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Storia delle campagne vaccinali in Italia, dalle promesse alle conseguenze

Ecco un riepilogo delle fasi che hanno portato alle (disastrose conseguenze delle) campagne vaccinali di massa.

1. Iniziativa Children Vaccination Initiative (1990)

Nel 1990, la Banca Mondiale, la Fondazione Rockefeller, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l'UNICEF e il Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite hanno lanciato la Children Vaccination Initiative. Questa iniziativa mirava a estendere le vaccinazioni a tutta la popolazione pediatrica mondiale, collaborando strettamente con l'industria farmaceutica per aumentare la copertura vaccinale tra i bambini. Questo programma rappresentava un primo passo significativo verso la promozione delle vaccinazioni come misura preventiva fondamentale per la salute pubblica globale.

2. Costituzione della Gavi Alliance (2000)

Nel 2000, è stata fondata la Gavi Alliance, nota anche come Alleanza Globale per le Vaccinazioni, su iniziativa della Bill & Melinda Gates Foundation, che ha donato 750 milioni di dollari per la sua costituzione. Gavi è una fondazione privata di diritto svizzero che promuove una partnership tra pubblico e privato per migliorare l'immunizzazione nei paesi in via di sviluppo. L'alleanza mira a garantire che i bambini nei paesi più poveri del mondo abbiano accesso alle vaccinazioni salvavita, inizialmente sperimentando sui paesi più bisognosi prima di estendere le pratiche ai paesi più sviluppati.

3. Adesione dell'Italia a Gavi (2006)

Nel 2006, l'Italia ha aderito a Gavi sottoscrivendo titoli obbligazionari per sostenere finanziariamente l'alleanza. Questo impegno ha segnato un passo significativo per l'Italia nel contribuire alle campagne vaccinali globali, mostrando il sostegno del governo italiano agli sforzi internazionali per migliorare la copertura vaccinale nei paesi in via di sviluppo. Questo supporto è stato ulteriormente consolidato attraverso successivi finanziamenti e impegni economici.

4. Legge Finanziaria Italiana (2008)

La Legge Finanziaria del 2008 ha previsto ulteriori contributi italiani a Gavi, stanziando 2,074 milioni di euro attraverso "Advance Market Commitments" (AMC). Questo stanziamento è stato inserito nel capitolo "Competitività e Sviluppo delle Imprese", evidenziando l'importanza attribuita dal governo italiano alle politiche vaccinali come parte dello sviluppo economico e sociale del paese. Questo passo ha contribuito a rafforzare l'impegno dell'Italia nelle campagne vaccinali globali e nel supporto alle iniziative di Gavi.

5. Decade dei Vaccini (2010-2020)

Al Forum Economico di Davos del 2010, la Bill & Melinda Gates Foundation ha annunciato la "Decade dei Vaccini", impegnandosi a donare 10 miliardi di dollari per promuovere la vaccinazione globale nel periodo 2010-2020. Questo decennio è stato concepito per rafforzare la ricerca, lo sviluppo e la distribuzione di vaccini in tutto il mondo. L'obiettivo era di aumentare la copertura vaccinale e ridurre la mortalità infantile, con particolare attenzione ai paesi in via di sviluppo. La decade si è conclusa proprio con l'inizio della pandemia di COVID-19, rendendo ancora più urgente e rilevante l'importanza delle vaccinazioni.

6. Epidemia di Morbillo in Italia (2011)

Nel 2011, l'Italia ha affrontato un'epidemia di morbillo con oltre 4.600 casi (dichiarati e poi smentiti), molti dei quali in età adulta. Questo evento ha spinto il governo italiano a rivalutare le politiche vaccinali, portando nel 2012 alla discussione del Piano Nazionale Vaccini, che ha anticipato l'intenzione di superare l'obbligo vaccinale in favore di raccomandazioni vaccinali più forti. Questo piano mirava a migliorare la copertura vaccinale attraverso l'educazione e l'informazione della popolazione, cercando di raggiungere un equilibrio tra obbligatorietà e libertà di scelta.

I 4600 casi sono stati poi messi in dubbio. Infatti, il contesto e l'utilizzo di questi numeri hanno contribuito a creare un clima di allarme che ha giustificato l'introduzione di misure vaccinali più stringenti, nonostante le critiche e le contestazioni sulla reale entità dell'epidemia.

7. Assemblea Generale dell'OMS (2012)

Durante l'Assemblea Generale dell'OMS del 2012, la direttrice Margaret Chan ha promosso la Decade dei Vaccini, integrandola nell'agenda della salute globale. Chan ha sottolineato che l'attività dell'OMS è vincolata dai desideri dei suoi principali donatori, tra cui la Bill & Melinda Gates Foundation e Gavi Alliance. Questo riconoscimento ha evidenziato l'influenza delle donazioni private sulle politiche globali di salute pubblica e ha rafforzato l'impegno dell'OMS nella promozione delle vaccinazioni come priorità globale.

8. Finanziamenti dell'Italia a Gavi (2014)

Nel 2014, l'Italia è stata insignita del ruolo di capofila nelle strategie vaccinali mondiali dalla Global Health Agenda. Questo incarico, conferito a Washington, ha visto l'Italia impegnarsi ulteriormente con finanziamenti diretti a Gavi per 120 milioni di dollari. L'Italia è stata scelta come laboratorio politico per sperimentare nuove politiche vaccinali, consolidando il suo ruolo di leader nella promozione delle vaccinazioni a livello globale.

9. Documento Europeo sulle Vaccinazioni (2018)

Nel 2018, la Regione Puglia ha pubblicato un rapporto osservazionale condotto con metodologie di vaccinovigilanza attiva sui bambini vaccinati contro morbillo, parotite, rosolia e varicella. Questo rapporto ha riportato una frequenza di reazioni avverse gravi del 4%, molto superiore allo 0,005% rilevato con la vaccinovigilanza passiva. Questo studio ha sollevato preoccupazioni sulla sicurezza dei vaccini e ha evidenziato la necessità di una vigilanza più rigorosa e trasparente.

10. Passaporto Vaccinale (2019)

Nel settembre 2019, durante il Global Vaccination Summit a Bruxelles, è stato discusso e promosso il concetto di passaporto vaccinale, con l'obiettivo di implementarlo entro il 2022. Questo summit ha visto la partecipazione di 400 personalità da tutto il mondo, che hanno discusso di come migliorare la copertura vaccinale e contrastare l'esitazione vaccinale. Il passaporto vaccinale è stato visto come uno strumento per garantire che le persone vaccinate potessero viaggiare liberamente e per aumentare la fiducia nelle vaccinazioni.

11. Pandemia di COVID-19 (2020)

La pandemia di COVID-19 ha messo in pratica molte delle politiche discusse e pianificate negli anni precedenti. Le tecnologie sviluppate per il monitoraggio e la distribuzione dei vaccini sono state utilizzate per gestire la crisi sanitaria globale. Le campagne vaccinali di massa sono state implementate rapidamente, e il concetto di passaporto vaccinale è stato introdotto per "facilitare" (?) i viaggi e garantire la sicurezza sanitaria (o, detto diversamente, per porre verso i cittadini un ricatto di tipo mafioso basando la campagna vaccinale su intimidazioni, ricatti, violenza, falso ideologico, procurato allarme e ghetizzazione). Questo evento ha "dimostrato" l'importanza della pianificazione e della preparazione a lungo termine per affrontare emergenze sanitarie globali...

12. Risultato: i vaccinati antiCOVID-19 muoiono più dei non vaccinati (2024)

I risultati di un’importante ricerca italiana appena pubblicata sulla rivista scientifica Microorganisms che vede tra gli autori il noto epidemiologo Franco Berrino.

Tempo fa fece scalpore uno studio realizzato sulla popolazione di Pescara che confrontava la mortalità totale in base allo stato di “vaccinati” e “non vaccinati” per COVID-19 negli anni 2021-2022.

Gli autori, pur ammettendo una significativa maggior mortalità nei vaccinati con 1 o 2 dosi, concludevano che, più ci si vaccinava dalla 3° dose, meno si rischiava di morire per tutte le cause. In realtà questo studio era viziato da gravi errori metodologici (in gergo epidemiologico bias), al punto che la revisione ha dimostrato esattamente il contrario (qui https://cmsindipendente.it/pubblicazionepescara un’analisi critica di Alberto Donzelli). Tale revisione è stata realizzata da un team di epidemiologi (con il dottor Franco Berrino, già direttore del Dipartimento di medicina preventiva e predittiva dell’Istituto dei Tumori di Milano), matematici e ricercatori, tra cui il dottor Alberto Donzelli della Commissione Medico Scientifica indipendente (CMSi). La ricerca, appena pubblicata sulla rivista scientifica Microorganisms (Alessandria M, et al. A Critical Analysis of All-Cause Deaths during COVID-19 Vaccination in an Italian Province. Micro-organisms 2024, 12(7),1343; https://doi.org/10.3390/microorganisms12071343), mette in evidenza per le persone vaccinate con 1 e 2 dosi un rischio di morte ancora superiore rispetto al lavoro originale, per quelli con 2 o 3 dosi un rischio di morte simile, ma con una piccola ma significativa perdita di speranza di vita.

«Il lavoro è importante perché documenta al meglio delle attuali possibilità che le vaccinazioni antiSARS-CoV-2, ribattezzate antiCOVID-19 da quando è diventato notorio che non proteggano dall’infezione, non hanno protetto neppure dalla mortalità totale, anzi» sottolinea il dottor Donzelli. «In poche parti del mondo i dati sono stati presentati in questo modo fondamentale, e in questo caso anche tenendo conto delle patologie di cui soffrivano i deceduti». Al punto che scienziati di rilievo mondiale come il matematico e Professore di Rischio Norman Fenton e lo statistico bayesiano Prof. Martin Neil della Queen Mary University di Londra hanno definito questa ricerca “chiaramente lo studio di miglior qualità che abbiamo a disposizione oggi sulla vaccinazione COVID-19”.


Per approfondire e verificare: Preparare il terreno (alle campagne vaccinali), Teleragione, Giorgio Bianchi, 3 luglio 2024 (fonte)

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Sullo stesso tema, per confronto con una ricerca analoga su morti e vaccinazioni antiCOVID-19 in Australia: "Ricerca scientifica dimostra nesso di causa ed effetto tra vaccinazioni e morti"

Per confronto sulle conseguenze del vaccino antinfluenzale: Il vaccino antinfluenzale aumenta la probabilità di ammalarsi di Coronavirus Codiv-19? Sì

(12 luglio 2024)

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