Nel gelo dell'inverno, con il respiro che si congela nell'aria, la Transnistria si ritrova senza gas. Niente più acqua calda, né riscaldamento. Anche la Moldavia si prepara ad affrontare un inverno glaciale priva di adeguate fonti di calore. Queste regioni hanno ondate di freddo intenso che possono scendere fino a -20°C, con picchi fino a -35°C. In questo scenario da brividi, non è il caso a governare, ma una scelta politica.
I nostri leader, supportati dai media che amplificano il loro messaggio, dipingono questi eventi tragici come un progresso verso una maggiore autonomia e sicurezza energetica per l'Europa. Se tale affermazione appare insensata agli occhi di una persona comune, si rivela invece colma di significato per chi considera l'umanità un dettaglio insignificante, appena superiore a un'infestazione di scarafaggi.
Le autorità locali hanno consigliato ai residenti di adottare misure per conservare il calore, come vestirsi pesantemente, riunire i membri della famiglia in una sola stanza e utilizzare coperte o tende spesse per coprire finestre e porte. Ma sono discorsi sensati questi? Sono soluzioni applicabili?
Una volta questa si chiamava "crisi umanitaria", per non dire "massacro". Ma da un po' di anni, ormai, i grandi aiuti sono solo per comprare armi, e nessuno si sta stracciando le vesti per questa gente, abbandonata da tutti. I poveri tra i poveri non interessano a nessuno, se non per abusarli.
I potenti, sordi al pianto, tracciano il destino dell'Europa senza cuore né mente. Credono di essere eletti, supremi, ma sono ombre vuote, burattini di un'arroganza cieca.
Eppure, tra le nebbie della disperazione, ci sono i nobili, i vivi, i coraggiosi che brillano come fiaccole di umanità in un mondo di zombie. Questi sono gli "ultimi", quelli veri, quelli che conoscono il sacrificio e l'amore, che lavorano come bestie sotto un cielo perennemente grigio, privati del sole e delle gioie, ma non della dignità. Sono loro, gli eroi dimenticati, che portano il peso del mondo sulle spalle.
Dall'altra parte, al di sopra delle rovine, siedono i signori della guerra, i mercanti della morte. Sono coloro che spogliano le terre, che rubano il pane, che trasformano la vita in un'eterna schiavitù. Tiranni dal volto spavaldo, privi di grazia, senza l'ombra di un merito, regnano solo grazie alla loro prepotenza e alla loro spietata sete di dominio.
E ci sono poi i mediocri, che invero sono la maggioranza, cioè quegli avidi che, pur nella loro miseria, ambiscono al potere degli oppressori. Vivono di invidie e gelosie, e non sono migliori dei mostri che venerano.
Ma gli ultimi, gli umili, coloro che resistono e custodiscono il fuoco della speranza, sono il respiro della terra. Se il prossimo diluvio universale non ci ha ancora sommersi, è perché il cielo guarda agli ultimi. Costoro sono i veri salvatori, i silenziosi guardiani di un mondo che non li merita.
(January 4, 2025, go to my art gallery)