Dimostrato che evitare i vaccini è la "misura sanitaria" preventiva più importante

Download copia dello studio scientifico: vaccini-malattie.pdf (15 novembre 2022)

FonteGarner, Joy. "Health versus disorder, disease, and death: Unvaccinated persons are incommensurably healthier than vaccinated." International Journal of Vaccine Theory, Practice, and Research 2.2 (2022): 670-686.

DOI: https://doi.org/10.56098/ijvtpr.v2i2.40

Mia traduzione delle conclusioni:

N.d.t.:

  • CGS: Sta per Control Group Survey (Indagine sul gruppo di controllo). Si tratta di un'indagine condotta su un campione rappresentativo di individui non vaccinati negli Stati Uniti, che mira a confrontare gli esiti di salute a lungo termine tra popolazioni vaccinate e non vaccinate. I dati raccolti dal CGS sono utilizzati per evidenziare differenze statistiche significative negli esiti di salute.
  • CDC: Rappresenta il Centers for Disease Control and Prevention. È l'agenzia di sanità pubblica degli Stati Uniti, che monitora e analizza le condizioni di salute pubblica, sviluppa linee guida e promuove campagne di vaccinazione. Nel contesto del documento, il CDC è citato sia come fonte di dati epidemiologici che come ente che promuove le politiche vaccinali.

In genere si sostiene che le persone non vaccinate hanno tassi più elevati di infezione da malattie “prevenibili da vaccino” rispetto a quelle vaccinate, ma in questo caso è dimostrato che i non vaccinati hanno tassi più bassi di danni che portano a malattie, disabilità e morte. Se l'obiettivo finale delle vaccinazioni fosse quello di prevenire danni, disabilità e decessi (e non sembra essere questo il caso), è evidente che hanno fallito. Al contrario, hanno aumentato drasticamente le condizioni di salute mortali e i decessi associati. Nel complesso, non c'è motivo di dubitare dei risultati essenziali del CGS: le persone che evitano i vaccini e l'iniezione di vitamina K sono molto più sane di quelle che accettano la falsa narrativa promossa dal CDC. I vaccini non salvano milioni di vite e non sono sicuri. Sebbene le infezioni da agenti patogeni che sono obiettivi del vaccino non fossero al centro dell'attenzione del CGS, è difficile credere che queste infezioni possano portare a esiti peggiori rispetto alle condizioni che le persone acquisiscono dopo aver ricevuto i vaccini che dovrebbero prevenirle.
 
[N.d.t.: Detto in termini più semplici e diretti, i problemi di salute causati dai vaccini superano quelli delle infezioni che dovrebbero prevenire. Suggerisco un confronto con "Medico radiato?! Secondo 153 medici italiani i bambini non vaccinati sono quelli più sani (lettera aperta al Presidente dell'Istituto Superiore di Sanità)"]
 
Il CGS ha messo in luce il fatto che la “misura sanitaria” preventiva più importante che chiunque possa adottare per ridurre il rischio di malattie e disturbi invalidanti e mortali è semplicemente evitare l'esposizione ai vaccini e a tutti i prodotti farmaceutici correlati. Secondo i dati presentati qui, evitare questi prodotti riduce il rischio di qualsiasi condizione cronica in età adulta a meno del 5%. Ridurre il rischio di patologie croniche dal 60% (se ci si espone ai vaccini) al 5%, evitando tutti questi prodotti farmaceutici, è chiaramente una scelta di salute saggia. A mio avviso, non c'è dubbio che i vaccini siano in grado di causare una distruzione progressiva e a lungo termine della salute e che possano anche causare la morte. L'unica domanda che rimane, a cui ora il CGS ha risposto, è: quante sono le vittime? I grafici del Gruppo di Controllo dimostrano quante vittime ci sono state nel 2020, e questo prima dell'introduzione della nuova tecnologia, scarsamente valutata, utilizzata nei vaccini COVID-19. I vaccini danneggiano gravemente il sistema immunitario della maggior parte delle persone che vi sono esposte, causando così queste condizioni invalidanti e mortali, la maggior parte delle quali conduce a una morte precoce. Per concludere, basta osservare i risultati dei richiami multipli con le iniezioni di mRNA COVID-19 per capire che questi vaccini in particolare, i più costosi e i più distribuiti nella storia del mondo, non solo non sono sicuri, ma, in ultima analisi, sono notevolmente inefficaci nel prevenire sia la malattia da virus SARS-CoV-2 sia la morte dopo essere stati infettati e iniettati più volte con un vaccino COVID-19.

(26 dicembre 2024)

Gandhi e la modernità: lo sviluppo tecnologico non è progresso, ma regresso?

Il confronto tra "progresso" tecnologico e "sviluppo" tecnologico rappresenta una riflessione critica sulle implicazioni etiche, sociali e filosofiche della scienza e della tecnologia nella società contemporanea. Non a caso, all'inizio del libro che ho scritto insieme a Giulio Ripa, "Liberazione dell'intelletto per una nuova umanità", parliamo di un "equilibrio tra sviluppo tecnologico e valori umani fondamentali", evitando accuratamente di usare la parola "progresso". La distinzione tra i due concetti è essenziale per comprendere il rapporto tra l’uomo e il suo ambiente tecnologico, così come il modo in cui le innovazioni possono essere utilizzate per migliorare o deteriorare la qualità della vita.

Il "progresso" tecnologico si riferisce al miglioramento qualitativo e al potenziale etico di una tecnologia. Si tratta dell'idea che un'innovazione possa arricchire l'umanità, rispondere ai bisogni fondamentali e contribuire a una società più equa e sostenibile. D'altra parte, lo "sviluppo" tecnologico indica il processo quantitativo e continuo di avanzamento, spesso motivato da dinamiche economiche e commerciali, che solitamente portano con sé disuguaglianze, sfruttamento e danni ambientali.

L'idea che lo "sviluppo" tecnologico sia anche un "progresso" nasce dalla visione illuminista del XVIII secolo, un periodo caratterizzato da una fiducia crescente nella capacità della ragione umana di migliorare il mondo. Questo movimento culturale e intellettuale, che fiorì principalmente in Europa, considerava la scienza e la tecnologia come strumenti essenziali per liberare l'umanità dall'ignoranza, dalla povertà e dall'oppressione. Pensatori come Voltaire, Diderot e Condorcet promossero l'idea che il progresso scientifico e tecnologico potesse portare a una società più giusta, illuminata e prospera.

In questa prospettiva, il progresso tecnologico è intrinsecamente positivo, perché si suppone che porti miglioramenti universali, promuova la verità e il bene, e garantisca un futuro luminoso. Tuttavia, questa visione è facilmente smontabile per il suo determinismo ingenuo e per i risultati disastrosi dello "sviluppo" tecnologico contemporaneo, che non è né neutrale né positivo. È profondamente radicato in un sistema militarizzato e neoliberista, che sfrutta la tecnologia come strumento di dominio e profitto. I principali sviluppi tecnologici, dall'inizio dell'era industriale fino alla contemporanea intelligenza artificiale, hanno spesso avuto origine nel contesto di conflitti militari o comunque per fini strategici di dominio. Questo modello, alimentato da una logica predatoria, non si limita ad ampliare le disuguaglianze ma porta anche devastazione sociale ed ecologica.

Un esempio emblematico è quello riportato da Tiziano Terzani nei suoi libri "Un indovino mi disse" e "In Asia", che descrive gli effetti disastrosi della cementificazione delle risaie in Thailandia. In nome di uno "sviluppo" economico, i contadini sono stati abbandonati a loro stessi, mentre gli imprenditori si spostavano verso paesi ancora più poveri, lasciando dietro di sé terra devastata e comunità spezzate. Terzani racconta come le giovani donne delle campagne, private di opportunità, siano spesso finite a prostituirsi a Bangkok, simbolo di uno "sviluppo" che arricchisce pochi e distrugge le vite di molti. È ben noto che fenomeni simili si verificano anche in altre località turistiche ambite dagli occidentali, come Pattaya. Questo caso specifico della Thailandia è un esempio tra i tanti possibili che illustra chiaramente come lo "sviluppo" tecnologico, anziché promuovere il benessere universale, sia perlopiù un meccanismo di oppressione e sfruttamento. Non a caso, nel mio quadretto "Verso il 2025... I guardiani della Terra", ho messo la Thailandia al centro, in quanto simbolo significativo dell'oppressione di un popolo dimenticato dal main stream e martoriato.

Gandhi, a cui Tiziano Terzani faceva riferimento, criticava la civilizzazione occidentale industrializzata perché riteneva che incoraggiasse l'avidità, lo sfruttamento e la disumanizzazione. In particolare, nei suoi scritti, soprattutto nel libro "Hind Swaraj" (1909), sosteneva che la modernità e le macchine non fossero sinonimi di "progresso" umano. Egli credeva che le società del passato avessero scelto consapevolmente di limitare il loro "sviluppo" tecnologico – e in particolare la creazione di macchine – per evitare l'esplosione dell'avidità e dello sfruttamento.

La civiltà moderna, secondo Gandhi, non soddisfa mai, ma aumenta solo il desiderio, e lascia l'uomo più debole moralmente rispetto a prima. Egli propone uno stile di vita più semplice, basato sull'autocontrollo e sui valori spirituali, in contrapposizione al consumismo sfrenato e all'accumulo di ricchezze materiali. I nostri antenati, nella visione di Gandhi, erano felici con ciò che avevano e si rifiutavano di accumulare ricchezze materiali per evitare l'avidità e il conflitto. Pur trattandosi di una visione idealizzata della vita dei nostri antenati, il messaggio centrale di Gandhi sottolinea l’importanza di non ridurre tutto allo "sviluppo" materiale. Egli immaginava un passato in cui la sobrietà e l’autosufficienza venivano prima dell'avidità e del conflitto, senza però negare la complessità delle epoche precedenti.

L'idea di Gandhi degli eccessi contemporanei è facilmente dimostrabile. Ad esempio, se guardiamo ai paesi in cui lo sviluppo economico è consolidato e che da tempo non subiscono guerre sul proprio territorio, possiamo riconoscere come – dal punto di vista del benessere tangibile e dei comfort quotidiani – l’uomo medio di oggi goda di privilegi e risorse che un tempo sarebbero stati impensabili persino per i re dell’antichità.

Gandhi sosteneva che i progressi tecnologici fossero utili solo se al servizio dei bisogni fondamentali dell'umanità senza mettere a rischio i valori morali e spirituali. Non era contrario alla tecnologia in sé, ma piuttosto alla sua applicazione per fini egoistici e distruttivi.

Per approfondire, segnalo un'intervista a Gloria Germani di agosto 2024.

(25 dicembre 2024)

Verso il 2025... I guardiani della Terra

Mentre il mondo è in fiamme e le grida di sofferenza si odono in ogni dove, i guardiani della Terra ci inviano uniti i loro canti di pace.
Chi ha cuore, può sentirli.

Chi comprende che la vera essenza della vita e dell'universo è una gioia infinita non ha più nulla da temere.

«Dalla beatitudine tutti gli esseri nascono,
nella beatitudine vivono,
e nella beatitudine infine si fondono»

(Taittiriya Upanishad, Bhrigu Valli, 3.6)

La beatitudine non è solo la fonte di tutta la creazione, ma anche il destino ultimo di ogni cosa.

Verso il 2025... I guardiani della Terra (Francesco Galgani's art, December 24, 2024)
(December 24, 2024, go to my art gallery)

[E-book] Liberazione dell'intelletto per una nuova umanità

In un'epoca di rapide trasformazioni tecnologiche e crisi dell'anima, "Liberazione dell'intelletto per una nuova umanità" guida il lettore attraverso temi che spaziano dalla filosofia della mente all’intelligenza artificiale, dall’individualismo all’unione collettiva.

Questo libro offre una visione critica ma costruttiva sul nostro rapporto con la tecnologia, con l'intelletto e la spiritualità. Francesco Galgani e Giulio Ripa invitano i lettori a un percorso di liberazione interiore per contrastare l'alienazione contemporanea e ritrovare la nostra umanità condivisa. Ogni sezione del libro è una meditazione, un'opportunità per riscoprire valori essenziali spesso dimenticati.

Per garantire un'esperienza di lettura accessibile e inclusiva, l'e-book è stato pubblicato nei seguenti formati:

1. PDF navigabile: Perfetto per la lettura su computer e tablet, include collegamenti interni e risorse esterne per approfondire i temi trattati.

2. EPUB: Ideale per dispositivi mobili e lettori di e-book recenti, compatibili con lo standard EPUB 3.2. E' un formato flessibile che si adatta alle esigenze del lettore, consentendo di regolare dimensione del testo e stile di lettura.

3. TXT: E' un formato leggero, esclusivamente testuale, e compatibile con qualsiasi dispositivo. Utilizza la codifica UTF-8. E' pensato per non-vedenti, ipovedendi e per chiunque necessiti di strumenti di lettura assistita, come sintetizzatori vocali.

4. MP3: Questa versione come audiolibro utilizza un sintetizzatore vocale.

"Liberazione dell'intelletto per una nuova umanità" è un viaggio interiore, un’opera che offre strumenti per riflettere, crescere e agire con consapevolezza.

Disponibile anche su Google Books e Archive.org.

(18 dicembre 2024)

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