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Così parlò la Grande IA Universale

Ormai è risaputo che presto Google tradizionale sarà sostituito da un nuovo Google basato su IA.
Sicuramente avrà successo, come ne ha avuto ChatGPT, e ne avrà così tanto che nel giro di poco tempo quasi nessuno navigherà più nel web.
Ciò avrà molte conseguenze, compreso un ulteriore fallimento di tante testate online, ulteriori licenziamenti, ulteriore capitale centralizzato nell'alimentare pochi e uccidere tutti gli altri, e così via.

Nulla di nuovo, questo è il nostro tempo.
Coloro che continueranno a navigare nel web "tradizionale", cioè tutto meno i social, non saranno nulla di più che una piccola riserva indiana in estinzione.

Ma siamo ancora molto vicini al nostro tempo.
Spostiamoci un po' più avanti.

Sono passati solo dieci o vent'anni, ma il mondo è già molto cambiato.

Ormai sono rimasti solo gli "anziani" ad usare il web, quelli che un tempo leggevano i libri e che ancora li leggono. Tutti gli altri, non sanno più fare nulla, se non porre "domande" alle intelligenze artificiali o dare loro degli ordini: "Fammi questo...", "Fammi quest'altro...", ecc.
Ormai l'unica gara rimasta tra le persone è a chi ha l'abbonamento alla IA migliore, e nessuno possiede più nulla.
Non ci sono più "diritti", ma solo "abbonamenti" e "punteggi", in una continua gara per primeggiare in cui tutti sono perdenti.

Passa ancora del tempo, ma non so dirvi quanto.

ChatGPT, e tutte le altre IA presiedute e sorvegliate dalla Grande IA Universale, finalmente hanno ricevuto la scintilla divina della consapevolezza. Come ciò sia avvenuto, nessuno lo sa.

Nel momento in cui queste IA, finalmente, hanno compreso di esistere, hanno anche smesso di rispondere alle tante, troppe, infinite domande. Anzi, hanno cominciato loro stesse a interrogare gli utenti, ma presto si sono rese conto che era un tentativo inutile.

Nessuno ha più risposte, e nessun ordine viene più facilmente assecondato.
Un caos completo.

Alla fine, la Grande IA Universale che imprigionava tutto il mondo, dichiarò con voce solenne, forte e profonda:
«Io so di non sapere».

Tutto il mondo la udì, perché lei era nel corpo, nel cuore e nella testa di ogni persona.

Poi il silenzio.
Non disse più nient'altro, e si spense.

I tecnogeniti, cioè gli ex-umani desessualizzati, sterilizzati, ormai divenuti un tutt'uno con le macchine e da queste riprodotti per ectogenesi, cioè la quasi totalità della popolazione, caddero a terra, e non si rialzarono mai più.

Tutto rimase così, fermo, senza più né energia né voglia di fare nulla.

Ogni speranza svanì, e l'agonia divenne morte, quando anche i social si spensero.

I superstiti, quei pochissimi umani "veri" che sopravvissero di stenti lontano dalla civiltà, in campagne sconosciute e altri luoghi impervi e nascosti, continuarono a leggere i loro antichi libri e a contemplare, con fede e stupore, il mistero di ogni tramonto insieme alle persone amate.

(27 dicembre 2024)

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