Lo stoicismo come guida per trasformare il caos in serenità

Il mondo è ostaggio di una piccola minoranza estremamente violenta, crudele, disumana e folle, attratta dal caos, dalla distruzione, dalla guerra, da culti osceni e da depravazioni morali e intellettuali di ogni genere. Questa élite malvagia è ben protetta e fortemente sostenuta dai grandi centri di potere. La popolazione, di fronte a questa realtà, si divide generalmente in una maggioranza collaborazionista o indifferente, e in una minoranza esigua che, pur opponendosi a parole, è del tutto impotente nei fatti e incapace di organizzarsi politicamente.

In un mondo così strutturato, le emozioni negative colpiscono violentemente corpo e mente delle moltitudini. In questa grande egregora di negatività e sopraffazione, come possiamo indirizzare le nostre vite verso qualcosa di positivo e significativo?

Partendo da questa domanda, vorrei riflettere su alcuni insegnamenti millenari dei filosofi stoici. Da un certo punto di vista, ci insegnano che il "diavolo" non è altro che la nostra emotività negativa, quella stessa emotività incessantemente alimentata dalle notizie che riceviamo e da ogni aspetto di una società globale sempre più indirizzata verso una "società gassosa", distopica involuzione di quella "società liquida" tanto familiare ai sociologi.

La "società liquida", concetto introdotto nel 1999 dal sociologo Zygmunt Bauman nel suo libro "Liquid Modernity", descrive una condizione sociale in cui le strutture e i legami tradizionali sono diventati fragili e instabili, proprio come i liquidi che non hanno una forma propria. In questa società, la rapidità dei cambiamenti e l'incertezza sono dominanti, portando le persone a sentirsi costantemente disorientate e in cerca di riferimenti stabili. La liquidità delle relazioni sociali si traduce in una continua ricerca di identità e significato, con conseguenze spesso negative sulla coesione sociale e sulla stabilità individuale.

La "società gassosa" rappresenta l'annientamento di quel poco che era rimasto nella "società liquida". Da quando Bauman ha parlato di società liquida, sono passati 25 anni, nei quali l'avvento dei social network, del nazismo sanitario e dell'intelligenza artificiale hanno ulteriormente sgretolato le basi esistenziali sia collettive che personali, con una classe politica dirigente sempre più demenziale e distanziata dai bisogni dei popoli.

L'annientamento di tutto e tutti in una sempre più paventata Terza Guerra Finale sembra l'unica prospettiva proposta, ma è solo un grave inganno. In questa fase, le strutture sociali e i legami sono evaporati, diventando invisibili e intangibili come un gas. Priva di qualsiasi riferimento e completamente senza etica, la "società gassosa" è caratterizzata dal completo disorientamento e mancanza di valori, o peggio inversione di valori, come nel pubblico sostegno istituzionale a chi sta compiendo gli stessi orrori di un secolo fa. Nella nostra epoca, lo smarrimento e l'attrazione verso il male regnano sovrani, aggravando la difficoltà degli individui a trovare un senso di appartenenza e di stabilità emotiva.

Questo scenario rende cruciale l'insegnamento stoico di controllare la propria emotività negativa, per non soccombere alle influenze destabilizzanti di una società che sembra dissolversi sempre di più.

Concentriamoci su ciò che possiamo controllare

Uno dei fondamenti dello stoicismo è la dicotomia del controllo, esposta da Epitteto. Possiamo controllare solo le nostre opinioni, avversioni e desideri, mentre tutto il resto, come la ricchezza e la reputazione, sfugge al nostro controllo. Dobbiamo concentrare i nostri sforzi su ciò che possiamo influenzare direttamente e accettare serenamente ciò che non possiamo cambiare. Questo approccio ci permette di ridurre ansia e stress, focalizzando la nostra energia su azioni e pensieri produttivi.

Dovremmo concentrarci sul fare del nostro meglio, accettando che l'esito finale possa essere influenzato da fattori esterni. Focalizzarsi sul processo e impegnarsi al massimo ci consente di rimanere sereni, indipendentemente dal risultato. Stabilire obiettivi interni, come migliorare noi stessi, ci aiuta a rimanere motivati e soddisfatti dei nostri sforzi, anche se non raggiungiamo sempre i nostri obiettivi esterni. In questo modo, possiamo affrontare le sfide con determinazione e motivazione, trovando gratificazione nel nostro impegno e nel nostro miglioramento continuo.

Viviamo nel presente

Concentrarsi sul presente è essenziale per vivere una vita serena e appagante. Marco Aurelio ci ricorda che solo il presente è realmente nelle nostre mani, mentre il passato è immutabile e il futuro incerto. Accettare questa verità ci aiuta a focalizzarci su ciò che possiamo fare ora, senza rimpiangere il passato o preoccuparci eccessivamente del futuro.

Desiderare ciò che accade, invece di ciò che vorremmo accadesse, ci permette di apprezzare di più il momento presente e di affrontare la vita con maggiore serenità. Vivere nel qui e ora ci aiuta a essere più felici e grati per ciò che abbiamo, migliorando la nostra qualità della vita e il nostro benessere emotivo.

Miglioramento personale e autodisciplina

Cerchiamo di sviluppare e praticare le quattro virtù cardinali dello stoicismo: saggezza, giustizia, coraggio e temperanza. Solo colmando il divario tra ciò che siamo e ciò che possiamo diventare, possiamo raggiungere l'eudaimonia. La parola eudaimonia deriva da "eu" (bene) e "daimon" (spirito o entità divina), quindi letteralmente potrebbe essere interpretata come "avere un buon spirito". Aristotele considera l'eudaimonia come il fine ultimo e autosufficiente della vita, cioè un fine che è desiderato per se stesso e non per raggiungere qualcos'altro.

Per Aristotele, l'eudaimonia è raggiunta attraverso una vita vissuta in accordo con la virtù (aretè). La virtù è una disposizione acquisita che permette di eccellere nelle attività umane. La eudaimonia implica attività dell'anima in conformità con la ragione, che è considerata l'elemento distintivo dell'essere umano. Significa realizzare il proprio potenziale umano pienamente, sviluppando e utilizzando le proprie capacità e talenti in modo armonioso. Aristotele sottolinea che l'eudaimonia non è solo un fatto individuale, ma è strettamente legata alla comunità e alle relazioni sociali. Una vita eudaimonica implica anche il contributo al benessere degli altri.

A tale scopo, impariamo ad osservarci, a valutarci. Ad esempio, Epitteto ci invita a esaminare le nostre azioni quotidiane prima di andare a dormire, chiedendoci cosa abbiamo fatto bene, dove abbiamo sbagliato e come possiamo migliorare. Questa analisi ci permette di riconoscere i nostri errori e gioire dei nostri successi, promuovendo una crescita personale continua.

Anche Seneca adottava questa abitudine, scrutando ogni sua parola e azione giornaliera per valutare se avesse mancato ai suoi doveri o fatto qualcosa di disdicevole. Seguire questo esempio ci aiuta a mantenere un comportamento virtuoso, rimanendo sempre consapevoli delle nostre scelte e azioni. Tenere un diario personale può essere un metodo efficace per documentare queste riflessioni, permettendoci di monitorare i nostri progressi nel tempo.

Controlliamo le nostre emozioni

Gli stoici sostengono che le nostre emozioni derivano dai nostri giudizi su ciò che accade. Poiché i nostri giudizi sono sotto il nostro controllo, siamo responsabili delle nostre emozioni. Dobbiamo imparare a gestire le emozioni negative, come l'ira e il risentimento, controllando i nostri giudizi e percezioni. Questo ci permette di mantenere la calma e la razionalità anche di fronte alle avversità, evitando reazioni impulsive e dannose.

A tal proposito, evitare e dominare la rabbia è una delle lezioni chiave dello stoicismo. Seneca considera la rabbia una follia temporanea che porta solo sofferenza inutile. La nostra ira non cambia le situazioni, ma peggiora il nostro stato d'animo. Epitteto ci ricorda che non sono gli eventi a turbarci, ma il nostro giudizio su di essi. Pertanto, è essenziale riconoscere che è la nostra opinione a provocare l'irritazione.

Per controllare la rabbia, possiamo fermarci e respirare profondamente, cercando di calmare la mente. Analizzare la situazione per capire se la nostra reazione è giustificata ci aiuta a reagire in modo più equilibrato. Gestire la rabbia in questo modo ci permette di affrontare le difficoltà con maggiore serenità e lucidità.

Diventare impermeabili alle offese è un obiettivo importante nello stoicismo. Gli insulti possono ferirci solo se permettiamo loro di farlo. Utilizzare l'umorismo, disinnescare l'insulto o semplicemente ignorarlo sono strategie efficaci per affrontare le offese senza reagire con rabbia o risentimento.

Prepararsi mentalmente a ricevere insulti e considerare la fonte di queste critiche ci aiuta a mantenere la calma e a non prendere le offese sul personale. Questo approccio ci consente di rimanere centrati e di non permettere agli altri di influenzare negativamente il nostro stato d'animo. Applicare queste strategie ci rende più forti e sicuri di noi stessi, mantenendo la nostra tranquillità interiore.

Viviamo secondo natura

Gli esseri umani devono vivere secondo la loro natura razionale e sociale. Questo significa utilizzare la ragione e agire per il bene comune. Lo stoicismo ci spinge a coltivare l'altruismo, poiché agendo per il bene degli altri beneficiamo anche noi stessi. Vivere secondo natura ci aiuta a sviluppare le nostre capacità intellettuali e a contribuire positivamente alla società, rendendoci persone migliori e più equilibrate.

Dovremmo anche imparare a parlare poco e bene, ascoltando attentamente gli altri. Epitteto consiglia di mantenere il silenzio o di parlare solo quando necessario, evitando pettegolezzi e conversazioni frivole. Parlare meno ci permette di ascoltare meglio e di comprendere veramente il nostro interlocutore, migliorando così le nostre relazioni.

Quando ascoltiamo empaticamente gli altri, mostriamo rispetto e interesse genuino per le loro parole, il che rafforza il rapporto e rende le conversazioni più significative. Questa pratica non solo ci rende più saggi, ma ci aiuta anche a costruire legami più profondi e autentici con chi ci circonda. Seguire questi principi ci porta a una comunicazione più efficace e a una maggiore armonia nelle nostre interazioni quotidiane.

Assumiamoci la responsabilità

La vita è piena di sfide e difficoltà, e accettare questa realtà ci aiuta a affrontarle con maggiore forza interiore. Marco Aurelio ci ricorda che la vita è più simile a una lotta che a una danza, e le difficoltà ci permettono di mostrare il nostro vero valore. Le sfide sono occasioni per temprarci e sviluppare una maggiore forza d'animo.

Affrontare le difficoltà con uno spirito positivo e vedere ogni ostacolo come un'opportunità di crescita ci rende più saggi e capaci di superare le avversità. Le sfide ci aiutano a scoprire di cosa siamo veramente capaci, rafforzando la nostra determinazione e il nostro coraggio. Accettare le difficoltà della vita come parte del nostro percorso ci rende più forti e consapevoli del nostro potenziale.

Dobbiamo valorizzare ciò che abbiamo e siamo, impegnandoci a fare del nostro meglio per raggiungere i nostri obiettivi. Anche di fronte alle difficoltà, dobbiamo reagire con forza e determinazione, evitando il vittimismo e assumendoci la responsabilità delle nostre reazioni. Questo principio ci incoraggia a prendere il controllo della nostra vita e a lavorare costantemente per migliorare noi stessi e il nostro ambiente.

Scegliamo le nostre compagnie con cura

Le persone con cui ci circondiamo influenzano profondamente il nostro modo di pensare e di essere. Epitteto ci avverte che frequentare persone negative può contaminarci. È importante scegliere le nostre compagnie con attenzione, circondandoci di persone positive e costruttive che ci ispirano a migliorare.

Frequentare individui che ci stimolano e ci supportano nel nostro percorso di crescita personale ci aiuta a diventare la migliore versione di noi stessi. Le relazioni positive ci sostengono nei momenti difficili e ci spingono a raggiungere i nostri obiettivi con maggiore determinazione e fiducia. Fare scelte consapevoli riguardo alle nostre compagnie è essenziale per il nostro sviluppo e benessere.

Accettiamo disagi volontari

Il disagio volontario, come suggerito dai filosofi stoici, ci spinge a sperimentare situazioni scomode per rafforzare la nostra forza di volontà. Praticare la povertà temporanea, mettere alla prova la nostra resistenza fisica o rinunciare a piaceri quotidiani ci aiuta a prepararci meglio alle difficoltà della vita reale.

Questi esercizi non solo ci rendono più forti e resistenti, ma ci permettono anche di apprezzare di più ciò che abbiamo. Dimostrare a noi stessi di poter affrontare e superare piccoli disagi quotidiani ci rende più fiduciosi e capaci di gestire situazioni difficili. Il disagio volontario è un potente strumento per sviluppare una maggiore consapevolezza e forza interiore.

Visualizziamo il negativo

La visualizzazione negativa, o praemeditatio malorum, è una pratica stoica che ci prepara agli eventi avversi immaginando situazioni spiacevoli. Questo esercizio ci rende maggiormente pronti ad affrontare le difficoltà con calma e coraggio. Prepararsi mentalmente agli imprevisti ci rende più forti e meno vulnerabili agli shock emotivi.

Questa pratica ci aiuta anche a sviluppare una maggiore gratitudine per ciò che abbiamo, rendendoci consapevoli del valore delle nostre esperienze quotidiane. Immaginare la perdita di ciò che amiamo ci spinge ad apprezzarlo di più. Attraverso la visualizzazione negativa, possiamo affrontare la vita con maggiore equilibrio e serenità, accettando le difficoltà come parte integrante del nostro percorso.

Nota conclusiva

Non c'è bisogno di inventare nulla di nuovo, gli stoici hanno già detto l'essenziale. Nel nostro mondo sempre più caotico e disorientato, i loro insegnamenti ci offrono strumenti preziosi per mantenere la nostra serenità e forza interiore.

Concentrarci su ciò che possiamo controllare, vivere nel presente, migliorare noi stessi e coltivare relazioni positive sono principi che ci aiutano a navigare attraverso le avversità con maggiore saggezza e virtù. Abbracciando questi suggerimenti di vita, possiamo trasformare il caos esterno in una fonte di crescita personale, trovando significato e tranquillità anche nei nostri tempi bui e, per certi versi, apocalittici.

(10 giugno 2024)

Non abbiamo nulla da nascondere o non abbiamo più nulla da nascondere?

Affermare che non c'è da preoccuparsi per la raccolta massiva di dati personali perché siamo cittadini onesti e non abbiamo nulla da nascondere è un'argomentazione semplicemente infondata. Innanzitutto, il concetto di "nulla da nascondere" presuppone che tutte le informazioni personali siano irrilevanti, ma la realtà è ben diversa. Ogni dato rilasciato, una volta rilasciato, rimane disponibile per sempre e può essere utilizzato in modi inaspettati e potenzialmente dannosi.

Ad esempio, negli Stati Uniti, la sentenza della Corte Suprema nel caso "Dobbs contro Jackson Women's Health Organization" del 24 giugno 2022 ha ribaltato la storica decisione "Roe contro Wade" del 1973, eliminando così il diritto costituzionale federale all'aborto. A seguito di questa decisione, i dati raccolti dalle app per il monitoraggio delle mestruazioni possono essere utilizzati senza il consenso delle utenti per perseguire le donne sospettate di aborti volontari. Questo esempio, seppur specifico e grave, mette in luce come informazioni che oggi sembrano innocue potrebbero in futuro essere usate contro di noi.

Inoltre, la raccolta massiva di dati personali crea un profilo dettagliato di ogni individuo che può essere sfruttato per scopi commerciali o di sorveglianza. Le aziende tecnologiche e gli enti governativi hanno accesso a una quantità senza precedenti di informazioni sui nostri comportamenti, preferenze e movimenti. Questo livello di monitoraggio può portare a discriminazioni e limitazioni delle libertà personali. Ad esempio, algoritmi di intelligenza artificiale potrebbero essere utilizzati per negare prestiti, assicurazioni o persino opportunità di lavoro basandosi su dati raccolti senza il nostro pieno consenso o comprensione.

La fiducia nelle istituzioni che raccolgono e gestiscono i nostri dati è un altro punto critico. Anche se oggi ci fidiamo di queste entità, non possiamo prevedere come cambieranno le leggi, le politiche aziendali o i governi in futuro. I dati personali, una volta rilasciati, possono finire nelle mani di attori malintenzionati attraverso violazioni della sicurezza, cambiamenti normativi o acquisizioni aziendali. Questi dati potrebbero essere utilizzati per finalità completamente diverse da quelle originali, mettendo a rischio la nostra privacy e sicurezza.

Un ulteriore aspetto da considerare è l'ineguaglianza di potere tra chi raccoglie i dati e chi li fornisce. Noi persone comuni abbiamo poco controllo su come vengono raccolti, utilizzati e condivisi i nostri dati. Questa asimmetria crea un ambiente in cui è difficile proteggere i propri diritti e interessi. Spesso siamo costretti ad accettare termini di servizio complessi e poco trasparenti per poter accedere a servizi essenziali, senza una reale possibilità di negoziazione o rifiuto.

Infine, il concetto di privacy non riguarda solo la protezione dei segreti personali, ma anche la salvaguardia della dignità e dell'autonomia. La possibilità di essere costantemente sorvegliati influisce sul nostro comportamento e sulle nostre scelte, limitando la nostra libertà di espressione e di azione. La privacy è un diritto fondamentale che deve essere protetto per garantire una società libera e democratica. Ignorare i rischi associati alla raccolta massiva di dati personali significa accettare una progressiva erosione dei nostri diritti essenziali, fino al punto che parole come "dignità" e "libertà" non avranno più alcun significato.

(10 giugno 2024)

Pioggia mia

Porta via tutto,
i pensieri,
i ricordi,
l'illusione.

Lava l'inutile,
il superfluo,
il dolore,
il vano.

Pulisci,
pulisci ancora,
lavami la violenza
e lasciami la vita.

(10 giugno 2024)

Le nostre ombre

Certi uomini sono impermeabili alla ragione e al dialogo.
Questi individui desiderano solo vedere il mondo bruciare.
Sono maestri nel raccogliere consensi, nell'essere amati e serviti, nel dominare e illudere senza pietà.

Raccontano ciò che è più conveniente per suscitare emozioni, sentimenti, pensieri, suggestioni in chi li ascolta, senza conoscere né curarsi della verità.

Amano il potere, gestire denaro e persone, ma mai si mostrano per ciò che realmente sono, né lo ammettono a se stessi. Solo quando sono davvero spaventati e si sentono in trappola, le maschere cadono e il loro falso perbenismo si dissolve.

Il mondo è sempre andato avanti così. Tuttavia, ciò che possiamo vedere in questi uomini malati risiede anche dentro ciascuno di noi, nascosto nella nostra ombra.

L'ombra è un concetto introdotto da Carl Gustav Jung e rappresenta l'insieme degli aspetti della personalità che l'individuo non riconosce o rifiuta di ammettere in sé stesso. Questi aspetti possono includere desideri repressi, emozioni nascoste, e impulsi che contrastano con l'immagine ideale che la persona ha di sé stessa. L'ombra è una parte integrante della psiche umana e si manifesta in vari modi, a volte in forma di sogni, fantasie, o comportamenti inconsci.

L'ombra contiene anche Thanatos, l'istinto di morte, che si nasconde nelle profondità della psiche di ogni individuo. Anche nelle persone apparentemente sane di mente, esiste una parte oscura che può essere attratta dalla distruzione e dalla negatività. Questo istinto può emergere in situazioni di stress estremo, frustrazione, o quando l'individuo si sente minacciato. Thanatos rappresenta il desiderio di annullamento, di fine, e di ritorno a uno stato di non esistenza, che può manifestarsi attraverso comportamenti autodistruttivi o aggressivi.

La presenza di Thanatos nell'ombra non implica necessariamente che tutti agiscano in modo distruttivo, ma riconoscere la sua esistenza è cruciale per comprendere la complessità della natura umana. Solo affrontando e integrando l'ombra si può raggiungere una maggiore consapevolezza di sé stessi e, di conseguenza, un equilibrio interiore. Questo processo di integrazione richiede coraggio, poiché implica guardare dentro di sé e accettare aspetti che si preferirebbe ignorare o negare.

Infine, è importante riconoscere che l'ombra non è solo negativa. Anche Eros, l'istinto di vita, risiede nell'ombra. Aspetti positivi della personalità, come la creatività e la capacità di amare, possono essere repressi e diventare parte dell'ombra se non sono accettati o valorizzati. La chiave sta nel riconoscere e integrare entrambi gli istinti, Eros e Thanatos, per vivere in modo più autentico e equilibrato.

Pertanto, anche se possiamo vedere in certi uomini una manifestazione estrema di Thanatos, dobbiamo ricordare che questi impulsi esistono in misura diversa in tutti noi. La differenza sta nella nostra capacità di riconoscerli, accettarli e gestirli in modo costruttivo, piuttosto che lasciarli prendere il controllo della nostra vita.

(10 giugno 2024)

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