Vegan a Natale e Capodanno: non è privazione, è una bella avventura!

Il cimitero degli animali "I cipressini" a San Giorgio a ColonicaOggi è il 4 gennaio 2018, le feste son quasi terminate. La tradizione vuole che a Natale e a Capodanno ogni persona dovrebbe mangiare come se avesse dieci stomaci, senza curanza alcuna per le proprie sensazioni di sazietà e di malessere, per le conseguenze in malattie, in sprechi di risorse, in vite uccise, in sofferenza arrecata... e anche nella non trascurabile devastazione ambientale.

E anche stavolta, ormai, il danno è fatto e l'avidità di cibo (ovvero di animali torturati e uccisi), oltre ogni ragionevole bisogno, soddisfatta.

La foto qui a destra è di un cimitero degli animali (vicino a Prato). Anche le nostre tavole sono spesso cimiteri.

Quando sento, in queste occasioni di grande festa, le persone chiacchierare tra di loro di quanto è buono il cibo che stanno mangiando o che hanno mangiato... sto zitto, e prego in cuor mio che questa brutale follia (autolesiva) finisca. Quando mi dicono che rispettano la mia scelta vegan, rispondo che mi piacerebbe che le persone rispettassero anche se stesse.

La maggior parte di noi continua ad arrecare ogni giorno questo danno innanzitutto a se stesso o a se stessa, seppur in misura minore rispetto alle bulimiche abbuffate delle festività. Il cruento e sanguinario male, fisico e psicologico, che stiamo facendo agli animali lo ripagheremo tutto e con salati interessi. Per promemoria, la seconda causa di morte è la fame, la prima è l'appetito.

Mi tornano a mente le parole di Neal Barnard, al termine di una conferenza che ascoltai un po' di tempo fa, interamente disponibile alla pagina "Ciò che l'industria del latte non vuol farti sapere" (se le seguenti parole conclusive risultassero poco chiare, basta ascoltare il resto della conferenza):

«[...] Bene, ecco dove ci troviamo ora col cibo. Sappiamo di avere un problema, sappiamo che se potessimo cambiare la nostra dieta otterremmo un beneficio, e sappiamo che quando guardiamo i nostri figli, sono la generazione meno in salute che ci sia mai stata.

Ma non so... il cibo è così buono... ci sono le grandi industrie, non puoi combatterle sul serio... o aspetta un minuto... è giunta l'ora. E' giunta l'ora. Dobbiamo fare alcuni cambiamenti. E un modo di fare questi cambiamenti non è scuotere il dito e far sentire la gente in colpa.

Il modo di cambiare è informare la gente e mettere le informazioni a disposizione della gente, motivo per cui amo quello che sta accadendo qui a VegSource, è dove otteniamo informazioni, e le scambiamo, e e ciò che funziona per te, e quali ricette piacciono di più alla gente.

E poi ci divertiamo.

Chef AJ è un campione in questo, potete preparare piatti divertenti, e divertirvi con i sapori, e ci sono anche tante cose assurde sul cibo, e ci sono alcune ricette fantastiche, prodotti fantastici, siti, libri, e quando trovate queste cose le condividete in giro e non è privazione, è un’avventura!

E la gente si sente liberata nello scoprire cose che non sapeva e che le possono servire. E sono convinto che una mattina di febbraio, tra non molto tempo, ci sarà un uomo che trema fuori il suo edificio a Washington DC mangiando l’ultimo boccone della sua ala di pollo, prima di rientrare nel suo edificio vegano!

Questo è il giorno che voglio vedere arrivare. Grazie mille.

Grazie davvero. Vi auguro un ottimo pranzo, ci vediamo questo pomeriggio, grazie!»

tratto da: https://www.scienzavegetariana.it/nutrizione/conferenza-latte-formaggio.html

Prima, durante e dopo la campagna elettorale...

Apputtanamenti

In campagna elettorale
ogni bugia vale,
infido e surreale
è quel che appare.

Persuasiva è la tv,
la sua merda piace,
nelle case sempre accesa
al Potere ci soggiace.

L'agenda del politico
è fitta d'apputtanamenti,
quella del giornalista
di continui stravolgimenti

per nascondere e imbrogliare,
e di falsità celare,
il mondo che viviamo,
per chi o cosa votiamo.

Se fosse vero il mondo
dai media disegnato,
di falsa religione
sempre infiocchettato,

direi ai suoi falsi cristi,
per il bene della gente,
di distrugger tutto,
perché non vale niente.

Ma ben altra è la vita,
assai più bello il mondo,
basta spegnere la tv
e Amare nel profondo.

(Francesco Galgani, 3 gennaio 2018)
www.galgani.it

Pensieri positivi dedicati agli ammalati

Piccola raccolta di pensieri positivi per iniziare di nuovo, ogni giorno, le nostre lotte.

Io e la mia amata compagna abbiamo dedicato questa raccolta agli ospiti dell'Ospedale di Cariati (CS).

Ho incluso anche miei pensieri, già precedentemente pubblicati in questo blog, firmati con lo pseudonimo Paco Bellèz.

Buon nuovo inizio,
Francesco Galgani,
2 gennaio 2018

 

Conta i fiori del tuo giardino, mai le foglie che cadono.
(Romano Battaglia)

Possiamo lamentarci perché i cespugli di rose hanno le spine, o gioire perché i cespugli spinosi hanno le rose.
(Abraham Lincoln)

I perdenti vedono dei temporali, i vincenti vedono degli arcobaleni.
I perdenti vedono strade ghiacciate, i vincenti mettono su i pattini da ghiaccio!

(Denis Waitley)

I Pensieri diventano Cose… Scegli quelli Buoni!
(Mike Dooley)

Io traggo il meglio di tutto quello che arriva e il minimo da tutto quello che va.
(Sara Teasdale)

È meglio accendere una piccola candela che maledire l’oscurità.
(Confucio)

Posso controllare le mie decisioni (cioè non usare quella merda di Facebook) - Chamath Palihapitiya, ex vicepresidente di Facebook

Chamath Palihapitiya, ex vicepresidente Facebook
Discorso tenuto all’inizio di novembre 2017 alla Stanford University

Fonte con video: http://www.byoblu.com/post/2017/12/15/vi-stanno-riprogrammando-chamath-palihapitiya-ex-vicepresidente-facebook.aspx#more-45887

Mi sento tremendamente in colpa. Penso che noi tutti sapessimo, nel profondo di noi stessi, anche se abbiamo finto di no. E ci eravamo convinti che probabilmente non ci sarebbero state conseguenze inattese, non davvero così gravi. Io penso che nei recessi profondi della nostra mente sospettavamo che qualcosa di brutto sarebbe potuto accadere, ma penso che il modo in cui noi lo lo immaginavamo, non fosse questo.

Letteralmente siamo arrivati ad un punto, oggi, dove credo che abbiamo creato strumenti che stanno disintegrando il tessuto sociale su cui è basata la Società. E io vorrei incoraggiare voi tutti, quali futuri leader del mondo, a prendere veramente coscienza di quanto questo sia importante. Se tu nutri la bestia, quella bestia ti distruggerà! Se invece la respingi, abbiamo la possibilità di controllarla e rimetterla al suo posto.

Questo è un momento nel quale le persone hanno bisogno di chiudere nettamente con alcuni di questi strumenti e con le cose su cui fanno affidamento. Gli stimoli di feedback a breve termine, basati sulla dopamina, che abbiamo creato, stanno distruggendo il modo in cui la società funziona: nessuna coscienza civile, nessun senso di cooperazione, disinformazione, falsità… E non si tratta di un problema americano, non si tratta delle pubblicità dei russi: questo è un problema globale. Quindi ci troviamo in una situazione davvero brutta, in questo momento che sta erodendo il nucleo fondamentale di come le persone si comportano tra di loro.

Io non ho una soluzione giusta: la mia soluzione è semplicemente: non usate più questi strumenti! Io non lo faccio da anni, hanno creato enormi tensioni con i miei amici, enormi tensioni nelle mie cerchie sociali. Se guardi la mia pagina Facebook, probabilmente avrò postato meno di dieci volte negli ultimi sette anni! Ed è strano: immagino che più o meno, inconsciamente, io non volessi essere riprogrammato. E quindi l’ho semplicemente spento, ma non l’ho affrontato e ora guardiamo quello che sta accedendo! Questo davvero mi fa arrabbiare! Prendiamo come esempio quella bufala su Whatsapp, dove in qualche villaggio in India la gente aveva paura che i suoi figli potessero venire rapiti. Il risultato è che abbiamo assistito a dei linciaggi! Le persone facevano i “vigilantes“, andavano in giro pensando di aver trovato il colpevole… Insomma: siamo seri? Ecco, questo è ciò con cui abbiamo a che fare!

Immaginate di portare tutto questo alle sue estreme conseguenze, con attori malintenzionati che possono ora manipolare ampie frange della popolazione per fare qualunque cosa vogliano. È veramente una bruttissima situazione. E noi nascondiamo il problema, capite? Organizziamo le nostre vite attorno a questo senso di perfezione percepito, perché siamo premiati da questi impulsi a breve termine: cuoricini, like, pollici in su… e confondiamo tutto questo con i valori, e confondiamo tutto questo con la verità. E invece ciò di cui veramente si tratta è: una falsa e fragile popolarità. Ed è a breve termine e questo vi lascia ancora di più – ammettiamolo! – sospesi e vuoti, prima ancora di comprenderlo, perché poi vi forza in questo circolo vizioso dove pensi: “Qual è la prossima cosa che devo fare adesso? …perchè ne ho bisogno!” Pensate a tutto ciò con l’aggravante di 2 miliardi di persone e poi pensate a come la gente reagisce alle sensibilità degli altri: è veramente una cosa brutta!

Io ho fatto un ottimo lavoro là (ndr: a Facebook), e penso che quel business faccia molto bene in tutto il mondo. Il modo in cui ho deciso di spendere il mio tempo è di prendere il capitale con cui mi hanno premiato e concentrarmi ora sui cambiamenti strutturali che posso controllare. Io non posso controllare tutto questo. Posso controllare le mie decisioni (cioè di non usare quella merda), posso controllare le decisioni dei miei figli, che non hanno il permesso di usare quella merda. E poi posso concentrarmi su diabete, sull’educazione e sui cambiamenti climatici. È tutto ciò che posso fare. Tutti gli altri devono guardarsi dentro un po’ di più, considerando quello che sono disposti a fare, perché i vostri comportamenti… voi non vi rendete conto che vi stanno riprogrammando. Non era intenzionale, ma adesso dovete decidere a quanto siete disposti a rinunciare, a quanto della vostra indipendenza intellettuale. E non pensate: “Oh, no, non io! Io sono un fottuto genio! Sono alla Stanford!” Probabilmente voi siete quelli che hanno più possibilità di finirci dentro! Perché proprio voi avete spuntato caselle per tutta la vostra maledetta vita. Senza offesa, ragazzi!

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