Alla ricerca di maestri...

Dopo i miei precedenti articoli "Alla ricerca della felicità", "Alla ricerca della verità... oltre la politica, oltre la religione", "Alla ricerca della scienza...", "Alla ricerca dell'intelligenza "naturale"... ben oltre quella "artificiale", continuo le mie ricerche e riflessioni con questo nuovo articolo.

Vorrei partire da questa considerazione: io sono un essere umano come te.
Nessun testo può essere autoreferenziale, per questo ti invito ad approfondire e a cercare collegamenti con altri autori rispetto a ciò che non solo scrivo io, ma che in generale ti piace leggere, ovvero a trovare i tuoi veri maestri, e a ritrovarli ogni giorno.

Non smarrire mai la tua capacità di discernimento: troppo spesso la nostra capacità di rimanere in contatto con la realtà e con ciò che di autentico è in noi è contaminata da pensieri, parole e modi di agire che abbiamo interiorizzato dalla famiglia, dalla scuola, dalla società. I mass-media e i falsi poteri che attraverso di essi si esprimono ci avvelenano continuamente i sentimenti, l’intelletto e il corpo, per questo dovremmo imparare a discriminare ciò che è buono per noi e ciò che non lo è. Ovviamente non è tutto da buttare: così come la scuola, l’università e gli ambienti di lavoro spesso si traducono nell’accettare la propria posizione di “stare in basso” rispetto ad un’autorità che “sta in alto” (o viceversa), allo stesso modo al tempo della scuola e dell’università ho avuto la grande fortuna di incontrare alcune persone veramente umane e veramente “insegnanti” con il loro esempio: grazie!

Non c’è conoscenza senza amore e non c’è amore senza conoscenza. Allo stesso modo, non esiste un problema che sia “mio” o “tuo”: tutti siamo in relazione. Se questo vale per i problemi piccoli e facilmente superabili, in cui se c’è un minimo di amore allora un problema tuo è anche un po’ mio e viceversa, a maggior ragione ciò è vero per i problemi globali. I grandi maestri dell’umanità si sono sempre occupati proprio di questo, indicandoci la via per uscire dalla “caverna di Platone” e per risolvere i nostri problemi comuni, a cominciare dalla nostra incapacità di relazionarci con la nostra pluralità interiore e con la comunità esterna.

I problemi degli esseri umani hanno tutti la medesima essenza, sono problemi comuni. Le filosofie e le religioni prima, e assai recentemente vari rami della psicologia, hanno provato a dare una risposta a questi problemi. Se non ci rendiamo conto però della nostra comune umanità, allora le religioni, le filosofie e le psicologie, anziché essere d’aiuto, rischiano di provocare ulteriore divisione, aggravando i problemi. Sentirsi nel “vero” e nel “giusto” può essere molto pericoloso, sentirsi “grati” e parte di qualcosa che è più grande di noi e che ci unisce tutti può cambiare l’esistenza in meglio, dando un sapore diverso alla vita quotidiana e alla sua imprevedibilità. Per questo spero che anche tu potrai trarre beneficio della Pratica della Gratitudine.

Vorrei farti un esempio del perché occorre essere molto cauti nell’identificarci in un certo tipo di credo piuttosto che in un altro. Al di là di casi eclatanti in cui la religione, in Italia, è usata come mezzo per giustificare crimini (ricordo i culti mariani di certi capi-mafia), vorrei invece portare l’attenzione su noi persone comuni. Milton Rokeach, uno psicologo ricercatore all’Università dello Stato del Michigan, in pubblicazioni come "Religious Values and Social Compassion" (1969), ha studiato quanto le persone che affermano di praticare seriamente la loro religione siano più o meno compassionevoli delle altre (nella ricerca che ho citato, prese un campione di 1400 adulti americani). In sintesi, e con la dovuta cautela nell’interpretazione dei suoi risultati, che hanno un valore statistico e sono riferiti al contesto storico delle sue ricerche, in generale trovò un atteggiamento più insensibile e meno compassionevole tra i religiosi che tra i non religiosi. Quindi facciamo attenzione, cerchiamo di mantenere il cuore e le orecchie aperte, senza pretendere di avere una verità più vera delle verità altrui.

Ovunque oggi prevale un pensiero giudicante (che è l’opposto dell’amore e della capacità di comprensione), associato a sensi di colpa, di vergogna, di sfiducia, di logiche di potere: questa è un forza distruttiva molto potente, è una danza demoniaca, ma per fortuna ci sono anche forze benefiche e guarenti ancora più grandi. L’umanità ha avuto e continua ad avere grandi anime, grandi maestri che ci hanno indicato e continuano ad indicarci come liberarci dalle nostri prigioni di sofferenza. Per questo ripeto che è importante provare ad ascoltarli. Ricordiamoci anche che le situazioni, le persone, la natura e il mondo in generale non ci appaiono in un certo modo perché sono in un certo modo, ma perché noi siamo fatti in un certo modo. Spesso proiettiamo sull’esterno ciò che noi siamo e i nostri stati d’animo.

Ciò che negli anni ho scritto nel mio blog e nelle mie poesie, per lo meno per quanto riguarda i temi psicologici, politici, economici, sociali, salutistici, pedagogici, del software libero e di educazione alla tecnologia, di rapporto con la tecnologia e di sua intermediazione, di filosofia, di religione e di dialogo interreligioso, ecc., che ho affrontato e talvolta scritto in modo approfondito, facendo anche ricerche protratte nel tempo, è quanto la mia anima mi ha comandato di scrivere: in questo senso, è come se non avessi avuto scelta, ho dovuto farlo (ovviamente ho pubblicato anche altro che esula da questo discorso). Il dovere a cui mi riferisco è un dovere dharmico, etico, è il senso del mio essere qui. Per meglio spiegarti cosa intendo, vorrei citarti un video di due minuti (riportato in calce), presentato dalla prof.ssa Wangari Maathai, premio nobel per la pace, che si apre con le immagini di un vasto incendio nella foresta. I grandi animali, i giaguari, le scimmie e altri scappano davanti al fronte del fuoco, ma a un certo punto si vede un minuscolo colibrì che va nella direzione opposta, con il suo beccuccio pieno d’acqua. I grandi animali gli dicono: "Dove corri, c’è l’incendio, scappa via", ma il colibrì risponde: "Io faccio il meglio che posso, faccio la mia parte". L'idea è proprio questa: fare la propria parte, che non è scritta in alcun posto, ma è la capacità di cogliere quello che la vita ci propone e rispondere con l’anima, cioè con le qualità dell’amore e della gratitudine, e non con l’ego, cioè con le qualità distruttive dei demoni. Non ci dobbiamo far paralizzare dal fatto che la realtà possa apparirci troppo grande per poter essere cambiata: questo tipo di paralisi è un inganno delle forze demoniache, mentre le forze angeliche, anch’esse dentro di noi, percepiscono le cose in un modo assai più ampio, unitario, gioioso e propositivo.

Infine, visto che ho scritto la Religione dell’Ultima Lotta, la cui lettura può essere fatta a vari livelli, e visto anche ciò che poco fa ho espresso sulle religioni, vorrei ricordare che grandi anime come il Mahatma Gandhi (suggerisco la biografia di e Paramahansa Yogananda, che tra di loro si conoscevano, hanno sempre avuto una visione il più possibile unitaria di tutte le religioni. Ciò che ci identifica come essere umani pienamente umani, infatti, non è la nostra religione, ma il nostro “ubuntu”, cioè la nostra capacità di sentirci parte di qualcosa di più grande che ci unisce tutti.

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Ti ringrazio,
Francesco Galgani,
5 ottobre 2019

4 ottobre: festa di tutti gli animali o solo di quelli "da compagnia"?

San Francesco D'Assisi4 ottobre: per molti è la festa degli animali "da compagnia", o perlomeno così è stata definita su alcuni notiziari.

Per me è la festa di tutto il creato, visto che tale giornata è ispirata a San Francesco D'Assisi. A proposito, il disegno qui a destra è un possibile ritratto da San Francesco, l'ho visto sui molti siti web, ma non ne conosco l'autore.

Suggerisco di riascoltare il Cantico delle Creature di San Francesco, ne ho riportato trascrizione e audio in calce all'articolo: "L'unica strada per una soluzione fondamentale dei problemi di quest'epoca". Buon ascolto!

Inoltre, se proprio vogliamo festeggiare gli animali, allora teniamo bene a mente il film Dominion,  che ho qui riportato integralmente, e facciamo la scelta giusta, cioè vegan.

Ah, quasi dimenticavo: stamani in televisione qualcuno s'è interrogato sulle scelte alimentari di Gesù. Beh, se proprio vogliamo citare Gesù, allora ne ricordo le parole, tratte dal Vangelo Esseno della Pace: «Non cercate la legge nelle vostre scritture, perché la legge è vita mentre la scrittura è cosa morta. […] Dio non scrisse le sue leggi sulle pagine dei libri ma nel nostro cuore e nel nostro spirito». E il nostro cuore, riguardo a tutte le creature di questo mondo, cosa ci dice? Per chi è interessato ad approfondire, tanto più che si tratta di un testo in perfetta armonia con una giornata da dedicare a tutto il creato, segnalo la mia analisi ermeneutica del Vangelo Esseno della Pace.

Grazie,
4 ottobre 2019,
Francesco Galgani

Big Brother Awards 2018: la peggior minaccia nazionale sono le leggi approvate dal Parlamento Italiano???

Avvertenza:

Secondo la mia opinione, le leggi approvate dal Parlamento possono essere una minaccia per la sicurezza nazionale a causa degli atti incostituzionali e contrari alla giustizia sociale e alla dignità umana che dal Parlamento vengono legalizzati (a causa di spinte che provengo da poteri esterni allo Stato), tra cui, nello specifico, la legge citata nell’articolo sotto riportato. Molte leggi approvate dal Parlamento sono contrarie alle Leggi costituzionali. A causa di questa deriva antidemocratica, il comportamento di chi siede in Parlamento può essere una minaccia per la sicurezza nazionale, fermo restando che il Parlamento, in quanto istituzione, avrebbe ben altro ruolo.

Mi spiego meglio: il Parlamento dovrebbe proteggere la Nazione e non arrecarle danno, come invece solitamente accade. E ciò accade perché coloro che siedono in Parlamento spesso non hanno come massima priorità quella del bene comune. Ciò che i parlamentari sovente fanno, almeno secondo la mia opinione, è vilipendio alla Costituzione, quantomeno dal punto di vista morale (visto che da quello legale io non posso pronunciarmi). Se la Costituzione fosse applicata, allora il Parlamento sarebbe come un padre e una madre che proteggono i loro figli, ma raramente questo accade. Suggerisco, a tal proposito, una visione del video "Tradita la Costituzione Italiana", di Giulio Ripa (link al suo archivio).

Spero che questa mia considerazione rientri nella libertà di opinione e di espressione del pensiero, perché se così non fosse allora ciò confermerebbe che coloro che si trovano a prender decisioni per le massime istituzioni dello Stato Italiano sono la peggior minaccia per lo Stato stesso.

Concludo questa premessa su cosa intendo per "deriva antidemocratica": uno degli aspetti della democrazia è quello di ascoltare tutti con calma e pacatezza prima di prender decisioni, cercando di raggiungere un livello di intelligenza e di comprensione dei problemi che superi quello della singola persona. I padri costituenti hanno fatto questo, ascoltandosi l'uno l'altro e arrivando a capire cosa fosse nell'interesse comune, a prescindere dagli orientamenti politici di parte. Quindi la democrazia costituzionale è inclusiva, perché comprende tutti, e non ha paura del popolo, ma è al servizio del popolo. C'è democrazia quando anche l'ultima della casalinghe, l'ultimo degli operai, l'ultimo dei disoccupati potrà essere ascoltato ed essere preso in considerazione nel momento in cui un rappresentante dello Stato dovrà prendere una decisione.

La democrazia è qualcosa che facciamo insieme, giorno per giorno, o che distruggiamo insieme, giorno per giorno, perché il problema non è solo cosa accade in Parlamento, ma anche cosa accade nella vita quotidiana di ciascuno di noi quando ci relazioniamo con altre persone.


sito di riferimento: http://www.bigbrotherawards.org/

Il Big Brother Awards, detto semplicemente BBA, è un premio «in negativo» che da anni viene assegnato in tutto il mondo a chi più ha danneggiato la privacy.
Purtroppo la maggioranza dei cybernauti è ormai convinta che parlare di libertà e diritti civili in Rete sia inutile perché il tecnocontrollo sociale è una realtà così largamente accettata che è quasi inutile opporvisi.
Il BBA si propone proprio di riportare l’attenzione del popolo del web, su coloro che attivamente o passivamente contribuiscono a questa situazione, abbastanza allarmante.
Qui sotto ecco i vincitori dei BBA Italia del 2018.

Vincitori dei Big Brother Awards Italia 2018

RISCHIO TECNOLOGICO
Assegnato alla nuova tecnologia più rischiosa per i cittadini digitali.
Il premio 2018 viene assegnato congiuntamente a:

  • Amazon AWS IoT Services
  • Google Cloud IoT
  • Particle Industries, Inc.

Queste tre aziende sono attualmente i leader tecnologici e di mercato per la fornitura di servizi cloud per l’IoT (acronimo che significa «Internet delle cose»).
Si tratta di servizi di sviluppo e gestione offerti a coloro che intendono realizzare oggetti IoT, atti a velocizzare il processo di sviluppo di un prodotto, ma contemporaneamente veicolano tutti gli enormi flussi di dati che gli oggetti IoT generano attraverso la piattaforma del fornitore di servizi.

Ciò permette di analizzare con tecniche di Big Data Analysis e Deep Learning i flussi di dati e di creare profili normali/psicografici dei possessori di uno o più oggetti IoT. Mentre questo potere può essere in parte ceduto, vendendolo a chi ha realizzato gli oggetti, l’enorme potere di analizzare l’interezza dei dati di tutti gli oggetti IoT in qualunque modo possibile viene detenuto dal fornitore di servizi.

L’analisi di questi flussi di dati conferisce un potere di profilazione e tecnocontrollo maggiore di quello oggetto dell’affaire Facebook/Cambridge Analitica. Un potere enorme, che può essere limitato, anzi autolimitato, solo dalle condizioni di servizio decise unilateralmente dai fornitori di servizi stessi; tuttavia, tutti questi fornitori non pubblicizzano molti particolari su questo aspetto.
Considerando che qualsiasi limitazione che il fornitore si imponesse autonomamente comporterebbe la perdita di un affare estremamente redditizio, ci si può domandare se delle autolimitazioni verranno poste in essere in futuro.
Per questi motivi i vincitori, quali rappresentanti più significativi di tutta l’industria dell’IoT, vincono meritatamente il Big Brother Award di Rischio Tecnologico.

MINACCIA NAZIONALE
Assegnato per la più grave decisione pubblica o manipolazione dell’informazione fatta da un ente pubblico o da un suo rappresentante.

  • Parlamento della Repubblica Italiana

 (firmatari legge Walter Verini, Mara Mucci, Giuseppe Berretta)

La quantità di dati generati da ogni persona nella società dell’informazione è enorme e la conservazione dei dati per finalità di giustizia richiede un delicatissimo bilanciamo fra “sicurezza e privacy”.
Questo bilanciamento è saltato completamente quando in Italia è stata approvata una normativa che estende in modo indiscriminato la conservazione di dati di traffico telematico e telefonico alla durata di 6 anni. Legge incompatibile con l’ordinamento comunitario, che porterà a certe procedure da parte della UE (Rif. Sentenza Tele2). Legge duramente criticata dal Garante della Privacy Italiano, da tutti gli attori della società civili nonché da autorevolissimi giuristi. Legge introdotta con l’inganno, come confermato da numerosi parlamentari, come sub-emendamento di un articolo di recepimento di direttiva europea sulla sicurezza degli ascensori all’interno di un pacchetto legislativo di recepimento di variegate direttive europee (“Legge Europea 2017”). Legge che oggi pone l’Italia unica in Europa in una condizione di sorveglianza massiva, soprattutto guardando alle modalità di raccolta di dati di traffico telematico effettuati da parte degli operatori mobili con metodiche di CGNAT, ovvero quelle metodiche che portano alla registrazione di tutti i siti visitati dai propri utenti.

Un cittadino italiano nel 2023 non ricorderà sicuramente quale sito avesse visitato l’8 giugno 2018 alle ore 18.15. Ma lo stato italiano si.
Tenendo conto di tale grave, ampia e indiscriminata condizione di lesione dei diritti civili dell’intera popolazione residente nello stato Italiano, si conferisce il premio Minaccia Nazionale al Parlamento della Repubblica ed in particolare ai firmatari della legge in oggetto, Walter Verini, Mara Mucci e Giuseppe Berretta.

MINACCIA DA UNA VITA
Assegnato a chi ha meritato per più anni consecutivi uno dei premi precedenti:

  • Facebook

In un mondo in veloce cambiamento poche aziende avrebbero potuto rimanere sulla cresta dell’onda per anni e anni riuscendo a sviare, rimandare, procrastinare sempre l’adozione di misure minime di rispetto dei propri utenti e della loro privacy.
Facebook ci è riuscita e merita un premio speciale alla carriera per essere restata sempre fedele alla propria intima natura di violatore, molestatore, minacciatore dell’identità digitale dei cittadini nascondendo dietro un contratto di servizio e delle fantomatiche regole sociali della comunità la violazione dei più basilari diritti all’identità e dignità dei cittadini.

Gli scandali recenti hanno però portato il fondatore a mostrare con disarmante candore la vera faccia di Facebook in un’audizione pubblica al Congresso degli Stati Uniti (da notare che in Europa l’equivalente audizione è stata tenuta a porte chiuse, perché noi europei non abbiamo diritto alla conoscenza, potrebbe farci male) la reale natura del network: non essere sociale ma… «Senator, we run ads». Fanno pubblicità, tutto qui, e senza neppure lo sforzo di investire nella realizzazione di un contenuto accattivante ma semplicemente proponendo in modo selettivo ad ogni proprio utente ciò che solletica di più le sue risposte meno mediate, e lo tiene attaccato praticamente un grande distributore di odio di scala planetaria.

Cari utenti di Facebook, voi non siete il loro prodotto: è la parte peggiore di voi, l’odio, l’invidia, il disprezzo, il risentimento, l’intolleranza, che gli algoritmi di Facebook selezioneranno accuratamente per mostrarli a chi più verrà offeso da questo. Lo chiamano engagement: è l’apoteosi della brutalità e dell’inciviltà.

Fine. Questo era l'essenziale. L'articolo originale è qui: https://bba.winstonsmith.org/

Buone riflessioni,
Francesco Galgani,
4 ottobre 2019

Nel tempo del tradimento

Nel tempo del tradimento

Nel tempo del tradimento universale,
ignoriamo l’Anima,
deridiamo noi stessi,

ingannandoci di app,
amplificatori d’un Ego
burlone e cialtrone.

Ci feriamo di continuo,
senza dare un senso
al nostro stare qui.

Bisogno d’Amore,
ovunque,
sempre,

coperto d’immondizia,
superflua,
inutile.

Lo scopo,
il sentimento,
dov’è?

Spegniamo le app
e accendiamo il Cuore,
grazie!

(Francesco Galgani, 3 ottobre 2019, www.galgani.it)

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