Se segui questo blog, avrai notato che nell'ultima settimana ci sono stati problemi di accesso, con cinque giorni completamente offline.
Adesso è tutto risolto.
Si è trattato di un attacco informatico che mi ha costretto a cambiare server e a prendere congrue misure.
Ci sono molti modi di limitare la libertà di espressione e la propria presenza online, oltre a causare danni economici, tra cui questo.
Comunque mi ritengo fortunato e anche sufficientemente organizzato.
Chi invece si è visto chiuso il proprio account sui social senza alcun motivo dichiarato e senza alcun appiglio legale per rivendicare il proprio pseudo-diritto inesistente di stare su Facebook, Instagram o affini (cioè in casa altrui), non ha modi di difendersi né un tribunale a cui appellarsi. Ne sa qualcosa un mio amico.
Altre volte bastano poche distrazioni a cancellare in pochi secondi anni di lavoro. Anzi, a volte si cancellano da soli, quando crediamo che il computer stia copiando i nostri files e invece li sta cancellando... pure questo lo sa un mio caro amico. E lo so anch'io, in tanti anni passati davanti a tastiera e monitor me ne son successe di tutte.
E cosa dire delle aziende private e degli enti pubblici che ogni tanto perdono pezzi dei propri archivi a causa di un malware distruttivo?
Così funziona il web e in generale il mondo dell'informatica,
precario come le foglie d'autunno,
direbbe Ungaretti.
Anzi, così funziona la vita.
Francesco Galgani,
8 novembre 2019