Lo straniero non è il nemico, ma il lievito critico, necessario, per far crescere la società
Nel video in calce, è riportato l'intervento "Cibo, l'arcano del dono", del prof. Marino Niola, antropologo della contemporaneità, del 27 maggio 2012, in occasione di "Pistoia, Dialoghi sull'Uomo". Egli, partendo da miti e leggende di diversi popoli, espone una riflessione antropologica bellissima e profonda, utile per riflettere su noi stessi, sulla nostra società e sul nostro modo di pensare e di agire.
Lo straniero, l'estraneo, il diverso, l'Altro... non è il nemico, ma è l'ospite, il fermento, il lievito critico, ma necessario, che fa crescere la società. Accogliere ed essere accolti, ospitare ed essere ospitati, dare e prendere... non sono diversi, ma sono due momenti di una stessa azione. L'alterità fa parte dell'identità. Lo scambio è ambiguo, è contatto ma anche contaminazione: la paura dilagante dell'infezione che viene dall'esterno è lo specchio dell'arida solitudine della nostra società. Il culto della purezza è contro-natura, porta solo su sentieri di sofferenza. Da soli c'è malessere, insieme c'è il benessere.
Buone riflessioni,
Francesco Galgani,
8 luglio 2016
Alimentazione umana ed evoluzione della specie: tra psicologia, cultura e biologia
A volte, quando parlo di alimentazione vegana, mi vengono mosse obiezioni particolari, a volte anche interessanti e non banali, che meriterebbero risposte argomentate, sebbene, purtroppo, nelle circostanze del quotidiano, non sempre abbia la possibilità di dialogare con calma su tali questioni. Stando così le cose, m'è venuta voglia di scrivere questo breve articolo, sperando di stimolare riflessioni nei miei lettori e lasciando sempre una porta aperta a chi abbia un pensiero diverso.
Un giorno, frettolosamente, m'è stato detto che una dieta onnivora non fa male perché l'uomo mangia carne da millenni e pertanto, se facesse male, se ne sarebbe accorto già millenni or sono. A parte il fatto che la nutrizione dei nostri avi, con tutte le sue differenze in base alle epoche e alle zone del mondo, era sostanzialmente diversa da quella contemporanea (non c'erano né supermercati, né frigoriferi, né cibo spazzatura, né cibo tutti i giorni, né le mille porcherie con cui contaminiamo l'ambiente e il cibo, ecc.), vorrei comunque far notare che questo ragionamento è fallace dal punto di vista logico, e pratico, per una serie di ragioni. La prima è che il perpetuarsi di una condotta (alimentare o di altro genere) non ne dimostra né la correttezza né la salubrità (si pensi ai fumatori, giusto per fare un esempio). La seconda è che l'umanità, nel suo complesso, ha già dimostrato di aver bisogno di millenni per correggere suoi comportamenti che precedentemente riteneva giusti (come la schiavitù) e ancora non è riuscita a correggerne molti altri (dalla pena di morte alle molte guerre cretine). La terza, che è anche la più importante, è che abbiamo abbondante letteratura scientifica che associa una dieta a base vegetale con la prevenzione (e cura) di molte malattie anche gravi e una dieta a base animale (carne, pesce, latte, uova) con l'insorgenza (e aggravarsi) di molte malattie, anche gravi.
Bisogno di nuove politiche antifumo e di tutela alla salute (lettera aperta al Ministero della Salute e al Primo Ministro)
Quanto segue è una lettera che ho inviato tramite PEC. Chi lo desidera, può condividerla con chi vuole.
Lettera aperta alla Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute
e in copia al Primo Ministro On. Matteo Renzi
Io, come cittadino, noto con tristezza e sincera preoccupazione che sempre più giovani e giovanissimi, maschi e femmine, fumano e bevono alcolici.
Qualunque politica antifumo, ammesso che sia stata fatta, non ha raggiunto il suo obiettivo, cioè salvare tante vite preziose e, contemporaneamente, ridurre di molto il business delle multinazionali del tabacco e scontrarsi con esse (cosa che diventerà impossibile se sarà approvato il TTIP): se non c'è questa volontà, tutto il resto sarà inutile.
Stesso discorso per le politiche atte a ridurre il consumo di alcolici e per le politiche atte a favorire un'alimentazione preventiva di molte malattie (cioè vegana), politiche che necessariamente implicano una molteplicità di azioni e di investimenti, ma anche uno scontro frontale con chi trae maggior profitto dal commercio di cibi e bevande nocivi alla salute.
Voi cosa desiderate per i vostri figli e per i vostri cari? Tanta salute o tanta malattia? La stessa cosa vale per il resto della popolazione.
Certo che anche voi desideriate un mondo migliore, vi regalo questa poesia, confidando nella vostra umanità:
Piaceri falsi, distruzione vera
A 12 anni la prima sigaretta,
pari a un'inculata
forte e maledetta.
Tra fumo e alcol
poi il tempo se ne andrà,
ma resterà la distruzione
che il folle agire dà.
Dove c'è dipendenza,
e pure incoscienza,
qualcuno s'arricchisce,
ma il tuo Essere perisce.
Tra sigarette,
altre droghe,
birra
e Facebook,
mangi scarti a colazione
e merda a cena,
ti preoccupi per tanto,
ma scordi l'essenziale.
Non ti Ami,
e segui il gruppo:
son piaceri falsi,
ma distruzione vera.
Guardo una gioventù
immemore d'un sano Amare,
incapace di proteggersi,
abituata a disprezzare
se stessa e gli altri,
senza freni d'un buon senso,
trasportata dalla corrente
verso il mare del patimento...
Per un miglior destino
ci vuole Amore vero...
Il Rispetto della Vita
sia il nostro credo!
(Francesco Galgani, 3 luglio 2016)
https://www.galgani.it/poesie/index.php/poesie/593-piaceri-falsi-distruzione-vera
Vi ringrazio per la vostra attenzione,
Francesco Galgani
Brevetto e innovazione non vanno d'accordo (video di Report, Rai3)
Oggi è possibile brevettare tutto... da ciò che natura ha creato già prima della comparsa dell'homo sapiens (come un tipo di mela o qualsiasi altro organismo vivente su cui l'uomo mette mano), ai colori (c'è chi ha brevettato il magenta e chi il blu, ad esempio), alle idee più generiche possibili, astraendo da una loro concreta realizzazione. Tutto ciò è molto pericoloso e sta soltanto producendo danni. C'è anche chi sta brevettando il geni del DNA umano. Manca solo il brevetto sull'aria che respiriamo, ma prima o poi arriverà anche quello.
Come ha detto Andrea Capocci, fisico e autore del libro "Il Brevetto" (ed. Ediesse), in un'intervista riportata nel servizio di Report (Rai3) "La guerra dei brevetti" del 15 maggio 2016, visibile in calce in questa pagina: «Oggi uno scienziato che vuole utilizzare una tecnica sviluppata da un altro deve controllare che prima non ci sia un brevetto che glielo impedisca o delle royalties da pagare». Come ha scritto Davide Mancino, nell'articolo "Dietro il dogma del brevetto":