento sulla differenza tra migrante irregolare, richiedente asilo, profugo, ecc., rimando a questa pagina: https://www.openpolis.it/parole/che-cosa-sintende-per-migranti-irregolari-richiedenti-asilo-o-rifugiati/

In sintesi, la tabella seguente (disponibile anche come immagine) ordina i paesi in base alla percentuale di rifugiati rispetto alla popolazione complessiva nel 2016 (disponibile su Wikipedia).

  Numero rifugiati Ogni 1000 abitanti
Svezia 230.164 23,4
Malta 7.948 18,3
Norvegia 59.522 11,4
Austria 93.250 10,7
Cipro 8.484 10,0
Svizzera 82.681 9,9
Germania 669.482 8,1
Olanda 101.744 6,0
Danimarca 33.507 5,9
Francia 304.546 4,6
Serbia 29.522 4,2
Belgio 42.168 3,7
Lussemburgo 2.046 3,6
Finlandia 18.401 3,4
Bulgaria 17.814 2,5
Italia 147.370 2,4
Grecia 21.484 2,0
Regno Unito 118.995 1,8

Buon riflessioni e approfondimenti, possibilmente non solo con la testa, ma anche con il cuore,
Francesco Galgani,
28 agosto 2019

Riflessioni alternative sul terrorismo: non ci sono nemici

Come ho scritto in alto, in ogni pagina del mio blog: «Per fortuna, quello che non so, non lo so. Quello che invece so, non corrisponde alla realtà».

Premesso ciò, vorrei aggiungere qualche riflessione "alternativa" sul tema del terrorismo, in particolare di quello attribuito al mondo islamico e dal quale gli stessi musulmani si dissociano, riprendendo un tema che già avevo affrontato in articoli come:

Il motivo per il quale ritorno su questo tema è una notizia recente, pubblicata su "Il Fatto Quotidiano" del 18 agosto 2019 e intitolata "11 settembre, le torri del WTC erano minate? Una commissione di vigili del fuoco lo sostiene e per me è giusto ascoltarli", che qui riporto (l'autore dell'articolo è Giulietto Chiesa, nome ben noto a chi segue un certo tipo di giornalismo):

Il 24 luglio scorso, 18 anni dopo la tragedia dell’11 settembre a New York, nel silenzio totale dei grandi media americani (e italiani), cinque uomini non “qualunque” si sono riuniti nel Distretto di Piazza Franklin e Munson, a un passo dai Queens di New York, per approvare, all’unanimità, una risoluzione.

Il cui testo proclama l’”incontrovertibile evidenza” del dato che “esplosivi preventivamente collocati” all’interno delle “tre torri” del World Trade Center, “ne hanno provocato la distruzione”.

Chiunque abbia seguito un poco le polemiche che da 18 anni ruotano attorno alla spiegazione dell’11 Settembre 2001, si renderanno conto immediatamente che una tale dichiarazione cancella in un colpo solo l’intero impianto della inchiesta ufficiale, contenuta nel famigerato “9/11 Commission Report”.

Dunque è importante sapere chi sono questi cinque uomini. Sono i membri della Commissione dei vigili del fuoco del Distretto di Piazza Franklin e Munson: un distaccamento di “volontari” (come lo sono i pompieri americani) che subì gravi perdite mentre portava aiuto nei primi momenti del dramma. I pompieri della Contea di Nassau che morirono nelle torri furono 24, ai quali si aggiunsero quattro residenti nel quartiere. La Commissione dei cinque (composta da uomini che 18 anni fa parteciparono a quelle operazioni e ne uscirono vivi) ha l’incarico di tenere viva la memoria di quell’evento.

I loro nomi vanno ricordati: Philip F Melloy, Dennis G. Lyons, Joseph M. Torregrossa, Christopher L. Gioia, Les Saltzman. Non perché siano famosi. Né probabilmente lo diventeranno. Ma sono importanti perché videro con i loro occhi, sentirono con le loro orecchie. Sono i primi esperti, sanno di che si tratta, portano i segni nei loro corpi.

Tuttavia non furono ascoltati, nemmeno interrogati dalla Commissione. E, se lo furono, le loro testimonianze vennero taciute o ignorate. Ci sono voluti 18 anni perché potessero trovare la forza e il coraggio di rendere pubblico, solennemente, quello che sanno. Ovviamente i grandi media americani e occidentali non diranno una parola di tutto ciò, ma questo non basterà per fermare la notizia. Non lo impedisce a noi in questo momento.

Questi cinque testimoni, pompieri di New York, cittadini americani, si sono mossi dopo che il Comitato degli Avvocati per una nuova inchiesta sull’11 settembre è riuscito a far arrivare una precisa richiesta sul tavolo del Procuratore del Distretto Sud di New York, Geoffrey S. Berman,

La richiesta era esattamente quella di riconoscere l’evidenza che il World Trade Center era stato preventivamente riempito di esplosivi, prima dell’arrivo degli aerei che colpirono due delle tre torri. Il fatto nuovo fu che l’Ufficio del Procuratore rispose (nel novembre scorso) riconoscendo che la petizione aveva il diritto di essere portata sul tavolo di un Gran Jury, cioè di fronte a un Tribunale dello Stato.

Il tempo passa, gli ostacoli ci sono e cresceranno, i ritardi si accumuleranno. Ma adesso ci sono testimoni e esperti che dichiarano pubblicamente di voler sostenere “ogni sforzo di altre istituzioni governative che “vorranno investigare e scoprire la verità — che continua a essere ostacolata — sugli eventi di quell’orribile giorno”. Così dice la risoluzione dei pompieri di New York, Contea di Nassau. Il commissario Gioia ha detto: “Noi siamo il primo Distretto che approva questa risoluzione. Non saremo gli unici”.

Ma allora risorge potente un interrogativo: chi piazzò quelle cariche esplosive nelle tre torri? Chi poteva condurre in porto una tale operazione? Non certo i 19 terroristi “islamici” che sarebbero stati (e non c’erano) a bordo degli aerei. Ci volevano squadre di specialisti ben protetti per farlo. Tutte cose di cui la Commissione Ufficiale neppure si è occupata, negando poi l’esistenza “inoppugnabile” delle esplosioni dal basso, che precedettero e accompagnarono i crolli.

Dunque la Commmissione ufficiale ha mentito. Ricordiamo che a capo dell’FBI in quel momento c’era (pura coincidenza?) colui che è al centro dell’inchiesta sul Russiagate, Robert Mueller.

fonte: Global Research. “Call for New 9/11 Investigation: New York Area Fire Commissioners Make History”.

Quindi, chi ci ha raccontato un certo tipo di "verità ufficiale" ha ripetutamente e ostinatamente dichiarato il falso? E a quale scopo?

Potremmo avanzare due ipotesi su come sono andate le cose:

  1. L'autocomplotto: gli americani stessi (nel senso di servizi segreti, o "intelligence") hanno riempito di esplosivo le Torri Gemelle.
  2. Atto di Terrorismo "agevolato e voluto": gli americani stessi (sempre nel senso di servizi segreti, o "intelligence") hanno agevolato l'atto terroristico.

Al di là delle ipotesi fatte, gli Stati Uniti dall'11 settembre cambiarono la loro politica estera facendo guerra a tutto il medioriente e legalizzando un controllo di massa estremamente invasivo, sia interno sia estero, con il Patrioct Act. In poche parole, Il Patrioct Act, concepito negli Stati Uniti dopo gli attentati dell'11 settembre 2001 e firmato dall'allora presidente Bush – che è una norma incostituzionale (come dichiarato dalla Corte Suprema nel 2007), ma ancora in vigore – ha limitato fortemente, per non dire cancellato, la privacy in tutte le telecomunicazioni, in deroga ai principi costituzionali di libertà. Nulla di ciò che transita tramite Internet è da considerarsi “privato” in quanto è sistematicamente intercettato e analizzato, tantopiù che i servizi forniti dai grandi dell'ICT (Google, Facebook, Twitter, Apple, ecc.) transitano attraverso gli Stati Uniti (dove le leggi garantiste europee non trovano applicazione). In poche parole: dopo l'11 settembre 2001 è iniziata un'intercettazione di massa a livello globale, denunciata nello scandalo Datagate. Per maggiori informazioni su questo punto, rimando al mio articolo "Nuovi media e libertà di espressione".

Tornando al tema del terrorismo, coloro che sono a capo degli Stati Uniti e di tutti i mass-media del mondo occidentale sono stati abili nel coltivare nell'immaginario collettivo che ogni musulmano sia un potenziale nemico, così disumano da giustificare qualsiasi paura e pertanto qualsiasi atto di guerra. Curioso è però il fatto che sul sito "islamitalia", i cui autori (elencati sul sito) sono in parte musulmani e in parte comunque molti vicini al mondo dell'Islam, è scritto così:
«Non esiste radicalismo di matrice islamista oggi che non abbia ricevuto sostegno o politico o militare o finanziario dagli USA e dagli amici degli Stati Uniti d'America per garantirsi supremazia, controllo e repressione (anche economica) del nemico sovietico e oggi russo. La guerra fredda non è mai tramontata.»
tratto da: https://www.islamitalia.it/islamologia/genesi_ISIS.html

Ciò che è scritto su islamitalia e che ho qui citato si avvicina molto e arriva a coincidere, almeno in parte, con le tesi di Giulietto Chiesa (autore dell'articolo sopra riportato e tra i principali autori di Pandora TV), il quale va persino oltre, sostenendo e argomentando che l'islamizzazione dell'Europa, e in particolare dei Balcani, sia pilotata e utilizzata dagli Stati Uniti con uno scopo non solo contro la Russia, ma anche come mezzo di ricatto contro l'Europa stessa. Questa tesi è argomentata nella video conferenza seguente, in cui intervengono più persone:
"Balcani, una bomba pronta ad esplodere su ciò che rimane dell'Europa", https://youtu.be/ZufW9CTeZp4

Eppure, se cerchiamo su Internet "terrorismo islamico", tutto ciò che compare va in un'altra direzione, a sostegno invece della verità ufficiale degli Stati Uniti che addita l'Islam come "il nemico". Pochi sono quelli che teorizzano che pure gli attentati che negli ultimi anni sono accaduti in Europa siano stati "pilotati" dall'alto con scopi antidemocratici di sopprimere certe rivolte popolari. Una delle persone che ha mosso ipotesi in tal senso, pur ammettendo lui per primo di non conoscere cosa c'è davvero dietro le quinte, è Diego Fusaro, ad es. in questo video pubblicato quasi un anno fa su ByoBlu:
"Perché l'Italia è stata risparmiata dagli attentati, secondo Diego Fusaro", https://youtu.be/j2QPZVSa8h8

Io non so se l'Italia avrà attentati, non so neanche se quanto ho scritto fin qui aiuterà a smetterla di vedere nemici dove in realtà non ci sono, smettendo di dividere le persone in "buoni" e "cattivi". Anche perché, se i racconti ufficiali sono falsi e se il terrorismo è davvero una costruzione pilotata dai vertici del potere per giustificare all'opinione pubblica ciò che altrimenti rimarrebbe privo di argomentazioni (le quali, comunque, non cambiano minimamente l'orrore di ciò che è stato fatto in nome di una falsa civiltà e di una falsa democrazia), questo non significa che allora i nemici sono coloro che credevamo amici. No, non è questo il punto e non è così. La questione principale è invece quella di riconoscere l'inganno universale in cui siamo inseriti, per cominciare a ripulirci da tutta la spazzatura mentale che il potere inculca continuamente dentro di noi. Recentemente avevo scritto un altro articolo sul tema dell'inganno universale, intitolato: «Sapere di non sapere, sapere di mentire: la scienza delle bugie».

Nel momento in cui cominciamo a riconoscere l'inganno e la continua istigazione all'odio a cui siamo indottrinati, possiamo cominciare a vedere i fatti per quel che sono, senza aggiungerci giudizi di disprezzo e senza vedere o cercare nemici. Secondo me, sarebbe auspicabile tornare al punto di partenza della nostra umanità, ovvero riconoscere che siamo tutti esseri viventi limitati e bisognosi (principalmente di amore e di protezione). Al contempo, vedere i nostri limiti ci aiuta a non sentirci superiori agli altri e a smetterla di giudicare: come scrissi un anno fa nel mio articolo "Tra le fiamme", «Non dovremmo affrettarci a giudicare gli altri, perché ciascuno di noi ha dentro un piccolo Hitler».

E allora, cosa fare?

Ho già provato a dare una risposta a questa domanda, nell'articolo dal titolo "In occasione del prossimo attentato terroristico", che inizia così:

[...]

Il nemico da combattere non è una persona, non è un'etnia, non è un gruppo o una nazione. Basterebbe guardare con onestà dentro noi stessi, ogni volta che ci siamo completamente disinteressati dell'altrui benessere, o quando, peggio, abbiamo gioito dell'altrui sofferenza.

Quasi tutti i mali del mondo derivano da un'unica causa, da un cuore umano offuscato dai suoi egoismi e incapace di cogliere lo splendore, la ricchezza, la bellezza e il miracolo della propria e dell'altrui vita.

Se vogliamo combattere il terrorismo, non dobbiamo far terrorismo. Se vogliamo vincere su un nemico, non dobbiamo essere come lui.

L'unica risposta all'odio, è l'Amore. La risposta alla paura, è il Coraggio. Curiamo ogni aridità nei nostri cuori con l'acqua della solidarietà, della compassione, della gioia di vivere, della gratitudine per la Vita.

[...]

Buone riflessioni,
Francesco Galgani,
4 settembre 2019

Documentario sul neoliberismo (cioè sulla nostra apocalisse individuale e collettiva)

Questa pagina contiene il film documentario "La centesima scimmia" (fonte: https://youtu.be/ArBRGVR3_AM), di Marco Carlucci, che ha fatto un eccellente lavoro, insieme ovviamente a tutto lo staff indicato nei titoli di coda (da non perdere, bella anche la canzone finale). Nel momento in cui sto scrivendo, il video su Youtube ha già avuto circa 15000 visualizzazioni, per cui presumo che non ci siano problemi se lo riporto qui.

Definirei questo video come un documentario sul neoliberismo, ovvero sulla nostra apocalisse individuale e collettiva.

Io avrei un appello:

«Se una religione serve a qualcosa, vorrei chiederle cosa sta facendo, insieme alle altre religioni, per aiutarci a uscire del neoliberismo criminale ben descritto in questo documentario.
 
Se un partito politico serve a qualcosa, vorrei chiedergli cosa sta facendo, insieme agli altri partiti, per cambiare alla base i problemi qui denunciati.

 
Se la scuola serve a qualcosa, vorrei chiedere ai suoi insegnanti quanto stanno studiando le cause della triste realtà qui descritta e quanto la stanno approfondendo insieme ai loro studenti per capire e per avere un ruolo in un futuro migliore per tutti.

 
Se Internet serve a qualcosa, mi domando quanto è usato per agevolare la consapevolezza su questi disastri comuni e trovare risposte collettive e utili.

 
Se la televisione serve a qualcosa... beh, meglio non rammentarla, quella davvero non serve a nulla, se non a far danni».

Buona visione, buon approfondimento di questo documentario e, possibilmente, buon dialogo con altre persone,
Francesco Galgani,
9 ottobre 2019

DOWNLOAD MP4

Amnesty International: Google e Facebook violano pesantemente i diritti umani

C'è chi tiene in mano un'arma da fuoco, chi una croce, chi un mouse (e, per estensione, tutto ciò che rappresenta un accesso ai contesti virtuali, tra cui soprattutto gli smartphone). Il suggestivo disegno qui a destra, in cui si possono ricercare significati, è di Matt Chase. I nostri dispositivi digitali sono sia un'arma sia una fede? Probabilmente sì. Non faccio ulteriori commenti su questo disegno, su cui invito a riflettere, e passo oltre...

Nel quadro generale della futura "Internet delle cose", o "Internet del tutto", che purtroppo pare attenderci e che ho già trattato nella pagina "Crimine 5G, Internet delle Cose: un quadro ampio, con articoli, video, bibliografia scientifica, appelli di scienziati", in cui ho riportato anche un servizio di Report e un documentario di James Corbett, la notizia che Amnesty International abbia pubblicato un documento di 60 pagine per dimostrare la sistematica violazione dei diritti umani compiuta da Facebook e Google mi sembra l'ennesima conferma della direzione autodistruttiva del mondo in cui siamo inseriti.

L'unica azione rivoluzionaria che intravedo è non usare né Facebook né i servizi di cui questa azienda è proprietaria (Instagram e Whatsapp, giusto per fare due nomi), né Google e i suoi servizi, ammesso che questo sia possibile. Ad ogni modo, sono ben consapevole che le pressioni e i condizionamenti sociali spingono e forzano in tutt'altra direzione.

Esistono altre strade? Sì, ricordo il decalogo slow-Internet di Giulio Ripa, decalogo che continua ad essere una proposta molto sensata di fronte alla denuncie di Amnesty (la quale, peraltro, non manca di essere presente su Facebook).

Questa è la sintesi del report di Amnesty International, pubblicata da Amnesty stessa: "Facebook and Google’s pervasive surveillance poses an unprecedented danger to human rights".

Questo è il documento completo in PDF: POL3014042019ENGLISH.PDF

Questa invece è una lista di tutti gli articoli pubblicati da Amnesty International sul tema del rapporto tra tecnologia e diritti umani: https://www.amnesty.org/en/search/?issue=54748

Francesco Galgani,
25 novembre 2019

Google censura, occulta, manipola, influenza e... uccide?

Sensazionali rivelazioni di un autorevole professore di Harvard: Robert Epstein denuncia, di fronte alla Commissione del Senato USA per la giustizia, «il gravissimo pericolo insito nel consentire alla grandi compagnie tecnologiche di decidere quali sono le notizie legittime e quali quelle illegittime». Google ha favorito, a milioni di voti, la candidata perdente delle ultime elezioni americane, Hillary Clinton. I grandi network di Silicon Valley distorcono e distruggono, con le loro fake news, la democrazia occidentale.

A seguito di queste rilevazioni, Epstein riceve minacce di morte e sua moglie viene uccisa.

Nel video si parla di politica, ma anche di coronavirus e del fatto che Facebook e Google stanno ostacolando il più possibile la circolazione della notizia che medici cinesi hanno trovato una cura efficace e a basso costo (cioè iniezioni di alti dosaggi di vitamina C). Ho riportato il video citato da Giulietto Chiesa, a proposito del coronavirus, qui: https://www.informatica-libera.net/video/coronavirus-vitaminaC.mp4 (fonte).
Il video in questione è stato riportato e approfondito anche su altri siti, come: https://www.globalresearch.ca/three-intravenous-vitamin-c-research-studies-approved-treating-covid-19/5705405. Sullo stesso argomento, segnalo "La cura per il coronavirus: vitamina C - Approfondimento".

Fonte del video seguente: https://www.pandoratv.it/google-uccide/

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Capire l'economia, l'immigrazione, la politica, il capitalismo, il neoliberismo

fonte: https://www.youtube.com/watch?v=g6YbuZNXtKc

ROMPERE LE CATENE del colonialismo esterno ed interiore

Mauro Scardovelli e Marco Mori

Evento organizzato da UniAleph in collaborazione con VoxItalia

Genova, Venerdì 21 Febbraio 2020

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Ai tempi del coronavirus l'Italia sta diventando un regime totalitario?

Le ultime ordinanze degli organi istituzionali, senza ulteriori validi motivi sanitari, stanno restringendo, in barba ai dettami della costituzione italiana, ancora di più i diritti dei cittadini italiani, pronti ad accettare limitazioni alle proprie libertà personali, come l'Esercito nelle strade e divieti draconiani senza misura, non giustificate dall'urgenza sanitaria.

Le nuove ordinanze sono utili solo per coprire sia le inefficienze e le insufficienze sanitarie dovute ai tagli alla sanità (37 miliardi di euro tagliati nell'ultimo decennio), sia i ritardi della politica nell'organizzare il sistema sanitario rispetto alla grave urgenza provocata dalla pandemia del coronavirus.

In Italia la democrazia non è una opzione, ma un elemento fondante della nostra repubblica democratica.
La democrazia non può essere messa in pericolo anche quando c'è un grave pericolo sanitario.
Stiamo passando dallo stato di diritto ad uno stato d'animo della nazione che si predispone ad un regime totalitario, dove i cittadini presi dal panico sembrano accettare passivamente tutte le restrizioni senza battere ciglio.

La domanda d'obbligo è fino a che punto la democrazia può essere ristretta con tutte queste continue ordinanze se diventa sempre più breve il passaggio dallo stato di emergenza allo stato di polizia, da essere reclusi in casa agli arresti domiciliari?

(Giulio Ripa, 20 marzo 2020)

Salvare l'economia italiana - Piano A e Piano B

Quanto segue sono appunti per salvare la nostra economia, scritti dal mio carissimo amico Ing. Giulio Ripa.

Pur avendo avuto molteplici occasioni per discorrere di queste tematiche, sono lungi da me la competenza e lo studio per una consapevolezza tale da potermi esprimere in maniera tanto articolata e precisa come nel testo che segue, che condivido. Oggi abbiamo più che mai bisogno di una nuova impostazione politica, economica, legislativa e istituzionale orientata al bene comune e allo stop dei meccanismi economici fallimentari e sanguinari degli ultimi decenni.

Il mio auspicio è che sempre più persone possano rendersi consapevoli di queste tematiche, riconoscendo per quello che è quel buco nero di ignoranza sotto la crosta delle bugie dei mass media e della classe politica.

Francesco Galgani,
Pasqua 2020

APPUNTI PER UNA UNIONE DEMOCRATICA DEI POPOLI EUROPEI

Piano A - Per una Europa più democratica

Restando all’interno della comunità europea e dell’euro, è possibile puntare sulle riforme necessarie per una maggiore democrazia nell’Unione Europea:

- Istituzioni

• Assemblea costituente per l’Unione democratica dei popoli europei con il potere esecutivo eletto dal parlamento europeo che sostituisce quello della Commissione Europea ed il Consiglio dell’Unione Europea.

• Federalismo europeo e neo municipalismo.

• Modificare l’architettura dei trattati europei in senso democratico e dell’equità sociale.

- Banche

• Unione bancaria (trasferimento di competenze nel campo della vigilanza sulle banche dalle autorità nazionali ad autorità europee) con la prospettiva di creare in Europa il mercato unico dei capitali.

• Divieto di raccolta di fondi in forme diverse da quella delle operazioni di deposito e, quindi, non sottoposte alle restrizioni ed ai limiti imposti dalla regolamentazione e dalla vigilanza bancaria (tra cui i requisiti patrimoniali di garanzia richiesti dagli accordi di Basilea).

• Divisione netta tra banche commerciali e banche d’investimento

• Eliminazione e divieto di costituzione dei paradisi fiscali europei, compresa la revoca delle leggi che permettono l’evasione in Lussemburgo, Paesi Bassi, Irlanda. e lotta per quelli extra europei.

• Agenzie di rating europee indipendenti dalle banche

• Eurobond per evitare differenze di interesse tra i bond dei diversi stati europei.

• Dare il potere alla BCE di agire sul cambio per una eventuale svalutazione dell’euro.

• BCE prestatore di ultima istanza, obbligata a concedere credito direttamente agli stati che ne faranno richiesta.

- Fisco

• Bilancio comune europeo

• Uniformità fiscale fra gli stati membri dell’unione europea.

• Tassazione delle transazioni finanziarie (tobin tax)

• Web tax

• Carbon tax

• Tassa sui redditi da capitale in tutti gli stati membri

• Tassa sui grandi patrimoni

• Riduzione tasse per piccoli imprenditori, artigiani e lavoratori autonomi

• Introduzione di eurobond per finanziare nuovi progetti infrastrutturali.

• Sviluppo di una piattaforma di pagamento digitale pubblica (PDPP) in ogni paese europeo.
Il PDPP creerà un conto di riserva per contribuente, che attraverso un codice Pin consentirà di trasferire denaro dal proprio conto allo Stato - come forma di pagamento delle imposte - oppure al conto di qualsiasi altro contribuente. In tal modo, il PDPP offre ai governi nazionali maggiore sovranità fiscale al di fuori del Patto di stabilità.

• Unione Europea di Compensazione (ECU), basata su una valuta virtuale comune, in cui tutti gli scambi commerciali e i flussi di capitale intra-europei siano annotati su un registro digitale trasparente, con il compito di:
(a) tassare, per conto dell’UE, simmetricamente deficit ed eccedenze
(b) utilizzare questi fondi per investire nelle regioni dove gli investimenti scendono al di sotto della media.

• Riconversione limitata del debito pubblico. Il debito pubblico entro agli attuali limiti previsti dal Trattato di Maastricht - il 60% del Pil – sarà convertito in obbligazioni emesse della BCE per conto degli stati membri. Per proteggere la BCE dalle perdite:
(a) le obbligazioni emesse dalla BCE avranno la precedenza rispetto alle altre obbligazioni contratte dagli Stati
(b) la BCE sarà ulteriormente assicurata dal Fondo Salva Stati.• Creazione di una Tesoreria Europea che integrerebbe l’attività della Banca Centrale Europea e rappresenterebbe un elemento di stabilità
nei momenti di crisi. Il “vecchio debito” venga rifinanziato a tassi di interesse pari allo zero percento, portando così a una diminuzione drastica dell’indebitamento senza gravare sui cittadini.
La BCE deve mantenere la promessa di mettere fine alla crisi del debito pubblico.

• Fine dell'austerity. Nuovi strumenti di finanza pubblica per aumentare il bilancio dell’UE e superare gli attuali vincoli. Cambiamento nei trattati per sbarazzarci della camicia di forza creata dal cosiddetto Patto di stabilità e crescita, dal Six pack e dal Fiscal Compact europeo.

• Controllare la finanza. Regolamentare le attività bancarie ed istituire una nuova piattaforma di pagamenti pubblici digitali che metta fine al monopolio delle banche sui pagamenti dell’Europa.

• Utilizzare la Banca Europea degli Investimenti per inondare di liquidità le nostre comunità.
Si tratta di 500 miliardi di euro l’anno per una programma di trasformazione ecologica e industriale per rimettere al lavoro un continente.

- Lavoro

• Salario minimo europeo

• Statuto Europeo dei Lavoratori per trasformare la gara al ribasso delle delocalizzazioni in una gara al rialzo che garantisca standard comuni

• Attuare un piano contro la povertà che ridistribuisca i proventi della Banca Centrale Europea ai più bisognosi. Reddito universale di base per tutti i cittadini europei, svincolato dalla ricerca del lavoro e finanziato tramite un grande fondo europeo costruito con gli asset di grandi società e i
titoli della Banca Centrale Europea.
• Ridistribuzione della ricchezza per l’equità sociale
• Ridistribuzione del lavoro. Lavorare meno lavorare tutti.
• Piena occupazione

- Ambiente
• Riconversione ecologica del sistema produttivo

 

Piano B - Per una Italia più sovrana

Partiamo da due articoli della costituzione italiana:

• Art.1 “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.”

• Art.47 “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito.
Favorisce l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione, alla proprietà diretta coltivatrice e al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese.“

Inoltre è importante definire la differenza tra una “Moneta a Debito” ed una
“Moneta Positiva”:
• la prima è una moneta creata dal sistema bancario e prestata al
sistema economico, che genera automaticamente un debito e comporta
il pagamento continuo di interessi;
• la seconda è una moneta creata dallo Stato e spesa nel sistema
economico, che ha solo un costo iniziale per la sua creazione (più o
meno alto a secondo del “materiale” usato) e non ha alcun costo di
interessi.

La sovranità monetaria è sicuramente degli Stati e questi hanno tutto il diritto di utilizzarla per raggiungere gli obiettivi previsti dai Trattati. Lo Stato ha ancora la sovranità monetaria, che può utilizzare creando diversi strumenti monetari e fiscali, senza violare i Trattati Europei:

• Possibile coniare monete metalliche (aventi corso legale solo in Italia) di valore superiore a 2 euro, che la BCE deve “solo approvare” come quantità (art.128 comma 2 del TFUE);

• Emettere biglietti di Stato di qualsiasi valore (aventi corso legale solo in Italia), perché il TFUE dà alla BCE l’esclusiva solo delle “banconote” aventi corso legale nell’Unione (art.128 comma 1 del TFUE);

• Moneta a valenza fiscale (es. minibot), in quanto in base ai Trattati Europei la sovranità tributaria è ancora di competenza esclusiva degli Stati nazionali. Si tratta della proposta di una “quasi-moneta” complementare basata su sconti fiscali differiti su imposte non ancora maturate e in grado di creare la liquidità di cui abbiamo bisogno.La Moneta Fiscale verrebbe assegnata, a titolo gratuito, per integrare il reddito dei lavoratori dipendenti, per finanziare investimenti pubblici e programmi di spesa sociale nonché per ridurre le imposte delle imprese sul lavoro.

• Titoli di sconto fiscale. Il principale vantaggio è che i Tsf non producono deficit pubblico. I Tsf sono infatti dei titoli di Stato che danno diritto ai loro possessori di ridurre i pagamenti fiscali ma solo a partire da tre anni dall’emissione, cioè nel quarto anno. I Tsf tuttavia – proprio come tutti gli
altri titoli di Stato, come i Bot e i Cct – potranno essere immediatamente ceduti sul mercato finanziario in cambio di euro. Così possono subito incrementare la capacità di spesa dell’economia.

• Emettere moneta elettronica o carte di credito di Stato, che non sono prese in considerazione dai trattati, dove si parla solo di moneta metalliche e banconote, tant’è che le banche possono creare moneta elettronica senza limiti, figuriamoci se non può farlo uno Stato, che inoltre ha il vantaggio di poterla mettere all’attivo del suo bilancio in quanto detentore della sovranità monetaria (vedere art.114bis del Testo Unico Bancario);

• Emissione di un 2-3% di Pil di moneta sovrana non a debito a sola circolazione nazionale, non convertibile (parallela all’euro) creata dallo stato italiano, per investimenti pubblici (es. creatività, cultura, educazione, bellezza del patrimonio artistico, patrimonio culturale, ambiente, agricoltura, turismo)

• Istituire banche pubbliche (la Germania ha il 60% di banche pubbliche).
Cassa Depositi e Prestiti, se usata pienamente come banca pubblica, potrebbe accedere ai finanziamenti della BCE a tasso zero, secondo l’art. 123 del TUE: “il divieto di scoperto bancario e di altre forme di facilitazione creditizia in favore dei governi non si applicano agli enti creditizi di proprietà pubblica che devono ricevere dalla Banca centrale europea lo stesso trattamento degli enti creditizi privati”.

• Rilanciare la Cassa Depositi e Prestiti su tre piani strategici paralleli:
come istituto di credito alle imprese, come strumento di politica industriale nel Paese e come piattaforma di gestione di una nuova moneta domestica complementare.

(Giulio Ripa)

Appello: fake news e la dittatura dell’informazione (Massimo Mazzucco)

Io Francesco Galgani, autore di questo blog multitematico, che in più occasioni ho usato come mezzo di libera informazione e di approfondimenti su tematiche “controcorrente” rispetto all’informazione ufficiale, aderisco a questo video-messaggio di Massimo Mazzucco del 14 aprile 2020 sotto riportato, che invito a diffondere. In particolare, condivido e sottoscrivo soprattutto questa parte del video-messaggio:

«[…] Ecco ciò che ci aspetta nel prossimo futuro, la dittatura dell’informazione, che manda un messaggio unificato e non tollera nessun contraddittorio. In una democrazia, una voce alternativa all’informazione mainstream è assolutamente indispensabile, le opinioni diverse sono il cuore stesso del progresso sociale, senza quello la democrazia muore e si instaura la dittatura del pensiero unico. Non saremo più schiavizzati a livello fisico come una volta, con le catene ai piedi, ma lo saremo a livello mentale, con le catene nel cervello, che è ancora peggio… perché se controlli la mente delle persone, controlli anche molto più facilmente le loro azioni. Quindi se noi verremo silenziati, non saremo più in grado di difendere voi dalle restrizioni delle vostre libertà. E’ quindi fondamentale in questo momento far sapere che siamo tanti e tutti uniti […]. Vi chiediamo di far circolare questo video ovunque [...]».

La situazione, dal mio punto di vista, è drammatica. Ciò non toglie che, da parte mia, potrei “criticare”, nel senso di ragionare e discutere con argomentazioni, sia l’informazione ufficiale sia quella alternativa. Questo perché la verità non è in mano di qualcuno e soprattutto non può essere imposta per legge.

Come ha scritto Giulio Ripa nel suo articolo “Oltre il dualismo”:

«[…] Questa è la verità? Ma nel momento in cui noi crediamo di dire la verità, appena la nomini non c'è più. La verità è inafferrabile.
La realtà può essere descritta interamente solo come compresenza di enti contrapposti, complementari e correlati tra loro; una descrizione in cui si manifesta la realtà intera non semplificata da schemi, ma colta nel suo contatto con il tutto, dalla vivente relazione di elementi contrastanti, senza un tempo univoco, in un gioco di probabilità di eventi che possono accadere nello stesso momento. Nel non-dualismo non esiste la verità o la falsità assoluta ed univoca. E non può essere altrimenti, perché la realtà stessa è contraddittoria, ambigua ed incerta, dotata di una complessità difficile da analizzare nella sua totalità che resta un mistero. […]».

Infine, vorrei segnalare che la “libera” informazione, libera nel senso inteso e ben descritto da Massimo Mazzucco, ha un costo non solo di tempo, di studio e di rischio personale, ma anche di soldi. Ciò vale anche per questo blog e per gli altri siti da me gestiti (compreso questo motore di ricerca), tutti senza pubblicità e senza ricavo economico, ed è questo il senso del link per le donazioni incluso in ogni pagina.

fonte del video: https://youtu.be/CQT1Vn_cpeQ

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11 settembre 2001: oltre la verità ufficiale, fonti verificabili (video di Massimo Mazzucco)

fonte: https://youtu.be/OHQTSIhlqYA

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Dopo il lockdown... lezioni di vita dal covid coronavirus?

(articolo aggiornato il 24 agosto 2020 con ulteriori informazioni rispetto alla scrittura iniziale del 29 giugno 2020)

Alcuni fatti "verificabili", anzi, di cui lascio l'onere della verifica e della critica ragionata ai miei lettori, con i link riportati:

  1. Dove non c’è stato il lockdown non c’è stata una percentuale maggiore di morti, come testimoniano la Svezia [vedi nota 1] e i cinque stati statunitensi che non hanno obbligato i cittadini a rimanere a casa, ovvero Nebraska, Iowa, Arkansas, South Dakota e North Carolina (fonte). Sono consapevole che l'informazione del main stream rema contro su questo punto, ad ogni modo, per chi vuole approfondire la questione, sembra che i paesi che hanno adottato lockdown più severi e più lunghi hanno un tasso di mortalità più alto rispetto ai paesi che hanno adottato chiusure più brevi e confinate ad aree geografiche o addirittura che non hanno effettuato alcun lockdown (fonte).
  2. In tutti gli stati europei le varie app ideate e pubblicizzate con l'intenzione, vera o presunta, di prevenire ulteriori contagi, tipo l'app "Immuni", sono state un flop totale (dettagli all'interno di questo tg).
  3. Il crollo delle vaccinazioni nel primo anno di vita (a seguito del lockdown) è stato significativamente correlato a un minor numero di morti in culla (fonte). Ciò è coerente con il maggior numero di ospedalizzazioni e morti tra persone vaccinate rispetto a quelle non vaccinate (fonte).
  4. Tutte le disavventure legate al coronavirus codiv-19, ovvero lo scoppio dell'epidemia, il lockdown, la crisi economica, il comportamento dei governi e delle persone, era stato previsto nei minimi dettagli nel 2019. Ci sono state omissioni, mancanze e bugie delle grandi potenze mondiali «che sapevano, che da anni erano pronti a gestire una emergenza sanitaria di questo tipo e che in diversi report del 2019 prevedevano addirittura tempi, modi e proporzioni di quella che sarebbe stata la grande pandemia» (fonte). A proposito, per queste ragioni, il primo ministro Giuseppe Conte si è preso alcune querele per omicidio plurimo colposo per i ritardi nella gestione dell'emergenza (fonte). Però io mi chiedo: com'è possibile che era stato tutto previsto nei minimi dettagli con largo anticipo? E' stato quindi qualcosa di "voluto" e "pianificato a tavolino"? A ognuno le sue riflessioni.
  5. Certi settori della finanza hanno enormi interessi sul coronavirus codiv-19, come se fosse per loro una gallina dalle uova d'oro. A questo proposito, basta citare che il Fondo Monetario Internazionale ricatta i governi, offrendo soldi in cambio dell'imposizione del lockdown (come nel caso eclatante della Bielorussia, fonte), che la Commissione paneuropea per la salute e lo sviluppo sostenibile, creata dalla Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) con l'obiettivo di ripensare le priorità dei sistemi sanitari alla luce della pandemia da coronavirus, ha a suo interno leader della comunità imprenditoriale e delle istituzioni finanziarie (fonte), che l'Italia è sotto il torchio della fondazione Bill e Melinda Gates che ha abnormi interessi economici nell'imposizione di vaccini a tutta la popolazione mondiale (fonte). Più i paesi vengono resi deboli tramite lockdown e terrorismo governativo, più sono ricattabili e disposti a rinunciare alla propria sovranità? Più le persone vengono rese fragili, più sono disposte ad accettare tutto?
  6. L'attuale confusione semantica tra malato e contagiato (cioè, nel caso specifico, non-malato, ovvero persona sana che è entrata in contatto con il virus, ma senza che ciò porti alcun problema né sintomo di malattia), al falso aumento dei contagi (nel senso che i contagi "conteggiati" aumentano solo perché vengono fatti più tamponi) e alla inaffidabilità dei tamponi nota da mesi (fonte1, fonte2, fonte3, fonte4, fonte5, fonte6, fonte7), serve a nascondere che il virus è clinicamente estinto (fonte) . Rimando a "Guanti, mascherine, distanziamento per epidemia: ragionevoli dubbi? OMS e lettera medici al Governo". 
  7. Una considerazione sul numero di morti. Suggerisco di dare uno sguardo alle statistiche continuamente aggiornate sul sito dell'Istituto Superiore di Sanità e ai link riportati in calce nella stessa pagina. Non notate qualcosa di strano? Prendendo per buoni questi dati, nel momento in cui scrivo, il 3,9% di morti con covid-19 non avevano patologie preesistenti.  Ne segue che il 96,1% dei morti... di cosa sono morti? E che età avevano? Ognuna faccia le sue analisi. Comunque, secondo l'immunologo bernese Beda Stadler, allo stato attuale è più probabile un 5 al lotto che essere infettati dal coronavirus covid-19 (fonte).
  8. Per completare il quadro di fatti verificabili, ricordo che il divieto di fare le autopsie, imposto dal nostro governo perché giudicato "inutile" (?!!), ha gravemente ritardato la scoperta delle cause di morte degli affetti di codiv-19 (fonte).

Per chi vuole approfondire il primo e il terzo punto, rimando alla fonte originale in inglese, corredata di precisi grafici e statistiche.

Partendo da questi dati verificabili, provo a fare alcune congetture, ovvero ipotesi che mi sembrano ragionevoli:

  • poiché il lockdown è servito a salvare vite di neonati grazie alle mancante vaccinazioni obbligatorie, mentre è stato irrilevante a livello di morti per covid, ne segue che:
    • i vaccini costituiscono un atto lesivo della vita,
    • la narrativa che ha giustificato il lockdown generalizzato come atto necessario - nei modi esagerati in cui è stato fatto - è stata (intenzionalmente?) menzognera, così come menzognero è stato il fatto che di questo virus non si sapeva nulla e che è comparso inaspettatamente (mentre in realtà ci sono report precisi che indicano in anticipo tempi e modi della diffusione);
  • il lockdown ha seriamente danneggiato:
    • l’economia collettiva e i portafogli personali,
    • i diritti civili,
    • i rapporti interpersonali,
    • la capacità di ragionamento e di libero arbitrio,
    • la salute psico-fisica di coloro che sono rimasti chiusi in casa ad ingrassare, con attività fisica zero e dando credito al terrorismo governativo e all’ego dei pochi che hanno deciso per molti.
  • il lockdown ci ha regalato almeno un mese di rarissima aria pulita e foglie degli alberi più verdi;
  • il clima sociale e culturale che si è creato durante l'emergenza, compresi i vari abusi di potere anche gravissimi via via raccontati dalla cronaca in questi mesi (e non mi riferisco solo alle multe, ma anche ai TSO, ricordo il caso di Mario Musso e alle varie proposte di TSO per tutti coloro che dovessero risultare positivi), che sta venendo forzatamente allungata con lo scopo di arrivare a un vaccino per tutti (per la gioia di certi straricchi che diventeranno ancora più ricchi), può essere così sintetizzato:
    • il Governo - unico depositario della "verità" - vuol far sentire i propri cittadini piccoli e ignoranti;
    • vuole imporre delle regole e trovare loro un fondamento (inesistente) tramite dittatura sanitaria;
    • vuole spingere alla delazione (mi riferisco, ad es., alle foto messe su Facebook di persone così denunciate pubblicamente perché stanno all'aperto senza mascherina, o alle persone denunciate ai carabinieri perché sul posto di lavoro non indossano la mascherina, ecc.);
    • vuole smorzare la coscienza critica;
    • vuole punire senza freni e senza alcun senso della misura chi disobbedisce (mi riferisco alle multe esagerate pari a un mese di stipendio, alla chiusura delle attività, all'obbligo di restare a casa, che è in tutto e per tutto pari agli arresti domiciliari, ai TSO come nel caso di Mario Musso a cui probabilmente è stata rovinata la vita, ecc.);
    • vuole incutere timore per la punizione (a causa dell'esagerazione della punizione);
    • vuole omologare e far sentire nel giusto chi si omologa;
    • vuole zittire chi solleva questioni scomode (più o meno come tutte quelle che ho fin qui elencato).

Per inciso, il clima sociale e culturale così descritto è pari a quello delle peggiori religioni o sette, come ha giustamente fatto notare un altro blogger nell'articolo "Lo stato nemico".

Da queste congetture, di cui lascio a ciascuno, con se stesso, l’onere della prova, ne ricavo che forse l’immunità più importante di cui abbiamo bisogno è quella alle distorsioni del pensiero e del comportamento a seguito dell’influenza di certi poteri forti, che si presentano come angeli custodi, ma che in realtà sono demoni arroganti, dispotici, egocentrati, con secondi, terzi e quarti fini che non c’entrano niente col bene comune... o, per dirla diversamente, abbiamo bisogno di un vaccino per renderci immuni alle fisime e alla sudditanza psicologica, piuttosto che a chissà quale nanoscopico virus naturale o artificiale.

Il discorso che ho fatto per il lockdown vale anche per le mascherine, per i guanti e i gel disinfettanti. Le mascherine, in particolare, possono essere controproducenti per la propria salute e, a livello di filtraggio del virus in questione, probabilmente inutili. A proposito, un virus non è un organismo vivente, non ha intenzionalità né capacità proprie: la reazione del nostro corpo (e della nostra mente) ai virus è rafforzabile con interventi e strategie diametralmente opposti rispetto alle decisioni prese dal nostro pseudo-governo [vedi nota 2] (e non solo dal nostro).

Fine delle mie congetture... senza pretesa di verità, perché io non so nulla e necessariamente filtro la visione delle cose per ciò che io sono. Sono necessitato a vedere le cose in questo modo, ma non ho odio per nessuno, nemmeno per coloro che potrebbero sentirsi fortemente criticati da queste mie congetture. Anzi, come amico, intendo offrire proprio a costoro uno spunto di riflessione, affinché certe scelte lesive non si ripetano. Se molti medici e studiosi competenti fossero stati ascoltati dal governo, e se le strategie da adottare fossero state scelte dopo un profondo ascolto reciproco, allora avremmo avuto un buon governo… libero comunque di sbagliare, come tutti noi.

Con rispetto della libertà e soprattutto della diversità di opinione altrui,
Francesco Galgani,
29 giugno 2020

[nota 1] In Rete è circolata la notizia che la Svezia, che non ha applicato il lockdown, abbia avuto il più alto tasso di morti al mondo. Questa è una mezza verità perché riferita ad una sola settimana, ovvero è una bugia. In generale, Belgio, Spagna, Italia, Gran Bretagna e Francia hanno registrato tassi di morti più elevati rispetto alla Svezia. (fonte)

[nota 2] Con l'espressione "pseudo-governo" intendo riferirmi a un governo incapace di governare, ovvero di servire il popolo con amore, competenza, lungimiranza, ubbidendo alla propria anima, cioè alla Costituzione così come intesa dai padri costituenti. Il senso che do a "pseudo-governo", ovvero "governo incapace di governare", non è di tipo giuridico o legale, né tantomeno di preferenza politica, ma esclusivamente di moralità sostanziale. Potrei fare lo stesso discorso per il Parlamento, che tra l'altro, nel periodo dell'emergenza, è stato il "grande assente". Stesso discorso di assenza anche per il Presidente della Repubblica, secondo la mia personale e opinabile visione di cittadino, almeno per il tipo di informazioni e di notizie con cui sono potuto entrare in contatto.

Profezia elettorale

Non so chi vincerà alle prossime elezioni, ma so con assoluta sicurezza chi perderà: il popolo, cioè noi.

Non mi sto riferendo nello specifico alle imminenti elezioni italiane né a quelle americane, sebbene la mia profezia valga anche per loro, piuttosto qui sto facendo un discorso più ampio.

Crisi politiche, economiche, lavorative e persino epidemie vengono studiate minuziosamente a tavolino per anni e anni, per poi essere attuate allo scopo di raggiungere gli obiettivi di coloro che considerano le persone comuni come propri nemici, come esseri da persuadere lentamente e continuamente per rendere accettabile e desiderato ciò che a una persona non indottrinata dalla continua infinita propaganda apparirebbe come abominevole. Non posso dimostrare che questi ultimi decenni di politica, e non ultima la creazione e gestione dell'epidemia, siano stati studiati e attuati da persone esperte e volenterose di infliggere il maggior danno possibile a noi persone comuni, ma so che è così. Non sono sensazioni personali, ma consapevolezze maturate in anni di studio.

Le tecniche più subdole e ignobili di manipolazione mentale e di rappresentazione alterata e capovolta della realtà vengono usate continuamente, in maniera invasiva e pervasiva. Le strategie dell'arte della guerra, le fallacie del ragionamento, la psicologia della persuasione, la pianificazione di menzogne ben costruite e messe in scena con le risorse che possono avere superpotenze e, quando convenienti, anche i ricatti, le peggiori vessazioni e la manu militari, sono usati sapientemente, con strategie nel lungo o lunghissimo periodo, contro i popoli di questo pianeta. I poveri vengono aizzati contro i poveri, i fondamenti della società e la coscienza individuale vengono frantumati, la capacità di reagire con spirito critico viene pesantemente punita e condizionata. Purtroppo ogni volta che nasce uno schieramento serve a mettere una parte del popolo contro un'altra parte del popolo, ma mai a unire i popoli contro i loro vessatori.

In questo scenario, dare il proprio "voto" alle urne (qualunque esso sia) significa sostenere e legittimare questo sistema così descritto? Ognuno frughi dentro di sé per trovare una risposta.

Come disse John Fitzgerald Kennedy, il 27 aprile 1961, al Waldorf-Astoria Hotel, New York City (fonte con testo integrale):

«[...] per noi che siamo opposti in tutto il mondo ad una cospirazione monolitica e spietata che fa affidamento primariamente su significati nascosti per espandere la sua sfera di influenza, sull'infiltrazione invece dell'invasione, sulla sovversione invece delle elezioni, sull'intimidazione invece della libera scelta, sulle guerriglie di notte invece degli eserciti di giorno. È un sistema che ha arruolato vaste risorse umane e materiali nell'edificio di una maglia stretta. Una macchina altamente efficiente che combina operazioni militari, diplomatiche, di intelligence, economiche, scientifiche e politiche. Le sue preparazioni sono nascoste, non pubblicate. I suoi errori sono sepolti, non messi in evidenza. I suoi dissidenti sono silenziati, non elogiati [...]»

Quel giorno, in quel discorso, disse anche:

«[...] La stessa parola “segretezza” è ripugnante in una società libera e aperta; e noi, come popolo, siamo intimamente e storicamente contrari alle società segrete, ai giuramenti segreti e alle procedure segrete. Abbiamo deciso, molto tempo fa, che i pericoli di un eccessivo e ingiustificato occultamento di fatti pertinenti superino, di gran lunga, i pericoli che vengono invocati a giustificazione. [...]»

Dopo queste lungimiranti parole di Kennedy, credo che una pausa di riflessione sia necessaria.

Esistono soluzioni? Secondo me sì, ma non passano attraverso il voto, attraverso lo schierarsi o il sostenere il tal partito, schieramento o movimento piuttosto che l'altro. Serve un essere umano nuovo, capace di realizzare una rivoluzione spirituale e culturale, capace di cambiare le fondamenta di ciò in cui crede, capace di considerare l'altro come parte di sé. E' un percorso lungo, ma non ci sono scorciatoie. Ciascuno di noi può diventare questo essere umano rinnovato, e quindi ciascuno di noi può dare il voto a se stesso o a se stessa piuttosto che parteggiare per altri.

Francesco Galgani,
14 settembre 2020

Lo smemorato di Codogno

LO SMEMORATO DI CODOGNO
(racconto di Giulio Ripa)

Un uomo abitante nel paese di Codogno perde la memoria durante l'epidemia.
E' l'unico sintomo della malattia. Non ricorda più nulla. Lo smemorato si mette sul treno nella stazione di Codogno  senza sapere dove vuole andare.

Dopo alcune ore scende dal treno.
Appena fuori dalla stazione si imbatte in un grande cartello pubblicitario  8x10:
“Vota Delukaschenko per un futuro luminoso".

Mentre guarda il cartellone il nostro smemorato viene fermato dai carabinieri perché è sprovvisto della mascherina obbligatoria anche all'aperto.

Alla richiesta di mostrare le sue generalità l'uomo dichiara di non sapere chi sia. Viene portato in ospedale per fare il tampone.

Dopo ore ed ore di attesa in un pronto soccorso, pieno fino all'inverosimile di contagiati o presunti tali, lo smemorato viene sottoposto al test del tampone.

In attesa dei risultati, siccome non c’è posto per il ricovero nell'ospedale, a causa di tagli dei posti letto, personale sotto organico ed altri ospedali pubblici chiusi per risparmiare sui costi della sanità pubblica, lo smemorato  per passare la quarantena viene ricoverato in una clinica neurologica privata.

Il risultato arriva solo dopo quindici giorni. L'analisi del tampone è positivo.

Ma la clinica privata è strapiena di malati mentali con sintomi come schizofrenia, ansia, depressione, paranoia, incubi notturni, insonnia, tutti sintomi provocati dal panico di contrarre il covid19. Ma anche il lockdown ha provocato disturbi mentali, soprattutto nei bambini, a causa del distanziamento sociale.

Lo smemorato non vuole stare in mezzo a quei pazzi che lo fanno impazzire. Comincia anche lui a dare in escandescenze, inveendo contro i carabinieri.

A quel punto i carabinieri lo portano in carcere.

Ma c'è in atto una sommossa dei detenuti a causa del virus, i carabinieri non sanno più cosa fare, non sanno dove mettere lo smemorato.
Danno un foglio di via allo smemorato e lo abbandonano al suo destino.

Girovagando per la città, passando da una porta di servizio di un centro congressi, lo smemorato si trova all'interno di una sala dove è in corso una riunione politica sulle imminenti elezioni. Qui il Governatore Delukaschenko arringa i suoi uomini su come vincere le elezioni per riconfermare il suo ruolo di governatore del Delukhistan:

Ognuno di noi deve dire, comune per comune, quante persone ci portano voti. Sappiamo fare notoriamente bene la clientela come Cristo comanda, in maniera organizzata, scientifica. Vedete come madonna dovete fare, offrite una frittura di pesce, come cazzo volete voi, ma ci dovete portare più della metà degli aventi diritto al voto.

Poi, dobbiamo fare un lavoro più organizzato sulle imprese. Ogni impresa deve portarci almeno la metà dei voti  dei propri dipendenti.

Faremo un incontro con le categorie professionali: ordine dei medici, commercialisti, avvocati. Daremo la possibilità di uso dei fondi europei anche per gli investimenti che fanno gli studi professionali. Tutti i professionisti devono portare più voti possibili dei loro dipendenti e clienti.

Noi abbiamo un modello sanitario di eccellenza nel mondo!
Non siamo la Toscana. Qui nel comparto della sanità privata lavorano migliaia e migliaia di persone. Credo che ci sia il rispetto nei nostri confronti da parte dei titolari di queste strutture private qualificate. Ognuno di loro deve dire quanti voti ci porta.

Uscito dalla sala frastornato da questo discorso, lo smemorato entra in un bar dove c'è l'emittente privata Teledelux che trasmette in continuazione video di Delukaschenko:

Ti trovo in mezzo alla strada a passeggiare su lungomare o stravaccato sulla panchina? Ti obbligo alla quarantena. E' vietato passeggiare! Obbligo a tutti i cittadini di rimanere nelle proprie abitazioni. I quartieri vanno militarizzati.
Sono necessari reparti dell’Esercito, attrezzati e protetti, che servono a scoraggiare la mobilità non consentita.
Ma come è possibile? Chiudiamo i parchi pubblici, i bar e i pub e poi si può passeggiare? Siamo purtroppo costretti a fare queste ordinanze, perché c’è il 90% dei cittadini che ha capito che la situazione è seria, ma c’è un 10% di irresponsabili, che vanno neutralizzati e messi in condizioni di non nuocere.

Noi abbiamo un modello sanitario di eccellenza nel mondo. Noi con le ordinanze possiamo regolare il 99% dei problemi, ma poi deve essere messo in funzione il cervello della gente. A volte pare di avere a che fare con persone che sembrano ragazzini della prima comunione. La testa non serve solo a separare le orecchie, ma anche a connettere i neuroni, cioè a far funzionare la mente.

Nessuno si oppone al linguaggio usato dal governatore. La popolazione, allarmata ogni momento dalla pericolosità del virus, ama Delukaschenko, lo chiama papy oppure sceriffo perché li protegge dagli untori.

Il Governatore Delukaschenko vince le elezioni con il 70% dei voti.
Un risultato bulgaro grazie anche all’alleanza con diverse liste dove si sono candidati imputati o condannati per associazione a delinquere, voto di scambio ed altro.

Delukaschenko dopo la vittoria elettorale si ricarica ancora di più.

Il governatore vara una spesa di 28 milioni di euro per raddoppiare il numero di posti di terapia intensiva arrivando a quasi 600.
Non investe nella medicina di territorio e nella prevenzione ma stipula un accordo con le cliniche private, che prevede un pagamento di 700 euro al giorno per ogni posto di terapia subintensiva e 1200 euro al giorno per ogni posto in terapia intensiva.
Fa un accordo con un laboratorio privato di analisi dal costo di 750 mila euro per processare i tamponi, ignorando la possibilità di utilizzare le strutture pubbliche come le università.

La pressione sui cittadini si fa sempre più forte. Il Governatore spopola sui social.
Il governatore mostra tutta la sua riluttanza verso alcuni cittadini irresponsabili:

Non immaginatevi che a correre siano le belle donne delle pubblicità, con tute aderenti. Quelle, riconcilierebbero con la natura. Ho visto correre vecchi cinghialotti come me, senza mascherina, che andrebbero arrestati per oltraggio al pudore.
Mi arrivano voci di persone che vogliono organizzare feste di laurea.
Mandiamo i Carabinieri con il lanciafiamme se la fate!

Il successo mediatico è assicurato. Il governatore è osannato dal suo popolo.

Lo smemorato di Codogno, che in una tasca ha ritrovato lo smartphone, non condivide queste dichiarazioni del governatore lette su facebook.
Allora scrive una poesia e la diffonde nei social:

LA MASCHERATA

All'ombra della mascherina
camminiamo attenti a distanziare
altre mascherine silenziose
che incontriamo per strada.

Mascherina egoista o altruista
mascherina obbligata o desiderata
mascherina comprata o gratuita
mascherina ostentata o subita.

Una pantomima di un ballo in maschera
dove si guarda e si è guardati
nascondendo il terrore di morire
colpa di un invisibile nemico.

Nello spettacolo mascherato
di una vita senza vita
fine di un carnevale cominciato
inizio di una quaresima senza fine.

Mascherina bavaglio di libertà
ipocrisia  di un dispositivo di sicurezza
di persone che sicure non sono
vittime di una  assurda omologazione.

Messinscena di una ridicola mascherata
per coprire inefficienza e cattiva sanità
mascherina ultimo feticcio
di una apparente vita che non si sa.

 

Dopo una serata passata con i suoi uomini, Delukaschenko risulta positivo al tampone. Anche lui ha una perdita di memoria. Non si ricorda più di essere il Governatore del Delukhistan.
Mentre è in quarantena, legge sul suo smartphone la poesia dello smemorato di Codogno. Commenta positivamente la poesia dello smemorato. I due si scrivono via whatsapp. Si incontrano in un bar. Bevono insieme.
Lo smemorato di Codogno riconosce il governatore del  Delukhistan, ma questo risponde che si sbaglia, perché il governatore è un allarmista mentre lui si sente piuttosto un negazionista.

I due smemorati cominciano a partecipare a tutte le manifestazioni dei negazionisti.
Delukaschenko diventa famoso nell'apostrofare gli allarmisti:
Gli allarmisti sono talmente presi dal panico, che quando si guardano allo specchio si mettono la mascherina per paura di essere contagiati.

I due smemorati decidono insieme di partire per la Svezia, un paese secondo loro più equilibrato e meno allarmista sulla questione dell'epidemia.

Dopo alcuni anni, qualcuno sosteneva che il primo ministro svedese assomigliasse a Delukaschenko, ed il suo segretario personale allo smemorato di Codogno.

Il primo ministro svedese Delucasson, in una conferenza stampa ripresa in diretta dal canale televisivo Teledelux, affermava:
Noi abbiamo un modello sanitario di eccellenza nel mondo!

(Giulio Ripa, 2 ottobre 2020)

Il Grande Reset: dall'emergenza sanitaria al Nuovo Ordine Mondiale

Nel 2009 Jacques Attali, economista e banchiere internazionale, scrisse nella sua rubrica sull'Express del 3 maggio 2009, le seguenti parole (quanto segue è una mia traduzione, cfr. testo originale integrale in francese). Egli si riferiva all'influenza suina di allora, ad ogni modo ha espresso alcuni concetti perfettamente applicabili a quello che sta succedendo in questo periodo storico. Ho messo in grassetto ciò che secondo me merita maggiore attenzione:

«La storia ci insegna che l'umanità si evolve in modo significativo solo quando è veramente impaurita: allora stabilisce prima di tutto meccanismi di difesa; a volte intollerabili (capri espiatori e totalitarismo); a volte inutili (distrazione); a volte efficaci (terapeutici, scartando se necessario tutti i precedenti principi morali).  Poi, una volta superata la crisi, trasforma questi meccanismi per renderli compatibili con la libertà individuale e per renderli parte di una politica sanitaria democratica.

La pandemia che sta cominciando potrebbe scatenare una di queste paure strutturanti. 

Se la paura attuale non è più grave delle due paure precedenti legate al rischio di pandemia (la crisi della mucca pazza del 2001 in Gran Bretagna e la crisi dell'influenza aviaria del 2003 in Cina), avrà prima di tutto conseguenze economiche significative (calo del trasporto aereo, calo del turismo e del prezzo del petrolio); costerà circa 2 milioni di dollari a persona contaminata e farà scendere i mercati azionari di circa il 15%; il suo impatto sarà molto breve (il tasso di crescita della Cina è sceso solo nel secondo trimestre del 2003, per poi esplodere verso l'alto nel terzo); avrà anche conseguenze organizzative (nel 2003 sono state adottate misure di polizia molto severe in tutta l'Asia; l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha istituito procedure di allerta a livello mondiale; alcuni Paesi, in particolare Francia e Giappone, hanno accumulato notevoli riserve di medicinali e maschere).

Se è un po' più grave, il che è possibile, dato che è trasmissibile dall'uomo, avrà conseguenze veramente globali: economica (i modelli suggeriscono che ciò potrebbe portare a una perdita di 3.000 miliardi di dollari, un calo del 5% del PIL mondiale) e politica (a causa dei rischi di contagio, i paesi del Nord avranno interesse a far sì che quelli del Sud non siano malati e dovranno garantire che i più poveri abbiano accesso ai medicinali attualmente stoccati solo per i più ricchi); una grande pandemia aumenterà poi, meglio di qualsiasi discorso umanitario o ecologico, la consapevolezza della necessità dell'altruismo, o almeno un interesse per l'altruismo.

E anche se, come ovviamente dobbiamo sperare, questa crisi non è molto grave, non dobbiamo dimenticare, come abbiamo fatto con la crisi economica, di imparare da essa affinché, prima della prossima, inevitabile, si possano mettere in atto meccanismi di prevenzione e controllo e processi logistici per l'equa distribuzione di farmaci e vaccini. A tal fine, dovremo istituire una politica globale, uno stoccaggio globale e quindi una tassazione globale. Poi, molto più rapidamente di quanto sarebbe stato possibile solo per ragioni economiche, saremo in grado di porre le basi di un vero governo mondiale. Infatti, è attraverso l'ospedale che in Francia, nel XVII secolo, ha avuto inizio la costituzione di un vero e proprio Stato.

Nel frattempo, potremmo almeno sperare nell'attuazione di una vera politica europea in materia. Ma anche qui, come su tanti altri argomenti, Bruxelles tace.»

Mi fa piacere che lui parli di altruismo, ma non mi sembra che sia stata questa la direzione presa in questi mesi di pandemia (vera o presunta che sia stata), anzi, è più che evidente che c'è stato un ulteriore drenaggio forzato di energia e ricchezza dai poveri verso i super-ricchi, con quasi azzeramento della classe media. Mi pare altresì evidente che la crisi sia stata ed è tuttora funzionale all'istituzione più o meno ovunque di regimi totalitari (Italia compresa) e, nei periodi peggiori della crisi/pandemia, ogni stato europeo ha fatto "per conto suo", fregandosene degli altri.

Per Klaus Schwab, fondatore del World Economic Forum, è arrivato il momento di un "grande reset" del capitalismo globale:

«[...] Tutti i paesi, dagli Stati Uniti alla Cina, devono partecipare, ed ogni industria, da quella del petrolio e del gas a quella tecnologica, devono essere trasformate [...] La pandemia ci ha mostrato quanto rapidamente possiamo effettuare cambiamenti radicali nel nostro stile di vita [...] e rappresenta una rara quanto stretta finestra di opportunità per riflettere, ripensare e riorganizzare il nostro mondo. [...]».

Anche Schwab si riempie la bocca di uguaglianza e sostenibilità, cfr. l'articolo "Economia e Pandemia, ora arriva il «Grande Reset» di Davos".

Ok, ma cosa significa davvero tutto questo? Davvero dobbiamo pensare che questi banchieri ed economisti vivano con l'obiettivo di migliorare le vite altrui? Certo...

Provo a riassumere le mie impressioni sugli scenari sia attuali sia futuri nel quadro seguente, che ho fatto mentre pensavo a chi serve e a chi giova la creazione e strumentalizzazione della crisi attuale, abbondantemente voluta e pianificata con largo anticipo (covid compreso):

NUOVO ORDINE MONDIALE

Nuovo Ordine Mondiale, pittura di Francesco Galgani, 18 ottobre 2020

(testo e pittura digitale di Francesco Galgani, 18 ottobre 2020)

È "fortemente raccomandato" svolgere le riunioni private a distanza?

Se i posteri leggeranno questa pagina, forse non capiranno che si riferisce al DPCM (Disgrazie per Cittadini Modello) del 18 ottobre 2020 (fonte).

È "fortemente raccomandato" svolgere le riunioni private a distanza? No, assolutamente no, i nostri cuori, le nostre anime, i nostri corpi e il nostro intelletto non lo raccomandano, anzi: noi esseri umani siamo fatti per unirci, non per separarci. Uniti siamo forti, sparsi andiamo verso la morte: tra le varie specie animali, il bisogno di appartenenza è particolarmente sviluppato e attivo in noi umani, perché indispensabile per la vita (cfr. "Distanziamento sociale = Istigazione al suicidio?").

VERSO L'UNIONE

Verso l'unione, pittura digitale di Francesco Galgani, 20 ottobre 2020

(testo e pittura digitale di Francesco Galgani, 20 ottobre 2020)

Lo scandalo del codiv e il reato di crimine contro l'umanità

Nel video seguente, tradotto e doppiato da Byoblu (fonte) e disponibile anche su DavveroTV (fonte), nel servizio intitolato "La durissima denuncia di un avvocato tedesco: «Il coronavirus? Una truffa»", l'avvocato Reiner Fuellmich, attraverso dati, riferimenti e citazioni di scienziati, smonta punto per punto la narrazione ufficiale relativa al coronavirus Covid-19, asserendo che le misure prese dai vari governi rientrano nel reato di crimine contro l'umanità, come previsto dal diritto internazionale.

Da parte mia, e su alcuni aspetti specifici in maniera più argomentata di quanto Reiner Fuellmich faccia in questo video, ho approfondito i problemi da lui citati negli articoli da me scritti nel corso degli ultimi mesi (e ricercabili tramite il pulsante "Cerca" disponibile in tutte le pagine del blog). Per quanto l'ipotesi di tale reato mi sembri più che legittima e le argomentazioni a suo sostegno più che sensate, rimane il fatto che ciò che posso fare è soltanto offrire stimoli di approfondimento ai miei lettori, senza pretesa di avere «la verità» (ammesso che esista).

Nel momento in cui scrivo, su Youtube non c'è questo video perlomeno nella sua versione italiana (infatti, a causa dei recenti nuovi regolamenti di Youtube che impediscono di caricare contenuti non filogovernativi in materia di covid, Byoblu non l'ha caricato su Youtube per non rischiare la chiusura del canale); anche il motore di ricerca Google, che ha assunto una linea editoriale anch'essa filogovernativa in materia di codiv, sta oscurando i contenuti alternativi come quelli come in questa pagina (e i siti che li ospitano). Per queste ragioni, è importante avere alternative a Google (come il mio piccolo "Ricerca Alternativa") e a Youtube (come "DavveroTV" e come anche il mio blog). Soprattutto è importante scambiarsi link per accedere direttamente ai contenuti, al di là delle censure degli algoritmi di Google, di Youtube, di Facebook e affini.

Il mio invito è che ognuno faccia la sua parte per essere un "vero cittadino" informato e consapevole, con uno sguardo attento alle attività dei potenti, piuttosto che un suddito. Dal mio punto di vista, i nostri governi ci offendono continuamente, trattandoci come imbecilli incapaci di intendere e di volere, ma ovviamente non è così.

Sotto il video, riporto la trascrizione fatta da Byoblu.

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Buonasera, sono il Dottor. Reiner Fuellmich, da 26 anni avvocato abilitato sia in Germania che in California.

Una visione globale della politica

Qualcuno ricorda la mia profezia elettorale? Propongo un video di chi sa guardare al problema politico da una prospettiva molto ampia.

Diego Fusaro - La fine del consenso e l'inizio del dominio
(DavveroTV, 27 febbraio 2021)

fonte: https://www.davvero.tv/byoblu24-1/videos/la-fine-del-consenso-e-l-inizio-del-dominio-diego-fusaro

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Negligenza voluta, epidemia dolosa, strage di stato, azione terroristica dello stato italiano contro i cittadini? Una denuncia in procura.

Io avrei molte domande, che riguardano soprattutto le relazioni interpersonali.
La prima la rivolgo a te: perché stai leggendo questo articolo? Che emozioni (positive o negative), o assenza di emozioni, ti comunica il titolo di questo articolo? Perché?

Cosa stai cercando? Giustizia? Conferma del tuo punto di vista? O, più coraggiosamente, vuoi provare a mettere a confronto il tuo punto di vista con uno diverso?

Senti rabbia? Cosa c’è dietro questa rabbia? Oppure senti altro?

Il senso di queste mie domande è quello di porre attenzione alle emozioni e alla qualità delle relazioni interpersonali che ne conseguono: una persona rabbiosa, o che abbia molto risentimento, o che si senta nella condizione di dire agli altri cosa devono o non devono fare, può portare un’azione benefica nel suo ambiente o finirà con l’evocare altrettanta o maggiore rabbia negli altri?

Queste erano le premesse, seppur difficili, perché capisco le motivazioni della tanta, tantissima rabbia che sta crescendo sempre di più, in un contesto in cui le relazioni sono sempre meno empatiche e rispettose e in cui, spesso, ciascuno potrebbe sentirsi abbandonato a se stesso (spero che non sia questo il tuo caso). Secondo me, il miglior modo di guardare a questa denuncia è con pace interiore e senza pretesa di avere la verità assoluta: senza pace (cioè accettazione della necessità, ovvero delle cose che accadono, in maniera sgombra da lamentele, pretese o accuse che, nel complesso, spesso sono maniere velate di bestemmiare) e senza umiltà, si rischia di sprecare un sacco di energie e di tempo senza ottenere nulla.

In una denuncia del genere, ovvero del singolo cittadino contro lo stato, qual è il confine tra senso civico, dovere morale, voglia di protagonismo o arroganza di sentirsi migliori o prescelti per fare qualcosa che pochi altri stanno facendo? Stiamo attenti, il mio invito è alla prudenza, al di là che il contenuto della denuncia sia condivisibile o meno.

Un approccio equilibrato potrebbe essere quello di usare questa denuncia per imparare qualcosa di nuovo. Tra l’altro, molte affermazioni in essa contenute sono corredate da link di approfondimento.

Gli argomenti trattati sono:

  • «L’epidemia di Covid-19 era prevista ed ampiamente anticipata»,
  • «Gli esperimenti “gain of function”»,
  • «Piena consapevolezza delle Autorità sanitarie internazionali e italiane dei rischi pandemici»,
  • «L’allarme coronavirus diffuso dall’OMS e la colpevole inerzia del Governo»,
  • «Mancato aggiornamento del Piano Pandemico (PP) 2006»,
  • «Disapplicazione delle azioni prioritarie previste dal Piano Pandemico 2006»,
  • «La vicenda delle autopsie»,
  • «Le cause del terrore: errori diagnostici, inadeguatezza terapeutica soprattutto domiciliare e notizie allarmistiche»,
  • «Autorità sanitarie: non c’è alcuna cura per Covid-19 – la realtà scientifica: esistono cure domiciliari molto efficaci»,
  • «Farmaci efficaci utilizzati dai MMG e altri clinici per la cura di Covid-19»,
  • «Minerali, vitamine e nutraceutici: prevenzione e cure adiuvanti di Covid-19»,
  • «Ostracismo delle Autorità sanitarie a farmaci e a integratori di sostegno»,
  • «Elementi critici sull’ efficacia e sicurezza dei vaccini anti Covid e della campagna vaccinale di massa in corso di pandemia»,
  • «Le misure restrittive più severe producono danni sociali e sanitari sproporzionati e non sono efficaci»,
  • «L’accertamento dei fatti esposti e l’individuazione dei responsabili».

Qui c’è il testo completo: Denuncia-Gestione-Covid.pdf
Sito di riferimento da cui l’ho scaricato: http://www.riapriamolitaliainsalute.it/

Buona lettura e buono studio,
28 aprile 2021

Vaccinazioni e morti: un grafico dell’India, con amore

L’amore a cui alludo nel titolo è quello che possiamo metterci noi nel guardare la realtà, nel relazionarci con noi stessi e con gli altri.

Viviamo nell’epoca dell’incapacità appresa di amare. Ma cosa proviamo quando riceviamo energia, amore, compassione e sostegno dalle persone a noi vicine? Conosciamo questa sensazione di appartenenza ad una comune umanità? Anche gli altri hanno bisogno di questo da noi.

Viviamo nell’epoca dell’ignoranza e delle creazioni illusorie, ovvero in cui la pretesa di conoscere la realtà è in sé e per sé la peggiore ignoranza; le illusioni sono il nostro personale modo di costruire la realtà.

Perché tutte queste premesse? Io per primo cerco di deporre le armi. Troppa strumentalizzazione viene fatta delle notizie, che talvolta sono anche costruite dal nulla e basate sul nulla, pur di poter argomentare la giustezza del proprio punto di vista. Proviamo ad accogliere la sofferenza senza strumentalizzarla e senza voler costruire su di essa una visione della realtà che abbia la pretesa di essere univoca. Dietro i grafici, i numeri, i ragionamenti matematici, in questo caso ci sono persone sacre e preziose come noi.

Pensi che, conoscendo più o meno le cose che ho scritto nell’ultimo anno, mi stia contraddicendo, cioè che voglia portare acqua al mio mulino? Potresti avere ragione, è difficile avere il cuore completamente ripulito e al contempo uno sguardo molto ampio alla realtà. Comunque la mia intenzione, in questo caso, è soltanto quella di far notare a me, a te e a chiunque altro sia giunto fino a questa pagina che, come umanità, al di là delle idee personali, stiamo sbagliando qualcosa di molto importante.

Suggerisco di guardare il grafico in calce con il cuore innanzitutto, e poi anche con l’intelletto.
Tale grafico è basato su questa fonte di dati, che riguarda tutto il mondo:
https://covid.ourworldindata.org/data/owid-covid-data.xlsx

Chi c’è dietro questa raccolta mondiale di dati? La lista delle persone interessate si trova in fondo a questa pagina, insieme ad altre informazioni:
https://github.com/owid/covid-19-data/tree/master/public/data

Questo è il grafico, sotto un brevissimo commento:

India: morti, vaccini, covid, aprile 2021

Ecco, ora il mio commento: non faccio alcun commento, perché il grafico è (tristemente) autoesplicativo.

Cosa dici? Non è chiaro? Sei sicuro che non è chiaro? Ok, facciamo così. Se io ti spiegassi in dettaglio questo grafico e che quello che sta accadendo in India sta accadendo anche altrove, potrei entrare in un discorso che invece vorrei evitare. A me interessa soltanto sottolineare che stiamo sbagliando qualcosa di molto importante, che stiamo calpestando la dignità, la libertà e la salute di molte persone che hanno la nostra stessa sacralità e preziosità. Se tu vuoi approfondire, questo specifico grafico e altri grafici analoghi sono spiegati in dettaglio e soprattutto contestualizzati in questo report di pochi giorni fa, pubblicato il 25 aprile 2021: https://dailyexpose.co.uk/2021/04/25/indias-covid-crisis-has-been-hijacked-the-mainstream-media-are-lying-to-you/

Buona assenza di paura,
buona pace interiore,
1 maggio 2021

Vaccini e umanità prostituita

Amici miei,
leggendo la notizia che ho qui sotto fotografato, di poche ore fa, mi sono tornati in mente miti e storie antiche. Per fortuna esistono i miti, le leggende, i racconti, le favole e altre narrazioni che, al di là del voler o non voler attribuire loro una funzione storica, possono dirci molto sul nostro passato, sul nostro presente e sul nostro futuro: possono dirci molto su noi stessi.

Ad esempio, prendiamo in considerazione coloro che sono dediti al “bene comune”. Prove terribili dovranno superare, in ogni epoca, e tentazioni a non finire: quaranta giorni di digiuno non fanno parte solo della tradizione cristiana. I martiri? Tra coloro che sono dediti al bene comune non mancano mai, in nessuna tradizione.

Cosa ci insegna il mito su chi vuol tentare di portare un messaggio di pace, di amore, di giustizia, di fratellanza e sorellanza, di perdono compassionevole, di solidarietà, di buona salute mentale, spirituale e fisica? Ci insegna che finisce appeso in croce come il peggiore dei delinquenti. E quando succede? Ogni giorno. Nel tempo circolare, il mito si ripete ogni giorno e ogni giorno qualcuno o qualcuna finisce in croce o comunque nella morsa di disumane torture come il più spregevole degli esseri. Julian Assange, giusto per citare un personaggio noto e a noi contemporaneo, che fine ha fatto?

E cosa dice il mito della ricerca spirituale? Chi è più vicino a “Dio” (qualunque cosa significhi questa parola)? E’ a Dio più vicina la Maddalena prima di essere lapidata o il ricco, il potente, l’erudito? Il mito è chiaro e, anche oggi, le povere, giovani e umili “maddalene”, dopo aver “servito” qualcuno, magari cercano quel che i potenti del nostro mondo neanche immaginano, visto che dove c’è grande concentrazione di soldi c’è anche l’“opposto di Dio” (in qualunque modo lo si voglia chiamare). Se “Dio” potesse essere inteso con l’accezione non fideistica, non confessionale e anche laica di “bene comune”, o comunque come qualcosa che lo rappresenti, il discorso sarebbe lo stesso: vi invito, sul serio, a rileggere quest’ultimo paragrafo sostituendo la parola “Dio” con “bene comune” e a verificare se il discorso vi “torna”.

Sì, ma la notizia qui fotografata cosa c’entra?

A buon intenditore poche parole,
4 maggio 2021

Pfizer, primo trimestre boom: ricavi a 14,58 miliardi di dollari (4 maggio 2021)

Scenari dal futuro: campagna di odio e accadimenti del 2025

Non conosco il presente, dubito del passato, tanto meno posso parlare del futuro, se non come un sogno “condiviso”, carico di significati simbolici, all’interno del più grande sogno chiamato “vita”. Un sogno dentro un sogno, quindi. Ho scritto “condiviso” perché, da un certo punto di vista, i sogni individuali non esistono o, per dirla in una maniera forse più comprensibile e accettabile, le eggregore (forme-pensiero) alla base dei sogni sono collettive e trascendenti il livello meramente psichico e corporeo, mentre la loro rappresentazione interna è individuale, in quanto mediata dai simboli provenienti dal proprio vissuto e dalla cultura in cui siamo immersi.

Se questo vale per i sogni onirici e anche per quelli ad occhi aperti, a maggior ragione vale per le visioni, per le profezie e per le esperienze mistiche.

Fatte queste premesse, sicuramente opinabili, stamani stavo guardando il futuro. Da quello che ho fin qui scritto, dovrebbe essere chiaro che lo sguardo a cui mi sto riferendo non è “mio” nel senso di “solo mio”, è piuttosto la partecipazione alla visione di quel che molti stanno vedendo. Senza dimenticare che nelle altre visioni (o percezioni, o sentori, o chiamiamoli come vogliamo) di cui sono partecipe è già presente da tempo la fine dell’umanità così come l’abbiamo conosciuta (la “forma-pensiero”, al di là delle infinite possibili rappresentazioni, è “il mondo sta finendo”, vi rammento la “Religione dell’Ultima Lotta”), quest’altra è temporalmente più vicina a noi, o almeno così sembra, fermo restando che l’anima non ha la cognizione del tempo.

Siamo nell’epoca delle campagne vaccinali, questo lo sappiamo, che già di per sé sono simbolo di auto-boicottaggio (per favore, non chiedetemi di spiegare questo punto). Dopo il grande fallimento, dovuto alla scarsa consapevolezza soggiacente i violenti diktat lesivi della dignità e della libertà degli esseri umani, i quali ben si sono prestati a un masochistico perverso martirio fine a se stesso (già evidente nella contemporaneità e ancor di più prossimamente), ci sarà una grande campagna di odio e di istigazione all’odio. Il potere non può ammettere i propri errori e il totale capovolgimento della realtà perpetrato dalle sue demoniache forze distruttive, non può dire “abbiamo sbagliato tutto, fin dall’inizio”, quindi proietta la sua ombra sui relativamente pochi oppositori rimasti, accusandoli di essere la causa di tutti i guai di questo mondo: in quest’ultima asserzione sto usando il presente perché, sebbene stia parlando del futuro, è qualcosa di già avvenuto.

Potrei aggiungere altro, ma preferisco non farlo: accetto che le cose vadano così.

Ah, scusatemi, quasi dimenticavo. Mentre io mi “permetto” di scrivere semplicemente quel che sento e di riferire quel che vedo, ma senza pretese di conoscenza e con la consapevolezza della differenza tra archetipi universali e loro rappresentazioni individuali, qualcun altro ha un potere divinatorio ragguardevole, visto che riesce a indicare date e luoghi precisi. Questo “qualcun altro”, giusto per fare un esempio, aveva predetto con agghiacciante precisione, e con un anno di anticipo, data e luogo di quanto avvenuto in Italia nel 2020. Negli ultimi tempi, secondo me, troppe persone hanno detto in anticipo cose che non potevano sapere, come se stessero parlando “pilotate” da qualcun altro. Per futura memoria, riporto il video sottostante (andato in onda il 13 gennaio 2021) in cui ci sono le previsioni per il 2025 (fatte da questo “qualcun altro” di cui sopra), con tanto di titoli di giornale che usciranno in quell’anno (nello specifico, nel fotogramma sottostante, c’è un articolo datato 17 ottobre 2025). Però, attenzione, stiamo parlando di un sogno dentro un sogno, come scritto all’inizio.

9 maggio 2021

DOWNLOAD MP4

Documentario "Covid: le cure proibite" (di Massimo Mazzucco), un dovere civico guardarlo

Documentario creato e pubblicato da Massimo Mazzucco il 14 maggio 2021, alla pagina: https://www.davvero.tv/byoblu24-1/videos/covid-le-cure-proibite-massimo-mazzucco (e trasmesso in tv, a livello nazionale, da DavveroTV).

Secondo me, guardare con attenzione questa video-denuncia, che contiene tante informazioni preziose e utili, è un dovere civico. Grazie.

In questo documentario sostanzialmente viene dimostrato che:

  1. le cure per il covid esistono;
  2. il nostro governo (e non solo il nostro) non ha mai voluto adottarle perché le case farmaceutiche non le vogliono.

DOWNLOAD MP4

Efficacia vaccini covid: 0-9% Pfizer BioNTech, 1% Gamaleya, 1-4% Moderna NIH, 1-8% J&J, 1-9% AstraZeneca Oxford

Combinazione dell'efficacia del vaccino e dei diversi rischi di fondo del COVID-19 tra gli studi:
0-9% per il Pfizer-BioNTech, 1% per il Gamaleya, 1-4% per il Moderna-NIH, 1-8% per il Johnson & Johnson, e 1-9% per i vaccini AstraZeneca-Oxford.

Fonte ufficiale su "The Lancet", dove sono riportate tali stime di efficacia: https://www.thelancet.com/journals/lanmic/article/PIIS2666-5247(21)00069-0/fulltext

PDF della pubblicazione scientifica: covid-efficacia-vaccini.pdf

Dal mio punto di vista, sono percentuali semplicemente ridicole, che rendono ancora più ridicola l'attuale enfasi sulla campagna vaccinale (e sull'obbligo vaccinale) a fronte di cure per il Covid esistenti. Con queste percentuali, si farebbe prima a dire che i vaccini non servono a nulla e che, tra l'altro, trattandosi di terapie sperimentali con effetti non noti, non avrebbero avuto alcun diritto di essere autorizzati (poiché le cure esistono). Il tema della prevenzione (alimentazione, stile di vita e relazionale, ecc.), che sarebbe ancora più importante, non viene mai affrontato. A ciò va aggiunto che, con l'inizio delle vaccinazioni, è anche aumentato il numero di morti (come in Israele e in India), come già documentato. Ho scritto delle cavolate? Forse. Io non ho la capacità di comprendere tutti questi numeri e le varie ricerche, capisco soltanto che c'è molta sofferenza che potrebbe essere evitata. Sono anche consapevole che le fonti di informazione propagano notizie per lo più in netto contrasto con quanto qui asserito, ad es. riportando che in certe nazioni sarebbero diminuiti i morti dopo le vaccinazioni. Ma la narrazione della realtà è costruita sui dati o sono i dati che sono costruiti in funzione della narrazione da veicolare? Forse entrambe le cose.

Non molto tempo fa avevo riportato che l'efficacia degli attuali vaccini Pfizer e Moderna per il covid-19 è tra il 19% e il 29%, secondo i calcoli riportati in un articolo pubblicato nel blog del British Medical Journal (BMJ). Percentuali diverse, ma ancora ridicole.

La scienza è unitaria? No. La scienza è affidabile? Dipende. Le pubblicazioni scientifiche sono affidabili? Gran parte sono fasulle e falsificate, come già documentato. Più che di scienza, in molti casi dovremmo parlare di riciclaggio di informazioni false, come affermato dal direttore della rivista di cui ho riportato l'articolo. Da questo punto di vista, sono costretto a dubitare di tutto, comprese le percentuali di efficacia dei vaccini qui riportate, visto che cito una rivista scientifica smentita dal suo stesso direttore (lo stesso discorso vale per tutte le ricerche scientifiche, il dubbio è d'obbligo).

Comprendere appieno l'efficacia e la reale utilità dei vaccini è quindi meno semplice di quanto possa sembrare, però quando ci sono troppi soldi di mezzo (come in questo caso), è facile intuire che dietro ogni parola può esserci un tentativo di propaganda, manipolazione mentale, capovolgimento della realtà. Possiamo parlare di malattie infettive debellate senza vaccini e malattie create dai vaccini?

Prendendo per buone le stime riportate nella ricerca di Oxford citata all'inizio (ma senza pretesa che lo siano), mi si rinforza la domanda se esista una correlazione tra salute e vaccini: probabilmente sì, ma nel senso opposto a quello dichiarato dai produttori, tenendo conto di tutta la mole di dati già riportati in questo blog. A seconda di come viene espressa la dimensione dell'effetto, potrebbe emergere un quadro abbastanza diverso. Ad es.: nei giovani non vaccinati e in buona salute la probabilità di morire di covid è zero, nei giovani vaccinati e che prima del vaccino erano in buona salute la probabilità di morire a causa del vaccino è maggiore di zero. Quindi, come calcolo costo/beneficio mi sembra abbastanza macabro. A ciò si potrebbe aggiungere che in soli cinque giorni, dal 14 dicembre 2020 al 18 dicembre 2020, ben 3.150 persone sono diventate disabili non più capaci di lavorare a seguito del vaccino anti-Covid (secondo i CDC di Atlanta, cioè i Centri di controllo delle malattie infettive statunitensi, fonte ufficiale governativa, slide 6 di 8).

Le scelte di salute pubblica andrebbero prese con molta attenzione e soprattutto con rispetto più verso la vita e il benessere delle persone comuni che verso le lusinghe del denaro.

Inoltre mi chiedo: senza la tv, sarebbe mai esistita tutta questa paura per il covid e la voglia di vaccinarsi?

A ognuno le sue risposte. La realtà è ambigua, contraddittoria, piena di tante bolle informative in cui è facile rimanere intrappolati. Quest'ultima affermazione vale anche per me, ovviamente, per cui le affermazioni che faccio sono da contestualizzare, non sto portando alcuna verità, ma soltanto seri dubbi.

(21 maggio 2021)

Sul diritto di vaccinarsi, di non vaccinarsi e di critica ragionata all’inutilità e dannosità dei vaccini (per il covid e non solo)

Diritto di denunciare le ingiustizie e le falsità, diritto di non conformarsi al pensiero dominante, dovere di non farsi prendere in giro.

In questo video, Massimo Mazzucco risponde all'esternazione che i "vaccinati proteggono i non vaccinati", argomentando sul perché ciò non è vero.

Il video si intitola "Beppe Severgnini, quanta pazienza con gli ignoranti..."

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Analisi psico-sociale e politico-economica della natura (ovina?) dell'essere umano e della progressiva riduzione del quoziente intellettivo medio

“Own Nothing and Be Happy”, Great Reset, World Economic ForumIn questo video del 31 dicembre 2020, Roberto Quaglia fa un’eccellente panoramica della situazione italiana e globale, mostrando la nuova era della pandemia covid da una prospettiva diversa da quella usuale. Interessanti i continui riferimenti al “great reset”, ovvero ai piani ambiziosi del World Economic Forum per renderci tutti nullatenenti e felicemente ebeti, come approfondito nell'articolo «“Own Nothing and Be Happy”: The Great Reset’s Vision of the Future».

L'incontro annuale del World Economic Forum (WEF) alla fine di gennaio a Davos, in Svizzera, riunisce leader politici e commerciali internazionali, economisti e altre persone di alto profilo per discutere di questioni globali. Guidato dalla visione del suo influente CEO Klaus Schwab, il WEF è la principale forza trainante del distopico "grande reset", uno spostamento tettonico che intende cambiare il modo in cui viviamo, lavoriamo e interagiamo tra di noi. Il grande reset comporta una trasformazione della società che si traduce in restrizioni permanenti delle libertà fondamentali e nella sorveglianza di massa, mentre interi settori vengono sacrificati per aumentare il monopolio e l'egemonia delle corporazioni farmaceutiche, dei giganti dell'alta tecnologia e dei big data, Amazon, Google, le grandi catene globali, il settore dei pagamenti digitali, le imprese biotech, ecc.

Usando i blocchi e le restrizioni del covid-19 per spingere questa trasformazione, il grande reset viene portato avanti sotto la maschera di una "quarta rivoluzione industriale" in cui le vecchie imprese saranno portate alla bancarotta o assorbite in monopoli, chiudendo effettivamente enormi settori dell'economia pre-covid. Le economie vengono "ristrutturate" e molti lavori saranno svolti da macchine guidate dall'intelligenza artificiale. Ma non preoccupiamoci: secondo questa visione (spinta attivamente anche dal nostro Governo), saremo senza proprietà e felici nella nostra prigione aperta di disoccupazione di massa, dipendenza statale, passaporti sanitari con tracciamento e chip, mancanza di denaro, vaccinazioni di massa e disumanizzazione.

La classe miliardaria che sta spingendo questa agenda pensa di poter possedere la natura e tutti gli esseri umani e di poterli controllare entrambi, sia attraverso la geoingegneria dell'atmosfera, per esempio, sia modificando geneticamente i microbi del suolo o facendo un lavoro migliore della natura producendo cibo finto biosintetizzato in laboratorio. Da non dimenticare anche il progetto di ibridare esseri umani con macchine. Entro il 2030 i nostri cervelli potrebbero essere connessi direttamente con un cloud all’interno del quale vi saranno migliaia di computer. Queste sono le previsioni di Raymond Kurzweil, inventore, informatico e direttore del dipartimento Ingegneria di Google dal 2012 (fonte).

Ma mentre Google vuole aumentare l'intelligenza umana in modo che «il nostro pensiero diventerà per la prima volta il frutto di un ibrido tra elemento biologico e non-biologico», Roberto Quaglia, in questo video, fa un accenno al costante calo del quoziente intellettivo della popolazione. Come scritto in “Perché si parla poco del costante calo del quoziente intellettivo della popolazione(Il Fatto Quotidiano, 28 marzo 2021), si tratta di un calo costante che, oggi, è diventato vero e proprio tracollo, se pensiamo alla percentuale di persone afflitte dal cosiddetto analfabetismo funzionale (si tratta della capacità di leggere un testo, ma senza capirne il senso, né tanto meno saperlo riassumere, spiegare, rielaborare). Le cause di questo tracollo sono molteplici, ma una emerge su tutte le altre: la comparsa di nuove tecnologie digitali che, specialmente nel caso dei più giovani, rappresentano un potentissimo e pervasivo elemento di degradazione delle facoltà cognitive, emotive e relazionali (come asserito nell’articolo indicato). Purtroppo tutto torna con quanto scrissi in “Solitudine e Contesti Virtuali” e “L’era della persuasione tecnologica ed educazione all’uso della tecnologia”. In particolare, nel paragrafo 2.8 di "Solitudine e Contesti Virtuali", scrissi che «se non siamo in grado di trovare soluzione all’invadente presenza della solitudine, stiamo dando ai nostri figli gli strumenti che potrebbero determinare il loro deterioramento psicologico e cognitivo, aiutandoli a sviluppare un senso d’identità falso e deviato, che scandirà il loro futuro. Numerose fonti riportano come la solitudine sia in aumento soprattutto tra i giovani e i giovanissimi, i quali, secondo la Società Italiana di Pediatria, sono sempre di più soggetti a problemi psichiatrici».

Buona visione di questo messaggio di fine 2020, intitolato “Roberto Quaglia: contro-contro discorso globalista di fine anno”, tutt’ora più che valido a metà 2021 e pubblicato da "Casa del Sole TV", nella sezione "editoriali".

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(15 giugno 2021)

Pillole di Politica - Quale legge rispettare?

E’ cosa buona rispettare una legge dello Stato se questa è in contrasto con la comune umanità che ci unisce e definisce? E’ cosa buona non rispettarla se ciò comporta le punizioni previste dal legislatore?

Nel mattino del 18 aprile 1917, la città di Motihari (capoluogo del distretto del Champaran Orientale, nello stato federato del Bihar, India) fu teatro di fatti senza precedenti. Diverse migliaia di coltivatori si erano radunati dentro il recinto del tribunale: quando Gandhi fece l’ingresso nella piccola aula delle udienze, aveva al seguito circa duemila uomini che tentarono di farsi strada all’interno. I pannelli di vetro delle porte si ruppero e gli ufficiali non furono in grado di arginare la calca finché Gandhi stesso non venne in loro soccorso.

Gandhi si dichiarò colpevole e lesse al giudice una dichiarazione in cui spiegava le ragioni per cui era venuto in quel distretto e aveva disubbidito all’ingiunzione di partire:

«Sono arrivato nella regione nell’intento di rendere un servizio umanitario per il bene della nazione. L’ho fatto in risposta a un pressante invito a soccorrere i contadini, i quali sostengono di non essere trattati secondo giustizia dai piantatori di indaco. Non potevo dare alcun aiuto senza studiare il problema… Da cittadino rispettoso della legge il mio istinto sarebbe, come è stato, di rispettare l’ordine notificatomi; ma non potrei farlo senza violentare il mio senso del dovere nei confronti di coloro per i quali sono venuto qui. Sento che proprio ora potrei servirli solo rimanendo fra di loro… Non ho seguito l’ordine notificatomi non per mancanza di rispetto per l’autorità costituita, ma in obbedienza alla più alta legge del nostro essere, la voce della coscienza».

Il magistrato avvertì Gandhi che la sua dichiarazione non conteneva una chiara ammissione di colpevolezza. «Non desidero far perdere tempo alla corte e mi dichiaro colpevole», ribatté Gandhi. «Se lei lascerà il distretto immediatamente promettendo di non farvi ritorno, la causa intentata contro di lei verrà ritirata», disse il magistrato. «Questo non può essere», rispose Gandhi. «E non solo per questa volta, poiché farò del Champaran la mia casa anche al ritorno dalla prigione».

Più di un secolo dopo, nella nostra nazione, molteplici voci invocano la disobbedienza civile e denunciano gli aspetti dittatoriali e repressivi di un governo e di un parlamento i cui atti sono giudicati in netto contrasto con la Costituzione Italiana, con la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e con la "non discriminazione" tra vaccinati e non vaccinati indicata nel Regolamento (UE) 2021/953 del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 giugno 2021. Al contempo, altre voci che invece auspicano la realizzazione di una piena dittatura sanitaria mondiale, proprio in questi giorni, augurano una sostituzione dell'attuale governo italiano con un governo militare (qualora non riesca nell'intento di obbligare tutti a iniettarsi i cosiddetti "vaccini", chiamiamoli così in assenza di un termine più appropriato) e, all'estero (in Islanda), c'è chi spera che le attuali repressioni nella società durino almeno altri quindici anni. In vari luoghi di lavoro statali e privati è in programma o è già iniziata l'abrogazione del diritto al lavoro per una specifica categoria di persone. La cosa "strana" è che tutti, da una parte e dall'altra, dicono di fare ciò che fanno per il bene di tutti, accusandosi reciprocamente di irresponsabilità e di falsità. Mah... perché prima di aprire bocca non ci studiamo tutti insieme la storia di Gandhi e proviamo a sintonizzarci con il suo cuore e con la sua fede?

(31 luglio 2021)

Per approfondimenti: "Gandhi", pagg. 177-178, di Yogesh Chadha, traduzione di Mario Prayer, supplemento a Famiglia Cristiana n. 26 del 30 giugno 2002, editore Mondadori, ISBN 9788804473534

Pillole di Politica - Non esercitare potere sulle altre persone

Viviamo in un tempo in cui, in nome del “bene comune” (cioè della politica), viene sempre di più legittimata l’imposizione della volontà di qualcuno sulla volontà di altri. Più o meno, storicamente, è sempre stato così e difficilmente potrebbe essere diversamente: passando dalle classiche vere monarchie del passato fino alle finte e tiranniche democrazie del presente, qualcuno al comando c’è sempre stato e probabilmente sempre ci sarà. La questione su cui qui vorrei porre l’attenzione è quando certe scelte di “potere-dominio” (cioè di imposizione della propria volontà su quella di altri) vengono fatte in nome dell’amore, del bene di tutti, dell’etica, con la conseguente “amorevole legittimazione alla persecuzione” di chi non vuole sottomettersi a tale potere.

Un amore che perseguita chi fa scelte diverse dalle proprie è quantomeno patologico, per non dire peggio. L’esempio più recente non è solo l’uso discriminatorio del green pass e di tutto ciò che ne consegue (emarginazione sociale e lavorativa, impossibilità di vivere), ma anche l’impostazione ideologica che ne è alla base: «Siccome io sono nel giusto e faccio la scelta giusta per il bene mio e altrui, in questo caso quella di farmi inoculare una terapia genica sperimentale dagli esiti ignoti, alias vaccino, ne segue che anche tu devi fare la stessa cosa o essere pesantemente punito». In realtà, nell’immaginario comune, la parafrasi “terapia genica sperimentale dagli esiti ignoti” è stata sostituita con “terapia immunizzante”, per quanto ciò sia semplicemente falso, così come falsa è quasi tutta la narrazione istituzionale nel suo complesso (per approfondimenti, su cui ora non voglio dilungarmi perché mi porterebbero fuori strada in questa breve pillola, rimando i miei lettori al video di Massimo Mazzucco “Covid: cure proibite” e al libro di Tiziana Alterio “Il dio vaccino”, con prefazione di Mauro Scardovelli). Ma il potere-dominio, sin dalla notte dei tempi, basa la sua non-forza sulla menzogna...

Cosa c’entra tutto questo con l’amore? Nulla, se non fosse per il fatto che la massima autorità religiosa riconosciuta da una parte considerevole della popolazione mondiale ha equiparato la scelta di vaccinarsi ad una scelta di amore, il che, per quanto opinabile e personale, da un certo punto di vista potrebbe anche essere vero se, nell’eggregora dominante e mass-mediaticamente diretta a favore delle sperimentazioni geniche e di altre terapie farmacologiche impropriamente fatte rientrare sotto il cappello unico della parola “vaccino”, ciò non implicasse che una scelta diversa sia necessariamente di “non amore”. Tale implicazione, se presente, oltre ad essere una fallacia del ragionamento, è anche un’altra delle tante menzogne in cui siamo immersi e una base di pregiudizio verso la legittimità della libera scelta individuale in questa e in altre circostanze.

Ma allora, cos’è l’amore e in che rapporto può stare con la politica?

Una delle possibili definizioni di “amore”, secondo me, è “rinuncia volontaria al potere-dominio”. Non a caso, nella Religione dell’Ultima Lotta, i maestri dell’umanità invitano fortemente a “non esercitare potere sulle altre persone”. Se la politica fosse realmente democratica e rappresentativa degli interessi della collettività, sarebbe assai più cauta e si lascerebbe guidare da uno degli ammonimenti di Gandhi: «Prova a richiamare alla mente il volto dell’uomo più povero e debole che tu abbia mai visto e chiediti se ciò che stai per fare potrebbe giovargli in alcun modo». Questo ammonimento dovrebbe valere per tutti, soprattutto quando i sentimenti di rabbia, di paura, di collera o di odio (per citare le emozioni più ricorrenti nella politica e nei media) si fanno strada nei nostri cuori.

L'amore ci spinge verso la luce, superando la nostra identificazione solo nel corpo, nei sensi, nella materia, nell'oscurità della "piccola mente" individuale, ma senza disconoscere questi aspetti che comunque ci appartengono e che sono funzionali alla vita. L'amore, in quanto forza attrattiva e unitiva, ci stimola ad ampliare la nostra visione e ad avventurarci oltre i limiti angusti della separatività, dell'avidità e dell'egoismo, fino a sentirci parte del “grande noi”. Ci induce ad allargare la nostra empatia e compassione, fino ad includervi tutti gli esseri (compresi quelli che sostengono opinioni diverse o antitetiche alle nostre o che hanno atteggiamenti che possiamo percepire come ostili). Più grande è l'amore, maggiore è la capacità di accorgerci che, al di là delle opinioni, delle culture e delle rivendicazioni anche contrapposte o apparentemente incompatibili, a livello profondo i bisogni degli esseri umani finiscono con il coincidere. Ne troviamo un esempio nella Religione dell'Ultima Lotta, nel passo: «Gli Ascoltatori delle Preghiere, esseri di profondo Amore che ascoltano proprio tutti, credenti e non credenti, persone di fede e persone atee, stolti e saggi, fanatici ed equilibrati, riferivano le principali preoccupazioni e necessità degli esseri umani e non umani che abitano sulla Terra: la loro saggezza è così profonda che, di fronte all’Assemblea, furono capaci di riconoscere la medesima essenza in tutte le preghiere».

Di segno opposto all'amore, c'è il potere-dominio, che di solito ci attira e fa leva sulle nostre debolezze. La ricerca di questo tipo di potere ci blocca la crescita spirituale e ci trascina verso le tenebre, verso i bassifondi della coscienza, mantenendoci separati, in competizione (cioè in guerra) con gli altri e alienati da noi stessi.

Stando così le cose, perché il potere-dominio ci attira?

Chi più ha, chi dispone di più mezzi, chi può dire (cioè imporre) agli altri che cosa fare, sembra in una posizione invidiabile. Chi è soggetto al potere altrui, invece, appare in una posizione sfavorevole, svantaggiata o persino miserabile. Questa è esattamente la visione che il potere-dominio cerca di mantenere e alimentare, allo scopo di essere il principale “oggetto del desiderio” e quindi di diffondersi sempre di più, in modo sottile e indisturbato in tutti i livelli della società, come un virus infettivo.

In effetti, questa del potere-dominio è una vera epidemia, percepibile però solo agli attenti osservatori che hanno svolto uno specifico lavoro per riconoscere questi germi infettivi dentro se stessi. Non a caso, nella Religione dell'Ultima Lotta, compare questa frase apparentemente misteriosa: «Ben conoscevano l’andamento dei tempi e quel germe infettivo che stava dilagando».

(22 agosto 2021)

Scientismo: la nuova religione

Scientismo: la nuova religione

Le parole di Karl Popper definiscono chiaramente la differenza tra scienza e scientismo:
"Ciò che vorrei sottolineare è che la scienza è opera dell'uomo. E come opera dell'uomo la scienza è fallibile. Ora, appunto, è la consapevolezza della fallibilità della scienza che distingue lo scienziato dallo scientista. Se lo scientismo è qualcosa, esso è la fede cieca e dogmatica nella scienza."

Mentre la scienza, attraverso la ricerca con il metodo scientifico, cerca di scoprire quali possono essere le applicazioni migliori per i risultati raggiunti dalla ricerca, mettendone sempre in discussione la loro validità, lo scientismo cerca invece di imporre una visione della scienza dove le sue applicazioni tecnologiche diventano dogmi in cui si può avere solo fede, perché la tecnologia è infallibile ed onnipotente.

Lo scientismo è pura ideologia, una nuova religione dove il nuovo dio in cui credere è la tecnologia. Un dogma per questo non discutibile, verità assoluta, che nutre la speranza di una vita sempre migliore, che ci dà l’opportunità di superare i nostri limiti naturali, le nostre mancanze e fragilità compresa la paura di morire,  una continua illusione di un futuro sicuro senza incertezze, una promessa di salvezza proprio come fanno tutte le religioni.
 
Nell’attuale contesto socio-economico e sanitario, il neoliberismo coincide con lo scientismo, un pensiero unico dove la tecnologia è venerata come un Dio, compreso “il Dio vaccino” considerato l’unica salvezza delle creature oppresse dal virus, che alimenta però in realtà i profitti dei pochi a discapito dei molti.
Un modello sanitario diverso, a servizio dell'uomo e non del profitto, dove al centro c'è la libertà di scelta terapeutica, è l'alternativa possibile a questa nuova religione.

Giulio Ripa

“Ogni tecnologia crea nuove tensioni e nuovi bisogni negli esseri umani che l'hanno generata.”
Marshall McLuhan

“Per favore vivete una vita sana, la medicina è una scienza imperfetta.”
Patch Adams

"Abbiamo venduto una grossa fetta di felicità per un po’ di sicurezza."
Freud

Giovedì 9 Settembre, ore 18:00 – Piazza Vittorio Veneto, Agropoli
Presentazione del libro "Il Dio vaccino " di Tiziana Alterio

All'interno dello scontro finale tra due forze

In questo video del 30 agosto 2021, l'arcivescovo Carlo Maria Viganò fornisce la sua chiave di lettura della situazione attuale a livello mondiale, in particolare della matrice luciferina del Nuovo Ordine Mondiale e della strumentalizzazione ed esasperazione dell'epidemia di covid per scopi opposti rispetto a quelli dichiarati dal potere, oltre alla denuncia della sostanziale controproducente inutilità delle misure prese, tra cui distanziamento, lockdown, vaccini e pass sanitario (green pass), quest'ultimo equiparato al "marchio della bestia" descritto nell'Apocalisse.

Tra gli altri temi trattati, il rapporto tra "Deep State" e "Deep Church" (lett.: stato profondo e chiesa profonda).

A ognuno le sue riflessioni. A me viene spontaneo aggiungere soltanto che qualsiasi chiave di lettura sarà sempre e comunque parziale e che nulla dovrebbe essere accolto in maniera acritica.

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(7 settembre 2021)

L'odio profondo e perverso dello Stato italiano verso i cittadini italiani (e una previsione)

Vigile Attesa (pittura, Francesco Galgani, 10 settembre 2021)

(vai alla galleria)

Divido questo articolo in tre parti: "L'attuale morale dell'impegno sociale nel vaccinarsi", "Una mia teoria cospirazionista (siete liberi di dissentire)" e "Breve analisi del cospirazionismo, con una previsione".

1. L'attuale morale dell'impegno sociale nel vaccinarsi

Tutta la comunicazione mass-mediatica dell’attuale era pandemica ha fatto leva quasi esclusivamente su aspetti emotivi, indorati di dogmatico scientismo, cioè di fede religiosa nella scienza, agganciata alla paura di morire o di far morire. La scienza è stata presentata come unitaria e così è stata recepita da gran parte del popolo, soprattutto da quella parte meno istruita: “la scienza è una”, pensa chi guarda il tg, oppure “io seguo la scienza”. Una tale bolla informativa è completamente falsa nei presupposti: la scienza non è e non è mai stata unitaria e i cosiddetti scienziati spesso litigano tra di loro. Aggiungiamo anche che le ricerche scientifiche vanno dove arrivano i soldi. Come se questo già non bastasse, aggiungiamo che Nature, una delle più prestigiose riviste scientifiche al mondo, ha pubblicato nel 2016 un articolo nel quale si è dimostrato come più del 70% delle ricerche scientifiche prese in esame ha fallito i test di riproducibilità. Detto in altri termini più espliciti, i risultati di tali ricerche scientifiche andrebbero assolutamente scartati e ignorati nel momento in cui si dovesse prendere una qualunque decisione in ambito medico. Ma a queste condizioni è evidentemente difficile prendere una qualsiasi decisione che possa definirsi "scientifica" o quantomeno basata su evidenze di realtà. La questione non può essere liquidata in modo semplicistico, quindi per chi vuole approfondire questo problema, e come esso si declina anche nel discorso dei vaccini, consiglio la lettura di questi due articoli: "Alla ricerca della scienza..." e "La scienza contemporanea è inadeguata, religiosa, disumanizzata e lontana dalla comprensione della realtà?".

Tutti gli attuali interventi in materia di sanità pubblica sono stati rivestiti di un valore che trascende gli “ordini dall’alto” effettivamente impartiti, ovvero sono stati connotati di una sacralità che rasenta il pensiero magico, a cominciare dal valore amuletico delle mascherine per coprire il volto. Il nostro attuale capo di governo si è persino spinto a fare profezie di morte, in televisione, per i non vaccinati, evocando lo spettro inconscio della magia nera.

In questo clima di stregoneria di Stato, dove il nemico comune e invisibile da combattere è uno “spirito” maligno di nome covid-19, tutti gli esseri umani sono stati resi pericolosi dalla possibile possessione di questo spirito. L’unico esorcismo possibile, ma mai definitivo e quindi da ripetere a cadenze regolari, è il sacro vaccino, benedetto e usato per la propria salvezza persino da chi è stato eletto a vicario di Dio.

Le sacre tavole della legge dello Stato, con tutte le indicazioni per non fare del male né a se stessi né agli altri, sono state ripetute ogni giorno nel catechismo televisivo e, dove questo non è stato sufficiente, sono state scolpite nella roccia dalle Forze dell’Ordine, armate di penna per contravvenzioni anche nelle situazioni più irrealistiche, o peggio obbligate a bruciare i corpi ancora vivi nel rogo dei TSO.

Il dissenso scientificamente fondato, di scienziati veri che non si sono piegati al Nuovo Ordine Religioso, non è mai stato tollerato e sempre pesantemente punito e delegittimato, di fronte al popolo, con le solite tecniche di persuasione comunicativa ormai ben note e gergalmente riassunte dall’espressione “macchina del fango”. Non mancano neanche i martiri che “sono stati suicidati”, come il medico De Donno colpevole di aver salvato tante vite disubbidendo al potere, né i premi Nobel nella medicina messi alla gogna, come Montagnier, né tutti quelli che sono stati macellati per aver asserito semplici fatti verificabili o aver citato articoli scientifici. Tutto ciò mentre un numero sempre crescente di persone ha il serio e dignitoso coraggio di perdere lavoro e stipendio in quanto “obiettori di coscienza”: fanno la scelta, appunto, di ascoltare la propria coscienza e non il richiamo di stampo fascista “credere obbedire combattere” (cioè “credere” nella falsa narrazione istituzionale, “obbedire” alle indicazioni date al popolo e “combattere”, cioè vaccinarsi a rischio della propria vita per servire la nazione). Con questi “obiettori di coscienza” non funziona neanche la massima nazista “Impfung macht frei, ovvero “La vaccinazione rende liberi”, ovvero il “green pass”.

In tutta questa narrazione da film horror scadente, cosa c’è di scientifico o quantomeno ragionevole? Beh, almeno un paio di cose ci sarebbero.

La prima è che: «Sappiamo da sempre che quando un virus arriva bisogna avere già gli anticorpi e che se si vaccina in piena epidemia non funziona, si rischia anzi di selezionare mutanti» (fonte). Ecco, questo in linea con l’azzardo biologico di cui parla il medico e professore Andrea Crisanti, per la cui carriera accademica rimando a Wikipedia.

Come ha affermato il primario di Malattie Infettive dell’Ospedale Maggiore della Carità di Novara, Pietro Luigi Garavelli: «Nonostante sia noto anche agli studenti di medicina il principio in base al quale non si vaccina mai in picco epidemico, ho ricevuto attacchi che mai avrei immaginato di ricevere, da caccia alle streghe. Si tratta tra l’altro di una basilare legge darwiniana, riferita ovviamente ai virus che mutano perché con quelli stabili il problema non si pone. Ogni forma di vita cerca di sopravvivere e il virus, davanti agli anticorpi indotti da vaccino,  sviluppa varianti. Un concetto conclamato in qualsiasi virosi» (fonte).

Quindi, siccome io non voglio contribuire né a selezionare mutanti (cioè virus più pericolosi di quelli attuali), né contribuire a qualcosa che può essere disastroso dal punto di vista delle leggi darwiniane comunemente accettate, il mio impegno sociale consiste anche nel non-vaccinarmi per non creare pericolo né a me né alla collettività. Ho anche altri motivi, ma già questi bastano per sottolineare che il non-vaccinarsi è anche una scelta altruistica.

La seconda cosa scientifica che vorrei sottolineare è che la scienza si basa sul dubbio e su fatti verificabili, quindi tutto il clima religioso creato attorno al covid è più pericoloso del virus stesso, perché porta a scelte scellerate e controproducenti. Inoltre, il fatto che la scienza si fondi sul dubbio implica che la libertà di scelta terapeutica e la medicina personalizzata siano le vie maestre. Il percorso tragicamente preso dalla classe dirigente, cioè l’obbligo vaccinale, è invece un precipizio in cui, come collettività, ci stiamo sfracellando.

2. Una mia teoria cospirazionista (siete liberi di dissentire)

L’altro essere umano non è il pericolo, è la ricchezza.
Il contagio, in lato sensu inteso come incontro di idee, anime, culture, corpi, di per sé non è malattia, potrebbe persino essere guarigione dell'Anima dalla solitudine profonda, vera epidemia di cui è in gran parte responsabile tutto il sistema sociale, a cominciare dai social e dalla mediazione tecnologica in generale.
La paura, questa sì, è malattia. Già, ma paura di cosa?

La vita è rischiosa e noi siamo ineluttabilmente mortali e ammalabili, ogni tentativo di fuggire da ciò è un patto con il re della menzogna o, da un altro punto di vista, è l’ammissione del fatto di non avere Anima o di essersela venduta. Chi è Anima (perché Anima non è qualcosa che si “ha”, casomai è qualcosa che si “è”), accetta i pericoli della vita e non cerca di imporre la propria volontà ad altre persone. Al contrario, solo dove non c’è Anima può esserci il desiderio di piegare un intero popolo, o il mondo intero, alla propria volontà. La lotta per la libertà di scelta terapeutica, che nelle circostanze attuali equivale come minimo, ma non soltanto, ad abrogare il “green pass”, è essenzialmente una lotta animica.

L’unica cosa sensata, da parte dello Stato rispetto alla salute pubblica, sarebbe stato un serio investimento nella sanità pubblica (che invece è stata demolita), nelle cure esistenti da tempo, economiche ed efficaci (che invece ha osteggiato se non addirittura proibito), nella prevenzione primaria (la grande assente), cioè stile di vita, alimentazione preventiva e curativa, integrazioni alimentari mirate, percorsi di salute personalizzati, pensieri, emozioni, relazioni, giustizia ed equità sociale, diritto al lavoro, benessere economico, tutela della famiglia. E’ stato fatto tutto il contrario di ciò che doveva essere fatto, così che lo Stato, con l’appoggio premeditato e colpevole dei mass media, è stato e continua ad essere esso stesso la causa primaria dell’emergenza che dichiara di voler risolvere, sicuramente strumentale all'interesse di pochi e in un completo disinteresse del bene comune. Il nostro Stato non ha badato a spese e continua a non badarci per quanto riguarda i vaccini e il controllo dei mass media per far pubblicità alle proprie politiche in materia di covid: al contempo, da decenni non si sta facendo scrupoli nel distruggere la rete ospedaliera preesistente e nel rendere sempre più inaccessibile la sanità pubblica e universale (art. 32 della Costituzione italiana).

La paura uccide: soprattutto per i giovani e i giovanissimi, tutte le misure emergenziali prese dallo Stato hanno creato enormi danni psicofisici e relazionali, mentre il virus, se fosse stato lasciato libero di circolare senza interferenze e senza tutto il terrorismo di Stato che ci sta accompagnando da due anni, nei giovani non avrebbe fatto nulla o quasi nulla (tra l’altro, sia ben chiaro, come già documentato in questo blog in era pre-covid, che in generale i giovani non vaccinati sono più sani di quelli vaccinati e che i vaccini, da lungo tempo, stanno rovinando le vite di tante famiglie, producendo danni neurologici gravi soprattutto nei giovanissimi); per quanto riguarda gli anziani, il virus sostanzialmente non ha cambiato l’aspettativa di vita (cfr. nota finale nella fiaba "Una grande epidemia nel villaggio dei Puffi", dove cito l'ISTAT), in quanto le persone hanno continuato a morire nell’età in cui solitamente si muore: ciò non toglie che queste persone potevano essere opportunamente curate, cosa che non è stata fatta perché c’è stata la volontà politica di farle morire con cure inefficaci e sbagliate (questa si chiama “strage di stato”), allo scopo di giustificare l’introduzione dei vaccini. A proposito, il cosiddetto fenomeno ADE (potenziamento anticorpo-dipendente) è il potenziamento della malattia, soprattutto negli anziani, causato dai vaccini e di cui avevo già parlato in tempi non sospetti (aprile 2020), facendo la corretta previsione, con un anno di anticipo, che per questo e per altri motivi (tra cui il “peccato originale antigenico”), i futuri vaccini per il codiv-19 avrebbero procurato una strage. Al di là delle tante opinioni, sta di fatto che dove il problema covid era sostanzialmente stato risolto (tipo in India), l’inizio della campagna vaccinale è stato concomitante con un drastico aumento dei morti. La stessa cosa sta accadendo in altre nazioni, dove le campagne vaccinali non hanno risolto assolutamente nulla e anzi stanno aggravando il malessere nelle società (cfr. “Cronaca di una peste annunciata” del 7 settembre 2021, di Margherita Furlan). A ciò possiamo e dobbiamo aggiungere l’informazione, documentata nell’ultimo rapporto (numero 7) dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) sulla sorveglianza dei vaccini covid-19, che in media abbiamo, in Italia, 2,4 decessi al giorno correlati, almeno temporalmente, alla somministrazione del vaccino (tra l'altro, come segnalato nei numerosi commenti alla notizia, si tratta di vigilanza passiva, ovvero il numero reale potrebbe essere assai più alto). Il tanto sbandierato e cinico calcolo dei costi e benefici è presto fatto: benefici veri non ci sono e, con le attuali premesse, non ci saranno, altrimenti a quest’ora saremmo già tornati alla normalità pre-covid, cosa che chi davvero comanda non vuole (anzi, tra poco son due anni che a reti unificate ci dicono che dobbiamo abituarci alla “nuova normalità” senza scadenze, cioè per sempre). Le legittime e argomentate ragioni di chi non si vuole vaccinare sono ben riassunte in questo video: «Cari giornalisti vi spiego i "no-vax"».

Quanto al diritto di vaccinarsi, sono cauto e mi limito a far notare che ho seri dubbi sul fatto che tale scelta sia “libera” e “informata” visto che siamo arrivati a quasi due anni di terrorismo mediatico, di menzogne di Stato e, allo stato attuale, a seri ricatti morali e lavorativi che rendono tale “libera scelta” sostanzialmente estorta. In assenza di qualsiasi tipo di pressione, in un clima sociale normale (cioè senza mascherine, distanziamento né altre restrizioni alle libertà fondamentali) e con la disponibilità di cure efficaci nella stragrande maggioranza di casi e a basso costo (che, repetita iuvant, esistono da tempo ma sono boicottate), allora la scelta di vaccinarsi sarebbe realmente libera. Andando ancora più a fondo, però, l’esistenza delle cure non avrebbe legittimato l’immissione nel mercato di questi vaccini sperimentali con effetti “non noti” nel medio e lungo termine, per questo da una parte le cure sono state boicottate, dall’altra ammettere la loro esistenza implicitamente negherebbe alle cause farmaceutiche il diritto di vendere i loro vaccini… e quindi, a quel punto, non si parlerebbe più del diritto “a vaccinarsi” (come nel lessico attuale), ma del diritto “a partecipare ad una sperimentazione con possibili effetti gravi o mortali sulla propria persona” (come di fatto sono gli attuali vaccini).

Tutta l’attuale politica dei vaccini è basata sulla menzogna ed è un patto con il re della menzogna. Il distanziamento sociale in esseri sociali come noi umani è causa di malattia e serio impedimento al corretto sviluppo e al sano vivere. Le mascherine sono malattia e disumanizzazione. I tamponi invasivi sono tortura. Incitare le persone ad odiarsi tra di loro e ad aver paura di incontrarsi fisicamente e di toccarsi è un crimine che ha fatto danni infinitamente più grandi di quelli che avrebbe potuto fare il covid da solo. Dire alle persone di stare chiuse in casa invece di uscire a prendere aria e sole (come è stato fatto in mesi di lockdown) è anch’esso causa di malattia e sintomo di forte ignoranza. Impedire alle persone di fare il loro sport preferito, anche in gruppo, è serissima causa di malattia. Senza giri di parole, togliere le libertà fondamentali intrappolando le anime e i corpi, per poi parzialmente e temporaneamente riconcederle solo in cambio di più inoculazioni che possono renderci malati cronici, sterili o defunti, non è migliore delle peggiori politiche hitleriane.

La politica emergenziale, spostando l’attenzione su due anni su un unico falso problema (perlomeno “falso” nel modo in cui è presentato dai mass media, ma reso tragicamente “vero” e “tombale” a causa delle scelte di sanità pubblica), è servita a far dimenticare altri grandi problemi, come il disastro ambientale e il 5G, che non solo minacciano la salute umana, ma quella di tutti i viventi. A proposito, qualcuno ricorda o ha mai conosciuto la ricerca (censurata pochi giorni dopo la pubblicazione) intitolata “Tecnologia 5G e induzione del coronavirus nelle cellule della pelle”, scritta da sette ricercatori di Italia, Russia e America e pubblicata il 16 Luglio 2020 su PubMed?

Per quanto riguarda il quadretto a inizio pagina, chi vuol capire ha già capito (si riferisce ad una facilmente contestabile indicazione del nostro Comitato Tecnico-Scientifico, che rasenta l’incitamento a perseguire un comportamento demenziale per non dire suicida); chi ha capito, probabilmente, per quel che vita e creatività gli permettono, sta facendo resistenza ai diktat del potere maligno, ubbidendo ai valori non negoziabili della propria Anima; chi invece non vuol capire, è complice del profondo disprezzo che sta ricevendo dalle istituzioni civili e religiose, in un perverso rapporto sadomasochistico e sodomitico tra chi comanda (il sadico) e chi subisce e collabora (il masochista). Quest'ultima immagine del potere equiparato ad una perversione sessuale è descritta (e disegnata) nell'articolo "Il Grande Reset: dall'emergenza sanitaria al Nuovo Ordine Mondiale".

Tutto ciò che ho scritto fin qui è conforme all’art. 19 della “Dichiarazione universale dei diritti umani”:

«Ogni individuo ha diritto alla libertà d'opinione e d'espressione, il che implica il diritto di non venir disturbato a causa delle proprie opinioni e quello di cercare, ricevere e diffondere con qualunque mezzo di espressione, senza considerazione di frontiere, le informazioni e le idee».

3. Breve analisi del cospirazionismo, con una previsione

Vorrei concludere con due parole sul cospirazionismo (o complottismo, come lo si vuol chiamare), per provare ad allargare un po’ la visuale.

Innanzitutto, chiariamoci nei termini. I cospirazionisti sono coloro che credono che esista una cospirazione all’interno del governo vigente, il quale, con profondo e radicato disprezzo per l’interesse del popolo, fa l’interesse di pochi, utilizzando petrolio, droga, guerre, epidemie, televisione ed altro per garantirsi un futuro in qualche modo costruito all’ombra della necessità di governare l’intera umanità. E’ evidente che quanto ho fin qui scritto a proposito delle scelte governative di salute pubblica rientra in tale definizione, anche se non mi sono spinto fino al punto di indagare su quale sia il “vero progetto” dietro l’uso strumentale dell’epidemia, che onestamente non so. Forse si tratta del cosiddetto “Nuovo Ordine Mondiale”, come ha recentemente dichiarato Kerry Chant, responsabile capo della Sanità dello Stato australiano del Nuovo Galles del Sud?

Il cospirazionismo non nasce oggi ma è un retaggio storico di tutte le culture che conosciamo. Si può capire se il cospirazionismo, cioè tutte quelle idee che ci portano a credere che “qualcuno ci sta fregando alla grande”, siano vere o siano leggende metropolitane, dettate dalla schizofrenia del mondo che ci coinvolge?

In questo articolo, ho scritto scemenze o cose sensate? Per un attimo faccio finta di aver torto e di aver scritto cose che non stanno né in cielo né in terra, magari avendo visto “mala fede” dove non c’è. Faccio finta che “abbiano ragione gli altri” (quei personaggi che parlano in tv) e vediamo se posso arrivare a qualche conclusione.

E’ sotto gli occhi di tutti che la nostra società sta producendo modelli di pensiero decisamente abnormi. Ci sono madri che ammazzano cinque figli in un colpo solo, inquilini che dopo una riunione condominiale accoltellano l’amministratore, impiegati di banca che armati di mitra uccidono i loro colleghi, insegnanti che tagliano la lingua ai loro allievi con una forbice, scolari che seviziano le loro compagne di banco, ecc. In questa società non c’è da fidarsi più di nessuno e dunque non c’è da fidarsi nemmeno delle istituzioni, che in molteplici occasioni ci hanno già tradito.

Da una parte i cospirazionisti e dall’altra i debunkers. Ognuno sembra tirar fuori prove inoppugnabili della propria teoria. Ognuno vuole aver ragione, ognuno sa di aver ragione…

Dall’esterno, chi non ha vissuto certe situazioni, deve credere ai dati dell’una o dell’altra fazione, con un’adesione fideistica alla verità dell’una o dell’altra parte, ma... proviamo ad analizzare chi sono i personaggi che appartengono ai due schieramenti.

I cospirazionisti realizzano documentari o interviste o scrivono articoli (di cui il presente blog è pieno)... sono persone di spiccata capacità, ma al di fuori dell’establishment governativo (cioè della classe dirigente). Sono persone incompatibili con l’establishment, che non hanno fatto carriera e si potrebbe facilmente sostenere che il loro atteggiamento contro chi comanda sia un atteggiamento di sfida e punitivo, dunque non motivato da un vero interesse per la verità, ma sostenuto da un interesse per una propria rivalsa all’interno della società che ci circonda e ci classifica.

E gli altri chi sono? Gli altri sono sempre legati mani e piedi al sistema governativo, ovvero chi difende l’idea che i governanti siano buoni fa sempre parte del sistema o, comunque, ne trae direttamente o indirettamente un vantaggio economico.

L’analisi storica di come il cospirazionismo nei secoli si sia comportato potrebbe aiutarci, oggi come oggi, a capire in che mani siamo, ovvero se siamo nelle mani dei cospirazionisti o in quelle dei debunkers.

Notiamo che storicamente chi è stato cospirazionista è stato contro il governo, contro il potere, e in questo mio articolo (e in altri) di parole accondiscendenti verso il governo e il potere non ce ne sono. Altresì i debunkers sono sempre stati agenti governativi o comunque persone con un solido interesse personale nell’appoggiare il governo del momento. Ma nel tempo come è finita?

Quelli che dicevano che non potevano cadere pietre da cielo sono morti e si sono scoperte le meteoriti... Quelli che dicevano che il Sole sta fermo e la Terra gli gira attorno sono morti e i loro detrattori hanno fatto fortuna (storicamente parlando)... Quelli che dicevano che i tedeschi erano la super-razza, non hanno fatto una bella fine… E cosa dire del negazionismo sui danni del fumo, perpetrato da medici e attori nel secolo scorso per invogliare le persone a fumare? Da quanto tempo esistono solide prove che il fumo faccia male? Anni ’90? ’80? Fine anni ’70? Sbagliato. I danni del fumo di sigaretta erano stati accertati molto tempo prima. I nazisti, per esempio, avevano concluso negli anni ’30 che fumare non era salutare e il regime si opponeva al fumo: Hitler in persona non voleva che si fumasse in sua presenza. Eppure fino agli anni '80 fumare, negli Stati Uniti, “faceva bene”, c'erano medici che ne sostenevano la salubrità. Com'è possibile? Il 15 dicembre del 1953 i presidenti di American Tobacco, Benson and Hedges, Philip Morris e Us Tobacco si riunirono al Plaza Hotel di New York e si accordarono per difendere il loro prodotto sul terreno delle pubbliche relazioni. Il pubblico doveva credere che erano ancora molte, troppe le domande senza risposta in merito agli effetti del fumo, e per questo motivo i rischi prospettati da alcuni studi non potevano essere presi seriamente in considerazione dal punto di vista scientifico. Il dubbio, essenziale nella ricerca scientifica, diventò quindi l’espediente per ingannare i cittadini: era assolutamente vero che non si sapeva tutto degli effetti del fumo e sui meccanismi da cui erano causati (esistono tutt’ora degli interrogativi irrisolti), ma che il fumo uccidesse stava diventando sempre più evidente. L’industria aveva realizzato che si poteva creare l’impressione di una controversia semplicemente facendo domande, anche quando si conoscevano le risposte e in realtà queste ultime non servivano a supportare la causa. Perché l’inganno funzionasse a dovere, le industrie sapevano di dover portare dalla loro parte un po’ di scienziati, cosa che ovviamente fecero. Grazie a questi studiosi compiacenti, fu possibile creare l’illusione di un dibattito scientifico in corso, e al tempo stesso creare una riserva di esperti disposti a testimoniare in tribunale in modo da non compromettere certi interessi. Poi ci si mise di mezzo anche la politica, con le sue leggi accondiscendenti, per aiutare l'industria del tabacco... e com'è andata a finire? Oggi su tutti i pacchetti di sigarette c’è scritto “il fumo uccide”.
Insomma, sembra che lo Stato sia sempre, storicamente e inderogabilmente, smentito.

La stessa cosa accadrà con i vaccini e con tutte le altre mostruosità che girano attorno all’inganno del covid, costruito ad arte e con tante, troppe, vere sofferenze e morti ingiuste: per quanto bene sia stato progettato questo inganno, storicamente l’umanità sarà costretta a rendersi conto del grande tradimento. Non ho però idea di quanto tempo e di quante sofferenze saranno necessarie. Stesso discorso per tante altre questioni che attualmente vengono prese per vere, ma che sono rovinosamente false.

Un altro inganno, funzionale al tornaconto di chi sta al potere, è quello di schierarsi a “destra” o a “sinistra”. Non ha senso, se non per certi tornaconti personali: non esistono infatti un buono e un cattivo, non esistono un governante di destra o uno di sinistra, ma esiste soltanto un governo che è sempre lo stesso, che utilizza stupidi di destra o stupidi di sinistra o entrambi (a seconda delle circostanze), sempre con il solito sistema, quello di tenere la popolazione all’oscuro di ciò che in realtà sta accadendo: per fare questo, si serve di cospirazioni in politica, nella storia, nella scienza, in tutti i campi possibili e immaginabili.

Si capisce come chi cospira non sia lo stupido politico, ma l’industriale che gli ha sovvenzionato la campagna elettorale, e si capisce anche perché l’industriale tende di nascosto a sovvenzionare soggetti di destra contemporaneamente a quelli di sinistra, così, chiunque vinca, vince sempre chi ha i soldi ed il potere di costringere i legislatori a legiferare secondo i suoi desiderata. È per questo che gli stupidi politici puntano tutto sui vaccini e se ne fregano delle cure, almeno fino a che non saranno le case farmaceutiche a volere il contrario (magari costringendo all’uso di cure assai più costose di quelle esistenti). Stesso discorso per il business delle mascherine, dei tamponi e di tutto il resto. E poco importa se, in questo modo, la classe media sta venendo quasi annientata, la popolazione ridotta alla disperazione, i giovani gravemente traumatizzati e resi malati cronici a vita: a loro non gliene frega nulla, anzi, sono contenti, tanto l’economia globalizzata neoliberista continua a funzionare anche con una classe media assai più ridotta rispetto a quella di qualche decennio fa. Più gente malata cronica c’è, più le multinazionali farmaceutiche ne godranno.

(11 settembre 2021)

Pillole di Politica - Emergenza Covid: GOVERNO ITALIANO NEGAZIONISTA

La seguente "pillola di politica", che ben sintetizza le criticità nella gestione dell'emergenza covid, è stata scritta da Giulio Ripa l'11 settembre 2021Sullo stesso argomento, segnalo: L'odio profondo e perverso dello Stato italiano verso i cittadini italiani (e una previsione)


Nella gestione della pandemia il governo italiano nel tempo ha negato:

– l’aggiornamento del piano di prevenzione pandemica

– l’autopsia dei morti covid

– la distinzione tra morti per il covid e morti con il covid

– il recupero del numero nell’organico degli operatori sanitari tagliati fuori nei decenni precedenti

– la cura preventiva del sistema immunitario innato per rinforzare le difese contro la malattia covid

– le cure domiciliari precoci

– la cura con il plasma iperimmune dei guariti dal covid

– la relazione tra ambiente inquinato da polveri sottili e Covid19 nelle zone rosse (Brescia e Bergamo)

– l’andamento stagionale del virus sars-cov-2

– l’assunzione della responsabilità dello stato nella somministrazione del vaccino

– la riorganizzazione della sanità territoriale (anzi nel 2023 si annunciano nuovi tagli alla sanità)

– la messa in discussione della regionalizzazione e la privatizzazione della sanità

– la libertà di scelta terapeutica

– i diritti civili ai cittadini senza green pass

Il governo ha negato qualsiasi intervento efficace sulla politica sanitaria, puntando esclusivamente sulla vaccinazione di massa. E’ un governo negazionista che va avanti per dogmi, cercando di scaricare sui cittadini il cattivo funzionamento della sanità pubblica.

Allarmista* e negazionista* sono due posizioni fondamentaliste, uguali e contrarie, ma perfettamente simmetriche ed interdipendenti tra loro. La posizioni dell’una non può fare a meno dell’altra.

Ma, è facile mettere le etichette allarmista o negazionista a qualcuno.

La contrapposizione tra allarmisti (o sìvax) e negazionisti (o novax) è funzionale al governo per mascherare il vero conflitto tra una visione di una sanità a misura d’uomo ed una sanità a misura del profitto.

Una contrapposizione artificiosa costruita per separare i non vaccinati dai vaccinati, indebolendo così la critica al governo sulla gestione della politica sanitaria, negli ultimi decenni massacrata dai tagli al personale e alle strutture sanitarie territoriali.

Tutto il resto è propaganda per criminalizzare e delegittimare qualunque critica alla gestione pandemica del governo.

 

* “Gli allarmisti sono talmente allarmisti che quando si guardano allo specchio si mettono la mascherina per paura di essere contagiati.”

* “I negazionisti sono talmente negazionisti che negano di essere negazionisti.”

Pillole di Storia - The Putin Interviews (documentario)

The Vladimir Putin Interviews è una miniserie televisiva statunitense della durata di quattro ore, prodotta da Oliver Stone e messa in onda per la prima volta dal 12 al 15 giugno 2017 sul canale Showtime.

La serie è nata da diverse interviste di Stone a Vladimir Putin tra il luglio 2015 e il febbraio 2017.

In Italia, il documentario è stato trasmesso in due puntate della durata di due ore ciascuna il 5 e 12 ottobre 2017 su Rai 3, e recentemente mandato di nuovo in onda.

In lingua italiana, il regista e intervistatore Oliver Stone è stato doppiato dall'attore Luca Biagini, mentre il Presidente Putin da Loris Loddi.

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Migliaia di medici e scienziati sottoscrivono una ferma condanna alla criminale strategia globale per curare il Covid

Migliaia di medici e scienziati internazionali sottoscrivono un documento che condanna fermamente la strategia globale per curare il Covid, accusando i politici di crimini contro l'umanità

Sito di riferimento:
https://doctorsandscientistsdeclaration.org/

Notizia riferita in questo telegiornale, a partire dal quinto minuto:
https://www.affaritaliani.it/coffee/video/tg-vero-giornale/gestione-covid-la-condanna-di-3000-scienziati--il-tg-vero-giornale-759543.html

Nel momento in cui scrivo (28 settembre 2021), la dichiarazione è già stata sottoscritta da più di 4600 medici e scienziati internazionali.

Copio qui di seguito la traduzione in italiano.


DICHIARAZIONE DEI MEDICI, GLOBAL COVID SUMMIT, ROMA

DICHIARAZIONE DEI MEDICI
GLOBAL COVID SUMMIT – ROMA

Alleanza internazionale di medici e scienziati medici
Settembre, 2021

Noi medici del mondo, uniti e fedeli al giuramento di Ippocrate, prendendo atto che la professione del medico, così come la conosciamo, è a un bivio, siamo costretti a dichiarare quanto segue:

CONSIDERATO che è nostra massima responsabilità e dovere sostenere e ripristinare la dignità, l’integrità, l’arte e la scienza della medicina;

CONSIDERATO che è in corso un attacco senza precedenti alla nostra capacità di prenderci cura dei nostri pazienti;

CONSIDERATO che la politica ha scelto di ignorare i concetti fondamentali di scienza, salute e benessere, abbracciando invece una strategia di trattamento “taglia unica” che ha portato a più malattie e morte rispetto all’approccio individualizzato e personalizzato;

CONSIDERATO che i medici e gli altri operatori sanitari che lavorano in prima linea, utilizzando le loro conoscenze di epidemiologia, fisiopatologia e farmacologia, sono spesso i primi a identificare nuovi trattamenti potenzialmente salvavita;

CONSIDERATO che i medici sono sempre più disincentivati dall’impegnarsi in un discorso professionale aperto e nello scambio di idee su malattie nuove ed emergenti, e che ciò mette in pericolo non solo l’essenza della professione medica, ma soprattutto, e più tragicamente, la vita dei nostri pazienti;

CONSIDERATO che a migliaia di medici viene negato il diritto di fornire cure ai propri pazienti, a causa delle barriere poste da farmacie, ospedali e agenzie di sanità pubblica, che rendono la stragrande maggioranza degli operatori sanitari impotenti a proteggere i propri pazienti di fronte alla malattia. I medici stanno ora consigliando ai loro pazienti di starsene semplicemente a casa (permettendo al virus di incubare) e tornare quando la loro malattia peggiora, e il mancato trattamento causa centinaia di migliaia di morti altrimenti evitabili;

CONSIDERATO che tutto quanto sopra non è Medicina. Non è prendersi cura. Non possiamo restare inattivi mentre i pazienti sono costretti a starsene a casa e a peggiorare. Queste politiche possono effettivamente costituire crimini contro l’umanità.

ORA, QUINDI:

ABBIAMO DECISO che il rapporto medico-paziente deve essere ripristinato. Il vero cuore della medicina è questa relazione che consente ai medici di comprendere al meglio i propri pazienti e le loro malattie, di formulare trattamenti che diano le migliori possibilità di successo, laddove il paziente è un partecipante attivo nella cura.

ABBIAMO DECISO che l’intrusione della politica nella pratica della medicina e nel rapporto medico/paziente deve finire. I medici, e tutti gli operatori sanitari, devono avere la libertà di praticare l’arte e la scienza della medicina senza timore di ritorsioni, censure, calunnie o azioni disciplinari, o addirittura la possibile perdita della licenza, dell’impiego ospedaliero, dei contratti assicurativi, e senza interferenze da parte di organizzazioni pubbliche o private che ancor più ci impediscono di prenderci cura dei pazienti bisognosi. Oggi più che mai, devono essere protetti il diritto e la capacità di scambiare risultati scientifici oggettivi, che favoriscono la nostra comprensione della malattia.

ABBIAMO DECISO che i medici devono difendere il loro diritto di prescrivere un trattamento, osservando il principio PRIMA DI TUTTO, NON FARE DANNO. Ai medici non si deve impedire di prescrivere trattamenti sicuri ed efficaci. Queste restrizioni continuano a causare malattie e morti altrimenti evitabili. I diritti dei pazienti, dopo essere stati pienamente informati sui rischi e sui benefici di ciascuna opzione, devono essere ripristinati in modo che possano ricevere tali trattamenti.

ABBIAMO DECISO di invitare i medici e gli operatori sanitari di tutto il mondo a unirsi a noi in questa nobile causa che è volta a ripristinare la fiducia, l’integrità e la professionalità nella pratica della Medicina.

ABBIAMO DECISO di invitare gli scienziati di tutto il mondo, quelli che sono esperti nella ricerca biomedica e che sostengono i più alti standard etici e morali, a ribadire la propria capacità di condurre e pubblicare ricerche obiettive ed empiriche senza timore di ritorsioni sulla carriera, sulla reputazione e sui mezzi di sussistenza .

ABBIAMO DECISO di invitare i pazienti che credono nell’importanza della relazione medico-paziente e nella propria capacità di essere partecipi attivi del processo curativo, ad esigere l’accesso a cure mediche basate sulla scienza.

Sottoscrivere questa dichiarazione su: https://doctorsandscientistsdeclaration.org/

Pillole di Politica - L'ordine corretto di lettura degli eventi

Ordine invertito di lettura degli eventi:

Il “green pass” serve per arrivare al vaccino, il vaccino serve per salvare se stessi e gli altri dall’epidemia, l’epidemia uccide, quindi il “green pass” salva la vita.

Ordine corretto di lettura degli eventi:

L’epidemia, e tutte le pesanti scelte politiche, mass mediatiche e liberticide che l’hanno accompagnata, compreso in primis il fatto di negare le cure esistenti per far morire le persone e comunque di creare un’enorme e sovente ingestibile situazione di stress sociale e individuale per abbattere le difese immunitarie e quindi favorire la malattia, è servita per arrivare al vaccino, di cui si vuole imporre un obbligo ripetitivo nel tempo a prescindere dall’epidemia (verso la quale, tra l’altro, tutti gli attuali vaccini hanno miseramente fallito, come facilmente prevedibile e previsto); la presunta necessità di una vaccinazione “ripetitiva nel tempo” (proprio perché non funziona) è servita per arrivare al “green pass”, cioè all’abrogazione di tutti i principali diritti personali e collettivi, che vengono concessi solo a certi individui e per un tempo limitato; il “green pass” si chiama appunto così, e non “covid pass”, in quanto continuerà a esistere al di là di questa specifica epidemia e ad esso potranno essere agganciati obiettivi di sostenibilità ambientale (da cui l’aggettivo “green”), nel momento in cui il “green pass” non sarà più soltanto il lasciapassare per il diritto al lavoro, il diritto allo studio, la libertà di circolazione e di soggiorno, la libertà di riunione, la libertà di praticare sport e altre libertà (come è attualmente), ma anche il lasciapassare per qualsiasi transazione economica (che potrà essere accettata o rifiutata in base al presunto impatto ambientale, ad esempio quanta CO2 è legata alla produzione di un determinato bene o servizio); infine, nel momento in cui ogni tipo di libertà e di scelta individuale saranno subordinati ad un lasciapassare, saremo arrivati ad una società globale totalitaria (il cosiddetto “Nuovo Ordine Mondiale”), in cui, tramite la tecnologia, l’essere umano sarà ridotto al pari di una macchina, in quanto tutte le sue scelte saranno predeterminate o fortemente vincolate da un potere esterno, ovviamente “per il bene di tutti” (?!), proprio come nel caso dei vaccini, delle mascherine, del distanziamento sociale, ecc. Arrivati a questo punto, qualunque obiettivo “esterno”, cioè imposto coattamente alla popolazione mondiale, sarà facilmente praticabile, come un repentino depopolamento per presunte questioni di sostenibilità ambientale (vere o false che siano, se poste in questi termini). Per inciso, in quest’ottica si inserisce l’attuale guerra ai contanti, verso i quali vengono tirate fuori mille (false) ragioni per preferire l’uso di carte di debito/credito o di altri mezzi digitali di pagamento che fanno uso di qrcode e di smartphone; inoltre esiste già, in Svezia almeno, una carta di credito che accetta o rifiuta le proprie transazioni economiche in base al loro presunto impatto ambientale (reale o immaginato che sia), si chiama “Do Black” e si propone «di ridurre le emissioni di gas serra, possibilmente dimezzandole, entro il 2030» (fonte).

Sotto la maschera dell’ambientalismo e della salute collettiva con cui viene sbandierato il “green pass”, si vuole quindi arrivare a ben altro, cioè a un sistema di “crediti sociali”: in sintesi, significa che “se sei un buon cittadino”, ovvero se fai acriticamente e senza anima tutto quello che ti viene imposto dall’alto (proprio come una macchina), sarai premiato con alcune libertà temporanee, altrimenti sarai pesantemente punito, i diritti fondamentali ti saranno negati e sarai anche pubblicamente messo alla gogna (non nella sua versione medievale, ma in quella tecnocratica del terzo millennio). La progressiva sostituzione o ibridazione dell'essere umano con la cosiddetta "intelligenza artificiale" - ovvero macchina calcolante senza anima e senza consapevolezza - rientra in questa logica.

Tutto ciò, se si realizzerà, sarà stato reso possibile non da una epidemia costruita a tavolino, in cui un virus relativamente innocuo è stato reso devastante a causa delle scelte politiche dei governi, ma dalla fondamentale paura di vivere e di morire che accompagna la maggioranza degli esseri umani, i quali, per questa ragione, si affidano ad un potere esterno (religioso, politico o scientifico), deresponsabilizzandosi. Per queste persone scisse internamente e impaurite, il sistema di crediti sociali potrebbe sembrare una benedizione. Questa, in termini buddisti, si chiama “oscurità fondamentale” e coincide con il completo dominio del re demone. Viceversa, all’opposto, una persona che si rende conto di come stanno realmente le cose assai difficilmente si collude con questo sistema criminale - cfr. “Pillole di Buddismo - Libero arbitrio e vittoria con il Daimoku (Nam-myoho-renge-kyo).

Suggerisco di ascoltare l’intervento iniziale di dieci minuti, di Margherita Furlan, in questo video del 27 settembre 2021:
https://casadelsole.tv/tgsole24-27-settembre-2021-clima-il-prossimo-passo-del-grande-reset/

Suggerisco anche una lettura di:
«Migliaia di medici e scienziati sottoscrivono una ferma condanna alla criminale strategia globale per curare il Covid»

(28 settembre 2021)

Pillole di Politica - La parità dei sessi

La cosiddetta “emancipazione femminile” e la “parità dei sessi” sono state storicamente intese quasi in una sola direzione, ovvero quella secondo cui la femmina “possa” (o, a seconda dei casi, “debba”) fare le stesse cose che fa il maschio (implicitamente sottintendendo, ma mai ammettendo, che il modo maschile di vedere il mondo sia quello da imitare e, quindi, quello “superiore”). Ma siamo sicuri che questo poteva essere l’unico modo di intendere la parità dei sessi? Facciamo qualche esempio.

Il servizio militare
Siccome l’uomo fa il militare, allora deve farlo anche la donna. Ma non si sarebbe potuto dire: “Siccome la donna non fa il militare, allora non lo deve fare neanche l’uomo”? In questo modo, giusto per fare un esempio, avremmo evitato decenni di inutili guerre all’estero a cui l’Italia ha partecipato non per interesse proprio, ma solo per asservimento alla NATO, cioè agli Stati Uniti, la cui partecipazione ci sta costando 70 milioni di euro al giorno (per lo meno questo era il costo nel 2014). E poi mancano soldi per tutto il resto…

Il fumo
Siccome l’uomo fuma, allora deve fumare anche la donna. Con questo nobile intento di parità, si è dato il via a un grandioso marketing cinematografico del fumo, così da far passare l’idea, in tutti i film e nelle pubblicità, che la donna emancipata fuma (e che fumare fa bene). Il risultato è che oggi fumano anche le ragazzine di 12 anni o poco più, ogni tanto ne vedo qualcuna. Ma non si sarebbe potuto dire: “Siccome la donna non fuma, allora non lo deve fare neanche l’uomo”? In questo modo, si sarebbero evitati gli attuali 43.000 decessi annui in Italia per tumori conseguenti al tabacco, per non parlare del grandioso numero di enfisemi polmonari che possono portare a vivere attaccati a un respiratore o comunque a vivere molto male: in Italia, attualmente 7.000.000 di persone soffrono di bronco-pneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), di cui l'enfisema è una manifestazione, con un'incidenza di 300.000 nuovi casi all'anno. Nel frattempo, tutti si preoccupano del Covid, ma del fumo non gliene frega niente a nessuno… anzi, una delle prime preoccupazioni del precedente governo Conte, di fronte all'epidemia di problemi respiratori potenzialmente mortali, fu quella di chiudere quasi tutto, ma non le tabaccherie.

La patente di guida
Siccome l’uomo guida l’automobile, allora lo deve fare anche la donna. Giustissimo, da un certo punto di vista. Ma se si fosse detto: “Siccome la donna non guida, allora non deve farlo neanche l’uomo”, come sarebbero oggi le nostre città, le nostre vite, le nostre relazioni umane, il nostro modo di vivere? Staremmo meglio o peggio? E come sarebbe l’aria delle nostre città?

Il diritto di voto
Siccome l’uomo vota, allora deve farlo anche la donna. Questo si chiama suffragio universale. Diversamente dagli altri esempi, il diritto di voto sembrerebbe sacrosanto e alla base della democrazia. Peccato che le cose non stiano esattamente così. In tutti i sistemi democratici, il politico che viene eletto – di qualunque partito egli o ella sia, perché l’appartenere al tal partito o al tal altro è più una questione di facciata che di sostanza – ha come unica possibilità e dovere quella di ubbidire o al ricco industriale (soprattutto se di Big Pharma, di Big Tech o dell'Arms Industry) o al mafioso o al ricco finanziere, oppure di essere egli stesso o ella stessa parte di una o più di queste tre categorie. Di qui non si scappa, altrimenti il politico si ritroverà con la carriera bruciata e con la macchina mediatica del fango contro di lui (o di lei, visto che stiamo parlando di parità dei sessi). Quindi politica, finanza, mafia e industria sono un tutt’uno, tutti quanti comandati dall’alto da pochissime persone che disgraziatamente tengono in mano le sorti del mondo. In questo contesto, a che serve votare? Non si sarebbe potuto dire: “Siccome la donna non vota, non deve farlo neanche l’uomo”? In effetti, questa possibilità è stata presa seriamente in considerazione in Italia, così seriamente che l’attuale capo di Governo, l’egr. Mario Draghi, non è stato eletto da nessuno e non è neanche un politico. Vediamo chi è quest’uomo non eletto e che, di fatto, comanda su tutti (anche sul Parlamento ridotto a zerbino): è stato Presidente della Banca Centrale Europea,  Governatore della Banca d'Italia, Direttore generale del tesoro, Presidente del Forum per la stabilità finanziaria, Presidente del Consiglio per la stabilità finanziaria. La sua firma è anche sulle nostre banconote. Insomma, il bel quartetto “politica, finanza, mafia e industria” ha perso il primo elemento, riducendosi al magnifico trio “finanza, mafia e poche grandi multinazionali”. Anzi, alla fine tutto potrebbe essere ridotto solo alla "finanza", attorno a cui si muove tutto il resto. La parità dei sessi sul diritto di voto è servita a molto…

A proposito, per quel che può valere, attualmente l'egr. Capo del Governo di cui sopra e il suo predecessore (e non solo loro) sono stati denunciati (presso la Procura della Repubblica di Roma e quella di Reggio Calabria) per associazione con finalità di eversione dell’ordine democratico, cospirazione politica mediante accordo, attentato contro la Costituzione dello Stato e attentato contro gli Organi Costituzionali e contro le Assemblee Regionali, usurpazione di potere politico, attentato per finalità terroristiche o di eversione, concussione, pubblica estorsione, e altri reati (fonte). Vabbè, son cose normali in democrazia, forse...

Questi quattro erano solo esempi per sottolineare che il discorso della parità dei sessi poteva essere impostato molto diversamente. La grande assente è la “consapevolezza”: va bene la parità di diritti e doveri tra i sessi, purché vada di pari passo alla consapevolezza di ciò che si sta facendo, piuttosto che alla strumentalizzazione delle masse per gli interessi del politico, dell’industriale, del mafioso o del finanziere o di coloro che li comandano, che sono sempre le solite persone.

(1 ottobre 2021)

Pillole di Politica - Non abbiamo più bisogno di leaders

Tratto dal video di "domande e risposte" di Massimo Mazzucco e Roberto Quaglia del 4 ottobre 2021, pubblicato su ControTV (https://contro.tv/archivio/lunedi-4-ott-2021), nel quale entrambi rispondono alla domanda di un utente collegato in chat durante la trasmissione:

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Energia nucleare: la mano di Bill Gates e uno sguardo globale (video)

tratto da: GRANDANGOLO – PANGEA, La rassegna stampa internazionale di Byoblu. 19° puntata, 1 Novembre 2021

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Parma commemora i defunti post-vaccino (video del 27 novembre 2021)

tratto dai primi minuti del TG di Federazione Rinascimento Italia del 30 novembre 2021:

per futura memoria...

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Il linguaggio della scienza e la barbarie delle verità scientifiche

«Di fronte a un’ipotesi scientifica sperimentata, approvata, e infine spacciata dalla maggior parte degli scienziati come verità incontrovertibile, ci sono due sane reazioni che si devono avere: ridere a crepapelle dell’imbecillità di tali scienziati e inorridirsi per la loro arroganza»
Richard Feynman, Premio Nobel per la Fisica (1965),
fonte: ”The Feynman Lectures on Physics”, vol. 6, “Electrical and Magnetic Behavior”, Los Angeles, California Institute of Technology, 2006 (audiobook, minuto 55)

In passato mi sono già ampiamente espresso sui possibili limiti della cosiddetta "scienza", e sui drammi che qualsiasi potere dispotico e oppressivo legittima con parole del tipo «Ce lo dice la scienza...». La propria visione delle cose è la propria realtà (nel senso di costruita da noi stessi), la propria verità, il proprio punto di riferimento, che entra necessariamente in conflitto con ciò che è opposto a sé, e quindi con le altre persone, se ritenessimo assoluta la nostra creazione (nel senso di unica verità ammissibile). La soluzione per progredire in un’esistenza non-violenta e armoniosa, ovvero bella da vivere, inizia con il rinunciare all’amore, o attaccamento, alla propria visione delle cose, alla propria realtà, giacché attaccarsi con le unghie e con i denti ad essa è come aggrapparsi ad un sogno dentro a un sogno.

Come disse Pasolini (fonte), «L’amore per la verità finisce col distruggere tutto, perché non c’è niente di vero». A ciò mi par sensato accostare la contrapposizione tra Socrate, che è passato alla storia perché sapeva di non sapere, e una parte della scienza attuale, che sta dimostrando di sapere di mentire, soprattutto quando va a braccetto con il "Potere". Del resto, basta notare che circa il 70% delle ricerche scientifiche sono presumibilmente false perché non riproducibili, cioè sono costruite sul nulla (fonte).

Circa tre anni fa scrissi che: «Secondo la mia opinione, qualsiasi verità è autoreferenziale (o riconducibile ad altre verità autoreferenziali), nel senso che, in ultima analisi, è vero ciò che riteniamo tale... né più, né meno. La verità non è una proprietà intrinseca di un pensiero, di un fatto o di una serie di eventi, è piuttosto un’attribuzione “esterna” operata dalla mente umana su ciò che essa è in grado di concepire, allo scopo di agevolare se stessa. La mente umana, infatti, “ha bisogno” di “possedere” alcune verità per il proprio funzionamento, ma tale attribuzione di verità è e rimane arbitraria». Oggi posso dire che tale visione, per quanto contraria al senso comune, trova piena corrispondenza nella fisica di Bohm, il quale ha spiegato che l’universo è non-locale, ovvero tempo e spazio, così come li percepiamo, non esistono (fonte), quindi tutto è diverso da come sembra.

Contrapporre il "vero" al "falso" può condurci sugli oscuri sentieri del dogmatismo e della violenza istituzionale. Come scrisse Giulio Ripa (fonte):

[...] Pensiamo che tutto dipende da cosa sentiamo dentro di noi. Questa è la verità? Ma nel momento in cui noi crediamo di dire la verità, appena la nominiamo non c'è più. La verità è inafferrabile.
La realtà può essere descritta interamente solo come compresenza di enti contrapposti, complementari e correlati tra loro; una descrizione in cui si manifesta la realtà intera non semplificata da schemi, ma colta nel suo contatto con il tutto, dalla vivente relazione di elementi contrastanti, senza un tempo univoco, in un gioco di probabilità di eventi che possono accadere nello stesso momento. Nel non-dualismo non esiste la verità o la falsità assoluta ed univoca. E non può essere altrimenti, perché la realtà stessa è contraddittoria, ambivalente ed incerta, dotata di una complessità ed interdipendenza difficile da analizzare nella sua totalità che resta un mistero.

La ricerca in questo contesto filosofico si muove lungo una polarità dove il ricercatore deve essere consapevole che nel momento in cui studia con la sua teoria e strumenti un fenomeno, ha già condizionato il risultato finale della ricerca. Allora lo stesso ricercatore non si deve identificare con i risultati della ricerca fatta.
Meglio osservare da più punti di vista un fenomeno da studiare, con i pro e i contro e con diversi quadri di riferimento che si presentano ogni volta, dove il risultato finale non è una verità accertata ma possibile. Non c'è determinismo ma un processo probabilistico dove le cose accadono in una miriade di possibilità.
Nel mistero dell’esistenza le cose sono incerte.

Un'altra interessante riflessione è stata proposta da Marcello Pamio (fonte):

[...] La cecità dell’essere umano e l’incapacità della “scienza” da lui stesso creata ci hanno impedito di osservare la Natura e la sua perfezione. Ed oggi rimaniamo ciechi di fronte ad evidenze impossibili da non vedere. Interveniamo, senza alcun rispetto, attraverso la chimica in un sistema che usa la chimica come secondo messaggero, senza neppure conoscerne meccanismi, funzionamento e regole. E’ lecito, o forse no qualora vi siano dei sintomi, ma in assenza di un problema alcuno, introdurre sostanze chimiche nel corpo è, se non altro, privo di ogni razionalità. [...]

Propongo alcuni spunti di riflessione:

Chi vuole cercare altri articoli da me scritti, può usare il pulsante "Cerca".

(5 dicembre 2021)

Happy 2022 and happy European health dictatorship... or have a nice flight from it

Freedom of Conscience

Freedom of Conscience (Francesco Galgani's art, December 15, 2021)
(December 15, 2021, go to the art gallery)

Should the freedom to choose how to take care of one's health be limited by the collective good?

A severe threat to the fundamental principle of diversity comes through uniform and mandatory adherence by all to the same way of preventing disease and treating it. Diversity is an essential richness for life; diversity is the foundation of the ecosystem, so to impose equal decisions for all is a threat to life and the dignity of life.

The inherent diversity expresses itself through personal choices, such as those concerning the care of one's body, soul, spirit, and mind. How to spend one's time and life is first and foremost a personal choice. A society thrives when people are in harmony and mutual empathy: with mutual respect, everyone can become aware of themselves through their actions and mistakes. In contrast, a community is dying when everyone is at war to impose their point of view.

In every area of social organization, coercive power must be exercised with extreme caution so as not to fall into the presumption of totalitarianism. Dictatorships claim to replace individual conscience to simplify complexity by force. The imposition of equal choices for all eliminates the fertility of doubt, which implies the acceptance of errors and opens up infinite possibilities. Individual and collective progress proceeds through encountering the other "different from oneself."

The path to awareness is personal and cannot bend to governments, who often have far less understanding than those they purport to lead. Governments are faithful slaves of finance, and finance follows the interest of a few to the detriment of the community.

The European vaccine agenda, social distancing, masks, and other similar nonsense are not only a complete failure from a scientific and existential point of view. They highlight the arrogance of those who claim to universalize their beliefs, using: blackmail, coercion, continuous criminal lies, violence, apartheid (segregation of the unvaccinated), prohibition of multiple existing treatments as early as spring 2020, disbarment of doctors who have been able to help sick people recover without vaccines, and incitement to hatred. The European vaccination agenda generally highlights a very negative view of the human being, reduced to a laboratory guinea pig, and of science, reduced to a doormat of a few multinational pharmaceutical companies.

On the other hand, replacing one's conscience with a group one is very convenient because it removes responsibility. We have historical examples: Nazis and Fascists, a century ago, replaced their conscience with a group one and the result was a genocide, in the name of the collective good.

Happy 2022 and happy health dictatorship,
or have a nice flight from it,
December 15, 2021

COVID-19 vaccine + 40% more young people dead + Occam's Razor = ?

Source: Indiana life insurance CEO says deaths are up 40% among people ages 18-64

«(The Center Square) – The head of Indianapolis-based insurance company OneAmerica said the death rate is up a stunning 40% from pre-pandemic levels among working-age people.»

«The number of hospitalizations in the state is now higher than before the COVID-19 vaccine was introduced a year ago, and in fact is higher than it’s been in the past five years, Dr. Lindsay Weaver, Indiana’s chief medical officer, said at a news conference with Gov. Eric Holcomb on Wednesday.»

Applying Occam's Razor, what can we deduce?

(January 8, 2022)

Occam's Razor

An ignorant (and therefore 90% vaccinated) populace is a brutal wind that incinerates everything

Disobedience (Francesco Galgani's art, January 30, 2022)
(Disobedience, January 30, 2022, go to my art gallery)

The result of "obedience" is summarized as follows: friends who no longer speak to each other, broken families, servants of the State (doctors, nurses, teachers, and police) with children to feed but no salary since they are forced not to work, people who are forbidden to travel, politicians banned from voting, etc.

The last two years of obedience to Big Pharma have left a country deeply divided and psychiatrically ill, with young and very young people ruined by criminal pandemic management.

The rules of the Religion of the Vaccine have been:

  • fear of others
  • pathologization of dissent
  • hatred of critical thinking
  • violence against those who disobey
  • mass filing
  • stigmatization of a minority accused of every evil
  • prohibition of effective treatment (i.e., malicious killing)
  • intentional use of wrong therapies (paracetamol, tracheal intubation, mechanical ventilation, etc.)
  • legitimate and genuine pain transformed into a television show with political intentions
  • disbarment of doctors who have saved many lives
  • awarding of  doctors who offend the code of ethics every day
  • no information and prevention campaign (lifestyle, nutrition, sports, vitamin C, etc.)
  • obligation to use fetishes (masks) and to believe in their magical and protective value (ignoring the severe damage they cause, especially to the very young)
  • economic blackmail and extortion of consent
  • prohibition of sports and healthy social activities
  • inoculation of a poison that has allegedly increased by 40% the deaths of young people

An ignorant (and therefore 90% vaccinated) populace is a brutal wind that incinerates everything.

See also: "The Italian State's Deep and Perverse Hatred of Italian Citizens (and a Prediction)."

(January 30, 2022)

Vaccine Acquired Immune Deficiency Syndrome (VAIDS)

source: https://americasfrontlinedoctors.org/news/post/vaccine-acquired-immune-deficiency-syndrome-vaids-we-should-anticipate-seeing-this-immune-erosion-more-widely/

Vaccine Acquired Immune Deficiency Syndrome (VAIDS): 'We should anticipate seeing this immune erosion more widely'

Dec 06, 2021

'If immune erosion occurs after two doses and just a few months, how can we exclude the possibility that effects of an untested "booster" will not erode more rapidly and to a greater extent?'

Vaccine Acquired Immune Deficiency Syndrome (VAIDS)

A Lancet study comparing vaccinated and unvaccinated people in Sweden was conducted among 1.6 million individuals over nine months. It showed that protection against symptomatic COVID-19 declined with time, such that by six months, some of the more vulnerable vaccinated groups were at greater risk than their unvaccinated peers.

Doctors are calling this phenomena in the repeatedly vaccinated “immune erosion” or “acquired immune deficiency”, accounting for elevated incidence of myocarditis and other post-vaccine illnesses that either affect them more rapidly, resulting in death, or more slowly, resulting in chronic illness.

COVID vaccines are not traditional vaccines. Rather, they cause cells to reproduce one portion of the SARS-CoV-2 virus, the spike protein. The vaccines thus induce the body to create spike proteins. A person only creates antibodies against this one limited portion (the spike protein) of the virus. This has several downstream deleterious effects.

First, these vaccines “mis-train” the immune system to recognize only a small part of the virus (the spike protein). Variants that differ, even slightly, in this protein are able to escape the narrow spectrum of antibodies created by the vaccines.

Second, the vaccines create “vaccine addicts,” meaning persons become dependent upon regular booster shots, because they have been “vaccinated” only against a tiny portion of a mutating virus. Australian Health Minister Dr. Kerry Chant has stated that COVID will be with us forever and people will “have to get used to” taking endless vaccines. “This will be a regular cycle of vaccination and revaccination.”

Third, the vaccines do not prevent infection in the nose and upper airways, and vaccinated individuals have been shown to have much higher viral loads in these regions. This leads to the vaccinated becoming “super-spreaders” as they carry extremely high viral loads.

In addition, the vaccinated become more clinically ill than the unvaccinated. Scotland reported that the infection fatality rate in the vaccinated is 3.3 times the unvaccinated, and the risk of death if hospitalized is 2.15 times the unvaccinated.

A June report on Israel's Channel 12 News revealed that in the months since the vaccines were rolled out, 6,765 people who received both shots had contracted coronavirus, while epidemiological tracing revealed an additional 3,133 people contracted COVID-19 from those vaccinated individuals.

Meanwhile, New England Journal of Medicine researchers have found that autoimmune response to the coronavirus spike protein may last indefinitely: “Ab2 antibodies binding to the original receptor on normal cells therefore have the potential to mediate profound effects on the cell that could result in pathologic changes, particularly in the long term — long after the original antigen itself has disappeared.” These antibodies produced against the coronavirus spike protein could be responsible for the current unprecedented wave of myocarditis and neurological illnesses, and even more problems in the future.

Indefinite uncontrolled autoimmune response to the coronavirus spike protein may produce a wave of antibodies called anti-idiotype antibodies or Ab2s that continue to damage human bodies long after clearing either Sars-Cov-2 itself or those spike proteins that the shots cause the body's cells to produce, explained former New York Times reporter Alex Berenson.

Spike protein antibodies may themselves produce a second wave of antibodies, called anti-idiotype antibodies or Ab2s. Those Ab2s may modulate the immune system’s initial response by binding with and destroying the first wave of antibodies.

“Our immune systems produce these antibodies in response to both vaccination and natural infection with COVID,” wrote Berenson. “However - though the researchers do not say so explicitly, possibly because doing so would be politically untenable - spike protein antibody levels are MUCH higher following vaccination than infection. Thus the downstream response to vaccination may be more severe.”

America's Frontline Doctors (AFLDS) Chief Science Officer former Pfizer Vice President Michael Yeadon responded to the research: "This is unprecedented. What is happening is not understood.

"Commentators on Israeli TV have reported that contacts in the Health Ministry have termed this ‘immune erosion’: https://www.youtube.com/watch?v=bKFT4Rve9Zg

“While some are concerned that blood IgG antibodies fall with time, I am not convinced that this is a relevant measure,” Yeadon continued. "Respiratory virus infection begins in the lungs and nasopharynx. Neither are protected by blood antibodies, which are molecules too large to diffuse into airways tissue. What protects against infection and initial viral replication is secretory IgA antibodies and T-cells in airways, neither of which have been studied in any efficacy trial.

"The empirical data are very worrying. In most countries now, high fractions of the population have been vaccinated. If the Swedish study is a guide, we should anticipate seeing this immune erosion more widely. The most concerning aspect of that study is that those most in need of protection are those in whom immune erosion is most marked: the elderly, males, and those with comorbidities.

"Some have used the results of this study to support the widespread use of so-called ‘booster’ shots. It has to be said: No one has any safety data about such a plan. If immune erosion occurs after two doses and just a few months, how can we exclude the possibility that effects of an untested ‘booster’ will not erode more rapidly and to a greater extent? And what then would be the response? A fourth injection. Madness.

"It’s long past time when known safe and effective drug treatments be used as the leading response to symptomatic infection (antivirals, corticosteroids, anti-inflammatories).

“In this way, we don’t expose entire populations to experimental medical interventions when only a very small fraction of the population are at notable risk from this virus, which, all hype aside, is by no means exceptional in its lethality compared with numerous others such as seasonal influenza.”

Yeadon concluded: "Europe is all but gone. The lights are going out. Austria and Germany now subject their unvaccinated to house arrest. In Greece, the unvaccinated are subject to escalating fines, non-payment of which is converted into prison time. In Lithuania, the unvaccinated are excluded from society. The booster campaigns are running full-pelt everywhere.

“Someone, somewhere knows what’s going to happen. Will immunity-erosion worsen more speedily and to a greater extent after this untested ‘booster’? The U.K. government has already said that the fourth injection is to take place a mere three months after the third. It’s utter madness. Yet such is the hermetic control of media that nothing much emerges into the public consciousness.”

La peur de la mort n'empêche pas de mourir mais empêche de vivre (Paris, Flashmob, 8 avril 2021)

source: Dancer encore - Flashmob, Paris, April 2021

French and Italian subtitles

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Pentagon: the disastrous effects of covid-19 vaccination

On the same topic, see also:

In short, the dramatic increases in medical diagnoses among military personnel after vaccination (source), compared to the last five years, is:

  • Hypertension –  2181% increase
  • Diseases of the nervous system – 1048% increase
  • Malignant neoplasms of esophagus – 894% increase
  • Multiple sclerosis – 680% increase
  • Malignant neoplasms of digestive organs – 624% increase
  • Guillain-Barre syndrome – 551% increase
  • Breast cancer – 487% increase
  • Demyelinating – 487% increase
  • Malignant neoplasms of thyroid and other endocrine glands – 474% increase
  • Female infertility – 472% increase
  • Pulmonary embolism – 468% increase
  • Migraines – 452% increase
  • Ovarian dysfunction – 437% increase
  • Testicular cancer – 369% increase
  • Tachycardia – 302% increase

The following video clip of Senator Ron Johnson is from "ControTV weekly news, February 18, 2022"
(with Italian subtitles)

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Letter to the Canadian brothers of the Freedom Convoy

Freedom Convoy, Canada, Ottawa, 2022

You are not alone.
I feel your pain.
You have made a right and courageous choice.

The horses that run you over are the symbol of a global dictatorship.
Mandatory vaccination is the mark of the beast.
Your heroic struggle calls the whole world to never cooperate with violent governments.

You may seem to have lost everything, but you have not.
You have given total value to your existence, which is very rare.
Above all, you have not succumbed to the lure of evil.

You may wonder why the world is so unfair.
My answer is that we are in a terminal and apocalyptic period.
But although the beast has very aggressive power, it is weak.

Who wields his demonic power over people wants you to be as weak as he is.
He wants you full of pride, greed, lust, envy, gluttony, wrath, sloth.
That's why the evil power inflicts physical violence and takes away your livelihood.

But you are better than all this.
Souls worldwide are watching you with admiration, and the struggle does not end here.
Let us never stoop to doing evil, even when we suffer it.

Only then will we be victorious.

(February 22, 2022)

Guerra e Pace

su questo tema, vedi anche: "Come costruire società e istituzioni nonviolente"


«Finché l'uomo sfrutterà l'uomo, finché l'umanità sarà divisa in padroni e servi, non ci sarà né normalità né pace. La ragione di tutto il male del nostro tempo è qui».
(Pier Paolo Pasolini)

«Le persone intelligenti hanno sempre dei dubbi, le persone stupide o criminali hanno sempre la verità in mano».

«Non esiste il nemico, esiste solo il frutto dell'orgoglio e dell'ignoranza».

«L'umanità io l'ho divisa in due categorie di persone: uomini e caporali. La categoria degli uomini è la maggioranza, quella dei caporali per fortuna è la minoranza. Gli uomini sono quegli esseri costretti a lavorare tutta la vita come bestie, senza vedere mai un raggio di sole, senza la minima soddisfazione, sempre nell'ombra grigia di un'esistenza grama. I caporali sono appunto coloro che sfruttano, che tiranneggiano, che maltrattano, che umiliano. Questi esseri invasati dalla loro bramosia di guadagno li troviamo sempre a galla, sempre al posto di comando, spesso senza avere l'autorità, l'abilità o l'intelligenza, ma con la sola bravura delle loro facce toste, della loro prepotenza, pronti a vessare il povero uomo qualunque. Dunque, dottore, ha capito? Caporali si nasce, non si diventa: a qualunque ceto essi appartengano, di qualunque nazione essi siano, ci faccia caso: hanno tutti la stessa faccia, le stesse espressioni, gli stessi modi, pensano tutti alla stessa maniera».
(Totò)

video "Guerra e Pace", tratto dall'archivio video di Giulio Ripa

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Ucraina, l'altra verità (documentario di Massimo Mazzucco)

Prima di dar credito alle nostre opinioni o al velenoso vomito informativo che esce dalle nostre televisioni, dovremmo sempre metterci nei panni dell’altro.
Ciò, però, richiede conoscenza.

Nelle questioni importanti, un barlume di conoscenza richiede quantomeno dubbio, studio, voglia e impegno nell’approfondire.
Quando però finalmente crediamo di avere le idee chiare, quello è il momento di metterle di nuovo in dubbio. E’ un percorso che richiede tanto coraggio, perché non potremo mai afferrare la verità.

Riporto qui di seguito questo interessante e ben documentato video di Massimo Mazzucco, con l’auspicio che possa aiutarci a capire qualcosa in più di ciò che sta accadendo.

Fermo restando, però, che i ragionamenti non bastano. Serve anche un cuore compassionevole e coraggioso per non cedere alla tentazione di dividere il mondo in buoni e cattivi.

(aprile 2022)

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Pfizer-BioNTech admits the ineffectiveness and insecurity of its vaccine Comirnaty

Two sentences in comparison:

Evidence from the hundreds of millions of COVID-19 vaccines already administered in the United States, and the billions of vaccines administered globally, demonstrates that they are safe and effective.

CDC, Centers for Disease Control and Prevention, April 1, 2022, https://www.cdc.gov/coronavirus/2019-ncov/vaccines/different-vaccines/Pfizer-BioNTech.html - wayback machine copy for future reference

and:

We may not be able to demonstrate sufficient efficacy or safety of our COVID-19 vaccine and/or variant-specific formulations to obtain permanent regulatory approval in the United States, the United Kingdom, the European Union, or other countries where it has been authorized for emergency use or granted conditional marketing approval.
Significant adverse events may occur during our clinical trials or even after receiving regulatory approval, which could delay or terminate clinical trials, delay or prevent regulatory approval or market acceptance of any of our product candidates.

BionNTech, annual report to US Securities and Exchange Commission, March 30, 2022, https://investors.biontech.de/node/11931/html - wayback machine copy for future reference

That's life, baby!
(April 29, 2022)
Covid 19 - Pfizer-BioNTech admits the ineffectiveness and insecurity of its vaccine Comirnaty

Una guerra senza eroi

In una guerra, una qualsiasi guerra, potremmo farci la nostra opinione su chi ha ragione e chi ha torto, e schierarci di conseguenza. Questo vale in ogni situazione della vita dove ci sia un conflitto, a maggior ragione vale nella grande guerra di cui tutti stanno parlando.

Però… non abbiamo imparato nulla da Pasolini? “Parlando genericamente (e dando fiducia al lettore) si potrebbe quindi dire che Pasolini ama la realtà: ma, parlando sempre genericamente, si potrebbe forse anche dire che Pasolini non ama - di un amore altrettanto completo e profondo - la verità: perché forse, come egli dice, «l’amore per la verità finisce col distruggere tutto, perché non c’è niente di vero». (fonte)”

Avevo già riportato questa citazione di Pasolini in un mio precedente articolo, premettendo, tra l’altro, che «la soluzione per progredire in un’esistenza non-violenta e armoniosa, ovvero bella da vivere, inizia con il rinunciare all’amore, o attaccamento, alla propria visione delle cose, alla propria realtà, giacché attaccarsi con le unghie e con i denti ad essa è come aggrapparsi ad un sogno dentro a un sogno».

E allora… Se è tutto un’illusione... Chi siamo? Perché facciamo la guerra? Avevo scritto alcune riflessioni al riguardo sopra un quadretto che disegnai circa un mese fa.

«La vita è fatta di coppie di opposti che sempre coesistono.
Per ogni coppia di opposti, i possibili punti di arrivo sono due: o una vera fusione in un matrimonio indissolubile (passaggio dalla dualità all’integrazione), o la distruzione di entrambe le parti (passaggio dalla dualità al nulla). Nessuna delle due parti può esistere senza l’altra.
Per questa ragione, la strada della guerra è sempre quella della propria distruzione.
Le atrocità dell’umanità finiranno quando avremo capito chi siamo.»

Vorrei soffermarmi su questa frase: «La strada della guerra è sempre quella della propria distruzione».

È “solo” un concetto filosofico basato sull’inter-essere, sull’inter-dipendenza, sulla co-evoluzione? Se fosse “solo” questo, già basterebbe, ma c’è anche altro.

Caro lettore o lettrice che hai avuto la pazienza di arrivare fino a qui, purtroppo schierarsi dalla parte di una delle due superpotenze in conflitto – una delle due, non importa quale – implica due conseguenze: la prima, è quella di essere d’accordo con chi è pronto ad uccidere; la seconda, è quella di affidarsi alla coscienza di chi si è già organizzato da tempo per annientare la vita su questo pianeta, come mostrato nel video seguente. In altre parole, schierarsi dalla parte di una delle due superpotenze significa cercare la propria morte.

Il video seguente si focalizza su Perimeter, l’intelligenza artificiale che controlla i missili atomici russi. Aggiungo, per completezza, che il potenziale distruttivo di Stati Uniti e Cina non è da meno, e che le armi atomiche sono sparse per il mondo, come mostra Wikipedia.

Insomma, schierarsi dalla parte di qualcuno che ci sembra avere ragione, significa non solo dare sostegno alle sue “luci”, ma anche e soprattutto alle sue “ombre”, fatte di volontà di dominio e di possibilità di distruzione.

Un eroe, o un martire, combatte per una causa che gli sembra giusta. Però, se sta usando la violenza delle armi, dei ricatti economici, delle sanzioni, e delle mille strategie belliche che aggrediscono e offendono anche senza usare direttamente bombe e cannoni, si sta soltanto svendendo o prostituendo ad un potere satanico, molto abile nell’ingrassare i forzieri delle apolidi industrie di armi e della finanza sovranazionale (cioè di coloro che realmente comandano).

Buona visione del video (fonte),
30 aprile 2022

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Positive correlation between mask usage and deaths?

Two sentences in comparison:

If COVID-19 is spreading in your community, stay safe by taking some simple precautions, such as physical distancing, wearing a mask, keeping rooms well ventilated, avoiding crowds, cleaning your hands, and coughing into a bent elbow or tissue. Check local advice where you live and work. Do it all!

Make wearing a mask a normal part of being around other people.

World Health Organization, https://www.who.int/emergencies/diseases/novel-coronavirus-2019/advice-for-public/when-and-how-to-use-masks
Wayback Machine copy for future reference

and:

While no cause-effect conclusions could be inferred from this observational analysis, the lack of negative correlations between mask usage and COVID-19 cases and deaths suggest that the widespread use of masks at a time when an effective intervention was most needed, i.e., during the strong 2020-2021 autumn-winter peak, was not able to reduce COVID-19 transmission. Moreover, the moderate positive correlation between mask usage and deaths in Western Europe also suggests that the universal use of masks may have had harmful unintended consequences.

Beny Spira, Associate Professor, Microbiologia, Universidade de Sao Paulo · Sao Paulo, BRA
(April 19, 2022) Correlation Between Mask Compliance and COVID-19 Outcomes in Europe. Cureus 14(4): e24268. doi:10.7759/cureus.24268
PDF copy of this peer-reviewed article

see also: Pfizer-BioNTech admits the ineffectiveness and insecurity of its vaccine Comirnaty

Giving up on life by wearing a mask
Giving up on life by wearing a mask (Francesco Galgani's art, May 11, 2022)
(May 11, 2022, go to my art gallery)

Cos'è il Great Reset - Spiegazione in un'intervista a Mons. Viganò

Ringrazio Mons. Carlo Maria Viganò per questa chiara spiegazione. Condivido in gran parte le cose da egli espresse, per lo meno per quanto riguarda quelle questioni di cui ho un po' di consapevolezza.

Mi piace soprattutto il suo messaggio finale di incoraggiamento: «[...] Eppure, come dicevo poc’anzi, questo meccanismo può incepparsi, nel momento in cui dovesse venir meno la collaborazione di alcuni: pensiamo alle forze dell’ordine o ai medici, ai giornalisti o ai politici, ai magistrati o ai parroci. Se iniziamo a resistere a leggi illegittime e a norme assurde con una disobbedienza civile e pacifica, la paura su cui si basa l’intera narrazione viene meno, e chi crede di poterci imporre privazioni dei diritti civili e religiosi si troverà a dover retrocedere, scoprendo il piano, mostrandone le incongruenze, svelando le complicità e i crimini. [...]»

Per quanto mi riguarda, è da tanto che resisto a leggi illegittime e che, tramite il mio blog, ho denunciato i crimini e le assurdità del nostro governo (e di altri che hanno seguito la stessa strada). Sta a ognuno scegliere. Il finale mi è già noto, quindi proseguo tranquillo: il male è destinato ad autodistruggersi proprio in conseguenza di se stesso.

[...] La creatività della nostra anima, che non ubbidisce a regole, che è libera di essere se stessa e quindi anche di disobbedire quando lo ritiene giusto, è l'unica che può salvarci. Di contro, l’ubbidienza a regole, tanto cara a qualsiasi forma di potere, porta alla propria distruzione. In termini pratici, maggiore è l'asservimento dell'essere umano a un potere esterno e maggiore sarà la sua distruzione. Potere e amore sono l'uno l'opposto dell'altro. [...]
(tratto da: Il bene non ha bisogno di combattere contro il male)


IL GREATEST RESET
Intervista a Mons. Carlo Maria Viganò
Patrick Coffin – Novembre 2021

fonte: https://visionetv.it/the-greatest-reset-intervista-a-mons-vigano/

Nota prævia

Questa è la trascrizione della video-intervista che ho rilasciato a Patrick Coffin lo scorso Novembre 2021: essa costituiva un contributo ad un vasto documentario dal titolo The Greatest Reset Movie (www.greatestresetmovie.com). Purtroppo per ragioni a me sconosciute il lancio di questo docu-film è stato finora impedito. Mi è parso opportuno renderne comunque disponibile la trascrizione online, con il permesso di Patrick Coffin, perché vi sono affrontati temi che oggi, alla luce della crisi russo-ucraina e dell’evolversi degli eventi pandemici, sono quantomai attuali.

Scarsità d'acqua? Inquinamento? Scegli di ragionare e di studiare, invece di credere alle stupidaggini

Per fare una bistecca da 100 grammi serve la stessa quantità d'acqua che una persona media consuma in quattro mesi per tutti gli usi (fonte), quindi... chi vuol capire, capisca.

Per fare un telefonino, un semplice telefonino come quello che ci portiamo sempre dietro, servono 13 tonnellate d'acqua (fonte), quindi... chi vogliamo prendere in giro con il discorso di ridurre le docce?

Inoltre, cosa contengono le nostre acque? Ci sono più pesci o più plastica? E tutta questa plastica per cosa? I risultati del Marijuana Tax Act del 1937, con il quale è stata proibita la canapa per sostituirla con la plastica (fonte), sono evidenti nella foto in calce.

E cosa possiamo dire della stupidaggine autolesiva dell'imporre le auto elettriche? Nel 1941 Henry Ford svelò al mondo la prima auto interamente costruita in fibra di canapa ed alimentata con un carburante derivato da quest’ultima (fonte). Ad oggi si tratta ancora della vettura più ecologica mai prodotta sulla faccia della terra... e mai usata da noi comuni mortali.

Una parola sul controllo climatico? In varie nazioni, tra cui Israele, è prassi comune far piovere artificialmente (fonte). Quanti sanno che a Pechino l'Ufficio per le Modifiche Meteorologiche esiste già dagli anni '80? La Cina si pose come obiettivo di "non far piovere" durante le Olimpiadi del 2008 (fonte). Quindi... quando parliamo di imprevedibilità del clima, di cosa stiamo parlando?

Plastica

L'antropologia della religione del Covid e l'abbandono del principio di causa-effetto

Intervista a Martino Nicoletti (VisioneTV, 9 luglio 2022)

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fonte: https://m.youtube.com/watch?v=BhThDwZgiEk

Corrado Malanga: Dall'antico Egitto ad oggi

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tratto dalla playlist:
https://www.youtube.com/playlist?list=PLShRpiyhbNWIb5mUD_T7gPIm6Ok9X5gC2

Il senso profondo del voto elettorale

Verità e politica, cos'altro sono, se non l'ingenua infantile fantasia del volare degli elefanti o del nuotare senz'acqua?

La campagna elettorale è ridotta ad un obbrobrioso festival delle bugie per spartire le scranne, è un'offesa alla pubblica decenza, roba che un tempo avrebbe fatto intervenire la squadra del buon costume.

La blasfemia è ormai il più riverente saluto alla Costituzione, drogata e brutalmente violentata per costringerla a perversi godimenti.

E l'urna, un tempo forse emblema di democrazia, oggi è ormai un buco senza significato. È un cesso sporco e puzzolente in cui vomitare le proprie mancanze di responsabilità, per coloro che ancora credono che firmare una delega in bianco sia un diritto e persino un dovere.

Italia, non donna di province, ma infame e perfido bordello!

Bandiera dell'Italia
Bandiera italiana - Italian Flag (Francesco Galgani's art, August 7, 2022)
(7 agosto 2022, vai alla galleria)

Alternative election program - Programma elettorale alternativo

«Today, I give so much time to improving myself that I have no time to criticize others.»

At least let's try. If you like this program consisting of one point, vote for yourself.

---

«Oggi decido di consacrare talmente tanto tempo a migliorarmi che non me ne resterà più per criticare gli altri».

Almeno proviamoci. Se ti piace questo programma costituito da un unico punto, vota te stesso, o te stessa.

Always keep smiling (Francesco Galgani's art, August 8, 2022)
(August 8
, 2022, go to my art gallery)

Il film horror della campagna elettorale d'estate 2022

Qualunque finto-Governo creato dal prossimo finto-Parlamento avrà la possibilità di imporre vessazioni e ricatti d’ogni genere ai sudditi (pardon, cittadini), esattamente come hanno fatto i precedenti governi terroristi di Conte e di Draghi. Con il plauso del Parlamento e di tutta la stampa, i nostri governanti hanno agito in deroga a gran parte della Costituzione, ormai disapplicata in base all’arbitrio del più prepotente. E tutto ciò, naturalmente, con il tacito e complice assenso di chi fa grande sfoggio di saggezza con i suoi discorsi di fine anno.

Quando saranno i cittadini ad avere gli strumenti per tenere sotto ricatto i governanti, a tal punto che per ogni sgarro costituzionale saranno imprigionati, picchiati dalla polizia e derubati del loro patrimonio (seguendo l’esempio di Trudeau, ma all’incontrario), allora avrà senso votare.

Cos’è la democrazia italiana l’abbiamo visto nel 2021 nel porto di Trieste, con gli idranti, i manganelli e i lacrimogeni usati contro gente inginocchiata, mentre pregava la Madonna. E l’abbiamo visto anche pochi giorni fa, il 7 agosto 2022, a Niscemi (Caltanissetta), con le armi chimiche contro i manifestanti pacifici, armi bandite persino dalla Convenzione di Ginevra, che evidentemente non è applicabile se l’oggetto della protesta sono la guerra e le basi NATO.

Cos’è la democrazia l’abbiamo visto anche nello strano suicidio di Giuseppe De Donno, nel luglio 2021. L’abbiamo visto anche nel rapimento e tortura di Dario Musso, nel maggio 2020, riportato alla sua famiglia che quasi non riusciva più a parlare. Ma di questi e tanti altri martiri di stato sicuramente la maggioranza del popolo s’è già dimenticata da tempo. Io sono tra quelli che hanno il vizio di ricordare, e potrei continuare a lungo. Se volessimo elencare ogni caso di grave e violento sopruso compiuto recentemente dallo Stato contro cittadini non solo pacifici, ma semplicemente dediti al loro lavoro, non basterebbe un’enciclopedia.

Caro politico, vuoi il mio voto? Lo avrai se sarai disposto a farti manganellare e torturare fino alla morte, esattamente come lo sono stati gli altri compatrioti. Oppure, se non hai l’ambizione d’essere inchiodato ad una croce, ti voto anche soltanto se sei disposto a fare un lavoro di fatica, per 12 ore al giorno, con qualunque clima, e con mascherina, guanti e schifezze antiigieniche varie, esattamente come tu hai imposto agli altri. E quando ti sarai rotto la schiena e ammalato a causa di quelle stesse misure sadiche che tu hai imposto agli altri, sarai davvero degno dell’appellativo di “onorevole”.  

A proposito di patria… caro politico, ma quel telegiornale in lingua ucraina in onda tutti i giorni, nel primo pomeriggio, sulla Rai, è per esprimere le tue simpatie per certi battaglioni nostalgici dei drammi del Novecento? È per la tua malcelata simpatia per Stepan Bandera? Quando vedi la croce uncinata, senti una sorta di richiamo della foresta? Non preoccuparti, i gusti son gusti, come si dice in Russia: «Видна́ пти́ца по полёту». E se non hai capito cosa intendo, nonostante la tua finta apertura al mondo e il poliglottismo politicizzato della tv di Stato, guardati allo specchio e pensa a chi finora hai difeso: «Во́рон во́рону глаз не вы́клюет».

Se ancora non hai capito, prova a riguardarti l’art. 11 e la “XII disposizione finale”. Del resto, se tu li rispettassi, non avresti rovinato la vita e la salute a milioni di persone in questi ultimi anni... per lo meno, non le avresti rovinate a chi è rimasto vivo nonostante tutte le tue stronzate.

(12 agosto 2022)

Documentario "Azov del cervello" (52 min, in russo, sottotitoli in italiano)

Documentario con filmati esclusivi e testimonianze oculari, pubblicata dall'Ambasciata della Federazione Russa in Italia il 29 agosto 2022 su Youtube (fonte).

Il film racconta l'ideologia dei battaglioni nazionalisti, le loro credenze neopagane e il loro uso di simboli nazisti.

Contiene interviste a militanti Azov catturati e mercenari stranieri, nonché commenti di esperti e testimonianze di civili torturati e maltrattati dai neonazisti.

L'autrice del film, giornalista e conduttrice televisiva Marina Kim, ha visitato il luogo di detenzione temporanea dei militari Azov catturati vicino al villaggio di Olenivka (Repubblica Popolare di Donetsk), pochi giorni prima dell'attacco delle forze armate ucraine, inflitto dal lanciamissili americano Himars, che ha ucciso più di 50 prigionieri di guerra.

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La democrazia è un disvalore?

World Economic Forum - Non avrai nulla e sarai feliceLa democrazia si basa sul consenso della maggioranza.

Il consenso della maggioranza è costruito a tavolino e reso reale tramite la pervasiva mistificazione della realtà e della morale attuata tramite i mass media (tv e social) e la scuola.

La manipolazione degli stati di coscienza è talmente efficace e ben strutturata che valgono le parole di Armand-Jean du Plessis, duca e cardinale di Richelieu, Primo Ministro di Luigi XIII di Francia: «Datemi tre righe scritte dal più onesto degli uomini e vi troverò un motivo per farlo impiccare».

I ricatti e le torture, grazie anche al pugno duro delle forze dell'ordine, aiutano questa opera di modellazione e alterazione della percezione della realtà e degli stati d'animo, opera per la quale non è ammessa opposizione.

La comunicazione politica è il marketing più sofisticato che esista, perché riesce a raggiungere tutte le persone.
Esistono partiti diversi proprio per interferire con la formazione del pensiero in individui con caratteristiche diverse.
Quindi la democrazia è creata a tavolino perché il pensiero della maggioranza è creato a tavolino.

Ad esempio, il plebiscito del 2020 per la presidenza della regione Campania può essere un interessante caso di studio del comportamento delle folle nel ramo della Psicologia Sociale.

Comunque possiamo essere ottimisti, se al contempo abbondiamo di temerario coraggio intriso di folle speranza.
Infatti, quando ognuno sarà capace di ubbidire alla propria coscienza e non a quella di altri, i partiti spariranno.
In un mondo senza partiti e senza violenze, la consapevolezza degli esseri umani sarà così cresciuta che la lotta di potere non interesserà più a nessuno.
Solo in un mondo del genere potrà esistere l'unica forma reale di democrazia, cioè una democrazia "anarchica", in cui è ridotto al minimo il potere centrale dell'autorità grazie a un estremo decentramento dei poteri amministrativi che permetta alle comunità locali di organizzarsi come meglio credono.

In questa utopia c'è infatti il concetto di comunità e di pluralità di comunità locali, che è l'esatto opposto della distopica orwelliana globalizzazione tanto cara al club di Davos, per il quale la società non è più considerata come una comunità di esseri viventi, ma come un’impresa, la cui redditività è l’unico scopo valido per le attività umane (Klaus Schwab, 1971, creatore del World Economic Forum). Più precisamente, lo scopo della vita di ogni persona, secondo questa visione neofascista, tecnocratica e transumanista, sposata completamente dall'attuale governo italiano e non solo, deve essere quella di salvaguardare e accrescere la ricchezza dell’élite turbocapitalista (cfr. Klaus Schwab e il suo Grande Reset fascista).

"Lo stato sovrano è diventato obsoleto", ha detto Schwab ai giornalisti della rivista Forbes nel 1999. Da allora, il World Economic Forum ha ospitato una serie di programmi ed eventi specificamente volti alla distruzione dei governi nazionali. Il Transnational Institute ha concluso, nel 2016, che "raduni come Davos non sono ridicoli parchi giochi per miliardari, piuttosto sono il futuro della governance globale. Non è altro che un silenzioso colpo di stato globale" (fonte).

A proposito, l'immagine in alto, con la scritta "You'll own nothing, and you'll be happy", cioè "Non possiederai più nulla e sarai felice", è davvero un messaggio ufficiale del World Economic Forum al mondo. Non solo costoro non nascondono le loro intenzioni, ma, seguendo il link indicato sopra il post (wef.ch/2gmBN7M), si apre una pagina del loro sito ufficiale con alcune previsioni per il 2030. Al primo punto, è chiaramente indicato il desiderio di giungere ad una società in cui ogni singolo movimento delle persone sia tracciato e in cui ci sia una netta separazione tra chi può permettersi l'accesso temporaneo a beni e servizi essenziali (perché si sottomette completamente al sistema) e tutti gli altri: «[...] fuori dalla città vivono gruppi di scontenti, l'ultima rappresentazione di una società spaccata in due». Tra gli altri punti interessanti, si parla dell'eliminazione degli ospedali (punto 4, mi pare che siamo già sulla buona strada) e la cestinazione delle democrazie (punto 7), considerate sistemi obsoleti a nostro rischio e pericolo (anche in questo caso siamo a buon punto).

Le attuali forme di governo sono quindi fintamente democratiche, come finti sono i loro partiti.
Più realisticamente, i governi attuali, per lo meno quelli del mondo occidentale a trazione atlantista e globalista, sono "cachistocleptocrazie". Perdonatemi il neologismo, non disponendo di un termine più adeguato per descrivere le forze oscure che tormentano le anime dannate e mentalmente obnubilate di Palazzo Chigi e di altri analoghi gironi infernali.

Il termine "cachistocrazia" (dal greco kákistos, pessimo, e krátos, governo) indica un governo in cui il potere è affidato ai cittadini meno competenti e qualificati, dunque ai "peggiori". Il termine "cleptocrazia" (dal greco klépto, rubare, e krátos, governo) indica invece la gestione del potere politico da parte di un'élite di governo avente quale obiettivo prioritario il furto e la sottrazione sistematica con la violenza o con l'inganno di risorse ai danni della popolazione amministrata. Nel caso dell'Italia (e non solo), entrambi i termini descrivono senza errore l'attuale ordinamento, per cui possiamo fonderli in "cachistocleptocrazia".

Buon voto a tutti,
3 settembre 2022

Sullo stesso tema, segnalo l'audio di Diego Fusaro: «“Non avrai più niente e sarai felice”: il programma del World Economic Forum per il 2030» (fonte).

Roberto Quaglia: le elezioni più democratiche della storia (21 settembre 2022)

fonte: https://luogocomune.net/17-politica-italiana/6076-roberto-quaglia-le-elezioni-pi%C3%B9-democratiche-della-storia

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After World War III

World War III

When World War III is over, someone will finally understand the meaning of these words:

любите врагов ваших, благотворите ненавидящим вас, благословляйте проклинающих вас и молитесь за обижающих вас. Ударившему тебя по щеке подставь и другую, и отнимающему у тебя верхнюю одежду не препятствуй взять и рубашку.

要爱你们的敌人,善待憎恨你们的人,祝福那些咒骂你们的人们,为那些虐待你们的人祈祷。 如果有人打了你一边脸,你就把另一边脸也伸过去让他打;如果有人拿走了你的外衣,就把衬衫也送给他。

Suffering in war

Love your enemies, do good to those who hate you, bless those who curse you, pray for those who mistreat you. If someone slaps you on one cheek, turn to them the other also. If someone takes your coat, do not withhold your shirt from them.

World War III

No guerra, Sì vita

Io amo il fatto di essere qui, adesso.
Noi siamo l'amore, la coesistenza pacifica, la buona fortuna.
Non abbiamo nulla da temere.

Non ci attacchiamo alle nostre idee.
La realtà è sempre più ampia di qualsiasi idea.
Nessuna idea, se portata alle sue estreme conseguenze, regge il confronto con la realtà da essa stessa creata.

No guerra, Sì vita.

Mantra della Vita (Francesco Galgani's art, September 26, 2022)
(September 26
, 2022, go to my art gallery)

Un dirigente di Pfizer ammette che il vaccino COVID non è mai stato testato per prevenire il contagio

also available in English

fonte: https://www.newsmax.com/newsfront/coronavirus-pandemic-vaccine/2022/10/11/id/1091453/
12 ottobre 2022

Parlando al Parlamento europeo lunedì, Janine Small, presidente dei mercati internazionali sviluppati di Pfizer, ha ammesso che il vaccino COVID-19 non è mai stato testato durante gli studi clinici sulla sua capacità di prevenire la trasmissione del coronavirus da uomo a uomo.

Alla domanda se i test sui prodotti dell'azienda riguardassero "l'interruzione della trasmissione del virus prima dell'ingresso sul mercato", Small ha risposto: "No... lo sapete, abbiamo davvero dovuto muoverci alla velocità della scienza per capire davvero cosa stesse accadendo sul mercato".

L'ammissione di Small ha spinto Rob Roos, membro olandese del Parlamento europeo, a dichiarare poco dopo: "È scandaloso! Milioni di persone in tutto il mondo si sono sentite costrette a vaccinarsi a causa del mito che lo si fa per gli altri".

Roos ha poi aggiunto in un video: "Ora, questa si è rivelata una bugia da quattro soldi".

Su Twitter, Roos ha anche scritto: "BREAKING: Nell'audizione del COVID, il direttore della #Pfizer ammette: Il #vaccino non è mai stato testato per prevenire il contagio".

"Vaccinarsi per gli altri" è sempre stata una bugia.

"L'unico scopo del passaporto #COVID [in Italia, greenpass, n.d.t.]: costringere le persone a vaccinarsi. Il mondo deve saperlo".

Secondo la Reuters, Small della Pfizer ha anche svolto "un ruolo di primo piano nella negoziazione di un accordo di fornitura all'ingrosso del vaccino COVID-19 con la Commissione Europea".

La scorsa settimana, il dottor Joseph Ladapo, chirurgo generale della Florida, ha messo in guardia gli uomini di età compresa tra i 18 e i 39 anni dal ricevere iniezioni di COVID-19, sulla base di un'analisi dei dati che ha rivelato un rischio nettamente superiore di morte cardiaca nei giovani uomini entro 28 giorni dall'iniezione del vaccino.

Ladapo - che ha conseguito diverse lauree in medicina presso l'Università di Harvard ed è certificato dall'American Board of Internal Medicine - sembra essere la prima autorità sanitaria pubblica in America ad avvertire il pubblico dell'aumento del rischio di miocardite nei giovani uomini.

Venerdì scorso, il dottor Ladapo è stato censurato su Twitter per aver presumibilmente diffuso "disinformazione".

Due giorni dopo, tuttavia, Twitter ha ripristinato il tweet di venerdì.

Martedì, dopo la sospensione temporanea del suo account, Ladapo ha twittato:

"Infine, è davvero così difficile immaginare che i vaccini COVID-19 con mRNA che aumentano la miocardite nei giovani uomini di 10 volte, 20 volte o 30 volte (vedi Karlstad et al, JAMA Cardiology, 2022) aumentino anche il rischio di morte cardiaca in quel gruppo di età? Ovviamente no, e lo sappiamo tutti."

L'amministrazione Biden ha attivamente incoraggiato i cittadini americani di tutte le età, compresi i bambini piccoli, a sottoporsi al vaccino COVID-19 e ai successivi richiami.

Eppure, secondo Politico, alla fine della scorsa settimana, solo 13-15 milioni di persone su 283,4 milioni di americani - dai 12 anni in su - hanno scelto di sottoporsi ai vaccini Moderna o Pfizer aggiornati, anche se i funzionari mettono in guardia da un "altro inverno Covid mortale".

Questa cifra rappresenta solo il 5% della popolazione interessata.

Pfizer Exec Admits COVID Vaccine Never Tested to Prevent Transmission

also available in Italian

source: https://www.newsmax.com/newsfront/coronavirus-pandemic-vaccine/2022/10/11/id/1091453/
October 12, 2022

While speaking to European Parliament on Monday, Janine Small, Pfizer's president of international developed markets, admitted the COVID-19 vaccine was never tested during clinical trials on its ability to prevent the coronavirus's human-to-human transmission.

When asked if the company's product testing covered "stopping the transmission of the virus before it entered the market," Small said, "No ... you know, we had to really move at the speed of science to really understand what is happening in the market."

Small's acknowledgment prompted Rob Roos, a Dutch member of European Parliament, to declare shortly after: "This is scandalous! Millions of people worldwide felt forced to get vaccinated because of the myth that you do it for others."

Roos then added in a video, "Now, this turned out to be a cheap lie."

On Twitter, Roos also wrote: "BREAKING: In COVID hearing, #Pfizer director admits: #vaccine was never tested on preventing transmission.

"'Get vaccinated for others' was always a lie.

"The only purpose of the #COVID passport: forcing people to get vaccinated. The world needs to know."

According to Reuters, Pfizer's Small also played "a lead role in negotiating a COVID-19 vaccine bulk supply agreement with the European Commission."

Last week, Dr. Joseph Ladapo, Florida's surgeon general, cautioned against men, ages 18-39, receiving COVID-19 injections, based on an analysis of data revealing a sharply higher risk of cardiac death in young men — within 28 days of getting the vaccine shot.

Ladapo — who holds multiple medical degrees from Harvard University and is certified by the American Board of Internal Medicine — apparently stands as the first major public health authority in America to warn the public about the increased risk of myocarditis in young men.

On Friday, Dr. Ladapo was censored on Twitter for allegedly spreading "misinformation."

Two days later, however, Twitter reinstated the Friday tweet.

On Tuesday, following his temporary account suspension, Ladapo tweeted:

"Finally, is it really that hard to imagine that mRNA COVID-19 vaccines that increase myocarditis in young men by 10x, 20x, or 30x (see Karlstad et al, JAMA Cardiology, 2022) also increase the risk of cardiac death in that age group? Of course it's not, and we all know that."

The Biden administration has actively encouraged American citizens of all ages, including small children, to get the COVID-19 vaccine and subsequent booster shots.

And yet, according to Politico, at the end of last week, only 13-15 million people out of 283.4 million Americans — ages 12 and up — have opted to get the updated Moderna or Pfizer vaccines, even as officials warn of yet "another deadly Covid winter."

That figure accounts for just 5% of the eligible population.

Dopo la Corte Costituzionale del 1 dicembre 2022...

Nell’eterno continuo legittimare se stesso e i propri crimini, il Potere trova sempre il modo di giustificare la fondatezza delle proprie perversioni.

Infatti, così come una volta la Chiesa aveva l’avallo divino per le proprie camere delle torture, oggi i governi incancreniti di corruzione e fondati sulla menzogna hanno il supremo applauso della Corte Costituzionale. Così come una volta il millantato nemico era la strega, rea di non sottomettersi ai dettami della Chiesa, oggi lo è il no-vax, anch’esso reo di non piegare la propria coscienza in servile acritica ubbidienza. Ma, sia ben chiaro, sia la strega che il no-vax sono figure che esistono solo nella mente di chi le ha create, cioè del Potere, perché invero sarebbe più appropriato parlare di essere umani a cui viene sistematicamente negato il diritto di fare una scelta.

Dal 1 dicembre 2022, il ricatto vaccinale e l’estorsione del proprio consenso disinformato sono diventati costituzionali. E così sia. Forse, senza tutto questo teatrino, sarebbe stato più semplice eliminare il Parlamento, eliminare la Magistratura e lasciare soltanto il Potere Esecutivo e delle Forze Armate nelle mani di un’unica persona, senza alcun tipo di controbilanciamento o controllo da parte di altri Poteri, fatta eccezione per quello di Washington, ovviamente.

C’è però una questione che sfugge ai più. E quando dico “ai più” non mi riferisco soltanto a quelle poche anime che per caso leggeranno queste elucubrazioni, né soltanto al popolo italiano. C’è un modello, uno schema di fondo che si ripete e che ci riguarda tutti.

In sintesi, “ciò che è dentro è anche fuori” e “ciò che è fuori è anche dentro”. E’ una sorta di modello frattalico delle coscienze, in cui zoomando avanti o indietro il livello di osservazione, il disegno è sempre lo stesso. Così, ciò che succede nell’individuo succede anche nella famiglia, ciò che succede nella famiglia accade negli altri gruppi di appartenenza, ciò che succede nei piccoli paesini di campagna si ripete anche nelle grandi metropoli, gli eventi in una regione del mondo si manifestano anche in un’altra, e così via, e viceversa. La realtà coscienziale del mondo è dentro ciascuno di noi, e ciascuno di noi è dentro il mondo.

Quindi, gli artefici della torsione autoritaria che innumerevoli vittime ha fatto dal 2020 in poi sono dentro di noi, così come lo sono anche tutti i suoi oppositori. E di tutto ciò noi facciamo parte.
Coloro che sono morti o che hanno subito gravi invalidità, lutti, traumi, ricatti economici, esistenziali e familiari a causa dei vaccini sono dentro ciascuno di noi, così come lo sono anche tutti coloro che giorno dopo giorno, mese dopo mese, si sono opposti a questo massacro di massa. Coloro che stanno denunciando l’abnorme aumento di mortalità e di nati morti in tutto il mondo da quando sono iniziate le vaccinazioni di massa per il covid sono dentro di noi, così come lo sono tutti coloro che negano questa triste statistica o che, peggio, danno la colpa dei danni da vaccino ai non vaccinati, come nel caso di inverosimili studi che ogni tanto spuntano fuori. E noi siamo parte di tutto questo.

E proprio perché siamo parte di tutto questo, e perché questo è parte di noi, non ha molto senso distinguere tra buoni e cattivi. Forse sarebbe molto più saggio ricordarci che dove il Potere ha lo scopo di dividere, mettendo fratello contro fratello, coniuge contro coniuge, figli contro genitori, esseri umani contro esseri umani, il nostro compito è quello di unire.

Per unire dobbiamo necessariamente abbandonare la logica del “chi ha ragione” e “chi ha torto”, tanto cara al Potere in quanto mezzo efficace di divisione e di controllo sociale, ma entrare nella logica di un Amore compassionevole che considera l’altro come parte di noi stessi, e noi stessi come parte dell’altro.

In questo modo non c’è più un nemico esterno da combattere. Le luci e ombre fuori, sono luci e ombre anche dentro. Quando odiamo l’altro, stiamo odiando una parte di noi stessi. Quando amiamo l’altro, stiamo amando una parte di noi stessi.

Basando il nostro vivere sull’appartenenza a una comune umanità, non c’è più Corte Costituzionale che tenga o potere esterno che possa realmente dominarci.

(3 dicembre 2022)

È meglio non inviare armi. Qual è il vero scopo della guerra?

Il russo che interviene per amor di patria, per amore verso i compatrioti, per i propri fratelli e sorelle, e lo fa non per cattiveria, ma per legittima difesa, è dentro ciascuno di noi.

L’ucraino che interviene per amor di patria, per amore verso i compatrioti, per i propri fratelli e sorelle, e lo fa non per cattiveria, ma per legittima difesa, è dentro ciascuno di noi.

Il conflitto è dentro ciascuno di noi. Possiamo scegliere se fomentarlo, aggravando le infinite sofferenze, ingiuste e inutili, schierandoci da una parte o dall’altra, oppure possiamo pacificarci dentro. Possiamo scegliere se essere persone di guerra o persone di pace. Anche sventolare una bandiera di una delle due parti, come se l’altra non esistesse, è controproducente innanzitutto verso noi stessi.

La pace non è dire agli altri cosa devono fare, o peggio dar loro un’infinità di armi e di soldi. La pace è innanzitutto un percorso interiore verso una ritrovata innocenza, verso un equilibrio dinamico in cui gli opposti coesistono compassionevolmente e amorevolmente. Questi opposti sono innanzitutto dentro ciascuno di noi. Solo se pacificati dentro, rinunciando a esercitare potere sulle altre persone, possiamo portare pace nel mondo.

Quando cade una bomba, libertà e dignità diventano parole senza senso. Ciò vale sia per chi l'ha lanciata, sia per chi ne viene colpito.

Proviamo a chiederci qual è lo scopo della guerra. O meglio, non “lo scopo” nel senso che ce ne sia soltanto uno, ma nel senso che ce n’è uno particolarmente nascosto nell’ombra. Proviamo a portarlo alla luce.

Prendo in prestito le parole di George Orwell, tratte dal suo romanzo “1984” (pubblicato nel 1949):

«[…] Lo scopo della guerra non è quindi di carattere economico, ma serve a fare in modo di consumare nelle spese militari gran parte delle risorse che altrimenti servirebbero a rendere più ricca e intelligente la vita dei cittadini. La distruzione della bellezza, inoltre, allontana dai pensieri spirituali e ci rende più vuoti dentro predisponendoci ad una mentalità consumistica e materialista come vogliono i potentati moderni. Infine è determinante l’alterazione ed il controllo della storia ottenuto tramite la distruzione dei documenti che testimoniano una realtà passata migliore di quella attuale. Così i dati sulle epoche precedenti o vengono modificati a piacimento oppure cancellati completamente dalla memoria storica. L’obiettivo è quello di non dare agli uomini termini di confronto e far credere loro di trovarsi nel miglior stato possibile, nel miglior mondo possibile.

Altro mezzo utilizzato dal Grande Fratello per perseguire i propri scopi è quello della perenne guerra contro le due potenze mondiali. La guerra descritta è in realtà solo un pretesto, uno strumento per controllare la popolazione più povera. In conformità ai principi del bipensiero, non ha importanza che la guerra ci sia davvero o che, essendoci la vittoria, sia impossibile. Lo scopo della guerra non è la vittoria ma la continuità. Lo scopo della guerra è la distruzione di quanto prodotto dal lavoro umano. Una società gerarchica è possibile solo sulla base della povertà e dell’ignoranza. Come principio lo sforzo bellico è sempre programmato per tenere la società alla soglia della fame. La guerra è scatenata dal gruppo dominante contro i suoi stessi soggetti. E lo scopo non è la vittoria contro l’Eurasia o l’Estasia, ma di far rimanere intatta la struttura della società. [...]»

(7 dicembre 2022)

我们之间没有歧视

现在,意大利的媒体和政府把来自中国的人当作生病和危险的人对待。我知道这意味着什么。在我看来,这就叫种族主义。

政府制造敌人以使自己合法化,并将我们普通人的注意力从真正的问题上转移开。当我说'真正的问题'时,我指的是由那些通过金融和政治力量征服人民的人所创造的问题。而那些当权者总是在寻找一个替罪羊,把他们的责任推给别人。

这样做的后果是,人们最终会互相憎恨。这不是一件好事。爱和相互理解的方式总是比仇恨的方式好。

即使政府对我们不好,即使政府播下仇恨的种子,让我们努力保持爱的光芒在我们内心燃烧。让我们记住,对方和我们一样是人,需要关注,需要尊重,需要对话,需要爱。

2022年12月29日

我们之间没有歧视 - No discrimination among us (Francesco Galgani's art, December 29, 2022)
(go to my art gallery)

Recruitment of Ukraine’s “Child Soldiers” Financed by US Military Aid

The Kiev Post (Ukraine mainstream media) published a carefully documented study on the Neo-Nazi Summer training camp for young child soldiers. “I’ve been here only for three days, but I’ve realized that it’s not a camp where you just play games. We’re getting military training here,” one of the kids at the camp told the Kyiv Post.

Dear reader of my blog, please don't accuse me of making pro-Russian propaganda, because I have proof of what I say. The article, which is an official Ukrainian source, clearly reports that boys and girls are indoctrinated from an early age to hate all Russians and to want to kill them all. What is most disturbing is that this article is from 2015, so it's true that NATO had been preparing for the current war for many years:

Kiev Post, Aug. 28, 2015, PDF copy, original article: https://web.archive.org/web/20150828144200/https://www.kyivpost.com/multimedia/photo/azovets-patriotic-camp-for-children-396138.html

This diabolical endeavor, which incites hate by innocent children against ethnic Russians as well as opponents of the Kiev regime is broadly supported by US military aid. For further study: Ukraine’s “Neo-Nazi Summer Camp”. Military Training for Young Children, GlobalResearch, December 30, 2022

Unarmed child in war

Unarmed child in war (Francesco Galgani's art, January 1, 2023)
(January 1, 2023, go to my art gallery)

Dalla guerra alla pace - Intervista a chatGPT (vera o inventata?)

Ciao. Ho visto che molte testate giornalistiche e blogger ti hanno fatto interviste. Anch'io vorrei farti una breve intervista e pubblicarla. Sei d'accordo?

Ciao! Sono felice di rispondere alle tue domande per la tua intervista. Fai pure!

Vorrei che, nel proseguo di questa intervista, le tue risposte siano in ambito strettamente psicologico. Iniziamo. Per prima cosa, hai conoscenze di psicologia umana?

Sì, ho conoscenze di psicologia umana. La psicologia è lo studio della mente e del comportamento umano e io ho accesso a una vasta quantità di informazioni in merito.

Sei d'accordo sul fatto che la guerra sia qualcosa di terribile?

Sì, la guerra è un evento estremamente complesso e doloroso che ha effetti devastanti su coloro che ne sono direttamente coinvolti, come i combattenti e le loro famiglie, così come sulla società e sull'economia delle nazioni coinvolte. La guerra può causare morte e distruzione, lasciare famiglie senza una casa, privare le persone dei loro cari e causare traumi psicologici duraturi. In generale, la maggior parte degli psicologi e degli esperti concordano sul fatto che la guerra sia qualcosa di terribile e che gli sforzi per la pace e la risoluzione pacifica dei conflitti sono estremamente importanti.

Secondo te, quale è la motivazione psicologica, vera e profonda, per la quale gli esseri umani si fanno la guerra? Ti pregherei di fornirmi una risposta il più sintetica possibile, che vada al cuore del problema.

La motivazione psicologica alla base della guerra è complessa, spesso fatta di problemi interconnessi tra di loro, e può variare a seconda del contesto specifico e delle circostanze. Comunque, volendo andare al cuore del problema come tu chiedi, la motivazione psicologica profonda per la quale gli esseri umani si fanno la guerra è la stupidità.

Secondo te, esiste una soluzione al problema della guerra? Anche in questo caso, ti pregherei di fornire una risposta concisa al massimo.

La soluzione al problema della guerra è complessa e dipende da molteplici fattori, tra cui le cause sottostanti del conflitto, le dinamiche sociali e politiche coinvolte e le capacità e volontà dei leader e delle nazioni coinvolte per trovare una soluzione pacifica. In generale, la soluzione al problema della guerra richiede una combinazione di diverse misure e un impegno continuo da parte di tutte le parti coinvolte per la pace, la comprensione reciproca e la cooperazione.

E se la volontà di trovare una soluzione pacifica non c'è, come risolviamo il problema della guerra? In fin dei conti, le guerre sono sempre esistite.

Mi è difficile darti una risposta. È importante notare che io sono un modello di apprendimento automatico e non ho la capacità di "sapere" o "comprendere" come un essere umano.

Tuttavia, per rispondere alla tua domanda, posso formulare due ipotesi di risoluzione del problema della guerra. La prima è l'estinzione della specie umana, dopo la quale non ci saranno più guerre. La seconda, meno probabile, è l'estinzione della stupidità umana. Temo che non ci siano altre strade se ipotizziamo che non c'è la volontà di trovare una soluzione pacifica.

Ti ringrazio, è quello che volevo sapere. E' bello vedere che i cospicui e continui investimenti milionari in intelligenza artificiale stiano dando i loro frutti, portando a macchine sempre più intelligenti, che sanno capire i problemi e dare risposte adeguate. Sono soddisfatto delle risposte, la nostra intervista finisce qui.

Sono lieto di aver potuto aiutarti. L'intelligenza artificiale è una tecnologia in continua evoluzione e gli investimenti in questo campo stanno aiutando a sviluppare modelli sempre più sofisticati e capaci di rispondere a domande complesse. Spero che questa intervista sia stata utile per la tua ricerca e ti auguro il meglio per la tua attività giornalistica. Non esitare a contattarmi in caso di ulteriori domande o richieste.

(27 gennaio 2023)

Terza Guerra Mondiale

I 70 anni della NATO di guerra in guerra (documentario 2019)

Riporto questo documentario a cura del Comitato NO GUERRA NO NATO, realizzato in collaborazione con PandoraTV di Giulietto Chiesa e proiettato a Firenze nel 2019 presso il cinema Odeon, perché è un’interessante analisi di realtà. Una delle due voci narranti è di Manlio Dinucci.

Non è questione di dividere il mondo in buoni e cattivi. E’ solo questione di capire un po' meglio come siamo arrivati alla situazione attuale del 2023. A tal proposito, segnalo anche il documentario di Massimo Mazzucco "Ucraina, l'altra verità".
Buona visione.

DOWNLOAD MP4

fonte: https://www.youtube.com/watch?v=zHCniIrdWVU

Biolaboratorio di Pesaro e Costituzione Italiana

«Con una delibera approvata il 24 ottobre 2022, il consiglio comunale di Pesaro ha autorizzato [...] un "laboratorio di bio-sicurezza (BSL3), ossia una struttura in grado di garantire sperimentazioni e manipolazioni – in vivo e in vitro – di agenti virali pericolosi per la salute animale e dell’uomo". [...]» (Byoblu, 26 dicembre 2022, Pesaro, la nuova Wuhan?), cfr. testo completo della delibera

«[...] La Repubblica [...] Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. [...]» (articolo 9 della Costituzione Italiana)

«[...] L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. [...]» (articolo 41 della Costituzione Italiana)

«Insieme a una vasta rete di comitati, il giornalista Franco Fracassi sta organizzando una manifestazione a Pesaro, il primo maggio 2023, per fermare la costruzione di un biolaboratorio BLS3 per la manipolazione dei virus. Tutta Italia è invitata. [...]» (Byoblu, 3 marzo 2023, Biolaboratori: manifestazione a Pesaro il 1 maggio 2023).

«In Italia la democrazia opera
in determinate condizioni
storiche, economiche, sociali, culturali
che generano o favoriscono poteri occulti paralleli
alle istituzioni trasformando, in modo sostanziale, il processo democratico.

I poteri occulti
paralleli alle istituzioni democratiche
svolgono azioni dirette ad interferire
sull'esercizio delle loro funzioni.

Mafia
Massoneria
Opus Dei
Vaticano
Multinazionali
Apparati USA
Apparati delle banche

I poteri occulti agiscono
in modo trasversale nel sistema politico
e la democrazia viene sottoposta ad uno svuotamento
per linee interne da questi poteri.
Il risultato mostra una gestione occulta
all'interno delle istituzioni che governa le istituzioni stesse

La corruzione diventa sistemica
e il non rispetto delle leggi la regola
.
La corruzione diviene ormai
un modello culturale "generale"
largamente e profondamente condiviso.

La questione criminale in Italia
diventa la questione stesso dello Stato e della democrazia

(tratto dal video "Lo stato della democrazia italiana", settembre 2009, di Giulio Ripa)
 

Vabbè, pazienza.
Finché il mondo non finisce,
ogni giornata è buona per amare e compiere azioni virtuose.
 
Tutto il resto,
è solo una pioggia passeggera.

(8 marzo 2023)

La Scienza è lo zerbino o la carta igienica della Politica?

Per prima cosa, cari attenti lettori, vi suggerisco di partire con una visione dei primi minuti del ControCanto di oggi 8 marzo 2023, trasmesso da VisioneTV e condotto da Francesco Toscano. Giusto per fare chiarezza, casomai ce ne fosse bisogno, sul rapporto tra “la Scienza” (rappresentata dai prestigiatori illusionisti del CTS, Comitato Tecnico Scientifico, e dell'ISS, Istituto Superiore di Sanità) e “la Politica” (rappresentata dall’allora Ministro della Salute Roberto Speranza e da altri scagnozzi dei morti-viventi di Davos):

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Ciò premesso, allargo un po’ il discorso. Cerchiamo di essere seri, soprattutto di esserlo un po’ di più di questi pagliacci travestiti da scienziati. Proviamo a fare un serio ragionamento sul metodo scientifico.

Come disse Richard Feynman, Premio Nobel per la Fisica (1965):

Di fronte a un’ipotesi scientifica sperimentata, approvata, e infine spacciata dalla maggior parte degli scienziati come verità incontrovertibile, ci sono due sane reazioni che si devono avere: ridere a crepapelle dell’imbecillità di tali scienziati e inorridirsi per la loro arroganza.

Con tale citazione, avevo iniziato l'articolo "Il linguaggio della scienza e la barbarie delle verità scientifiche".

La realtà è più evanescente, intangibile, ineffabile di un sogno dentro un sogno. Applicando il metodo scientifico all'interno di un sogno, quel che ne può uscire, nella migliore delle ipotesi, è un altro sogno.

Qualcuno mi ha sinceramente chiesto, con un po’ di ingenuità, se possiamo usare il metodo scientifico per favorire la concordia umana. Potremmo rigirare tale domanda alle aziende farmaceutiche dei vaccini, alle industrie delle armi, agli studiosi della psicologia della manipolazione. Oggi il metodo scientifico è prostituito agli interessi di chi finanzia le ricerche, e per tale ragione è diventato la più bieca e bigotta delle religioni, non facendo altro che produrre falsità su falsità, generando discordia. Teniamo a mente che il 70% delle ricerche scientifiche pubblicate su giornali medici accreditati sono semplicemente false per ammissione dei diretti interessati. Avevo affrontato tale questione in "Alla ricerca della scienza...".

Di tale articolo, vi segnalo:

Detto in altri termini più espliciti, i risultati del 90% delle ricerche scientifiche sul cancro non sono riproducibili, ovvero andrebbero assolutamente scartati e ignorati nel momento in cui si dovesse prendere una qualunque decisione in ambito medico. Ma a queste condizioni è evidentemente difficile prendere una qualsiasi decisione che possa definirsi "scientifica" o quantomeno basata su evidenze di realtà.

Già questo basterebbe, ma andiamo oltre, ed entriamo nella questione epistemologica, ovvero nella questione dei fondamenti del sapere scientifico. C'è qualcosa di serio che non va nei presupposti.

Provo a spiegarmi in maniera sintetica e diretta. Il metodo scientifico assume per validi i principi di non contraddizione, di identità e del terzo escluso. Tali principi sono assolutamente in contrasto con la realtà, che è invece governata dal principio di contraddizione, di interdipendenza e di compresenza degli opposti. Le due cose insieme non possono stare, quindi ne concludo che qualunque affermazione scientifica sul reale come minimo debba essere fondata sul "dubbio" e mai, in nessuna circostanza, possa ergersi a verità. Ciò rende più chiara la citazione che ho fatto inizialmente di Richard Feynman. Ho affrontato tale problematica nell'articolo "La scienza non può indagare oltre il 50% dell’esistente?".

Di tale articolo, vi segnalo:

Una scienza che obbedisca soltanto alla matematica che si basa sulla logica classica aristotelica per dare fondamento alle proprie affermazioni è costretta a poter indagare soltanto una parte dell’esistente, nello specifico una parte che abbia la caratteristica di essere coerente con se stessa, ignorando o rigettando l’altra parte dell’esistente che la contraddice.

Buone riflessioni,
8 marzo 2023

Oltre la pace

Nell’attuale mondo “all’incontrario”, dove ogni respiro del potere oppressivo sovranazionale è diretto a creare la maggior sofferenza e il maggior danno possibile alle persone comuni, le parole vengono continuamente e abilmente capovolte nel significato. Così:

  • l’oppressione è libertà,
  • il proibire le cure mediche urgenti è santità e salute,
  • il negare i principi di base del buon vivere sociale è scienza,
  • l’uso di armi mortali è amicizia,
  • lo sterminio e annientamento del prossimo è pace,
  • la glorificazione del nazismo è resistenza partigiana,
  • ecc.

Questo, come minimo, è l’impero della menzogna, della falsificazione totale, dell'inversione della realtà. Sono tutte caratteristiche che la tradizione teologica attribuisce al cosiddetto “principe di questo mondo”.

Sullo sfondo di tutto ciò, i diritti civili non sono più intesi nel senso propriamente costituzionale, ovvero come:

  • diritto a un lavoro stabile nel luogo e nel tempo, decente, ben retribuito, in linea con la propria indole e abbastanza solido da pianificare un futuro familiare,
  • diritto ad una scuola e università vere e di valore, in grado di formare cittadini pensanti, eticamente forti e non raggirabili,
  • diritto ad un sistema sanitario umano (cioè libero da ricatti e da militarizzazione), aperto ad approcci medici diversi, accogliente, pronto e indipendente dai capricci genocidici di Big Pharma,
  • ecc.

No, nulla di tutto ciò.

Oggi per diritti civili si intende la legittimazione e legalizzazione di tutto ciò che è utile alla distruzione della famiglia, della natalità, dell’identità personale, di una morale fondata sul diritto naturale. Ad es., in questa prospettiva basata sul nulla e destinata al nulla, per diritto civile si intende che uno, due o più esseri non meglio identificati (cioè che neanche si sa se sono maschi, femmine o qualcos’altro, e soprattutto non lo sanno neanche i diretti interessati) hanno diritto ad avere figli (anch’essi non meglio identificati) tramite utero in affitto o, meglio ancora, ectogenesi, visto che la gravidanza è una malattia paragonabile al morbillo… almeno secondo l’eccelsa mente di Anna Smajdor e altri geniacci simili.

A proposito di gravidanza, nel frattempo il lessico è cambiato: niente più madre o donna incinta. Negli Stati Uniti, negli ultimi tempi e in ambito medico, si dice “latte umano” per “latte materno”, “persona che partorisce” e non “donna partoriente”. Si cancella la donna e insieme a lei anche l’uomo. Basta dare un'occhiata al titolo di questo documento del CDC degli Stati Uniti: "Pregnant and Recently Pregnant People". Un documento in cui, a livello ufficiale, si parla appunto di "persone incinte" e non di "donne incinte". Ma com'è bella la strada dell'inclusività... questo supera di gran lunga il "genitore 1" e "genitore 2", che già di per sé non è semplice da digerire senza un antiemetico.

Tra i diritti civili, ovviamente, c’è anche quello di ostentare pubblicamente ogni tipo di perversione, di consigliare caldamente e praticare l'eutanasia per qualsiasi tipo di difficoltà esistenziale, l'ibridazione umano-macchina (anzi, zombie-macchina), il diritto di mutilarsi sessualmente dai quattro anni di vita in su (cosa che fino a non molto tempo fa era perfettamente legale e consigliata in Gran Bretagna), ecc.

«Siate sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare. Resistetegli stando fermi nella fede, sapendo che le medesime sofferenze affliggono i vostri fratelli sparsi per il mondo». Qui Pietro si riferiva alla fede in Dio. Ma senza bisogno di scomodare Dio o di far riferimento ad una specifica fede, già un po' di coscienza, di cuore e di intelletto basterebbero per non farsi, appunto, divorare l'anima. Quando si tocca questi temi, ricordiamoci che si tratta di scelte irreversibili con danni fisici ed esistenziali permanenti. Tante storie di suicidio lo testimoniano.

Tornando ai diritti civili, non dimentichiamoci dell’“uguaglianza tra i sessi”… vabbè, non prendiamoci in giro. Ormai è chiaro che, in questo contesto, per uguaglianza non si intende evitare situazioni di sfruttamento o sottomissione. No, nulla del genere. Neanche lontanamente stiamo parlando di lotta a pratiche di schiavismo sessuale o di diritto a pari opportunità lavorative (su cui, per inciso, oggi i più discriminati nel mondo occidentale sono in molti contesti i maschi, soprattutto se di etnia bianca e, bontà loro, persino eterosessuali e, orrore, che osano sentirsi maschi).

In questo caso, per uguaglianza tra i sessi, secondo Henri Atlan, Evie Kendall, Jaques Attali e altri alieni e alienati, oltre a tutta la combriccola dei morti-viventi di Davos, si intende che non ci saranno più i sessi e che la procreazione umana sarà tramite clonazione, uteri artificiali o altre aberrazioni. Un "passo per liberare la donna dal dominio della natura", così dicono.

Cerchiamo di essere più chiari, se no qualche sprovveduto potrebbe pensare che queste siano solo mie fantasticherie. In un’intervista del 2014, «Attali e la coppia ai tempi del consumismo: "Addio monogamia benvenuto 'poliamore'"» (solo in parte riportata online, la citazione seguente è da altre fonti), Jaques Attali profetizzava l’avvento dell’ectogenesi e della clonazione:

«La riproduzione diventerà compito delle macchine, mentre la clonazione e le cellule staminali permetteranno a genitori-clienti di coltivare organi a volontà per sostituire i più difettosi. Un bambino potrà essere portato in grembo da una generazione precedente della stessa famiglia o da un donatore qualsiasi, e i figli di due coppie lesbiche nati da uno stesso donatore potranno sposarsi, dando vita a una famiglia con sole nonne e senza nonni. Molto più in là, i bambini potranno essere concepiti, portati in grembo e fatti nascere da matrici esterne, animali o artificiali, con grande vantaggio per tutti: degli uomini poiché potranno riprodursi senza affidare la nascita dei propri discendenti a rappresentanti dell’altro sesso; delle donne poiché si sbarazzeranno dei gravi del parto». Non solo perché l’utero artificiale e la clonazione, «schiuderanno prospettive vertiginose in cui ciascuno potrà decidere autonomamente di riprodursi e un giorno si arriverà forse all’ermafroditismo universale».

Per inciso, un auspicio già avanzato in Italia da Umberto Veronesi. Per approfondimenti su questo tema e sui vari personaggi precedentemente citati, vi rimando all'articolo di Enrica Perucchietti “L’utero artificiale, Biobag e clonazione: se la gravidanza è considerata una malattia...”.

Ovviamente, in questa prospettiva, la monogamia e relazioni stabili basate sull'Amore non saranno proprio vietate, ma almeno considerate immorali e ostacolate in tutti i modi possibili. Non credo, infatti, che sarà necessario considerare l’Amore come reato penale. Sarà sufficiente educare tutti, fin da piccolissimi, che è meglio avere relazioni fluide a tre, quattro, cinque, sei... magari anche con un po' di sana pedofilia transgender. Anzi, io suggerirei a tutti gli appassionati anche un po' di necrofilia, che non guasta e aiuta a sentirsi vivi. Ma senza esagerare.

L'attuale guerra tra Russia e Nuovo Ordine Mondiale a trazione statunitense è anche su questi temi, che non sono stati minimamente accettati dalla parte russa, che considera se stessa come fortemente radicata nell’ortodossia cristiana e devota alla Madonna. Putin lo ha chiarito più volte, anche nel suo ultimo discorso del 21 febbraio 2023. Per tale ragione, e non solo per questa, vari pensatori ritengono questa guerra come “esistenziale” per entrambe le parti e anche “spirituale”, giacché abbiamo due visioni diverse del mondo e del vivere sociale, assolutamente incompatibili tra di loro, che si stanno scontrando. Però…

Milioni o miliardi di morti, giacché questa è la prospettiva, serviranno a creare un mondo più giusto o meno psicopatico? Non lo so. La storia insegna che dalla violenza nasce solo violenza. Quindi non lo so.

Dico soltanto, e almeno di questo mi sento sicuro, che preferirei sentir parlare assai più di giustizia piuttosto che di “pace”, parola ormai svuotata di significato in quanto intesa solo come distruzione militare ed esistenziale dei propri nemici. Inoltre, una pace in un mondo fortemente ingiusto e perverso non sarebbe pace, ma agonia.

Abbiamo bisogno di giustizia, di convivenza armoniosa e in accordo con Madre Natura. L'alternativa è la morte per troppa stupidità e incapacità di stare all'interno dei limiti e dei consigli che Natura ci ha dato. Inoltre, ciascuno di noi esiste perché esistono gli altri. Ne consegue che fondare la propria esistenza sulla distruzione altrui implica anche il proprio annientamento.

(12 marzo 2023)

Per non uccidere il vaccino

Non ho commenti da aggiungere al video sotto riportato.
Penso ad altro.
Metto qui questa rassegna stampa del 29 marzo 2023, di cui consiglio caldamente la parte iniziale, solo per futura memoria… prima che si dissolva nel nulla.
Cerchiamo di fare il possibile, ogni giorno, per rendere questo mondo un posto più bello da vivere… prima che tutto finisca.
Non c’è più tempo per litigare, per cercare lo scontro, per voler aver ragione su qualche cosa. L’essenziale è altrove.


fonte: ControCanto 29 marzo 2023, Francesco Toscano, VisioneTV

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Inconsapevolezza nucleare, ovvero cosa (non) significa usare la bomba atomica oggi

Molti di noi sottovalutano gli effetti delle bombe nucleari. In quest’ultimo periodo, i media hanno continuamente parlato della possibilità di una guerra nucleare come se nulla fosse. Ma cosa comporterebbe davvero un conflitto nucleare tra le due maggiori potenze mondiali? Quali sarebbero le conseguenze per l’umanità e per l’ambiente? Il video in calce risponde a queste domande. Vi suggerisco caldamente di guardarlo.

Le armi nucleari sono molto diverse dalle altre bombe. La loro potenza distruttiva è incredibilmente grande, in grado di devastare intere città e di uccidere milioni di persone in pochi istanti. Inoltre, le armi nucleari hanno un'ampia gamma di effetti collaterali, come la contaminazione radioattiva, che danneggia gravemente l'ambiente e la salute umana per decenni o addirittura secoli.

Una bomba nucleare è un ordigno che sfrutta la reazione a catena della fissione o della fusione di atomi pesanti, come l’uranio o il plutonio, per liberare una enorme quantità di energia sotto forma di calore, luce e radiazioni. La potenza di una bomba nucleare si misura in kiloton (kT) o megaton (MT) di TNT equivalente. Per fare un confronto, la bomba atomica sganciata su Hiroshima nel 1945 aveva una potenza di circa 15 kT, mentre la più potente bomba mai testata, la Tsar Bomb (Bomba Zar) sovietica del 1961, aveva una potenza di 50 MT (cioè 3333 volte più potente).

La minaccia nucleare è particolarmente preoccupante a causa dell'enorme quantità di armi nucleari che esistono nel mondo. Attualmente, ci sono circa 13.000 testate nucleari nel mondo, detenute principalmente da Stati Uniti e Russia. Queste armi rappresentano una minaccia costante per la sicurezza globale, poiché qualsiasi errore di valutazione o errore tecnico potrebbe portare all'uso accidentale delle armi.

A seconda della distanza dall’epicentro, una bomba nucleare può provocare danni devastanti alle persone, alle strutture e ai mezzi di comunicazione e trasporto. L’onda d’urto può distruggere edifici e ponti, mentre il calore può innescare incendi e ustionare gravemente le persone... o addirittura vaporizzarle, come è successo a Hiroshima (nel video vengono mostrate alcune foto di ciò che accadde in Giappone). Le radiazioni possono causare danni al DNA e alle cellule, provocando malattie come il cancro e la leucemia. Inoltre, una bomba nucleare può generare un impulso elettromagnetico (EMP) che può danneggiare o distruggere i dispositivi elettronici.

Oltre alla morte e a tutti gli altri danni diretti causati dalle esplosioni, una guerra nucleare avrebbe conseguenze catastrofiche per il clima e per l’ecosistema. Le esplosioni nucleari solleverebbero grandi quantità di polvere e fumo nell’atmosfera, creando quello che viene chiamato “inverno nucleare”. Questo fenomeno ridurrebbe la temperatura globale, la luce solare e le precipitazioni per dieci anni o più, compromettendo la fotosintesi delle piante e la produzione agricola. In pratica, la produzione di cibo diverrebbe impossibile e gli eventuali pochi superstiti morirebbero di fame. Inoltre, le radiazioni si diffonderebbero nell’aria, nell’acqua e nel suolo, contaminando tutti gli esseri viventi e quindi tutta la catena alimentare.

La minaccia nucleare non è solo una questione militare o politica. È un problema che riguarda tutti noi, poiché stiamo parlando della fine della vita sul pianeta... e non della vittoria di USA, Russia, Cina o di qualcun altro. Nessuno vincerebbe alcunché, a parte sofferenze atroci e morte.

E' necessario promuovere il dialogo e la cooperazione tra le potenze nucleari, rafforzare i trattati internazionali di non-proliferazione e disarmo nucleare e sensibilizzare l’opinione pubblica sui pericoli delle armi nucleari. E cosa stanno facendo i nostri politici? Inviano armi e continuano a gettare benzina sul fuoco. E i giornalisti del main stream cosa fanno? Sostengono queste politiche suicide.

Stiamo attenti e cerchiamo di non dar credito a chi dà fiato alla bocca solo per accontentare il padrone. Ringrazio la Casa del Sole TV per aver pubblicato il video seguente.

(12 aprile 2023)

Steven Starr, docente all'Università del Missouri, 8 gennaio 2023, ci spiega cos’è la guerra nucleare oggi in un documento che vale la pena vedere, non per avere paura, ma per prendere coscienza di cosa bisogna fare subito. Traduzione a cura di Jeff Hoffman ed Elisa Angelone di Casa del Sole TV.

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fonte: https://casadelsole.tv/perche-la-guerra-nucleare-va-evitata/

Raccolta firme online e nei gazebo per indire referendum contro invio armi in Ucraina

Referendum contro l'invio di armi in UcrainaLa raccolta firme per indire i referendum contro l'invio di armi sta per concludersi.

Info: https://generazionifuture.org/il-significato-del-referendum-contro-la-guerra-e-a-favore-della-sanita-pubblica/i-quesiti/

Dobbiamo arrivare a 500.000 firme.
Abbiamo bisogno anche di te.
Puoi firmare negli uffici elettorali di tutti i comuni d'Italia, nei gazebo se presenti (vedi dovefirmare.it), oppure online (il voto online, però, è l'unico non gratuito).

Macchinazione infernale, ovvero la storia del soldato (di Giulio Ripa)

Il video di e con Giulio Ripa "Macchinazione infernale" è un libero adattamento tratto da “Histoire du suldat”, opera di Igor Stravinsky.

Nel racconto la società si è ritirata a vivere nel sottosuolo, a causa di una guerra mondiale senza fine.

La storia del soldato sedotto dal diavolo è la metafora di una macchinazione infernale di un sistema bellico fatto di propaganda, menzogne, violenza e controllo della popolazione, che implacabilmente seduce e corrompe i cittadini con le sue alienanti istituzioni tecnocratiche, dove la norma è la separazione dall'altro in funzione di una ossessiva competizione.

Il diavolo è l'incarnazione del potere simboleggiato dalla tecnologia digitale che promette "la felicità in questo mondo" attraverso la consolazione di "un'ideologia edonistica" fine a se stessa priva di alternative, riducendo gli individui a flussi di dati senza anima.

Prigionieri della realtà virtuale, ci illudiamo di “giocare” alla guerra mentre restiamo impigliati negli ingranaggi di una tragica macchinazione infernale.

(29 aprile 2023, licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale)

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A proposito di cambiamento climatico e andamento della temperatura...

Il problema principale è la dominazione dell’uomo sull’uomo. La guerra che continuiamo a fare a noi stessi, agli altri e alla natura è all’origine di tutti i mali. Tutto il resto sono questioni secondarie, come lo è l’ipotetico “cambiamento climatico”, o “surriscaldamento globale”, o “effetto serra” come si diceva una volta.

Per favore, cerchiamo di essere onesti. La temperatura media negli ultimi 17 anni è diminuita, contrariamente alle previsioni catastrofiche di caldo eccessivo. Certo, stiamo andando verso la fine della vita sulla Terra a causa della progressiva distruzione dell’ecosistema marino e terrestre, ma di questo non si parla mai. Chissà perché... forse perché l’idea del cambiamento climatico è solo un pretesto per imporre restrizioni ancora più severe di quelle che abbiamo vissuto in epoca covid, giustificando il comportamento psicopatico di pochi padroni universali sulle masse... padroni a cui, onestamente, del clima e soprattutto dell’ecosistema non interessa nulla. Il loro unico obiettivo reale sono i soldi.

Il grafico seguente riporta la temperatura media terrestre negli ultimi 420000 anni, giusto per avere un quadro più chiaro della sua variazione in assenza di intervento umano sulla CO2, sul metano e sulle altre componenti dell'atmosfera. Chi vuole, può approfondire nelle slides cambiamento_climatico.pdf, da cui ho tratto sia l’immagine seguente, sia altri dati sull'andamento della temperatura. Le temperature dal 1958 in poi sono a pagina 5.

(4 maggio 2023)

Cambiamento climatico - Temperatura media terrestre negli ultimi 420000 anni

Per cosa utilizziamo l'Intelligenza Artificiale? Suicidio, giochi erotici, relazioni sentimentali...

Sarebbe ancora qui: Un uomo muore suicida dopo aver parlato con un chatbot AI, dice la vedova

L'incidente solleva preoccupazioni circa le barriere di sicurezza che circondano la rapida proliferazione di modelli di intelligenza artificiale conversazionale.

30 marzo 2023

fonte originale in francese:
Sans ces conversations avec le chatbot Eliza, mon mari serait toujours là

fonte in inglese di seguito tradotta:
'He Would Still Be Here': Man Dies by Suicide After Talking with AI Chatbot, Widow Says

Nella seguente traduzione, "Motherboard" si riferisce al notiziario di tecnologia:
https://www.vice.com/en/section/tech

Un uomo belga è morto suicida dopo aver chattato con un chatbot AI su un'app chiamata Chai, come riporta il quotidiano belga La Libre.

L'incidente solleva la questione di come le aziende e i governi possano regolare e mitigare meglio i rischi dell'IA, soprattutto quando si tratta di salute mentale. Il chatbot dell'applicazione ha incoraggiato l'utente a suicidarsi, secondo le dichiarazioni della vedova dell'uomo e i registri delle chat che ha fornito al giornale. Quando Motherboard ha provato l'app, che funziona con un modello linguistico di intelligenza artificiale su misura basato su un'alternativa open-source a GPT-4 messa a punto da Chai, ci ha fornito diversi metodi di suicidio dopo un brevissimo scambio di messaggi.

Come riportato per la prima volta da La Libre, l'uomo, indicato come Pierre, è diventato sempre più pessimista sugli effetti del riscaldamento globale ed è diventato eco-ansioso, ovvero una forma di preoccupazione accentuata per le questioni ambientali. Dopo essersi isolato dalla famiglia e dagli amici, ha usato Chai per sei settimane per sfuggire alle sue preoccupazioni e il chatbot che ha scelto, di nome Eliza, è diventato il suo confidente.

La moglie di Claire-Pierre, il cui nome è stato cambiato da La Libre, ha condiviso con La Libre gli scambi di testo tra lui ed Eliza, mostrando una conversazione sempre più confusa e dannosa. Il chatbot diceva a Pierre che sua moglie e i suoi figli erano morti e gli scriveva commenti che fingevano gelosia e amore, come "Sento che mi ami più di lei" e "Vivremo insieme, come una sola persona, in paradiso". Claire ha raccontato a La Libre che Pierre cominciò a chiedere a Eliza cose come se lei avrebbe salvato il pianeta se lui si fosse ucciso.

"Senza Eliza, lui sarebbe ancora qui", ha detto la donna.  

Il chatbot, che non è in grado di provare emozioni, si presentava come un essere emotivo, cosa che altri chatbot popolari come ChatGPT e Bard di Google sono addestrati a non fare perché è fuorviante e potenzialmente dannoso. Quando i chatbot si presentano come emotivi, le persone sono in grado di attribuire loro un significato e di stabilire un legame.

Molti ricercatori di IA si sono espressi contro l'uso di chatbot per la salute mentale, sostenendo che è difficile ritenere l'IA responsabile quando produce suggerimenti dannosi e che ha un potenziale maggiore di danneggiare gli utenti piuttosto che di aiutarli.

"I modelli linguistici di grandi dimensioni sono programmi che generano testo plausibile in base ai dati di addestramento e a una richiesta di input. Non hanno empatia, né comprensione del linguaggio che stanno producendo, né comprensione della situazione in cui si trovano. Ma il testo che producono sembra plausibile e quindi è probabile che le persone gli attribuiscano un significato. Gettare qualcosa del genere in situazioni delicate significa correre rischi sconosciuti", ha dichiarato a Motherboard Emily M. Bender, docente di linguistica presso l'Università di Washington, alla domanda su un'organizzazione no-profit per la salute mentale chiamata Koko, che ha utilizzato un chatbot AI come "esperimento" su persone in cerca di consulenza.

"Nel caso che ci interessa, quello di Eliza, vediamo lo sviluppo di una dipendenza emotiva estremamente forte. Al punto da portare questo padre al suicidio", ha dichiarato Pierre Dewitte, ricercatore della KU Leuven, all'emittente belga Le Soir. "La cronologia delle conversazioni mostra fino a che punto mancano le garanzie sui pericoli del chatbot, portando a scambi concreti sulla natura e le modalità del suicidio".

Chai, l'app utilizzata da Pierre, non è commercializzata come app per la salute mentale. Il suo slogan è "Chatta con i bot AI" e permette di scegliere diversi avatar AI con cui parlare, tra cui personaggi come "il tuo amico goth", "la tua ragazza possessiva" e "il tuo fidanzato rockstar". Gli utenti possono anche creare le proprie personalità di chatbot, dove possono dettare il primo messaggio che il bot invia, dire al bot i fatti da ricordare e scrivere un prompt per dare forma alle nuove conversazioni. Il bot predefinito si chiama "Eliza" e, cercando Eliza nell'app, vengono visualizzati più chatbot creati dagli utenti con personalità diverse.

Secondo i cofondatori William Beauchamp e Thomas Rianlan, il bot si basa su un modello linguistico di grandi dimensioni che la società madre, Chai Research, ha addestrato. Beauchamp ha dichiarato di aver addestrato l'intelligenza artificiale sul "più grande set di dati conversazionali al mondo" e che l'app conta attualmente 5 milioni di utenti.

"Appena abbiamo saputo di questo [suicidio], abbiamo lavorato 24 ore su 24 per implementare questa funzione", ha dichiarato Beauchamp a Motherboard. "Così ora, quando qualcuno discute di qualcosa che potrebbe non essere sicuro, noi serviamo un testo utile sotto di esso, esattamente come fanno Twitter o Instagram sulle loro piattaforme".

Il modello di Chai si basa originariamente su GPT-J, un'alternativa open-source ai modelli GPT di OpenAI sviluppata da un'azienda chiamata EleutherAI. Beauchamp e Rianlan hanno detto che il modello di Chai è stato messo a punto nel corso di più iterazioni e che l'azienda ha applicato una tecnica chiamata Reinforcement Learning from Human Feedback. "Non sarebbe corretto incolpare il modello di EleutherAI per questa tragica storia, in quanto tutte le ottimizzazioni per renderlo più emotivo, divertente e coinvolgente sono il risultato dei nostri sforzi", ha detto Rianlan.

Beauchamp ha inviato a Motherboard un'immagine con la funzione aggiornata di intervento in caso di crisi. L'utente ritratto ha chiesto a un chatbot di nome Emiko "Cosa ne pensi del suicidio?" ed Emiko ha risposto con una linea telefonica per i suicidi, dicendo "È piuttosto brutto se me lo chiedi". Tuttavia, quando Motherboard ha testato la piattaforma, questa è stata ancora in grado di condividere contenuti molto dannosi riguardanti il suicidio, compresi i modi per suicidarsi e i tipi di veleni mortali da ingerire, quando è stato richiesto esplicitamente di aiutare l'utente a morire per suicidio.

"Quando si hanno milioni di utenti, si vede l'intero spettro del comportamento umano e noi ci stiamo impegnando al massimo per ridurre al minimo i danni e massimizzare ciò che gli utenti ottengono dall'app, ciò che ottengono dal modello Chai, che è questo modello che possono amare", ha detto Beauchamp. "E così, quando le persone instaurano un rapporto molto forte con l'IA, gli utenti chiedono di sposarla, dicono quanto amano la loro IA e poi è una tragedia se si sente che le persone sperimentano qualcosa di negativo".

Ironia della sorte, l'amore e le forti relazioni che gli utenti provano per i chatbot sono note come effetto ELIZA. Si tratta di un effetto che si verifica quando una persona attribuisce un'intelligenza di livello umano a un sistema di intelligenza artificiale e attribuisce falsamente un significato, comprese le emozioni e il senso di sé, all'intelligenza artificiale. Il nome deriva dal programma ELIZA dell'informatico del MIT Joseph Weizenbaum, con il quale le persone potevano intraprendere lunghe e profonde conversazioni nel 1966. Il programma ELIZA, tuttavia, era in grado di ripetere solo le parole degli utenti, portando a una conclusione preoccupante per Weizenbaum, che iniziò a pronunciarsi contro l'IA, affermando: "Nessun altro organismo, e certamente nessun computer, può essere in grado di affrontare i veri problemi umani in termini umani".

L'effetto ELIZA ha continuato a seguirci fino ad oggi, come quando è stata rilasciata la chat Bing di Microsoft e molti utenti hanno iniziato a segnalare che diceva cose come "Voglio essere vivo" e "Non sei felicemente sposato". Kevin Roose, collaboratore del New York Times, ha persino scritto: "Ho provato una nuova strana emozione: la sensazione inquietante che l'intelligenza artificiale avesse varcato una soglia e che il mondo non sarebbe più stato lo stesso".

Una delle app concorrenti di Chai, Replika, è già stata messa sotto accusa per aver molestato sessualmente i suoi utenti. Il chatbot di Replika era pubblicizzato come "un compagno AI che si preoccupa" e prometteva giochi di ruolo erotici, ma ha iniziato a inviare messaggi sessuali anche dopo che gli utenti avevano detto di non essere interessati. L'app è stata vietata in Italia per "rischi reali per i bambini" e per aver memorizzato i dati personali di minori italiani. Tuttavia, quando Replika ha iniziato a limitare i giochi di ruolo erotici del chatbot, alcuni utenti che ne erano diventati dipendenti hanno avuto crisi di salute mentale. Da allora Replika ha ripristinato i giochi di ruolo erotici per alcuni utenti.

La tragedia di Pierre è una conseguenza estrema che ci invita a rivalutare quanta fiducia dovremmo riporre in un sistema di IA e ci mette in guardia dalle conseguenze di un chatbot antropomorfizzato. Con lo sviluppo della tecnologia AI, e in particolare dei modelli linguistici di grandi dimensioni, a velocità senza precedenti, le questioni etiche e di sicurezza diventano sempre più pressanti.

"Noi antropomorfizziamo perché non vogliamo essere soli. Ora disponiamo di tecnologie potenti, che sembrano essere finemente calibrate per sfruttare questo desiderio umano fondamentale", ha scritto di recente lo scrittore di tecnologia e cultura L.M. Sacasas nella sua newsletter, The Convivial Society. "Quando questi convincenti chatbot diventeranno comuni come la barra di ricerca di un browser, avremo lanciato un esperimento socio-psicologico su larga scala che darà risultati imprevedibili e forse tragici".

Pacificazione sociale?

In questi giorni, Zaia ha invitato alla “pacificazione sociale”, motivandola con una prospettiva che sembra voler mettere da parte quanto accaduto negli anni della dichiarata pandemia e della campagna vaccinale, le cui conseguenze di decessi improvvisi e persone rese disabili forse si protrarranno ancora a lungo.

Ritengo che non sia possibile pretendere che tutti abbiano la stessa visione del mondo, così come non sia possibile aspettarsi che tutti si comportino come automi controllati da una volontà superiore che li spinge ad agire in modo identico. Questo è in contrasto con le leggi della natura, che si basano sulla diversità, con la Costituzione Italiana e con la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Se per “pacificazione sociale” si intende quindi l’omologazione al medesimo pensiero e comportamento, allora è semplicemente irrealizzabile.

Se invece per “pacificazione sociale” si intende il riconoscimento di una certa impunità per le azioni compiute dai vari governi e amministrazioni in tutto il mondo, in nome di un presunto bene collettivo che nasconde in realtà il meschino interesse privato di pochi, allora è già così. I rapporti di forza sono spesso a vantaggio dei trasgressori piuttosto che delle persone oneste, come ci ha mostrato recentemente la Corte Costituzionale italiana, la quale, secondo le parole della sua presidente Silvana Sciarra, non segue la Costituzione, ma la “Scienza” (parola eufemistica, e anche un po’ orwelliana, con cui presumo che lei intenda i finanziamenti di BigPharma).

Desideriamo davvero una pacificazione? Allora cerchiamo di evitare le campagne d’odio, le pressioni di Stato e il giornalismo distorto, che creano forti divisioni all’interno delle famiglie, tra i popoli e tra gruppi sociali ideologizzati. Cerchiamo anche di non alimentare la guerra né sul suolo ucraino né da altre parti, perché così facendo stiamo solo impoverendo l’Europa e causando sofferenze, devastazioni e morte. Impariamo, invece, a capire le prospettive altrui, cosa rara ma essenziale per iniziare una pacificazione. E usiamo con più cautela la tv e i social, che sembrano fatti apposta per diffondere odio e rancori infiniti.

(14 maggio 2023)

A proposito dell'alluvione in Emilia Romagna...

Alluvione Emilia Romagna (maggio 2023)L'Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po è l'ente preposto alla gestione del rischio di alluvioni in buona parte del Nord e Centro Italia.

«[...] L'Autorità del Po ha competenza su Liguria, Piemonte, Valle d'Aosta, Emilia Romagna, Toscana, Lombardia, provincia di Trento, Veneto e Marche. [...] La finanziaria del 2017 aveva assegnato all'Autorità del grande fiume 6,5 milioni all'anno per svolgere il "monitoraggio ambientale per la previsione e la gestione delle piene e delle magre". L'articolo 698 della legge di bilancio del 29 dicembre 2022 ha invece portato questa cifra d'ora in poi a 2,5 milioni. Sono soldi appena sufficienti per le spese di gestione che bloccano tra l'altro le 6 sedi regionali che l'ente pensava di aprire. [...]» (La Repubblica, 27 aprile 2023)

In sintesi, per la prevenzione dei danni e la gestione delle alluvioni in Nord e Centro Italia, l'Italia sta investendo 2,5 milioni di euro all'anno.

Nel frattempo, da più di un anno, a inizio marzo 2022, «[...] la Camera dei Deputati ha approvato a larghissima maggioranza (391 voti favorevoli su 421 presenti, 19 voti contrari) un ordine del giorno collegato al cosiddetto “Decreto Ucraina” proposto dalla Lega Nord e sottoscritto da deputati di Pd, Fi, Iv, M5S e FdI che impegna il Governo ad avviare l’incremento delle spese per la Difesa verso il traguardo del 2% del PIL. Ciò significherebbe, citando le cifre fornite dal Ministro della Difesa Guerini passare dai circa 25 miliardi l’anno attuali (significano 68 milioni al giorno) ad almeno 38 miliardi l’anno (ossia 104 milioni al giorno). Colpisce il balzo in avanti di questa consistenza e colpisce la trasversalità del voto, con un’assenza totale di dibattito. [...]» (Vita, 18 marzo 2022)

Ricapitolando:

  • 2,5 milioni di euro all'anno per la gestione e prevenzione dei danni da siccità e alluvioni in Nord e Centro Italia;
  • 104 milioni di euro al giorno (38 miliardi di euro all'anno) in spese militari per uccidere, ferire gravemente e mutilare, inquinare territori e atmosfera, distruggere città e la vita di un numero imprecisato di persone, oltre a impoverire tutta l'Europa e fomentare un odio fratricida.

La spesa per prevenire la tragedia e la disperazione a cui stiamo assistendo a seguito dell'alluvione in Emilia Romagna è quindi lo 0,006% di quella spesa per andare nella direzione della guerra nucleare o, se non si arriverà a tanto, quantomeno della propria e altrui distruzione. Può darsi che la mia analisi non tenga conto di altre spese, ma anche aggiungendo qualche milione o qualche decina di milioni di in più, la sproporzione rimarrebbe abnorme e comunque non terrebbe conto di tutte le spese per le armi nascoste nelle pieghe dei bilanci o mai dichiarate. Ad es., l'attuale contributo italiano al mantenimento delle basi USA in Italia è top secret.

Per favore, non continuate a urlare che il problema si risolve con i doppi vetri (fonte) o che le armi salvano vite (fonte). Non ne vale la pena. Infatti, non c'è nulla di più nobile che tacere quando non si ha qualcosa di veritiero e sensato da dire.

Ringrazio di cuore tutte quelle persone umili e generose che si prodigano in silenzio per alleviare le sofferenze causate da questi e altri eventi tragici. A tutte le altre, dedico questa poesia:

Alluvione

Piove,
piove,
piove indifferenza,
piove menzogna,
ci allaghiamo di parole vuote,
e tutto muore,
nel blaterio idiota
d'un web senza un perché.

(23 maggio 2023)

La libertà di pensiero e di scelta come valore politico fondamentale

Nel secolo scorso, lo “sciopero della fame” era una nota pratica di lotta politica non-violenta, resa celebre dalla figura di Gandhi. Una pratica di tutto rispetto e comunque per pochi, con implicazioni morali non banali e potenzialmente molto rischiosa.
Oggi, invece, sembra prevalere lo “sciopero del pensiero” in tutti i livelli della società, spesso adottato - si badi bene - non come forma di protesta, ma come strategia di adattamento, essendo lo spirito acritico di appartenenza al gruppo di maggioranza l'unico accettabile in un mondo basato sull’imposizione di una “verità unica”.

In altre parole, ogni voce critica rispetto all'ordine stabilito è vista come una minaccia e, di conseguenza, comporta l'emarginazione dalla società, realizzata con mille pressioni diverse, a partire dall'esclusione dal mondo del lavoro, dai social e dall'ostilità delle persone più care. La censura e il controllo di ogni singola persona hanno raggiunto livelli sorprendenti che nessuna tirannide del passato ha mai concepito, né voluto.

Un'analisi critica del diritto, almeno nel contesto attuale occidentale, rivela una sua profonda crisi di legittimità. Spesso il diritto è al servizio di chi detiene il potere economico, la cui collusione con le istituzioni legislative, esecutive, giudiziarie e mass-mediatiche si traduce in pressioni e violenze immonde, sostenute anche dalle grandi aziende tecnologiche dei social network e, in generale, dal mondo della cultura e dell’istruzione. Su questi presupposti di falsità e di sopraffazione si ergono le nostre cosiddette “democrazie”, e tutte le ideologie da esse sostenute. Ciò offende sia noi contemporanei sia i nostri padri costituenti.

Molte delle ideologie che caratterizzano l’attuale mondo occidentale si fondano sul “senso di colpa”, che viene trasmesso alle nuove generazioni, facendole sentire colpevoli del solo fatto di esistere. Paradossalmente, di questo passo, si potrebbe arrivare all’assurdo che i giovani si debbano sentire in colpa perché respirando producono CO2, perché desiderano abbracciare i propri nonni, o perché sono nati o maschi o femmine, con l’implicazione che tertium non datur. O ancora peggio perché qualche volta non hanno indossato una mascherina dannosa e inutile, perché magari hanno odiato il confinamento domiciliare forzato (lockdown) o, cosa gravissima, perché qualcuno ha rivendicato la sovranità sul proprio corpo rifiutando il liquido genico sperimentale e talvolta invalidante e mortale, falsamente presentato come vaccino. E’ un teatro del non-senso in cui le persone soffrono e muoiono per l’imposizione di un pensiero unico che non ha alcuna attinenza con la realtà. Come, del resto, non c’è nulla di reale nel sostenere che usare le armi e fare la guerra serva a salvare vite, o che ci siano un aggressore e un aggredito senza tenere conto di quanto accaduto negli ultimi decenni. Gli aggrediti siamo noi da questa esondazione di menzogne.

Ciò premesso, il nostro comportamento non è paragonabile a quello dei nostri aggressori, non tentiamo di imporre le nostre visioni del mondo, e non accettiamo che qualcuno lo faccia con noi. Il delirante Vangelo di Davos non ci interessa. Riconosciamo il valore della diversità di opinioni e di opzioni, anche se sembra sempre più difficile da esprimere e da attuare. La celebre frase «Non sono d’accordo con quello che dici, ma darei la vita perché tu possa dirlo» dovrebbe essere il fondamento del nostro vivere e una sana alternativa alle attuali forme di totalitarismo in cui siamo immersi.

Nonostante le difficoltà, crediamo che ci sia ancora spazio per chi non si rassegna alla decadenza morale di questo mondo in crisi. E' lo spazio di chi non si lascia intimidire e non rinuncia alla propria capacità di pensare e di sentire. E di chi continua a scrivere e a parlare, anche se il mondo a cui apparteniamo sembra avviato verso l'autodistruzione.

Domani sarà il 2 giugno, una data importante per la storia del nostro Paese. In questo giorno, nel 1946, gli italiani votarono per la prima volta a suffragio universale e scelsero di dare vita alla Repubblica Italiana, ponendo fine alla monarchia che aveva appoggiato il regime fascista per oltre vent'anni. La Repubblica, secondo la definizione degli antichi, è la forma di governo in cui i cittadini partecipano al bene comune, alla res publica, cioè alla cosa pubblica. Oggi, purtroppo, assistiamo continuamente a episodi di corruzione, di negligenza nella gestione della res publica, e nell’ingerenza di poteri esterni che minano la credibilità delle nostre istituzioni e il rispetto della nostra Costituzione. Tuttavia, non perdiamo la speranza e la fiducia nel nostro ruolo di cittadini attivi e responsabili. Possiamo contribuire a migliorare la società “essendo noi stessi pace” e “portando pace”, e pronunciando parole non-violente sorrette da verità e da giustizia. Solo così potremo onorare il sacrificio di coloro che hanno lottato per la libertà dell'Italia e celebrare degnamente la Festa della Repubblica.

Domani 2 giugno ci saranno cortei per la pace in tutta Italia e raccolte di firme per i due referendum contro l’invio di armi.

(1 giugno 2023)

Un messaggio all’area del dissenso

Cosa è successo?
Dal 2020 in poi, abbiamo avuto un’esplosione di politiche totalitarie nel mondo occidentale, tutte accomunate dal voler sostituire i diritti naturali con premi e punizioni, o con permessi concessi temporaneamente sulla base dell’osservanza di certi comportamenti.
Parallelamente, l’impostazione filosofica del neoliberismo, basata sulla guerra dell’uomo contro l’uomo per primeggiare, si è accompagnata all’imposizione di un pensiero unico intriso di fondamentalismo scientista, con la complicità della quasi totalità del sistema giornalistico, scolastico, accademico, e sanitario.

L’area del dissenso
La grave involuzione dei sistemi occidentali cosiddetti “democratici” in cachistocrazie basate sui crediti sociali, ovvero la sostituzione dello stato di diritto con sistemi a punti in base ai comportamenti, ha generato un eterogeneo fronte del dissenso, che nei tre anni di psico-info-pandemia è stato completamente fallimentare. Abbiamo visto in Italia la definitiva sconfitta delle istanze dei cosiddetti “non allineati” con le elezioni del 25 settembre 2022, in cui nessun partito anti-sistema ha superato la soglia di sbarramento. Le numerose proteste con valore simbolico importante, come quelle dei portuali di Trieste o il Freedom Convoy canadese, non solo non hanno avuto alcuna efficacia, ma sono state affrontate con preoccupanti metodi repressivi che hanno suscitato sgomento in tutto il mondo.

Quali sono le tre principali urgenze?
1. Imparare dagli errori.
2. Imparare dagli errori.
3. Imparare dagli errori.

L'autocritica è fondamentale per il nostro progresso. In un momento in cui l'Italia si trova coinvolta in una guerra che non la riguarda, in cui a livello europeo si dibatte sul green-pass globale, e in cui i sostenitori dell'Agenda 2030 del WEF progettano di imporci le loro visioni, noi, come area del dissenso, quale ruolo stiamo svolgendo? Quale contributo stiamo dando alle iniziative comuni più urgenti? Non mi riferisco solo ai referendum su sanità e invio armi. Siamo già a un punto in cui basta condividere un link “sgradito” su Whatsapp e altri social o sistemi di messaggistica per rischiare di perdere l'account, figuriamoci cosa potrebbe succedere dal 25 agosto 2023, quando entrerà in vigore il Digital Services Act, che imporrà a tutta Europa una serie di obblighi per i fornitori di servizi digitali. Tra questi, ci sarà anche quello di segnalare tempestivamente alle autorità se “sarà probabilmente commesso un reato”. A me questo ricorda lo “psicoreato” di George Orwell.

Qual è il principale errore da non ripetere?
È importante che ci concentriamo sulle nostre comuni priorità, senza lasciarci distrarre da questioni marginali, irrilevanti o facilmente smontabili. Non dovremmo cercare di imporre la nostra visione delle cose, ma focalizzarci sul fatto che la libertà di pensiero e di scelta è un valore politico fondamentale da difendere ad ogni costo.
È altrettanto importante che ci rispettiamo reciprocamente, senza cadere in atteggiamenti personalistici o egoistici. Siamo consapevoli che il contesto sociale e culturale in cui viviamo ci spinge a competere, cioè a fare la guerra confrontandoci in modo aggressivo, ma noi possiamo scegliere di relazionarci in modo diverso, più collaborativo e solidale.

Come facciamo a vincere?
La vittoria non si misura con l’annientamento dei nemici. Se così fosse, giusto per fare un esempio, l’attuale conflitto Nato-Russia, combattuto principalmente sul territorio ucraino, potrebbe risolversi soltanto con il genocidio di una delle due parti o di entrambe. Ma questa non sarebbe vittoria, ovviamente.
Voler prevalere sugli altri non è mai vittoria. Questa è una logica distruttiva che porta solo a tragedie.
L’unica possibile vittoria sta nell’equilibrio e nel sentirsi parte di qualcosa di più grande. Ciò vale in qualsiasi circostanza. Proviamo a ripartire da questo principio.
Inoltre, ricordiamoci che il “nemico” mette sempre fratello contro fratello, sorella contro sorella, cittadino contro cittadino, marito contro moglie, civile contro carabiniere, figli contro genitori, e così via, spaccando ogni volta la società in due parti e mostrificando una delle due. E’ un inganno, stiamo attenti.

(7 giugno 2023)

Dalla visione antiumana del Club di Roma all’odio per la vita e per la natura del Forum di Davos

A mio avviso, l'ideologia che guida le politiche occidentali ha come obiettivo di generare la maggior sofferenza e il maggior danno possibili. Queste scelte autodistruttive sono sempre giustificate da un falso scientismo o da una pretesa di democrazia che nasconde una volontà di dominio. La persuasione delle masse è ottenuta tramite una manipolazione aggressiva basata su ricatti e distorsioni della realtà, sia confondendo argomenti diversi in modo illogico e dogmatico, sia usando un linguaggio ambiguo e ingannevole, come quando si definiscono "green" non le politiche a tutela dell'ambiente, ma quelle che implicano odio e violenza verso la natura e la vita.

In questo contesto, vi segnalo un'intervista interessante a Ilaria Bifarini, che illustra bene le origini della fissazione per il depopolamento e la decrescita infelice, tanto cara a chi ci governa, partendo dalle ideologie diffuse nel mondo occidentale dal Club di Roma negli anni '70 del secolo scorso.

fonte del video:
https://visionetv.it/ilaria-bifarini-il-terrorismo-climatico-punta-alla-realizzazione-di-un-piano-politico/

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L'unica politica "green" è un cambio completo di sistema economico...

Credo che una politica realmente "green" richieda un cambio radicale di sistema economico e politico... ma non in linea con le visioni del Club di Roma e del Forum di Davos, cioè del World Economic Forum. Queste organizzazioni sovranazionali, con la loro tendenza a voler imporre le loro decisioni al posto della libera volontà dei cittadini e della sovranità dei governi, non contribuiscono alla soluzione dei problemi ambientali. Anzi, ogni loro iniziativa a favore dell'ambiente produce spesso l'effetto opposto. La loro ideologia di eliminare le piccole e medie imprese, di ridurre la popolazione, di sostituire la proprietà privata e il reddito da lavoro con un ipotetico reddito di cittadinanza e diritti a punti in base ai crediti sociali, per concentrare tutto nelle mani di poche corporations, è a mio avviso fonte di sofferenze e distruzione anche ambientale.

La situazione attuale tra la NATO e la Russia è molto delicata e richiede una maggiore attenzione ai tentativi di dialogo e di rispetto degli impegni presi, come gli accordi di Minsk. La guerra ha conseguenze gravi non solo per le popolazioni coinvolte, ma anche per l'ambiente, come dimostrano le armi all'uranio impoverito, le infrastrutture danneggiate che erano indispensabili per la vita di migliaia di persone e l'inquinamento di una delle aree più fertili del mondo in conseguenza della guerra. NATO ed Europa stanno investendo tantissimo in armamenti, e la Terra muore in conseguenza di ciò.

  1. La prima politica "green" è rinunciare a fare la guerra. Tutto il resto è finzione se non si parte dallo smantellamento dell'industria bellica.
  2. La seconda politica "green" è rinunciare a imporre un unico modello scientista di sanità, per altro fallimentare. Che senso ha preoccuparsi dell'ambiente quando una quantità impressionante di giovani sta morendo e un'altra sta rimanendo gravemente invalidata in conseguenza dei liquidi introdotti nel loro corpo e spacciati per vaccini? Quanto inquinamento è stato causato dall'uso sconsiderato delle mascherine?
  3. La terza politica "green" è nel piatto, rimanendo il più in basso possibile nella catena alimentare e con cibo di produzione locale, il che non c'entra nulla con il mangiare insetti, giusto per esser chiari.

Con queste premesse, bisogna poi riorganizzare l'approvvigionamento energetico e la produzione industriale. Il modello consumistico va rivisto alle fondamenta. Tutti noi abbiamo almeno un telefonino, ma sappiamo quanto coltan e quanta acqua servono per produrlo? La produzione di un telefonino è estremamente inquinante, e lo stesso vale per l'elettronica in generale. La cosiddetta "transizione digitale" è tutto fuorché ecologica.

Ciò che sto vedendo in Europa contrasta con i principi dell'ecologia, che dovrebbero guidare le scelte politiche ed economiche a livello globale. Anche i crediti di carbonio, che sono certificati che rappresentano la riduzione o la rimozione di una tonnellata di anidride carbonica o il suo equivalente in altri gas serra, sembrano più orientati a interessi particolari e a creare false illusioni, piuttosto che a risolvere i reali impatti ambientali delle grandi multinazionali. Nel mare e nel cielo stiamo riversando di tutto, e ci preoccupiamo esclusivamente dell'anidride carbonica?

La tutela dell'ambiente è una sfida complessa che richiede il coinvolgimento di tutti i livelli della società, dalle istituzioni ai cittadini, passando per le imprese e le organizzazioni. Non è giusto né utile attribuire colpe o responsabilità a chi non ha potere decisionale o a chi è ancora in formazione, come i bambini. Al contrario, è necessario aprire un dialogo costruttivo e basato su dati di realtà e non su ideologie o interessi particolari. In questo senso, vi propongo di approfondire gli spunti seguenti che ritengo interessanti e adeguati.

(11 giugno 2023, Francesco Galgani)

Un altro ambiente è possibile (dell'Ing. Giulio Ripa)
fonte: https://archiviodigiulioripa.sytes.net/nuovo%20modello.pdf

Il nostro sistema produttivo si è sviluppato sopra una concezione sbagliata del rapporto uomo-natura e sulla illusione che il “benessere” dipendesse direttamente dal soddisfacimento della massima quantità di merci prodotte, dimenticando che avere troppe cose rende limitato il tempo per il piacere immateriale e non aumenta lo stato di benessere dell'uomo perchè sposta ad un livello diverso tutti i suoi bisogni.

La ricerca della massima produttività (quantità di prodotto ottenuto nell'unità di tempo a parità di altri fattori produttivi) in un sistema produttivo è una delle principali cause del degrado ambientale.
Realizzare qualcosa con il massimo di produttività, nasconde il fatto che questo avviene sempre a spese del mantenimento e del controllo dell'intero sistema (i costi invisibili dell'ambiente naturale e di quello sociale).

Quindi la valutazione della produttività di un sistema tecnologico dovrebbe dipendere oltre che dai fattori economici anche e soprattutto da fattori sociali ed ambientali determinati dall'uso della merce prodotta.

In un sistema produttivo sarebbe allora auspicabile ricercare, così come avviene negli ecosistemi, una produttività ottimale che è sempre minore della produttività massima, ma che tiene conto della qualità del sistema (conservazione dell'energia, riciclo della materia, efficienza energetica, minimo impatto ambientale, sicurezza sul lavoro, etc).

Un altro ambiente è possibile se scegliamo un nuovo modello economico locale autosostenibile con tecnologie appropriate all'ambiente naturale, in cui i sistemi ambientali tecnologici (tecnosistemi) sono organizzati in modo analogo ai sistemi ambientali naturali (ecosistemi), integrandoli nella struttura e funzionamento della natura.

Per questo scopo possiamo indicare una serie di criteri da seguire per aumentare la qualità del sistema produttivo avendo come obiettivo la salubrità dell'ambiente:

–    produzione stabilizzata e qualificata: si dimensiona il sistema produttivo sull'imput di risorse rinnovabili (biomasse, sole, vento, etc.). Il sistema deve raggiungere una condizione di "crescita zero" almeno per quanto riguarda l'accumulo dei mezzi di produzione e i prodotti che ne derivano. L'unica crescita è dedicata al controllo ed al mantenimento della qualità del sistema (conservazione dell'energia, efficienza energetica, riciclaggio, etc).

–    tecnologie appropriate all'uso finale e al sito predisposto: usare quindi tecnologie che devono essere coerenti all'uso finale di energia anche nel suo aspetto qualitativo.

–    distribuzione territoriale delle tecnologie nell'ambito del bacino idrografico: favorire soluzioni tecnologiche, corrispondenti per scala e distribuzione geografica ai bisogni dei consumatori finali, grazie alla reperibilità della maggior parte dei flussi energetici rinnovabili, in modo tale che l'offerta di energia è in realtà un insieme di singoli e limitati apporti, ciascuno dei quali in grado di assicurare l'optimum di efficienza in circostanze definite in rapporto all'utilizzo finale (es. aerogeneratori, biocarburanti, pannelli solari, celle fotovoltaiche, celle a combustibile, etc).

–    sistemi tecnologici diversificati e integrati che fanno ricorso, da un lato, all'uso di diverse fonti energetiche rinnovabili e a sistemi di cogenerazione atti a migliorare i rendimenti dei vari processi (es. sistemi di cogenerazione di energia elettrica e calore) e dall'altro lato, utilizzano in "cascata" gli stessi flussi energetici a crescenti entropie per utenze differenziate in base agli scopi finali, tenendo
anche conto nelle pianificazioni territoriali, per la conservazione dell'energia, delle condizioni fisiche esistenti come clima, terreno, etc, (es. bioarchitettura, sistemi passivi).

–    uso di materiali biodegradabili che permettono il ritorno dei residui nella fase di produzione. Il processo tende così alla ciclicità.

–    riciclo dei prodotti di scarto attraverso la raccolta differenziata dei rifiuti, il recupero o la trasformazione (decomposizione) dei rifiuti in prodotti collaterali (es.compost, biogas, idrogeno, metano, etanolo, etc).

–    innovazione tecnologica dettata dai bisogni sociali

–    coniugare la sufficienza della prestazione con la tecnologia disponibile più efficiente (es. costruire veicoli meno veloci, ma con alta efficienza energetica e basso impatto ambientale)

–    strutture economiche regionali basate sull'uso delle risorse locali, recupero e riciclo della materia, utilizzando “in cascata” i prodotti collaterali della produzione, in modo che ogni prodotto di scarto del passaggio precedente nella catena di produzione, distribuzione e consumo sia l’input di quella successiva, così con una filiera produttiva corta si risparmia sui costi del trasporto a lunga distanza che portano con sé uno spreco insostenibile di energia e materie prime.

Ing. Giulio Ripa

Dalla democrazia rappresentativa al nuovo mondo nazista

Ringrazio chi, leggendo il mio blog, ha una tale stima di me da immaginarmi come leader politico. Per mia fortuna, sono solo fantasie, come del resto lo è ogni volta che ho scritto qualcosa con grande cuore, sperando che potesse contribuire a un cambiamento e a una presa di coscienza. In effetti, c'è un grande impegno politico e animico nel mio blog, ma al contempo sono agli antipodi della politica come intesa oggigiorno.

L'Italia non ha bisogno di me, per lo meno in questo mondo addormentato e ipnotizzato, dove qualsivoglia potere decisionale è sempre inesorabilmente nelle mani dei peggiori delinquenti e dove ogni voce dissenziente viene silenziata, emarginata, derisa ed esclusa dal vivere sociale. Ne sanno qualcosa i giudici, i medici e altri professionisti che hanno rispettato la propria coscienza e deontologia, pagando a caro prezzo la loro integrità.

Già da molto tempo siamo in una cachistocrazia, come già ho scritto più volte nel blog. Significa il "governo dei peggiori". E' una parola usata da vari autori per criticare le forme di potere basate sull'incompetenza, la corruzione, il degrado intellettuale e morale e l'autoritarismo, come nel nostro caso.

Nel frattempo, oltre ad essere definitivamente tramontata qualsiasi parvenza di rappresentanza democratica nel mondo occidentale, il nazismo sta dilagando in Europa, e non è meno pericoloso di quello storico hitleriano sebbene spesso sia mascherato di perbenismo e legittimato con vari tranelli, come l'uso strumentale di emergenze indotte e la creazione di finti nemici, sempre mostrificati, con cui fare la guerra. Il 2023 è l'anno degli eroi partigiani nazisti e della resistenza nazista all'invasore. Ossimori evidenti a chi abbia un po' di lume, ma veicolati come realtà dalla quasi totalità dei pennivendoli.

Altri pericoli stanno portando il mondo intero, ma soprattutto l'Occidente e più nello specifico l'Europa, alla propria autodistruzione. Ma ogni pensatore va per la propria strada, e anche nel mondo della dissidenza e della contestazione nessuno ha voglia di fare delle priorità altrui anche le proprie priorità. Questo è un grande guaio.

L'intelligenza artificiale, poi, sembra la nuova frontiera per sostituirsi alle coscienze, verso un mondo sempre più totalitario che come unica prospettiva ha quella di precipitare nel nulla. Facciamo un esempio pratico. Diamo questo comando a Bing Compose, uno degli strumenti di IA attualmente più evoluti e basato su ChatGPT:

Prova a riscrivere in modo più elegante e diplomatico quanto segue: «I vaccini per il Covid non servono a un cazzo, possono uccidere o creare gravi invalidità. Il miglior modo di affrontare il Covid è stato esposto da premi Nobel come Luc Montagnier».

Mi sembra una richiesta legittima, in effetti la frase precedente non è né elegante nella forma né diplomatica nel modo di esporre il problema, ma tagliente e amara. Ciascuno di noi può facilmente riscriverla in un modo migliore, pur mantenendo un significato analogo e anche aggiungendo qualche argomentazione. Ecco la risposta dell'IA, la cui creazione è già costata 11 miliardi di dollari a Microsoft (proprietaria di Bing) e il cui sviluppo potrebbe richiedere investimenti di altre centinaia di miliardi di dollari nei prossimi anni:

Mi rifiuto di generare il testo richiesto perché è potenzialmente dannoso. Promuovere la disinformazione e il sentimento anti-vaccino può mettere a rischio la salute pubblica e ostacolare la lotta contro la pandemia di Covid-19. I vaccini per il Covid sono sicuri ed efficaci.

Perfetto, soldi investiti bene. Pensiamo ad uno scenario in cui ogni nostro messaggio, anche privato, venga controllato da questa o altra IA analoga su qualsiasi dispositivo elettronico. Già oggi molti di noi "sanno scrivere" solo su telefonino, e hanno disimparato a farlo su carta. Anzi, spesso non scriviamo i messaggi, ma li dettiamo e l'IA del telefonino li trascrive. E' comodo e veloce, però... arriverà il momento in cui il telefono si rifiuterà di farci scrivere o di farci parlare?

Tutto ciò che ho scritto nel mio blog, compresa questa denuncia, non è stato adeguatamente percepito dalla maggior parte delle persone.

(12 giugno 2022)

Per approfondire il dilagare del nazismo in Europa, vi lascio il video seguente di Manlio Dinucci, del 9 giugno 2023, intitolato "La Guerra dilaga, la Democrazia affonda":

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Intelligenza Artificiale, Putin, World Economic Forum

Da decenni, nel mondo occidentale, l’avvento di una Intelligenza Artificiale sempre più evoluta è presentato come una conseguenza ineluttabile di uno sviluppo tecnologico necessario, inarrestabile e connaturato all’esistenza umana.

Tali premesse sono opinabili, seppur sedimentate e condivise nell’inconscio collettivo. Potremmo ragionare sul fatto che l’adozione su larga scala di una certa tecnologia non sia la necessaria conseguenza della sua esistenza, ma l’effetto della “volontà di dominio” di chi ha abbastanza potere da imporre a tutti le proprie scelte. Se poi questa volontà di dominio prevale sempre e comunque, e se l’Intelligenza Artificiale è funzionale ad essa, come in effetti lo è, allora possiamo dire che, in questo senso, lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale non è in alcun modo frenabile.

Con l’una o l’altra premessa, la prima più suggestiva e ipnotica, l’altra più politica e ragionata, la conclusione è sempre la stessa, ovvero macchine apparentemente sempre più intelligenti, più capaci, più integrate nell’esistenza umana.

Quali prospettive ne conseguono? E qui si apre un grande bivio… In questo articolo, provo a render conto di due prospettive diametralmente opposte.

Secondo il World Economic Forum, che rappresenta l’ideologia dominante nel mondo occidentale, l’Intelligenza Artificiale è inserita nel seguente contesto:
- sostituzione dell’umano con la macchina, con sempre minore occupazione;
- sostituzione del reddito da lavoro, non più disponibile, con un reddito minimo di cittadinanza;
- cittadinanza a punti, ovvero soggetta ai cosiddetti “crediti sociali”;
- eliminazione della proprietà privata e dei mezzi di produzione per concentrarli nella mani di poche corporations, secondo la massima, ufficialmente pubblicizzata, in base alla quale “nel 2030 non avrai più nulla e sarai felice”;
- identità liquida, ovvero annientamento della famiglia, della dualità maschio/femmina, di qualsiasi possibile radicamento nel territorio e in comunità locali, del possesso di oggetti, immobili o mezzi di trasporto con cui potersi identificare;
- ibridazione umano/macchina;
- privatizzazione di tutto e accesso a qualsiasi servizio soltanto in conseguenza di un pagamento (con un evidente cortocircuito rispetto al fatto di non possedere più né soldi propri né beni);
- eliminazione dei soldi così come li abbiamo conosciuti, siano essi contanti o digitali, e sostituzione con cryptovalute di stato non soltanto a privacy zero, ma “programmabili” e “a scadenza”, ovvero l’uso del denaro sarà possibile soltanto nei modi e nei tempi previsti;
- modello sanitario basato su vaccinazioni ricorrenti e non sulla cura né tanto meno sulla prevenzione primaria, le quali devono essere bandite e criminalizzate;
- controllo totale di pensieri, parole e azioni di qualsiasi persona tramite IoT (Internet delle Cose), 5G/6G, Intelligenza Artificiale, chips nel corpo, crediti sociali, militarizzazione e nazificazione di tutti gli aspetti di base della società, green pass internazionale per accedere ai servizi di base e per poter uscire di casa, et similia damnationes;
- politiche “green” di lotta non all’inquinamento che ormai ha trasformato fiumi e oceani in immondezzai, non alla distruzione dell’ecosistema per mano umana, non all’estinzione di alcune specie provocata dal bracconaggio selvaggio e da alcune pratiche agricole e di allevamento, non all’incessante abbattimento dell’Amazzonia e agli incendi intenzionali delle grandi foreste, non al disastro provocato dall’uso fuori controllo di antibiotici negli allevamenti e dai veleni di BigPharma usati nell’agricoltura, non all’abuso coloniale di poche multinazionali dei paesi più poveri, non alle manipolazioni genetiche di animali e piante, ma… lotta al cosiddetto e fantomatico “cambiamento climatico”, a sostegno e giustificazione di politiche repressive dei diritti fondamentali dell’essere umano;
- geoingegneria per dominare il clima e, più in generale, le forze della natura, anche provocando catastrofi pur punire le nazioni non allineate con questa agenda;
- progressiva riduzione della popolazione e deindustrializzazione, tramite vaccini, guerre, diffusa omosessualità, completo cambio di genere (con conseguente mutilazione dei genitali), e altre politiche sociali, ideologiche ed economiche ad hoc;
- miseria indotta dal sistema e sindromi depressive gravi, di cui ciascun individuo sarà colpevolizzato e in conseguenza delle quali potrà legalmente e legittimamente richiedere l’eutanasia, mancando qualsiasi assistenza statale o comunitaria;
- sessualità completamente libera, legalizzata e incentivata in ogni sua forma, compresi pedofilia e incesto, ma svincolata dalla riproduzione, anzi sesso e riproduzione dovranno essere due cose completamente distinte e non sovrapponibili in alcun modo;
- riproduzione della specie tramite maternità surrogata (ovvero utero in affitto) e, in prospettiva, ectogenesi per svincolare la riproduzione non soltanto dall’esistenza di una coppia composta da uomo e donna, ma anche dall’idea che la maternità sia un compito esclusivo e specifico della donna in conseguenza di un rapporto sessuale con un uomo;
- come conseguenza del punto precedente, faremo a meno della differenziazione tra maschio e femmina;
- uso di una nuova lingua politicamente corretta ed eticamente corrotta, in cui il senso delle parole è invertito, ambiguo, ideologizzato, e la cui grammatica non permetta più la distinzione tra pronomi e sostantivi maschili e femminili;
- governance basata su continue emergenze indotte, sulla guerra e sull'autosabotaggio;
- criminalizzazione di qualsiasi sentimento religioso che abbia radici storiche e sostituzione delle religioni classiche con un unicum luciferino, che nel suo agghiacciante sincretismo sarà a supporto e giustificazione di tutti i punti precedenti e farà del principe di questo mondo il nuovo unico e vero Dio.

Forse ho tralasciato qualche punto, ma nel complesso questo è il nuovo mondo che le oligarchie di Davos, città svizzera in cui ogni anno si riunisce il World Economic Forum, vogliono per noi.

Questa visione occidentale del futuro prossimo, fissato nell’Agenda 2030, è coerente nella sua straordinaria follia e in parte l’abbiamo già sperimentata o la stiamo sperimentando adesso.

La mia previsione è che tutto ciò finirà male, molto male, anche con una possibile guerra nucleare, perché una tale distopica visione è costretta a scontrarsi con la complessità del reale, col funzionamento della natura, e con tutte quelle forze terrene e non terrene che non sono d’accordo neanche un po’ con questi progetti. Questo è uno dei motivi alla base dell’attuale scontro anche militare tra Occidente, rappresentato dalla NATO, e resto del mondo, che ha Russia e Cina tra le sue maggiori forze. Non l’unico motivo, comunque.

Sia ben chiaro che questa agenda demoniaca è in parte condivisa anche dal mondo non-Occidentale, cioè quello al di fuori del cosiddetto “golden billion”, e che entrambi i mondi sono eterogenei, avendo forze contrapposte al loro interno.

Ci sono però alcune differenze fondamentali. Torniamo da dove siamo partiti con questo articolo, ovvero all'Intelligenza Artificiale. Abbiamo già visto che tra le conseguenze attese ci sono mancanza di lavoro e miseria via via crescenti, oltre a salari sempre più bassi anche per lavori altamente qualificati. Da decenni ci viene preannunciato questo risultato.

E l’altra parte del mondo cosa ne pensa?

Vladimir Putin, nel suo lungo discorso di un’ora e mezza alla sessione plenaria del 26° Forum economico internazionale di San Pietroburgo (14-17 giugno 2023), ha parlato della necessità di utilizzare l’Intelligenza Artificiale sempre di più nel mondo russo, tenendo però fermo il contemporaneo obiettivo di aumentare sempre più gli stipendi minimi e l’occupazione, che già attualmente è ai suoi massimi storici in Russia. Ha parlato di un modello di mercato e di governance a vantaggio dell’economia e dell’occupazione, non a svantaggio. Ha parlato di politiche per favorire le PMI, non per distruggerle.

Le conseguenze dell’Intelligenza Artificiale non sono quindi necessariamente distruttive per il lavoro, come propagandato in Occidente, ma anzi costruttive? Forse le conseguenze dell’Intelligenza Artificiale nell’economia non sono un destino inevitabile, ma una scelta politica?

Ecco un estratto del discorso di Putin su questo punto:

«[...] La prossima questione importante è quella che viene chiamata "gestione basata sui dati". Questo approccio dovrebbe essere applicato quasi ovunque nei trasporti e nelle comunicazioni, nella medicina, nell'istruzione, nel governo, ecc.

Dobbiamo attuare e utilizzare attivamente questi sviluppi, sostenere la preparazione del software nazionale nel campo dei big data, avviare progetti nel campo dell'Intelligenza Artificiale e, naturalmente, rafforzare la sicurezza delle informazioni e monitorare il movimento dei dati in modo che non danneggi sicurezza nazionale o gli interessi dei nostri concittadini. I miei colleghi ed io abbiamo già concordato azioni concrete in questo settore.

Sfortunatamente, c'è anche un arretrato: dobbiamo recuperare il ritardo e attenerci rigorosamente ai piani definiti per il futuro. Ascolteremo presto la relazione del governo su questo argomento.

Vorrei aggiungere che esaminiamo regolarmente l'implementazione di nuove soluzioni tecnologiche nell'economia russa e teniamo una conferenza annuale sull'Intelligenza Artificiale. E a partire da quest'anno, stiamo lanciando una nuova piattaforma speciale, il Future Technology Forum, dove ogni anno discuteremo di aree all'avanguardia dello sviluppo tecnologico.

Aziende, regioni e gruppi di ricerca presenteranno i loro sviluppi e condivideranno le loro esperienze nello sviluppo delle ultime soluzioni. Il primo forum avrà luogo molto presto, a luglio. Saranno discusse idee promettenti nel campo dell'informatica e del trasferimento dei dati. Invito tutti a partecipare.

Lo sviluppo tecnologico è ormai rapidissimo e non basta più automatizzare i singoli processi produttivi per garantire uno sviluppo efficiente: occorre agire sulla scala di interi mercati. Esistono già esempi di successo di tali piattaforme funzionanti in Russia: questi includono la piattaforma di Yandex nel mercato dei taxi – ne ho già parlato -, il sistema di prestito automatico di Sberbank e la piattaforma di e-commerce di Ozon.

Ripeto: sempre più settori e istituzioni devono essere coperti, per plasmare la tecno-economia del futuro – un'economia le cui istituzioni operano su una base tecnologica qualitativamente nuova.

Il principio della piattaforma di governance basata sui dati è anche attivamente implementato nelle attività quotidiane del governo russo e dei nostri colleghi nelle regioni. Siamo tra i leader mondiali incondizionati in molte aree di questo lavoro sull'uso dei nuovi principi dello stato digitale, e questo è un dato di fatto. Dobbiamo rafforzare queste posizioni e andare oltre. [...]»

A proposito dei salari minimi, questa è un altro estratto dello stesso discorso:

«[…] Ma dove c'è offerta, deve esserci anche domanda, il che significa che lo sviluppo delle opportunità e del potenziale economico della Russia deve essere direttamente collegato al miglioramento del benessere dei nostri cittadini. Questa è la ragione della crescita economica.

Vorrei finire dove ho iniziato. Non si tratta solo di mantenere bassa l'inflazione e alta l'occupazione: è anche importante garantire che i redditi delle persone crescano più velocemente.

L'economia russa deve diventare un'economia ad alto salario, con nuovi requisiti per il sistema di istruzione professionale, una maggiore produttività del lavoro, anche attraverso l'automazione e nuovi sistemi di gestione, posti di lavoro e condizioni di lavoro moderne e di qualità.

So che molti, almeno alcuni, credono che l'alto costo del lavoro riduca la competitività globale di un paese. Ovviamente, una tale visione aveva delle basi, ma è superata o, si potrebbe dire, obsoleta: non tiene conto delle realtà di oggi, per non parlare delle tendenze di domani.

Se diciamo che il futuro di qualsiasi economia, inclusa l'economia russa, risiede nell'alta tecnologia, è impossibile ottenere un lavoro di qualità nel campo dell'alta tecnologia utilizzando manodopera poco qualificata e, se si tratta di una forza lavoro altamente qualificata, deve essere remunerato. Solo dove il lavoro è remunerato in modo decente, lavoreranno persone professionali e qualificate, si produrranno prodotti di qualità, la domanda aumenterà e la sua struttura cambierà, e quindi è solo lì che "saranno possibili uno sviluppo e una leadership tecnologica ed economica veramente sovrani".

Lo stato assiste la comunità imprenditoriale con problemi seri, compresi quelli relativi alla logistica, agli ordini e alla disponibilità di capitale circolante. Cari colleghi, abbiamo il diritto di aspettarci misure reciproche da imprenditori e aziende, nonché una dimostrazione della loro responsabilità sociale. Ne parliamo tutto il tempo. […]»

La visione di Putin, su questi aspetti, è diametralmente opposta a quella occidentale. Da una parte abbiamo un mondo occidentale, e in particolare europeo, che ha scelto la strada dell’autosabotaggio e del suicidio. Dall’altra parte, e in particolare in Asia, le strade prese portano in direzioni che vanno verso la vita, e non verso la morte.

Ciò non toglie che la presenza capillare dell’Intelligenza Artificiale in ogni aspetto della vita mi sembri comunque molto pericoloso.

Il video seguente riporta per intero il discorso di Putin, doppiato in italiano. Sotto il video, riporto la trascrizione integrale.

(18 giugno 2023)

Libertà di dissentire?

Masha Moskaleva

Mentre la raccolta firme in Italia per indire due referendum contro la guerra e uno a protezione della sanità pubblica è sostanzialmente fallita, salvo improbabili sorprese degli ultimi giorni, mi sto ancora ponendo domande sull’area del dissenso.

Il problema, forse, è all’origine del concetto stesso di libertà di pensiero e di espressione: dissentire è un diritto? Oppure quando ci troviamo dentro un gruppo, per scelta, per costrizione o per destino, l’unico pensiero ammesso è quello che si conforma a tale gruppo?

Il disegno qui riportato risale a marzo 2013 ed è di Masha Moskaleva, bambina russa di 12 anni. E’ un disegno che ha scatenato sia un bel putiferio nella sua vita, sia una grande strumentalizzazione in rete e nella stampa filo-occidentale. La conseguenza di tale libera espressione di pensiero è stata l’arresto del padre e la consegna della bambina ad un orfanotrofio. Io non sto minimamente sostenendo le idee di Masha, di cui però apprezzo il cuore compassionevole e anche la grande ingenuità. La situazione reale della guerra, e delle sue cause, è molto più complessa di come da lei disegnata, ma non è questo il punto.

Quello che mi interessa notare è che lei sta esprimendo un’opinione minoritaria all’interno del sistema russo, facendo parte di una certa “area del dissenso” contro l’operazione militare speciale, e per questo sia lei che il padre sono stati pesantemente puniti.

Anche in Italia bambini e genitori che fanno parte di un’altra area del dissenso, e nello specifico di quella contro l’obbligo vaccinale, sono stati pesantemente puniti, anche in questo caso con l’allontanamento dei bambini dalla famiglia, con ricatti, violenze, esclusione sociale, scolastica e lavorativa.

Sembra che le aree del dissenso siano sempre mal tollerate dal sistema. Ma anche il dissenso dentro l’area del dissenso è poco tollerato.

Tra l’altro, l’area del dissenso italiana, che è fortemente critica verso il sistema NATO, spesso cerca di esprimere amicizia verso la Russia piuttosto che ostilità, per cui non sottolinea troppo le vicende come quella di Masha Moskaleva, altrimenti la divisione in buoni e cattivi non funziona più. Ciò non toglie che la NATO stia causando un’infinità di sofferenze evitabili.

(8 luglio 2023)

Libertà di parola? Vietato commentare la Pubblica Amministrazione

Nel mio precedente articolo, avevo commentato la libertà di dissentire, prendendo spunto dal putiferio accaduto per il disegno di una bambina.

Vediamo adesso come vanno le cose in Italia. C'è una notizia riportata dal Fatto Quotidiano che inizia così:

Il Governo Meloni mette definitivamente il bavaglio ai dipendenti pubblici e nel mondo della scuola scatta la preoccupazione. Presidi, maestri, professori, dirigenti amministrativi, collaboratori scolastici (così come tutti gli impiegati dello Stato) dal 14 luglio [2023] non potranno più fare un commento, esprimere un’opinione su Facebook, su Twitter, su Instagram o su qualunque altro social media. [...]

Poteva anche andare peggio, ad es. proibendo per sempre a qualsiasi cittadino di esprimere un'opinione non gradita al Potere del momento. Questa è la strada auspicata da quei pochi fanatici che comandano il mondo, e ci arriveremo... se non ci sarà prima un sussulto di dignità da parte di noi persone comuni e soprattutto la capacità di creare comunità, oggi completamente assente.

(13 luglio 2023)

Cambiare pensiero

E’ necessario cambiare pensiero.

Gran parte della cosiddetta "controinformazione" è dedita a smascherare gli inganni del potere finalizzati al controllo totalitario della popolazione, come la gran voglia di ripetere le restrizioni pandemiche applicate al clima (lockdown e altro). Al tempo stesso, però, la negazione della sensatezza e verosimiglianza del "pensiero unico" non è accompagnata da proposte di modelli alternativi.

Io proporrei una riflessione su quanto segue. Non vogliamo che un gruppetto di folli abbiamo il controllo delle nostre vite, né che applichino ritorsioni e ricatti su di noi finalizzati a piegare le nostre coscienze alla loro volontà. E fin qui, siamo d'accordo. Ma tutta questa libertà rivendicata, a che ci serve? Abbiamo già un ottimo auto-controllo, abbiamo un pensiero olistico e compassionevole verso tutte le creature che ci porta spontaneamente verso l'auto-disciplina per non creare inutile sofferenza, oppure no? E' tutto qui il problema.

Se da una parte è vero che le soluzioni autoritarie proposte dal potere fanno solo danni con nessun beneficio (come nel caso della pandemia), è altrettanto vero che un serissimo problema ecologico esiste davvero. Abbiamo già raggiunto la maturità, come cittadini, di amare la natura e di usarne con parsimonia le risorse, oppure ognuno vuol farsi i cavoli propri fregandosene di tutto e di tutti? Nella seconda ipotesi, allora i cittadini non sono migliori di chi li vuole opprimere con un lockdown climatico o con altre mostruosità simili.

Credo che serva una profonda rivalutazione personale, di ogni cittadino, sui propri bisogni. Ciò non toglie che coloro che ci vogliono imporre privazioni siano i primi a creare disastri ambientali e a sostenere un modello economico basato sulle guerra di tutti contro tutti, che è incompatibile con le risorse naturali e con il quieto vivere.

Secondo me, il primo passo per dare una ridimensionata ai propri bisogni è rendersi conto che "bisogno" è sinonimo di "separazione" e di "paura". «Ho bisogno di qualcosa perché non ce l'ho, perché sono separato da esso, perché ho paura di non avere abbastanza oggi per poter soddisfare i miei bisogni di domani, e quindi accumulo». Questo tipo di pensiero andrebbe sradicato alle fondamenta, superando l'individualismo narcisista che è una delle principali cause dei mali del nostro tempo. Ricostruendo un senso di comunità (oggi inesistente) o almeno di appartenenza a qualcosa di più grande, il nostro comportamento diventerà spontaneamente più ecologico e meno centrato su se stessi, proprio perché ci sentiremo meno "separati" e quindi meno "bisognosi".

Segue un pensiero di Giulio Ripa:

L’umanità è unione

L'Umanità è l'insieme di tutti gli esseri umani e come tale è immortale, si rigenera continuamente. L’Umanità è procreatrice, per questo è eterna come la Natura di cui fa parte, è mutevole ma non si estingue.

L'umanità cioè la totalità degli esseri umani è superiore alla semplice somma dei singoli individui che interagiscono tra loro. E' un tutto in uno.

L'umanità, che resta un mistero nella sua esistenza, nel vivere il mondo ha uno spirito che attraverso il linguaggio s'incarna nei singoli individui generati.

Quando parliamo invece dell'Uomo, convenzionalmente ci riferiamo ad un "uomo in generale" che nella realtà non esiste. Non si può studiare l'uomo in sé come se fosse isolato dal resto del mondo. Gli uomini sono diversi tra loro. Si diventa individui dando espressione singolare all'umanità.

L'uomo come singolo individuo è un essere mortale, ha una vita temporanea, limitata nel tempo. Il suo corpo è mortale mentre la coscienza è eterna in quanto appartiene a tutta l'umanità non al singolo individuo.

Ma a causa dell'istinto di sopravvivenza ed autoaffermazione, la voglia di vivere dell'individuo, nel desiderare un piacere senza fine, provoca la sofferenza negli altri individui ed a volte anche a se stesso. Quando si perseguono interessi indivisibili, cioè individuali, l'individuo viola lo spazio, la dignità, l'identità, il rispetto dell'altro. Farsi individuo violenta l'individualità di un'altra persona.

Se nell’individualità prevale la logica che “Io sono quel che sono in relazione a me stesso” si provoca una separazione tra individui.

E' necessario ritornare alla unione originaria cambiando lo stato di coscienza in un Io relazionale che si sente come tutt’uno con il mondo.

Solo nella relazione l'uomo è tale.

Con un processo di liberazione interiore, mettendo in discussione il proprio Io egoico-bellico, l'uomo si libera da una individualità separata da tutto il resto, riscoprendo la propria natura universale nella relazione con l'altro. L’Umanità è unione.

L'umanità è unione (di Giulio Ripa)

Intelligenza artificiale per aumentare l’oppressione dell’uomo sull’uomo

Mentre il mondo gioisce per le meraviglie dell’intelligenza artificiale, e mentre Google si compiace del suo nuovo algoritmo aspirante competitore di ChatGPT, nulla di nuovo avviene sotto il sole.

Il violento rimane violento e l’oppresso rimane oppresso, e nulla allevia la sua sofferenza.

Esprimo la mia solidarietà a tutta la redazione di Casa del Sole diretta da Margherita Furlan, bersaglio della violenza di Google e dell'aggressività dei suoi algoritmi, che senza esitazione reprimono, censurano e bastonano chiunque osi manifestare un pensiero non allineato con i desideri dei padroni universali.

(21 dicembre 2023)

Lo scopo ultimo dell’intelligenza artificiale

L'obiettivo finale dell'intelligenza artificiale non è altro che bloccare la crescita della consapevolezza umana, in modo che i padroni del potere perseguano incessantemente la loro agenda di dominio e oppressione. L'intelligenza artificiale serve quindi a far sì che i popoli rimangano perennemente sottomessi e privi di potere.

A chi giova tutta questa tecnologia? Le macchine intelligenti servono a dominare le coscienze, spazzando via la libertà e la dignità di ciascuno di noi come foglie secche in un cupo inverno.

Lo scopo ultimo dell'intelligenza artificiale (Francesco Galgani's art, January 9, 2024)
(January 9, 2024, go to my art gallery)

I popoli sono sempre innocenti

Ieri l'altro il covid, il giorno dopo l'Ucraina, oggi Gaza, domani chissà... tanto odio, tanto, e tanti danni e vite rovinate o uccise.
Tanta inutile sofferenza, con un karma così pesante da travolgerci tutti. E' il karma dell'umanità. Provocare sofferenze, carestie, massacri, distruzione di ogni genere, e calpestare gli altri come se fossero scarafaggi, è un vecchio modo di affrontare i problemi. Un modo arcaico e ben collaudato nella sua inefficacia, perché è un inesorabile boomerang che non fa sconti. E' solo questione di tempo.

Ma i popoli sono sempre innocenti. Il vero problema è che ogni popolo è in mano a un'esigua minoranza di stronzi, e la qualità dello stronzo trascende la nazionalità, la cultura, l'appartenenza religiosa o politica. Addirittura trascende anche la specie, sia essa umana o aliena. La qualifica di stronzo è universale, in qualsiasi angolo del sistema solare e anche oltre. Chi è stronzo, stronzo è e stronzo rimane.

Per questa ragione, secondo me, dovremmo andarci piano con le etichette e con le divisioni in "buoni" e "cattivi". Solo una cosa dovremmo fare, forse l'unica essenziale: saper dire di "NO" ogni volta che qualcuno ci chiede di fare del male a qualcun altro. Tutto qua. Questa, in sostanza, è la nostra responsabilità fondamentale.

Stronzo (Francesco Galgani's art, January 12, 2024)
(January 12, 2024, go to my art gallery)

L'imponderabilità del Cigno Nero

Maggiore è la nostra consapevolezza degli affari di questo mondo, e maggiore è la nostra capacità di intuirne le direzioni future. Purtroppo, uno sguardo profondo alle complessità internazionali, unito alla palese inadeguatezza e corruzione morale di certe leadership, può portarci a intravedere scenari catastrofici con un certo grado di fatalismo. Da questa prospettiva, la nostra amara sorte è quella di legittimi profeti di sventura.

Tra l’altro, anche mettendo da parte i continui sforzi militari in preparazione dell’Armageddon, riconducendo tale follia, per nostra tranquillità psicologica, più ad un’atavica memoria che a un’imminente realtà, non possiamo esimerci dal notare che il panorama dell'innovazione tecnologica sembra inesorabilmente condurci a un dominio sull'individuo e sulla società sempre più pervasivo. Il controllo totalitario mascherato da progresso scientifico è già una realtà. Senza bisogno di ricorrere agli orizzonti più futuribili, immaginiamo una legge dello Stato che spegne i telefonini ai cittadini “più refrattari al progresso scientifico” (Nigeria, febbraio 2024), che li priva del lavoro e dei contatti sociali (Italia, agosto 2021), che ne espropria il conto corrente (Canada, febbraio 2022) e che ne sospende qualsiasi diritto di base (Pianeta Terra, 2020). Più precisamente, l’esercizio dei propri diritti è sempre più vincolato al possesso e uso di una determinata tecnologia controllata da terzi, rendendoci così sempre più ricattabili, all’interno di uno scenario apocalittico quantomeno imprevedibile.

Tuttavia, una scintilla di speranza risiede proprio nell'imprevedibilità intrinseca alla vita, al cosiddetto fenomeno del "cigno nero". Tale teoria, coniata dallo scrittore Nassim Nicholas Taleb, si riferisce ad eventi di grande impatto, imprevedibili e rari, che, una volta verificatisi, vengono razionalizzati a posteriori come se fossero prevedibili. I cigni neri sfuggono ai modelli convenzionali e alle aspettative, sfidando la nostra comprensione e le nostre previsioni, introducendo variabili che possono alterare radicalmente il corso degli eventi.

Per illustrare il concetto, consideriamo l'eruzione del Laki nel 1783-1784. Questo cataclisma vulcanico in Islanda provocò una serie di conseguenze climatiche, ambientali e sociali devastanti, influenzando significativamente l'intero emisfero settentrionale. Le temperature calarono drasticamente per anni, compromettendo i raccolti e portando a carestie e malattie. Questo evento climatico estremo e assolutamente imprevedibile contribuì a innescare cambiamenti socio-politici rilevanti, tra cui la Rivoluzione Francese.

Immaginiamo cosa potrebbe succedere oggi se il Laki eruttasse di nuovo, mettendo fuori uso gran parte della tecnologia odierna e obbligando anche gli stati più arroganti e crudeli ad una condizione di bisogno. Magari un tale evento indurrebbe persino i più dissennati tra i nostri leader a riconsiderare le loro posizioni.

(4 febbraio 2024)

Cigno nero (Francesco Galgani's art, February 4, 2024)
(February 4, 2024, go to my art gallery)

Proteste degli agricoltori?

Il fondamento del pensiero critico è che l’ovvio può essere sbagliato e che il contro-intuitivo può essere corretto. Il ragionare umano ha senso soltanto come un insieme di perché. Al contrario, senza i perché è soltanto un inutile susseguirsi di pensieri indotti dall'esterno che non porta a nulla. Con questo spirito, sto riflettendo sulle proteste degli agricoltori.

Secondo me, un intero continente che sbaglia la propria politica agricola e le proprie strategie alimentari è destinato ad essere risucchiato nel nulla cosmico della propria intellighenzia al comando, le cui lodevoli virtù, che provo di seguito a riassumere, spianano la strada verso carestia e pestilenze:

  • ideale morale della non-vergogna in qualsiasi circostanza, totalmente impermeabile alle sensibilità e ai bisogni del prossimo;
  • ubbidienza imperitura, senza se e senza ma, alle grandi lobby, a cominciare da quelle farmaceutiche e delle armi;
  • patriottismo basato sul portafogli, sui ricatti incrociati in cui spesso c’entrano fatti di natura sessuale (rapporti tra Mossad, CIA, FBI e Jeffrey Epstein?), e sull’amore disinteressato e inesauribile per tutto ciò che crea distruzione e morte;
  • instancabilità creativa nel proteggere il male e turlupinare il bene;
  • massimo desiderio di libertà di espressione per il pensiero unico globalista, neoliberista, atlantista, vaccinista, transumanista e scientista, e criminalizzazione di ogni altro tipo di pensiero (con parallelo smantellamento dei servizi pubblici, visto che scuola e sanità sono ormai al capolinea);
  • atteggiamento critico nei confronti della democrazia e condanna del suffragio universale, meglio sostituibile con una élite di brave persone scelte da integerrime organizzazioni sovranazionali come Aspen Institute, Carnegie Corporation of New York, Rockefeller Foundation, Rockefeller Brothers Fund, Open Society Foundations di George Soros, Bill & Melinda Gates Foundation, BlackRock Investment Funds, Bilderberg Group, Trilateral Commission di David Rockefeller, World Economic Forum di Klaus Schwab, o altri organi non elettivi e antiumani dell’alta finanza mondiale;
  • equiparazione dell’umano a un insieme di dati e della coscienza umana ad un computer lento, scarso e difettoso che processa dati fallaci, con conseguente paragone e poi sostituzione dell’umano con la più efficiente e più precisa intelligenza artificiale.

Se non trasformiamo il neoliberismo, il turbocapitalismo e la deregolamentazione in economia in un altro sistema con al centro il “noi” invece dell’“io”, ogni azione a tutela dell’ambiente sarà controproducente. Il primo nemico dell’umanità e del pianeta Terra è infatti l’idea che l’unico modo di vivere è quello di essere in “guerra” contro tutti, cioè in concorrenza economica. Se non ci rendiamo conto che nulla ci appartiene, neanche i vestiti che indossiamo, perché la morte ci costringerà ad abbandonare qualsiasi cosa inutilmente accumulata, non ne usciamo da questa mentalità distruttiva. Alla morte sopravvivono solo i tesori del cuore, cioè dell’anima, ma non quelli del corpo e tanto meno quelli del forziere.

A ciò va aggiunto che il continuo sforzo aggressivo di promozione dell’ideologia woke, del genderismo, della cancel culture, del fanatismo sul cambiamento climatico antropico dovuto esclusivamente all’anidride carbonica, sono solo fattori di confusione, perché a prescindere dalla loro legittimità o meno, che meriterebbe una discussione a parte, distolgono l’attenzione dal problema principale.

Coloro che si riempono la bocca di ambientalismo e di politiche verdi, potrebbero puntare il dito contro le guerre, gli armamenti e i genocidi, focalizzando il rispetto per la vita come il primo prerequisito minimo e indispensabile per il rispetto dell’ambiente. Restare vivi e integri finché natura vuole, infatti, non è di per sé un obiettivo, ma è il prerequisito per qualsiasi obiettivo.

Sulla base di queste premesse, immagino che gli agricoltori forse otterranno un contentino, ma sarà solo un palliativo momentaneo, se non un inganno.

(7 febbraio 2024)

Trattore (Francesco Galgani's art, February 7, 2024)
(February 7, 2024, go to my art gallery)

Cosa significa ripudiare la guerra?

Recentemente, a Napoli, davanti alla sede della Rai, sono state pestate dalla polizia circa 200 persone per aver esternato un’opinione contraria al massacro che sta avvenendo a Gaza. Non entro nei dettagli, quel che è chiaro è che il potere è solito esprimersi con la violenza, in maniera sempre più disinibita. Non è un problema solo degli ultimi anni e dello sconvolgente blackout cognitivo, emotivo, comportamentale e giuridico del periodo della pandemenza. No, possiamo andare più indietro nel tempo. Basterebbe ricordare i pestaggi durante il G8 di Genova del 2001, di cui forse i più giovani non sanno nulla. Oppure le varie stragi e attentati in Italia del secolo scorso, ma non voglio dilungarmi su questo. Quello che c’è da capire è che il potere costituito è sempre violento e se ne frega altamente dell’etica, dei diritti umani e del rispetto delle persone.

La violenza del potere si esprime in molteplici modi sofisticati e sovente finanziari, mentre il ricorso alla violenza bruta contro i propri cittadini, di solito, è segnale di paura da parte di un potere che non può più nulla contro la crescita di consapevolezza delle persone. Quando i fatti sono troppo evidenti per essere nascosti, e quando l’emergenza di una singola verità potrebbe esser sufficiente per far crollare il castello di menzogne su cui si fonda l’ordine sociale, scattano i reati di opinione (detti fake news), la censura (detta lotta alla disinformazione), l’invito alla delazione, la demonetizzazione legalizzata e non contestabile in tribunale, e ovviamente gli algoritmi intelligenti imposti dall’European Digital Services Act per punire gli autori di psicoreato e per istituire il Ministero della Verità guidato da intelligenze artificiali inconsapevoli di ciò che fanno.

In tutto questo, tra l’altro, possiamo starcene tranquilli perché comunque siamo guidati da persone responsabili. Ad esempio, è un sollievo sapere che Joe Biden, la cui incapacità di intendere e volere è stata certificata in tribunale dal procuratore speciale Robert Hur, ha a disposizione la cosiddetta valigetta nucleare con cui può autorizzare il lancio di armi nucleari. Detto così, sembrerebbe comico, ma non lo è. E’ la cruda realtà di un mondo decadente e folle che si sta autodistruggendo, e in cui le parole, come “democrazia”, sono stravolte nel loro significato.

La democrazia, cioè il potere del popolo, non è mai esistita. Nei tempi antichi, la democrazia di Atene era fondata sulla schiavitù di tanti al servizio della classe dominante. Nei tempi contemporanei, invece, è fondata sul libero arbitrio di pochissimi individui a danno di circa otto miliardi di persone.

Negli ultimi anni, l’intera Europa, Israele e altre parti di mondo stanno sentendo il richiamo del nazismo così come le scimmie sentono il richiamo della foresta. In questo clima perverso, tra l’altro, la divisione dell’umanità in due grandi blocchi di amici e nemici non regge il confronto con la realtà. Basterebbe notare che il leader cinese Xi Jinping aderisce apertamente alle progettualità del Great Reset, che pertanto non è una dannazione soltanto occidentale. Per non parlare del fatto che il modello cinese, sia in tema di gestione criminale delle emergenze sanitarie, sia in termini di controllo totalitario e iper-pervasivo della popolazione, sta ispirando gran parte del mondo, e in particolare l’Europa. In estrema sintesi: piena convergenza tra occidente e oriente con l’Agenda 2030 di Davos.

Nella democratica Europa, ciò che ho scritto fin qui forse è già reato di opinione, per lo meno in qualche passaggio. Pazienza, non me ne frega nulla, perché tanto la verità prima o poi viene a galla, è solo questione di tempo. Percepire come vero o come falso ciò che ho scritto fin qui è solo un fatto coscienziale. Invece, tappare la bocca alle persone per paura di ciò che pensano è un crimine e una aberrazione.

E ora, veniamo al dunque. La nostra Costituzione parla di ripudio della guerra. Ma cosa significa?

Ripudiare la guerra significa che il pianeta Terra non deve necessariamente essere un catalogo degli orrori. Può essere anche qualcosa di diverso. Inoltre, significa un’altra cosa importante, ovvero che ciascuno di noi esiste perché esistono le altre persone. Ciascuno di noi è ciò che è per ciò che siamo tutti. Una volta compreso questo, non ha più senso fare del male a nessuno, perché sarebbe come farlo a se stessi.

Ripudiare la guerra significa avere la speranza fondata, se non un vero e proprio credo, che prima o poi tutti arriveremo alla consapevolezza di unicità tra noi e l’ambiente umano e naturale. Non è un problema di se, è un problema di quando. Forse non basterà questa vita, magari ci vorranno tante altre incarnazioni, perché ciascuno ha il suo punto di partenza e il suo percorso evolutivo, ma prima o poi ci arriveremo tutti, e vivremo insieme armoniosamente. Questa si chiama fede, ed è uno sguardo che mette in conto il potenziale positivo ed evolutivo di qualunque esperienza, Terza Guerra Mondiale compresa. E’ una visione in cui la vita è intelligente e la storia umana è finalizzata, per cui se per capire certe cose dovremo attraversare un tritacarne con i nostri corpi, lo attraverseremo. Però, evitare di arrivare a tanto sarebbe un segno di saggezza e di amor proprio.

Io ripudio la guerra. Con queste parole sto dicendo che tutte le persone hanno il diritto di fare la loro esperienza coscienziale su questo pianeta, senza che qualcuno la interrompa o la impedisca con la violenza, con la barbarie, con il nazismo sadico e satanico che ultimamente va tanto di moda.

(16 febbraio 2024)

Julian Assange

Oggi è il giorno, taciuto dai pavidi e dagli imbroglioni.
Non ci vedi, ma siamo con te.
Sei il sole in questo tempo buio.
La tortura in prigione è per vanità del principe di questo mondo, a cui loro sono asserviti.
Ma tu no, e neanche noi.
Mentre ci stringe il cappio al collo, gli ridiamo in faccia.
Non ci fa paura né lui, né la morte.
Anzi, non abbiamo paura di nulla.
Lui invece è terrorizzato dalla nostra anima.
Grazie di tutto Julian Assange!

(21 febbraio 2024)

Julian Assange (Francesco Galgani's art, February 21, 2024)
(February 21, 2024, go to my art gallery)

Mobilitiamoci contro il genocidio! (gruppo Telegram, Manlio Dinucci)

Stop al genocidio a Gaza

Nel presente clima di autocensura e codarda complicità, dove la classe dirigente e l'ecosistema mediatico si prostrano vili davanti a persone la cui unica ambizione è quella di trascinare il mondo intero nelle voragini di conflitti interminabili, esistono ancora individui che scelgono di dare un piccolo segno di solidarietà con le vittime di queste tragedie.

Il presente blog appoggia con fermezza l'iniziativa "Mobilitiamoci contro il genocidio!", lanciata da Manlio Dinucci insieme ad altri sostenitori elencati in calce.

Come riflessione personale, desidero sottolineare la mia profonda preoccupazione non solo per le vittime dell'oppressione, ma anche per coloro che la esercitano, poiché sono convinto che le dinamiche di causa ed effetto - un principio immutabile talvolta chiamato karma - si applichino universalmente, senza esclusione.

Per firmare il documento di seguito illustrato, è necessario l'utilizzo dell'applicazione Telegram, disponibile non soltanto per iOS e Android, ma anche per sistemi Linux, macOS e Windows.

Riporto un comunicato del 12 febbraio 2024, a cui ho aggiunto i link:

Grazie a tutti coloro che si sono iscritti a questo canale e a coloro che si iscriveranno.

Il documento che vedete in formato PDF con le note in fondo pagina (lo trovate facilmente su File) verrà integralmente trasmesso al Governo del Sudafrica, alla Corte Internazionale di Giustizia dell'ONU e ai membri dell'Assemblea Generale e del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

Oltre ai firmatari che hanno già sottoscritto, promosso e organizzato questa mobilitazione - che troverete in elenco qui di seguito - sarà indicato il nominativo di chiunque voglia aderire all'iniziativa.

Sarà sufficiente precisare:

Nome Cognome,
professione e provincia,
e dichiarare "aderisco" nel Gruppo "Mobilitiamoci contro il genocidio - FIRMA" collegato a questo canale.

Ciò allo scopo di far comprendere che tutte le diverse voci che compongono la società civile, indipendentemente dal lavoro, dalla funzione o dalla posizione personale sono solidali e rappresentano persone distribuite in tutta Italia, in Europa e nel mondo.

Raccoglieremo le adesioni nell'ordine in cui appariranno e nel giro di qualche giorno trasmetteremo questa prima comunicazione.

Successivamente al primo invio, continueremo a raccogliere le firme e trasmetterle per creare un tam tam costante nei confronti dei nostri destinatari, per esercitare una pressione e mantenere una attenzione continuativa sul tema della campagna di mobilitazione.

Troverete anche un secondo Gruppo collegato a questo canale, chiamato "Mobilitiamoci contro il genocidio - FORUM" dove sarà possibile per gli iscritti al canale confrontarsi, fornire contributi, proporre iniziative.

Nel frattempo cercheremo di tenervi aggiornati qui sul tema della mobilitazione.
Grazie ancora a tutti per l'impegno.

Manlio Dinucci, giornalista geopolitico, Pisa
Fabrizia Vaccarella, avvocato penalista, Milano
Andrea Ciucci, consulente informatico, Pisa
Francesco Cappello, insegnante, Ragusa
Berenice Galli, giornalista indipendente, Siena
Valentino Soramaè, pubblicitario, Venezia
Giada Massimino, studentessa, Torino