Lamentarsi stanca
Lamentarsi stanca.
Pensare o parlare delle cose che non vanno stanca.
L’assenza di mezzi e risorse stanca.
Essere sfruttati stanca.
L’ingiustizia, reale o presunta, stanca.
Non essere visti, riconosciuti, apprezzati o remunerati per i propri sforzi stanca.
Non pensare né parlare di queste cose non è questione di ottimismo. E’ solo questione di non stancarsi inutilmente più del necessario, di non sprecare le poche energie rimaste che servono per altro.
(18 giugno 2024)
Essere una tranquilla presenza
Non c’è molto altro da dire o da pensare.
Lasciamo fluire la bellezza armoniosa della natura con ogni senso.
Ne siamo parte.
Tutto il resto, le guerre e le sofferenze che vengono da molto lontano, sono nulla in confronto.
Non rimane che la nostra tacita e tranquilla presenza in questo mondo misterioso e illusorio, temporaneo e forte, seppur precario come un sogno dentro un sogno.
In mezzo al nostro cammino nella foresta, sono cosciente della natura illusoria e desiderante sia di questo mondo che dell’altro. Fuori dai centri urbani, circondati solo dall’energia vitale degli alberi alti e della terra, senza che null’altro sia visibile, è tutto più chiaro. Un tempo gli antichi guru vivevano qui, e solo qui potevamo ascoltare la loro saggezza.
Quando siamo una tranquilla presenza in questo mondo, non ce ne importa più nulla di sostenere le ragioni dell’una o dell’altra parte. Coscienti che siamo qui per ragioni karmiche che si perdono nel tempo e nello spazio, ci curiamo soltanto di essere benevoli e amorevoli.
Le guerre sono finite.
(17 giugno 2024)
Opporsi al pregresso nel Fascicolo Sanitario Elettronico
Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) è uno strumento digitale che raccoglie i dati sanitari di noi cittadini italiani in un unico dossier elettronico. Questo fascicolo contiene informazioni cliniche come referti, prescrizioni, esami di laboratorio e altri documenti relativi alla nostra salute. L'idea alla base del FSE è di fornire una visione integrata della nostra storia clinica, rendendo le informazioni sanitarie facilmente accessibili e condivisibili tra i vari professionisti della salute. Ha indubbiamente anche alcuni vantaggi pratici per il cittadino.
Fino al 30 giugno 2024, abbiamo la possibilità di opporci all'inclusione dei nostri dati sanitari antecedenti al 2020 nel Fascicolo Sanitario Elettronico. È un'opzione che ci consente almeno in parte di tutelare la nostra privacy.
Una delle modalità per esercitare il nostro diritto di opposizione al pregresso è accedere al sito web http://www.sistemats.it/ utilizzando il nostro SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale).
Lo SPID è un sistema di autenticazione che permette a noi cittadini italiani di accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione e dei privati aderenti con un'unica identità digitale. L'uso dello SPID solitamente richiede un username, una password e un codice generato da un'app per cellulare, la quale a sua volta ha un'ulteriore password.
Per maggiori informazioni sul Fascicolo Sanitario Elettronico e sulle modalità di opposizione al pregresso, possiamo consultare il sito del Ministero della Salute all'indirizzo: https://www.salute.gov.it/portale/fascicoloSanitarioElettronico/dettaglioContenutiFSE.jsp?lingua=italiano&id=6183&area=fascicoloSanitarioElettronico&menu=vuoto.
In conclusione, pur rispettando la libera scelta personale, è importante considerare che la possibilità di opporsi all'inclusione dei dati pregressi nel Fascicolo Sanitario Elettronico non è nota a tutti noi cittadini, e il tempo limitato per fare questa scelta può rappresentare una limitazione per chi non è adeguatamente informato. La raccolta centralizzata delle nostre informazioni sanitarie, sebbene possa offrire alcuni vantaggi, dovrebbe essere valutata con attenzione e consapevolezza. La gestione dei dati sanitari personali è un tema delicato, e ciò che oggi può sembrare innocuo potrebbe diventare problematico in futuro. Pertanto, è essenziale che ciascuno di noi sia pienamente informato e consapevole delle implicazioni legate al proprio Fascicolo Sanitario Elettronico.
(15 giugno 2024)
L’amor fati (piena accettazione) è una grande cura
Nella filosofia stoica, l’amor fati, o "amore per il destino", rappresenta un principio centrale e profondamente curativo. Questo concetto, lungi dall’essere una mera accettazione passiva degli eventi, è una forma di amore attivo e consapevole per tutto ciò che accade nella nostra vita. Gli stoici insegnavano che l’accettazione totale e incondizionata del nostro destino ci permette di vivere in armonia con la natura e con noi stessi, liberandoci dalle catene delle emozioni negative e delle aspettative irrealistiche.
È importante chiarire che l’amor fati non è sinonimo di accettazione passiva o di rassegnazione depressa. Gli stoici non ci invitano a subire la vita in modo apatico, ma a partecipare attivamente e con entusiasmo. L’accettazione stoica implica una volontà positiva di abbracciare tutto ciò che accade, riconoscendo che ogni evento, positivo o negativo, ha un ruolo nel nostro sviluppo personale. In questo senso, l’amor fati è una forma di amore per la vita stessa, con tutte le sue sfumature.
La piena accettazione della vita e dei suoi eventi ci libera dal dolore inutile. Molte delle nostre sofferenze derivano dalla resistenza a ciò che accade e dal desiderio che le cose siano diverse da come sono. Abbracciando l’amor fati, ci liberiamo da questa resistenza e accettiamo che ogni momento della nostra vita è esattamente come deve essere. Questa accettazione non elimina il dolore, ma ci permette di viverlo in modo più sano e costruttivo.
L’amor fati è un modo pratico di rapportarsi alla vita e ai propri limiti. La filosofia stoica ci invita a riconoscere e accettare i nostri limiti, non come segni di debolezza, ma come parti intrinseche della nostra umanità. Accettare ciò che non possiamo cambiare ci permette di concentrare le nostre energie su ciò che possiamo controllare: le nostre azioni, i nostri pensieri e le nostre reazioni. Questo approccio ci offre una prospettiva più serena e realistica della vita, riducendo lo stress e l’ansia che derivano dal desiderio di controllare l’incontrollabile.
Inoltre, l’amor fati ci aiuta a sviluppare una straordinaria capacità di adattamento. La vita è piena di imprevisti e sfide, e la capacità di accettare e adattarsi a queste situazioni è fondamentale per il nostro benessere. L’accettazione stoica ci insegna a vedere ogni difficoltà come un’opportunità di crescita e di apprendimento, trasformando le avversità in occasioni per rafforzare il nostro carattere.
La pratica dell’amor fati ha effetti benefici non solo sulla nostra salute mentale, ma anche sulle nostre relazioni. Quando accettiamo pienamente noi stessi e il nostro destino, diventiamo meno giudicanti e più compassionevoli verso gli altri. Questa accettazione ci permette di costruire relazioni più autentiche e profonde, basate sulla comprensione reciproca e sul rispetto delle differenze. Inoltre, ci libera dal risentimento e dalla rabbia che spesso sorgono quando gli altri non soddisfano le nostre aspettative.
La pratica dell’amor fati può anche migliorare la nostra capacità di vivere nel presente. Troppo spesso, ci preoccupiamo per il futuro o rimuginiamo sul passato, perdendo di vista il valore del momento presente. Accettando pienamente ogni istante della nostra vita, impariamo a vivere più consapevolmente e a godere delle piccole gioie quotidiane.
Per comprendere appieno l’amor fati, è essenziale chiarire cosa gli stoici intendessero per destino o fato. Nella visione stoica, il destino non è una forza arbitraria e capricciosa, ma una manifestazione dell’ordine naturale e razionale dell’universo. Gli stoici credevano in un cosmo governato dalla ragione (Logos), una forza divina e razionale che permea e dirige tutto ciò che accade. Il destino, quindi, è il risultato della razionalità cosmica, un tessuto di cause ed effetti che si dispiega secondo un ordine naturale e inevitabile.
Questa concezione del destino sembra in contrasto con l’idea contemporanea di libero arbitrio, che enfatizza la capacità dell’individuo di scegliere e modellare il proprio futuro. Tuttavia, per gli stoici, il libero arbitrio esiste in armonia con il destino. Il libero arbitrio risiede nella nostra capacità di accettare e rispondere alle circostanze che il destino ci pone di fronte. Possiamo non controllare gli eventi esterni, ma abbiamo il potere di controllare le nostre reazioni e di agire virtuosamente nonostante le avversità.
Essere parte di un disegno più grande, secondo la visione stoica, significa riconoscere che ogni individuo è un componente di un universo più vasto e interconnesso. Questo disegno è il Logos, la razionalità divina che ordina il mondo. Gli stoici ci invitano a vedere noi stessi come parti integrali di questo ordine, dove ogni evento, persona e cosa ha un ruolo specifico e necessario. Questa visione incoraggia un senso di appartenenza e di responsabilità verso il tutto, rendendo ogni nostra azione significativa nel contesto del grande schema universale.
La relazione tra la visione stoica del destino e le religioni è complessa e affascinante. Sebbene lo stoicismo non sia una religione in senso stretto, con dogmi e rituali specifici, condivide con molte religioni una fede nell’esistenza di un ordine superiore e di una forza divina che governa l’universo. Tuttavia, gli stoici si differenziano per l’approccio più razionale e filosofico a queste tematiche. Essi non postulano divinità antropomorfe o interventi miracolosi, ma vedono il divino come una razionalità immanente e onnipresente.
Questo approccio può essere integrato in varie visioni religiose, offrendo una prospettiva che unisce fede e ragione. Possiamo trovare nell’amor fati uno strumento per riconciliare il proprio credo religioso con una visione più filosofica e razionale della vita, accettando il destino come espressione della volontà divina o del piano cosmico.
Questo concetto è essenziale per seguire la virtù e andare verso l’eudaimonia, il termine greco che indica una vita piena e felice. Gli stoici credevano che la virtù fosse il bene supremo e che solo attraverso la virtù si potesse raggiungere l’eudaimonia. L’amor fati ci insegna ad accettare il nostro destino come parte del nostro cammino verso la virtù, permettendoci di affrontare le difficoltà con coraggio e serenità.
L’amor fati, quindi, non è solo un concetto filosofico astratto, ma una pratica quotidiana di accettazione e amore per la vita così com’è. Questa pratica ci invita a vivere con saggezza e serenità, a vedere la bellezza in ogni momento e a riconoscere la nostra connessione con l’universo. È una cura profonda che trasforma il nostro modo di vedere noi stessi, gli altri e il mondo, portandoci verso una vita più armoniosa e significativa.
(12 giugno 2024)
vedi anche: Lo stoicismo come guida per trasformare il caos in serenità