Intermezzo di sogno
tra gli incubi d’una vita
sadica e burlona
nutrita di illusioni.
La meta non è qui,
e neanche là,
cambia solo la forma
della giusta fustigazione.
Il corpo in sobbuglio
cuoce sulla piastra
di quell’inferno terreno
chiamato felicità.
Dolori strazianti
gli annodano i pensieri,
contorcono le budella,
gli indicano il patibolo.
Tutto si spegne.
Gli occhi si chiudono.
L’ultimo respiro
e il colpo della falce.
Della sua esistenza
rimarrà una goccia
da cui nascerà
un fiore bello e ignoto,
illusione di fine,
illusione di inizio,
illusione di lotta,
illuso del bene e del male.
(13 marzo 2024)