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Divido questo articolo in tre parti: "L'attuale morale dell'impegno sociale nel vaccinarsi", "Una mia teoria cospirazionista (siete liberi di dissentire)" e "Breve analisi del cospirazionismo, con una previsione".
1. L'attuale morale dell'impegno sociale nel vaccinarsi
Tutta la comunicazione mass-mediatica dell’attuale era pandemica ha fatto leva quasi esclusivamente su aspetti emotivi, indorati di dogmatico scientismo, cioè di fede religiosa nella scienza, agganciata alla paura di morire o di far morire. La scienza è stata presentata come unitaria e così è stata recepita da gran parte del popolo, soprattutto da quella parte meno istruita: “la scienza è una”, pensa chi guarda il tg, oppure “io seguo la scienza”. Una tale bolla informativa è completamente falsa nei presupposti: la scienza non è e non è mai stata unitaria e i cosiddetti scienziati spesso litigano tra di loro. Aggiungiamo anche che le ricerche scientifiche vanno dove arrivano i soldi. Come se questo già non bastasse, aggiungiamo che Nature, una delle più prestigiose riviste scientifiche al mondo, ha pubblicato nel 2016 un articolo nel quale si è dimostrato come più del 70% delle ricerche scientifiche prese in esame ha fallito i test di riproducibilità. Detto in altri termini più espliciti, i risultati di tali ricerche scientifiche andrebbero assolutamente scartati e ignorati nel momento in cui si dovesse prendere una qualunque decisione in ambito medico. Ma a queste condizioni è evidentemente difficile prendere una qualsiasi decisione che possa definirsi "scientifica" o quantomeno basata su evidenze di realtà. La questione non può essere liquidata in modo semplicistico, quindi per chi vuole approfondire questo problema, e come esso si declina anche nel discorso dei vaccini, consiglio la lettura di questi due articoli: "Alla ricerca della scienza..." e "La scienza contemporanea è inadeguata, religiosa, disumanizzata e lontana dalla comprensione della realtà?".
Tutti gli attuali interventi in materia di sanità pubblica sono stati rivestiti di un valore che trascende gli “ordini dall’alto” effettivamente impartiti, ovvero sono stati connotati di una sacralità che rasenta il pensiero magico, a cominciare dal valore amuletico delle mascherine per coprire il volto. Il nostro attuale capo di governo si è persino spinto a fare profezie di morte, in televisione, per i non vaccinati, evocando lo spettro inconscio della magia nera.
In questo clima di stregoneria di Stato, dove il nemico comune e invisibile da combattere è uno “spirito” maligno di nome covid-19, tutti gli esseri umani sono stati resi pericolosi dalla possibile possessione di questo spirito. L’unico esorcismo possibile, ma mai definitivo e quindi da ripetere a cadenze regolari, è il sacro vaccino, benedetto e usato per la propria salvezza persino da chi è stato eletto a vicario di Dio.
Le sacre tavole della legge dello Stato, con tutte le indicazioni per non fare del male né a se stessi né agli altri, sono state ripetute ogni giorno nel catechismo televisivo e, dove questo non è stato sufficiente, sono state scolpite nella roccia dalle Forze dell’Ordine, armate di penna per contravvenzioni anche nelle situazioni più irrealistiche, o peggio obbligate a bruciare i corpi ancora vivi nel rogo dei TSO.
Il dissenso scientificamente fondato, di scienziati veri che non si sono piegati al Nuovo Ordine Religioso, non è mai stato tollerato e sempre pesantemente punito e delegittimato, di fronte al popolo, con le solite tecniche di persuasione comunicativa ormai ben note e gergalmente riassunte dall’espressione “macchina del fango”. Non mancano neanche i martiri che “sono stati suicidati”, come il medico De Donno colpevole di aver salvato tante vite disubbidendo al potere, né i premi Nobel nella medicina messi alla gogna, come Montagnier, né tutti quelli che sono stati macellati per aver asserito semplici fatti verificabili o aver citato articoli scientifici. Tutto ciò mentre un numero sempre crescente di persone ha il serio e dignitoso coraggio di perdere lavoro e stipendio in quanto “obiettori di coscienza”: fanno la scelta, appunto, di ascoltare la propria coscienza e non il richiamo di stampo fascista “credere obbedire combattere” (cioè “credere” nella falsa narrazione istituzionale, “obbedire” alle indicazioni date al popolo e “combattere”, cioè vaccinarsi a rischio della propria vita per servire la nazione). Con questi “obiettori di coscienza” non funziona neanche la massima nazista “Impfung macht frei”, ovvero “La vaccinazione rende liberi”, ovvero il “green pass”.
In tutta questa narrazione da film horror scadente, cosa c’è di scientifico o quantomeno ragionevole? Beh, almeno un paio di cose ci sarebbero.
La prima è che: «Sappiamo da sempre che quando un virus arriva bisogna avere già gli anticorpi e che se si vaccina in piena epidemia non funziona, si rischia anzi di selezionare mutanti» (fonte). Ecco, questo in linea con l’azzardo biologico di cui parla il medico e professore Andrea Crisanti, per la cui carriera accademica rimando a Wikipedia.
Come ha affermato il primario di Malattie Infettive dell’Ospedale Maggiore della Carità di Novara, Pietro Luigi Garavelli: «Nonostante sia noto anche agli studenti di medicina il principio in base al quale non si vaccina mai in picco epidemico, ho ricevuto attacchi che mai avrei immaginato di ricevere, da caccia alle streghe. Si tratta tra l’altro di una basilare legge darwiniana, riferita ovviamente ai virus che mutano perché con quelli stabili il problema non si pone. Ogni forma di vita cerca di sopravvivere e il virus, davanti agli anticorpi indotti da vaccino, sviluppa varianti. Un concetto conclamato in qualsiasi virosi» (fonte).
Quindi, siccome io non voglio contribuire né a selezionare mutanti (cioè virus più pericolosi di quelli attuali), né contribuire a qualcosa che può essere disastroso dal punto di vista delle leggi darwiniane comunemente accettate, il mio impegno sociale consiste anche nel non-vaccinarmi per non creare pericolo né a me né alla collettività. Ho anche altri motivi, ma già questi bastano per sottolineare che il non-vaccinarsi è anche una scelta altruistica.
La seconda cosa scientifica che vorrei sottolineare è che la scienza si basa sul dubbio e su fatti verificabili, quindi tutto il clima religioso creato attorno al covid è più pericoloso del virus stesso, perché porta a scelte scellerate e controproducenti. Inoltre, il fatto che la scienza si fondi sul dubbio implica che la libertà di scelta terapeutica e la medicina personalizzata siano le vie maestre. Il percorso tragicamente preso dalla classe dirigente, cioè l’obbligo vaccinale, è invece un precipizio in cui, come collettività, ci stiamo sfracellando.
2. Una mia teoria cospirazionista (siete liberi di dissentire)
L’altro essere umano non è il pericolo, è la ricchezza.
Il contagio, in lato sensu inteso come incontro di idee, anime, culture, corpi, di per sé non è malattia, potrebbe persino essere guarigione dell'Anima dalla solitudine profonda, vera epidemia di cui è in gran parte responsabile tutto il sistema sociale, a cominciare dai social e dalla mediazione tecnologica in generale.
La paura, questa sì, è malattia. Già, ma paura di cosa?
La vita è rischiosa e noi siamo ineluttabilmente mortali e ammalabili, ogni tentativo di fuggire da ciò è un patto con il re della menzogna o, da un altro punto di vista, è l’ammissione del fatto di non avere Anima o di essersela venduta. Chi è Anima (perché Anima non è qualcosa che si “ha”, casomai è qualcosa che si “è”), accetta i pericoli della vita e non cerca di imporre la propria volontà ad altre persone. Al contrario, solo dove non c’è Anima può esserci il desiderio di piegare un intero popolo, o il mondo intero, alla propria volontà. La lotta per la libertà di scelta terapeutica, che nelle circostanze attuali equivale come minimo, ma non soltanto, ad abrogare il “green pass”, è essenzialmente una lotta animica.
L’unica cosa sensata, da parte dello Stato rispetto alla salute pubblica, sarebbe stato un serio investimento nella sanità pubblica (che invece è stata demolita), nelle cure esistenti da tempo, economiche ed efficaci (che invece ha osteggiato se non addirittura proibito), nella prevenzione primaria (la grande assente), cioè stile di vita, alimentazione preventiva e curativa, integrazioni alimentari mirate, percorsi di salute personalizzati, pensieri, emozioni, relazioni, giustizia ed equità sociale, diritto al lavoro, benessere economico, tutela della famiglia. E’ stato fatto tutto il contrario di ciò che doveva essere fatto, così che lo Stato, con l’appoggio premeditato e colpevole dei mass media, è stato e continua ad essere esso stesso la causa primaria dell’emergenza che dichiara di voler risolvere, sicuramente strumentale all'interesse di pochi e in un completo disinteresse del bene comune. Il nostro Stato non ha badato a spese e continua a non badarci per quanto riguarda i vaccini e il controllo dei mass media per far pubblicità alle proprie politiche in materia di covid: al contempo, da decenni non si sta facendo scrupoli nel distruggere la rete ospedaliera preesistente e nel rendere sempre più inaccessibile la sanità pubblica e universale (art. 32 della Costituzione italiana).
La paura uccide: soprattutto per i giovani e i giovanissimi, tutte le misure emergenziali prese dallo Stato hanno creato enormi danni psicofisici e relazionali, mentre il virus, se fosse stato lasciato libero di circolare senza interferenze e senza tutto il terrorismo di Stato che ci sta accompagnando da due anni, nei giovani non avrebbe fatto nulla o quasi nulla (tra l’altro, sia ben chiaro, come già documentato in questo blog in era pre-covid, che in generale i giovani non vaccinati sono più sani di quelli vaccinati e che i vaccini, da lungo tempo, stanno rovinando le vite di tante famiglie, producendo danni neurologici gravi soprattutto nei giovanissimi); per quanto riguarda gli anziani, il virus sostanzialmente non ha cambiato l’aspettativa di vita (cfr. nota finale nella fiaba "Una grande epidemia nel villaggio dei Puffi", dove cito l'ISTAT), in quanto le persone hanno continuato a morire nell’età in cui solitamente si muore: ciò non toglie che queste persone potevano essere opportunamente curate, cosa che non è stata fatta perché c’è stata la volontà politica di farle morire con cure inefficaci e sbagliate (questa si chiama “strage di stato”), allo scopo di giustificare l’introduzione dei vaccini. A proposito, il cosiddetto fenomeno ADE (potenziamento anticorpo-dipendente) è il potenziamento della malattia, soprattutto negli anziani, causato dai vaccini e di cui avevo già parlato in tempi non sospetti (aprile 2020), facendo la corretta previsione, con un anno di anticipo, che per questo e per altri motivi (tra cui il “peccato originale antigenico”), i futuri vaccini per il codiv-19 avrebbero procurato una strage. Al di là delle tante opinioni, sta di fatto che dove il problema covid era sostanzialmente stato risolto (tipo in India), l’inizio della campagna vaccinale è stato concomitante con un drastico aumento dei morti. La stessa cosa sta accadendo in altre nazioni, dove le campagne vaccinali non hanno risolto assolutamente nulla e anzi stanno aggravando il malessere nelle società (cfr. “Cronaca di una peste annunciata” del 7 settembre 2021, di Margherita Furlan). A ciò possiamo e dobbiamo aggiungere l’informazione, documentata nell’ultimo rapporto (numero 7) dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) sulla sorveglianza dei vaccini covid-19, che in media abbiamo, in Italia, 2,4 decessi al giorno correlati, almeno temporalmente, alla somministrazione del vaccino (tra l'altro, come segnalato nei numerosi commenti alla notizia, si tratta di vigilanza passiva, ovvero il numero reale potrebbe essere assai più alto). Il tanto sbandierato e cinico calcolo dei costi e benefici è presto fatto: benefici veri non ci sono e, con le attuali premesse, non ci saranno, altrimenti a quest’ora saremmo già tornati alla normalità pre-covid, cosa che chi davvero comanda non vuole (anzi, tra poco son due anni che a reti unificate ci dicono che dobbiamo abituarci alla “nuova normalità” senza scadenze, cioè per sempre). Le legittime e argomentate ragioni di chi non si vuole vaccinare sono ben riassunte in questo video: «Cari giornalisti vi spiego i "no-vax"».
Quanto al diritto di vaccinarsi, sono cauto e mi limito a far notare che ho seri dubbi sul fatto che tale scelta sia “libera” e “informata” visto che siamo arrivati a quasi due anni di terrorismo mediatico, di menzogne di Stato e, allo stato attuale, a seri ricatti morali e lavorativi che rendono tale “libera scelta” sostanzialmente estorta. In assenza di qualsiasi tipo di pressione, in un clima sociale normale (cioè senza mascherine, distanziamento né altre restrizioni alle libertà fondamentali) e con la disponibilità di cure efficaci nella stragrande maggioranza di casi e a basso costo (che, repetita iuvant, esistono da tempo ma sono boicottate), allora la scelta di vaccinarsi sarebbe realmente libera. Andando ancora più a fondo, però, l’esistenza delle cure non avrebbe legittimato l’immissione nel mercato di questi vaccini sperimentali con effetti “non noti” nel medio e lungo termine, per questo da una parte le cure sono state boicottate, dall’altra ammettere la loro esistenza implicitamente negherebbe alle cause farmaceutiche il diritto di vendere i loro vaccini… e quindi, a quel punto, non si parlerebbe più del diritto “a vaccinarsi” (come nel lessico attuale), ma del diritto “a partecipare ad una sperimentazione con possibili effetti gravi o mortali sulla propria persona” (come di fatto sono gli attuali vaccini).
Tutta l’attuale politica dei vaccini è basata sulla menzogna ed è un patto con il re della menzogna. Il distanziamento sociale in esseri sociali come noi umani è causa di malattia e serio impedimento al corretto sviluppo e al sano vivere. Le mascherine sono malattia e disumanizzazione. I tamponi invasivi sono tortura. Incitare le persone ad odiarsi tra di loro e ad aver paura di incontrarsi fisicamente e di toccarsi è un crimine che ha fatto danni infinitamente più grandi di quelli che avrebbe potuto fare il covid da solo. Dire alle persone di stare chiuse in casa invece di uscire a prendere aria e sole (come è stato fatto in mesi di lockdown) è anch’esso causa di malattia e sintomo di forte ignoranza. Impedire alle persone di fare il loro sport preferito, anche in gruppo, è serissima causa di malattia. Senza giri di parole, togliere le libertà fondamentali intrappolando le anime e i corpi, per poi parzialmente e temporaneamente riconcederle solo in cambio di più inoculazioni che possono renderci malati cronici, sterili o defunti, non è migliore delle peggiori politiche hitleriane.
La politica emergenziale, spostando l’attenzione su due anni su un unico falso problema (perlomeno “falso” nel modo in cui è presentato dai mass media, ma reso tragicamente “vero” e “tombale” a causa delle scelte di sanità pubblica), è servita a far dimenticare altri grandi problemi, come il disastro ambientale e il 5G, che non solo minacciano la salute umana, ma quella di tutti i viventi. A proposito, qualcuno ricorda o ha mai conosciuto la ricerca (censurata pochi giorni dopo la pubblicazione) intitolata “Tecnologia 5G e induzione del coronavirus nelle cellule della pelle”, scritta da sette ricercatori di Italia, Russia e America e pubblicata il 16 Luglio 2020 su PubMed?
Per quanto riguarda il quadretto a inizio pagina, chi vuol capire ha già capito (si riferisce ad una facilmente contestabile indicazione del nostro Comitato Tecnico-Scientifico, che rasenta l’incitamento a perseguire un comportamento demenziale per non dire suicida); chi ha capito, probabilmente, per quel che vita e creatività gli permettono, sta facendo resistenza ai diktat del potere maligno, ubbidendo ai valori non negoziabili della propria Anima; chi invece non vuol capire, è complice del profondo disprezzo che sta ricevendo dalle istituzioni civili e religiose, in un perverso rapporto sadomasochistico e sodomitico tra chi comanda (il sadico) e chi subisce e collabora (il masochista). Quest'ultima immagine del potere equiparato ad una perversione sessuale è descritta (e disegnata) nell'articolo "Il Grande Reset: dall'emergenza sanitaria al Nuovo Ordine Mondiale".
Tutto ciò che ho scritto fin qui è conforme all’art. 19 della “Dichiarazione universale dei diritti umani”:
«Ogni individuo ha diritto alla libertà d'opinione e d'espressione, il che implica il diritto di non venir disturbato a causa delle proprie opinioni e quello di cercare, ricevere e diffondere con qualunque mezzo di espressione, senza considerazione di frontiere, le informazioni e le idee».
3. Breve analisi del cospirazionismo, con una previsione
Vorrei concludere con due parole sul cospirazionismo (o complottismo, come lo si vuol chiamare), per provare ad allargare un po’ la visuale.
Innanzitutto, chiariamoci nei termini. I cospirazionisti sono coloro che credono che esista una cospirazione all’interno del governo vigente, il quale, con profondo e radicato disprezzo per l’interesse del popolo, fa l’interesse di pochi, utilizzando petrolio, droga, guerre, epidemie, televisione ed altro per garantirsi un futuro in qualche modo costruito all’ombra della necessità di governare l’intera umanità. E’ evidente che quanto ho fin qui scritto a proposito delle scelte governative di salute pubblica rientra in tale definizione, anche se non mi sono spinto fino al punto di indagare su quale sia il “vero progetto” dietro l’uso strumentale dell’epidemia, che onestamente non so. Forse si tratta del cosiddetto “Nuovo Ordine Mondiale”, come ha recentemente dichiarato Kerry Chant, responsabile capo della Sanità dello Stato australiano del Nuovo Galles del Sud?
Il cospirazionismo non nasce oggi ma è un retaggio storico di tutte le culture che conosciamo. Si può capire se il cospirazionismo, cioè tutte quelle idee che ci portano a credere che “qualcuno ci sta fregando alla grande”, siano vere o siano leggende metropolitane, dettate dalla schizofrenia del mondo che ci coinvolge?
In questo articolo, ho scritto scemenze o cose sensate? Per un attimo faccio finta di aver torto e di aver scritto cose che non stanno né in cielo né in terra, magari avendo visto “mala fede” dove non c’è. Faccio finta che “abbiano ragione gli altri” (quei personaggi che parlano in tv) e vediamo se posso arrivare a qualche conclusione.
E’ sotto gli occhi di tutti che la nostra società sta producendo modelli di pensiero decisamente abnormi. Ci sono madri che ammazzano cinque figli in un colpo solo, inquilini che dopo una riunione condominiale accoltellano l’amministratore, impiegati di banca che armati di mitra uccidono i loro colleghi, insegnanti che tagliano la lingua ai loro allievi con una forbice, scolari che seviziano le loro compagne di banco, ecc. In questa società non c’è da fidarsi più di nessuno e dunque non c’è da fidarsi nemmeno delle istituzioni, che in molteplici occasioni ci hanno già tradito.
Da una parte i cospirazionisti e dall’altra i debunkers. Ognuno sembra tirar fuori prove inoppugnabili della propria teoria. Ognuno vuole aver ragione, ognuno sa di aver ragione…
Dall’esterno, chi non ha vissuto certe situazioni, deve credere ai dati dell’una o dell’altra fazione, con un’adesione fideistica alla verità dell’una o dell’altra parte, ma... proviamo ad analizzare chi sono i personaggi che appartengono ai due schieramenti.
I cospirazionisti realizzano documentari o interviste o scrivono articoli (di cui il presente blog è pieno)... sono persone di spiccata capacità, ma al di fuori dell’establishment governativo (cioè della classe dirigente). Sono persone incompatibili con l’establishment, che non hanno fatto carriera e si potrebbe facilmente sostenere che il loro atteggiamento contro chi comanda sia un atteggiamento di sfida e punitivo, dunque non motivato da un vero interesse per la verità, ma sostenuto da un interesse per una propria rivalsa all’interno della società che ci circonda e ci classifica.
E gli altri chi sono? Gli altri sono sempre legati mani e piedi al sistema governativo, ovvero chi difende l’idea che i governanti siano buoni fa sempre parte del sistema o, comunque, ne trae direttamente o indirettamente un vantaggio economico.
L’analisi storica di come il cospirazionismo nei secoli si sia comportato potrebbe aiutarci, oggi come oggi, a capire in che mani siamo, ovvero se siamo nelle mani dei cospirazionisti o in quelle dei debunkers.
Notiamo che storicamente chi è stato cospirazionista è stato contro il governo, contro il potere, e in questo mio articolo (e in altri) di parole accondiscendenti verso il governo e il potere non ce ne sono. Altresì i debunkers sono sempre stati agenti governativi o comunque persone con un solido interesse personale nell’appoggiare il governo del momento. Ma nel tempo come è finita?
Quelli che dicevano che non potevano cadere pietre da cielo sono morti e si sono scoperte le meteoriti... Quelli che dicevano che il Sole sta fermo e la Terra gli gira attorno sono morti e i loro detrattori hanno fatto fortuna (storicamente parlando)... Quelli che dicevano che i tedeschi erano la super-razza, non hanno fatto una bella fine… E cosa dire del negazionismo sui danni del fumo, perpetrato da medici e attori nel secolo scorso per invogliare le persone a fumare? Da quanto tempo esistono solide prove che il fumo faccia male? Anni ’90? ’80? Fine anni ’70? Sbagliato. I danni del fumo di sigaretta erano stati accertati molto tempo prima. I nazisti, per esempio, avevano concluso negli anni ’30 che fumare non era salutare e il regime si opponeva al fumo: Hitler in persona non voleva che si fumasse in sua presenza. Eppure fino agli anni '80 fumare, negli Stati Uniti, “faceva bene”, c'erano medici che ne sostenevano la salubrità. Com'è possibile? Il 15 dicembre del 1953 i presidenti di American Tobacco, Benson and Hedges, Philip Morris e Us Tobacco si riunirono al Plaza Hotel di New York e si accordarono per difendere il loro prodotto sul terreno delle pubbliche relazioni. Il pubblico doveva credere che erano ancora molte, troppe le domande senza risposta in merito agli effetti del fumo, e per questo motivo i rischi prospettati da alcuni studi non potevano essere presi seriamente in considerazione dal punto di vista scientifico. Il dubbio, essenziale nella ricerca scientifica, diventò quindi l’espediente per ingannare i cittadini: era assolutamente vero che non si sapeva tutto degli effetti del fumo e sui meccanismi da cui erano causati (esistono tutt’ora degli interrogativi irrisolti), ma che il fumo uccidesse stava diventando sempre più evidente. L’industria aveva realizzato che si poteva creare l’impressione di una controversia semplicemente facendo domande, anche quando si conoscevano le risposte e in realtà queste ultime non servivano a supportare la causa. Perché l’inganno funzionasse a dovere, le industrie sapevano di dover portare dalla loro parte un po’ di scienziati, cosa che ovviamente fecero. Grazie a questi studiosi compiacenti, fu possibile creare l’illusione di un dibattito scientifico in corso, e al tempo stesso creare una riserva di esperti disposti a testimoniare in tribunale in modo da non compromettere certi interessi. Poi ci si mise di mezzo anche la politica, con le sue leggi accondiscendenti, per aiutare l'industria del tabacco... e com'è andata a finire? Oggi su tutti i pacchetti di sigarette c’è scritto “il fumo uccide”.
Insomma, sembra che lo Stato sia sempre, storicamente e inderogabilmente, smentito.
La stessa cosa accadrà con i vaccini e con tutte le altre mostruosità che girano attorno all’inganno del covid, costruito ad arte e con tante, troppe, vere sofferenze e morti ingiuste: per quanto bene sia stato progettato questo inganno, storicamente l’umanità sarà costretta a rendersi conto del grande tradimento. Non ho però idea di quanto tempo e di quante sofferenze saranno necessarie. Stesso discorso per tante altre questioni che attualmente vengono prese per vere, ma che sono rovinosamente false.
Un altro inganno, funzionale al tornaconto di chi sta al potere, è quello di schierarsi a “destra” o a “sinistra”. Non ha senso, se non per certi tornaconti personali: non esistono infatti un buono e un cattivo, non esistono un governante di destra o uno di sinistra, ma esiste soltanto un governo che è sempre lo stesso, che utilizza stupidi di destra o stupidi di sinistra o entrambi (a seconda delle circostanze), sempre con il solito sistema, quello di tenere la popolazione all’oscuro di ciò che in realtà sta accadendo: per fare questo, si serve di cospirazioni in politica, nella storia, nella scienza, in tutti i campi possibili e immaginabili.
Si capisce come chi cospira non sia lo stupido politico, ma l’industriale che gli ha sovvenzionato la campagna elettorale, e si capisce anche perché l’industriale tende di nascosto a sovvenzionare soggetti di destra contemporaneamente a quelli di sinistra, così, chiunque vinca, vince sempre chi ha i soldi ed il potere di costringere i legislatori a legiferare secondo i suoi desiderata. È per questo che gli stupidi politici puntano tutto sui vaccini e se ne fregano delle cure, almeno fino a che non saranno le case farmaceutiche a volere il contrario (magari costringendo all’uso di cure assai più costose di quelle esistenti). Stesso discorso per il business delle mascherine, dei tamponi e di tutto il resto. E poco importa se, in questo modo, la classe media sta venendo quasi annientata, la popolazione ridotta alla disperazione, i giovani gravemente traumatizzati e resi malati cronici a vita: a loro non gliene frega nulla, anzi, sono contenti, tanto l’economia globalizzata neoliberista continua a funzionare anche con una classe media assai più ridotta rispetto a quella di qualche decennio fa. Più gente malata cronica c’è, più le multinazionali farmaceutiche ne godranno.
(11 settembre 2021)