Segnalazioni di contro-informazione

A volte sento il dovere morale di usare il mio blog per scrivere articoli di vera informazione, che vadano a scavare in tutto ciò che il mainstream cerca in tutti i modi di occultare o di pervertire, propinando il falso come fosse la più santa delle verità. Ma non ce la faccio, non mi posso occupare di tutto. Ho già scritto molti articoli-denuncia e inni al cambiamento. Stavolta mi limito soltanto a segnalare alcune questioni già accuratamente approfondite da altri, i miei lettori più curiosi potranno approfondire:

  • Come le idee di Charles Darwin siano state usate a giustificazione e fondamento ideologico dell'attuale neoliberismo criminale, giustificando anche le forme di nazismo tedesco (quello conosciuto) e britannico/americano (meno noto). Nel video viene spiegato perché il darwinismo prima, e il neo-darwinismo poi, non sia in realtà così scientifico e "certo" come ci è stato insegnato, anzi. Link al video: "Cose che non vi raccontano di Charles Darwin". A proposito del concetto di scientificità, ricordo ancora una volta il mio articolo: "Alla ricerca della scienza...".
  • L'attuale governo, che si propugna come tanto rivoluzionario e dalla parte dei cittadini, ha già stipulato e sta continuando a stipulare accordi commerciali assai lesivi dei nostri interessi comuni... o almeno così penso, ovviamente posso sbagliarmi, è sempre meglio avere il beneficio del dubbio. Mi riferisco ad accordi commerciali in stile TTIP per i quali tanti cittadini europei (tra cui io) a suo tempo sono scesi in piazza a protestare, affrontando anche lunghi viaggi (ricordo, quando eravamo a Roma, persone provenienti da tutta Italia). Il nocciolo della questione è che questi accordi di "liberalizzazione" servono a "liberare" le multinazionali dai vincoli del diritto vigente negli stati (a cominciare dal diritto alla salute e alla tutela dei lavoratori), allo scopo di invadere i mercati di prodotti a basso costo (tali da distruggere ulteriormente le economie locali già devastate) e senza controlli. Con questi accordi i governi (che stanno dimostrando di essere tanto neo-liberisti quanto gli altri) possono anche essere chiamati in causa delle multinazionali nel caso in cui emanino qualsiasi legge o provvedimento contro i loro porci interessi. In pratica questi accordi autorizzano e legalizzano una rapina a mano armata dei nostri diritti alla vita. Questo è ciò che ho capito io, ovviamente posso sbagliarmi. Per chi vuole approfondire, segnalo: "I (brutti) fratelli del CETA: conoscerli per evitarli", oltre a una lunga e dettagliata relazione su queste questioni: "Dalle dichiarazioni ai fatti: perché dobbiamo fermare il CETA e tutti i suoi (brutti) fratelli". Onestamente mi sembra che siamo a livello non sono di tradimento della patria in senso generico, ma anche di tradimento effettivo di ciascuno di noi: questo è il neo-liberismo, che dove vige fa solo danni, spesso irreversibili.

A proposito di tradimenti, cerchiamo di non tradire noi stessi, anche se ci trovassimo nella situazione più disperata: collaborare è meglio che rinunciare. Ciascuno di noi può dare il suo contributo per un mondo migliore, per la pace, per vivere bene. Anche una persona povera e affamata può farlo. Abbiamo grandi urgenze da affrontare insieme. Per chi ancora non l'ha letto, segnalo il mio "Manifesto dell'ultima lotta".

Francesco Galgani,
29 novembre 2018

Non è un problema né di scienza né di tecnologia, ma di cuore

Qualcuno prima di me aveva già detto che «Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario» (Pier Paolo Pasolini) e «Se la libertà significa qualcosa, significa il diritto di dire alle persone ciò che non vogliono sentire» (George Orwell).

Veramente viviamo nella mistificazione universale... e anche solo avere il coraggio di provare a cercare di avere un senso di realtà, inteso come porsi domande del tipo "Come stiamo vivendo?", "Cosa stiamo facendo?", "Dove stiamo andando?", è un atto rivoluzionario, soprattutto se a questo poi segue un cambiamento interiore, che significa non sentirci più "necessitati" a fare ciò che fa la maggioranza delle persone, o semplicemente a fare ciò che abbiamo fatto fino a ieri.

L'applicazione tecnologica della scienza sta da sempre accompagnando la storia dell'umanità, e le nostre vite. Nel mio blog, nelle mie tesi di laurea ("Solitudine e Contesti Virtuali" e "L'era della persuasione tecnologica") e anche nell'e-book "L'oscuro desiderio di essere sempre connessi", fatto insieme al mio amico Giulio Ripa, ho da sempre messo a nudo gli intrinseci malefici dei social e degli smartphone, mostrando come la loro progettazione e applicazione sia sovente tesa più a rinforzare le debolezze umane che le virtù, oltre a renderci schiavi e sempre più lontani da ciò di cui realmente avremmo bisogno: contatto fisico, amore, solidarietà, collaborazione, affetti, calore umano, protezione della comunità, salute, lavoro, ozio creativo in compagnia, senso di unità, non-violenza, rispetto, lealtà, onestà, gioia, impegno condiviso nel proteggere tutto ciò che di prezioso la vita ci ha donato, ecc... I social e gli smartphone ci danno queste cose? E l'imminente 5G? Ma ce ne rendiamo conto che se ogni movimento rivoluzionario "deve" avere una pagina Facebook, altrimenti è come se i suoi aderenti si sentissero inesistenti, allora abbiamo veramente toccato il massimo del non-senso?

Ma è davvero un problema di scienza e di tecnologia, o è altrove il problema?

Qual è stata la peggiore invenzione fatta dall'umanità? Probabilmente la "ruota"... perché abbiamo inventato la "ruota" senza prima inventare il modo di stare tutti insieme in armonia, ovvero nell'"amore"... senza il quale tutto il resto può rivelarsi assai controproducente... come in effetti è, visto che stiamo distruggendo il pianeta, oltre a noi stessi.

Ogni novità tecnologica finisce persino nei telegiornali, come se fosse il metro di giudizio della nostra "evoluzione", che vedo meglio descritta da un'altra parola: "etica".

Noi possiamo scegliere ogni giorno di comportaci secondo un'etica che abbia solide radici e che sia sostenuta da una forte motivazione. Non dico questo riferendomi esclusivamente alla tecnologia, mi riferisco invece a tutti i veleni che stanno distruggendo la nostra società e il nostro mondo. Il problema, secondo me, non è soltanto quello di avere uno sguardo critico verso ciò che la tecnologia ci offre (con il coraggio di mettere in discussione le nostri abitudini e anche di rifiutare di adeguarci a ciò che ci sembra sbagliato), piuttosto è quello dell'etica con cui stiamo usando sia le nostre vite, sia tutto ciò che la vita ci offre.
 
Di per sé la rete Internet (e i social) sarebbero un mezzo per realizzare un'intelligenza collettiva e connettiva che vada oltre l'intelligenza individuale, ma affinché invece dell'intelligenza collettiva non si ottenga il peggioramento e progressivo deterioramento individuale e sociale (con delega dell'intelligenza umana all'intelligenza artificiale), occorre che i componenti della rete (e tutti gli attori che contribuiscono a creare la rete, Zuckerberg in primis, che per inciso è proprietario anche di Whatsapp e di Instagram) abbiano in sé i valori ben radicati dell’etica, del rispetto, dell’altruismo e della dignità umana ad ampio raggio. Occorre anche avere il coraggio di dire chiaramente che il nutrimento affettivo, di cui l'essere umano ha il massimo bisogno, non può essere mediato dalla tecnologia, che pertanto va ridimensionata, dando priorità ad altro. Ma la storia sta andando in un'altra direzione, come ho scritto nella mia Profezia (e nella quale, non a caso, ho scritto che "l'intelligenza artificiale è capace di tutto, fuorché dell'essenziale").
 
Quello che sto dicendo significa riscrivere completamente i fondamenti della nostra società... e innanzitutto del nostro cuore. Siamo in "periodo terminale, apocalittico", come ho scritto nel mio "Manifesto dell'ultima lotta", nel quale ho anche delineato con chiarezza una strada che può salvarci. Le persone potrebbero sentirsi "limitate" o "costrette" nel momento in cui parlo di veganesimo, di non-violenza, di sobrietà, ma il mio unico intento è quello di costruire le basi per un presente e un futuro dignitoso per tutti, perché attualmente e sempre di più stiamo barattando il futuro prossimo con la perversa soddisfazione di un ego insaziabile e crudele. I mass media fanno di tutto per alimentare tale ego malato, per distogliere dall'essenziale, per nascondere completamente ciò che andrebbe conosciuto e, purtroppo, per procurare continui falsi allarmi in maniera scorretta e fraudolenta, facendo passare per veri fatti assolutamente falsi e incitando all'odio, come giustamente, riferendosi a un caso specifico e con chiare argomentazioni, ha fatto notare Marcello Pamio nel suo articolo "«Berto la macchietta» e l’epidemia inesistente di morbillo…". A proposito di mistificazioni che ci pervadono, i miei lettori più attenti possono anche dare uno sguardo ai fondamenti del nostro sistema economico (grazie all'avvocato Francesco Carraro e all'ingegnere Fabio Conditi) e anche ai fondamenti della scienza attuale (in un mio articolo dove riprendo informazioni pubblicate su riviste scientifiche).
 
Mi impegno a vivere secondo ciò che ho scritto nel Manifesto,
Francesco Galgani,
18 novembre 2018

Prima di parlare di IMMIGRAZIONE, ascoltiamo cosa stiamo facendo all'Africa

Nel video seguente (tratto da ByoBlu, licenza Creative Commons) parla Mohamed Konarè, leader del movimento panafricanista.

Ascoltiamolo.

Prima di parlare di immigrazione, di politiche migratorie, di razzismo, di lavoro, o di una qualsiasi questione legata all'immigrazione, per favore ascoltiamolo.

Grazie.

DOWNLOAD MP4

Manifesto dell’ultima lotta

Tratto da: RELIGIONE DELL'ULTIMA LOTTA

Siamo in un periodo terminale, apocalittico, perché la violenza e l'ottusità degli esseri umani è diventata insostenibile per tutte le specie viventi del pianeta. Affrontiamolo serenamente, facendo la nostra parte in una direzione che vada verso la salvezza del pianeta, tutt'uno vivente di cui facciamo parte. Per tale ragione, noi scegliamo come massima priorità di essere vegani e di non esercitare potere sulle altre persone.

Il cibo è sacro perché sacra è la vita, ma un cibo prodotto con violenza, disprezzo della vita e massacri è per noi veleno. Un cibo prodotto uccidendo ogni tre giorni lo stesso numero di animali terrestri quante persone furono uccise da tutte le criminali guerre della storia dell’umanità (619 milioni), dopo indicibili torture e manipolazioni genetiche, è un veleno così potente che alla fine ci condannerà al non aver più nulla da mangiare. Anche i mari e gli oceani soffrono come malati terminali e, nel loro silenzio, reclamano il nostro aiuto, perché con l’attuale andamento delle attività di pesca entro il 2050 non avranno più vita da ospitare.

Rinneghiamo il diritto, il potere, l’autorità e il dominio di cui l’ego umano si è sovente arrogato sui più deboli, considerati inferiori al solo fine di avallare i propri perversi scopi, giustificando ogni devastazione ambientale e ogni massacro dei suoi simili, ovvero giustificando la propria autodistruzione.

Rifiutiamo come aberrante il consumo di animali e derivati, perché oltre ad essere contrario alla nostra salute, già compromessa dalle attività umane che hanno reso invivibile gran parte del pianeta, significa complicità verso la nostra stessa estinzione. Percepiamo come aberrante anche la continua disinformazione tesa a distrarci il più possibile dall’urgente necessità di cambiamenti interiori, familiari, sociali, politici ed economici che mirino al rispetto della vita e alla salvezza dell’umanità. Parimenti ci rifiutiamo di identificarci in ogni forma di spiritualità, filosofia e religione che, pur predicando il bene, non inviti caldamente alla sobrietà dei consumi, al veganesimo, al non renderci complici dei continui brutali massacri.

Il nostro mondo, in mano alle psicopatiche multinazionali a cui interessa solo il profitto, è diventato un impero di sofferenza. Come un faro che ci indichi la strada da percorrere nella notte burrascosa e devastante dell’umanità, consideriamo la non-violenza, una corretta informazione e il non sentirci superiori a nessuno come l’unica direzione da intraprendere. Consapevoli dei nostri limiti e delle nostre ombre, ci impegniamo in tal senso. Consapevoli dell’impari lotta contro un modo di pensare e di agire radicato in tutti i livelli della società e persino nel nostro inconscio individuale e collettivo, ci impegniamo a mantener saldo il nostro Amore per la vita e ad agire di conseguenza. Riteniamo che il progresso morale di un popolo vada di pari passo non solo con il modo con cui le persone si relazionano tra di loro, ma anche con il modo in cui animali e territorio vengono trattati e protetti.

Il coraggio e le doti intellettive e morali ci saranno di sostegno, la forza della parola che libera dalla tristezza e dai pesi quotidiani il nostro stile di vita, l’Amore la nostra fede.

Grazie.

(Francesco Galgani, 7 novembre 2018)

Pages

Subscribe to Informatica Libera - Francesco Galgani's Blog RSS