Le APP, strumento di dominio per uccidere l'ecosistema della Rete e le nostre libertà
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"IL WEB È MORTO", durata 15 min, fonte Wired
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"IL WEB È MORTO", durata 15 min, fonte Wired
Da un punto di vista antropologico, dovremmo rimettere in discussione molte cose... la famiglia, l'amore, noi stessi.
(Doppiaggio in italiano del video "Web 2.0...The Machine is Us/ing Us" di Michael Wesch)
«Esiste il diritto di avere una vita privata. Il diritto a una coscienza privata è stato oggetto di lotte, di guerre di religione monumentali, e la lotta per ottenerlo ha prodotto centinaia di milioni di morti. La tolleranza e il principio della tolleranza era quello di lasciare la pace agli individui per un pensiero privato, e libero. Questo pensiero privato l'abbiamo acquisito con il nostro sangue, in un certo modo, nel corso della storia. Non vedo la ragione per abbandonarlo!» (De Kerkhove)
Argomenti:
Se potessi, vorrei entrare nelle aule universitarie e scolastiche e gridare: «Alzi la mano chi ha un'idea chiara e precisa di cosa sia il Datagate!». E poi ancora: «C'è qualche persona tra di voi che ritiene di non essere stata quotidianamente intercettata su telefono e computer nel corso degli ultimi anni?».
(Introduzione di Francesco Galgani) Quanto segue è un invito ad un uso migliore della Rete, più "umano", rispetto a quanto comunemente venga fatto. E' un decalogo stilato da Giulio Ripa, autore più volte citato nel mio blog (si vedano gli articoli), che stimo molto e con cui ho avuto lunghi dialoghi, nel corso degli anni, sulle questioni che riguardano la "vita in Rete".
Si vedano anche le poesie: "Psicoanalisi socio-culturale" e "Apocalisse"
Fonti sulla Rete Padrona, per approfondimenti:
Seguono tre video:
Prima parte:
Seconda parte:
Terza parte:
Il presente articolo è collegato a "Occhio ai selfie, il web non perdona - Gli scudi per difendere i segreti", ma affronta la medesima questione da un altro punto di vista. Desidero iniziare citando il sessuologo Angelo Peluso, professore della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Tor Vergata:
In 500 al Linux day: dieci anni di software libero e open source in Maremma
(news su giunco.net)
Al Linuxday 2014, a Grosseto (locandina con programma), sono intervenuto con un incontro dal titolo: "Libertà nella Tecnocrazia?", a cui hanno partecipato ragazze e ragazzi di istituti superiori.
Di seguito il resoconto dell'evento, tutto il materiale è visionabile e scaricabile:
Prima di scandalizzarsi o di giudicare quanto segue, ne consiglio un'attenta lettura. E' un articolo apparso su Repubblica, versione cartacea, di giovedì 27 gennaio 2000, scritto dal giornalista Michele Smargiassi, e intitolato «Bimbi precoci e stressati "E' colpa della scuola"» (fonte).
Ne riporto solo una parte, che credo sia sufficiente per centrare la questione. Sono passati 14 anni da allora: cosa ne pensate?