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Conosciamoci - Intervista alla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni

Conosciamoci - Un incontro interreligioso

Intervista del blogger Francesco Galgani al Sig. Sergio Zicari, Responsabile Nazionale dei Rapporti con i Media della
Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni
 

Le interviste sono pubblicate con una licenza Creative Commons BY-NC-SA, in modo da favorirne e autorizzarne la riproduzione e diffusione tramite qualunque mezzo, purché nel rispetto di quanto specificato nella licenza stessa e con l'indicazione che la pagina principale del progetto è:
https://www.informatica-libera.net/conosciamoci-un-incontro-interreligioso


Elenco (cliccabile) delle domande:

  1. Per prima cosa ringrazio Lei e la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni per aver aderito al progetto "Conosciamoci – Un incontro interreligioso". Il progetto, che vuole concretizzarsi nella pubblicazione di una serie di interviste che offrano un assaggio del variegato panorama religioso italiano, è mosso dal rispetto per il percorso di vita di ogni persona e per le sue scelte religiose. Lo slogan "Non esiste il nemico, esiste solo il frutto dell'orgoglio e dell'ignoranza", che etichetta il senso di questa iniziativa, esprime quel desiderio di pace che motiva questo tentativo ambizioso.
    Per cominciare, può illustrarci con parole semplici, comprensibili anche a chi ha una cultura, una formazione o un percorso di vita lontani dalla vostra religione, che cos'è la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni?
  2. Come è avvenuta la restaurazione della Chiesa, e qual è stata per sommi capi la sua storia fino ad oggi?
  3. Qual è il punto o quali sono i punti cardine del vostro credo?
  4. La preghiera è una parte importante del vostro credo? Se sì, qual è il senso della preghiera?
  5. Che significato ha la parola “fede” nella vostra religione? E' un dono? E' una scelta? E' qualcos'altro?
  6. Lei ritiene che la vostra religione possa contribuire alla felicità delle persone?
  7. Un leader contemporaneo per la pace ha dichiarato che “per troppo tempo la specie umana è stata delusa da religioni, filosofie e ideologie che non hanno saputo rispettare gli esseri umani, le donne e la vita”. Nella vostra religione, che valore date alla vita? E alle donne?
  8. Che cosa fate per diffondere nella società ciò in cui credete?
  9. C'è uno scopo ultimo a livello sociale della vostra religione?
  10. Un'epoca senza guerre armate cruente è ancora inedita nella storia dell'umanità: sulla base del vostro pensiero religioso, credete nella possibilità di realizzare un periodo storico nuovo diverso dai precedenti? Se sì, come?
  11. Secondo l'“Enciclopedia delle Religioni in Italia” (Elledici, Torino, 2013), attualmente in Italia ci sono 836 confessioni religiose. Presumo che solo pochi studiosi si siano cimentati nell'ardua impresa di avere una conoscenza di ciascuna di esse, pertanto mi rendo conto che la domanda che sto per farLe può essere complicata: secondo la Sua esperienza, oppure secondo ciò in cui Lei crede, ritiene che esista, o che possa esistere, una saggezza o un valore positivo intrinseci in ogni religione?
  12. La diversità tra le religioni è un valore positivo, è una ricchezza, oppure è un problema?
  13. E' possibile un dialogo e un reciproco miglioramento tra le religioni?
  14. Avete partecipato a incontri pubblici con altre confessioni religiose?
  15. Crede che sia possibile un sodalizio tra le religioni per l'obiettivo della pace, nel senso più ampio che questa parola può assumere?
  16. Come può contribuire, oppure come già contribuisce, la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni nella gestione e risoluzione dei conflitti?
  17. Ha un messaggio per tutti, anche per coloro che non si riconoscono nel vostro credo, ma che desiderano la pace?
  18. ll mio invito, rivolto a tutti coloro che leggeranno l'intervista, è quello di non fermarsi mai alla prima impressione, perché la conoscenza reciproca richiede sempre tempo e disponibilità, inoltre è difficile sintetizzare in poco spazio un sistema di pensiero religioso. I temi qui proposti, ovviamente, sono sempre aperti ad approfondimenti e confronti.
    Coloro che desiderano maggiori informazioni sulla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, a chi possono rivolgersi?
  19. Ci sono libri o altri testi di cui vuole consigliare la lettura?

Domanda 1 (torna all'elenco):

Per prima cosa ringrazio Lei e la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni per aver aderito al progetto "Conosciamoci – Un incontro interreligioso".
Il progetto, che vuole concretizzarsi nella pubblicazione di una serie di interviste che offrano un assaggio del variegato panorama religioso italiano, è mosso dal rispetto per il percorso di vita di ogni persona e per le sue scelte religiose. Lo slogan
"Non esiste il nemico, esiste solo il frutto dell'orgoglio e dell'ignoranza", che etichetta il senso di questa iniziativa, esprime quel desiderio di pace che motiva questo tentativo ambizioso.
Per cominciare, può illustrarci con parole semplici, comprensibili anche a chi ha una cultura, una formazione o un percorso di vita lontani dalla vostra religione, che cos'è la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni?

Risposta:

Gesù stabilì la Sua Chiesa

Durante il Suo ministero terreno, Gesù Cristo organizzò la Sua chiesa (Matteo 16:18). Egli scelse e “ordinò” (Giovanni 15:16) dodici apostoli per agire nel Suo nome e pose le mani sul loro capo e “diede loro potere” (Matteo 10:1) e autorità. La Chiesa di Gesù Cristo era stata “edificata sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Cristo Gesù stesso la pietra angolare” (Efesini 2:20). Nella Sua chiesa Egli ordinò “gli uni come apostoli, gli altri come profeti, gli altri come evangelisti, gli altri come pastori e dottori” (Efesini 4:11). Questi profeti, tramite l’autorità che avevano ricevuto, supervisionavano gli insegnamenti, la dottrina e le ordinanze della Chiesa. Pertanto, l’originale Chiesa di Gesù Cristo era centrata su Cristo ed era diretta da apostoli che avevano ricevuto l’autorità di agire nel nome di Gesù.

Cosa accadde della Chiesa originale?

I fedeli della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni non sono i soli a credere che qualcosa non funzionò bene nella originale chiesa stabilita da Gesù. Uno studio del 2008 ha rilevato che “il 74% degli americani crede che gli uomini cambiarono la chiesa originale di Cristo” e che “il 57% di tutti i Cristiani è consapevole che qualcosa non ha funzionato tra la creazione della Sua Chiesa e i secoli successivi” [1].

A parte l’evidenza dei fatti, ci sono numerose evidenze scritturali che la chiesa originale del Salvatore ha affrontato numerosi ostacoli al suo successo: dalla corruzione interna alla persecuzione dall’esterno. Con il tempo gli uomini hanno alterato la chiesa originale apportando cambiamenti non autorizzati ai Suoi insegnamenti, ordinanze e organizzazione. L’apostolo Paolo aveva ammonito in merito a “lupi rapaci” che sarebbero entrati nella chiesa “insegnando cose perverse” (Atti 20:29-30) e predisse che il ritorno di Cristo sulla terra non sarebbe avvenuto “se prima non sia venuta l’apostasia” .

Un Signore, una fede e 34.000 chiese?

Questa apostasia, causata da uomini malvagi che perseguitarono i primi Apostoli del Signore e li uccisero, portò alla perdita del potere e dell’autorità necessaria per sovrintendere la chiesa di Gesù. Dopo la morte degli apostoli, uomini senza alcuna autorità incominciarono a cambiare gli insegnamenti, l’organizzazione e le ordinanze della chiesa.

Quando la Chiesa di Cristo decadde, persone che erano animate dalle migliori intenzioni, ma che non proclamavano di avere alcuna autorità, cercarono di riformare e riorganizzare la decaduta chiesa secondo quello che pensavano essa dovesse essere. Il risultato fu la formazione di molte differenti chiese, ognuna delle quali insegna credenze e prospettive diverse. Oggi, la World Christian Encyclopedia [2] stima che ci siano circa 34.000 differenti chiese cristiane nel mondo.  Siamo molto lontani dal richiamo di “un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo” (Efesini 4:5) dell’unica e originale chiesa di Cristo.

 

I Riformatori

Dopo che la chiesa originale fu corrotta dagli uomini, noi crediamo che Dio organizzò eventi e ispirò molte persone per preparare il mondo per il momento in cui la Chiesa di Gesù Cristo sarebbe stata ristabilita.

Gli elementi fondamentali di tale preparazione possono essere considerati l’invenzione della stampa da parte di Gutenberg a metà del 1400 e la scoperta dell’America da parte di Colombo sul finire del 1400. Poi dobbiamo ricordare Martin Lutero che, nel 1517, affisse i famosi 95 errori sulla porta di una chiesa (e la seguente Riforma) e William Tyndale che pubblicò la Bibbia in Inglese, atto che gli costò la vita ma permise di dare “anche a un ragazzo che guida l’aratro” l’opportunità di imparare la parola di Dio da sé stesso (cosa che non succedeva da 1500 anni!). Infine, i Puritani che stabilirono in America una terra dove vigeva la libertà di religione (incredibile!).

La Chiesa di Cristo finalmente ristabilita

Noi crediamo che tutti questi eventi sono stati orchestrati da Dio per preparare il terreno perché la Chiesa di Gesù Cristo potesse essere ristabilita sulla terra ai nostri giorni. Nel 1820, il Signore chiamò un giovane ragazzo che viveva in una fattoria nello stato di New York e che si chiamava Joseph Smith e gli rivelò che per suo tramite Egli avrebbe ristabilito la Sua chiesa come era originariamente. E gli disse che il nome della Sua chiesa sarebbe stato Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.

Come avvenne questo? È ciò che approfondiremo nel prossimo appuntamento.  

 

Domanda 2 (torna all'elenco):
Come è avvenuta la restaurazione della Chiesa, e qual è stata per sommi capi la sua storia fino ad oggi?

Risposta:

Gli inizi

Per poter ristabilire (restaurare) la Sua Chiesa sulla terra, Dio – coerentemente con le Sue azioni del passato – doveva chiamare un profeta dandogli l’autorità e il potere necessari. E fu questo che in effetti accadde.

Nella primavera del 1820, un ragazzo di 14 anni, di nome Joseph Smith, che viveva nello stato di New York, dopo aver letto il primo capitolo, quinto versetto dell’Epistola di Giacomo, che dice «Che se alcuno di voi manca di sapienza la chieda a Dio che dona a tutti liberalmente senza rinfacciare, e gli sarà donata» decise di recarsi nel bosco dietro casa sua per chiedere a Dio quale tra tutte le chiese esistenti fosse la Sua vera Chiesa per potersi unire ad essa. In una manifestazione celeste, il Signore Gesù Cristo e Dio Padre gli apparvero in risposta a questa sua preghiera. Gli fu detto che, benché tutte le chiese avessero «una forma di religiosità» (ovvero, tutte le chiese insegnano alcuni principi giusti), nessuna delle chiese esistenti insegnava la pienezza del Vangelo né era riconosciuta come la chiesa originale del Salvatore. Tuttavia, a causa del grande amore di Dio per tutti i Suoi figli, era giunto il tempo di ristabilire sulla terra la Chiesa di Gesù Cristo.

Allo stesso modo in cui Noè, Abrahamo e Mosè furono scelti come profeti, anche Joseph Smith era stato preparato e chiamato a essere un profeta del Signore in questi ultimi giorni per ristabilire la vera Chiesa. Il giovane Smith fu visitato da messaggeri celesti – compresi gli antichi apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni – i quali posero le loro mani sul suo capo per dargli la stessa autorità che Gesù aveva dato a loro. Altri angeli visitarono Joseph Smith, compreso Mosè, Elia ed Elias, per conferirgli ulteriore autorità e per «restaurare tutte le cose» (Matteo 17:11). Joseph Smith fu diretto dal Salvatore a ristabilire la Sua chiesa e a chiamare dodici moderni apostoli a guidarla. Attraverso ripetute rivelazioni date a Joseph Smith, le ordinanze, gli insegnamenti e le alleanze originali di Gesù Cristo furono ripristinate.

Noi affermiamo che la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni è quel regno che Daniele profetizzò che «durerà per sempre» negli ultimi giorni (Daniele 2:44) e che avrebbe riempito tutta la terra. Noi crediamo che essa è la vera «restaurazione di tutte le cose» (Atti 3:21) che, come profetizzato, sarebbe avvenuta prima del ritorno di Cristo sulla terra. Noi crediamo che essa è «la dispensazione della pienezza dei tempi» dove Dio ha riunito «insieme tutte le cose» (Efesini 1:10). Noi crediamo che essa è letteralmente e veramente la Chiesa di Gesù Cristo organizzata ancora una volta.

Cosa avvenne poi (1820-1847)

Joseph Smith non tenne nascosta questa sua straordinaria esperienza. Proclamò di essere il profeta del Signore, pubblicò un nuovo libro di Scritture e organizzò la Chiesa. Un numero crescente di persone credette alle parole di Joseph, tanto che vennero presto organizzate numerose congregazioni di fedeli. Man mano che si allargava il suo ministero cresceva l’opposizione al suo messaggio. Molti, che affermavano di essere cristiani, perseguitarono duramente Joseph Smith e i suoi seguaci, scacciandoli da ben quattro stati. Il governatore di uno di questi emise l’ordine ufficiale che i «mormoni dovevano essere sterminati».

La “ragione” ufficiale era di carattere religioso, ma in realtà – come in tutte le storie di persecuzioni religiose – i veri motivi furono: una questione di potere (i capi religiosi che vedevano i loro fedeli unirsi alla Chiesa di Gesù Cristo temevano di perdere il loro potere), di politica (i seguaci della nuova religione erano contro la schiavitù e facevano pendere l’ago della bilancia in favore dell’abolizione di questa) e di economia (i mormoni erano così bravi e onesti nei loro affari che persino i non mormoni preferivano fare affari con loro).

Alla fine, il 27 giugno 1844, una plebaglia di 150 persone martirizzò il profeta Joseph Smith pensando che, con la sua morte, sarebbe finita anche la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, che in soli 14 anni (1830-1844) aveva visto crescere i propri membri da 6 a oltre 26.000. Invece, l’apostolo più anziano, Brigham Young, fu ordinato profeta e guidò i Santi degli Ultimi Giorni in un epico esodo fino alla Valle del Lago Salato (1847).

Cosa avvenne poi (1847-2014)

Fin dai primi anni della sua esistenza la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni ha mandato missionari in varie parti del mondo per obbedire all’antico comandamento « Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo» (Matteo 28:19). All’inizio (fino a circa il 1880) i nuovi convertiti erano incoraggiati a riunirsi nello Utah per creare un forte gruppo di Santi. In seguito i Santi degli Ultimi Giorni sono stati invitati a rimanere nel loro Paese per rafforzare la Chiesa in ogni singola nazione.

Dapprima lentamente, poi con sempre maggior rapidità, il numero di fedeli è andato crescendo. La Chiesa raggiunse il numero di 100.000 fedeli nel 1873; i 500.000 nel 1919, raddoppiando dopo solo 28 anni (1947). I 2 milioni vennero raggiunti dopo 16 anni (1963); i 3 milioni dopo 8 anni (1971). Soltanto 11 anni dopo il numero di Santi supera i 5 milioni (1982). I 10 milioni vengono raggiunti nel 1997. I 15 milioni nel 2013.

La Chiesa oggi conta 29.253 congregazioni, presenti in tutti e cinque i continenti, in 155 Paesi. La Chiesa pubblica i suoi materiali in 189 lingue.

In tutto il mondo, quindici centri di addestramento per i missionari forniscono formazione a oltre 85.000 missionari provenienti da 143 paesi. Complessivamente, i mis­sionari imparano 55 lingue da 1.600 insegnanti, poi servono fino a due anni in 405 missioni. Essi rappresentano così una risorsa continuamente rinnovata (non esistono missionari “a vita”).

La Chiesa, negli anni, non è cresciuta solo numericamente. Un grande numero di membri della Chiesa ha raggiunto posizioni di preminenza nel campo della politica, degli affari, delle scienze, della cultura, dell’arte e dello sport, tanto da attirare, anche recentemente, l’interesse dei media sulla ragione di tali successi, tenendo conto anche della relativa piccola dimensione della Chiesa. Le abilità professionali e personali di così tanti Santi degli Ultimi Giorni sono una diretta conseguenza della filosofia della Chiesa che afferma che: “La religione di Gesù Cristo è una religione pratica, che comprende le realtà e i doveri quotidiani di questa vita”.

Ma, forse, è proprio nel loro seguire gli insegnamenti del Maestro che i Santi degli Ultimi Giorni hanno maggiormente dato la misura della loro fede. Mentre è impossibile tenere una statistica degli innumerevoli atti di servizio  svolti come individui o come comunità, qui ci basti ricordare  che, dal 1985, 182 nazioni hanno ricevuto aiuti umanitari dalla Chiesa e che sono circa 12.000 i missionari di servizio del programma di benessere (inclusi i missionari dei Servizi Umanitari) [3].

 

Domanda 3 (torna all'elenco):
Qual è il punto o quali sono i punti cardine del vostro credo?

Risposta:

Punto cardine

Joseph Smith, il profeta della restaurazione, disse: «I principi fondamentali della nostra religione sono … relativi a Gesù Cristo, che Egli morì, fu sepolto, e risorse il terzo giorno, e ascese in cielo; tutte le altre cose pertinenti alla nostra religione sono soltanto appendici a [questo]» [4].

La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni porta il nome di Gesù Cristo perché è la Sua Chiesa e predica la Sua dottrina; perché ogni giorno milioni di membri della Chiesa di Gesù Cristo pregano individualmente e come famiglia nel nome di Gesù Cristo, studiano la Sua vita e i Suoi insegnamenti come riportati nelle Sacre Scritture, si sforzano di vivere in modo da essere veri discepoli di Gesù Cristo e di seguire il Suo esempio, e insegnano ai loro figli a fare altrettanto. 

Punti distintivi

Se essere un “cristiano” può essere ricondotto all’amore per Gesù Cristo, al credere nella Sua divinità e nel Suo ruolo di Salvatore, e al desiderio di seguire i Suoi insegnamenti, allora i Santi degli Ultimi Giorni e le altre denominazioni cristiane  hanno una base comune. Tuttavia , la Chiesa di Gesù Cristo ha alcune differenze teologiche  che la contraddistinguono da tutte le altre. Eccone soltanto alcune.

1.  Dio continua a parlare ancora oggi ai Suoi figli (Rivelazione):  

La rivelazione è la comunicazione da Dio ai Suoi figli. Questa guida perviene attraverso diversi canali secondo le necessità e le circostanze delle persone, delle famiglie e dell’intera Chiesa. Quando il Signore rivela il Suo volere alla Chiesa, parla mediante il Suo profeta. Oggi il Signore continua a guidare la Chiesa rivelando la Sua volontà ai Suoi servitori scelti. I profeti non sono i soli che possono ricevere rivelazioni. Secondo la fedeltà personale, uomini e donne possono ricevere delle rivelazioni che li aiutino secondo le loro specifiche necessità.

2.  Un sacerdozio universale: 

Il Sacerdozio è l’eterno potere e autorità di Dio. Tramite il sacerdozio Dio creò i cieli e la terra. Mediante questo potere Egli redime i Suoi figli facendo avverare l’immortalità e la vita eterna dell’uomo. Dio conferisce l’autorità del sacerdozio ai membri maschi degni della Chiesa, in modo che essi possano agire nel Suo nome per la salvezza dei Suoi figli. Per poter detenere il sacerdozio, un membro maschio deve riceverlo da un detentore autorizzato del sacerdozio («Nessuno si prende da sé quell'onore; ma lo prende quando sia chiamato da Dio» Ebrei 5:4).

3.  Un sacerdozio amministrato da laici: 

Non esiste alcun clero professionale o retribuito nella Chiesa. Tutti gli incarichi nel sacerdozio e nelle organizzazioni ausiliarie della Chiesa vengono svolti su base di volontariato. Nessuno si propone per incarichi, ma viene “chiamato” a svolgere uno specifico ministero da un suo dirigente. Uomini, donne, giovani, anziani e bambini sono tutti chiamati a ricoprire una specifica responsabilità nella Chiesa per un qualche tempo. Non esiste alcuna “carriera”. I ruoli sono continuamente rinnovati.

4.  La Trinità: 

I membri della divinità sono tre esseri separati. Il Padre e il Figlio hanno un corpo di carne e ossa; lo Spirito Santo è un personaggio di spirito. Sebbene i componenti della Divinità siano esseri distinti con ruoli distinti, sono uniti nei propositi e nella dottrina. Sono perfettamente uniti nel far avverare il divino piano di salvezza del Padre celeste.

5.  Il peccato originale: 

A causa della caduta di Adamo ed Eva, tutte le persone vivono in una condizione decaduta, sono separate da Dio e soggette alla morte fisica. Tuttavia, non siamo sotto condanna per quello che molti chiamano “il peccato originale”, bensì la sua scelta fu una “felix culpa” deliberatamente accettata da Adamo per assicurare una posterità sulla terra: «Noi crediamo che gli uomini saranno puniti per i loro propri peccati e non per la trasgressione di Adamo» (Articoli di Fede 1:2). Questo significa, tra l’altro, che i bambini non hanno bisogno di alcun battesimo fino a che non raggiungono l’età della responsabilità.

6.  La vita pre-terrena: 

La nostra vita non è iniziata con la nascita. Prima di nascere su questa terra, vivevamo alla presenza del Padre celeste come Suoi figli spirituali. Nel corso della vita pre-terrena, abbiamo sviluppato la nostra identità e accresciuto le nostre capacità spirituali. Fu in quel periodo che, esercitando il nostro libero arbitrio, scegliemmo di venire su questa terra per acquisire un corpo e passare attraverso le esperienze della vita mortale.

7.  La vita dopo la morte: 

Grazie all’espiazione di Gesù Cristo, tutti risorgeranno. Dopo la risurrezione, staremo dinanzi al Signore per essere giudicati. A ciascuno di noi verrà assegnato un luogo in cui dimorare eternamente in un determinato regno di gloria. Ci sono tre regni di gloria: il regno celeste, il regno terrestre e il regno teleste. La gloria che erediteremo dipenderà dalla profondità della nostra conversione espressa dalla nostra obbedienza ai comandamenti del Signore.

8.  Il Libro di Mormon: 

Il Libro di Mormon è un resoconto dei rapporti tra Dio e il popolo che viveva nelle antiche Americhe ed è venuto alla luce in questa dispensazione per volere del Signore. I Santi degli Ultimi Giorni  lo considerano un altro testamento delle verità insegnate nella Bibbia. Riporta le verità «chiare e preziose» che erano andate perse nella Bibbia a causa degli errori di traduzione o che erano stati «tolti» nel tentativo di «pervertire le giuste vie del Signore». Lo scopo principale del Libro di Mormon è quello di convincere tutti «che Gesù è il Cristo, l’Eterno Iddio, che si manifesta a tutte le nazioni».

 

Domanda 4 (torna all'elenco):
La preghiera è una parte importante del vostro credo? Se sì, qual è il senso della preghiera?

Risposta:

La preghiera: un bisogno naturale

Noi siamo figli di Dio. Egli è il nostro Padre. Cosa c’è di più normale per un padre e un figlio che conversare l’uno con l’altro? Il nostro Padre celeste ci ama, conosce i nostri bisogni e vuole che comunichiamo con Lui mediante la preghiera. Questa “conversazione” è talmente importante che Egli vuole che preghiamo Lui e nessun altro, nemmeno il Salvatore, nemmeno i più santi profeti. Gesù Cristo stesso comandò: «Dovete sempre pregare il Padre nel mio nome» (3 Nefi 18:19).

Quando rivolgerci a Dio in preghiera diventa parte integrante della nostra vita, arriviamo a conoscerLo e ci avviciniamo sempre di più a Lui. I nostri desideri saranno sempre più simili ai Suoi. Saremo in grado di assicurare a noi stessi e agli altri le benedizioni che Egli è pronto a darci se chiederemo con fede.

Principi della preghiera

Il nostro Padre celeste è sempre pronto ad ascoltare le nostre preghiere e a risponderci. Il potere delle nostre preghiere dipende da noi. Nel cercare di fare della preghiera parte integrante della nostra vita, dobbiamo ricordare i seguenti concetti:

  1. Dobbiamo fare sì che le nostre preghiere siano significative. Non possono, quindi, essere parole apprese a memoria o lette o pronunciate svogliatamente. 

  2. Dobbiamo usare un linguaggio che riveli amore, rispetto, riverenza e vicinanza. 

  3. Dobbiamo sempre rendere grazie al Padre celeste. Ogni preghiera deve iniziare con parole di gratitudine per le benedizioni ricevute o per le esperienze fatte. 

  4. Dobbiamo cercare la guida e la forza del Padre celeste in tutto ciò che facciamo 

  5. Quando preghiamo dobbiamo ricordarci delle necessità degli altri. 

  6. Dobbiamo cercare la guida dello Spirito Santo per sapere cosa includere nelle nostre preghiere 

  7. Quando facciamo una richiesta in preghiera, dobbiamo poi fare tutto il possibile perché si realizzi. Dio non farà mai nulla per noi che noi possiamo fare da soli. 

Tipi di preghiere

1.  Preghiera personale 

La preghiera privata e personale è una parte essenziale del nostro sviluppo personale e della nostra vita quotidiana. Almeno al mattino e alla sera, ogni Santo degli Ultimi Giorni trova un luogo libero da distrazioni e si inginocchia in umiltà e comunica con il Padre celeste. Questa preghiera può essere in silenzio o ad alta voce.

2.  Preghiera familiare 

In una famiglia di Santi degli Ultimi Giorni la preghiera familiare è parte integrante della vita familiare. Ogni mattina e ogni sera la famiglia si inginocchia insieme in umiltà e amore reciproco. Tutti i membri della famiglia, compresi i bambini, offrono a turno la preghiera. In questa maniera i membri della famiglia si avvicinano di più a Dio e l’uno all’altro. La casa diventa un luogo di crescita spirituale, un rifugio dalle influenze del mondo.

3.  Preghiera in pubblico 

Le riunioni di chiesa iniziano e si concludono sempre con una preghiera. Uomini, donne e bambini possono essere invitati a dire una di queste preghiere pubbliche.  Queste preghiere, normalmente molto brevi, non devono mai diventare un “sermone” pubblico né devono essere pronunciate preoccupandosi di ciò che gli altri possono pensare di ciò che viene detto. Esse sono sempre una comunicazione con il Padre celeste fatta da un singolo a nome di un gruppo o di un’intera comunità.

Come ricevere risposta alle preghiere

Il Padre celeste ascolta le nostre preghiere. Egli può non rispondere sempre nel modo che ci aspettiamo, ma risponde a Suo tempo e secondo il Suo volere. Poiché conosce ciò che è meglio per noi, a volte la Sua risposta è no, anche quando la nostra supplica è sincera.

Le risposte a una preghiera possono giungere in modi diversi. Spesso arrivano tramite la voce mite e tranquilla dello Spirito Santo. Possono verificarsi come circostanze della nostra vita o tramite gli atti gentili di altre persone.

 

Domanda 5 (torna all'elenco):
Che significato ha la parola “fede” nella vostra religione? E' un dono? E' una scelta? E' qualcos'altro?

Risposta:

La fede: cos’è

L’apostolo Paolo insegnò che «la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di cose che non si vedono» (Ebrei 11:1). Alma [5] fece una affermazione simile: «Se avete fede, sperate in cose che non si vedono, ma che sono vere» (Alma 32:21).

La fede è un principio di azione e di potere. Ogni qual volta ci impegniamo a raggiungere un obiettivo meritevole, di fatto esercitiamo la fede; dimostriamo la nostra speranza per qualcosa che non possiamo vedere.

Fede nel Signore Gesù Cristo

La fede è un principio universale che manifesta la sua forza in qualunque campo di applicazione (purché vero). Ma per poter condurre alla salvezza, la nostra fede deve essere incentrata sul Signore Gesù Cristo (Atti 4:10-12). Esercitiamo la nostra fede in Gesù Cristo quando abbiamo la certezza che Egli esiste, una corretta idea del Suo carattere e la consapevolezza che ci stiamo sforzando di vivere secondo il Suo volere.

Avere fede in Gesù Cristo significa fare completamente affidamento su di Lui, confidando nel Suo potere infinito, nella Sua intelligenza e nel Suo amore.

Vivere per fede

La fede è molto di più di una credenza passiva. Noi esprimiamo la nostra fede attraverso le azioni, nel modo in cui viviamo. La fede ci induce a compiere delle buone opere, a obbedire ai comandamenti, a pentirci dei nostri peccati, a resistere alle tentazioni. La fede in Gesù Cristo può operare possenti miracoli nella nostra vita e darci guarigione spirituale e fisica. Quando arrivano i momenti di prova, la fede può darci la forza per andare avanti e affrontare le difficoltà con coraggio. Quando il futuro ci sembra incerto, la fede nel Salvatore può darci pace.

Come accrescere la fede

La fede è un dono di Dio, ma sta a noi nutrirla per mantenerla forte e farla crescere. La fede è come i muscoli del nostro corpo: se facciamo esercizio si rafforzano; se li lasciamo inoperosi, senza utilizzarli, si indeboliranno. La fede è come un seme che va protetto, nutrito e curato se vogliamo che diventi una pianta rigogliosa.

Possiamo alimentare la fede tramite la preghiera al Padre celeste, esprimendoGli gratitudine e nel supplicarlo di concederci le benedizioni di cui noi e le altre persone abbiamo bisogno. Rafforziamo la nostra fede obbedendo ai comandamenti, studiando le Scritture e le parole dei profeti degli ultimi giorni.

 

Domanda 6 (torna all'elenco):
Lei ritiene che la vostra religione possa contribuire alla felicità delle persone?

Risposta:

La felicità: l’obiettivo di Dio

Spiegando quali sono gli «scopi eterni» di Dio, il profeta Lehi [6] insegnò «Gli uomini sono affinché possano provare gioia» (2 Nefi [7] 2:15,15).

Il più grande desiderio del Padre celeste è che troviamo una felicità vera e duratura. La nostra felicità è il fine di tutte le benedizioni che Egli ci dà: gli insegnamenti evangelici, i comandamenti, le ordinanze del sacerdozio, i rapporti familiari, i profeti, i templi, le bellezze della creazione così come la possibilità di affrontare le avversità. Anche queste ultime – quando non sono la conseguenza delle nostre scelte e comportamenti errati – non hanno lo scopo di “punirci” o di “farci soffrire”; al contrario, Dio le permette perché tramite esse possiamo apprendere lezioni eterne e arrivare a «provare gioia».

Il piano del Padre celeste per la nostra salvezza è spesso chiamato «il grande piano di felicità» (Alma 42:8). Egli mandò Suo Figlio Gesù Cristo per compiere l’Espiazione in modo che potessimo essere felici in questa vita e ricevere una pienezza di gioia nell’eternità.

La pseudo felicità umana

Molte persone ricercano la felicità e l’appagamento (di per sé aspirazioni non solo legittime, ma anche sagge e giuste) in attività che sono contrarie ai comandamenti del Signore. Ignorando il piano di Dio per loro, essi rifiutano l’unica vera fonte di vera felicità. Cedono al diavolo che «cerca di rendere tutti gli uomini infelici come lui» (2 Nefi 2:27). Ovvero, come la semplice constatazione dei fatti ci dimostra «la malvagità non fu mai felicità» (Alma 41:10).

Altri cercano solo di divertirsi. Con questo obiettivo lasciano che i piaceri temporanei li distraggano dalla felicità duratura. Essi si privano delle gioie durature date dalla crescita spirituale, dal servizio e dal duro lavoro.

La vera felicità

Nel cercare di essere felici, dovremmo ricordare che l’unico modo per essere veramente felici deriva dall’osservanza dei principi del Vangelo. Troveremo una felicità piacevole e duratura, persino eterna, quando ci sforziamo di osservare i comandamenti, pregare per avere forza, pentirci dei nostri peccati, partecipare a sane attività ricreative e rendere un servizio significativo.

Sì, la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni può non solo contribuire alla felicità delle persone, ma può anche mostrare loro la via per essere veramente felici. E lo fa in due modi. Il primo, appunto, insegnando i principi del Vangelo di felicità. Il secondo, in virtù del fatti che la felicità può essere contagiosa. Quando gli altri osservano i fedeli Santi degli Ultimi Giorni sono spesso portati a desiderare di conoscere la fonte della loro gioia.

 

Domanda 7 (torna all'elenco):
Un leader contemporaneo per la pace ha dichiarato che “per troppo tempo la specie umana è stata delusa da religioni, filosofie e ideologie che non hanno saputo rispettare gli esseri umani, le donne e la vita”. Nella vostra religione, che valore date alla vita? E alle donne?

Risposta:

Vita ed esseri umani

La vita, intesa come esistenza fisica (la possibilità di crescere, muoversi, respirare) e spirituale (pensieri, sentimenti, spirito) è resa possibile dal potere di Dio, non da cellule, atomi e cromosomi. Ogni persona, qualunque sia la sua razza, è letteralmente figlio o figlia di Dio, essendo nata come spirito da genitori celesti, prima di nascere da genitori terreni in questo mondo. Ogni persona che vive sulla terra ha un corpo di spirito immortale, oltre a un corpo di carne e ossa. Lo spirito, in questo contesto, può essere definito come quella parte di un essere vivente che esiste prima della nascita sulla terra, che dimora nel corpo fisico durante la vita su questa terra e che esiste dopo la morte come essere distinto sino alla risurrezione.

Tutte le cose viventi – uomini, animali e piante – erano spiriti prima che una qualsiasi forma di vita esistesse sulla terra. Il corpo di spirito ha lo stesso aspetto del corpo fisico. Queste premesse sottolineano subito l’enorme valore che i Santi degli Ultimi Giorni danno alla vita. Questo li porta a essere contro l’eutanasia, contro l’aborto, contro la violenza, contro ogni comportamento potenzialmente dannoso per la vita propria e degli altri (guida imprudente, alcolismo …). Di più, li porta a un sacro rispetto per ogni essere vivente, da qui le regole di salute (note come Parola di Saggezza), la stessa castità [8].

Tuttavia, la vita, intesa quella nella mortalità, non è “il” valore supremo. Fu Gesù stesso ad affermare «Nessuno ha amore più grande di quello di dare la sua vita per i suoi amici» (Giovanni 15:13). E fu proprio questo che Egli fece, immolando la Sua vita mortale per tutti noi. È quello che hanno fatto tante madri per dare alla luce un figlio; tanti padri per difendere le loro famiglie; tanti uomini e tante donne per difendere la libertà del loro Paese.

Le Donne

«E Dio creò l’uomo a Sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina» (Genesi 1: 27). Queste parole, poste proprio all’inizio della Bibbia, ci ricordano la comune origine divina sia degli uomini che delle donne. Rendono impossibile anche solo immaginare che uno dei due generi abbia una prevalenza sull’altro. Che per i Santi degli Ultimi Giorni questa sia una verità indiscutibile trova conferma nelle seguenti parole « Tutti gli esseri umani - maschi e femmine - sono creati a immagine di Dio. Ognuno di essi è un beneamato figlio o figlia di spirito di genitori celesti e, come tale, ognuno di essi possiede una natura e un destino divini. Il sesso è una caratteristica essenziale dell'identità e del fine della vita preterreni, terreni ed eterni dell'individuo» [9].
È vero che, nella Chiesa, le donne non sono ordinate al sacerdozio e che le autorità presiedenti nelle congregazioni locali così come a livello mondiale sono riservate agli uomini, ma le donne della Chiesa servono come dirigenti in moltissimi modi. A livello mondiale, a capo delle presidenze generali della Società di Soccorso, delle Giovani Donne e della Primaria ci sono donne. Esse parlano alla conferenze generali e fanno parte dei comitati generali della Chiesa. A livello di congregazioni locali, donne servono come presidenze di ausiliarie e di altre organizzazioni. Siedono nei consigli di rione [10] dove la loro voce ha pari importanza di quella degli uomini. Le donne votano assieme agli uomini per sostenere membri e dirigenti nelle chiamate di Chiesa. Regolarmente pregano e tengono discorsi nelle riunioni della Chiesa. Ma, sopra ogni cosa, le donne sono «soci con eguali doveri»  dei loro mariti nell’occuparsi della più importante organizzazione all’interno della Chiesa e dell’intera società: la famiglia.
Che le donne siano coscienti dell’importanza del loro ruolo nella Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni è comprovato da un’indagine indipendente [11] che ha rivelato come il 40% delle donne SUG ha affermato che il ruolo e l’influenza delle donne nella Chiesa è della “giusta misura”. Una percentuale di gran lunga superiore a quella delle altre fedi: solo il 15% delle donne Protestanti/Evangeliche, il 10% di quelle Cattoliche e Anglicane e l’8% di quelle Ebree hanno espresso la stessa valutazione.

Non è un caso se le prime elezioni politiche negli USA, alle quali hanno partecipato le donne, sono avvenute nello Utah (1870), quando – essendo ancora un Territorio – il governo politico coincideva con quello ecclesiastico. Né che la prima donna ad essere eletta come senatore (1896), sempre negli USA, era proprio una fedele della Chiesa di Gesù Cristo (Martha Hughes Cannon).

Nessuna delusione

Per tutte queste ragioni la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni non solo non ha mai deluso la specie umana, ma si è sempre sforzata di proteggere e salvaguardare la vita e il benessere di ogni individuo, qualunque sia la sua razza, fede, convinzione politica.

 

Domanda 8 (torna all'elenco):
Che cosa fate per diffondere nella società ciò in cui credete?

Risposta:

Missionari a tempo pieno: un servizio altruista

Benché possa sembrare un compito irrealizzabile, la Chiesa SUG e i suoi membri hanno sempre preso sul serio il comandamento dato da Gesù ai Suoi apostoli: «Andate dunque, ammaestrate tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo» (Matteo 28:19). È stato stimato che dalla fondazione della Chiesa (1830) nel corso dei successivi 180 anni (al 2010) oltre un milione di missionari hanno svolto il loro altruistico servizio. Attualmente oltre 85.000 missionari a tempo pieno servono in 405 missioni (aree geografiche dove i missionari svolgono la loro opera).

Quasi in ogni luogo del mondo è possibile incontrare una coppia di missionari – in genere giovani uomini e giovani donne tra i 19 e i 25 anni, ma anche coppie o individui ormai in pensione – che stanno dedicando volontariamente da 18 a 24 mesi della loro vita per insegnare a qualunque persona, di ogni età, razza, stato sociale e credenze, il Vangelo restaurato di Gesù Cristo.

I missionari SUG sono facilmente identificabili, sia perché sono sempre in coppia, sia perché regolarmente indossano abiti classici e modesti. Anche il loro abbigliamento, infatti, così come il loro aspetto generale, linguaggio e comportamento, deve riflettere la sacralità della loro chiamata. I missionari portano anche, sulla camicia o sulla giacca, una targhetta nera con il loro nome e la loro qualifica di missionari della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.

La loro opera missionaria è improntata alla chiarezza e semplicità del loro messaggio e al rispetto per le credenze di chiunque. Sono pronti a spiegare le dottrine e i principi della Chiesa di Gesù Cristo, ma non esercitano alcuna pressione. Essi sanno che non devono convincere nessuno, ma solo spiegare, incoraggiare e testimoniare. Il loro compito è quello di “invitare tutti a venire a Cristo” (DeA 20:59).

Forse la migliore prova che i missionari della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni non hanno altro scopo di quello di vivere il comandamento «ama il tuo prossimo come te stesso» (Marco 12:31) è il fatto che non solo non ricevono alcuna retribuzione, ma coprono l’intero costo della loro missione (alloggio, vitto, vestiario, spostamenti ecc.) di tasca propria.

Ogni membro un missionario

Il Signore ha dichiarato che il servizio missionario è una responsabilità di ogni Santo degli Ultimi Giorni (DeA 88:81). Ma non è solo un dovere. Quando si prova nella propria vita personale le benedizioni che derivano dall’osservanza del Vangelo, è naturale che si voglia condividere tali benedizioni con gli altri.

In qualità di membri della chiesa del Signore, grazie alla bontà della loro vita e alla forza della loro testimonianza, i Santi degli Ultimi Giorni possono contribuire a preparare i propri familiari, amici e altri conoscenti a incontrare i missionari a tempo pieno. Il più potente messaggio missionario che essi possano mandare è il loro esempio nel vivere una vita felice da Santi degli Ultimi Giorni.

Attività missionaria: obiettivi

Il Vangelo benedice le nazioni

«Dio ci ha comandato di portare questo vangelo in tutto il mondo. Questa è la causa che oggi deve unirci. Solo il Vangelo salverà il mondo dalla calamità dell’autodistruzione. Soltanto il Vangelo unirà in pace gli uomini di tutte le razze e nazionalità. Solamente il Vangelo porterà alla famiglia umana la gioia, la felicità e la salvezza» [12].

Il Vangelo benedice le famiglie

Famiglie lacerate dalla discordia possono essere guarite mediante il pentimento, il perdono e la fede nel potere dell’Espiazione di Gesù Cristo. «La felicità nella vita familiare è meglio conseguibile quando è basata sugli insegnamenti del Signore Gesù Cristo. Il successo del matrimonio e della famiglia è fondato e mantenuto sui principi della fede, della preghiera, del pentimento, del perdono, del rispetto, dell’amore, della compassione, del lavoro e delle sane attività ricreative» [13].

 

Relazioni Pubbliche

Le Relazioni Pubbliche della Chiesa sono un programma del sacerdozio che aiuta i dirigenti della Chiesa a costruire rapporti positivi e di fiducia con persone influenti che non sono membri della Chiesa. La percezione che i leader della comunità, i funzionari governativi, o giornalisti e altre persone in posizione di responsabilità hanno sulla Chiesa può influire direttamente sulla possibilità di quest’ultima di svolgere un’opera positiva nella comunità sociale.

Benché l’opera delle relazioni pubbliche sia diretta verso chi non è membro della Chiesa, l’obiettivo dichiarato non è la conversione, bensì creare e mantenere dei buoni rapporti con le persone chiave, comunemente chiamate leader d’opinione.  

Quella delle relazioni pubbliche è una funzione mondiale della Chiesa, che opera quasi ovunque la Chiesa è organizzata e in molti luoghi in cui non è ancora del tutto stabilita.

 

Domanda 9 (torna all'elenco):
C'è uno scopo ultimo a livello sociale della vostra religione?

Risposta:

Una religione per l’individuo

Cuius regio, eius religio (“Di chi è il territorio, di lui si segua la religione”) non è soltanto una nota espressione latina, ma ha indicato per secoli l’obbligo dei sudditi di conformarsi alla confessione religiosa del proprio principe. Lo stesso Machiavelli parlava della religione come Instrumentum Regni, cioè come mezzo con cui tenere salda e unita la popolazione nel nome di un’unica fede. Non per nulla la maggioranza dei Paesi è sempre stata contraddistinta da una religione predominante.

Per la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni la conversione è una scelta personale, cosciente e volontaria del singolo individuo. Il rapporto tra individuo e società è esemplarmente descritto da queste parole: «Il Signore opera cominciando dall’interno. Il mondo opera cominciando dall’esterno. Il mondo vorrebbe plasmare gli uomini cambiando il loro ambiente. Cristo cambia gli uomini, e questi poi cambiano il loro ambiente. Il mondo vorrebbe plasmare il comportamento degli uomini, invece Cristo può cambiare il loro carattere» [14].

Per questa ragione la Chiesa di Gesù Cristo non ha alcuno scopo ultimo a livello sociale. Essa “lavora” soltanto sugli individui, perché è solo a livello individuale che i cambiamenti possono avvenire.

L’impegno sociale

Questo, tuttavia, non significa un rifiuto o un allontanamento dalla società. È piuttosto avere le idee chiare sulle priorità (sono le persone a formare la società, non la società a formare le persone). È nella natura e nell’interesse degli individui organizzarsi in famiglie, gruppi, comunità locali, nazionali e internazionali. Servire il proprio Paese e l’intera comunità internazionale è uno dei chiari compiti che sono richiesti a un Santo degli Ultimi Giorni.

I S.U.G. e la vita civile

Uno studio recente, intitolato “Chiamati a servire: il comportamento prosociale dei Santi degli Ultimi Giorni” [15], si è concentrato sulle donazioni generose e sul volontariato dei membri attivi [16]. Basandosi sulle informazioni in loro possesso, gli autori hanno rilevato che i Santi degli Ultimi Giorni attivi “fanno volontariato e donano molto di più dell’americano medio e sono persino più generosi in termini di tempo e denaro del 20% della popolazione religiosa benestante in America”.

“In linea di massima troviamo che [i Santi degli Ultimi Giorni] siano i membri della società americana più prosociali”, ha rivelato lo studio. “Indipendentemente da dove vivano, sono molto generosi con il loro tempo e denaro”.  I dati pubblicati indicano inoltre che questi “comportamenti prosociali” riflettono gli insegnamenti dei Santi degli Ultimi Giorni, i quali enfatizzano il servizio e la carità.

Mani che Aiutano

Mani che Aiutano (Mormon Helping Hands) è un programma con cui la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, attraverso le proprie congregazioni locali, offre servizio alla comunità e soccorso a chi si trova coinvolto in disastri. Come chiesa cristiana, si impegna a seguire l’esempio di Cristo nell’offrire servizio, donando tempo e talenti per aiutare chi è nel bisogno. Ogni anno più di 9.000 volontari "Mani che Aiutano" donano oltre 35.000 ore di servizio in tutta Europa.

Alcune delle attività umanitarie e di servizio finanziate e concluse dalla Chiesa in Italia comprendono l’organizzazione di speciali attività sportive tra i bambini di Chernobyl e i bambini della Chiesa in Italia; il confezionamento e la spedizione di 6.000 kit di igiene dentale a bambini in Libano, Romania e Albania; la donazione di 250 sedie a rotelle a Roma (in collaborazione con l’Assessorato alle politiche sociali del Comune di Roma); interventi mirati a sostegno della popolazione colpita dal terremoto in Abruzzo in coordinamento con la Croce Rossa Italiana e le autorità locali.

Servizi Umanitari

La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni offre aiuti e mette in atto progetti di sviluppo a scopi umanitari in paesi di tutto il mondo. I progetti vengono portati avanti a prescindere dalla nazionalità e dalla religione dei beneficiari.

  • Il servizio umanitario viene prestato a seguito di una calamità naturale, come un terremoto o uno tsunami, oppure di disastri causati dall’uomo, ad esempio guerre e carestie. Può anche rientrare in un’iniziativa a più lungo termine per risolvere gravi bisogni endemici, ad esempio la necessità di debellare una certa malattia. 

  • Nel giro di poche ore dall’avvenimento di un disastro, la Chiesa lavora con le autorità del governo locale per determinare quali forniture e alimenti sono necessari. I materiali vengono dunque inviati immediatamente all’area interessata [17]. 
  • Una volta soddisfatti i bisogni più urgenti, la Chiesa cerca altri modi per aiutare la comunità con i bisogni a lungo termine. L’approccio della Chiesa è quello di aiutare le persone a diventare autosufficienti, insegnando competenze e fornendo risorse per una vita indipendente. 

  • Le donazioni, che provengono principalmente dai Santi degli Ultimi Giorni ma anche da altre persone nel mondo, sono usate per rendere possibili i progetti di soccorso. Il cento percento delle donazioni ai servizi umanitari della Chiesa è usato per le iniziative di soccorso. La Chiesa si fa carico dei costi generali. 

  • I servizi umanitari della Chiesa patrocinano cinque progetti globali continuativi per aiutare le persone a diventare più autosufficienti. Dette iniziative comprendono: un corso di rianimazione neonatale, progetti per rendere disponibile l’acqua potabile, la distribuzione di sedie a rotelle, trattamenti oculistici e vaccinazioni contro il morbillo. 

 

Domanda 10 (torna all'elenco):
Un'epoca senza guerre armate cruente è ancora inedita nella storia dell'umanità: sulla base del vostro pensiero religioso, credete nella possibilità di realizzare un periodo storico nuovo diverso dai precedenti? Se sì, come?

Risposta:

Guerra

Il Signore ha detto che negli ultimi giorni ci saranno «guerre e … rumori di guerra, e la terra intera sarà in tumulto, e il cuore degli uomini verrà loro meno» (DeA 45:26). I membri della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni sono un popolo pacifico. Seguono il Salvatore, che è il Principe della Pace. Attendono il Suo regno millenario in cui le guerre cesseranno e la pace sarà restaurata sulla terra (Isaia 2:4). Tuttavia, accettano che in questo mondo a volte i capi di governo mandino truppe militari in guerra per difendere la loro nazione o i loro ideali.

Se ai Santi degli Ultimi Giorni viene chiesto di andare in battaglia, possono guardare all’esempio del comandante Moroni, il grande capo militare del Libro di Mormon. Sebbene fosse un possente guerriero, egli «non prendeva diletto a versare il sangue» (Alma 48:11). Egli era «fermo nelle fede in Cristo» e l’unico motivo per cui combatteva era per «difendere il suo popolo, i suoi diritti, il suo paese, la sua religione» (Alma 48:13). Se i Santi degli Ultimi Giorni devono andare in guerra, devono farlo in spirito di verità e rettitudine, con il desiderio di fare il bene. Devono andare in guerra con l’amore nel cuore per tutti i figli di Dio, inclusi coloro che sono sul fronte opposto. Se poi viene loro richiesto di spargere il sangue di qualcun altro, tali azioni non verranno loro contate come peccato.

Pace

Molti considerano la pace come l’assenza di guerra. Tuttavia possiamo provare pace anche in tempo di guerra, così come possiamo non avere pace anche quando non vi sono conflitti. La semplice assenza di conflitto non basta a portare pace ai nostri cuori né nelle nostre nazioni.  Così come la semplice riduzione degli armamenti non riduce il numero di guerre. Caino per uccidere Abele non ha dovuto aspettare che venissero inventate lance, spade ed archi. Né altri, venuti dopo di lui, hanno dovuto attendere l’invenzione della polvere da sparo o dei carri armati o dei missili terra-aria per scatenare guerre devastanti. La guerra non è nei depositi di armi ma nel cuore delle persone. Non è solo sui campi di battaglia né solo in occasione delle guerre dichiarate. È nelle nostre famiglie, nei nostri condomini, nei vicinati, nei luoghi di lavoro, lungo le strade.

La vera pace non giunge grazie a patti, accordi, alleanze o leggi internazionali, ma solo attraverso il Vangelo, mediante l’espiazione di Gesù Cristo, il ministero dello Spirito Santo e la nostra rettitudine, il sincero pentimento e il servizio diligente.

È possibile vivere in pace?

Certo, se gli uomini lo volessero veramente e fossero disposti a pagarne il prezzo. Ma dovrebbero essere “tutti” a volerlo fare, perché anche una sola eccezione impedirebbe la pace. Dopo che il Salvatore risorto visitò le Americhe, «il popolo si era tutto convertito al Signore, su tutta la faccia del paese, sia i Nefiti che i Lamaniti, e non vi erano contese e dispute fra loro, e tutti si comportavano con giustizia l’uno verso l’altro … E avvenne che non vi erano affatto contese nel paese, a motivo dell’amor di Dio che dimorava nei cuori del popolo.» (4 Nefi 1: 2,15).

Pur sapendo che questo stato felice di cose non si realizzerà fino a quando il Signore non ritornerà sulla terra, i quindici milioni di Santi degli Ultimi Giorni si sforzano di essere portatori di sentimenti di pace alla loro famiglia, alla comunità e al mondo. Essi si adoperano per la pace osservando i comandamenti, rendendo servizio, prendendosi cura dei familiari e vicini e proclamando il Vangelo.

 

Domanda 11 (torna all'elenco):
Secondo l'“Enciclopedia delle Religioni in Italia” (Elledici, Torino, 2013), attualmente in Italia ci sono 836 confessioni religiose. Presumo che solo pochi studiosi si siano cimentati nell'ardua impresa di avere una conoscenza di ciascuna di esse, pertanto mi rendo conto che la domanda che sto per farLe può essere complicata: secondo la Sua esperienza, oppure secondo ciò in cui Lei crede, ritiene che esista, o che possa esistere, una saggezza o un valore positivo intrinseci in ogni religione?

Risposta:

Religione: un termine condiviso?

La domanda è  “complicata” non solo perché  esistono migliaia di confessioni religiose, ma perché la stessa definizione di religione è quanto mai argomento di discussione. Per molti linguisti il termine “religione” non implica necessariamente nemmeno un qualche concetto di Dio, o la presenza di articoli di fede o di azioni di culto né una qualche forma di carattere morale. Può ritenersi religione qualunque rapporto di un gruppo umano con ciò che esso ritiene sacro. E qui si cade ancora più nell’indefinibile, dato che anche il concetto di sacro, a sua volta, è molto indefinibile o estremamente soggettivo.

In realtà non c’è accordo nemmeno sul termine “cristiano”. Uno dei pregiudizi (probabilmente il più grave) nei confronti della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni è che essa non è una chiesa cristiana! La ragione spesso addotta è: «la sola loro affermazione che i tre membri della divinità sono tre esseri separati e distinti, li pone al di fuori della cristianità» [18].

 

I SUG e le altre religioni  

Venendo alla domanda specifica, non possiamo ignorare che sotto il termine “religione” sono state annoverati culti che si dedicavano ai sacrifici umani o alla prostituzione “religiosa”, che predicavano all’odio verso altri gruppi e all’uccisione degli “infedeli” come pratica gradita a Dio. E, questo, non solo nel passato.

È impossibile quindi, pur con tutto il rispetto verso le idee anche più diverse dalla propria, poter affermare che esistano una saggezza o un valore positivo intrinseci in ogni religione. Sarebbe, però, altrettanto falso affermare che non sia possibile trovare valori positivi – fortunatamente – nella maggior parte delle religioni.

Questo concetto è ben descritto in queste citazioni: «I presbiteriani hanno qualche verità? Sì. I battisti, i metodisti e le altre religioni hanno qualche verità? Sì… Dovremmo mettere insieme tutti i principi buoni e veri nel mondo e farne tesoro» [19].  
«Lasciatemi dire che siamo grati per la verità presente in tutte le chiese e per il bene che esse fanno. Noi, in effetti, diciamo alle persone: ‘Portate con voi tutto quanto di buono possedete, e vediamo se possiamo aggiungervi qualcosa» [20].
«Molte definizioni di chiese e filosofie esistenti oggi contengono, in grande o pic­cola misura, le verità rivelate da Dio nei primi giorni, insieme a un misto di filosofie o di manipolazioni degli uomini. Noi crediamo che la maggior parte dei dirigenti religiosi e dei seguaci siano sinceri credenti che amano Dio, Lo comprendono e Lo servono al meglio delle proprie capacità. Siamo in debito con gli uomini e le donne che hanno mantenuto viva la luce della fede e dell’apprendimento, attraverso i secoli fino a oggi» [21].

 

Domanda 12 (torna all'elenco):
La diversità tra le religioni è un valore positivo, è una ricchezza, oppure è un problema?

Risposta:

Chi ha inventato la religione?

Qui dobbiamo subito ricordare che il concetto stesso di religione non appartiene a Dio, ma è una invenzione degli uomini. Ad Adamo ed Eva, sia quando vivevano nel Giardino di Eden sia quando ne furono scacciati, Iddio non insegnò alcuna religione né organizzò per loro alcuna chiesa. Né questo avvenne per Noè, Abramo o Mosè. A tutti loro fu insegnato il Vangelo, che non è un insieme di dottrine, regole o riti, ma è il piano di felicità del nostro Padre celeste. La pienezza del Vangelo è stata predicata in tutte le epoche, quando i figli di Dio erano pronti a riceverla. È stato l’allontanamento, a volte parziale, a volte totale, da parte della stragrande maggioranza della razza umana che ha portato alla creazione delle varie religioni.  In numerosi casi gli uomini sono andati ben oltre l’allontanamento, arrivando addirittura a stravolgere il concetto primigenio del rapporto tra l’uomo e il Suo creatore, creando religioni che hanno portato dolore, schiavitù e morte addirittura ai loro stessi seguaci.

Quando Dio Padre e Gesù Cristo apparvero al giovane Joseph Smith in risposta alla sua preghiera di sapere a quale chiesa dovesse unirsi, gli fu risposto «che non dovev[a] unir[si] a nessuna di esse, poiché erano tutte nell’errore … si avvicinano a me con le labbra ma il loro cuore è distante da me; ess[e] insegnano come dottrina i comandamenti degli uomini e hanno una forma di religiosità, ma ne rinnegano la potenza» [22].
Se i discendenti di Adamo ed Eva, di tutte le epoche, avessero seguito il Vangelo così come era stato insegnato loro, invece di migliaia di religioni (ateismo e agnosticismo compresi) avremmo tutti la conoscenza della verità. Come disse il Salvatore ai Giudei durante la sua missione su questa terra: «Se perseverate nella mia parola … conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi» [23] e come rivelò ai Suoi fedeli nell’epoca moderna: «Anche voi eravate al principio con il Padre; ciò che è Spirito, ossia lo Spirito di verità; e la verità è la conoscenza delle cose come sono, e come furono, e come devono avvenire; e tutto ciò che è di più o di meno di questo è lo spirito di quel malvagio che era un mentitore fin dal principio» [24].

Coerentemente con questi principi,  il “mormonesimo” abbraccia tutta la verità rivelata e non rivelata, sia essa religiosa, politica, scientifica o filosofica.

Tante religioni sono un bene?

A questo punto diventa chiaro che non si tratta di porre a confronto tra di loro le varie religioni, ma la verità rivelata da Dio tramite il Suo Vangelo e le religioni degli uomini. Dato che «la pazzia di Dio è più saggia degli uomini e la debolezza di Dio è più forte degli uomini» [25] risulta più lampante della luce del sole che il pensiero più elevato prodotto dai più intelligenti degli uomini in campo anche spirituale è meno dello zero di fronte a quello che Dio ci può insegnare.

La diversità di religioni, in questo senso, non solo non è una ricchezza, ma è un vero e proprio impoverimento.

Naturalmente, questo non ha nulla a che vedere con il sacrosanto diritto di chiunque di credere (o di non credere) in quel che meglio gli aggrada. La libertà di religione è uno dei fondamentali e assoluti diritti del genere umano. Sempre, beninteso, che non si vengano a ledere gli altri diritti fondamentali. Nessuno può, nel nome di un malinteso senso di libertà religiosa, togliere ad es. la libertà, i beni o la vita di chicchessia.

Il nostro undicesimo articolo di fede proclama «Noi rivendichiamo il privilegio di adorare Dio Onnipotente secondo i dettami della nostra coscienza e riconosciamo a tutti gli uomini lo stesso privilegio: che adorino come, dove o ciò che vogliono».

 

Domanda 13 (torna all'elenco):
E' possibile un dialogo e un reciproco miglioramento tra le religioni?

Risposta:

I Santi degli Ultimi Giorni sono perfetti?

Nel rispondere alle varie domande abbiamo più volte affermato che la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni è l’unica chiesa a detenere l’autorità e il potere di Dio, a insegnare le dottrine e ad amministrare le ordinanze di salvezza. A causa di questa affermazione molti credono che i Santi degli Ultimi siano convinti di essere gli unici che godranno della salvezza eterna o, quantomeno, che si sentano superiori agli altri. Niente è più lontano dalla verità. In effetti, sarebbe quanto mai sciocco pensare che la semplice appartenenza alla Chiesa (a qualunque chiesa) possa soddisfare i requisiti per essere salvati nel Regno di Dio e quanto mai arrogante e persino iniquo escludere chi non fa parte della Chiesa SUG. La stragrande maggioranza degli esseri mai vissuti su questa terra non l’hanno nemmeno mai sentita nominare. Come potrebbe un Dio giusto condannare tali persone?

Nel corso di una conversazione avvenuta tra Brigham Young, il secondo presidente della Chiesa, e un non membro questi ebbe a dire: «Come popolo, voi vi considerate perfetti?». «Oh, no» rispose il presidente Young «Niente affatto! Lasci che le spieghi. La dottrina che noi abbiamo abbracciato è perfetta; ma quando si tratta delle persone, noi abbiamo tante imperfezioni quante lei non può neppure immaginare. Noi non siamo perfetti, ma il Vangelo che predichiamo intende perfezionare gli uomini …» [26].
In un’altra conversazione, il presidente Young fece un’affermazione ancora più esplicita: «Noi abbiamo quanto di meglio e quanto di peggio ci sia» [27] (e, sottinteso, tutta la varietà che c’è in mezzo).

 

Amici di tutte le religioni

Aggiungiamo a questo il fatto evidente che intelligenza, spiritualità e tutte le altre virtù si trovano presenti in tutte le nazioni, razze, lingue e popoli.

Pertanto, come Santi degli Ultimi Giorni, non solo pensiamo che sia possibile ma che sia altamente auspicabile il dialogo sia tra le varie religioni intese come istituzioni che con i loro singoli appartenenti.

Quando Salt Lake ha ospitato le Olimpiadi invernali e i Giochi paraolimpici del 2002, la Chiesa ha lanciato un messaggio di fratellanza con le parole “Amici di tutte le nazioni”. I membri della Chiesa hanno ospitato nelle loro case migliaia di visitatori da tutto il mondo. Lo scambio aperto e sincero di idee, opinioni, esperienze, sentimenti e credenze può certamente portare a un reciproco arricchimento.

 

Domanda 14 (torna all'elenco):
Avete partecipato a incontri pubblici con altre confessioni religiose?

Risposta:

Incontri pubblici

La Chiesa partecipa abitualmente a incontri pubblici con  tutte le confessioni religiose che sono regolarmente rappresentate nei loro paesi.

In Europa è stato aperto un ufficio centrale a Bruxelles, i cui rappresentanti partecipano sistematicamente a incontri con altre confessioni presso la sede della comunità europea.

La libertà religiosa, o libertà di coscienza, è essenziale per il benessere di ogni parte della società. Permette a fedi e credi diversi di prosperare e di agire liberamente. Tale libertà religiosa protegge i diritti di tutti gli individui e di tutti i gruppi sociali, comprese quelle fasce più vulnerabili, siano esse  confessionali o no.

I Santi degli Ultimi Giorni ricordano che la libertà religiosa non deve mai essere data per scontata. Per quasi 200 anni, le Autorità della Chiesa hanno insegnato l’importanza della libertà religiosa per ognuno. Come già citato nella Domanda 12: «Noi rivendichiamo il privilegio di adorare Dio Onnipotente secondo i dettami della nostra coscienza e riconosciamo a tutti gli uomini lo stesso privilegio: che adorino come, dove o ciò che vogliono». [28]

 

Libertà religiosa: da difendere insieme

Le Autorità della Chiesa continuano ancora oggi a reiterare e a enfatizzare questi stessi principi, spiegando che cosa è la libertà religiosa e quanto sia importante. Russell M. Nelson, chirurgo di fama mondiale e membro del Quorum dei Dodici Apostoli, durante un suo recente discorso rivolto ai membri della Chiesa ha pronunciato le seguenti parole: “«I medici, gli accademici e i politici sono spesso messi alla prova nella fede. Nel perseguire i loro obiettivi, la loro religione sarà manifesta o sarà nascosta? Sono legati a Dio o all’uomo? … Molti mettono altre priorità davanti a Dio. Alcuni mettono in discussione la pertinenza della religione nella vita moderna. Come in ogni tempo, anche oggi ci sono coloro che si beffano della libera pratica della religione o la criticano. Alcuni addirittura incolpano la religione per i moltissimi mali del mondo. È vero che ci sono stati periodi in cui si sono svolte atrocità nel nome della religione; tuttavia, mettere in atto la religione pura del Signore, ossia sforzarsi di divenire un vero discepolo di Gesù Cristo, è un modo di vivere e un impegno quotidiano che fornirà guida divina. Praticando la vostra religione, voi esercitate la vostra fede. State facendo vedere la vostra fede» [29].

L’istruzione e la fede religiosa sono ancora oggi la linfa vitale dell’etica morale della società. La religione non insegna solo la virtù, ma catalizza l’azione morale. Pertanto, la religione svolge un ruolo essenziale nell’ambito della società, garantendo un rispetto particolare.

I membri della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni hanno a cuore la libertà religiosa, in virtù sia della loro storia che della loro fede. Tuttavia, mentre hanno speciali motivazioni per salvaguardare la libertà religiosa, essi non avanzano rivendicazioni speciali in merito; i membri della Chiesa vogliono accertarsi che tali libertà vengano preservate e protette nei confronti di tutti. In un tempo in cui le sfide riguardo alla libertà religiosa stanno aumentando, è responsabilità di ogni persona di fede e coscienza comprendere e promuovere per se stessi e per il prossimo, questa fondamentale libertà dell’essere umano.

La Chiesa di Gesù Cristo pratica la libertà religiosa nel rispetto delle fedi altrui, nonché del credo e delle opinioni di coloro che non praticano alcuna religione e promuove la libertà religiosa lasciandosi coinvolgere nelle proprie comunità e aiutando gli altri a conoscere meglio il grande valore della stessa.

Per questo motivo nel 2008 la Chiesa ha sostenuto la formazione di una “coalizione” formata da esponenti di alcune confessioni  religiose in attesa di acquisire una “intesa” con lo Stato italiano.

Questa commissione paritetica ha funzionato bene grazie a persone di buona volontà che hanno saputo lavorare assieme in armonia reciproca, portando il contributo delle proprie esperienze e convogliandole in un bagaglio comune, da cui tutti hanno attinto, raggiungendo ciascuno con successo i propri obiettivi. Persone disponibili della politica, nei vari schieramenti e delle istituzioni, hanno seguito la Chiesa durante il lungo percorso burocratico. Il 30 luglio 2012 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha infine firmato l’intesa anche con la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.

Attualmente la Chiesa sta ancora lavorando, insieme con altre confessioni religiose e con il governo, per promulgare una legge definitiva sulla libertà religiosa che possa garantire gli stessi diritti a tutte le confessioni che sostengono le leggi dello Stato.

 

Domanda 15 (torna all'elenco):
Crede che sia possibile un sodalizio tra le religioni per l'obiettivo della pace, nel senso più ampio che questa parola può assumere?

Risposta:

Religioni per la pace

Naturalmente.

Nel mondo, nonostante le inevitabili difficoltà che s’incontrano, ma che sono sempre esistite e che ancora s’incontreranno, ci sono sempre tante persone di buona volontà che si sforzano di seguire le leggi della giustizia e si impegnano per un mondo migliore.

La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni impegna se stessa, tramite i propri fedeli, a seguire tali principi secondo i dettami della direttive ricevute per divina ispirazione e si propone a ogni persona di buona volontà per  applicare e sostenere quegli stessi principi universali di pace e di libertà cui tutti i popoli hanno diritto.

Krister Stendahl (1921-2008), insigne vescovo luterano di Stoccolma ed emerito professore della Harvard Divinity School, stabilì tre regole per una comprensione religiosa: 1) quando stai cercando di capire un’altra religione, devi chiedere ai membri di quella religione e non ai loro nemici; 2) non paragonare il meglio della tua religione al peggio della loro; e 3) lascia spazio al senso di ammirazione, trovando nelle altre religioni degli elementi da emulare. Questi principi incoraggiano relazioni tra religioni che instaurano fiducia e pongono le basi per degli sforzi comuni per la pace e per il soccorso ai bisognosi.

I bisogni fisici e spirituali del mondo richiedono buona volontà e collaborazione tra le varie religioni. Ognuna di esse dà un valido contributo alla più vasta comunità di credenti. Come impariamo dalle parole di Orson F. Whitney, uno dei primi apostoli della Chiesa, «Dio sta usando più di un popolo per il compimento della Sua opera grande e meravigliosa. I Santi degli Ultimi Giorni non possono fare tutto da soli. È troppo vasta, troppo ardua, per ciascuna persona». Di conseguenza, i membri della Chiesa non vedono gli altri credenti nel mondo come avversari o concorrenti, ma come compagni nelle molte cause per il bene che ci sono nel mondo.

È importante sottolineare che la collaborazione tra religioni non richiede un compromesso dottrinale. Sebbene la Chiesa non partecipi ad alcun movimento ecumenico, questo non le impedisce di collaborare con altre religioni a progetti di carattere morale, sociale, educativo e caritatevole. Tra queste iniziative, la pace ha un ruolo vitale.

 

Domanda 16 (torna all'elenco):
Come può contribuire, oppure come già contribuisce, la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni nella gestione e risoluzione dei conflitti?

Risposta:

La Famiglia

Pensare che i conflitti si limitano a degli scontri armati sarebbe come riempire un secchio con l’acqua di un oceano e affermare di averlo prosciugato. Ormai, anche nei paesi cosiddetti economicamente e socialmente evoluti, viviamo immersi nei conflitti anche se sovente preferiamo chiamarli “problemi sociali”. Essi prendono le più svariate forme: crimine, violenza, bande (giovanili o meno), abusi sul coniuge, abusi sui minori, delinquenza giovanile, gravidanze di adolescenti, depressione, povertà, senzatetto, ragazzi di strada, bancarotte,  abbandono scolastico, suicidio …
Dato che ognuno di questi crescenti problemi di oggi è il risultato diretto del deterioramento delle famiglie tradizionali e che i problemi sociali non possono mai essere adeguatamente risolti da programmi sociali o da atti legislativi, la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni dedica le sue migliori energie a promuovere, mantenere e rafforzare la famiglia come unità fondamentale della società [30].

«Marito e moglie hanno la solenne responsabilità di amarsi e sostenersi reciprocamente e di amare e sostenere i loro figli. … I genitori hanno il sacro dovere di allevare i loro figli nell'amore e nella rettitudine, di provvedere alle loro necessità fisiche e spirituali, di insegnare loro ad amarsi e ad aiutarsi l'un l'altro, a osservare i comandamenti di Dio e ad essere cittadini obbedienti alle leggi ovunque vivano.» È chiaro che gli individui che vivono in tali famiglie sono il miglior contributo alla prevenzione, gestione e risoluzione dei conflitti. [31]

La Predicazione del Vangelo

Spesso ai missionari della Chiesa che servono in Europa o nelle Americhe viene chiesto perché non vanno a predicare piuttosto nei paesi africani o asiatici [32], tradizionalmente non cristiani. La ragione è che la Chiesa di Gesù Cristo (come spiegato già nella Risposta n. 9) “lavora” sui singoli individui, perché è solo a livello individuale che i cambiamenti possono avvenire. Ogni convertito alla Chiesa diventa (se già non lo era) un nemico dei conflitti e un amico della pacificazione.

 

Azioni concrete

Esistono poi degli “strumenti” molto utili che la Chiesa ha adottato per aiutare quelli che tra i suoi membri e i loro familiari si trovano a dover gestire dei conflitti più o meno gravi. Ecco qualche esempio:

  • I Consigli di Famiglia: un principio generale di governo della Chiesa è quello del “consenso comune”. Lo stesso principio si applica alle famiglie. Genitori e figli (a seconda dell’età di questi ultimi) devono cercare di stabilire di comune accordo regole, tradizioni, attività  di famiglia. Durante del tempo “dedicato” i membri della famiglia possono discutere, esaminare le differenze di opinioni e le difficoltà e, in spirito di amore, cercare una soluzione soddisfacente per tutti.  

  • Gli Insegnanti Familiari: a ogni famiglia o individuo della Chiesa viene affiancata una coppia di detentori del sacerdozio. Questi hanno il sacro dovere di essere la principale risorsa della Chiesa per aiutare le persone e le famiglie. Almeno una volta al mese visitano i fedeli loro assegnati nelle loro case e aiutano la famiglia a soddisfare le necessità spirituali e temporali di ogni membro. Questo comprende aiutare a prevenire ed eventualmente a gestire e risolvere dei conflitti tra due o più membri della famiglia. 

  • I Servizi per la Famiglia: è un’organizzazione della Chiesa che fornisce una varietà di servizi per il sostegno socio-emotivo degli individui e delle famiglie. Tra i vari temi affrontati rientrano: maltrattamenti, dipendenze, salute mentale, ira, depressione ecc. Il programma è sostenuto dagli sforzi di professionisti volontari e dei dirigenti del sacerdozio. 

  • Materiale stampato: la Chiesa produce e distribuisce ai dirigenti e ai membri opuscoli e altro materiale stampato che aiuti a prevenire e risolvere i conflitti sotto le varie forme.  Ad es. “Come prevenire e affrontare i maltrattamenti ai bambini “; “Come prevenire e affrontare i maltrattamenti al coniuge “; “Riconoscimento e prevenzione del suicidio”. 

Conflitti generali

Per quanto riguarda i conflitti tra istituzioni, partiti e governi la Chiesa evita qualunque forma di intromissione perché crede veramente nella separazione tra chiesa e stato [33]: «Noi crediamo di dover essere soggetti ai re, ai presidenti, ai governanti e ai magistrati, di dover obbedire, onorare e sostenere le leggi» [34].

 

Domanda 17 (torna all'elenco):
Ha un messaggio per tutti, anche per coloro che non si riconoscono nel vostro credo, ma che desiderano la pace?

Risposta:

No alle dispute

Negli ultimi giorni del Suo ministero terreno, Gesù diede ai Suoi discepoli un comandamento semplice ma difficile: «Che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi» (Giovanni 15:12). Gesù insegnò persino: «Amate i vostri nemici [35]» (Matteo 5:44). Anche i primi apostoli insegnarono che dovremmo cercare «le cose che contribuiscono alla pace» (Romani 14:19). Il Cristo risorto insegnò ai Nefiti questo grande principio «Non vi saranno dispute fra voi, come ci sono state finora; né vi saranno dispute fra voi riguardo ai punti della mia dottrina, come ci sono state finora. Poiché in verità, in verità io vi dico che colui che ha lo spirito di contesa non è mio, ma è del diavolo, che è il padre delle contese, e incita i cuori degli uomini a contendere con ira l’uno con l’altro. Ecco, […] la mia dottrina è questa, che tali cose siano eliminate” (3 Nefi 11:28–30).
L’anziano Dall H. Oaks, del Quorum dei Dodici Apostoli ha recentemente rivolto queste parole di ammonimento a tutti i membri della Chiesa: «Dobbiamo amare tutti, essere dei buoni ascoltatori e mostrare attenzione verso le sincere convinzioni altrui. Benché possiamo non essere d’accordo, non dobbiamo essere scontrosi. La nostra posizione e il nostro modo di comunicare su argomenti controversi non devono essere polemici. Dobbiamo essere saggi quando spieghiamo e difendiamo le nostre posizioni ed esercitiamo la nostra influenza. Nel farlo, chiediamo che gli altri non si offendano per le nostre sincere convinzioni religiose e per il libero esercizio della nostra religione» [36].

 

Sì al rispetto reciproco

Siamo tutti diversi (per fortuna!). Nelle nostre comunità, nelle nostre congregazioni e persino nelle nostre famiglie è necessario convivere con opinioni diverse praticamente su ogni cosa, ma queste differenze non devono comportare attacchi personali che avvelenano i rapporti. Tutti noi dobbiamo bandire modi di comunicare improntati all’odio e comportarci civilmente in caso di differenze di opinione.

Incoraggiamo tutti – a cominciare da noi stessi – a mettere in pratica la regola d’oro del Salvatore: «Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro» (Matteo 7:12)

 

Domanda 18 (torna all'elenco):
Il mio invito, rivolto a tutti coloro che leggeranno l'intervista, è quello di non fermarsi mai alla prima impressione, perché la conoscenza reciproca richiede sempre tempo e disponibilità, inoltre è difficile sintetizzare in poco spazio un sistema di pensiero religioso. I temi qui proposti, ovviamente, sono sempre aperti ad approfondimenti e confronti.
Coloro che desiderano maggiori informazioni sulla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, a chi possono rivolgersi?

Risposta:

C’è solo l’imbarazzo della scelta.

Online

  • http://www.mormon.org/ita - questo sito è specificamente rivolto a coloro che desiderano conoscere i principi, la dottrina e lo stile di vita dei membri della Chiesa e anche le loro storie. Consente di ascoltare e vedere videoclip multimediali, richiedere materiale gratuito, chattare con i rappresentanti della Chiesa, trovare la casa di riunione più vicina alla propria città. 

  • https://www.lds.org/?lang=ita – questo sito, benché destinato a coloro che sono membri, rappresenta una miniera di informazioni per chiunque abbia già una qualche conoscenza di base della Chiesa. Contiene il testo integrale delle Scritture e relativi sussidi didattici;  

  • http://www.media-mormoni.it – questa è la Sala Stampa della Chiesa e contiene le risorse ufficiali per i media, i leader di opinione e per il pubblico. 

Di persona

  • Recandosi in una casa di riunione della Chiesa. Ogni domenica mattina, solitamente dalle 9.00 alle 12.00, è possibile assistere alle riunioni domenicali, incontrare dirigenti, membri e missionari.  Per trovare la più vicina casa di riunione (e verificare orari) digitare http://www.mormon.org/ita/casa-di-riunione oppure  http://maps.lds.org   

  • Fissando un appuntamento per telefono chiamando uno dei numeri riportati a fianco delle singole unità (sui due siti indicati sopra) o la sede di una delle due missioni  italiane: a) Missione Italiana di Milano [37] tel. 02 57600860; b) Missione Italina di Roma [38] tel. 06  8173495/8176869.
    Un appuntamento può essere richiesto anche online su
    http://www.mormon.org/ita/missionari  
     
  • Rivolgendosi direttamente a uno dei missionari quando li incontrate per strada. Li riconoscerete facilmente perché sono giovani uomini o donne, sempre in coppia, vestiti in modo classico (gli uomini in camicia bianca e cravatta) e perché portano una targhetta identificativa con il loro nome e cognome, l’indicazione “anziano” per gli uomini e “sorella” per le donne e, naturalmente, il nome della Chiesa (Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni). 

 

Domanda 19 (torna all'elenco):
Ci sono libri o altri testi di cui vuole consigliare la lettura?

Risposta:

  • Il LIBRO DI MORMON: è uno dei quattro volumi di Scritture accettati dalla Chiesa [39]. È un resoconto dei rapporti tra Dio e il popolo che viveva nelle Antiche Americhe. Lo scopo principale del Libro di Mormon è quello di convincere tutti «che Gesù è il Cristo, l’Eterno Iddio, che si manifesta a tutte le nazioni» [40]. Joseph Smith [41] disse che il Libro di Mormon è «la chiave di volta della nostra religione, e che un uomo si avvicina di più a Dio obbedendo ai suoi precetti che a quelli di qualsiasi altro libro» [42]. Il Libro di Mormon è un altro testamento di Gesù Cristo e delle verità insegnate nella Bibbia.
    Per richiedere una copia gratuita del Libro di Mormon compilare il form che si trova su http://www.mormon.org/ita/libro-di-mormon-gratuito. È possibile leggerlo online o scaricarlo in formato PDF, EPUB o AZW su https://www.lds.org/scriptures/bofm?lang=ita  
     
  • La LIAHONA: è la rivista mensile della Chiesa. Contiene articoli, messaggi e storie per adulti, giovani e bambini. Può essere scaricata gratuitamente in formato PDF da https://www.lds.org/liahona?lang=ita. È possibile riceverla a casa in formato cartaceo ordinandola sul sito www.store.lds.org (abbonamento annuale dodici numeri 5,25 euro). 

  • Gli INSEGNAMENTI DEI PRESIDENTI DELLA CHIESA: è il titolo di un volume per ognuno dei presidenti della Chiesa del passato (usciti i primi dieci volumi) che raccoglie i loro insegnamenti più importanti e caratteristici. I singoli volumi possono essere scaricati gratuitamente da https://www.lds.org/languages/ita?lang=ita e scegliendo poi il menù Risorse / Riviste e Manuali / Tutti i manuali / PDF / Sacerdozio di Melchisedec / Altro materiale / e quindi scegliendo il volume preferito. È possibile riceverli a casa in formato cartaceo ordinandoli sul sito www.store.lds.org (ogni volume, in media di 300/400 pagine, costa 1.05 euro [43]). 

Note:

1 Lawrence, How Americans View Mormonism, p. 89

2 David Barrett, et al., World Christian Encyclopedia: A Comparative Survey of Churches and Religions – A.D. 30 to 2200 (Oxford University Press. 2001)

3 Per un approfondimento vedere: Programma di Benessere http://www.media-mormoni.it/articolo/benessere-e-autosufficienza (italiano) e https://www.lds.org/topics/welfare/the-church-welfare-plan?lang=eng (inglese); Servizi Umanitari http://www.media-mormoni.it/articolo/servizi-umanitari (italiano) e https://www.lds.org/topics/humanitarian-service?lang=eng (inglese).

4 Joseph Smith, Teachings of the Prophet Joseph Smith, comp. Joseph Fielding Smith (Salt Lake Deseret Book, 1976), p. 121.

5 Nel Libro di Mormon, primo giudice supremo e profeta della nazione nefita.

6 Nel Libro di Mormon profeta ebraico che guidò la sua famiglia e i suoi seguaci da Gerusalemme a una terra promessa nell’emisfero occidentale nel 600 a.C. circa. Lehi fu il primo profeta tra il suo popolo secondo il racconto del Libro di Mormon.

7 Nel Libro di Mormon retto figlio di Lehi e di Saria. Nefi aveva una grande fede nella parola di Dio e diventò un grande profeta, custode degli annali sacri e capo del suo popolo.

8 La castità è essere moralmente puri nei pensieri, nelle parole e nelle azioni. Richiede di non avere alcuna relazione sessuale prima di essere legalmente sposati. Chi è sposato deve essere completamente fedele al proprio coniuge. L’intimità fisica tra marito e moglie è bella e sacra. È ordinata da Dio per la procreazione e come espressione d’amore nel matrimonio.

9 Da “La Famiglia – un proclama al mondo”, La Prima Presidenza e il Quorum dei Dodici Apostoli (1995).

10 Le congregazioni della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni sono organizzate geograficamente e i membri frequentano le funzioni di culto nel luogo più vicino alla loro casa. Ogni membro fa parte di un rione o di un ramo.

11 Putnam and Campbell, American Grace, p. 245.

12 The Teachings of Ezra Taft Benson [1988], p. 167.

13 La Stella, gennaio 1996, p. 116.

14 Ezra Taft Benson (13° presidente della Chiesa, 1985-1994), Relazione sulla conferenza generale di ottobre 1985, p. 5

15 Resoconto della conferenza al Pew Forum (15 marzo 2012): http://www.pewforum.org/Christian/Mormon/Mormons-and-Civic-Life.aspx. Per una sintesi più ampia della ricerca: http://www.media-mormoni.it/articolo/nuovo-studio-evidenzia-il-volontariato-mormone.

16 Benché questo studio faccia riferimento ai membri della Chiesa negli Stati Uniti, rappresenta lo stile e il comportamento dei fedeli in ogni parte del mondo.

17 Ben pochi sanno che i primi aiuti alimentari e di altri generi primari giunti in Europa alla fine della Seconda Guerra Mondiale furono proprio quelli inviati dalla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.

18 La fonte, o meglio le fonti, di tale affermazione non viene qui esplicitata perché è regola della Chiesa di Gesù Cristo di non citare mai negativamente altre fedi o i loro ministri.

19 Joseph Smith, History of the Church, 5:517

20 “Parole del profeta vivente”, Dichiarazioni e consigli del presidente Gordon B. Hinckley, La Stella, aprile 1999, 19

21 Anziano Dallin H. Oaks, La sola chiesa vera e vivente, Liahona agosto 2011, p. 49-50). L’anz. OAKS è stato presidente della Brigham Young University dal 1971 al 1980 e giudice della Corte Suprema dello Utah dal 1980 sino a quando, nel 1984, per accettare la chiamata di apostolo, ha rassegnato le dimissioni.

22 Joseph Smith – Storia 1:19

23 Giovanni 8: 31-32

24 DeA 93: 24-25

25 I Corinzi 1: 25

26 Discorsi di Brigham Young, p- 7

27 Discorsi di Brigham Young, p. 82

28 Undicesimo Articolo di Fede (Joseph Smith)

29 Fate vedere la vostra fede, Liahona maggio 2014, p. 30

30 «L’originale e migliore Dipartimento della Salute, dell’Educazione, del Benessere … è la famiglia» William Bennett, già Segretario dell’Educazione USA.

31 «Forse il più grande servizio sociale che possa essere reso da chiunque a questo paese e all’intera umanità è di tirare su una famiglia» George Bernard Shaw.

32 In effetti i missionari della Chiesa vanno anche in questi altri paesi.

33 La Chiesa non appoggia alcun partito politico o candidato. Non entra in politica  ameno che non si tratti di questioni morali nelle quali spesso fa sentire la propria voce. Sebbene la Chiesa rimanga politicamente neutrale, i dirigenti della Chiesa esortano i singoli fedeli a essere cittadini attivi.

34 Dodicesimo Articolo di Fede. Per una dichiarazione di fede riguardante i governi e le leggi in generale, vedere l’intera sezione 134 di Dottrina e Alleanze.

35 Naturalmente, in questa categoria non vanno ricondotti coloro che semplicemente hanno una fede (religiosa, politica o sociale) diversa dalla nostra.

36 Amare gli altri e convivere con le differenze, Conferenza Generale, 4 ottobre 2014

37 Per le regioni dalla Toscana e Marche (province di Ancona e Pesaro e Urbino) verso nord.

38 Per le regioni dal Lazio, Umbria e Marche (province di Macerata e Ascoli Piceno) verso sud, Isole comprese.

39 Gli altri tre sono: la Bibbia, Dottrina e Alleanze, la Perla di Gran Prezzo.

40 Frontespizio del Libro di Mormon.

41 Joseph Smith (1805-1844). Fu per suo tramite che il Signore compì un’opera grande e meravigliosa che comprendeva la venuta alla luce del Libro di Mormon, la restaurazione del sacerdozio, la rivelazione di preziosi principi del Vangelo, l’organizzazione della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.

42 Frontespizio del Libro di Mormon.

43 I prezzi indicati non sono un errore di stampa né la conseguenza di un prodotto di basso livello o di scarso contenuto. La realtà è che la produzione di materiale stampato o video non è un’attività commerciale della Chiesa, ma rientra tra le sue funzioni di supporto ai membri. Un minimo costo viene richiesto semplicemente per evitare ordinazioni “tanto è gratuito”. La qualità è poi sempre di altissimo livello sia nei contenuti che nel supporto (qualità della carta, delle immagini, dei video e dell’audio).

pubblicato il 22 novembre 2014 - Torna alla pagina principale del progetto

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