Calma apparente?

Una guerra improvvisa, con potenziali conseguenze mondiali a seguito delle alleanze militari, e una calma apparente improvvisa. Tutto nel giro di pochi giorni. Nel frattempo, la mattanza di altre guerre più e meno note, continua.
Tregua, o pace, nel lessico psicopatico di coloro che parlano al mondo, significa riorganizzazione e riarmo per la preparazione di mali peggiori.
Almeno l’Europa è più esplicita nei suoi intenti nazisti. Come le profezie che si autoavverano, non per magia ma per l’inesorabile funzionamento della nostra mente, così il gridare contro le inesistenti bombe atomiche altrui finirà con il materializzarle. Parimenti, strapparsi i capelli e picchiare la testa sulle pietre per la fantasmagorica invasione (o distruzione) russa di tutta l’Europa, ha buone possibilità di concretizzarla... anche se, ben inteso, non sarebbe altro che il naturale completamento dell’harakiri dei nostri governanti.
Una volta distrutte le basi della fiducia reciproca e del dialogo, che è ciò che l’Occidente collettivo sa fare meglio, qualunque tragedia può accadere. Se poi ci si mette a giocare con l’energia dell’atomo, nessun bunker sarà d’aiuto.
La nostra possibilità di influire sullo svolgimento di questo Ragnarök sta nelle preghiere coerenti con uno stare al mondo basato su amore e rispetto reciproci, al di là dei quali tutto il resto è inutile.
Isaia 58:3-11 ci sbatte in faccia le nostre ipocrisie e ci dice cosa fare:
"Perché digiunare, se tu non lo vedi,
mortificarci, se tu non lo sai?".
Risponde Dio:
Ecco, nel giorno del vostro digiuno curate i vostri affari,
angariate tutti i vostri operai.
Ecco, voi digiunate fra litigi e alterchi
e colpendo con pugni iniqui.
Non digiunate più come fate oggi,
così da fare udire in alto il vostro chiasso.
È forse come questo il digiuno che bramo,
il giorno in cui l'uomo si mortifica?
Piegare come un giunco il proprio capo,
usare sacco e cenere per letto,
forse questo vorresti chiamare digiuno
e giorno gradito al Signore?
Non è piuttosto questo il digiuno che voglio:
sciogliere le catene inique,
togliere i legami del giogo,
rimandare liberi gli oppressi
e spezzare ogni giogo?
Non consiste forse nel dividere il pane con l'affamato,
nell'introdurre in casa i miseri, senza tetto,
nel vestire uno che vedi nudo,
senza trascurare i tuoi parenti?
Allora la tua luce sorgerà come l'aurora,
la tua ferita si rimarginerà presto.
Davanti a te camminerà la tua giustizia,
la gloria del Signore ti seguirà.
Allora invocherai e il Signore ti risponderà,
implorerai aiuto ed egli dirà: "Eccomi!".
Se toglierai di mezzo a te l'oppressione,
il puntare il dito e il parlare empio,
se aprirai il tuo cuore all'affamato,
se sazierai l'afflitto di cuore,
allora brillerà fra le tenebre la tua luce,
la tua tenebra sarà come il meriggio.
Ti guiderà sempre il Signore,
ti sazierà in terreni aridi,
rinvigorirà le tue ossa;
sarai come un giardino irrigato
e come una sorgente
le cui acque non inaridiscono.
Ne siamo capaci? Isaia predicò nell’VIII sec. a.C., quindi non c’è bisogno di inventare nulla di nuovo: le indicazioni per rendere la vita più bella da vivere ce le abbiamo già da migliaia di anni.
(30 giugno 2025)