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Poesia

Daimon

Il grande fiume del male scorre,
lo traghettiamo senz’annegare,
anche quando la cattiveria esonda,
ubbidiamo al cuore abile a navigare.

Le tristi voci avverse
ci rincorrono come spettri,
solo il daimon rimane
per chi lo sa ascoltare.

Daimon interiore,
coscienza e guida,
solo chi si crede solo
smarrisce la propria via.

Tutto è passeggero,
anche brutturia e avversità,
ogni schiaffo ha il suo perché
giacché destino è necessità,

destino saggio che ci obbliga
sulla retta via sempre vicina,
ascoltando quell’amore
che è saggezza divina.

(9 settembre 2024, www.galgani.it)

Macerie

Macerie (poesia di Salvatore Armando Santoro)

Darà i sui frutti l'albero da frutto
Veleno avrà se sparso avrà veleno
E di veleno questo mondo è  pieno
C'è chi nel mondo sparge solo lutto.

E gode perché il bello avrà distrutto
Tante macerie al posto dei tramonti
All'albe chiare filtrerà dai monti
L'oscurità che ha colorato tutto.

Invano il fiume laverà col flutto
Le acque sono tutte avvelenate
Anche le trote non sono più nate
Silenzio e morte regna dappertutto.

Ed anche il mare sarà alfine asciutto
La pazzia nei cuori ha trionfato
Solo un pazzo il mondo ha conquistato
Un mondo che i tramonti avrà  distrutto.

Salvatore Armando Santoro
(Boccheggiano 11.7.2024 - 8:08)

La foto è tratta dalla pagina
https://ilmanifesto.it/un-capitale-di-macerie-tossiche

Pioggia mia

Porta via tutto,
i pensieri,
i ricordi,
l'illusione.

Lava l'inutile,
il superfluo,
il dolore,
il vano.

Pulisci,
pulisci ancora,
lavami la violenza
e lasciami la vita.

(10 giugno 2024)

Tutto è illusione

Intermezzo di sogno
tra gli incubi d’una vita
sadica e burlona
nutrita di illusioni.

La meta non è qui,
e neanche là,
cambia solo la forma
della giusta fustigazione.

Il corpo in sobbuglio
cuoce sulla piastra
di quell’inferno terreno
chiamato felicità.

Dolori strazianti
gli annodano i pensieri,
contorcono le budella,
gli indicano il patibolo.

Tutto si spegne.
Gli occhi si chiudono.
L’ultimo respiro
e il colpo della falce.

Della sua esistenza
rimarrà una goccia
da cui nascerà
un fiore bello e ignoto,

illusione di fine,
illusione di inizio,
illusione di lotta,
illuso del bene e del male.

(13 marzo 2024)

Messaggio per il 2024

Non ti curar del tempo che passa,
non turbarti per la danza dei soldi,
non affliggerti per i sogni svaniti,

ma gioisci di quel che fai,
giorno per giorno,

giacché l'esser qui,
adesso,
è un regalo splendente,
un miracolo luminoso.

Già così,
la Vita t'è magnanima,
e ti sussurra:
«Tu sei OK!»

Grazie!

(Natale 2023)

Rapace (poesia di Alessandro Pacenti)

E’ stato un attimo infinito.

Da rapace qual’è, con scatto tanto fulmineo quanto elegante e pieno di grazia, ha preso subito il volo alla nostra vista.

Ha volutamente esibito l’apertura alare che, per un secondo, oscurando un timido sole, ci ha messi all’ombra di noi stessi, facendoci tornare piccoli e insignificanti come siamo.

Il suo manto di piume soavi, color corteccia d’albero, si è dissolto tra i rami della vallata, in un silenzio assordante.

La Natura è meraviglia, un incanto orribilmente crudele.

Un genio che stupisce perché imperturbabile e sempre un passo avanti a noi.

Questo essere forse la rappresenta al meglio...

Rapace (poesia di Alessandro Pacenti)

Scritto da Alessandro Pacenti (24 dicembre 2023)

#parconazionaleforestecasentinesi

#visioni

#riflessioni

#sonosoloparole

#rapaci

#strixaluco

Non ti asservire mai ai poteri del mondo (Marco Guzzi)

Non ti asservire mai ai poteri del mondo.
Non ti asservire a nessuno, non compiacere i potenti.
Non ti sottomettere, non forzare
Gli altri ad amarti, non puoi
Avere amore in cambio
Della dignità.

Non inseguire
I sogni di riscatto
Della bambina omessa o maltrattata.
Non perseguire queste strategie
Fallimentari.

Non dimostrare
Niente a nessuno. Non metterti alla prova. Non graffiarti.
Non serve a nessuno farsi del male.

Non essere falso con l'uomo che disprezzi.
Non ti umiliare davanti a chi non crede
In te e in niente.
Mai ti darà l'onore che ti aspetti,
Né quel riconoscimento che ti negò tuo padre.
Non mendicare onori e successo.
Nessuno può concederti il diritto
Di esistere. Non calpestare la tua verità.
Non sazierai mai così quella tua fame
Atroce, non di successo
Ma di eternità.

Non ti asservire mai. Stattene eretto. Stattene al sicuro.

È dall'integrità che capirai
Come comportarti, non dagli sdruccioli
Riflessi mentali
D'un desiderio coatto, non credere
A quei morsi che ti spingeranno
A umiliarti, a barattare, a prostituirti.
Sono antiche costrizioni di un fanciullo
Che spera ancora d'essere accettato
Rivoltando e violentando la giustizia
E forzandosi oltre ogni misura.

Non è così
Che troverai la pace dell'integrità
E la tua azione giusta.

Rinunciando
Piuttosto a ogni sogno
Di gloria, a quel guinzaglio
Che ti tiene prono al volere dei potenti.

No. Non ti asservire mai
Per vanità o per orgoglio. Siì sovrano. E resta tale.
Saldo, libero e sciolto. Né servo né ribelle.
Semplicemente altrove.
Gioca con me quest'altro gioco
Fuori dall'inferno dei padroni.
Rompi con me tutti gli specchi del potere, togli loro
La forza che gli dai tu
Con l'energia di desideri morti.

Liberati.
Non devi primeggiare né essere speciale né isolarti.
Liberati da ciò che spezza il cuore
In due voracità entrambe senza fondo.
Liberati da ciò che ti divide
E manderai in frantumi tutto questo mondo
Con tutti i suoi potenti pervertiti.

Non ti meravigliare
Perciò se il mondo ti rifiuta. Pensa a me. Le opposizioni
Tu le schiverai
Come puzzolenti fumi dentro il tuo intimo sereno.

Il figlio
Dell'uomo già ti chiama
Oltre la fine del mondo.
E dal sollievo che ti do
Mi riconosci, e forse
Perfino mi ami.

(Marco Guzzi)

Il Trionfo Eterno della Vita

Potete scatenare cruenti conflitti.
Potete dominare con odio e terrore.
Potete piegare, spezzare e annientare le sacre creature di questo mondo.
Potete manipolare la natura per le vostre perversioni.
Potete spregiare quanto di più prezioso ci sia.

Ma la Vita si rinnova,
oggi, come ieri, come domani,
incessantemente,
e nulla potete contro il suo trionfo!

Anche la peggiore delle fini,
in questo universo misterioso e divino,
assai più grande del vostro ego,
è sempre un nuovo inizio.

Di voi,
e del vostro schifo,
non rimarrà neanche
un'eco sbiadita
nell'immensità del tempo.

(10 novembre 2023)

Monte di Venere

Ai piedi del monte c'è un boschetto
che di cercare alla mia età non smetto
le han dato il nomignolo di Venere
dice, qualcuno, cambi l'uomo in cenere.

A volte mi ci perdo coi pensieri
lo gusto come fichi nei panieri
che poi consumo all'ombra di un platàno
certi piaceri van gustati piano

perché se li consumi troppo in fretta
resti giù al piano senza andare in vetta
e perdi il gusto del boschetto nero
che allieta spesso ogni tuo pensiero.

Sì, si lo so, non me lo ricordare
Ma certe gioie non le potrò scordare
E fin che posso il monte vo a scalare
Anche se poca strada posso fare.

Salvatore Armando Santoro
(Boccheggiano 25.7.2023 - 17:49)

Venere

I BLOCCATI DI FB

Bloccateci coglioni,
servi di servi oscuri
che vivono in prigioni
con luci artificiali
e con le grate d'oro.

Toglieteci la voce,
bloccateci i pensieri
voi resterete servi
di contrabbandieri
con gerle e con piccozze
su luridi sentieri
dove v'è il sol che inonda solo uomini veri
che pur se rinchiusi
nei vostri cimiteri
come farfalle volano
in cieli tersi e chiari
dove i giusti volteggiano
e non saran mai schiavi.

Salvatore Armando Santoro
(Boccheggiano 24.6.2023 - 13:37)

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