Graditudine: l'emozione più importante per vivere bene (psicologia + neuroscienze)
Il sentimento più bello
Il sentimento più bello
che ogni altro migliora,
alleggerendo il fardello
di ciò che addolora,
pari a una medicina
giusta per ogni male,
essenza genuina
nel viver fondamentale,
è una GRATITUDINE
così grande e così forte
da divenir sana attitudine
in qualunque sorte...
Ringrazio la Poesia,
Ringrazio chi m'Ama,
Ringrazio la Mistica Energia
che il mio Essere sfama.
Grazie!
(Francesco Galgani, 24 luglio 2015, www.galgani.it)
Quanto sopra, è ciò che scrissi circa due anni fa. Avevo compreso che cos'è la gratitudine "vivendola", e proprio vivendola e sperimentandola nel quotidiano compresi che è il sentimento più bello e più importante, che viene prima di ogni altro sentimento che ci fa vivere bene e prima di ogni relazione positiva, amicizia e amore compresi. Nella mia esperienza, la gratitudine è propedeutica e necessaria per relazionarci positivamente con noi stessi, con gli altri, con la vita, in poche parole per vivere appieno e bene. Tale consapevolezza mi è emersa grazie al mio percorso di vita buddista e tramite le relazioni con le persone meravigliose che ho incontrato. La "Mistica Energia" a cui mi riferisco nella poesia è "Nam-myoho-renge-kyo", o "Legge mistica", o "Daimoku del Sutra del Loto", a cui fa riferimento il Buddismo di Nichiren Daishonin .
Ciò che oggi ho scoperto, leggendo quanto segue, è che anche le neuroscienze e la psicologia confermano questo grande potere e primato della gratitudine. Più precisamente:
«Secondo gli esperimenti di laboratorio, le emozioni che generano il miglior stato di coerenza sono in primo luogo la gratitudine e, subito dopo, l'amore incondizionato e tutte le altre qualità del cuore: bontà, generosità, compassione, serenità, pace interiore, apertura alla vita e agli altri, gioia quieta, appagamento, eccetera, tutte emozioni di tipo "superiore" che non hanno niente a che vedere con quelle del circuito primitivo, delle quali sono addirittura l'opposto.
All'interno del grande serbatoio emozionale, il circuito del Maestro del cuore utilizza naturalmente le emozioni cosiddette "positive" o "elevate". Non si tratta di emozioni "delicate", ma piuttosto di emozioni potenti, cariche di compassione, di amore e di saggezza, che ci rendono persone forti, intelligenti, salde, stabili, sagge, generose, compassionevoli, e nello stesso tempo molto efficienti e creative nell'azione, perché l'energia non viene dispersa nell'agitazione o nell'opporre resistenza.»
L'articolo che segue è tratto dal sito di Mauro Scardovelli, dalla pagina seguente (che contiene anche un video):
http://www.mauroscardovelli.com/PNL/Consapevolezza_di_se/Cervello_del_cuore.html
Cervello del cuore
Annie Marquier, Usare il cervello del cuore, ed Amrita. E’ il libro che contiene la sintesi più efficace che conosca sui temi centrali del pensiero Aleph: Ego/Anima, il Potere, la Paura ecc.
Ne riporto un estratto, invitando tutti ad acquistarlo e a leggerlo con grande attenzione. La novità più importante deriva dalle neuroscienze: oggi finalmente siamo in grado di riconoscere una base neurologica del pensiero del cuore o pensiero dell’anima, che favorisce una comprensione moderna del fenomeno Anima...
Per il momento mi limito ad riportarne un estratto. Buona lettura.
Facebook: scandalo elezioni americane spiegato bene e uno sguardo d'insieme
Prima di entrare nel tema dello scandalo delle elezioni americane del 2016, in cui Facebook è stato usato per far vincere Donald Trump, vorrei iniziare con una poesia ispiratami da questa vicenda, il cui significato, tutt'altro che scontato, sarà più chiaro nel proseguo di questo articolo.
Da Facebook a Sheepbook
Nell'intelligente tirannia
travestita da democrazia,
Facebook comanda
e il popolo ubbidisce,
fiero e contento
di chi lo tradisce:
come le pecore
seguono il pastore,
come i fidi compagni
seguono il padrone,
ignari del suo inganno,
del suo vero intento,
che dopo tante coccole
porta dritto al macello.
(Francesco Galgani, 21 marzo 2018, www.galgani.it)
Lo scandalo di Facebook, relativo alle elezioni americane del 2016, è solo la punta dell'iceberg di un insieme di problematiche sociali relative ai social network e, più in generale, a tutte le comunicazioni umane che sono mediate dalla tecnologia. Limitarsi a guardare questo scandalo, senza inserirlo nel contesto più ampio di ciò che è Facebook, significa avere una visione molto limitata e distorta delle cose, che è lo stesso tipo di visione ipocrita favorita dai mass media. Vale inoltre la pena di sottolineare che Facebook non è e non è mai stato uno strumento di democrazia, ma casomai è uno strumento di controllo e di manipolazione delle masse, oltreché di sgretolamento del pensiero riflessivo che ci rende umani. Ci toglie inoltre quel sano nutrimento affettivo di cui abbiamo bisogno per vivere. Su questo ho già scritto molto, chi lo desidera può trovare molti approfondimenti nel mio blog, anche argomentati con riferimenti scientifici, in particolare nelle mie tesi di laurea ("Solitudine e Contesti Virtuali" e "L'era della persuasione tecnologica") e nell'ebook che ho scritto insieme al mio amico Giulio Ripa ("L'era della simulazione ovvero l'oscuro desiderio di essere sempre connessi").
Noi siamo continuamente maltrattati. Questo scandalo è venuto fuori soltanto perché ci sono interessi politici di parte, mentre di tutto il resto, a cominciare dai gravi danni relazionali e psicologici che la tecnologia, social e smartphone in primis, sta facendo ai più giovani, non gliene frega niente a nessuno.
Ci sarebbe anche un discorso più ampio da fare relativo alle dipendenze: tutti sanno che il fumo è mortale, eppure ci sono persone che continuano a fumare (o cercano altri mezzi per perpetuare la loro dipendenza). Lo stesso discorso vale per Facebook e per gli smartphone, che sono progettati fin nei più minimi dettagli per creare dipendenza.
Addirittura ci sono coloro che scrivono in Facebook perché si sentono liberi, ma è la stessa libertà che hanno le pecore e gli altri animali di allevamento quando si fidano del loro allevatore, delle sue coccole, ignorando che quell'allevatore in realtà è un assassino travestito da benefattore (in quanto dà loro cibo, riparo e affetto) perché porterà tutti loro al macello. In questo esempio, l'allevatore e il carnefice sono sia Facebook sia tutti coloro che ne fanno uso per manipolare la vita altrui. Sono molto preoccupato di ciò che sta accadendo e della società che stiamo costruendo.
Tutto il problema potrebbe anche essere ridotto in questi termini: da una parte c'è chi ha bisogno di dati per esercitare potere, dall'altra c'è chi fornisce gratuitamente questi dati su se stesso, ovvero lavora gratuitamente per fornirli, senza nemmeno rendersi conto che sta lavorando per qualcun altro. Chi usa Facebook, infatti, sta lavorando gratuitamente per il portafoglio di Zuckerberg e di tutti i suoi azionisti, e di tutti coloro che direttamente o indirettamente lo finanziano e che ne traggono profitto. Chi usa Facebook sta lavorando gratuitamente per farsi controllare.
Comunque, per chi desidera approfondire seriamente lo scandalo di Facebook relativo alle elezioni americane del 2016, riporto l'articolo seguente che è molto dettagliato nello spiegare che cosa è successo e fino a che punto è già arrivata la capacità di controllo della vita di ogni utente di Facebook (nell'articolo si parla di una conoscenza dei singoli utenti di Facebook maggiore di quella che di loro hanno i genitori o il partner):
Fonte: https://www.ilpost.it/2018/03/19/facebook-cambridge-analytica
Il caso Cambridge Analytica, spiegato bene
Perché Facebook è di nuovo oggetto di accuse e critiche su come gestisce i nostri dati, e cosa c'entrano Donald Trump e la Russia
di Emanuele Menietti
Conosciamoci - Intervista all'Unione Satanisti Italiani (USI)
Conosciamoci - Un incontro interreligioso
Intervista del blogger Francesco Galgani a Jennifer Crepuscolo, fondatrice dell'Unione Satanisti Italiani
Le interviste sono pubblicate con una licenza Creative Commons BY-NC-SA, in modo da favorirne e autorizzarne la riproduzione e diffusione tramite qualunque mezzo, purché nel rispetto di quanto specificato nella licenza stessa e con l'indicazione che la pagina principale del progetto è:
https://www.informatica-libera.net/conosciamoci-un-incontro-interreligioso
D1: Per prima cosa, ringrazio Lei e l'Unione Satanisti Italiani per aver aderito al progetto “Conosciamoci – Un incontro interreligioso”.
Il progetto, che vuole concretizzarsi nella pubblicazione di una serie di interviste che offrano un assaggio del variegato panorama religioso italiano, è mosso dal rispetto per il percorso di vita di ogni persona e per le sue scelte religiose. Lo slogan “Non esiste il nemico, esiste solo il frutto dell'orgoglio e dell'ignoranza”, che etichetta il senso di questa iniziativa, esprime quel desiderio di pace che motiva questo tentativo ambizioso.
Per cominciare, può illustrarci con parole semplici, comprensibili anche a chi ha una cultura, una formazione o un percorso di vita lontani dalla vostra religione, che cos'è l'Unione Satanisti Italiani?
Schiavismo del terzo millennio
Schiavismo del terzo millennio
Falsi per contratto,
snaturati per lavorare,
schiavi senza volto
fustigati per appagare
le voglie dei clienti
pure loro ubbidienti
a un dio senza amore,
senza umana dignità,
né un barlume interiore.
(Francesco Galgani, 21 marzo 2018, www.galgani.it)
«[...] E sono note le regole di disciplina interna: i commessi non possono mai dire no a un cliente, quando arriva in negozio un nuovo dipendente gli altri lo accolgono con gioiosi canti e balli, e alla fine di ogni giornata i lavoratori migliori vengono premiati con un caloroso applauso. Oppure pensiamo a chi lavora in un fast food. Nel corso dell’ultimo Superbowl uno spot ha mostrato una nuova campagna di McDonald’s: Pay with lovin’. Alcuni clienti estratti a sorte ottengono la possibilità di «pagare con amore», anziché con i soldi. A comunicarglielo sono gli stessi cassieri, che a loro volta devono abbracciare i clienti, dargli il cinque, ballare con loro, cantare una canzoncina, tutto all’insegna dello slogan Give lovin’, get lovin’. Dai amore, ricevi amore. Per una paga oraria di 8,25 dollari.
McDonald’s era stata preceduta da Pret a Manger, catena diffusa soprattutto nel Regno Unito. Nel 2013 era stato pubblicato (e poi rimosso dal sito) un documento interno con l’elenco dei diciassette Pret Behaviours, i comportamenti che avrebbero dovuto tenere tutti i dipendenti: «non essere mai di cattivo umore», non avere «idee troppo complicate», non far pensare che «si è lì solo per i soldi», «creare un senso di divertimento», essere «genuinamente amichevole»; il perfetto lavoratore Pret «non molla mai», «è di spirito», «si tira fuori dai problemi e aiuta gli altri». Iscriversi a un sindacato per esempio era preso come un segno di infelicità, non apprezzato dalla direzione e dai colleghi e avrebbe potuto portare al licenziamento (era il caso di un lavoratore di origini ceche raccontato due anni fa dalla «London Review of Books»). [...]»
tratto da: http://lettura.corriere.it/debates/cosi-ti-emoziono-le-email-di-lavoro/