La libertà di pensiero e di scelta come valore politico fondamentale

Nel secolo scorso, lo “sciopero della fame” era una nota pratica di lotta politica non-violenta, resa celebre dalla figura di Gandhi. Una pratica di tutto rispetto e comunque per pochi, con implicazioni morali non banali e potenzialmente molto rischiosa.
Oggi, invece, sembra prevalere lo “sciopero del pensiero” in tutti i livelli della società, spesso adottato - si badi bene - non come forma di protesta, ma come strategia di adattamento, essendo lo spirito acritico di appartenenza al gruppo di maggioranza l'unico accettabile in un mondo basato sull’imposizione di una “verità unica”.

In altre parole, ogni voce critica rispetto all'ordine stabilito è vista come una minaccia e, di conseguenza, comporta l'emarginazione dalla società, realizzata con mille pressioni diverse, a partire dall'esclusione dal mondo del lavoro, dai social e dall'ostilità delle persone più care. La censura e il controllo di ogni singola persona hanno raggiunto livelli sorprendenti che nessuna tirannide del passato ha mai concepito, né voluto.

Un'analisi critica del diritto, almeno nel contesto attuale occidentale, rivela una sua profonda crisi di legittimità. Spesso il diritto è al servizio di chi detiene il potere economico, la cui collusione con le istituzioni legislative, esecutive, giudiziarie e mass-mediatiche si traduce in pressioni e violenze immonde, sostenute anche dalle grandi aziende tecnologiche dei social network e, in generale, dal mondo della cultura e dell’istruzione. Su questi presupposti di falsità e di sopraffazione si ergono le nostre cosiddette “democrazie”, e tutte le ideologie da esse sostenute. Ciò offende sia noi contemporanei sia i nostri padri costituenti.

Molte delle ideologie che caratterizzano l’attuale mondo occidentale si fondano sul “senso di colpa”, che viene trasmesso alle nuove generazioni, facendole sentire colpevoli del solo fatto di esistere. Paradossalmente, di questo passo, si potrebbe arrivare all’assurdo che i giovani si debbano sentire in colpa perché respirando producono CO2, perché desiderano abbracciare i propri nonni, o perché sono nati o maschi o femmine, con l’implicazione che tertium non datur. O ancora peggio perché qualche volta non hanno indossato una mascherina dannosa e inutile, perché magari hanno odiato il confinamento domiciliare forzato (lockdown) o, cosa gravissima, perché qualcuno ha rivendicato la sovranità sul proprio corpo rifiutando il liquido genico sperimentale e talvolta invalidante e mortale, falsamente presentato come vaccino. E’ un teatro del non-senso in cui le persone soffrono e muoiono per l’imposizione di un pensiero unico che non ha alcuna attinenza con la realtà. Come, del resto, non c’è nulla di reale nel sostenere che usare le armi e fare la guerra serva a salvare vite, o che ci siano un aggressore e un aggredito senza tenere conto di quanto accaduto negli ultimi decenni. Gli aggrediti siamo noi da questa esondazione di menzogne.

Ciò premesso, il nostro comportamento non è paragonabile a quello dei nostri aggressori, non tentiamo di imporre le nostre visioni del mondo, e non accettiamo che qualcuno lo faccia con noi. Il delirante Vangelo di Davos non ci interessa. Riconosciamo il valore della diversità di opinioni e di opzioni, anche se sembra sempre più difficile da esprimere e da attuare. La celebre frase «Non sono d’accordo con quello che dici, ma darei la vita perché tu possa dirlo» dovrebbe essere il fondamento del nostro vivere e una sana alternativa alle attuali forme di totalitarismo in cui siamo immersi.

Nonostante le difficoltà, crediamo che ci sia ancora spazio per chi non si rassegna alla decadenza morale di questo mondo in crisi. E' lo spazio di chi non si lascia intimidire e non rinuncia alla propria capacità di pensare e di sentire. E di chi continua a scrivere e a parlare, anche se il mondo a cui apparteniamo sembra avviato verso l'autodistruzione.

Domani sarà il 2 giugno, una data importante per la storia del nostro Paese. In questo giorno, nel 1946, gli italiani votarono per la prima volta a suffragio universale e scelsero di dare vita alla Repubblica Italiana, ponendo fine alla monarchia che aveva appoggiato il regime fascista per oltre vent'anni. La Repubblica, secondo la definizione degli antichi, è la forma di governo in cui i cittadini partecipano al bene comune, alla res publica, cioè alla cosa pubblica. Oggi, purtroppo, assistiamo continuamente a episodi di corruzione, di negligenza nella gestione della res publica, e nell’ingerenza di poteri esterni che minano la credibilità delle nostre istituzioni e il rispetto della nostra Costituzione. Tuttavia, non perdiamo la speranza e la fiducia nel nostro ruolo di cittadini attivi e responsabili. Possiamo contribuire a migliorare la società “essendo noi stessi pace” e “portando pace”, e pronunciando parole non-violente sorrette da verità e da giustizia. Solo così potremo onorare il sacrificio di coloro che hanno lottato per la libertà dell'Italia e celebrare degnamente la Festa della Repubblica.

Domani 2 giugno ci saranno cortei per la pace in tutta Italia e raccolte di firme per i due referendum contro l’invio di armi.

(1 giugno 2023)

In guerra, chi è che vince e chi è che perde?

Chi si compiace della distruzione, della violenza, della morte e dell'atroce sofferenza inflitta agli altri, ha perso la propria umanità. Ha lasciato che l'oscurità gli incancrenisse il cuore e gli annebbiasse la mente. E' un essere che ha perso la lotta contro i propri demoni.

Un soldato non dovrebbe mai esultare nel togliere la vita, né giustificare o lodare tale atto, altrimenti i suoi stessi pensieri lo degraderanno a una creatura inferiore, a un essere sub-umano. Le reclute che si appassionano alle torture e si riempiono i cellulari di video delle SS, sono infelici e malate, ma non se ne accorgono. Lo stesso vale per tutti i giovani costretti a vedere o a subire torture, come metodo (nazista) di addestramento alla guerra.

Chi invece si preoccupa di limitare il danno e il dolore causati dalla guerra, e di alleviare la sofferenza altrui, anche di quelli che sono considerati nemici, ha conservato la propria umanità. Ha ancora una coscienza e un'anima. Questo tipo di persone sono vittoriose sulla propria ombra, sulla propria oscurità.

Tutti noi abbiamo luce e ombra. Su quale delle due vogliamo concentrare le nostre energie?

(31 maggio 2023)

Итальянское наводнение

Дождь,
идет дождь,
дождь безразличия
дождь лжи,

мы затапливаем пустые слова,
и все умирает,
в идиотской болтовне
в паутине без причины.

Столько ненависти к нашим русским братьям,
итальянские газеты желают Путину убийства,
наполняют социальные сети печальными эмоциями
и разрушают нашу общую человечность.

Профессиональные ненавистники
меняют золото на камни,
они предпочитают бессмыслицу разуму,
они любят своих врагов и ненавидят своих друзей.

Паршивое существование
они умеют только ненавидеть,
и, как бумеранги, они притягивают к себе
несчастья, которые желают другим.

Существа, достойные существования
производят слова любви,
но они не пишут их в социальных сетях,
они хранят их в своих сердцах.

(25 мая 2023)

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