La seconda causa di morte è la fame, la prima l’appetito...
specialmente per chi mangia schifezze cancerogene come queste:
Le carni rosse e le carni lavorate come prosciutti, salsicce, carni in scatola, ecc., uccidono chi le mangia (e favoriscono l'attuale disastro ambientale): chi non ha ben chiaro questo concetto, può studiarsi la mia serie di articoli su "Salute e Alimentazione", magari cominciando da "Suggerimenti comportamentali per un'alimentazione secondo natura" e "Documentario con informazioni basilari per migliorare la propria salute". Vorrei ricordare, a chi ha la memoria corta, che a ottobre 2015 ha fatto il giro di tutti i giornali la notizia secondo cui, per gli esseri umani, la carne lavorata (come gli insaccati e gli affettati) è sicuramente cancerogena, e quella rossa lo è probabilmente (la ricerca scientifica è scaricabile a questo link). Come genere umano, ma anche come singoli individui, siamo giunti sull'orlo di un pericoloso precipizio. Abbiamo una scelta: comportarci come esseri umani intelligenti e razionali che esaminano i dati e prendono le decisioni adeguate per sopravvivere, oppure ignorare la ragione, sopprimendo la nostra intelligenza e lasciandoci guidare da un desiderio sfrenato e da una generalizzata e patologica assuefazione ai cibi tossici, finché morte o malattie non ci costringeranno a smettere.
Eppure, secondo una recente notizia che ha fatto il giro delle varie testate giornalistiche, ci sarebbe addirittura chi vorrebbe rendere reato un'alimentazione salutare (e quindi come minimo vegetariana, ma ancor meglio vegana) per gli under-16, creando uno stato etico al rovescio, ovvero uno stato di polizia contro chi promuove una sana cultura del cibo attraverso una corretta informazione. Sembrerebbe questa la bizzarra linea che vorrebbe seguire la deputata di Forza Italia Elvira Savino, autrice di una proposta di legge che, secondo tutti i giornali ho letto, prevederebbe il carcere per chi educa i propri figli con un'alimentazione vegana. Ma per favore... rimaniamo con i piedi per terra: se infatti saltiamo tutto il panegirico di presentazione di questa proposta di legge, che rende tra l'altro evidente l'ignoranza di alcune informazioni di base sui nutrienti e la loro assimilazione, scopriamo che i due articoli di legge proposti dicono sostanzialmente che i genitori che adottano per i loro figli una dieta "priva di elementi essenziali per la crescita sana ed equilibrata" sono puniti con la reclusione. Bene, questo non riguarda assolutamente l'alimentazione vegan, che non rientra in questa casistica. Tra l'altro, il 5 maggio 2016 il Ministero della Salute ha emesso una nota che ha chiaramente esplicitato che le mense scolastiche DEVONO fornire un menù vegan ai bambini su semplice richiesta dei genitori, senza che questi debbano presentare un certificato medico o altre attestazioni. E' una nota relativamente breve ma chiarissima, che ho qui riportato: "Ministero della Salute - Integrazione a nota n 0011703 del 25 marzo 2016 linee di indirizzo nazionale per la ristorazione scolastica - integrazione pro(1).pdf". Se l'alimentazione vegan venisse considerata "priva di elementi essenziali", di certo il Ministero non imporrebbe alle scuole di fornirla, no? Per ulteriori dettagli su questa vicenda, si veda l'articolo "Proposta di legge contro la scelta vegan per i bambini? Non esiste". A tutto ciò andrebbe aggiunta la continua disinformazione operata dai mass media a proposito di alimentazione vegana in età pediatrica: «Bambina vegana malnutrita? Sbugiardati per l’ennesima volta i giornalisti».
Sarebbe giusto e doveroso ricordare che l’alimentazione vegana fa bene alla salute e previene tante malattie. A dirlo è anche in questo caso il Ministero della Salute, che ha certificato la bontà, sotto il profilo nutrizionale, dei regimi privi di alimenti di origine animale. Seppur passata in sordina, la presa di posizione del Ministero guidato da Beatrice Lorenzin è stata sancita in maniera ufficiale dalla pubblicazione diffusa in occasione dell’evento internazionale organizzato durante Expo 2015 “Nutrire il pianeta, nutrirlo in salute”. Il capitolo 10 (pagg. 51-55), corredato di bibliografia, è dedicato ai regimi alimentari vegetariani e vegani e alle diete sbilanciate. Nel volume, a pag. 52, è scritto chiaramente che:
«La diffusione delle diete vegetariane è dovuta non solo a ragioni scientifiche, ma anche a ragioni etiche. Il vegetarianesimo, da intendersi come il rifiuto di assumere carne animale, ha origini antiche e nasce dalla cultura di rispetto degli animali. Negli ultimi anni, inoltre, con il progressivo aumento della popolazione mondiale e il continuo sfruttamento delle risorse della terra, si stanno valorizzando modelli di alimentazione più sostenibili nel tempo, che abbiano cioè un basso impatto ambientale. Da questi presupposti nascono le diete che evitano in parte o del tutto gli alimenti di origine animale: la dieta vegetariana, innanzitutto, che evita la carne rossa e i pollami, ma accetta con diverse modalità pesci, uova e latticini, e la dieta vegana che invece elimina tutti i prodotti di origine animale (Tabella 10.1).
L’utilizzo di diete vegetariane nasce anche da ragioni salutistiche. È noto che una dieta vegetariana conferisca protezione dalle malattie cardiovascolari, da alcuni tipi di neoplasie (in particolare colon e tratto gastroenterico e vie respiratorie), e sia associata a una riduzione della mortalità per tutte le cause. Rispetto alle diete vegetariane, la dieta vegana sembra offrire un’ulteriore protezione dall’insorgenza di obesità, ipertensione, diabete mellito di tipo 2 e mortalità cardiovascolare, soprattutto nel sesso maschile.
La riduzione del peso corporeo e un miglioramento dei profili lipidici rilevati dopo l’utilizzo di queste diete potrebbero spiegarne l’effetto protettivo dalle patologie metaboliche e cardiovascolari, anche se altri fattori potrebbero intervenire. Gli effetti positivi potrebbero derivare, infatti, anche da un aumentato introito di agenti antiossidanti e di fibre che caratterizzano un’alimentazione ricca in verdura e frutta fresca.
Va segnalato, tuttavia, che le diete prive di carne e soprattutto di derivati animali, se non applicate correttamente, possono essere associate al rischio di carenze nutrizionali, in particolare di vitamina B12 e in minor modo di vitamina D, acidi grassi n-3, calcio, zinco e altri oligoelementi. Queste diete necessitano pertanto di un’adeguata integrazione almeno di vitamina B12 e comunque di un’attenta scelta degli alimenti per evitare carenze nutrizionali, soprattutto se applicate nella fase di crescita o in gravidanza.
Seppure, quindi, a supporto delle diete vegetariane manchino quelle robuste evidenze scientifiche ottenute da ampi studi controllati randomizzati presenti per esempio per la “dieta mediterranea”, i dati già oggi a disposizione indicano che la dieta vegetariana e quella vegana possano essere responsabili di un buono stato di salute nell’adulto, a condizione di scegliere e combinare opportunamente gli alimenti, il che, ovviamente, richiede una buona conoscenza del valore nutrizionale dei cibi comunemente consumati.»
Per quanto riguarda l'alimentazione vegana nei bambini e nelle bambine, è adeguata e promotrice di salute, e più sana di quella onnivora media, come spiegato (e documentato con bibliografia) in un comunicato stampa della Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana del 4 luglio 2015, nel quale, tra le altre cose, è scritto chiaramente che: «Ben gravi infatti sono le colpe della diffusa dieta occidentale a base carnea, che sta causando l'attuale epidemia di malattie da eccesso alimentare, ma le cui gravissime conseguenze non sono oggetto né di allarme mediatico né di severi e adeguati provvedimenti».
Per concludere, una mia poesia:
Se sei un genitore e ami i tuoi figli, pensa bene a tutte queste cose,
Francesco Galgani,
12 agosto 2016