Mia traduzione, con note tra parentesi e una precisazione linguistica in calce, di un paragrafo di "The one where I asked the Dalai Lama a question":
[...]
Una volta, molti anni fa [in una conferenza del 1990 a Dharmsala, in India, ndt], Sua Santità [Dalai Lama Tenzin Gyatso, ndt] era in riunione con un gruppo di terapeuti e insegnanti di meditazione occidentali.
Una di loro, Sharon Salzburg, gli chiese come poteva aiutare i suoi studenti con una bassa autostima.
«Bassa autostima? Che cos'è?» - chiese Sua Santità - «Non ne ho mai sentito parlare».
Il suo traduttore cercò di spiegarglielo, il che non fu affatto facile perché non esiste una parola in tibetano per "bassa autostima". Alla fine ci riuscì.
Sua Santità era incredulo: «Sei sicura che i tuoi studenti abbiano questo [problema]?», le chiese in modo pressante.
Lei rispose: «Certo che ce l'hanno. In effetti, io stessa ne soffro».
Una tale risposta lo fece saltare in aria, a quanto pare. Puntò col dito tutti i presenti nella stanza: «Ce l'avete anche voi [questo problema]? Ce l'avete?».
Tutti fecero cenno di sì e lui disse: «Come potete avere una bassa autostima se possedete [tutti quanti] la natura di Budda?».
[...]
Per chi vuole approfondire, quanto accaduto è confermato e raccontato dalla stessa Sharon Salzburg sul suo blog, in questo articolo qui linkato del 1 novembre 2002.
Una precisazione linguistica: le fonti che ho trovato in inglese relative a questo episodio a volte usano l'espressione "self-hatred" (odio di sé), a volte "low self-esteem" (bassa autostima). In questo contesto, il significato è lo stesso. L'espressione "odio di sé", infatti, è usata raramente da psicologi e psichiatri, che di solito descrivono gli individui affetti da tale sentimento come "persone con scarsa autostima" (fonte). Credo che l'equivalenza tra "odio di sé" e "bassa autostima" sia un ulteriore motivo di attenzione.
(13 agosto 2021)