Straziante meravigliosa deficienza del creato

Nella descrizione del video "Niente di sano sul fronte occidentale", leggiamo: «Il fatto di non riuscire a capire come siano possibili certi fenomeni non è necessariamente indice di scarsa intelligenza. Forse e' il Sistema ad essere malato. Come sembrano confermare i vertici di autolesionismo e di cattiveria del biennio Covid e del successivo periodo bellico. C'è qualcosa di marcio in Occidente. La civiltà erede della tradizione greca, romana, cristiana ha smarrito il senno. Siamo forse di fronte a una società  letteralmente "psicopatica", oltre che psicopatologica?»

Volendo sintetizzare il tutto in un'immagine...

Straziante meravigliosa deficienza del creato (Francesco Galgani's art, May 4, 2022).jpg
(May 4, 2022, go to my art gallery)

La saggezza della stupidità di non fare la guerra

La condizione naturale dell’essere umano, quando è in armonia con se stesso e con la vita, è quella di non capire nulla.

In quei rari momenti in cui crediamo di aver chiaramente capito qualcosa, stiamo davvero dimostrando di non aver capito niente.

Nell’ambiguità e incertezza della vita, tutti gli opposti coesistono e sono il relazione tra di loro. Il principio di contraddizione, di interdipendenza e di compresenza degli opposti ci impone di diffidare della nostra visione del mondo. Quando abbiamo idee chiare su qualcosa, su qualsiasi cosa, significa che indossiamo il paraocchi d’una verità di comodo.

Sapere di non sapere significa accettare che viviamo di illusioni, nel senso che nulla è come sembra. Le illusioni ci servono per vivere. La vera realtà o natura profonda della vita è al di fuori della nostra comprensione e possibilità di indagine, non abbiamo neanche le parole per poterla descrivere.

Eppure, facciamo le guerre, desiderando la morte del nemico. Ma chi è il nemico?

La liberazione dalle briglie dell’addomesticamento al pensiero funzionale ad un potere esterno, e disfunzionale al nostro comune interesse di vivere in una società armoniosa, inizia dal rigettare l’assolutismo dei concetti di vero e di falso, mettendo in continua discussione i nostri stessi pensieri e le nostre “ombre”. Secondo Jung, l’ombra è la somma delle caratteristiche personali riprovevoli che l’individuo desidera rimuovere o nascondere agli altri e a se stesso. Ci illudiamo di non avere ombra, ma se c’è luce c’è anche ombra.

Quando accadono cose che non ci piacciono, possono metterci in evidenza qualcosa che ancora non abbiamo capito (se lo vogliamo). La stessa cosa può valere per l’incontro con ciò che contraddice le nostre presunte certezze.

Il mondo non ha bisogno di persone intelligenti e sicure di sé. Piuttosto, ha tanto bisogno di stupidi idioti consapevoli della propria stupidità e delle proprie ombre, giacché sono gli unici ad accettare la vita così com’è, senza essere in guerra con il mondo intero. Ma persone così sono rare e, peraltro, sono le uniche a non aver bisogno di pavoneggiarsi in un’apparente realtà fatta di immagini fasulle. Al contrario, gli stupidi inconsapevoli della propria stupidità o, per dirla diversamente, che si sentono intelligenti e furbi, sono ovunque.

Spegniti, spegniti, breve candela!
La vita è un'ombra che cammina,
accanto al profilo apparente in rete,
abbagliato dalla luce delle sue immagini virtuali,
un povero attore
si agita e si pavoneggia per la sua ora sulla scena digitale
e poi non si è più visto.
E' un racconto
detto da un idiota, pieno di rumore e furore
che non significa nulla.

(tratto da “All'ombra delle immagini”, di Giulio Ripa)

Comunque… stiamo calmi e sereni… e, soprattutto, caro lettore o lettrice, non prendere troppo seriamente quello che ho scritto. Anche questa è un’illusione.

(3 maggio 2022)

Tramonto Follonica (Francesco Galgani's art, May 3, 2022)

Una guerra senza eroi

In una guerra, una qualsiasi guerra, potremmo farci la nostra opinione su chi ha ragione e chi ha torto, e schierarci di conseguenza. Questo vale in ogni situazione della vita dove ci sia un conflitto, a maggior ragione vale nella grande guerra di cui tutti stanno parlando.

Però… non abbiamo imparato nulla da Pasolini? “Parlando genericamente (e dando fiducia al lettore) si potrebbe quindi dire che Pasolini ama la realtà: ma, parlando sempre genericamente, si potrebbe forse anche dire che Pasolini non ama - di un amore altrettanto completo e profondo - la verità: perché forse, come egli dice, «l’amore per la verità finisce col distruggere tutto, perché non c’è niente di vero». (fonte)”

Avevo già riportato questa citazione di Pasolini in un mio precedente articolo, premettendo, tra l’altro, che «la soluzione per progredire in un’esistenza non-violenta e armoniosa, ovvero bella da vivere, inizia con il rinunciare all’amore, o attaccamento, alla propria visione delle cose, alla propria realtà, giacché attaccarsi con le unghie e con i denti ad essa è come aggrapparsi ad un sogno dentro a un sogno».

E allora… Se è tutto un’illusione... Chi siamo? Perché facciamo la guerra? Avevo scritto alcune riflessioni al riguardo sopra un quadretto che disegnai circa un mese fa.

«La vita è fatta di coppie di opposti che sempre coesistono.
Per ogni coppia di opposti, i possibili punti di arrivo sono due: o una vera fusione in un matrimonio indissolubile (passaggio dalla dualità all’integrazione), o la distruzione di entrambe le parti (passaggio dalla dualità al nulla). Nessuna delle due parti può esistere senza l’altra.
Per questa ragione, la strada della guerra è sempre quella della propria distruzione.
Le atrocità dell’umanità finiranno quando avremo capito chi siamo.»

Vorrei soffermarmi su questa frase: «La strada della guerra è sempre quella della propria distruzione».

È “solo” un concetto filosofico basato sull’inter-essere, sull’inter-dipendenza, sulla co-evoluzione? Se fosse “solo” questo, già basterebbe, ma c’è anche altro.

Caro lettore o lettrice che hai avuto la pazienza di arrivare fino a qui, purtroppo schierarsi dalla parte di una delle due superpotenze in conflitto – una delle due, non importa quale – implica due conseguenze: la prima, è quella di essere d’accordo con chi è pronto ad uccidere; la seconda, è quella di affidarsi alla coscienza di chi si è già organizzato da tempo per annientare la vita su questo pianeta, come mostrato nel video seguente. In altre parole, schierarsi dalla parte di una delle due superpotenze significa cercare la propria morte.

Il video seguente si focalizza su Perimeter, l’intelligenza artificiale che controlla i missili atomici russi. Aggiungo, per completezza, che il potenziale distruttivo di Stati Uniti e Cina non è da meno, e che le armi atomiche sono sparse per il mondo, come mostra Wikipedia.

Insomma, schierarsi dalla parte di qualcuno che ci sembra avere ragione, significa non solo dare sostegno alle sue “luci”, ma anche e soprattutto alle sue “ombre”, fatte di volontà di dominio e di possibilità di distruzione.

Un eroe, o un martire, combatte per una causa che gli sembra giusta. Però, se sta usando la violenza delle armi, dei ricatti economici, delle sanzioni, e delle mille strategie belliche che aggrediscono e offendono anche senza usare direttamente bombe e cannoni, si sta soltanto svendendo o prostituendo ad un potere satanico, molto abile nell’ingrassare i forzieri delle apolidi industrie di armi e della finanza sovranazionale (cioè di coloro che realmente comandano).

Buona visione del video (fonte),
30 aprile 2022

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