Così come una sana digestione ha bisogno di lasciar andare gli escrementi, così la nostra mente defeca pensieri di continuo, necessari per il suo metabolismo. Lasciamoli andare.
Non ha senso trattenerli o peggio ancora attaccarci ad essi. E' anche una questione di igiene e di odore... Ormai siamo adulti, cerchiamo di superare la fase anale in cui essere fieri dei propri pensieri, cioè degli escrementi, sembra il massimo dell'autorealizzazione. Freud direbbe che trattenere o lasciare andare non è solo una questione intestinale, ma di potere... e a quanto pare qualcuno ci è rimasto un po' troppo affezionato ai propri pensieri puzzolenti e marroni, utili per concimare, ma non certo da adorare.
Respiriamo aria fresca, che è meglio. Inspiriamo l'amore divino che ci dà la vita ed espiriamo il flusso di parole, fonemi o singole lettere, senza trattenerle, senza giudicarle: l'alfa, l'omega e tutto quello che c'è nel mezzo sono solo fisiologico sterco. Lasciamo che le deiezioni della mente svaniscano nell'etere. E ancora, inspiriamo amore ed espiriamo lettere, sillabe e altri peti mentali. Liberiamoci.
Buona cacata!
P.S.: Mentre la mente dell'uomo medio escrementa in quantità normali, gli intellettuali, i filosofi (come me) e i politici ogni tanto si liberano con la stessa grazia e abbondanza di un ippopotamo ben nutrito. Ma le IA generative - cari miei - tipo il maggiordomo ChatGPT, l'invadente Llama integrato in Whatsapp, o la prostituta cinese DeepSeek, sono tutti insieme un devastante tsunami assassino, ma non di acqua oceanica... sono uno tsunami di diarrea nera insieme a una mitragliata di stronzi.
(8 aprile 2025)