Ci sono due tipi di disegni: quelli fatti dalla natura, e quelli fatti da noi. Di solito i primi sono migliori dei secondi, per cui prendiamo l’arte della natura come modello. Questo vale non solo nella pittura, ma in tutti i campi dell’esistenza: la natura è maestra.
Quando però, mossi dalla volontà di dominio e di potenza, che di per sé è estranea all’ecosistema - o meglio esistente in forme limitatissime e funzionali all'equilibrio delicato e precario della vita - creiamo forme aliene alla natura, ovvero brutte forme: lì iniziano i problemi. Più la cultura si allontana dalla natura, maggiore è il disagio e la non voglia di vivere.
Storicamente, l'odio per la natura è stato considerato come odio per il limite: questo è un tipo di ideologia che, portata alle estreme conseguenze, vede l'essere umano come dio di se stesso, che può fare su stesso e sugli altri tutto ciò che vuole, compresa la propria e l'altrui distruzione. Questa ideologia liberale vuole lo smantellamento dello stato, della famiglia, delle varie comunità, delle religioni, di qualsiasi limite alla sessualità e all'uso del proprio e altrui corpo, allo scopo di liberare l'uomo. Ma quale libertà è quella che si basa sull'odio per la natura? Parafrasando la "Leggenda del re infelice" di Fabrizio De André: «Quanto giusta pensate che sia una libertà che decreta morte?».
Più siamo separati dalla natura, più siamo separati da noi stessi e quindi dalla nostra anima... e più siamo separati dalla nostra anima, e maggiore è il nostro stato di morti viventi. Questo vale anche per le persone che hanno successo nel nostro mondo alienato, che premia la demenza e castiga il talento.
La paura del covid, portata ai livelli disastrosi attuali, è la messa in scena della paura di vivere nel teatrino della società. Le politiche di sanità pubblica di questo periodo aiutano a non vivere, quindi rafforzano la nostra condizione di zombie.
I fiori prendono nutrimento dalla terra e dalla pioggia, dall’aria e dal sole, e sono meravigliosamente belli così come sono. Anche gli esseri umani sono meravigliosamente belli nel corpo e nello spirito quando sono lasciati liberi di amarsi e di fare comunità, in un clima interiore ed esteriore di armonia con l’anima, che è l’unica condizione risolutiva di ogni conflitto. Ma tutto ciò non c'entra niente con il liberismo sopra accennato: senza l'esistenza del limite e senza una interconnessione armoniosa e rispettosa degli altri viventi, neanche i fiori potrebbero esistere.
Il quadretto sottostante, che ho fatto mentre riflettevo su queste cose, si intitola "Amore per i fiori".
(testo e pittura digitale di Francesco Galgani, 23 ottobre 2020)