Crimine 5G, Internet delle Cose: un quadro ampio, con articoli, video, bibliografia scientifica, appelli di scienziati
Aggiornamento 25 novembre 2019: in calce, oltre al servizio di Report, ho incluso anche il documentario di James Corbett "La gabbia del 5G" (The 5G Dragnet) (fonte), con sottotitoli in italiano a cura di PandoraTV.
Siamo ostaggi della tecnologia? Cosa ci aspetta con il 5G? E già attualmente cosa sta accadendo?
Lo scopo di questo mio articolo è di fornire spunti di approfondimento da varie angolazioni.
In calce riporto il servizio integrale di Report "Dammi il 5", trasmesso su Rai Tre il 18 novembre 2019. Sul sito della Rai è riportata solo una parte del servizio (di circa mezz'ora, link), quella da me qui riportata è invece la registrazione completa.
Aver visto questo servizio, molto interessante seppur concentrato solo un aspetto della questione, mi ha fatto tornare a mente i numerosi articoli che nel corso degli anni ho già pubblicato nel blog, tra cui "Datagate", "Rete Padrona - Zero Privacy", e molti altri.
Secondo me, merita di essere visto perché è l'ennesima conferma di come i nostri smartphone siano già adesso un collare strozzante, per non parlare poi dello scenario apocalittico che ci aspetta con il 5G.
Il servizio di Report è incentrato quasi esclusivamente sul tema della privacy e dello spionaggio, rivelando fatti, aziende e procedure dello Stato e delle relazioni tra Stati che in parte ignoravo. E' impressionante la facilità con cui il controllo della vita privata altrui sia facilmente realizzabile e, ormai, alla portata di chiunque, con possibilità di difesa quasi nulla.
Report, però, non indaga gli aspetti psicologici, sociali e persuasivi della tecnologia, che sono parte imprescindibile del problema (rimando a: "Solitudine e Contesti Virtuali", "L'era della persuasione tecnologica", "L'oscuro desiderio di essere sempre connessi"), né osa entrare nello specifico della follia imperante che ha portato due persone intervistate all'interno di questo servizio a esprimersi così:
«Tra dieci anni saremo più felici» (riferito alla futura onnipresenza e onniscenza della tecnologia con il 5G e già immaginando un possibile futuro 6G)
«Lei vuole rimanere indietro?» (risposta di un intervistato alla domanda della giornalista «Dobbiamo rincorrere la tecnologia?»).
Queste due affermazioni, di per sé, sarebbero più che sufficienti per aprire un serio dibattito filosofico e spiriturale sulla natura umana che, purtroppo, manca tra coloro che prendono decisioni che hanno un impatto decisivo, e fortemente negativo, sul destino di tutti noi.
Comunque, l'attuale andazzo tecnologico sicuramente non crea felicità, anzi, sta creando tutte le premesse per la nostra apocalisse individuale e collettiva. Qualcuno ricorda la Profezia? Qualcuno ha letto e compreso la Religione dell'Ultima Lotta, in cui tale Profezia è contenuta?
Ho scritto alcune mie riflessioni sulla felicità in varie occasioni, riprendendo anche ciò che hanno scritto alcuni grandi maestri (ad es. questo articolo in cui cito il Vangelo Esseno della Pace, e quest'altro articolo in cui provo a farne un'analisi ermeneutica), però mai ho avuto modo di pensare che la tecnologia possa essere di aiuto per essere più felici. La tecnologia, come spesso ha detto il mio caro amico Giulio Ripa (link), non risolve i problemi esistenziali, ma al massimo li sposta ad un altro livello.
Nell'illustrare quanto siamo ostaggi della tecnologia, il servizio di Report omette non solo di illustrare, ma persino anche solo di accennare quanto il 5G sia criminalmente dannoso per la salute di tutti i viventi, creando problematiche serissime su tutto il pianeta. Non mi riferisco solo al fatto, come scrissi nella poesia "Dio virtuale, deficienza reale", che stiamo facendo una strage di alberi per il 5G, ma alle numerose ricerche scientifiche che sollevano serissime perplessità sul fatto che andare nella direzione del 5G sia una scelta assennata. «Ma Lei vuole rimanere indietro?»: appunto, questo è il problema. Chi dice così, però, non ha ben chiaro che è meglio non proseguire lungo una strada se questa si conclude con un precipizio.
A titolo informativo, giusto per dar voce a chi può esprimersi in maniera più autorevole e con cognizione di causa rispetto a me, riporto a questo link un documento (in inglese con traduzione in italiano a fianco), firmato da 180 scienziati e dottori di 36 nazioni (tra cui 35 italiani, elencati a pag. 8 e 9), datato il 13 settembre 2017, i quali chiedono una moratoria per il 5G. Il sito ufficiale di riferimento è: http://www.5gappeal.eu/
La richiesta di moratoria inizia così:
«Noi sottoscritti, più di 180 scienziati e medici provenienti da 37 paesi, proponiamo una moratoria per il roll-out [lancio sul mercato, n.d.t.] della quinta generazione - la 5G - della telecomunicazione, fino a quando i potenziali pericoli per la salute umana e l'ambiente saranno stati completamente studiati da scienziati indipendenti dall'industria. La tecnologia 5G aumenterà notevolmente l'esposizione ai campi elettromagnetici a radiofrequenza (RF-EMF) rispetto alla 2G, 3G, 4G, Wi-Fi, ecc. già esistenti. RF-EMF sono state dimostrate dannose per l'uomo e per l'ambiente. [...]»
Il documento prosegue illustrando le problematiche e riportando link di approfondimento. A tal proposito, segnalo che ByoBlu ha pubblicato alcuni importanti video di approfondimento sul 5G: https://www.byoblu.com/tag/5g/
Cercando in Rete, ho notato che, sebbene sia quasi invisibile la moratoria sopra riportata (almeno nei siti in italiano), qualcosa si sta muovendo a tutela della salute pubblica (ovvero contro il 5G) in realtà locali, soprattutto comuni, mentre a livello nazionale c'è il solito "alto tradimento" del bene comune (ovvero il solito prostituirsi alle multinazionali). Comunque, giusto per completare il quadro e riprendendo un tema spesso citato dal giornalista Giulietto Chiesa (autore di Pandora TV), la minaccia del 5G non viene solo dal basso (con le antenne ogni 100m o poco più), ma anche dall'alto. Sul sito https://www.5gspaceappeal.org/, scopriamo che c'è un altro appello per lo stop del 5G sia nella terra sia nello spazio (qui la traduzione italiana), che inizia così:
«Noi sottoscritti scienziati, medici, e organizzazioni ambientaliste e cittadini provenienti da 204 paesi, chiediamo urgentemente l'arresto della diffusione della rete wireless 5G (quinta generazione), incluso il 5G dai satelliti spaziali. Il 5G aumenterà in modo massiccio l'esposizione alle radiazioni a radiofrequenza (RF) sulle reti 2G, 3G e 4G per le telecomunicazioni già installate. E’ dimostrato che le radiazioni RF sono dannose per l'uomo e l'ambiente. Lo spiegamento del 5G costituisce un esperimento sull'umanità e sull'ambiente, definit o come un crimine secondo il diritto internazionale. [...]»
Più avanti leggiamo:
«[...] Ciò che non è sufficientemente conosciuto è che questo comporterà anche cambiamenti ambientali senza precedenti su scala globale. E’ impossibile prevedere quale sarà la densità pianificata per i trasmettitori di radiofrequenza. Oltre a milioni di nuove stazioni base 5G sulla Terra e 20.000 nuovi satelliti nello spazio, 200 miliardi di oggetti trasmittenti, secondo le stime, faranno parte dell'”Internet delle cose” entro il 2020, e un trilione di oggetti solo pochi anni dopo. A metà del 2018, il 5G commerciale a frequenze più basse e velocità più basse è stato utilizzato in Qatar, Finlandia ed Estonia. La distribuzione del 5G a frequenze estremamente elevate (onde millimetriche) è prevista per la fine del 2018. Nonostante il diffuso negazionismo, l'evidenza che le radiazioni a radiofrequenza (RF) siano dannose per la vita è già lampante. L'evidenza clinica di esseri umani malati, prove sperimentali di danni a DNA, cellule e sistemi di organi in un'ampia varietà di piante e animali, e prove epidemiologiche che le principali malattie della civiltà moderna - cancro, malattie cardiache e diabete - sono in gran parte causate da inquinamento elettromagnetico, costituiscono una base di letteratura di oltre 10.000 studi peer-reviewed. [...]»
Questo appello appena citato è preciso e riporta un'estesa bibliografia anche scientifica. Quindi, chi vuole approfondire è benvenuto. Purtroppo è evidente che, sebbene molti comuni possano opporsi al 5G, non possono fare nulla contro le decine di migliaia di satelliti sopra il capo.
Dopo tutte queste premesse, riporto qui di seguito il video di report e, sotto, il documentario "La gabbia del 5G".
Buoni approfondimenti,
Francesco Galgani,
22 novembre 2019
Le mie attività di sviluppatore e di didattica del software
A me è sempre piaciuto programmare, per come ho potuto, ogni volta che ho potuto, mettendo mano a decine di linguaggi diversi, dal linguaggio macchina (al tempo in cui debuggavo il codice da me scritto in assembly per i microchip ST62T25, su cui ci ho anche fatto una tesina con progettazione dell'hardware e del software e realizzazione pratica), fino ai più recenti linguaggi di alto livello, incontrati sia all'università sia nei miei studi personali.
In primis sono stato un autodidatta, quando senza alcuna scolarizzazione sulla programmazione (e senza Internet, allora non c'era) già facevo esperimenti matematici col vecchio Quick Basic (un mio programmino, negli anni '90, fu anche pubblicato a livello nazionale su una rivista di informatica).
Solo più tardi, molto tempo dopo, l'università mi ha permesso di strutturare uno stile di pensiero molto valido e molto più ampio di quello che da solo mi ero potuto costruire relativamente allo sviluppo software. Ringrazio in particolare il prof. Marco Ronchetti per avermi trasmesso l'amore per Java, lui è stato uno dei migliori docenti che abbia avuto nell'area di Informatica.
In rete si trovano ancora tracce dei miei lavori sia di didattica del software (come questa "Introduzione ai linguaggi di programmazione", "Introduzione alla programmazione in Java", "Introduzione alla programmazione funzionale e all'utilizzo di Ocaml"), sia le discussioni di programmazione con i colleghi di università e con i docenti quando studiavo a Trento e a Pisa, sia miei lavori universitari di programmazione e di ingegneria del software. Molto di ciò che ho fatto dalle scuole superiori sino all'università, comunque, rimane solo nei ricordi personali.
Sono intervenuto in vari LinuxDay come relatore, come nella foto qui in alto, tratta dalla rivista "Full Circle Magazine, num. 20, dic 2008, pag. 26", e in quest'altro foto qui a destra (relativa ad uno dei miei corsi su Joomla).
Nel corso degli anni ho tenuto docenze sull'uso del software, ad es. ho realizzato tanti anni fa (al tempo del Web 1.0) un corso di FrontPage per docenti dello scuole medie superiori e, più recentemente (al tempo del Web 2.0), due corsi di Joomla (qui video e slides del primo corso e del secondo). Tutti questi corsi sono stati in più giornate e almeno uno di questi è stato registrato su Youtube. Con Joomla ho anche lavorato per molti anni per conto di Uninettuno, realizzando e curando una community online degli studenti. Ho fatto anche altri interventi didattici su temi a me cari, come "Libertà nella tecnocrazia": l'entusiasmo e il clima relazionale di quelle giornate, con studenti di scuole medie superiori, è un bel regalo che ancora porto con me.
Sempre in tema di didattica legata al rapporto tra essere umano e tecnologia, con un approccio più filosofico, psicologico e sociologico, sono felice di poter segnalare i miei oltre 25 anni di collaborazione e riflessione insieme all'Ing. Giulio Ripa, con cui ho presentato il nostro e-book "L'era della simulazione ovvero l'oscuro desiderio di essere sempre connessi". Anche le mie due tesi di laurea hanno riguardo il rapporto tra essere umano e tecnologia: "Solitudine e Contesti Virtuali" e "L'Era della Persuasione Tecnologica ed Educazione all'Uso della Tecnologia". A proposito, sono dottore in "Processi Cognitivi e Tecnologie".
Ho avuto anche occasione di incontrare e parlare personalmente con Richard Stallman, che considero uno dei massimi esempi positivi della storia dell'Informatica e uno degli uomini più assennati del nostro tempo, e di partecipare a eventi come la South Tyrol Free Software Conference, una delle conferenze annuali europee più consolidate sul software libero, che si tiene in provincia di Bolzano.
Come sviluppatore, nell'ultimo ventennio ho realizzato molti siti di complessità diversa, sia statici sia dinamici. Questo blog è fatto con Drupal, che notoriamente non è tra i più semplici CMS. Ho anche realizzato negozi online, siti per agriturismi, per artisti, per associazioni culturali, ecc.
Attualmente sono specializzato nello sviluppo di applicazioni per iPhone e Android in Java, tramite Codename One. Ho anche scritto un corso per imparare a usare Codename One, consultabile alla pagina: Sviluppare app multipiattaforma - Indice del corso introduttivo.
Sono attivo su Stack Overflow e su Github.
Github: https://github.com/jsfan3
Principali repository personali su Github: CN1Libs-VideoOptimizer, CN1Libs-WowzaLiveStreaming, CN1Libs-NativeLogsReader
Principale repository in cui ho dato molti contributi: CodenameOne
GitMemory: https://www.gitmemory.com/jsfan3
Stack Overflow: https://stackoverflow.com/users/1277576/francesco-galgani
Principali articoli tecnici da me scritti o in cui sono citato:
- Exif Orientation Tag and Smart Downloads - A couple of useful new APIs from Francesco Galgani
- Preliminary course for mobile cross-platform development with Java and Codename One
- Live Streaming with Codename One and Wowza
- Extend Codename One With Native & Generic Libraries/Plugins
- Uber Book Release Date (sono uno dei revisori del libro)
- We're Back from Vacation
- Photo Cropping Wizard
- Icon Fonts, Popups and Infinite Scroll
- WKWebView and PRs
- Rich Push Notifications and Improved Validation
- Native Logging and Certificate Wizard Downtime
- Right SideMenu and Tab Order
Su Stack Overflow risulto tra gli sviluppatori più attivi relativamente a Codename One, questa istantanea è del 24 novembre 2019:
Francesco Galgani,
ultimo aggiornamento 2 gennaio 2020
Generazioni a confronto, cyberbullismo, riflessioni (e-book con audio)
Sito di riferimento dell'e-book "Generazioni a confronto": https://www.netreputation.it/generazioni-a-confronto/
Un libro multimediale con le voci di più generazioni su come viene vissuto, abusato o irrisolto il digitale nella propria esistenza e in relazione con gli altri.
Le voci, sì proprio le voci di chi ha meno di 18 anni in confronto di chi ne ha più di 35 o 65…
Perché bisogna proprio ascoltarle le voci – ed immaginarsi chi c’è dietro le voci – mentre raccontano le proprie esperienze giovanili in rapporto col tempo libero, la scuola e l’informazione prima e dopo l’avvento del Digitale.
Comportamenti e relazioni che non ci sono più, ma anche atteggiamenti e connessioni che proprio non ci si sarebbe mai aspettato di vivere.
A completare il quadro di questo confronto generazionale rispetto al mondo della comunicazione (digitale) centinaia di rilevamenti statistici raccolti fra ragazzi, genitori ed insegnanti sull’uso del digitale e la tematica del Cyberbullismo.
Consigli e buone pratiche per gli adulti che quotidianamente hanno a che fare con i minori, per un uso corretto e consapevole della rete e di internet.
Provocazione culturale no-profit in licenza creative commons liberamente scaricabile e riproducibile (in versione EPUB e PDF e MOBI).
Gli autori Vincenzo Bianculli, Enrico Bisenzi, Marco Pini sono disponibili per presentazioni dell’eBook ‘Generazioni a confronto‘ presso biblioteche e centri culturali-didattici interessati.
Gli autori sono anche disponibili a fornire una versione dell'e-book in html semplice per chi ha bisogno di ascoltarlo con un sintetizzatore vocale.
Dal mio punto di vista, questo e-book va ad integrarsi con temi ampiamente trattati in questo blog. A titolo di esempio, ricordo:
- Solitudine e Contesti Virtuali
- L'Era della Persuasione Tecnologica ed Educazione all'Uso della Tecnologia
- L'era della simulazione ovvero l'oscuro desiderio di essere sempre connessi
- La comunicazione nell'era degli smartphone: considerazioni psicologiche, sociologiche e linguistiche
Sul tema del cyberbullismo, ho anche pubblicato:
- Cyberbullismo (poesia)
- La morte del prossimo grazie a Internet (intervista a Luigi Zoja)
- Le diversità sono normali, necessarie e arricchenti, i pregiudizi no
Francesco Galgani,
8 novembre 2019
Verso l’infinito
Camminando sulle nuvole rosa,
al tramonto dell’esistenza,
osservo la disperazione
di chi non sa la propria essenza,
di chi non ha avuto
né gentilezza né sobrietà
a causa d’un mondo
che ci violenta nella dignità.
Tutto scorre,
ma per me è ora d’andare
verso l’infinito
che accoglie il nostro male,
che lo cura e guarisce
proteggendoci con amore,
risanando le ferite,
restituendoci ogni onore.
Amen.
(Francesco Galgani, 4 novembre 2019, www.galgani.it)