Essere una tranquilla presenza

Non c’è molto altro da dire o da pensare.
Lasciamo fluire la bellezza armoniosa della natura con ogni senso.
Ne siamo parte.

Tutto il resto, le guerre e le sofferenze che vengono da molto lontano, sono nulla in confronto.

Non rimane che la nostra tacita e tranquilla presenza in questo mondo misterioso e illusorio, temporaneo e forte, seppur precario come un sogno dentro un sogno.

In mezzo al nostro cammino nella foresta, sono cosciente della natura illusoria e desiderante sia di questo mondo che dell’altro. Fuori dai centri urbani, circondati solo dall’energia vitale degli alberi alti e della terra, senza che null’altro sia visibile, è tutto più chiaro. Un tempo gli antichi guru vivevano qui, e solo qui potevamo ascoltare la loro saggezza.

Quando siamo una tranquilla presenza in questo mondo, non ce ne importa più nulla di sostenere le ragioni dell’una o dell’altra parte. Coscienti che siamo qui per ragioni karmiche che si perdono nel tempo e nello spazio, ci curiamo soltanto di essere benevoli e amorevoli.

Le guerre sono finite.

(17 giugno 2024)

Opporsi al pregresso nel Fascicolo Sanitario Elettronico

Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) è uno strumento digitale che raccoglie i dati sanitari di noi cittadini italiani in un unico dossier elettronico. Questo fascicolo contiene informazioni cliniche come referti, prescrizioni, esami di laboratorio e altri documenti relativi alla nostra salute. L'idea alla base del FSE è di fornire una visione integrata della nostra storia clinica, rendendo le informazioni sanitarie facilmente accessibili e condivisibili tra i vari professionisti della salute. Ha indubbiamente anche alcuni vantaggi pratici per il cittadino.

Fino al 30 giugno 2024, abbiamo la possibilità di opporci all'inclusione dei nostri dati sanitari antecedenti al 2020 nel Fascicolo Sanitario Elettronico. È un'opzione che ci consente almeno in parte di tutelare la nostra privacy.

Una delle modalità per esercitare il nostro diritto di opposizione al pregresso è accedere al sito web http://www.sistemats.it/ utilizzando il nostro SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale).

Lo SPID è un sistema di autenticazione che permette a noi cittadini italiani di accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione e dei privati aderenti con un'unica identità digitale. L'uso dello SPID solitamente richiede un username, una password e un codice generato da un'app per cellulare, la quale a sua volta ha un'ulteriore password.

Per maggiori informazioni sul Fascicolo Sanitario Elettronico e sulle modalità di opposizione al pregresso, possiamo consultare il sito del Ministero della Salute all'indirizzo: https://www.salute.gov.it/portale/fascicoloSanitarioElettronico/dettaglioContenutiFSE.jsp?lingua=italiano&id=6183&area=fascicoloSanitarioElettronico&menu=vuoto.

In conclusione, pur rispettando la libera scelta personale, è importante considerare che la possibilità di opporsi all'inclusione dei dati pregressi nel Fascicolo Sanitario Elettronico non è nota a tutti noi cittadini, e il tempo limitato per fare questa scelta può rappresentare una limitazione per chi non è adeguatamente informato. La raccolta centralizzata delle nostre informazioni sanitarie, sebbene possa offrire alcuni vantaggi, dovrebbe essere valutata con attenzione e consapevolezza. La gestione dei dati sanitari personali è un tema delicato, e ciò che oggi può sembrare innocuo potrebbe diventare problematico in futuro. Pertanto, è essenziale che ciascuno di noi sia pienamente informato e consapevole delle implicazioni legate al proprio Fascicolo Sanitario Elettronico.

(15 giugno 2024)

L’amor fati (piena accettazione) è una grande cura

Nella filosofia stoica, l’amor fati, o "amore per il destino", rappresenta un principio centrale e profondamente curativo. Questo concetto, lungi dall’essere una mera accettazione passiva degli eventi, è una forma di amore attivo e consapevole per tutto ciò che accade nella nostra vita. Gli stoici insegnavano che l’accettazione totale e incondizionata del nostro destino ci permette di vivere in armonia con la natura e con noi stessi, liberandoci dalle catene delle emozioni negative e delle aspettative irrealistiche.

È importante chiarire che l’amor fati non è sinonimo di accettazione passiva o di rassegnazione depressa. Gli stoici non ci invitano a subire la vita in modo apatico, ma a partecipare attivamente e con entusiasmo. L’accettazione stoica implica una volontà positiva di abbracciare tutto ciò che accade, riconoscendo che ogni evento, positivo o negativo, ha un ruolo nel nostro sviluppo personale. In questo senso, l’amor fati è una forma di amore per la vita stessa, con tutte le sue sfumature.

La piena accettazione della vita e dei suoi eventi ci libera dal dolore inutile. Molte delle nostre sofferenze derivano dalla resistenza a ciò che accade e dal desiderio che le cose siano diverse da come sono. Abbracciando l’amor fati, ci liberiamo da questa resistenza e accettiamo che ogni momento della nostra vita è esattamente come deve essere. Questa accettazione non elimina il dolore, ma ci permette di viverlo in modo più sano e costruttivo.

L’amor fati è un modo pratico di rapportarsi alla vita e ai propri limiti. La filosofia stoica ci invita a riconoscere e accettare i nostri limiti, non come segni di debolezza, ma come parti intrinseche della nostra umanità. Accettare ciò che non possiamo cambiare ci permette di concentrare le nostre energie su ciò che possiamo controllare: le nostre azioni, i nostri pensieri e le nostre reazioni. Questo approccio ci offre una prospettiva più serena e realistica della vita, riducendo lo stress e l’ansia che derivano dal desiderio di controllare l’incontrollabile.

Inoltre, l’amor fati ci aiuta a sviluppare una straordinaria capacità di adattamento. La vita è piena di imprevisti e sfide, e la capacità di accettare e adattarsi a queste situazioni è fondamentale per il nostro benessere. L’accettazione stoica ci insegna a vedere ogni difficoltà come un’opportunità di crescita e di apprendimento, trasformando le avversità in occasioni per rafforzare il nostro carattere.

La pratica dell’amor fati ha effetti benefici non solo sulla nostra salute mentale, ma anche sulle nostre relazioni. Quando accettiamo pienamente noi stessi e il nostro destino, diventiamo meno giudicanti e più compassionevoli verso gli altri. Questa accettazione ci permette di costruire relazioni più autentiche e profonde, basate sulla comprensione reciproca e sul rispetto delle differenze. Inoltre, ci libera dal risentimento e dalla rabbia che spesso sorgono quando gli altri non soddisfano le nostre aspettative.

La pratica dell’amor fati può anche migliorare la nostra capacità di vivere nel presente. Troppo spesso, ci preoccupiamo per il futuro o rimuginiamo sul passato, perdendo di vista il valore del momento presente. Accettando pienamente ogni istante della nostra vita, impariamo a vivere più consapevolmente e a godere delle piccole gioie quotidiane.

Per comprendere appieno l’amor fati, è essenziale chiarire cosa gli stoici intendessero per destino o fato. Nella visione stoica, il destino non è una forza arbitraria e capricciosa, ma una manifestazione dell’ordine naturale e razionale dell’universo. Gli stoici credevano in un cosmo governato dalla ragione (Logos), una forza divina e razionale che permea e dirige tutto ciò che accade. Il destino, quindi, è il risultato della razionalità cosmica, un tessuto di cause ed effetti che si dispiega secondo un ordine naturale e inevitabile.

Questa concezione del destino sembra in contrasto con l’idea contemporanea di libero arbitrio, che enfatizza la capacità dell’individuo di scegliere e modellare il proprio futuro. Tuttavia, per gli stoici, il libero arbitrio esiste in armonia con il destino. Il libero arbitrio risiede nella nostra capacità di accettare e rispondere alle circostanze che il destino ci pone di fronte. Possiamo non controllare gli eventi esterni, ma abbiamo il potere di controllare le nostre reazioni e di agire virtuosamente nonostante le avversità.

Essere parte di un disegno più grande, secondo la visione stoica, significa riconoscere che ogni individuo è un componente di un universo più vasto e interconnesso. Questo disegno è il Logos, la razionalità divina che ordina il mondo. Gli stoici ci invitano a vedere noi stessi come parti integrali di questo ordine, dove ogni evento, persona e cosa ha un ruolo specifico e necessario. Questa visione incoraggia un senso di appartenenza e di responsabilità verso il tutto, rendendo ogni nostra azione significativa nel contesto del grande schema universale.

La relazione tra la visione stoica del destino e le religioni è complessa e affascinante. Sebbene lo stoicismo non sia una religione in senso stretto, con dogmi e rituali specifici, condivide con molte religioni una fede nell’esistenza di un ordine superiore e di una forza divina che governa l’universo. Tuttavia, gli stoici si differenziano per l’approccio più razionale e filosofico a queste tematiche. Essi non postulano divinità antropomorfe o interventi miracolosi, ma vedono il divino come una razionalità immanente e onnipresente.

Questo approccio può essere integrato in varie visioni religiose, offrendo una prospettiva che unisce fede e ragione. Possiamo trovare nell’amor fati uno strumento per riconciliare il proprio credo religioso con una visione più filosofica e razionale della vita, accettando il destino come espressione della volontà divina o del piano cosmico.

Questo concetto è essenziale per seguire la virtù e andare verso l’eudaimonia, il termine greco che indica una vita piena e felice. Gli stoici credevano che la virtù fosse il bene supremo e che solo attraverso la virtù si potesse raggiungere l’eudaimonia. L’amor fati ci insegna ad accettare il nostro destino come parte del nostro cammino verso la virtù, permettendoci di affrontare le difficoltà con coraggio e serenità.

L’amor fati, quindi, non è solo un concetto filosofico astratto, ma una pratica quotidiana di accettazione e amore per la vita così com’è. Questa pratica ci invita a vivere con saggezza e serenità, a vedere la bellezza in ogni momento e a riconoscere la nostra connessione con l’universo. È una cura profonda che trasforma il nostro modo di vedere noi stessi, gli altri e il mondo, portandoci verso una vita più armoniosa e significativa.

(12 giugno 2024)

vedi anche: Lo stoicismo come guida per trasformare il caos in serenità

Lo stoicismo come guida per trasformare il caos in serenità

Il mondo è ostaggio di una piccola minoranza estremamente violenta, crudele, disumana e folle, attratta dal caos, dalla distruzione, dalla guerra, da culti osceni e da depravazioni morali e intellettuali di ogni genere. Questa élite malvagia è ben protetta e fortemente sostenuta dai grandi centri di potere. La popolazione, di fronte a questa realtà, si divide generalmente in una maggioranza collaborazionista o indifferente, e in una minoranza esigua che, pur opponendosi a parole, è del tutto impotente nei fatti e incapace di organizzarsi politicamente.

In un mondo così strutturato, le emozioni negative colpiscono violentemente corpo e mente delle moltitudini. In questa grande egregora di negatività e sopraffazione, come possiamo indirizzare le nostre vite verso qualcosa di positivo e significativo?

Partendo da questa domanda, vorrei riflettere su alcuni insegnamenti millenari dei filosofi stoici. Da un certo punto di vista, ci insegnano che il "diavolo" non è altro che la nostra emotività negativa, quella stessa emotività incessantemente alimentata dalle notizie che riceviamo e da ogni aspetto di una società globale sempre più indirizzata verso una "società gassosa", distopica involuzione di quella "società liquida" tanto familiare ai sociologi.

La "società liquida", concetto introdotto nel 1999 dal sociologo Zygmunt Bauman nel suo libro "Liquid Modernity", descrive una condizione sociale in cui le strutture e i legami tradizionali sono diventati fragili e instabili, proprio come i liquidi che non hanno una forma propria. In questa società, la rapidità dei cambiamenti e l'incertezza sono dominanti, portando le persone a sentirsi costantemente disorientate e in cerca di riferimenti stabili. La liquidità delle relazioni sociali si traduce in una continua ricerca di identità e significato, con conseguenze spesso negative sulla coesione sociale e sulla stabilità individuale.

La "società gassosa" rappresenta l'annientamento di quel poco che era rimasto nella "società liquida". Da quando Bauman ha parlato di società liquida, sono passati 25 anni, nei quali l'avvento dei social network, del nazismo sanitario e dell'intelligenza artificiale hanno ulteriormente sgretolato le basi esistenziali sia collettive che personali, con una classe politica dirigente sempre più demenziale e distanziata dai bisogni dei popoli.

L'annientamento di tutto e tutti in una sempre più paventata Terza Guerra Finale sembra l'unica prospettiva proposta, ma è solo un grave inganno. In questa fase, le strutture sociali e i legami sono evaporati, diventando invisibili e intangibili come un gas. Priva di qualsiasi riferimento e completamente senza etica, la "società gassosa" è caratterizzata dal completo disorientamento e mancanza di valori, o peggio inversione di valori, come nel pubblico sostegno istituzionale a chi sta compiendo gli stessi orrori di un secolo fa. Nella nostra epoca, lo smarrimento e l'attrazione verso il male regnano sovrani, aggravando la difficoltà degli individui a trovare un senso di appartenenza e di stabilità emotiva.

Questo scenario rende cruciale l'insegnamento stoico di controllare la propria emotività negativa, per non soccombere alle influenze destabilizzanti di una società che sembra dissolversi sempre di più.

Concentriamoci su ciò che possiamo controllare

Uno dei fondamenti dello stoicismo è la dicotomia del controllo, esposta da Epitteto. Possiamo controllare solo le nostre opinioni, avversioni e desideri, mentre tutto il resto, come la ricchezza e la reputazione, sfugge al nostro controllo. Dobbiamo concentrare i nostri sforzi su ciò che possiamo influenzare direttamente e accettare serenamente ciò che non possiamo cambiare. Questo approccio ci permette di ridurre ansia e stress, focalizzando la nostra energia su azioni e pensieri produttivi.

Dovremmo concentrarci sul fare del nostro meglio, accettando che l'esito finale possa essere influenzato da fattori esterni. Focalizzarsi sul processo e impegnarsi al massimo ci consente di rimanere sereni, indipendentemente dal risultato. Stabilire obiettivi interni, come migliorare noi stessi, ci aiuta a rimanere motivati e soddisfatti dei nostri sforzi, anche se non raggiungiamo sempre i nostri obiettivi esterni. In questo modo, possiamo affrontare le sfide con determinazione e motivazione, trovando gratificazione nel nostro impegno e nel nostro miglioramento continuo.

Viviamo nel presente

Concentrarsi sul presente è essenziale per vivere una vita serena e appagante. Marco Aurelio ci ricorda che solo il presente è realmente nelle nostre mani, mentre il passato è immutabile e il futuro incerto. Accettare questa verità ci aiuta a focalizzarci su ciò che possiamo fare ora, senza rimpiangere il passato o preoccuparci eccessivamente del futuro.

Desiderare ciò che accade, invece di ciò che vorremmo accadesse, ci permette di apprezzare di più il momento presente e di affrontare la vita con maggiore serenità. Vivere nel qui e ora ci aiuta a essere più felici e grati per ciò che abbiamo, migliorando la nostra qualità della vita e il nostro benessere emotivo.

Miglioramento personale e autodisciplina

Cerchiamo di sviluppare e praticare le quattro virtù cardinali dello stoicismo: saggezza, giustizia, coraggio e temperanza. Solo colmando il divario tra ciò che siamo e ciò che possiamo diventare, possiamo raggiungere l'eudaimonia. La parola eudaimonia deriva da "eu" (bene) e "daimon" (spirito o entità divina), quindi letteralmente potrebbe essere interpretata come "avere un buon spirito". Aristotele considera l'eudaimonia come il fine ultimo e autosufficiente della vita, cioè un fine che è desiderato per se stesso e non per raggiungere qualcos'altro.

Per Aristotele, l'eudaimonia è raggiunta attraverso una vita vissuta in accordo con la virtù (aretè). La virtù è una disposizione acquisita che permette di eccellere nelle attività umane. La eudaimonia implica attività dell'anima in conformità con la ragione, che è considerata l'elemento distintivo dell'essere umano. Significa realizzare il proprio potenziale umano pienamente, sviluppando e utilizzando le proprie capacità e talenti in modo armonioso. Aristotele sottolinea che l'eudaimonia non è solo un fatto individuale, ma è strettamente legata alla comunità e alle relazioni sociali. Una vita eudaimonica implica anche il contributo al benessere degli altri.

A tale scopo, impariamo ad osservarci, a valutarci. Ad esempio, Epitteto ci invita a esaminare le nostre azioni quotidiane prima di andare a dormire, chiedendoci cosa abbiamo fatto bene, dove abbiamo sbagliato e come possiamo migliorare. Questa analisi ci permette di riconoscere i nostri errori e gioire dei nostri successi, promuovendo una crescita personale continua.

Anche Seneca adottava questa abitudine, scrutando ogni sua parola e azione giornaliera per valutare se avesse mancato ai suoi doveri o fatto qualcosa di disdicevole. Seguire questo esempio ci aiuta a mantenere un comportamento virtuoso, rimanendo sempre consapevoli delle nostre scelte e azioni. Tenere un diario personale può essere un metodo efficace per documentare queste riflessioni, permettendoci di monitorare i nostri progressi nel tempo.

Controlliamo le nostre emozioni

Gli stoici sostengono che le nostre emozioni derivano dai nostri giudizi su ciò che accade. Poiché i nostri giudizi sono sotto il nostro controllo, siamo responsabili delle nostre emozioni. Dobbiamo imparare a gestire le emozioni negative, come l'ira e il risentimento, controllando i nostri giudizi e percezioni. Questo ci permette di mantenere la calma e la razionalità anche di fronte alle avversità, evitando reazioni impulsive e dannose.

A tal proposito, evitare e dominare la rabbia è una delle lezioni chiave dello stoicismo. Seneca considera la rabbia una follia temporanea che porta solo sofferenza inutile. La nostra ira non cambia le situazioni, ma peggiora il nostro stato d'animo. Epitteto ci ricorda che non sono gli eventi a turbarci, ma il nostro giudizio su di essi. Pertanto, è essenziale riconoscere che è la nostra opinione a provocare l'irritazione.

Per controllare la rabbia, possiamo fermarci e respirare profondamente, cercando di calmare la mente. Analizzare la situazione per capire se la nostra reazione è giustificata ci aiuta a reagire in modo più equilibrato. Gestire la rabbia in questo modo ci permette di affrontare le difficoltà con maggiore serenità e lucidità.

Diventare impermeabili alle offese è un obiettivo importante nello stoicismo. Gli insulti possono ferirci solo se permettiamo loro di farlo. Utilizzare l'umorismo, disinnescare l'insulto o semplicemente ignorarlo sono strategie efficaci per affrontare le offese senza reagire con rabbia o risentimento.

Prepararsi mentalmente a ricevere insulti e considerare la fonte di queste critiche ci aiuta a mantenere la calma e a non prendere le offese sul personale. Questo approccio ci consente di rimanere centrati e di non permettere agli altri di influenzare negativamente il nostro stato d'animo. Applicare queste strategie ci rende più forti e sicuri di noi stessi, mantenendo la nostra tranquillità interiore.

Viviamo secondo natura

Gli esseri umani devono vivere secondo la loro natura razionale e sociale. Questo significa utilizzare la ragione e agire per il bene comune. Lo stoicismo ci spinge a coltivare l'altruismo, poiché agendo per il bene degli altri beneficiamo anche noi stessi. Vivere secondo natura ci aiuta a sviluppare le nostre capacità intellettuali e a contribuire positivamente alla società, rendendoci persone migliori e più equilibrate.

Dovremmo anche imparare a parlare poco e bene, ascoltando attentamente gli altri. Epitteto consiglia di mantenere il silenzio o di parlare solo quando necessario, evitando pettegolezzi e conversazioni frivole. Parlare meno ci permette di ascoltare meglio e di comprendere veramente il nostro interlocutore, migliorando così le nostre relazioni.

Quando ascoltiamo empaticamente gli altri, mostriamo rispetto e interesse genuino per le loro parole, il che rafforza il rapporto e rende le conversazioni più significative. Questa pratica non solo ci rende più saggi, ma ci aiuta anche a costruire legami più profondi e autentici con chi ci circonda. Seguire questi principi ci porta a una comunicazione più efficace e a una maggiore armonia nelle nostre interazioni quotidiane.

Assumiamoci la responsabilità

La vita è piena di sfide e difficoltà, e accettare questa realtà ci aiuta a affrontarle con maggiore forza interiore. Marco Aurelio ci ricorda che la vita è più simile a una lotta che a una danza, e le difficoltà ci permettono di mostrare il nostro vero valore. Le sfide sono occasioni per temprarci e sviluppare una maggiore forza d'animo.

Affrontare le difficoltà con uno spirito positivo e vedere ogni ostacolo come un'opportunità di crescita ci rende più saggi e capaci di superare le avversità. Le sfide ci aiutano a scoprire di cosa siamo veramente capaci, rafforzando la nostra determinazione e il nostro coraggio. Accettare le difficoltà della vita come parte del nostro percorso ci rende più forti e consapevoli del nostro potenziale.

Dobbiamo valorizzare ciò che abbiamo e siamo, impegnandoci a fare del nostro meglio per raggiungere i nostri obiettivi. Anche di fronte alle difficoltà, dobbiamo reagire con forza e determinazione, evitando il vittimismo e assumendoci la responsabilità delle nostre reazioni. Questo principio ci incoraggia a prendere il controllo della nostra vita e a lavorare costantemente per migliorare noi stessi e il nostro ambiente.

Scegliamo le nostre compagnie con cura

Le persone con cui ci circondiamo influenzano profondamente il nostro modo di pensare e di essere. Epitteto ci avverte che frequentare persone negative può contaminarci. È importante scegliere le nostre compagnie con attenzione, circondandoci di persone positive e costruttive che ci ispirano a migliorare.

Frequentare individui che ci stimolano e ci supportano nel nostro percorso di crescita personale ci aiuta a diventare la migliore versione di noi stessi. Le relazioni positive ci sostengono nei momenti difficili e ci spingono a raggiungere i nostri obiettivi con maggiore determinazione e fiducia. Fare scelte consapevoli riguardo alle nostre compagnie è essenziale per il nostro sviluppo e benessere.

Accettiamo disagi volontari

Il disagio volontario, come suggerito dai filosofi stoici, ci spinge a sperimentare situazioni scomode per rafforzare la nostra forza di volontà. Praticare la povertà temporanea, mettere alla prova la nostra resistenza fisica o rinunciare a piaceri quotidiani ci aiuta a prepararci meglio alle difficoltà della vita reale.

Questi esercizi non solo ci rendono più forti e resistenti, ma ci permettono anche di apprezzare di più ciò che abbiamo. Dimostrare a noi stessi di poter affrontare e superare piccoli disagi quotidiani ci rende più fiduciosi e capaci di gestire situazioni difficili. Il disagio volontario è un potente strumento per sviluppare una maggiore consapevolezza e forza interiore.

Visualizziamo il negativo

La visualizzazione negativa, o praemeditatio malorum, è una pratica stoica che ci prepara agli eventi avversi immaginando situazioni spiacevoli. Questo esercizio ci rende maggiormente pronti ad affrontare le difficoltà con calma e coraggio. Prepararsi mentalmente agli imprevisti ci rende più forti e meno vulnerabili agli shock emotivi.

Questa pratica ci aiuta anche a sviluppare una maggiore gratitudine per ciò che abbiamo, rendendoci consapevoli del valore delle nostre esperienze quotidiane. Immaginare la perdita di ciò che amiamo ci spinge ad apprezzarlo di più. Attraverso la visualizzazione negativa, possiamo affrontare la vita con maggiore equilibrio e serenità, accettando le difficoltà come parte integrante del nostro percorso.

Nota conclusiva

Non c'è bisogno di inventare nulla di nuovo, gli stoici hanno già detto l'essenziale. Nel nostro mondo sempre più caotico e disorientato, i loro insegnamenti ci offrono strumenti preziosi per mantenere la nostra serenità e forza interiore.

Concentrarci su ciò che possiamo controllare, vivere nel presente, migliorare noi stessi e coltivare relazioni positive sono principi che ci aiutano a navigare attraverso le avversità con maggiore saggezza e virtù. Abbracciando questi suggerimenti di vita, possiamo trasformare il caos esterno in una fonte di crescita personale, trovando significato e tranquillità anche nei nostri tempi bui e, per certi versi, apocalittici.

(10 giugno 2024)

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