Gli schiavi dell'intelligenza artificiale (e la brutta fine dei programmatori)

Questo articolo del New York Times del 25 maggio 2025 (fonte) è il triste e peggiorativo proseguimento di "Gli schiavi di Amazon (e delle corporations): contratti precari, turni di lavoro massacranti, licenziamenti facili", nel quale riportai in calce un'inchiesta giornalistica di Internazionale del 2013 (fonte).

In Amazon, alcuni programmatori dicono che il loro lavoro ha cominciato ad assomigliare a quello di un magazziniere

Di Noam Scheiber, traduzione e note di Francesco Galgani

Spinti a utilizzare l'intelligenza artificiale, gli sviluppatori di software del gigante dell'e-commerce affermano di dover lavorare più velocemente e di avere meno tempo per pensare. Altri accolgono con favore il cambiamento.

Almeno dalla rivoluzione industriale, i lavoratori temono che le macchine li sostituiscano.

Ma quando la tecnologia ha trasformato la produzione di auto, il confezionamento della carne e persino il lavoro di segreteria, la risposta non è stata quella di tagliare i posti di lavoro e ridurre il numero di lavoratori. La risposta è stata quella di "degradare" i lavori, suddividendoli in mansioni più semplici da svolgere più volte a ritmo serrato. Le piccole officine di meccanici specializzati hanno lasciato il posto a centinaia di lavoratori distribuiti su una catena di montaggio. La segretaria personale ha lasciato il posto a gruppi di dattilografi e di impiegati addetti all'inserimento dei dati.

Gli operai "si lamentavano della velocizzazione, dell'intensificazione e della degradazione del lavoro", come ha descritto lo storico del lavoro Jason Resnikoff.

Qualcosa di simile sembra accadere con l'intelligenza artificiale in uno dei campi in cui è stata maggiormente adottata: la programmazione, ovvero la scrittura di codice.

Man mano che l'IA si diffonde nella forza lavoro, molti colletti bianchi hanno espresso il timore che possa portare a una disoccupazione di massa. Ma mentre la disoccupazione è aumentata e i licenziamenti diffusi potrebbero arrivare, l'aspetto negativo più immediato per gli ingegneri del software sembra essere il cambiamento della qualità del loro lavoro. Alcuni sostengono che stia diventando più routinario, meno riflessivo e, soprattutto, molto più veloce.

Le aziende sembrano essere convinte che, come le catene di montaggio di un tempo, l'IA possa aumentare la produttività. Un recente lavoro di ricercatori di Microsoft e di tre università ha rilevato che l'uso da parte dei programmatori di un assistente di scrittura codice IA chiamato Copilot, che propone frammenti di codice che possono essere accettati o rifiutati, ha aumentato di oltre il 25% una misura chiave della produzione.

In Amazon, che sta facendo grandi investimenti nell'IA generativa, la cultura del "coding" (scrivere codice) sta cambiando rapidamente. Nella sua recente lettera agli azionisti, Andy Jassy, l'amministratore delegato, ha scritto che l'IA generativa sta dando grandi risultati alle aziende che la utilizzano per "la produttività e ridurre i costi". Ha affermato che lavorare più velocemente è essenziale perché i concorrenti guadagneranno terreno se Amazon non darà ai clienti ciò che desiderano "il più rapidamente possibile" e ha citato la programmazione come un'attività in cui l'IA "cambierà le norme".

Queste norme in evoluzione non sono sempre state accolte con entusiasmo. Tre ingegneri di Amazon hanno dichiarato che nell'ultimo anno i dirigenti li hanno spinti sempre più a utilizzare l'IA nel loro lavoro. Gli ingegneri hanno detto che l'azienda ha aumentato gli obiettivi di produzione ed è diventata meno indulgente sulle scadenze. Ha persino incoraggiato i programmatori a creare nuovi strumenti di produttività basati sull'IA in occasione di un prossimo hackathon, una competizione interna di programmazione. Un ingegnere di Amazon ha detto che il suo team era circa la metà di quello dell'anno scorso, ma si prevedeva che avrebbe prodotto più o meno la stessa quantità di codice utilizzando l'IA.

Amazon ha dichiarato di effettuare revisioni regolari per assicurarsi che i team siano dotati di personale adeguato e, se necessario, di aumentarne le dimensioni. "Continueremo ad adattare il modo in cui incorporiamo l'IA generativa nei nostri processi", ha dichiarato Brad Glasser, un portavoce di Amazon.

Altre aziende tecnologiche si stanno muovendo nella stessa direzione. In una nota inviata ai dipendenti in aprile, l'amministratore delegato di Shopify, un'azienda che aiuta gli imprenditori a costruire e gestire siti web di e-commerce, ha annunciato che "l'uso dell'IA è ora un'aspettativa di base" e che l'azienda "aggiungerà domande sull'uso dell'IA" alle valutazioni delle prestazioni.

Di recente Google ha comunicato ai dipendenti che presto organizzerà un hackathon a livello aziendale in cui una categoria sarà costituita dalla creazione di strumenti di IA in grado di "migliorare la loro produttività quotidiana complessiva", secondo un annuncio interno. I team vincitori riceveranno 10.000 dollari. Un portavoce di Google ha fatto notare che oltre il 30% del codice dell'azienda è ora suggerito dall'IA e accettato dagli sviluppatori.

Il cambiamento non è stato del tutto negativo per i lavoratori. In Amazon e in altre aziende, i manager sostengono che l'IA può sollevare i dipendenti da compiti noiosi e consentire loro di svolgere un lavoro più interessante. L'anno scorso Jassy ha scritto che l'azienda ha risparmiato "l'equivalente di 4.500 anni-sviluppatore" utilizzando l'IA per svolgere l'ingrato lavoro di aggiornamento del vecchio software. [N.d.T.: Anno-sviluppatore: unità di misura che indica il lavoro che uno sviluppatore può completare in un anno lavorativo standard]

L'eliminazione di questo lavoro noioso può favorire un sottoinsieme di programmatori esperti, ha dichiarato Lawrence Katz, economista del lavoro dell'Università di Harvard che ha seguito da vicino la ricerca sull'argomento.

Ma per i programmatori inesperti, il risultato dell'introduzione dell'IA può assomigliare al passaggio dal lavoro artigianale al lavoro in fabbrica nel XIX e XX secolo. "Le cose sembrano accelerare per i lavoratori della conoscenza", ha detto il Dr. Katz, descrivendo le prove preliminari della ricerca in corso. "C'è la sensazione che il datore di lavoro possa accumulare più cose".

Spettatori nel proprio lavoro

L'automazione della programmazione ha una risonanza particolare per gli ingegneri di Amazon, che hanno visto i loro colleghi operai subire una transizione simile.

Per anni, molti lavoratori dei magazzini Amazon hanno percorso chilometri a piedi ogni giorno per rintracciare le scorte. Ma negli ultimi dieci anni Amazon si è affidata sempre più ai cosiddetti magazzini robotizzati, dove gli addetti al prelievo stanno in un punto e prelevano l'inventario dagli scaffali consegnato loro da robot simili a tosaerba, senza dover camminare.

In generale, i robot non hanno sostituito gli esseri umani; Amazon ha dichiarato di aver assunto centinaia di migliaia di magazzinieri da quando sono stati introdotti, creando molti nuovi ruoli qualificati. Ma i robot hanno aumentato il numero di articoli che ogni lavoratore può prelevare, passando da decine all'ora a centinaia. Alcuni lavoratori lamentano che i robot hanno reso il lavoro iper-ripetitivo e fisicamente pesante. Amazon afferma di offrire pause regolari e cita i feedback positivi dei lavoratori sui suoi robot all'avanguardia.

Gli ingegneri di Amazon hanno dichiarato che questa transizione era nei loro pensieri quando l'azienda li ha esortati ad affidarsi maggiormente all'IA. Hanno detto che, sebbene ciò fosse tecnicamente facoltativo, avevano poca scelta se volevano mantenere gli obiettivi di produzione, che influiscono sulle loro valutazioni delle prestazioni.

Le aspettative si sono accelerate rapidamente. Un ingegnere ha detto che la creazione di una funzione per il sito web richiedeva alcune settimane; ora spesso deve essere realizzata in pochi giorni. Ha detto che questo è possibile solo grazie all'utilizzo dell'IA per automatizzare la scrittura di codice e alla riduzione delle riunioni con i colleghi per sollecitare il feedback ed esplorare idee alternative. (Un secondo ingegnere ha dichiarato che i suoi guadagni di efficienza derivanti dall'uso dell'IA sono stati più modesti; Amazon ha più di 10.000 ingegneri del software e diversi team utilizzano gli strumenti in modo più o meno intensivo).

Il nuovo approccio alla scrittura del codice in molte aziende ha di fatto eliminato gran parte del tempo che lo sviluppatore dedica alla riflessione sul proprio lavoro. "Una volta si aveva molto tempo libero perché si stava facendo un progetto complicato: magari ci voleva un mese, magari due mesi, e nessuno poteva controllarlo", ha detto il dottor Katz. "Ora, l'intera operazione è monitorata e può essere eseguita rapidamente" [N.d.T.: Solo un vero programmatore, come me e come altri, che ha affrontato sfide particolarmente complesse sa cosa significhi non poter predire il tempo per l'esecuzione di un compito, e quanto sia importante il tempo libero per la riflessione e per l'emergere di soluzioni creative].

Come in Microsoft, molti ingegneri di Amazon utilizzano un assistente IA che suggerisce le linee di codice. Ma di recente l'azienda ha introdotto strumenti di intelligenza artificiale in grado di generare da soli ampie porzioni di programma. Un ingegnere ha definito questi strumenti "spaventosamente buoni". Gli ingegneri hanno detto che molti colleghi sono stati riluttanti a usare questi nuovi strumenti perché richiedono un sacco di doppi controlli e perché gli ingegneri vogliono avere un maggiore controllo.

"È più divertente scrivere codice che leggerlo", ha dichiarato Simon Willison, un fan dell'IA che è programmatore e blogger di lunga data, facendo proprie le obiezioni di altri programmatori. "Se ti dicono che devi fare una revisione del codice, non è mai una parte divertente del lavoro. Quando si lavora con questi strumenti, è la maggior parte del lavoro".

Questo passaggio dalla scrittura alla lettura del codice può far sentire gli ingegneri come spettatori del proprio lavoro. Gli ingegneri di Amazon hanno raccontato che i dirigenti li hanno incoraggiati a usare l'intelligenza artificiale per aiutarli a scrivere memo in una pagina dove propongono una soluzione a un problema software e che l'intelligenza artificiale è ora in grado di generare una bozza a partire da pensieri sparsi.

Usano l'IA anche per testare le funzioni del software che costruiscono, un lavoro noioso che tuttavia li ha costretti a riflettere profondamente sulla loro scrittura di codice. Uno di loro ha affermato che l'automazione di queste funzioni potrebbe privare i giovani ingegneri del know-how necessario per ottenere una promozione.

Amazon ha dichiarato che la collaborazione e la sperimentazione rimangono fondamentali e che considera l'IA uno strumento per aumentare e non per sostituire le competenze degli ingegneri. Ha dichiarato di rendere chiari ai dipendenti i requisiti per le promozioni.

Harper Reed, un altro programmatore e blogger di lunga data che è stato il responsabile tecnologico della campagna di rielezione dell'ex presidente Barack Obama, concorda sul fatto che l'avanzamento di carriera per gli ingegneri potrebbe essere un problema in un mondo di intelligenza artificiale. Ma ha messo in guardia dall'essere troppo preziosi sul valore della comprensione profonda del proprio codice, che non è più necessaria per garantirne il funzionamento. [N.d.T.: Ciò equivale a dire "basta che funzioni anche se non capisci", ma se si tratta del proprio codice, e non di librerie esterne o comunque di codice scritto da altri, allora è offensivo verso il proprio lavoro e la propria intelligenza, soprattutto se ciò diventa non un'eccezione, ma un principio aziendale]

"Sarebbe assurdo se in una fabbrica di automobili si misurasse per assicurarsi che ogni angolo sia corretto", ha detto, visto che ora sono le macchine a fare il lavoro. "Non è più così importante come quando c'era un gruppo di dieci persone che battevano il metallo".

E così come la proliferazione delle fabbriche all'estero ha reso facile ed economico per gli imprenditori fabbricare prodotti fisici, l'ascesa dell'IA probabilmente democratizzerà la creazione di software, riducendo il costo della creazione di nuove applicazioni. "Se sei un prototipatore, questo è un dono del cielo", ha detto Willison. "Puoi realizzare qualcosa che illustri l'idea".

La temuta accelerazione

In mezzo alla loro frustrazione, molti ingegneri di Amazon si sono uniti a un gruppo chiamato Amazon Employees for Climate Justice (Dipendenti di Amazon per la giustizia climatica), che sta facendo pressione sull'azienda affinché riduca la sua impronta di carbonio ed è diventato un centro di raccolta delle ansie dei lavoratori su altre questioni, come i mandati di rientro in ufficio. (Amazon ha dichiarato di essere al lavoro per ridurre le emissioni di anidride carbonica dei suoi centri dati; il gruppo per la giustizia climatica la sta spingendo a fornire maggiori informazioni sulle modalità).

Gli organizzatori del gruppo affermano di essere regolarmente in contatto con diverse centinaia di dipendenti di Amazon e che i lavoratori discutono sempre più spesso dello stress derivante dall'utilizzo dell'IA sul lavoro, oltre che dell'effetto che la tecnologia ha sul clima.

Le lamentele si sono concentrate su "come saranno le loro carriere", ha dichiarato Eliza Pan, ex dipendente di Amazon e portavoce del gruppo. "E non solo per le loro carriere, ma anche per la qualità del lavoro".

Anche se non c'è fretta di formare un sindacato per i programmatori di Amazon, una mossa del genere non sarebbe inaudita. Quando i lavoratori della General Motors scioperarono nel 1936 per chiedere il riconoscimento del loro sindacato, lo United Automobile Workers, fu la temuta accelerazione a spingerli.

Il lavoratore tipo sentiva "di non essere libero, come forse lo era stato in qualche lavoro precedente, di stabilire il ritmo del suo lavoro", ha scritto lo storico Sidney Fine, "e di determinare il modo in cui doveva essere eseguito".

[N.d.T.: E con questo, il lavoro di programmatore è già estinto, trasformato ormai nella manovalanza di fare continuamente domande all'IA e nel ritoccare le risposte se necessario, o nel lasciarle stare come sono].

(29 maggio 2025)

Fantasmi

Nel mondo s’aggirano fantasmi, disperati, smarriti, senza un perché, senza una risposta al motivo del loro vivere.

Implorano di sapere cosa sono venuti a fare in mezzo alle macerie, alle bombe, alla morte. Ovunque c’è sofferenza, ma non è l’inferno caldo di cui parlano i cristiani, né l’inferno freddo di cui parlano i buddisti. E’ qualcos’altro, lo chiamano Terra, eppure appare tanto allucinato quanto i peggiori sogni.

In che epoca siamo? Non è chiaro, i fantasmi non lo sanno. Le mostruosità ripetono se stesse, epoca dopo epoca, per cui, alla fine, un tempo vale l’altro. La storia non finisce mai: da una parte, la volontà di creare, di dare la vita, di costruire la vita, e persino di amare, qualunque cosa possa significare; dall’altra, la volontà di distruggere tutto ciò che è stato creato o, più estesamente, il Creato stesso.

Iper-semplificando, ma anche le semplificazioni servono, la prima è la volontà di Dio, la seconda di Satana, ma i fantasmi non lo sanno. Quando tutto è confuso, il relativismo di bene e male sfumano in un caos di rabbia e disperazione che non può che peggiorare le cose. Quand’è che realmente facciamo una scelta? Tra schiaffi e frustate, a volte metaforici, altre volte materializzati nell’indigenza, nella mancanza dell’essenziale, nell’assenza di lavoro o nel lavoro schiavistico, e purtroppo anche nei conflitti armati, le “nostre” scelte non sono “nostre”… più che altro sono parvenze di scelta. Ma è già qualcosa, quanto basta per mostrare al cielo e alla terra, in una condizione di totale incertezza, debilitazione e violenza, se preferiamo Barabba o Gesù, o se siamo più simili a Giuda Iscariota o a quei pochi che hanno compreso che l’ammonimento del “porgere l’altra guancia” è un invito a usare i mezzi di Dio e non quelli di Satana. Giacché i secondi, cioè i mezzi di Satana (corruzione, violenza, tradimento, omicidio, inganno, ricatto, offesa, disprezzo, coercizione, vendetta, manie di onnipotenza o onniscenza, vendere se stessi o altri, ecc.), non portano a nulla di buono.

E intanto piovono bombe tra gente disperata, malata, ferita, mutilata, sporca e puzzolente, privata di tutto, terribilmente assetata e affamata, ma pochi guardano più in là del proprio orticello. Peggio ancora, se i giornali beatificano e glorificano i nazisti – o altri simili a loro – come massima espressione di bene, il popolo ubbidisce, sempre pronto a offrire la testa al boia. Se il potere dice “questi sono i buoni e questi altri i cattivi”, il popolo unanime grida: “Sì signore!”. E’ sempre stato così, e così continua ad essere. Tra l’altro, basta questo per notare che la democrazia è peggio di una casa senza fondamenta, più precisamente andrebbe paragonata ad una illusione ottica, ad un ologramma, ad un miraggio d’acqua nel deserto.

E così passano le ere, mietendo i corpi e lasciando fantasmi. Ma questi fantasmi non sono gli altri, siamo noi dentro un mondo costruito per far obliterare la nostra coscienza dalla tecnologia e dai bisogni quotidiani ed esistenziali sempre insoddisfatti, fino a renderci inferiori a larve. Almeno le larve strisciano, noi invece, con l’intelligenza artificiale, neanche quello, arriveremo ad essere meno di niente quando l’intelligenza simulata dell’IA (nostra illusoria creazione) sarà eletta a nuovo Dio. Ovvero quando Satana sarà riconosciuto come unico Dio.

L’intelligenza artificiale, e per estensione il pensiero plasmato in funzione dell’evoluzione tecnologica e pseudo-scientifica, è il nuovo Vitello D’Oro in una società che ci vuole totalmente insensibili ai bisogni altrui e alle guerre. Anzi, più sono folli coloro che sperano e si adoperano per la distruzione di un numero imprecisato di vite, comprese le nostre, magari con l’aiuto di un apocalittico inverno nucleare, è più li applaudiamo e li votiamo. Così facendo, siamo fantasmi senza senso, siamo morti che sembrano vivi.

Ma se vogliamo darci un senso, allora ascoltiamo la nostra coscienza, e smettiamola di fare domande importanti a chi non potrà mai risponderci ma al massimo ingannarci, cioè all’IA.

E non cerchiamo neanche di salvare la nostra pelle, perché tanto quella dura poco comunque. Pensiamo innanzitutto alle nostre anime e al perché siamo qui.

Fantasmi (Francesco Galgani's art, 28 maggio 2025)
(Fantasmi, 28 maggio 2025, vai alla mia galleria)

Casa segreta

Ognuno, dentro di sé, ha una luogo segreto, che ogni tanto appare, ma senza mai ripetere se stesso.
Ora è così.

In mezzo alle intemperie, nel bosco, una lanterna mi indica la strada.
Mi accorgo di un fiore, quasi nascosto.
Una casa piccola, solo io posso vederla.

Questo l’IA non può sognarlo, io sì.
La razionalità non va da nessuna parte, i sogni invece sono portali per l’ignoto.

Casa segreta (Francesco Galgani's art, 25 maggio 2025)
(25 maggio 2025, vai alla mia galleria)

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