Youtube e Facebook = Censura legale e inappellabile

Io sono tra quei 25000 cittadini che a luglio 2018 hanno protestato contro la legge bavaglio sul web, che fu bocciata dal Parlamento Europeo e che poi, pochi giorni fa, è stata ripresentata e stavolta approvata.

Nel video seguente, il blogger Claudio Messora, con una prospettiva ampia e argomentata, fa il punto della situazione del perché la legge bavaglio sul web, approvata dal Parlamento Europeo il 12 settembre 2018, di fatto va ad istituire una censura legale e inappellabile dell'informazione libera su Internet.

Molto presto si creerà “uno scenario da Grande Fratello di Orwell” perché “i tuoi contenuti sui social potrebbero essere pubblici solo se superano il vaglio dei super censori”. Comunque, i miei lettori sanno che già anni fa avevo denunciato che Facebook e Google si comportano come censori antidemocratici: da adesso in poi, tale danno all'intera società è legittimato come un diritto... sì, il diritto di censurare ogni voce contraria al sistema criminale neoliberista in cui siamo inseriti.

La propaganda di idee e notizie false, funzionali al perseguimento di interessi privati o di lobby economico finanziarie, è un grave attentato al diritto-libertà di retta informazione, un crimine (solitamente e quotidianamente perseguito da tv e giornali, pur con qualche eccezione) che invalida le fondamenta della democrazia costituzionale... ed è esattamente il tipo di crimine che il Parlamento Europeo ha deciso di proteggere e istituzionalizzare... incentivando (se non addirittura obbligando) la censura preventiva di tutti i contenuti "scomodi", ovvero al di fuori del mainstream. Ne segue che il Parlamento Europeo attuale è espressione dei grandi potentati, e non dei cittadini. Il prossimo anno ci saranno le elezioni europee (23-26 maggio 2019): magari ricordiamoci questi fatti. Grazie.

Sito di riferimento di ByoBlu (i contenuti sono con licenza Creative Commons): https://www.byoblu.com/

Fonte del video seguente: https://www.youtube.com/watch?v=qXEwTTMYYQ0

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Mauro Scardovelli: archivio video

Archivio di discorsi di Mauro Scardovelli (tratti dal suo canale Youtube) che qui ho raccolto meglio che potevo, per futura memoria e a vantaggio di tutti. Presumo che la licenza sia "Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 2.5 Italia (CC BY-NC 2.5 IT)" perché questa era quella adottata da Mauro sul suo vecchio sito (non più esistente) www.mauroscardovelli.com, in onore dell'art. 33 della Costituzione Italiana: «L’arte e la scienza sono libere e liberi sono i loro insegnamenti». Comunque Mauro, in uno dei suoi video, dichiara che ciò che lui dice può essere tranquillamente condiviso, non a caso molto di ciò che lui ha pubblicato si trova sparso in rete su canali diversi.

Per approfondimenti e materiale aggiornato, questo è il sito dell'Università Aleph: www.unialeph.it

La motivazione principale per cui ho creato questa raccolta è che ciò che oggi si trova in Rete domani potrebbe improvvisamente sparire: i grandi monopoli del web hanno il totale potere antidemocratico di decidere unilateralmente cosa può stare sulle loro piattaforme e cosa no, e a quali condizioni, quindi è meglio non affidarsi unicamente a loro.

Sull'orlo della tomba di Internet: tassazione sui link e censura preventiva

Fonte (Byoblu, 21 giugno 2018, licenza Creative Commons BY-NC-ND 2.5 IT):
https://www.byoblu.com/2018/06/21/sullorlo-della-tomba-di-internet-controrassegna-blu-18/

Sotto il video c'è la trascrizione

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FIRMA ANCHE TU PER CHIEDERE AI PARLAMENTARI EUROPEI DI NON RATIFICARE LA DIRETTIVA SUL COPYRIGHT CHE DISTRUGGERÀ LA RETE: https://www.byoblu.com/firma-per-evitare-la-distruzione-di-internet/

SCARICA QUESTA CONTRORASSEGNA E RICARICALA SUI TUOI SOCIAL OPPURE INVIALA VIA WHATSAPP A TUTTI I TUOI AMICI. PUOI SCEGLIERE TRA LA VERSIONE HD O QUELLE IN BASSA RISOLUZIONE, ADATTE AL TUO SMARTPHONE: https://www.byoblu.com/preleva-e-diffondi-la-controrassegna-blu/

Mancano 13 giorni alla distruzione della rete per come la conosciamo. Firma adesso …o mai più!

Sta succedendo qualcosa, qualcosa che forse non tutti sanno, e non lo sanno perché quelli che dovrebbero informarli sono interessati a mantenere un basso profilo. Qualcosa riguarda internet e le nostre libertà. Siamo ormai abituati agli attacchi alla rete che arrivano dal nostro Parlamento, il Parlamento italiano, ma questo viene da molto, molto più in alto. Per la precisione, dal Parlamento europeo.

Comunicazione Non Violenta (CNV, Mauro Scardovelli)

Mauro Scardovelli (biografia, attività e pubblicazioni), in uno dei suoi video, dichiara che ciò che lui dice può essere tranquillamente condiviso, non a caso molto di ciò che lui ha pubblicato si trova su:

Youtube: https://www.youtube.com/user/MauroScardovelli
Archive.org: https://archive.org/search.php?query=creator%3A%22Mauro+Scardovelli%22&sort=titleSorter
Google Drive: https://drive.google.com/drive/folders/0B7Ay4m4h0pvrUkVIdUx2d2gxV3M

Raccolgo in questa pagina alcuni suoi video e audio dedicati alla Comunicazione Non Violenta (CNV), pubblicati sul suo vecchio sito www.mauroscardovelli.com (purtroppo non più esistente, ma la cui copia è ancora presente su archive.org), con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 2.5 Italia (CC BY-NC 2.5 IT), con l'auspicio che possano contribuire a migliorare le nostre vite.

Grazie Mauro!


Premessa: Leader di sé è colui che sa guidare le proprie emozioni

«Nello stato di coscienza adattato, in cui comunemente viviamo, una persona è schiava delle proprie emozioni. Ciò significa che non è leader di sé, ma succube dei propri circuiti neuronali più primitivi, meno evoluti.

Con questo stato di schiavitù al proprio interno, è naturale che, anche all’esterno, la persona sia facilmente assoggettabile, governabile, sfruttabile e manipolabile dalle élites di potere.

In ultima analisi queste élites (siano esse economiche, politiche, religiose...) per mantenere il potere, hanno tutti gli interessi affinché le persone non imparino a gestire le proprie emozioni, in particolare la paura, ossia non diventino leader di sé.

Questo stato di schiavitù a cui ci sottomettiamo inconsapevolmente, è parte del campo semantico del giudizio, il quale è ormai diventato, nella cultura occidentale, una categoria a priori della nostra percezione della realtà; per questo è così difficile accorgercene e  liberarcene.Noi crediamo di essere liberi fautori del nostro destino, ma non ci accorgiamo che, in realtà, trascorriamo la nostra intera vita all’interno delle aule di un tribunale: ogni nostro singolo pensiero, azione, emozione, viene valutata da un instancabile giudice interiorizzato e onnipotente al nostro interno.

Non essendo dunque liberi, ma schiavi di un’entità interiorizzata attraverso la cultura e quindi invisibile ai nostri occhi, le elités di potere possono dormire sonni tranquilli, perché hanno trovato la chiave per mantenere gli esseri umani nella paura di essere giudicati colpevoli, paura che essi stessi, autonomamente, giorno dopo giorno, generano al proprio interno... e, come detto sopra, se è un’emozione come la paura a guidare la persona, essa non sarà mai leader di sé.

Come mai questo giudice ha così potere su di noi?

Perché la cultura oppressiva e narcisista, in cui ci troviamo immersi, è riuscita nei secoli a creare un tipo di linguaggio (che è la materia di cui sono fatti i nostri pensieri) impregnato di presupposti che danno per scontato che il metro di valutazione delle relazioni umane sia il giudizio.

Il risultato dell’utilizzo del linguaggio in questa modalità, è che per noi diventa normale valutare noi stessi e gli altri in base a criteri quali colpa, merito, migliore, peggiore, castigo, premio, bravura, stupidità, peccato, punizione, senso di colpa, senso di inferiorità, condanna, vergogna, paura, rimprovero...

E se invece di queste categorie immaginassimo per un momento di utilizzare lo strumento linguaggio (di per sé neutro) in una modalità completamente inedita, che metta al centro la qualità della relazione, i sentimenti, i bisogni di una persona, i suoi valori? Una modalità che valorizzi la comprensione profonda dei fatti e una giustizia riparativa, anziché punitiva? Se imparassimo ad utilizzare questo tipo di linguaggio oltreché con le altre persone, in prima istanza con noi stessi e le nostre parti interne?

Questa è la sfida della Comunicazione Non Violenta di Marshall Rosenberg, che, in Aleph, viene integrata nel Metamodello 2.» (scritto da Mauro Scardovelli, fonte)

Nei video e negli audio seguenti, Mauro Scardovelli fa riferimento al libro "Parlare pace" di Marshall Rosenberg. Nel momento in cui scrivo (giugno 2018) è possibile acquistare la riedizione del libro "Parlare pace" di Marshall Rosenberg al link seguente:
http://www.centroesserci.it/shop/le-tue-parole-possono-cambiare-il-mondo/

Video sulla "Comunicazione Non Violenta":

  1. ComunicazioneNonViolenta01.mp4

  2. ComunicazioneNonViolenta02.mp4

  3. ComunicazioneNonViolenta03.mp4

  4. ComunicazioneNonViolenta04.mp4

  5. ComunicazioneNonViolenta05.mp4

  6. ComunicazioneNonViolenta06.mp4

  7. ComunicazioneNonViolenta07.mp4

  8. ComunicazioneNonViolenta08.mp4

  9. ComunicazioneNonViolenta09.mp4

  10. ComunicazioneNonViolenta10.mp4

  11. ComunicazioneNonViolenta11.mp4

Audio sulla "Comunicazione Non Violenta":

  1. ComunicazioneNonViolenta01.mp3

  2. ComunicazioneNonViolenta02.mp3

  3. ComunicazioneNonViolenta03.mp3

  4. ComunicazioneNonViolenta04.mp3

  5. ComunicazioneNonViolenta05.mp3

  6. ComunicazioneNonViolenta06.mp3

  7. ComunicazioneNonViolenta07.mp3

  8. ComunicazioneNonViolenta08.mp3

  9. ComunicazioneNonViolenta09.mp3

  10. ComunicazioneNonViolenta10.mp3

  11. ComunicazioneNonViolenta11.mp3

  12. ComunicazioneNonViolenta12.mp3

  13. ComunicazioneNonViolenta13.mp3

  14. ComunicazioneNonViolenta14.mp3

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