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L'inganno del nostro tempo

Ho una sensazione. Non credo di avere la verità in mano, ma nemmeno di sbagliarmi troppo...

La mia sensazione è che quando una persona o un insieme di persone hanno "troppi" soldi rispetto alla gente comune, da qualche parte sia stato commesso un inganno nei confronti di molti, anche quando tali soldi non implichino attività considerate illecite.

Stesso discorso quando per accedere a un servizio o a un bene che, almeno in linea di principio, non dovrebbe essere precluso a nessuno, vengono richiesti molti più soldi di quanti il richiedente possa pagarne: in qualche modo, c'è un inganno.

Privatizzare il sapere è un inganno.
La corsa ai brevetti è un inganno.
La nostra società, con pochi da una parte e molti da un'altra, è un inganno.
Tutto il sistema che non fa altro che mangiare continuamente soldi per qualsiasi cosa, anche per respirare, è un inganno.

Ogni essere umano ha bisogno di riconoscimento e condivisione. Oggi tendiamo a ridurre il riconoscimento in chiave economica e a non considerare affatto la condivisione: questo è un grave errore, oltreché un terribile inganno.

Il Dio Soldo, tanto venerato e adulato, è anch'egli un inganno, oltreché la fonte delle peggiori ingiustizie, guerre comprese. Siamo in un mondo in cui l'avidità fa da padrona, ma a quanto pare tutto quello che sa fare è portarci alla fame. Per tale ragione, è più che mai urgente sostituire l'avidità, e ogni pensiero del tipo "più prendi, più hai", con qualcos'altro che sia una vera ricchezza.

Chi è realmente ricco non ha bisogno di arraffare tutto ciò su cui riesce a posare le mani, anzi, proprio perché è ricco non ne ha bisogno. Chi è realmente ricco, sa che "più dai, più hai".

Francesco Galgani

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