Darsi pace, essere pace, portare pace

Mentre il mondo si sta preparando ad una grande devastazione senza precedenti, che probabilmente demolirà le fondamenta del vivere così come l'abbiamo conosciuto finora, noi possiamo indirizzare la nostra preghiera, le nostre intenzioni e il nostro agire per essere un “flusso di pace”.

“Ci saranno enormi sofferenze”: questa è la tacita promessa di tutti gli attori coinvolti nel grande conflitto. Secondo me, quello che noi possiamo fare è esserne consapevoli e non aggiungere sofferenze non necessarie a quelle che già ci sono.

Quali sono le sofferenze non necessarie? Sono tutte quelle che non rientrano in quelle di base strettamente necessarie (nascita, invecchiamento, malattia, morte), e che piuttosto derivano dalle nostre nevrosi. In questo caso, per nevrosi intendo tutto ciò che blocca il fluire della vita, tra cui i tanti possibili tipi di egoismi, di avidità, di narcisismo e di depressione, giusto per fare alcuni esempi. In generale, mi riferisco a tutto ciò che crea separazione e distruzione motivate non da necessità o da saggezza, ma soltanto da emozioni tristi e da oppressione dell’umano sull’umano.

Ecco, mentre il mondo per anni, anzi decenni, si è preparato all’ultima guerra, che ha per davvero tratti apocalittici, noi, con serietà e consapevolezza, prepariamoci alla pace.

(31 marzo 2023)

Per non uccidere il vaccino

Non ho commenti da aggiungere al video sotto riportato.
Penso ad altro.
Metto qui questa rassegna stampa del 29 marzo 2023, di cui consiglio caldamente la parte iniziale, solo per futura memoria… prima che si dissolva nel nulla.
Cerchiamo di fare il possibile, ogni giorno, per rendere questo mondo un posto più bello da vivere… prima che tutto finisca.
Non c’è più tempo per litigare, per cercare lo scontro, per voler aver ragione su qualche cosa. L’essenziale è altrove.


fonte: ControCanto 29 marzo 2023, Francesco Toscano, VisioneTV

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La vita è un test temporaneo?

Forse la vita su questo pianetino è solo un test temporaneo per vedere di che forgia sono le nostre anime. Quel che conta realmente è quello che accadrà dopo la morte.

Per alcuni di noi, questo può essere un pensiero liberatorio e confortante. Se sei in sintonia con ciò che ho scritto, non hai bisogno di alcuna spiegazione, è qualcosa che già sai.

Va da sé che, se le cose stessero così, i tanti attaccamenti tipici delle nostre esistenze sarebbero molto ridimensionati, perché perderebbero di significato, al di là di quello di permettere alle nostre anime di fare le loro esperienze.

Ovviamente io non so nulla. Ma è un’ipotesi, questa della vita equiparata a un test temporaneo per sondare l’anima, che mi piace. E se stai continuando a leggere, forse piace anche a te.

Possiamo notare che in tutto ciò manca il soggetto, cioè l’autore del test e i suoi scopi. In effetti, in virtù della vacuità e della Via di Mezzo, semplicemente il soggetto non c’è. O meglio, va oltre il concetto di esistenza e di non esistenza, come noi stessi, del resto. La stessa vacuità vale anche per questo scritto, che sembra reale, ma in realtà è trasognato. Non puoi dire né che c'è né che non c'è.

(25 marzo 2023)

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