Io avrei molte domande, che riguardano soprattutto le relazioni interpersonali.
La prima la rivolgo a te: perché stai leggendo questo articolo? Che emozioni (positive o negative), o assenza di emozioni, ti comunica il titolo di questo articolo? Perché?
Cosa stai cercando? Giustizia? Conferma del tuo punto di vista? O, più coraggiosamente, vuoi provare a mettere a confronto il tuo punto di vista con uno diverso?
Senti rabbia? Cosa c’è dietro questa rabbia? Oppure senti altro?
Il senso di queste mie domande è quello di porre attenzione alle emozioni e alla qualità delle relazioni interpersonali che ne conseguono: una persona rabbiosa, o che abbia molto risentimento, o che si senta nella condizione di dire agli altri cosa devono o non devono fare, può portare un’azione benefica nel suo ambiente o finirà con l’evocare altrettanta o maggiore rabbia negli altri?
Queste erano le premesse, seppur difficili, perché capisco le motivazioni della tanta, tantissima rabbia che sta crescendo sempre di più, in un contesto in cui le relazioni sono sempre meno empatiche e rispettose e in cui, spesso, ciascuno potrebbe sentirsi abbandonato a se stesso (spero che non sia questo il tuo caso). Secondo me, il miglior modo di guardare a questa denuncia è con pace interiore e senza pretesa di avere la verità assoluta: senza pace (cioè accettazione della necessità, ovvero delle cose che accadono, in maniera sgombra da lamentele, pretese o accuse che, nel complesso, spesso sono maniere velate di bestemmiare) e senza umiltà, si rischia di sprecare un sacco di energie e di tempo senza ottenere nulla.
In una denuncia del genere, ovvero del singolo cittadino contro lo stato, qual è il confine tra senso civico, dovere morale, voglia di protagonismo o arroganza di sentirsi migliori o prescelti per fare qualcosa che pochi altri stanno facendo? Stiamo attenti, il mio invito è alla prudenza, al di là che il contenuto della denuncia sia condivisibile o meno.
Un approccio equilibrato potrebbe essere quello di usare questa denuncia per imparare qualcosa di nuovo. Tra l’altro, molte affermazioni in essa contenute sono corredate da link di approfondimento.
Gli argomenti trattati sono:
- «L’epidemia di Covid-19 era prevista ed ampiamente anticipata»,
- «Gli esperimenti “gain of function”»,
- «Piena consapevolezza delle Autorità sanitarie internazionali e italiane dei rischi pandemici»,
- «L’allarme coronavirus diffuso dall’OMS e la colpevole inerzia del Governo»,
- «Mancato aggiornamento del Piano Pandemico (PP) 2006»,
- «Disapplicazione delle azioni prioritarie previste dal Piano Pandemico 2006»,
- «La vicenda delle autopsie»,
- «Le cause del terrore: errori diagnostici, inadeguatezza terapeutica soprattutto domiciliare e notizie allarmistiche»,
- «Autorità sanitarie: non c’è alcuna cura per Covid-19 – la realtà scientifica: esistono cure domiciliari molto efficaci»,
- «Farmaci efficaci utilizzati dai MMG e altri clinici per la cura di Covid-19»,
- «Minerali, vitamine e nutraceutici: prevenzione e cure adiuvanti di Covid-19»,
- «Ostracismo delle Autorità sanitarie a farmaci e a integratori di sostegno»,
- «Elementi critici sull’ efficacia e sicurezza dei vaccini anti Covid e della campagna vaccinale di massa in corso di pandemia»,
- «Le misure restrittive più severe producono danni sociali e sanitari sproporzionati e non sono efficaci»,
- «L’accertamento dei fatti esposti e l’individuazione dei responsabili».
Qui c’è il testo completo: Denuncia-Gestione-Covid.pdf
Sito di riferimento da cui l’ho scaricato: http://www.riapriamolitaliainsalute.it/
Buona lettura e buono studio,
28 aprile 2021