Cattolicesimo e cristianesimo esoterico?
Queste mie poche riflessioni non giungono dopo uno studio approfondito del cattolicesimo e delle principali scuole del cristianesimo esoterico, tra cui l’Antroposofia (Rudolf Steiner), la Fraternità Rosacrociana (Max Heindel) e le correnti gnostiche moderne. Lo ammetto, la mia conoscenza e comprensione è assai limitata.
A modo mio, nel mio percorso unico che nessun racconto potrebbe degnamente rappresentare, ho avuto e ho esperienze che si avvicinano all’uno e all’altro mondo, essoterico ed esoterico, non necessariamente cristiano, ma anche cristiano. Del resto, alcuni aspetti del buddismo come il karma e il percorso personale di crescita, nel quale non c’è alcun Salvatore ma un progressivo migliorarsi alchemico trasformando l’esperienza del male da nocumento a beneficio, è del tutto sovrapponibile all’esoterismo cristiano. Parimenti, la gnosi che ho sperimentato nell’unire la mia Trinità di Spirito (parte maschile), Anima (parte femminile), e Mente, grazie al Triade Color Test Dinamico Flash, oltre a produrre effetti concreti in me, è stata un’esperienza abbastanza esoterica, misteriosa e inafferrabile per molti di coloro che ci hanno provato, sebbene l’intento del suo ideatore (Corrado Malanga) fosse al contrario quello di creare uno strumento accessibile a tutti. Questo esempio va verso la divinizzazione dell’essere umano, mettendo sullo stesso piano la Coscienza del Creatore con quella dell’Uomo e della Donna. Unico neo, non da poco, è che l’Uno così sperimentato è comunque insoddisfacente, e “solo” in quanto “unico”.
I momenti di piena soddisfazione, invece, sono stati in esperienze mistiche completamente spontanee. Mi riferisco a quelle esperienze di unione con il Tutto che vengono da sole, senza tecniche particolari e senza averle ricercate. A distanza di tempo potrebbero essermi emerse spontaneamente dopo aver frequentato per un po’ le meditazioni esoteriche del Vijñānabhairava Tantra, degli Yoga Sutra e degli Shiva Sutra.
Eppure, questo stesso mio percorso personale, ha avuto finora altri aspetti di tutt’altro livello, molto più psicologicamente vicini al cattolicesimo classico (da cui provengo) che al mondo dell’esoterismo. Facciamo un esempio pratico. Il maestro buddista Nichiren Daishonin ha spiegato con varie metafore che, anche senza comprenderne a fondo il significato, chi recita Nam-myoho-renge-kyo davanti al Gohonzon riceve naturalmente beneficio e nutrimento spirituale, proprio come un lattante che, pur ignaro, trae forza dal latte materno. Questo completo affidamento spirituale al seno della mamma, che nutre e protegge al di là di ciò che la mente può capire, ma che solo la Fede può accettare e ricercare, a me sembra sovrapponibile nell’atteggiamento – e solo nell’atteggiamento, ma non nella sostanza – a un culto mariano cattolico, ovvero alla preghiera dei bambini piccoli che giustamente cercano l’aiuto della mamma. Certo, c’è una grande differenza teologica, perché in un caso tale affidamento è rivolto alla propria buddità e a quella insita nell’ambiente, nell’altro è invece rivolta alla più Santa delle donne realmente vissute e alla più vicina a Dio. In un caso, cioè nel buddismo, la presenza o inesistenza di Dio non è neanche discussa, lasciando il tema come non trattato, nell’altro è data come punto di partenza. Eppure, e questo lo aggiungo per mia lunga esperienza, difficilmente la preghiera di noi occidentali spacca il capello con questa precisione, anzi, tutt’altro.
Indubbiamente il buddismo mi ha dato tantissimo al di là di questi aspetti, regalandomi le esperienze più umane e calorose negli anni dell’Università. E, tanti anni dopo, donandomi una delle vette filosofiche più alte con le "Strofe Fondamentali della Via di Mezzo" di Nāgārjuna.
Al di là di tutto ciò, vedo che il mondo è frammentato in miriadi di dottrine diverse, popolate da fedeli smarriti. Posso solo dire che quel che conta è l’esperienza concreta. La mia, per quel poco che può valere, è che tutte le scuole religiose e filosofiche, esoteriche ed essoteriche, orientali e occidentali, sono incomplete e insoddisfacenti. La realtà supera sempre qualsiasi sua rappresentazione di parte, e supera persino tutti gli opposti, comprendendoli nella sua totalità.
Secondo me, un’interrogazione interiore profonda potrebbe ridursi a queste poche domande: “Posso salvarmi da solo?”, “Nei momenti più disperati, chi o cosa mi ha aiutato?”, “Esisto per volontà mia, oppure vivo grazie ad un Amore immensamente più grande di qualsiasi ego?”, “L’esito del mio impegno e delle mie azioni dipende da me, o dipende da una Volontà superiore?”, “Ho libero arbitrio e, se sì, in cosa?”. Ho le mie risposte, valide nel qui ed ora, magari tra un po’ cambierò idea.
Dovremmo stare attenti a non attaccarci troppo ad una singola dottrina, né a ritenerla superiore alle altre. Piuttosto, dovremmo considerare le nostre sincere posizioni come nuvole nel cielo, destinate a cambiare di continuo, perché la vita è cambiamento.
La ricerca esoterica è un autentico “desiderio di profondità”, ma per andare dove? Al contempo, con specifico riferimento al Cattolicesimo, a cosa serve un Catechismo iper-dettagliato se finisce con il considerare peccaminosi persino i respiri? Potremmo aggiungere domande analoghe per tutte le dottrine. C’è qualcosa che non va, sicuramente è tutto più semplice di come sembra.
Lasciatemi concludere in maniera non equidistante, ma come mi viene spontanea adesso:
Pace, Bene e Ave Maria.
(3 maggio 2025)