Bambini vegan in aumento, ma professionisti non aggiornati
Si veda anche:
- Alimentazione vegana in età pediatrica: domande e risposte
- Bambini vegan all'ospedale (poesia, con comunicato stampa in calce)
- Tutti i comunicati stampa della FamigliaVeg relativi ad infanzia ed alimentazione vegana
[COMUNICATO STAMPA]
BAMBINI VEGAN IN AUMENTO: OTTIMA NOTIZIA, PER LA LORO SALUTE DA PICCOLI E DA GRANDI.
E' FACILE PIANIFICARE UNA DIETA A BASE VEGETALE PROMOTRICE DI SALUTE, MA I PROFESSIONISTI DEVONO AGGIORNARSI: UN AIUTO DALLA RETE FAMIGLIA VEG.
13 giugno 2016
In relazione all’articolo "Sempre più bimbi mangiano vegano, i pediatri in allarme" (pubblicato in data 1 giugno 2016 sul sito de La Repubblica), i pediatri e nutrizionisti esperti in alimentazione pediatrica a base vegetale, che costituiscono la Rete Famiglia Veg, intendono confutare, sulla base delle evidenze scientifiche, alcune delle affermazioni in esso contenute.
Cibo e spiritualità, alimentazione e religione: una proposta interreligiosa per un'educazione ecologica
Nel maggio 2016, il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso ha inviato una lettera a tutti i buddisti, in occasione della festa del Vesakh che cade l'ultima domenica di maggio, intitolata: "Buddisti e Cristiani: Promuoviamo Insieme un'Educazione Ecologica".
Desidero condividere con quante più persone possibili la seguente risposta, che ho inviato il 7 giugno 2016, con l'auspicio di contribuire a un dialogo produttivo di cambiamenti più che mai urgenti.
Apocalisse antibiotica: la principale causa è negli allevamenti intensivi [Report Rai3]
Ogni volta che l'essere umano violenta la natura, mettendo mano a quell'equilibrio delicato su cui si basa la vita nostra e dell'intero pianeta (si veda il documentario "Equilibrio delicato", contenente informazioni basilari per migliorare la propria salute), produce danni oltre ogni immaginazione, da pagare nel lungo periodo.
Gli allevamenti intensivi sono già stati dettagliatamente trattati nel documentario Cowspiracy come la principale causa di distruzione del nostro ecosistema. Ma come se questo già non bastasse, poche ore fa la trasmissione Report, di Rai3, ha mandato in onda un servizio intitolato "Resistenza passiva" (integralmente riportato in calce a questo articolo), dal quale scopriamo che siamo vicini ad una "Apocalisse Antibiotica". Nel nostro Paese, riporta un servizio del Corriere della Sera, c'è la più alta percentuale di resistenza verso gli antibiotici. I dati nazionali parlano di 4 milioni di infezioni dovute a batteri resistenti nella sola Europa, che hanno provocato poi quasi 37mila decessi nei soli ospedali. E' proprio nelle strutture di cura e pronto soccorso del malato che si sviluppa la più grande quantità di batteri, grazie anche all'ambiente saturo di virus. Non sono pochi i Paesi in tutto il mondo che si sono attivati per debellare la pandemia, ovvero un'epidemia che garantisce, in virtù di questi dati, di diffondersi a livello globale nel giro di poco tempo. L'Unione Europea è a conoscenza di quanto stiano diventato sempre più resistenti i batteri, ma sono pochi i controlli e le contromisure adottate finora. L'entità del problema è elevata, dato che tutti quegli ambienti ad oggi considerati protetti, come le sale per gli interventi chirurgiche, non potranno più essere considerate sterili. Anzi diventeranno proprio i luoghi in cui si svilupperà maggiormente la proliferazione di virus. Ma dove sono da ricercare le cause di tutto ciò? La principale è negli allevamenti intensivi, dove viene destinato il 70% degli antibiotici prodotti in tutto il mondo. E questo vuol dire inevitabilmente che dai macelli passano ai piatti di milioni di persone che, ignari di tutto, consumano alimenti in realtà molto nocivi. A ciò va aggiunto che l'uso spasmodico di antibiotici in situazioni nelle quali non dovrebbero essere usati, come per la cura di stati febbrili o infezioni da virus, non fa che aumentare la presenza dei batteri che sono immuni al trattamento degli antibiotici.
Ricordo d'innocenza: tra passato e presente (di Lucia Nicolardi)
Quanto segue è un messaggio di Lucia Nicolardi in risposta agli articoli "La nuova religione tecno-capitalista: tutti connessi in Rete, ovunque e sempre" e "I social network sono il regno della non-comunicazione". Sullo stesso tema, consiglio anche una lettura di: "Infanzia rubata... dai mostri tecnologici d'un mondo iperconnesso" e "Perché Steve Jobs non lasciava usare l'iPad ai suoi figli?". Chi vuole approfondire, può leggersi anche: "L'Era della Persuasione Tecnologica ed Educazione all'Uso della Tecnologia".
Buone riflessioni...
<< RICORDO D’INNOCENZA: "TRA PASSATO E PRESENTE" >>
Epoca di ragazzi felici e spensierati, giochi di bimbi innocenti,
scalzi per le strade sdrucciolate, seduti sui marciapiedi si intrecciavano
i nostri sguardi con antiche storielle raccontate dai nonni, si mescolavano
le giornate di estate tra fruscii di vecchie fontane, degustando dolci sapori
di spezie casarecce, adornate da delizie di stagione scambiandoli amorevolmente in una mensa di convivialità, vita nei nostri animi sereni di anni di incanto.
La quiete del dì era accaldata da un cocente sole che brillava nel cielo azzurro, senza indugio si camminava tra borghi, sentieri, fischiettando, cantando e intonando vecchi stornelli,
niente turbava l’enfasi giornaliero; le case ingombranti di frastuoni
di antichi mestieri, viandanti con voci di innocenza, spalancavano balconi e finestrelle che con il loro cigolio emanavano dolci melodie.
Eh si!, quella era innocenza, tempi di ricordi che vagano nella mente dei miei mitici anni di giovinezza, nostalgia che affiora nell’era dell’antico.
E oggi?
Dove sono quegli anni speciali?
Mi ritrovo fra il caos di un mondo spaziale,
inquinamento di meccanismi automatici, non più innocenza,
non più strilli di bimbi tutti eleganti per le strade asfaltate;
la metamorfosi ha invaso l’uomo, la scienza, la tecnologia ha preso l’animo della gioventù togliendo la spensieratezza e l’innocenza della vita.
Mistero sei tu innocenza, vecchia amica dei miei ricordi or chiusa nel cassetto
del mio cuore, non andar via, per me rimarrai sempre la mia vita d’innocenza.
(Lucia Nicolardi, 25 maggio 2016)