Riflessioni per una riforma religiosa

Nel rispetto del principio di non dualità come egregiamente esposto da Giulio Ripa nel suo articolo “Oltre il dualismo”, di cui consiglio caldamente una lettura, ci tengo a precisare che quanto sto per scrivere non ha alcuna pretesa di esprimere un punto di vista “più vero” delle verità altrui. Chi pratica una fede, e se questa a lui o a lei dà giovamento e ne migliora le relazioni umane e soprattutto il comportamento, fa bene a praticarla. Quindi quanto segue non è da intendersi come un puntare il dito contro qualcuno, ma solo come una serie di miei personali, opinabili e migliorabili riflessioni, che lascio qui per chi vorrà leggerle. Grazie.

1. Significato della parola “Dio”

La parola “Dio”, nelle molteplici accezioni, spesso contrastanti, che ha assunto in varie religioni e che è stata usata per giustificare anche le peggiori perversioni umane, è purtroppo ormai squalificata di significato. Se proprio vogliamo usarla, è necessario metterci d’accordo sul significato e ridarle piena dignità, altrimenti non possiamo capirci. Da qui e nel proseguo di queste mie riflessioni, “Dio” è da intendersi nel suo significato platonico di “Bene e Giustizia”. Quindi un uomo o una donna che agisce onestamente e coerentemente per il bene e per la giustizia propri e altrui è veramente a immagine di Dio, a prescindere dalla religione, dal credo, dall’eventuale ateismo, dall’orientamento politico o da qualsiasi altra connotazione. Alcune religioni non usano la parola “Dio”, ma altre espressioni che hanno in comune i concetti di “Bene e Giustizia”. Ad es., espressioni come “Coscienza Cristica”, “Buddità”, “Saggezza Universale”, “Ubuntu”, ecc., essendo tutte incentrate sul senso di unità, di comunità, di bene e di giustizia, in questo contesto sono da intendersi come sinonimo di Dio.

2. Distacco dal proprio “Ego” e dai giudizi sociali

Ognuno di noi ha un’Anima e ha un Ego, che, nel significato qui inteso, sono due configurazioni completamente diverse della mente umana. L’Ego è una configurazione focalizzata sul particolare, l’Anima coglie l’universale. L’Ego è separativo, è tenuto in piedi dal giudizio, in particolare dal giudizio sociale interiorizzato, sintetizzabile in: “questo è bene e questo è male”, “questo è giusto e questo è sbagliato”, “questo è vero e questo è falso”.

Il giudizio sociale è diverso dal giudizio animico: il giudizio sociale è il giudizio egoico, mentre il giudizio animico è distinzione, discernimento. Il giudizio animico è un sinonimo di pensiero che sa “soppesare”, ovvero discernere, permettoci di uscire dalla confusione, di collocare le cose al posto giusto. Il giudizio sociale o egoico è quello che impariamo a introiettare dai nostri genitori, dai gruppi di appartenenza, dalla scuola, dalla televisione, dai luoghi di lavoro, dagli ambienti social, e purtroppo anche dagli aspetti egoici (cioè dogmatici) della religione, per chi ne ha una. Produce su di noi una pressione al conformismo.

Il giudizio sociale ci allontana dalla nostra Anima, perché per stare nella nostra Anima, o nella nostra essenza, abbiamo bisogno di non dipendere più dal giudizio sociale, così da ascoltare davvero quella che è l’esigenza dell’Anima.

Platone definiva il giudizio e condizionamento sociale come “la grande bestia”.

Detto ciò, ogni religione che spinga al conformismo verso certi dogmi o regole, a cui ubbidire in maniera acritica e persino minacciando “punizioni per i propri peccati”, è una “grande bestia”. Anzi, è una blasfemia.

3. Nessuna religione può dirci “cosa è vero” e “cosa è falso” in senso assoluto

Non c’è nulla che è falso: falso è il modo con cui noi osserviamo le cose, se le estrapoliamo dall’interdipendenza con tutto ciò che esiste. Niente è ciò che è perché “è come è”, piuttosto la realtà percepita e indagabile dipende da chi la osserva. Non esiste alcuna verità “che sta in piedi da sola” o che non dipenda nella sua essenza da chi la osserva. Tutto è interdipendente e mutevole.

Allo stesso modo, non esiste il “male” in sé. Il pensiero del male è un non-pensiero, perché il vero pensiero è quello che viene dall’Anima, ma l’Anima non vede il male come assoluto, lo vede sempre come relativo, in quel contesto, in quel momento lì, una piccola cosa rispetto all’oceano dell’essere. Già il solo fatto di separare il bene dal male, i buoni dai cattivi, è un male, o meglio, è un pensiero dell’Ego.

4. Diventare Dio è diventare ciò che veramente siamo.

Il nostro vero essere (“Anima”) è occultato dal sociale (giudizio sociale) – la “grande bestia” platonica – e dal senso di colpa (conseguente al giudizio). Ogni pensiero separativo (avidità, appropriatività, volontà di potenza e di dominanza, in un solo termine “Ego”) è il nemico, l’«antico avversario» che deve essere sconfitto.

Lo scopo dell’Anima è l’unità con il tutto e con tutte le altre Anime. L’insieme delle Anime, in questa accezione, è sinonimo di Dio, di cui ciascuno di noi è una “scintilla divina”. Far brillare questa “scintilla divina” e farci a immagine di Dio (cioè Bene e Giustizia), cioè divinizzarci, cioè renderci in tutto e per tutto uguali a Cristo, a Gandhi, a Budda, a tutte le altri grandi Anime che l’umanità ha avuto e continua ad avere, è lo scopo dell’Anima.

5. Unione di tutte le forme di vita

Non c’è un “Io” separato dagli altri “Io”, non c’è una “persona” separata da tutto: queste sono menzogne, create dal giudizio sociale, dal conformismo, dall’Ego. Similmente, Dio non è una persona, non è “altro da sé”, ma tutte le creature sono un solo essere, tutte le cose sono una sola in Dio. Questo l’Anima lo sa e lo percepisce chiaramente. Questo lo sanno tutti i grandi mistici di tutte le religioni. Da ciò ne segue che la “Fede” è qualcosa che prescinde dalla religione, è piuttosto “ciò che l’Anima sa”.

6. Fede e credenze/superstizioni

Nel senso sopra inteso, la “Fede” non è una credenza e ogni credenza è una superstizione. La Fede è conoscenza dell’Anima nell’Anima. La (vera) Fede distrugge tutte le credenze, di cui vede la radice menzognera, a servizio dell’egoità. La (vera) Fede discerne gli aspetti egoici (cioè dogmatici e separativi) delle varie religioni e non si lascia confondere dai falsi “miti” di un Dio vendicativo, punitivo o giustiziere, riconoscendone piuttosto una tale rappresentazione come una proiezione dell’Ego umano, ovvero riconoscendola come un falso Dio fatto a immagine e somiglianza dei lati peggiori dell’essere umano.

In questo senso, dal punto di vista dell’Anima e della Fede, la Bibbia, presa nel suo complesso e fatta eccezione per alcune parti, è la madre della superstizione, dell’alienazione religiosa e dell’idolatria. Il Dio biblico (dell’Antico Testamento) è un ente per i peccatori, a servizio dell’appropriatività, dell’Ego, è a immagine e somiglianza di un essere psicopatico nel senso clinico del termine. Il dualismo si regge sul mito della creazione, le cui conseguenze sono devastanti.

Il Vangelo non ha niente a che vedere con la mitologia biblica, fatta di narrazioni nate per creare una comunità, una comunità che crede nell’alterità di Dio, di un Dio bellico, egoico; il Vangelo inoltre non ha nulla a che vedere con la teologia paolina della redenzione, o comunque con le teologie, frutto dell’immaginazione.

L’Anima sa discernere “come” leggere i testi prodotti dalle tradizioni sapienziali e a “cosa” dare credito. Anzi, l’Anima che è unita in Dio, cioè con le altre Anime, sa che le teologie sono solo “chiacchiere” su Dio. Su Dio non si può dir nulla, le teologie sono menzogne.

7. Vita vera

La vita vera è la beatitudine stessa; la vita apparente è non-beata.
Qui ed ora è la vita eterna.
Qui è Dio, in questo mondo, nella nostra carne e nel nostro sangue, quando ci lasciamo governare dall’Anima e non dall’Ego.

8. Unione delle religioni

In quanto dipendenti dall’accidentale dimensione sociale e psicologica (e anche patologica) dell’uomo, le religioni sono terreno di separatezza, spesso di opposizione e scontro, come ancora oggi drammaticamente constatiamo. Quando, invece, sono legate a quella dimensione essenziale, universale e spirituale dell’essere umano che si esprime nella mistica, esse sono luogo di incontro e unione tra le diverse culture. Perciò i mistici delle varie religioni si assomigliano, tutti hanno in comune l’unità dell’Anima, nell’Anima e tra le Anime: ciò è l’unica base che io ritengo possibile per un dialogo interreligioso autentico e per il rispetto delle varie religioni e tra le religioni.

9. Significato di “mistica”

Un mistico o una mistica è una persona che sa davvero pensare, cioè discernere, soppesare. La mistica è il massimo livello del pensiero. Noi siamo abituati a credere che il massimo livello del pensiero sia quello scientifico: non è così. Se pensare significa “soppesare” per mettere le cose al posto giusto, allora la mistica è il vero pensiero. C’è davvero pensiero, e non banale ideologia, solo quando l’intelligenza è mossa da quell’Amore per l’Assoluto che è l’Anima stessa: non l’Ego della religione, ma la sua Anima, la sua essenza. Solo una ricerca di Dio (che, ripeto, non è persona, ma “Bene e Giustizia”, “Unione tra le Anime”, “Unione con il Tutto”) fatta con l’onestà della ragione può proporsi davvero come religione, e non come una mera superstizione.

10. Religione, Economia e Politica

Concludo queste mie riflessioni sottolineando che non può esserci religione se non ci sono Amore, Rispetto e Gratitudine per la Vita in tutte le sue manifestazioni. Penso che la società stia andando in una direzione autodistruttiva e apocalittica perché famiglia, scuola, mass media, lavoro, politica, economia, scienze, religioni e, in generale, tutta la società, sono molto concentrati e attivamente impegnati a favorire gli aspetti egoici (e quindi separativi e distruttivi) dell'essere umano, piuttosto che la sua Anima. L'attuale sistema di pensiero e di politica neoliberista è la massima espressione del peggio dell'essere umano. Non può esserci religione senza consapevolezza di ciò e senza una chiara presa di posizione a tutela della vita e quindi contro le logiche neoliberiste imperanti, basate sul dominio di pochi psicopatici (tanto simili al Dio biblico dell'Antico Testamento) sul resto dell'umanità. Tutelare la vita significa anche tutelare l'ambiente e tutte le sue creature, da ciò una vita frugale e vegana ne sono una naturale conseguenza. L'attuale schifo-crazia, cioè il potere dei peggiori eletti dal popolo e/o imposti al popolo, mi ricorda che il popolo preferì salvare la vita a Barabba piuttosto che a Gesù: è arrivata l'ora di una seria riforma interiore?

(Francesco Galgani, l’Ascoltatore dell’Assemblea, 16 maggio 2020)

L'obbligo del vaccino antinfluenzale è un crimine?

Vaccino antinfluenzalePochi giorni fa, è circolata la notizia che, nella Regione Lazio, si sta valutando l'obbligo di vaccinazione antinfluenzale per gli over 65 (fonte).

A quale scopo?

Vorrei far notare che l'Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato una revisione in cui ha dimostrato che gli ultra 65enni, vaccinati contro l'influenza, hanno un 50% in più di complicazioni per l'influenza e un 12% in più di mortalità, rispetto a quelli che non si vaccinano (fonte).

Tra l'altro, è da sottolineare che nella fascia di popolazione in cui la vaccinazione è maggiormente raccomandata, cioè tra gli ultra 65enni, le sindromi influenzali (compresa l’influenza) colpiscono con frequenza molto bassa, molto inferiore rispetto alle altre fasce di età (fonte). Inoltre, il vaccino conferisce scarsa o nulla protezione sia per la malattia, sia per le complicazioni (idem).

Chi ha fatto almeno 5 vaccini anti-influenzali tra il 1970 e il 1980 è 10 volte più esposto al morbo di Alzheimer di colui che ne ha subiti solo uno o due (fonte).

Quindi, se (e ripeto "se") le informazioni a mia disposizione sono corrette, che conclusioni dovrei trarne? Io ho solo domande, ma non risposte.

Lascio a ognuno le sue riflessioni e i suoi approfondimenti,
Francesco Galgani,
17 aprile 2020

Vaccino covid-19 = Possibile strage? Raccolta di informazioni verificabili

Vaccinazione obbligatoria morteRiporto, ancora una volta, come promemoria, qui a destra una foto scattata a Verona (fonte).

Lo scopo per cui torno ancora sul tema dei vaccini è quello di aggiungere ulteriori tasselli di informazione probabilmente poco noti, ma che possono servire per farsi un'opinione più consapevole, tanto più che, in questo periodo, il prossimo vaccino per il coronavirus covid-19 sembra la panacea universalis. Anzi, potrebbe anche essere imposto per legge a certe categorie professionali. Peccato, però, come avevo fatto notare nel mio precedente articolo sul tema dei vaccini ("Il vaccino antinfluenzale aumenta la probabilità di morire di influenza?"), che le cose non sono mai semplici e lineari come ci vengono presentate. In particolare, mi riferisco a due meccanismi su cui c'è letteratura scientifica. Il primo è il "peccato originale antigenico" e il secondo è il "potenziamento dipendente dall'anticorpo".

In sintesi:

  • "Peccato originale antigenico" (Original antigenic sin): quando ci si vaccina, il sistema immunitario riconosce l'antigene e reagisce a questo antigene in maniera piuttosto debole. Quando poi la persona incontra l'infezione reale (in questo caso con il coronavirus), lo riconosce come se fosse un richiamo vaccinale, rispondendo debolmente. Ciò fa sì che il virus infettivo e pericoloso non viene bloccato più di tanto: a seguito di ciò, la persona sviluppa un'infezione cronica, che può riacutizzarsi nel tempo e sviluppare patologie atipiche, difficilmente riconoscibili dai medici. L'infezione cronica può a portare anche a patologie autoimmuni, come vediamo in questo periodo storico a seguito di tutte le vaccinazioni che vengono fatte. «L'unica epidemia reale che adesso abbiamo è quella delle malattie autoimmuni, che sta crescendo in maniera esponenziale» (dott.ssa Loretta Bolgan, fonte). Per approfondimenti, rimando a Wikipedia che ha un interessante articolo al riguardo, con abbondante bibliografia.

  • "Potenziamento dipendente dall'anticorpo" (ADE = antibody-dependent enhancement): è una reazione avversa al vaccino che avviene anche con il coronavirus. È piuttosto complesso, ma si può riassumere in questo modo: un vaccinato risulta più vulnerabile all’infezione cronica dalla malattia in caso di reinfezione, perché il sistema immunitario rimane bloccato nella programmazione data dalla vaccinazione, e risponde in maniera debole al virus infettivo rispetto ad un non vaccinato.

Per dirla in maniera molto diretta, come è documentato nell'articolo seguente:

«[...] qualsiasi nuovo vaccino contro il coronavirus potrebbe innescare reazioni immunitarie letali quando le persone vaccinate entrano in contatto con il virus in natura [...]»

Detto ciò, passo alle fonti. Quanto segue è una traduzione e sintesi di "Voci dall'Estero", pubblicata a questo link, di informazioni verificabili con opportuni links di approfondimento alle pagine:

La denuncia di Robert F. Kennedy Jr. sul piano vaccinale globale di Bill Gates e la sua richiesta di immunità

fonte: http://vocidallestero.it/2020/04/13/la-denuncia-di-robert-f-kennedy-jr-sul-piano-vaccinale-globale-di-bill-gates-e-la-sua-richiesta-di-immunita/

Robert F. Kennedy Junior,  nipote del Presidente J.F. Kennedy e figlio del fratello Robert, sta conducendo una dura battaglia contro la campagna vaccinale globale di Bill Gates, battaglia che merita di avere spazio ed essere seguita con attenzione perché solo la massima libertà di critica e di informazione ci può tutelare dal rischio che la salute della popolazione mondiale possa essere subordinata a interessi poco trasparenti. Robert F. Kennedy Jr.  denuncia nel primo articolo i vari scandali che hanno caratterizzato i piani vaccinali di Bill Gates e dell’OMS nei paesi poveri del terzo mondo, mentre nel secondo riferisce dei grossi rischi connessi alla accelerazione della ricerca  per un vaccino contro il coronavirus, contro i quali non a caso Bill Gates si sta premunendo facendosi garantire l’immunità.

Traduzione di Margherita Russo

Il piano vaccinale globalista di Bill Gates: un’agenda win-win per l’industria farmaceutica e la vaccinazione obbligatoria

di Robert F. Kennedy Jr. su Childrenhealthdefence.org, 9 Aprile 2020

I vaccini, per Bill Gates, sono un business filantropico strategico che alimenta la sua innumerevole serie di altre attività legate ai vaccini (tra cui l’ambizione di dominare attraverso la Microsoft l’industria globale di identificativi vaccinali digitali), e che gli conferisce un potere dittatoriale sulla politica sanitaria globale.

L’ossessione di Gates per i vaccini sembra alimentata dalla sua convinzione di salvare il mondo tramite la tecnologia. Promettendo di eradicare la poliomielite, con la sua quota di 450 milioni su un capitale di 1,2 miliardi di dollari, Gates ha preso il controllo del National Technical Advisory Group of Imunizatione (NTAGI) Indiano e ha imposto un esteso piano di vaccini antipolio attraverso programmi di immunizzazione successivi per tutti i bambini sotto i 5 anni. I medici indiani hanno incolpato la campagna di immunizzazione di Gates per la devastante epidemia di paralisi flaccida acuta non-polio (NPAFP) che ha reso paralitici 496.000 bambini tra il 2000 e il 2017, molto oltre quelli che sono i dati normalmente attesi. Nel 2017, il governo indiano ha annullato il regime vaccinale di Gates ed estromesso Gates e i suoi programmi vaccinali dall’India. I tassi di paralisi da poliomielite sono diminuiti immediatamente.

Nel 2017, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha ammesso con riluttanza che l’esplosione globale della poliomielite è prevalentemente causata dal ceppo vaccinale. Le epidemie più violente avvenute in Congo, nelle Filippine e in Afghanistan sono tutte legate ai vaccini. Nel 2018, il 70% dei casi globali di poliomielite sono stati causati dai vaccini.

Nel 2014, la Fondazione Gates ha finanziato dei test di laboratorio per vaccini sperimentali per l’HPV, sviluppati da GSK e Merck, su 23.000 ragazze in remote province rurali indiane. Circa 1.200 di loro hanno riportato gravi effetti collaterali, tra cui malattie autoimmuni e infertilità. Sette ragazze sono morte. Dalle indagini del governo indiano è emerso che i ricercatori finanziati da Gates hanno commesso gravissime violazioni etiche: pressioni sulle vulnerabili ragazze dei villaggi perché aderissero alla sperimentazione, prepotenze verso i genitori, moduli per il consenso falsificati, e rifiuto di cure mediche alle ragazze danneggiate. Il caso è attualmente all’esame della Corte Suprema indiana.

Durante la campagna MenAfriVac di Gates del 2002 nell’Africa sub-sahariana, gli operatori di Gates hanno vaccinato forzatamente migliaia di bambini africani contro la meningite. Circa 50 dei 500 bambini vaccinati ha sviluppato paralisi. I media sudafricani hanno commentato: “le cause farmaceutiche ci considerano cavie da laboratorio”. L’ex dirigente economico di Nelson Mandela, il Professor Patrick Bond, ha definito le pratiche filantropiche di Gates “spietate ed immorali“.

Nel 2010, Gates ha messo a disposizione dell’OMS $ 10 miliardi affermando: “Dobbiamo fare in modo che questo sia il decennio dei vaccini.

Nel 2014, l’Associazione Medici Cattolici del Kenya ha accusato l’OMS di sterilizzare chimicamente contro la loro volontà milioni di donne keniote con una campagna vaccinale “antitetanica”. Laboratori indipendenti hanno rinvenuto agenti sterilizzanti in ciascuno dei vaccini testati. Accuse simili sono state mosse dalla Tanzania, dal Nicaragua, dal Messico e dalle Filippine.

Uno studio del 2017 (Morgensen et al. 2017) ha dimostrato che il famoso vaccino antidifterite-tetano-pertosse acellulare (DTP) dell’OMS continua ad uccidere più bambini africani di quanti non ne uccida la stessa malattia che intende prevenire. Le bambine vaccinate hanno un tasso di mortalità  5 volte superiore rispetto a quello dei bambini non vaccinati.

L’OMS ha rifiutato di ritirare il letale vaccino, che continua ad infliggere a milioni di bambini africani ogni anno.

In tutto il mondo, esperti in salute pubblica accusano Gates di dirottare fondi dell’OMS dai progetti che hanno dimostrato di prevenire realmente le malattie infettive, quali acqua pulita, igiene, nutrizione e sviluppo economico. La Gates Foundation  spende in queste aree solo circa 650 milioni dei suoi 5 miliardi di dollari di budget.  Dicono che devia le risorse dell’agenzia al servizio della sua personale filosofia secondo la quale la salute si ottiene solo con una puntura.

Oltre a usare la sua filantropia per controllare OMS, UNICEF, Gavi e PATH, Gates finanzia compagnie farmaceutiche private che producono vaccini e ha fatto una donazione di 50 milioni di dollari a 12 società farmaceutiche per accelerare lo sviluppo di un vaccino per il coronavirus.  Nelle sue recenti apparizioni sui media, Gates si dimostra fiducioso del fatto che la crisi Covid-19 gli darà l’opportunità di imporre i suoi programmi vaccinali obbligatori anche sui bambini americani.

Perché Bill Gates vuole la completa immunità?

di Robert F. Kennedy Jr. su Childrenhealthdefence.org, 11 Aprile 2020

Perché persino due medici come Paul Offit e Peter Hotez, che sono tra i più accaniti promotori di vaccini al mondo, stanno freneticamente lanciando l’allarme sugli inauditi e inquietanti rischi inerenti allo sviluppo di un vaccino per il coronavirus?

Gli scienziati tentarono già la prima volta di sviluppare un vaccino per il coronavirus dopo l’epidemia di SARS-CoV del 2002 in Cina. Team di scienziati statunitensi e internazionali sperimentarono sugli animali con i quattro vaccini più promettenti. In un primo momento, l’esperimento sembrò avere successo, e tutti gli animali mostravano una robusta risposta anticorpale al coronavirus. Ma quando gli scienziati hanno esposto gli animali vaccinati al virus in natura, i risultati sono stati catastrofici. Gli animali vaccinati manifestavano risposte iper-immunitarie, che partendo da un’infiammazione diffusa in tutto il corpo portava ad infezioni polmonari letali. L’unico precedente in cui i ricercatori avevano visto una simile “risposta immunitaria potenziata” era stato negli anni ’60, con i test sugli esseri umani del vaccino RSV, che infatti furono per questo archiviati. Due bambini rimasero uccisi.

Offit, Hotez e persino Anthony Fauci (che se lo è lasciato scappare in un momento di distrazione), hanno avvertito che qualsiasi nuovo vaccino contro il coronavirus potrebbe innescare reazioni immunitarie letali quando le persone vaccinate entrano in contatto con il virus in natura. Eppure, invece di procedere con cautela, Fauci ha fatto la scelta spericolata di velocizzare le procedure per autorizzare il suo vaccino (finanziato in parte da Gates), saltando i test sugli animali (che potrebbero mettere precocemente in guardia su possibili risposte immunitarie incontrollate).

Lo stesso Gates è talmente preoccupato dei possibili rischi da aver dichiarato che non distribuirà i suoi vaccini finché tutti i governi mondiali non accetteranno di assicurarlo contro le eventuali cause legali. Il 4 febbraio scorso, quando negli Stati Uniti c’erano solo 11 casi positivi, gli Stati Uniti hanno silenziosamente spinto  per l’approvazione di regolamenti federali che sollevino i produttori di vaccini per il coronavirus da qualsiasi responsabilità.

Qui lo studio del 2012 sul vaccino per la SARS che ha portato a infezioni polmonari letali

Sintomi internalizzanti ed esternalizzanti nella prima adolescenza: uno studio empirico sull'attaccamento e sulla regolazione emotiva

Tesi di laurea magistrale (Psicologia) in
Processi Cognitivi e Tecnologie - Tecnologie di supporto clinico alla persona

Università Telematica Internazionale Uninettuno

Elaborato finale in
Metodi di intervento nei gruppi e nelle organizzazioni

Autrice
dott.ssa Serafina Barbara Greco

Abstract

Dopo un’opportuna ampia analisi teorica degli approcci di studio dell’età preadolescenziale, con un focus sulla classificazione dei disturbi psicopatologici in “internalizzanti” ed “esternalizzanti”, lo scopo della parte sperimentale è stato quello di indagare nei preadolescenti le associazioni con caratteristiche auto-regolative, di controllo, relazionali e con l’effetto del genere. I risultati sono stati comparati con la letteratura scientifica esistente.
Il campione analizzato è composto da 104 ragazzi di cui 52 maschi e 52 femmine, di età compresa fra i 10 e i 14 anni, di una scuola secondaria di primo grado.
Gli strumenti utilizzati sono stati: lo Youth Self-Report/11-18 (YSR) del 2001, l’Inventory of Parent and Peer Attachment (nelle sue tre versioni: IPPA-Padre, IPPA-Madre e IPPA-Pari), la Barratt Impulsiveness Scale 11 (BIS-11) e la Toronto Alexithymia Scale (TAS-20). Per elaborare ed analizzare i dati è stato utilizzato SPSS, che ha restituito una sintesi delle migliaia di dati inseriti permettendone la descrizione e la comprensione, tramite correlazione di Pearson e ANOVA. In totale sono state consultate 215 fonti bibliografiche.
Il presente lavoro ha riscontrato associazioni tra il funzionamento emotivo-adattivo, la qualità del rapporto con le figure significative per il preadolescente, l'impulsività e l'alessitimia. Infine è emersa una significativa differenza di genere, rispetto ai sintomi esternalizzanti, all'impulsività e all'alessitimia. Tale differenza registra una prevalenza dei maschi nel riportare le suddette problematiche.

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PDF Tesi: Sintomi internalizzanti ed esternalizzanti nella prima adolescenza.pdf
PDF Slides: SLIDES - Sintomi internalizzanti ed esternalizzanti nella prima adolescenza.pdf

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