Cambiare pensiero

E’ necessario cambiare pensiero.

Gran parte della cosiddetta "controinformazione" è dedita a smascherare gli inganni del potere finalizzati al controllo totalitario della popolazione, come la gran voglia di ripetere le restrizioni pandemiche applicate al clima (lockdown e altro). Al tempo stesso, però, la negazione della sensatezza e verosimiglianza del "pensiero unico" non è accompagnata da proposte di modelli alternativi.

Io proporrei una riflessione su quanto segue. Non vogliamo che un gruppetto di folli abbiamo il controllo delle nostre vite, né che applichino ritorsioni e ricatti su di noi finalizzati a piegare le nostre coscienze alla loro volontà. E fin qui, siamo d'accordo. Ma tutta questa libertà rivendicata, a che ci serve? Abbiamo già un ottimo auto-controllo, abbiamo un pensiero olistico e compassionevole verso tutte le creature che ci porta spontaneamente verso l'auto-disciplina per non creare inutile sofferenza, oppure no? E' tutto qui il problema.

Se da una parte è vero che le soluzioni autoritarie proposte dal potere fanno solo danni con nessun beneficio (come nel caso della pandemia), è altrettanto vero che un serissimo problema ecologico esiste davvero. Abbiamo già raggiunto la maturità, come cittadini, di amare la natura e di usarne con parsimonia le risorse, oppure ognuno vuol farsi i cavoli propri fregandosene di tutto e di tutti? Nella seconda ipotesi, allora i cittadini non sono migliori di chi li vuole opprimere con un lockdown climatico o con altre mostruosità simili.

Credo che serva una profonda rivalutazione personale, di ogni cittadino, sui propri bisogni. Ciò non toglie che coloro che ci vogliono imporre privazioni siano i primi a creare disastri ambientali e a sostenere un modello economico basato sulle guerra di tutti contro tutti, che è incompatibile con le risorse naturali e con il quieto vivere.

Secondo me, il primo passo per dare una ridimensionata ai propri bisogni è rendersi conto che "bisogno" è sinonimo di "separazione" e di "paura". «Ho bisogno di qualcosa perché non ce l'ho, perché sono separato da esso, perché ho paura di non avere abbastanza oggi per poter soddisfare i miei bisogni di domani, e quindi accumulo». Questo tipo di pensiero andrebbe sradicato alle fondamenta, superando l'individualismo narcisista che è una delle principali cause dei mali del nostro tempo. Ricostruendo un senso di comunità (oggi inesistente) o almeno di appartenenza a qualcosa di più grande, il nostro comportamento diventerà spontaneamente più ecologico e meno centrato su se stessi, proprio perché ci sentiremo meno "separati" e quindi meno "bisognosi".

Segue un pensiero di Giulio Ripa:

L’umanità è unione

L'Umanità è l'insieme di tutti gli esseri umani e come tale è immortale, si rigenera continuamente. L’Umanità è procreatrice, per questo è eterna come la Natura di cui fa parte, è mutevole ma non si estingue.

L'umanità cioè la totalità degli esseri umani è superiore alla semplice somma dei singoli individui che interagiscono tra loro. E' un tutto in uno.

L'umanità, che resta un mistero nella sua esistenza, nel vivere il mondo ha uno spirito che attraverso il linguaggio s'incarna nei singoli individui generati.

Quando parliamo invece dell'Uomo, convenzionalmente ci riferiamo ad un "uomo in generale" che nella realtà non esiste. Non si può studiare l'uomo in sé come se fosse isolato dal resto del mondo. Gli uomini sono diversi tra loro. Si diventa individui dando espressione singolare all'umanità.

L'uomo come singolo individuo è un essere mortale, ha una vita temporanea, limitata nel tempo. Il suo corpo è mortale mentre la coscienza è eterna in quanto appartiene a tutta l'umanità non al singolo individuo.

Ma a causa dell'istinto di sopravvivenza ed autoaffermazione, la voglia di vivere dell'individuo, nel desiderare un piacere senza fine, provoca la sofferenza negli altri individui ed a volte anche a se stesso. Quando si perseguono interessi indivisibili, cioè individuali, l'individuo viola lo spazio, la dignità, l'identità, il rispetto dell'altro. Farsi individuo violenta l'individualità di un'altra persona.

Se nell’individualità prevale la logica che “Io sono quel che sono in relazione a me stesso” si provoca una separazione tra individui.

E' necessario ritornare alla unione originaria cambiando lo stato di coscienza in un Io relazionale che si sente come tutt’uno con il mondo.

Solo nella relazione l'uomo è tale.

Con un processo di liberazione interiore, mettendo in discussione il proprio Io egoico-bellico, l'uomo si libera da una individualità separata da tutto il resto, riscoprendo la propria natura universale nella relazione con l'altro. L’Umanità è unione.

L'umanità è unione (di Giulio Ripa)

Monte di Venere

Ai piedi del monte c'è un boschetto
che di cercare alla mia età non smetto
le han dato il nomignolo di Venere
dice, qualcuno, cambi l'uomo in cenere.

A volte mi ci perdo coi pensieri
lo gusto come fichi nei panieri
che poi consumo all'ombra di un platàno
certi piaceri van gustati piano

perché se li consumi troppo in fretta
resti giù al piano senza andare in vetta
e perdi il gusto del boschetto nero
che allieta spesso ogni tuo pensiero.

Sì, si lo so, non me lo ricordare
Ma certe gioie non le potrò scordare
E fin che posso il monte vo a scalare
Anche se poca strada posso fare.

Salvatore Armando Santoro
(Boccheggiano 25.7.2023 - 17:49)

Venere

Libertà di parola? Vietato commentare la Pubblica Amministrazione

Nel mio precedente articolo, avevo commentato la libertà di dissentire, prendendo spunto dal putiferio accaduto per il disegno di una bambina.

Vediamo adesso come vanno le cose in Italia. C'è una notizia riportata dal Fatto Quotidiano che inizia così:

Il Governo Meloni mette definitivamente il bavaglio ai dipendenti pubblici e nel mondo della scuola scatta la preoccupazione. Presidi, maestri, professori, dirigenti amministrativi, collaboratori scolastici (così come tutti gli impiegati dello Stato) dal 14 luglio [2023] non potranno più fare un commento, esprimere un’opinione su Facebook, su Twitter, su Instagram o su qualunque altro social media. [...]

Poteva anche andare peggio, ad es. proibendo per sempre a qualsiasi cittadino di esprimere un'opinione non gradita al Potere del momento. Questa è la strada auspicata da quei pochi fanatici che comandano il mondo, e ci arriveremo... se non ci sarà prima un sussulto di dignità da parte di noi persone comuni e soprattutto la capacità di creare comunità, oggi completamente assente.

(13 luglio 2023)

Libertà di dissentire?

Masha Moskaleva

Mentre la raccolta firme in Italia per indire due referendum contro la guerra e uno a protezione della sanità pubblica è sostanzialmente fallita, salvo improbabili sorprese degli ultimi giorni, mi sto ancora ponendo domande sull’area del dissenso.

Il problema, forse, è all’origine del concetto stesso di libertà di pensiero e di espressione: dissentire è un diritto? Oppure quando ci troviamo dentro un gruppo, per scelta, per costrizione o per destino, l’unico pensiero ammesso è quello che si conforma a tale gruppo?

Il disegno qui riportato risale a marzo 2013 ed è di Masha Moskaleva, bambina russa di 12 anni. E’ un disegno che ha scatenato sia un bel putiferio nella sua vita, sia una grande strumentalizzazione in rete e nella stampa filo-occidentale. La conseguenza di tale libera espressione di pensiero è stata l’arresto del padre e la consegna della bambina ad un orfanotrofio. Io non sto minimamente sostenendo le idee di Masha, di cui però apprezzo il cuore compassionevole e anche la grande ingenuità. La situazione reale della guerra, e delle sue cause, è molto più complessa di come da lei disegnata, ma non è questo il punto.

Quello che mi interessa notare è che lei sta esprimendo un’opinione minoritaria all’interno del sistema russo, facendo parte di una certa “area del dissenso” contro l’operazione militare speciale, e per questo sia lei che il padre sono stati pesantemente puniti.

Anche in Italia bambini e genitori che fanno parte di un’altra area del dissenso, e nello specifico di quella contro l’obbligo vaccinale, sono stati pesantemente puniti, anche in questo caso con l’allontanamento dei bambini dalla famiglia, con ricatti, violenze, esclusione sociale, scolastica e lavorativa.

Sembra che le aree del dissenso siano sempre mal tollerate dal sistema. Ma anche il dissenso dentro l’area del dissenso è poco tollerato.

Tra l’altro, l’area del dissenso italiana, che è fortemente critica verso il sistema NATO, spesso cerca di esprimere amicizia verso la Russia piuttosto che ostilità, per cui non sottolinea troppo le vicende come quella di Masha Moskaleva, altrimenti la divisione in buoni e cattivi non funziona più. Ciò non toglie che la NATO stia causando un’infinità di sofferenze evitabili.

(8 luglio 2023)

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