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Epidemia di paura: vaccini e controindicazioni

I vaccini contro il virus infettivo della paura esistono, ma non possono essere acquistati in farmacia e non possono essere iniettati con una siringa.

Ce ne sono di vari tipi, la scelta è libera. Questi vaccini possono immunizzare direttamente o indirettamente contro la paura, in ogni caso dalla “scienza del cuore” sono considerati tutti validi.

Uno di questi immunizza contro il senso di solitudine, di isolamento, di unicità (nel senso di “essere uno ed uno soltanto”), di distanziamento: dopo l’assunzione, nei propri pensieri diminuisce sempre di più l’uso del pronome soggetto “io”, sostituito dal pronome soggetto “noi”. Tra gli effetti collaterali frequenti si nota una forte attenuazione del desiderio di sentirsi superiori, di ricercare consensi, di ricercare un amore esterno compensativo, di creare o accentuare contrasti; tra gli effetti poco frequenti è riportato un crescente distacco critico nell’uso della tecnologia e nel valore attribuitole, l’eventuale uso dei social si riduce o sparisce; tra gli effetti rari rientrano un cambiamento nell’uso del linguaggio, in particolare si riducono drasticamente i giudizi, le lamentele, le pretese e le accuse; tra gli effetti molto rari c’è un forte affievolimento e quasi sparizione della dicotomia bene/male, giusto/sbagliato, sparizione associata a pace interiore e piena gioia di vivere nel “qui ed ora”, con piena accettazione della complessità e contraddittorietà delle esperienze di vita. Nell’ultima casistica le condizioni generali di salute migliorano notevolmente.

Un altro di questi vaccini immunizza contro la “pretesa di conoscere”, cioè contro l’ignoranza; anche in questo caso si osservano importanti effetti collaterali nell’uso del linguaggio e nelle relazioni interpersonali, maggiore pace interiore e migliore salute generale.

Un altro ancora immunizza contro la paura di morire, di impazzire, di subire gravi malattie, menomazioni o di essere indigenti; l’effetto collaterale più comune è che sparisce anche la paura di vivere. Nei pazienti trattati con questo vaccino cambia il senso attribuito agli eventi sgraditi, spiacevoli o dolorosi, i quali divengono parte integrante e necessaria di un percorso personale di consapevolezza: più precisamente, tali eventi vengono ritenuti utili per “capire qualcosa che non abbiamo ancora capito”, sia a livello individuale, sia collettivo. Questo vaccino è particolarmente indicato per chi soffre di stati ansiosi, disturbi del sonno o crisi di panico.

Tutti questi vaccini sono ancora in via sperimentale, ma disponibili per chiunque ne faccia richiesta alla propria anima.

Francesco Galgani,
1 aprile 2021

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