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Essere pace, vivere la pace, in tempo di guerra

Visto che c'è aria di grande guerra mondiale, magari è l'occasione giusta per rileggere il libro "Per il bene della pace. Sette sentieri verso l'armonia globale. Una prospettiva buddista", di Daisaku Ikeda, pubblicato integralmente in questo blog nel 2016.

Il testo è corredato di mp3 per ascoltare il libro.

Una piccola citazione dal secondo capitolo "La via del dominio di sé":

«[...] La capacità di percepire gli aspetti negativi di noi stessi ci permette di percepire i lati positivi degli altri. Le relazioni tra le nazioni, come quelle fra individui, non possono essere gestite con maturità se una parte insiste sul proprio punto di vista senza considerare la posizione dell’altra. Non intendo sostenere una concezione manichea del dualismo bene-male ma solo sottolineare la necessità di riconoscere il bene e il male all’interno di ognuno di noi. Anche se ci scontriamo con un rivale, dovremmo cercare di manifestare il bene e annullare il male. La capacità di autocontrollo ci può aiutare a evitare il conflitto e l’ostilità e permetterci di assumere il giusto atteggiamento di accettazione reciproca e di rispetto. [...]»

E un'altra citazione dalla "Prefazione":

«[...] Io sono contro la guerra! Sono assolutamente contrario alla guerra!
Il governo militare incitava molti giovani della mia generazione a recarsi fieramente al fronte per dare la propria vita. Le famiglie rimaste a casa venivano lodate per il loro sacrificio, come “madri di militari”, e “famiglie di soldati al fronte”, espressioni considerate sinonimo di grande onore.
Ma in realtà i loro cuori erano tormentati dall’agonia e dal dolore! E quelle false lodi e la simpatia degli altri, inconsapevoli di quel tormento interiore, infliggevano ferite ancor più profonde ai cuori già dolenti delle madri e dei figli rimasti a casa.
L’amore di una madre, la saggezza di una madre è troppo grande per essere ingannata da frasi artificiose come «per il bene della nazione [...]»

Queste mi sembrano le giuste risposte ai manuali di preparazione alla guerra continentale che in questi giorni stanno venendo inviati ai cittadini svedesi. Mi sembrano anche le giuste risposte a tutti i fanatismi e agli schieramenti di parte.

Il potere costituito vuole prepararci alla guerra. Ma noi possiamo prepararci alla pace, innanzitutto quella interiore.

(22 novembre 2024)

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