Anima ed Ego (poesia)
Anima ed Ego
Tra le tante illusioni
d'un'effimera realtà
c'è quella d'un Ego pazzo
che tristi passioni dà:
lacera il cuore
con ferite di fuoco
che bruciano l'Anima
bisognosa di quel poco
d'Amore e d'affetto,
di sane relazioni,
in un mondo che nega
le più giuste pulsioni,
che danno felicità
perché son sociali,
per il bene comune
collaborative e naturali.
Non c'è competizione
tra Anime libere,
c'è solo compassione
e un pacifico vivere...
ma la scuola macella,
la cultura schiavizza,
i media disgregano,
l'economia dogmatizza:
è sempre più difficile,
ormai non più in vigore,
quel governo dell'Io
che fa ordine interiore.
Ama il prossimo tuo
non è un comandamento,
è dell'Anima all'Ego
l'unico ammonimento
perché divino è ogni umano
quando non è straziato
da paure e aberrazioni
che da sé l'han separato.
Eppure c'è luce
che Ego non vede,
nell'Anima c'è armonia
d'un Amor che provvede
a curare ogni vivente,
a nutrirne la vita,
affinché sia splendente
e di gioia fiorita.
Nella farmacia del cuore
c'è sempre una cura,
perché un saggio donarsi
è la sua vera natura.
Grazie!
(Francesco Galgani, 24 gennaio 2018)
www.galgani.it
Gohonzon. Fiducia. Nam-myoho-renge-kyo
Vedi anche: "Gohonzon - Alcuni poteri del Daimoku (Nam-myoho-renge-kyo)"
Quanto segue sono parole dedicate a chiunque le desideri, affinché siano fonte di incoraggiamento a recitare Nam-myoho-renge-kyo davanti al Gohonzon, con lo spirito di fidarsi e affidarsi... grazie!
Fiducia
Mi fido del Gohonzon.
Mi affido al Gohonzon, tutto va nella giusta direzione.
Il daimoku fluisce costante e sicuro di sé, come lo scorrere di un torrente fatto di acqua fresca e limpida, scrosciante e grazioso in mezzo ad una natura amica.
Noi siamo in questa natura amica, noi siamo a nostro agio.
L’acqua della fede e della pratica scorre sempre. Nulla può fermarla. Sempre rinnovata, non manca mai, nulla può prosciugarla, nulla può esaurirla. E’ acqua pura che tutto cura, che ad ognuno dà ciò di cui ha bisogno.
Un nuovo giorno è iniziato. Una nuova sfida di fede. Una nuova felicità.
Amare, lodare, ringraziare il Gohonzon anche oggi.
Amare, lodare, ringraziare la Vita anche oggi.
Il Gohonzon sono io. Il Gohonzon siamo noi.
Noi siamo la Legge mistica.
Noi, insieme, siamo il Budda.
Davanti al Gohonzon, non c’è distinzione tra di noi: siamo tutti cuccioli del re leone.
L’acqua che tutto cura, che tutto nutre, che tutto purifica, siamo noi.
Nam-myoho-renge-kyo è luce che sorprende, è speranza che supera ogni resistenza, è buona fortuna che ci accarezza.
Kosen-rufu è essere noi stessi un verso di una poesia di pace, ovunque andiamo. Shakubuku è il desiderio di dissetarsi dalla stessa fonte di saggezza e compassione.
Il daimoku continua a fluire oltre lo scorrere del tempo. Immagini e sentimenti di piena libertà e massimo splendore giungono da me spontanei, non li cerco. E intanto continuo a ripulirmi e a purificarmi con la buona medicina senza tempo di Nam-myoho-renge-kyo.
Mille Budda che occhio non vede, ma che il cuore sente, sono con me qui, adesso.
Vivi e non vivi, rinati e non ancora rinati, sono tutti coccolati dalle carezze compassionevoli del mio daimoku, del nostro daimoku.
Il daimoku diffuso ovunque da noi preziosi Bodhisattva della Terra ingentilisce il cuore, scioglie le paure, apre un futuro di pace.
Grazie!
(Francesco Galgani, dicembre 2017, pdf per la stampa)
Facebook è patologia degli affetti, patologia delle emozioni, patologia delle relazioni
Facebook è patologia degli affetti, patologia delle emozioni, patologia delle relazioni... e quindi patologia del pensiero.
Fonte del video seguente (a cui rimando per approfondimenti):
http://www.byoblu.com/post/minipost/la-societa-dei-like-mauro-scardovelli
Pubblicato su Youtube alla pagina:
https://www.youtube.com/watch?v=cyDauWYj_L4
La società dei Like – Mauro Scardovelli
Sullo stesso argomento, riporto l'articolo:
Gli smartphone danneggiano i ragazzi, lo affermano due azionisti Apple
fonte "La Stampa" (licenza dell'articolo: Creative Commons - Attribuzione, Non Commerciale, Non opere derivate)
di Andrea Daniele Signorelli
Non è certo la prima volta che viene sollevato il tema della dipendenza da smartphone e degli effetti che può avere sulla salute mentale dei più giovani. Questa volta, però, ad affrontare la questione sono due azionisti di Apple: Jana Partners LLC e California State Teachers’ Retirement System (un fondo pensionistico per insegnanti), che il 6 gennaio hanno inviato una lettera ad Apple chiedendo maggiori finanziamenti per la ricerca sugli effetti sociali e psicologici dell’uso degli smartphone e di implementare strumenti che consentano ai genitori di limitare l’accesso ai telefoni.
“Ci sono sempre più prove che dimostrano come, almeno per i giovani che ne fanno un uso massiccio, gli smartphone possano avere conseguenze negative involontarie”, scrivono nella lettera i rappresentanti delle due società, che insieme detengono due miliardi di dollari in azioni del colosso di Cupertino. “Il disagio sociale crescente, a un certo punto, avrà un impatto negativo anche su Apple. Per questo è importante affrontare subito la questione”.
Il tema, di cui si parla ormai da anni, è stato recentemente oggetto di uno studio della sociologa Jean Twenge, che è arrivata a denunciare la possibilità che gli smartphone stiano distruggendo un’intera generazione. Le prime misure per impedire che l’utilizzo di questi strumenti si trasformi in una vera e propria droga iniziano però a vedersi: la Francia, per esempio, ha vietato l’utilizzo di smartphone nelle scuole elementari e medie; mentre Apple già oggi offre ai genitori la possibilità di inserire limiti al consumo di traffico dati e di impedire l’accesso ad alcuni contenuti.
Il cofondatore di Android Andy Rubin, invece, sta studiando come ridurre la dipendenza da smartphone attraverso l’intelligenza artificiale, consentendo a un bot di gestire da solo gli aspetti più abitudinari dell’utilizzo di smartphone (per esempio, verificare se le notifiche di Facebook sono interessanti o meno), liberandoci così dall’urgenza di controllare lo smartphone fino a 150 volte al giorno.
Nuovo ospedale a Cariati... in poesia
Nuovo ospedale a Cariati
Dal coraggio è cresciuta
la forza tenace
di chi altri aiuta
in modo efficace,
col Cuor che sa Amare
nel dar giovamenti,
e sempre lottare
nel curar patimenti,
d'una terra calabra
fin troppo abusata,
protesi alla sua gente
nel cuor nostro amata.
Il nuovo ospedale
è giusto sogno,
successo reale
per chi avrà bisogno:
verità non dimora
dove lingua ferisce,
ma nel saggio silenzio
di mano che agisce.
Grazie!
(Francesco Galgani, 6 gennaio 2018)
www.galgani.it