Nota: quanto segue è frutto di ricerche personali, come del resto tutto il mio blog, sulla cui esattezza e fondatezza ciascuna persona può (e ancor meglio dovrebbe) approfondire personalmente. Le mie idee non sono oro colato, le informazioni a mia disposizione possono contenere errori involontari, le mie scelte sono opinabili (come del resto quelle di qualunque altra persona), ragion per cui chi legge il mio blog è l'unico responsabile delle proprie azioni. Lo scopo di questo articolo non è quello di indurre un comportamento in chi legge, ma di stimolare in chi legge una profonda riflessione.
Importante: «Documentario che svela aspetti nascosti del sistema economico-politico mondiale»
Per chi segue il mio blog, ormai dovrebbe essere evidente come si arricchiscono le multinazionali (corporations): non pagano le tasse, sottopagano i dipendenti e violano qualsiasi diritto umano e ambientale, ledendo anche profondamente la dignità della vita dei loro lavoratori e producendo disastri e drammi ambientali e umanitari nei paesi in cui operano... e questo mi sembra un motivo più che sufficiente per boicottarle, o quantomeno per non aiutarle ad arricchirsi... ma non è semplice, servono innanzitutto corretta informazione e consapevolezza. Ho scritto un paio di poesie-denuncia, con precise note in calce: "Corporations (dedicato alla Coca-Cola)" e "Comprami, sono genuino e di alta qualità! (in omaggio a Gourmet e Nestlé)".
E' importante notare, come ho scritto in calce alle poesie di cui sopra, e come ho esplicitato anche nell'articolo "Se osi contestare il potere, con i Black-Bloc te la dovrai vedere!", che in Italia il boicottaggio è un reato penale, ragion per cui tutto quello che io, come singolo cittadino, posso fare è diffondere la conoscenza di certi problemi, essere coerente con ciò che penso e nulla di più: a ciascuna persona le sue scelte.
In questo articolo, per conoscenza dei lettori e per diritto di fare informazione, ho inserito le immagini che pubblicizzano alcune campagne internazionali di boicottaggio: è solo un invito ad approfondire e a cercarsi autonomamente le informazioni. Il presente blog non è affiliato con alcuna di queste campagne, né ne sostiene alcuna.
Prima di andare avanti, però, vorrei regalare a tutti questa poesia, il cui senso sarà ancora più chiaro nel proseguo di questo articolo:
Un buon consiglio irrita l'orecchio
Le parole fanno irritare
quando suonano la verità
che non vogliamo ascoltare
per vigliacca comodità,
a cui è assurdo abbandonarsi,
perché l'appecoronarsi
alla logica del denaro
è triste e amaro.
(Francesco Galgani, 3 maggio 2015)
Potrei partire da alcuni casi da me già citati in altri miei scritti: si pensi alla Coca-Cola (si veda la poesia con note in calce), alla banana Chiquita della United Fruit Company (si ricordi quel che scrisse il poeta cileno Pablo Neruda), e mille altri prodotti alimentari di uso comune e di larga vendita (sulla cui produzione tutto viene taciuto, secondo il classico modello di asimmetria informativa, in cui l'azienda sa tutto e il consumatore sa poco o nulla, o meglio, sa quello che l'azienda vuole che lui o lei sappia). Le corporations alimentari, in particolare, stanno producendo danni mostruosi, con processi che distruggono la vita e puntano solo ed esclusivamente al profitto di pochi: si veda, a tal riguardo, "Terra Viva: una nuova economia per un pianeta sostenibile". Il modello economico che abbiamo è basato sullo sfruttamento e ci porta alla disuguaglianza, l'1 percento della popolazione controlla metà della ricchezza mondiale, è molto ingiusto e non sostenibile. Si veda anche la pagina che ho dedicato a Vandana Shiva, scienziata e ambientalista indiana.
Sempre riguardo alle multinazionali del cibo, ci sono interessi economici enormi nel favorire uno stile alimentare estremamente dannoso per la salute e distruttivo delle specificità locali. Consiglio la visione di "Video-documentario con informazioni basilari per migliorare la propria salute" e uno sguardo a tutta la sezione "Salute e Alimentazione" di questo blog.
Cosa dire poi di tutto ciò che fa parte della vita online di gran parte della popolazione di Internet? In questo blog ho già dedicato spazio a descrivere cosa sono Amazon (famoso per le sue pratiche schiavistiche verso i dipendenti) ed eBay (il cui marketing è stato definito "oggettivamente criminogeno"), per non parlare poi di Facebook (si veda un mio articolo al riguardo), che insieme a Google è uno strumento di controllo delle masse (molto più invasivo e molto più efficace delle dittature del passato), uno strumento di marketing e politica, un prolifico mercato di pubblicità, un luogo di raccolta permanente di informazioni private per poi rivenderle, e ovviamente una gallina dalle uova d'oro per il business miliardario di chi ha il controllo di tali strumenti.
Volendomi soffermare solo sull'aspetto economico, è sostanziale notare che questi giganti non pagano le tasse. È il New York Times a riassumere il problema, laddove, riferendosi ad uno dei più noti motori di ricerca mondiali (Google), ha evidenziato come questo “ha dichiarato 4 miliardi di fatturato in Gran Bretagna, ma ha pagato meno di dieci milioni di dollari in tasse" (pari allo 0,25% del fatturato, cioè nulla). Si veda l'articolo "e-commerce e forme di evasione fiscale trans-nazionale". Come è scritto nell'articolo "Caso Google: ecco come si arricchiscono le multinazionali": «La teoria è semplice, la pratica un po' più complessa, ma comunque realizzabile: non pagare le tasse. Ecco il metodo che le grandi multinazionali, da Google a Apple, da Ikea a Facebook, utilizzano per fare guadagni enormi, senza violare la legge. Già, perché a stupire è proprio questo: la maggior parte delle operazioni che queste aziende mettono in atto per massimizzare i loro profitti non sono vietate dagli Stati, o meglio, non sono (ancora) prese in considerazione dalle loro legislazioni».
Io, come cittadino, sento il dovere morale di non usare Facebook, di non usare né Amazon né eBay, e nemmeno Google (al cui posto uso startpage.com), e di filtrare la mia navigazione con strumenti come AdBlock e Ghostery (si veda un articolo al riguardo) per ridurre il più possibile il mio contributo ai loro guadagni. Sento che nei miei doveri morali rientra anche il non bere la Coca Cola o il non mangiare al McDonalds (così facendo ci guadagno anche in salute, esistono alternative infinitamente migliori) e, più in generale, il favorire il più possibile l'economia e l'agricoltura locale, stando bene attento a chi do i miei soldi e a quali prodotti e servizi acquisto. Anche contribuire il più possibile ad un'informazione corretta fa parte del mio ruolo di cittadino.
A proposito di multinazionali... vogliamo parlare anche della malsana abitudine tanto diffusa di fumare tabacco? S'è già sentito dire di tutto al riguardo per quanto concerne la salute, ma pochissimo o niente di solito viene detto su «cosa c'è dietro una sigaretta» nel senso politico ed economico: sono cifre da capogiro, a partire dalle 6 trilioni (6.000 miliardi) di sigarette prodotte nel mondo. Quanti interessi si racchiudono all'interno del piccolo involucro cartaceo di una sigaretta? 150 Miliardi di Dollari (si veda un approfondimento sull'economia del tabacco). Impressionante, specie se a spartirseli sono esclusivamente sette corporations del fumo, che ogni anno uccidono circa 6 milioni di persone e che hanno anche il potere di influenzare scelte economiche e politiche in diversi paesi del mondo, in particolare minacciando quelli più poveri (si veda l'articolo "Paesi poveri minacciati dalle multinazionali del tabacco"). Non fumare non è solo una scelta personale, è una scelta per non contribuire a tutto questo.
Ciascuno di noi può fare qualcosa per rendere questo mondo un luogo migliore in cui vivere tutti insieme. E tu cosa fai?
Come ho scritto nella poesia "Pubblicità": «Angoli e spigoli / ha la verità, / solo la menzogna fila liscia... / come nelle pubblicità!». Quindi io non ho la verità in tasca e le mie conoscenze sono limitate, ma di certo ho buone ragioni per andare in controtendenza rispetto a consuetudini generalmente accettate, sia in merito alle cose scritte qui (e non solo per le ragioni qui esposte), sia per altre abitudini e mode ormai consolidate (come l'uso del telefono cellulare, che, giusto per ricordarlo, rientra in un business mondiale che anch'esso produce tanto malessere e morte). Vorrei parlare anche dell'importanza di scegliere e supportare il software libero, boicottando le multinazionali del software proprietario, Apple e Microsoft in testa... ma il discorso sarebbe troppo lungo, rimando alle altre sezioni del mio blog su tale tema. "Fare la scelta giusta", in quanto esseri umani, è sempre problematico: secondo me, porsi problemi nuovi, e nel caso specifico cambiare le proprie scelte di vita partendo da nuove consapevolezze, che vanno oltre le mode e gli usi comuni, è la strada della crescita e dello sviluppo umano sia per noi e sia per gli altri.
Non c'è motivo di aver paura di essere in minoranza, di dire e fare cose che gli altri possono non capire o disapprovare, perché veramente importanti sono la coerenza e il desiderio di un mondo più giusto e più vivibile per tutti. Una poesia al riguardo:
Ai dissidenti
Voce divergente,
d'una minoranza attiva,
inascoltata e dissidente,
sempre marginalizzata
perché al gregge
mai conformata,
la tua coerenza
con pari influenza
sarà ripagata:
se il mondo vuoi migliorare
sii fedele al tuo ideale,
con umile fare,
senza deviare!
(Francesco Galgani, 2 maggio 2015)
Pensavo di concludere questo articolo con una lista di multinazionali da boicottare, ma... preferisco non farlo, ci hanno già pensato altri: credo di aver già fornito sufficienti informazioni per approfondimenti personali, oltre che alcune chiare prese di posizione. In Rete si trovano molte informazioni, anche se purtroppo non sempre aggiornate, basta scrivere su un motore di ricerca le parole "multinazionali" e "boicottare" per scoprire tante cose...
Il consumo critico parte da ognuno di noi e dal desiderio che ognuno di noi ha di approfondire e di capire quello che succede.
Ringrazio le mie lettrici e i miei lettori, in calce riporto ulteriori spunti di riflessione,
Francesco Galgani,
3 maggio 2015
«Siamo meschini, gelosi, vani, avidi e questo è ciò che creiamo attorno a noi, questa è la società in cui viviamo. Le atrocità e le stupidità perpetrate dalle nazioni e dalle fedi, possono essere così vaste da sembrare qualcosa di differente dalle piccole meschinità e follie dell'individuo. Ma la differenza è nel grado e non nel genere ed è al livello della vita individuale che nascono tutti i problemi.
Quindi la sola rivoluzione che può cambiare il mondo è una rivoluzione nell'individuo, nelle sue attitudini e nella sua condotta rispetto alle sue relazioni, non soltanto con le altre persone, ma anche con le cose, con la natura e con le idee.»
(Jiddu Krishnamurti)
«Non è un segno di buona salute mentale essere bene adattati ad una società malata»
(Jiddu Krishnamurti)
«Non c'è presa di coscienza senza sofferenza. In tutto il mondo la gente arriva ai limiti dell'assurdo per evitare di confrontarsi con la propria Anima. Non si raggiunge l'illuminazione immaginando figure di luce, ma portando alla luce della coscienza l'oscurità interiore. Chi guarda fuori sogna, chi guarda dentro si sveglia.»
(Carl Gustav Jung)